La settima tromba
APOCALISSE
11:14-19
Poi il settimo angelo sonò la tromba e nel cielo si alzarono voci potenti,
che dicevano: «Il regno del mondo è passato al nostro Signore e al suo
Cristo ed egli regnerà nei secoli dei secoli».
E i ventiquattro anziani che siedono sui loro troni davanti a Dio, si
gettarono con la faccia a terra e adorarono Dio, dicendo: «Ti ringraziamo,
Signore, Dio onnipotente, che sei e che eri, perché hai preso in mano il tuo
grande potere, e hai stabilito il tuo regno.
Le nazioni si erano adirate, ma la tua ira è giunta, ed è arrivato il
momento di giudicare i morti, di dare il loro premio ai tuoi servi, ai
profeti, ai santi, a quelli che temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di
distruggere quelli che distruggono la terra».
Allora si aprì il tempio di Dio che è in cielo e apparve nel tempio l'arca
dell'alleanza.
Vi furono lampi e voci e tuoni e un terremoto e una forte grandinata.
In
Apocalisse 10:5-7 l'angelo che recava il libretto aperto a
Giovanni ha giurato in modo solenne che «nei
giorni della voce del settimo angelo, quand'egli suonerebbe, si compirebbe
il mistero di Dio».
Siamo ora giunti a quei giorni decisivi del compimento del piano divino
riguardo all'umanità. Il quadro degli eventi finali occupa il resto
dell'Apocalisse.
Esso
comprenderà la punizione dei nemici di Dio, uomini od angeli, dei quali però
le visioni descriveranno ancora gli estremi sforzi contro il regno di
Cristo; comprenderà pure la glorificazione dei sudditi del regno di cui sarà
posta in luce la fedeltà al loro Signore.
Per
misurare la grandezza della vittoria finale, è necessario infatti aver
dinanzi agli occhi la lotta suprema che si combatte tra i figli della luce
ed i figli delle tenebre, tra la Chiesa di Dio fedele e coloro che sono
divenuti strumenti di Satana nella sua guerra contro a Cristo.
Il
quadro della suprema lotta è preceduto dai canti celesti che, al sonar della
settima tromba, celebrano anticipatamente la vittoria del regno di Dio.
E questo il contenuto di
Apocalisse 11:15-19.
15 Ed il settimo angelo suonò, e si fecero gran voci nel cielo, che
dicevano: Il regno del mondo è venuto ad esser del Signor nostro e del suo
Cristo; ed egli regnerà nei secoli dei secoli.
Di
chi siano le voci celesti non è detto; probabilmente degli «angeli
che stanno attorno al trono ed agli anziani» nella scena di
Apocalisse 7:11, analoga a quella di
Apocalisse 5:11.
Il regno del mondo viene a dire la sovranità effettiva, l'imperio sul
mondo, attualmente usurpato da Satana ( l’attuale principe di questo mondo
).
Gli
eserciti celesti celebrano come avvenuto quello che sta per avverarsi,
perchè dietro alla dichiarazione solenne fattane in
Apocalisse 10:7, essi sono perfettamente sicuri che il sospiro
secolare dei credenti: 'Venga il tuo
regno', sta per essere tradotto in fatti, ma come vedremo, è necessario
che prima della instaurazione del Regno dei Signore Gesù sulla terra, si
adempi il giudizio sugli empi, in quanto questi non possono coabitare
insieme alla purezza del regno del Signore.
Le parole 'del Signor nostro e del
suo Cristo' sono tolte dal
Salmi 2:2 ove si parla della congiura delle nazioni e dei
principi «contro l'Eterno e contro il suo Unto».
Dio
regna nella persona del Cristo, talché il regno di Cristo è una stessa cosa
col regno di Dio che non avrà mai fine.
Proprio a questo proposito si ritiene utile richiamare il Salmo 2 che nella
sua essenza rappresenta con esattezza lo stato del mondo nel rapporto con
Dio:
“Perché questo tumulto fra le nazioni, e perché meditano i popoli cose vane?
I re della terra si danno convegno e i prìncipi congiurano insieme contro il
SIGNORE e contro il suo Unto, dicendo: «Spezziamo i loro legami, e
liberiamoci dalle loro catene».
Colui che siede nei cieli ne riderà; il Signore si farà beffe di loro.
Egli parlerà loro nella sua ira, e nel suo furore li renderà smarriti: «Sono
io», dirà, «che ho stabilito il mio re sopra Sion, il mio monte santo».
