Terzo viaggio missionario

Paolo in Galazia – Apollo ad Efeso e a Corinto


ATTI DEGLI APOSTOLI
1
8:23-28

 

  

"Dopo essersi fermato qui qualche tempo, partì, percorrendo la regione della Galazia e della Frigia successivamente, fortificando tutti i discepoli.

Ora un ebreo di nome Apollo, oriundo di Alessandria, uomo eloquente e versato nelle Scritture, arrivò a Efeso.

Egli era stato istruito nella via del Signore; ed essendo fervente di spirito, annunciava e insegnava accuratamente le cose relative a Gesù, benché avesse conoscenza soltanto del battesimo di Giovanni.

Egli cominciò pure a parlare con franchezza nella sinagoga.

Ma Priscilla e Aquila, dopo averlo udito, lo presero con loro e gli esposero con più esattezza la via di Dio.

Poi, siccome voleva andare in Acaia, i fratelli lo incoraggiarono, e scrissero ai discepoli di accoglierlo.

Giunto là, egli fu di grande aiuto a quelli che avevano creduto mediante la grazia di Dio, perché con gran vigore confutava pubblicamente i Giudei, dimostrando con le Scritture che Gesù è il Cristo."

 

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Dopo essersi fermato qui qualche tempo, partì, percorrendo la regione della Galazia e della Frigia successivamente, fortificando tutti i discepoli.

 

…Dopo essersi fermato qui qualche tempo

Paolo comprende che forse è giunto il tempo di riposarsi un attimo per poter riprendere il suo mandato con maggior vigore; rientrato dal suo secondo viaggio missionario, si ferma ad Antiochia, la Chiesa missionaria dalla quale è partito ed alla quale sempre ritorna, tra i suoi fratelli trova sicuramente quel conforto, quell’incoraggiamento che ogni figlio di Dio e fratello in Cristo considera prezioso.

Paolo evidentemente conosce i suoi limiti ed ha come unico obiettivo servire il Signore nel migliore dei modi, ed in questo anche una pausa in comunione con i fratelli, il trovare quel ristoro è utile a qualsiasi figlio di Dio, dal neofita al servitore più dedito al combattimento della prima linea!

 

…partì, percorrendo la regione della Galazia e della Frigia

Una volta “riposato”, Paolo non si culla sugli allori… …conosce bene il suo mandato e lo scopo della sua vita.

Da Antiochia si mette in cammino con obiettivo quei giudei di Efeso che aveva visitato frettolosamente nella tappa del suo ritorno.

La via più corta e meno penosa sarebbe stata quella di mare ma Paolo preferisce passare via terra, per l'interno del continente ed attraversare le province montagnose dell'Asia minore dove c'erano delle chiese, già oggetto della sua testimonianza, da visitare e da fortificare.

Le chiese della regione della Galazia sono quelle visitate nel suo primo viaggio missionario insieme a Barnaba, ovvero, Listra, Derba ed Iconio, fino ad Antiochia di Pisidia ai confini con la Frigia.

 

…fortificando tutti i discepoli

La motivazione che spinge Paolo ad intraprendere questo terzo viaggio missionario è la stessa che lo spinse all’inizio del secondo viaggio:

Ritorniamo ora a visitare i fratelli di tutte le città in cui abbiamo annunciato la Parola del Signore, per vedere come stanno. (Atti 15:36)

 

Nell'opera missionaria siamo sempre e quasi esclusivamente preoccupati di quelli che non conoscono ancora l'evangelo; tutto il nostro lavoro mira a risvegliare le coscienze, a chiamare i peccatori a Cristo; e, senza dubbio, è preoccupazione giusta e santa.

Ma impariamo questo, da Paolo; che se non curiamo spiritualmente quelli che già sono andati a Cristo e fanno parte della Chiesa, se non li nutriamo e non li fortifichiamo, se non li circondiamo del nostro affetto, noi rischiamo di lavorare invano; guadagniamo da una parte, per perdere dall'altra.

Paolo, che è un modello di evangelista, è anche un modello di pastore, egli fortifica tutti i discepoli.

Egli è pervaso dallo zelo di vedere sempre allargarsi i confini del Regno di Dio, ma anche "la sollecitudine per le chiese" che ha fondate, non lo abbandona mai, egli scriveva infatti:

Oltre a tutto il resto, sono assillato ogni giorno dalle preoccupazioni che mi vengono da tutte le chiese. (2 Corinzi 11:28)

 

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 Ora un ebreo di nome Apollo, oriundo di Alessandria, uomo eloquente e versato nelle Scritture, arrivò a Efeso.

Egli era stato istruito nella via del Signore; ed essendo fervente di spirito, annunciava e insegnava accuratamente le cose relative a Gesù, benché avesse conoscenza soltanto del battesimo di Giovanni.

Egli cominciò pure a parlare con franchezza nella sinagoga.

 