Io annuncerò il decreto: Il SIGNORE mi ha detto: «Tu sei mio figlio, oggi io
t'ho generato.
Chiedimi, io ti darò in eredità le nazioni e in possesso le estremità della
terra.
Tu le spezzerai con una verga di ferro; tu le frantumerai come un vaso
d'argilla».
Ora, o re, siate saggi; lasciatevi correggere, o giudici della terra.
Servite il SIGNORE con timore, e gioite con tremore.
Rendete omaggio al figlio, affinché il SIGNORE non si adiri e voi non
periate nella vostra via, perché improvvisa l'ira sua potrebbe divampare.
Beati tutti quelli che confidano in lui!
Il Salmo 2 viene richiamato anche dagli apostoli quando venne loro vietato
di predicare il messaggio di Gesù (Atti 4:18), ma loro non si lascarono
intimidire:
“Rimessi quindi in libertà, vennero ai loro, e riferirono tutte le cose che
i capi dei sacerdoti e gli anziani avevano dette.
Udito ciò, essi alzarono concordi la voce a Dio, e dissero: «Signore, tu sei
colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in
essi; colui che mediante lo Spirito Santo ha detto per bocca del tuo servo
Davide, nostro padre: "Perché
questo tumulto fra le nazioni, e i popoli meditano cose vane?
I re della terra si sono sollevati, i prìncipi si sono riuniti insieme
contro il Signore e contro il suo Cristo".
Proprio in questa città, contro il tuo santo servitore Gesù, che tu hai
unto, si sono radunati Erode e Ponzio Pilato, insieme con le nazioni e con
tutto il popolo d'Israele, per fare tutte le cose che la tua volontà e il
tuo consiglio avevano prestabilito che avvenissero.
Adesso, Signore, considera le loro minacce, e concedi ai tuoi servi di
annunciare la tua Parola in tutta franchezza, stendendo la tua mano per
guarire, perché si facciano segni e prodigi mediante il nome del tuo santo
servitore Gesù».
Dopo che ebbero pregato, il luogo dove erano riuniti tremò; e tutti furono
riempiti dello Spirito Santo, e annunciavano la Parola di Dio con
franchezza.
(Atti 4:23-31)
A questo avvenimento prende il suo pieno significato la profezia di Daniele:
“Tu, o re, guardavi, ed ecco una grande statua; questa statua, immensa e
d'uno splendore straordinario, si ergeva davanti a te, e il suo aspetto era
terribile.
La testa di questa statua era d'oro puro; il suo petto e le sue braccia
erano d'argento; il suo ventre e le sue cosce di bronzo; le sue gambe, di
ferro; i suoi piedi, in parte di ferro e in parte d'argilla.
Mentre guardavi, una pietra si staccò, ma non spinta da una mano, e colpì i
piedi di ferro e d'argilla della statua e li frantumò.
Allora si frantumarono anche il ferro, l'argilla, il bronzo, l'argento e
l'oro e divennero come la pula sulle aie d'estate. Il vento li portò via e
non se ne trovò più traccia; ma la pietra che aveva colpito la statua
diventò un gran monte che riempì tutta la terra.
Questo è il sogno; ora ne daremo l'interpretazione al re.
Tu, o re, sei il re dei re, a cui il Dio del cielo ha dato il regno, la
potenza, la forza e la gloria; e ha messo nelle tue mani tutti i luoghi in
cui abitano gli uomini, le bestie della campagna e gli uccelli del cielo, e
ti ha fatto dominare sopra tutti loro: la testa d'oro sei tu.
Dopo di te sorgerà un altro regno, inferiore al tuo; poi un terzo regno, di
bronzo, che dominerà sulla terra; poi vi sarà un quarto regno, forte come il
ferro; poiché, come il ferro spezza e abbatte ogni cosa, così, pari al ferro
che tutto frantuma, esso spezzerà ogni cosa.
Come i piedi e le dita, in parte d'argilla da vasaio e in parte di ferro,
che tu hai visto, così sarà diviso quel regno; ma vi sarà in esso qualcosa
della consistenza del ferro, poiché tu hai visto il ferro mescolato con la
fragile argilla.
Come le dita dei piedi erano in parte di ferro e in parte d'argilla, così
quel regno sarà in parte forte e in parte fragile.
Hai visto il ferro mescolato con la molle argilla, perché quelli si
mescoleranno mediante matrimonio, ma non si uniranno l'uno all'altro, così
come il ferro non si amalgama con l'argilla.
Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà
mai distrutto e che non cadrà sotto il dominio d'un altro popolo.
Spezzerà e annienterà tutti quei regni, ma esso durerà per sempre, proprio
come la pietra che hai visto staccarsi dal monte, senza intervento umano, e
spezzare il ferro, il bronzo, l'argilla, l'argento e l'oro.
Il gran Dio ha fatto conoscere al re quello che deve avvenire d'ora in poi.
Il sogno è vero e sicura è la sua interpretazione».
(Daniele 2:31-45)
16 E
i ventiquattro anziani seduti nel cospetto di Dio sui loro troni, si
gettarono giù sulle loro facce e adorarono Iddio,
Meglio ancora che agli angeli, il ringraziamento e la lode si addicono agli
anziani che sono i rappresentanti del popolo di Dio dell'antico e del nuovo
Patto.
Più è gloriosa la manifestazione della potenza sovrana di Dio, e più è
profonda l'adorazione dei fedeli: gli anziani si gettano sulle lor
facce.
17 dicendo:
Noi ti ringraziamo, o Signore Iddio onnipotente che sei e che eri,
non aggiungono più e che hai da venire, perchè quando ha assunto il
regno Egli è venuto.
A
questo punto si può francamente ipotizzare che avverrà il rapimento della
Chiesa, anche con il conforto di altre Scritture:
Subito dopo la tribolazione di quei giorni,
il sole si oscurerà, la luna non
darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei
cieli saranno scrollate.
Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo; e allora tutte le
tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell'uomo venire
sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria.
E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba per riunire i suoi eletti
dai quattro venti, da un capo all'altro dei cieli.
Imparate dal fico questa similitudine: quando già i suoi rami si fanno
teneri e mettono le foglie, voi sapete che l'estate è vicina.
Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è
vicino, proprio alle porte.
Io vi dico in verità che questa generazione non passerà prima che tutte
queste cose siano avvenute.
Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
(Matteo 24:29-35)
“Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo
trasformati, in un momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima
tromba. Perché la tromba squillerà, e i morti risusciteranno
incorruttibili, e noi saremo trasformati. Infatti bisogna che questo
corruttibile rivesta incorruttibilità e che questo mortale rivesta
immortalità.”
(1 Corinzi 15:51-53)
“Fratelli, non vogliamo che siate nell'ignoranza riguardo a quelli che
dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza.
Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per
mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati.
Poiché questo vi diciamo mediante la parola del Signore: che noi viventi,
i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli
che si sono addormentati; perché il Signore stesso, con un ordine, con voce
d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima
risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti,
verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore
nell'aria; e così saremo sempre con il Signore.
Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole.
Quanto poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne
scriva; perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà
come viene un ladro nella notte.
Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà loro
addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno.
Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno abbia a
sorprendervi come un ladro; perché voi tutti siete figli di luce e figli del
giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre.
Non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri; poiché quelli
che dormono, dormono di notte, e quelli che si ubriacano, lo fanno di notte.
Ma noi, che siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la corazza della
fede e dell'amore e preso per elmo la speranza della salvezza.
Dio infatti non ci ha destinati a ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del
nostro Signore Gesù Cristo, il
quale è morto per noi affinché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo
insieme con lui. Perciò, consolatevi a vicenda ed edificatevi gli uni gli
altri, come d'altronde già fate.”
(1 Tessalonicesi 4:13 - 5:1-11)
Ringraziamo Dio perché compie le sue promesse, rovescia i nemici che han
portato la rovina al mondo e ricompensa i fedeli che han faticato e sofferto
per la causa di Cristo.
L’Adorazione dei ventiquattro anziani si rivolge al Signore, Dio
Onnipotente, che è che era, l’EL SHADDAI dell’Antico Patto.
perché hai preso in mano il tuo gran potere ed hai assunto il regno.
lett. ed hai regnato cioè 'ti
sei messo a regnare'.
Il
potere appartiene di diritto a Dio che possiede per essenza l'onnipotenza;
ma per rispettar la libertà delle creature morali, Dio ha rinunziato
temporaneamente ad esercitar la pienezza della sua potenza.
Egli
si è mostrato lento all'ira e paziente, ha differito il giudizio per dar
tempo ai colpevoli di ravvedersi; li ha castigati con misura per farli
rientrare in se stessi; li ha invitati per mezzo dei suoi araldi a non
respinger la salvezza offerta a chi si pente.
Ma
contro gli ostinati ribelli è venuto ora il tempo di
'prendere in mano la sua gran
potenza' e di esercitare appieno il potere regale.
Dio ha i Suoi tempi e i Suoi piani che noi non conosciamo e non siamo
neanche in grado di capire, Egli è “paziente” come dice Pietro:
“Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono
alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che
tutti giungano al ravvedimento.
Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno
stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che
sono in essa saranno bruciate.”
(2 Pietro 3:9-10)
Quale lezione per noi che siamo tanto impazienti!
Considera i cieli, e vedi! Guarda le nuvole, come sono più in alto di te!
Se pecchi, quale inconveniente gli procuri? Se moltiplichi i tuoi misfatti,
che danno gli arrechi?Se sei giusto, che gli dai? Che riceve egli dalla tua
mano?
La tua malvagità non nuoce che al tuo simile, e la tua giustizia non giova
che ai figli degli uomini. Si grida per le molte oppressioni, si alzano
lamenti per la violenza dei grandi; ma nessuno dice: "Dov'è Dio, il mio
Creatore, che nella notte ispira canti di gioia, che ci fa più intelligenti
delle bestie dei campi e più saggi degli uccelli del cielo?"
Là gridano, ma egli non risponde, a motivo della superbia dei malvagi.
Certo, Dio non dà ascolto a lamenti vani; l'Onnipotente non ne fa caso; e
tu, quando dici che non lo scorgi, la tua causa gli sta davanti; sappilo
aspettare!
(Giobbe 35:5-14)
18 Le
nazioni s'erano adirate, ma l'ira tua è giunta,
Le
espressioni ricordano quelle del
Salmi 11. Anche i
Salmi 94-99, alcuni dei quali portano al principio:
'L'Eterno regna', offrono
espressioni e pensieri analoghi.
Le
nazioni sono quelle animate da spirito anticristiano che produce
l’ira dettata dalla ribellione, l’Ira Santa di Dio sta per annientarli per
sempre!
Il
loro empio furore sarà descritto nei capitoli seguenti; ma i canti celesti
considerano la lotta come terminata con l'intervento della giusta ira di Dio
in quanto il male era giunto al suo apice ed era colma la misura.
La
settima tromba corrisponde al terzo
guai! e si può chiamar quella dell'ira.
Le
sette coppe di cui in
Apocalisse 16 son chiamate
'le sette coppe dell'ira di Dio'
Apocalisse 16:1.
Le piaghe che recano son «le ultime,
poiché con esse si compie l'ira di Dio»
Apocalisse 15:1.
ed è giunto il tempo di giudicare i morti, di dare il loro premio ai tuoi
servitori i profeti ed ai santi e a quelli che temono il tuo nome, piccoli e
grandi
E’
questo uno dei risultati del giudizio divino: riabilitare solennemente
quelli che il mondo nemico ha vituperato e dare il loro premio ai vivi ed ai
morti che hanno faticato e sofferto per il Signore: e in primo luogo ai
profeti israeliti e cristiani che sono stati i portavoce di Dio per far
conoscer la sua Parola e sono stati perciò spesso derisi, disprezzati ed
anche uccisi, come i testimoni di cui è stato detto nella precedente
sezione.
Il
Giudizio dei morti è quello che vedremo in Apocalisse 20:11-12.
Il
tribunale di Cristo, o premiazione dei santi, possiamo vederlo sotto due
aspetti:
1) “I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento e quelli che
avranno insegnato a molti la giustizia risplenderanno come le stelle in
eterno.”
(Daniele 12:3)
2) “Poiché avverrà come a un uomo il quale, partendo per un viaggio, chiamò
i suoi servi e affidò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un
altro due e a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità; e partì.
Subito, colui che aveva ricevuto i cinque talenti andò a farli fruttare, e
ne guadagnò altri cinque. Allo stesso modo, quello dei due talenti ne
guadagnò altri due. Ma colui che ne aveva ricevuto uno, andò a fare una buca
in terra e vi nascose il denaro del suo padrone.
Dopo molto tempo, il padrone di quei servi ritornò a fare i conti con loro.
Colui che aveva ricevuto i cinque talenti venne e presentò altri cinque
talenti, dicendo: "Signore, tu mi affidasti cinque talenti: ecco, ne ho
guadagnati altri cinque". Il suo padrone gli disse: "Va bene, servo buono e
fedele; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra
nella gioia del tuo Signore". Poi, si presentò anche quello dei due talenti
e disse: "Signore, tu mi affidasti due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri
due". Il suo padrone gli disse: "Va bene, servo buono e fedele, sei stato
fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del
tuo Signore". Poi si avvicinò anche quello che aveva ricevuto un talento
solo, e disse: "Signore, io sapevo che tu sei un uomo duro, che mieti dove
non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; ho avuto paura e sono
andato a nascondere il tuo talento sotto terra; eccoti il tuo".
Il suo padrone gli rispose: "Servo malvagio e fannullone, tu sapevi che io
mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; dovevi dunque
portare il mio denaro dai banchieri; al mio ritorno avrei ritirato il mio
con l'interesse. Toglietegli dunque il talento e datelo a colui che ha i
dieci talenti.
Poiché a chiunque ha, sarà dato ed egli sovrabbonderà; ma a chi non ha, sarà
tolto anche quello che ha.
E quel servo inutile, gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e
lo stridor dei denti".
(Matteo 25:14-30)
Quale responsabilità e occasione abbiamo in questa vita!
Siamo salvati per pura Grazia, ma di più che viviamo in questa Grazia, ci
appropriamo di questa Grazia, vivendo per il Signore, maggiore sarà il
premio del Signore.
Le
esortazioni degli apostoli sono molteplici:
“Ora, colui che pianta e colui che annaffia sono una medesima cosa, ma
ciascuno riceverà il proprio premio secondo la propria fatica.
Noi siamo infatti collaboratori di Dio, voi siete il campo di Dio,
l'edificio di Dio.
Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come esperto architetto, ho
posto il fondamento; un altro vi costruisce sopra. Ma ciascuno badi a come
vi costruisce sopra; poiché nessuno può porre altro fondamento oltre a
quello già posto, cioè Cristo Gesù.
Ora, se uno costruisce su questo fondamento con oro, argento, pietre di
valore, legno, fieno, paglia, l'opera di ognuno sarà messa in luce; perché
il giorno di Cristo la renderà visibile; poiché quel giorno apparirà come un
fuoco; e il fuoco proverà quale sia l'opera di ciascuno.
Se l'opera che uno ha costruita sul fondamento rimane, egli ne riceverà
ricompensa; se l'opera sua sarà arsa, egli ne avrà il danno; ma egli stesso
sarà salvo; però come attraverso il fuoco.
Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?
Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è
santo; e questo tempio siete voi.”
(1 Corinzi 3:8-17)
“Non sapete che coloro i quali corrono nello stadio, corrono tutti, ma uno
solo ottiene il premio? Correte in modo da riportarlo.(1
Corinzi 9:24)
Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla
perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono
anche stato afferrato da Cristo Gesù.
Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio:
dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che
stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste
vocazione di Dio in Cristo Gesù.
(Filippesi 3:12-14)
“Nessuno vi derubi a suo piacere del vostro premio,
con un pretesto di umiltà e di culto degli angeli, affidandosi alle proprie
visioni, gonfio di vanità nella sua mente carnale, senza attenersi al Capo,
da cui tutto il corpo, ben fornito e congiunto insieme mediante le giunture
e i legamenti, progredisce nella crescita voluta da Dio.”
(Colossesi 2:18-19)
La sua potenza divina ci ha donato tutto ciò che riguarda la vita e la pietà
mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la propria gloria e
virtù.
Attraverso queste ci sono state elargite le sue preziose e grandissime
promesse perché per mezzo di esse voi diventaste partecipi della natura
divina dopo essere sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della
concupiscenza.
Voi, per questa stessa ragione, mettendoci da parte vostra ogni impegno,
aggiungete alla vostra fede la virtù; alla virtù la conoscenza; alla
conoscenza l'autocontrollo; all'autocontrollo la pazienza; alla pazienza la
pietà; alla pietà l'affetto fraterno; e all'affetto fraterno l'amore.
Perché se queste cose si trovano e abbondano in voi, non vi renderanno né
pigri, né sterili nella conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo.
Ma colui che non ha queste cose, è cieco oppure miope, avendo dimenticato di
essere stato purificato dei suoi vecchi peccati.
Perciò, fratelli, impegnatevi sempre di più a render sicura la vostra
vocazione ed elezione; perché, così facendo, non inciamperete mai.
In questo modo infatti vi sarà ampiamente concesso l'ingresso nel regno
eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.
(2 Pietro 1:3-11)
I santi son tutti coloro che per ubbidire a Dio si separano dal male
e si consacrano al bene. Nel
Nuovo Testamento son così chiamati tutti i cristiani.
Essi
sono caratterizzati ancora come quelli che temono il nome di Dio cioè
temono di offenderlo. Nulla indica
nel testo che i 'santi' e i
'timorati di Dio' formino due
categorie diverse.
In proporzione della loro fedeltà nel far valere i doni ricevuti; tutti i
redenti, piccoli e grandi, riceveranno il loro premio.
Ma
com'è ricompensata la fedeltà, così è dal giusto Giudice punita la ostinata
malvagità di quelli che corrompono perché corrotti essi stessi.
·
E’ giunto il tempo di giudicare, di premiare,
·
Il giudizio degli empi è una condanna.
·
Il giudizio dei santi è una valutazione.
Il
compimento dei disegni divini farà risplendere dinanzi all'universo intero
le perfezioni di Dio: la sua sovrana potenza, la sua longanimità verso i
peccatori, la sua fedeltà immutabile alle promesse fatte in Cristo ai
credenti, ed anche la sua santa e severa giustizia.
Ora
noi conosciamo imperfettamente e gli angeli stessi si curvano pensosi sulle
profondità inscrutabili della sapienza di Dio; ma quando sarà effettuato il
gran disegno dell'Eterno, esso provocherà da parte delle miriadi angeliche e
della moltitudine dei redenti condotti alla gloria dei canti di lode che
echeggeranno per tutta l'eternità. Cfr.
Apocalisse 19:1-2,5-8.
Uno dei frutti della lettura dell'Apocalisse consiste nel fortificar nei
fedeli che camminano in mezzo alle fredde nebbie del mondo, la certezza che
l'alba radiosa del regno di Dio spunterà quando sarà giunta l'ora.
e di distruggere quelli che distruggono la terra,
corrompendone moralmente gli abitanti, riempiendola di peccato e traendo su
di essa la rovina.
I capitoli seguenti mostreranno che son compresi in questa categoria gli
uomini e gli angeli ribelli a Dio.
19 E
il tempio di Dio che è nel cielo fu aperto,
Nel
tempio terreno il Luogo santo era aperto ai sacerdoti che vi entravano per
offrire i profumi, ma era chiuso al popolo.
Il
Luogo santissimo era chiuso anche ai sacerdoti e vi penetrava il solo Sommo
Sacerdote una volta all'anno con del sangue che spruzzava sul coperchio
dell'arca per fare l'espiazione rituale dei peccati.
In
quei simboli era adombrata la grande verità che l'uomo non può accostarsi a
Dio con coscienza pura se non ha ottenuto, mediante il sangue di Cristo, il
perdono dei propri peccati. (Vedi l'Epistola agli Ebrei).
Compiuto il sacrificio del Golgota, i credenti hanno ricevuto. il diritto di
accostarsi a Dio: il velo è stato squarciato e nel Santuario del Consiglio
di Dio è penetrato un fascio di luce.
Ma la piena conoscenza dei disegni adorabili di Dio verso l'umanità non si
avrà dagli uomini nè dagli angeli finchè
'il mistero di Dio' non si sia
interamente manifestato nei fatti.
Siccome questo deve avvenire nei giorni della settima tromba, ecco aprirsi
il tempio di Dio che è nel cielo, il prototipo di quello terreno, a
significare che i disegni più reconditi dell'Eterno stanno per diventar
palesi agli occhi di tutte le creature intelligenti.
e si vide nel suo tempio l'arca del suo patto.
L'arca era il simbolo del patto di Dio col suo popolo.
L'essere essa esposta allo sguardo di tutti significa che tutti, nel cielo e
sulla terra, potranno contemplare, negli, eventi finali che stanno per
succedere, la fedeltà di Dio, così alle sue promesse come alle sue minacce.
L’arca del patto conteneva inoltre le tavole della legge, ed il fatto che da
questo momento viene portata davanti a tutti, sta a significare che è giunto
il momento di giudicare, ed il giudizio è basato sulla Legge, ricordiamoci
di quando Gesù disse:
Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono
venuto non per abolire ma per portare a compimento.
Poiché in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la
terra, neppure un iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia
adempiuto.
(Matteo 5:17-18)
La legge e i profeti hanno durato fino a Giovanni; da quel tempo è
annunciata la buona notizia del regno di Dio, e ciascuno vi entra a forza.
È più facile che passino cielo e terra, anziché cada un solo apice della
legge.
(Luca 16:16-17)
e vi furono lampi e voci e tuoni e un terremoto ed una forte gragnuola.
Ogni
avvenimento nella sfera visibile ha i suoi precedenti nella sfera
invisibile.
Noi
vediamo ciò che succede ma ignoriamo quali ragionamenti hanno preceduto le
azioni. Non succede nulla sulla terra che non sia, in precedenza, stato
valutato nel cielo.
Al suono della settima tromba, sulla terra avverrà un grosso cambiamento
perché si compirà
il mistero di Dio, come fu annunciato precedentemente da un angelo potente (
Apocalisse 10:7 ), cioè il Regno del mondo sarà preso da Dio e dal Suo Unto.
Questi fenomeni, forieri di imminenti giudici, sono menzionati alla fine dei
diversi cieli di visioni che tutti conducono Giovanni in vista della fine,
sebbene poi dall'ultimo sigillo si evolva la serie delle sette trombe, e
dall'ultima di queste si evolva il ciclo delle sette coppe.
Confrontare:
·
Apocalisse 8:5 - dopo il settimo
suggello:
“Poi l'angelo prese l'incensiere, lo riempì del fuoco dell'altare e lo gettò
sulla terra. Immediatamente ci furono tuoni, voci, lampi e un terremoto.”
·
Apocalisse 11:19 - dopo la
settima tromba:
“Allora si aprì il tempio di Dio che è in cielo e apparve nel tempio l'arca
dell'alleanza. Vi furono lampi e voci e tuoni e un terremoto e una forte
grandinata.”
·
Apocalisse 16:18 - dopo la settima
coppa:
“E ci furono lampi, voci, tuoni e un terremoto così forte che da quando gli
uomini sono sulla terra non se n'è avuto uno altrettanto disastroso.”
Questi versetti contengono la risposta a parecchie domande intorno al
giudizio finale.
·
Chi sarà il Giudice?
Sarà
Dio stesso per mezzo di Cristo secondo l'insegnamento generale del Nuovo
Testamento.
·
Quando avverrà il giudizio?
Avverrà quando il male avrà raggiunto il limite estremo dell'empietà.
Fino
a quel momento la pazienza di Dio aspetta, castiga, invitando a pentimento,
risponde al 'fino a quando?' dei
fedeli perseguitati e uccisi, col dir loro:
'riposate ancora un poco'
Apocalisse 7:7; ma quando la misura sarà colma, Dio prenderà in
mano la sua gran potenza, assumerà il regno e scrosceranno i fulmini
dell'ira sua; sarà «giunto il tempo di giudicare».
·
A chi si estende
il giudizio?
A
tutte le creature responsabili: agli angeli e agli uomini, agli uomini che
vivranno allora e a quelli che saranno morti da secoli o da millenni; ai
fedeli ed agli empi, ai profeti ed ai più umili credenti. «Dobbiamo
tutti comparire davanti al tribunale di Cristo».
·
Su che cosa porterà
il giudizio?
Sulla condotta delle creature di fronte alla volontà di Dio: sentimenti,
parole, opere compiute.
·
Qual ne sarà l'esito?
Premio di gloria a chi ha temuto e servito il Signore; distruzione a chi ha
rovinato moralmente e fisicamente se stesso e i suoi simili.
Di
fronte ai molti perché insolubili che angosciano quaggiù l'anima di ogni
cristiano, chi non ha desiderato come Giobbe parlar con Dio e aver da Lui la
spiegazione che dissiperebbe ogni oscurità e giustificherebbe la sapienza di
Dio?
A
Pietro Gesù disse: 'Non sai ora quel
ch'io fo; ma lo conoscerai più tardi'
Giovanni 13:7.
La
visione apocalittica ci ripete: 'Verrà il giorno in cui sarà aperto il
tempio di Dio, e in cui quello ch'era impenetrabile per la nostra mente sarà
pienamente rivelato'.
Al “perché”
angoscioso, succederà allora il rendimento di grazie.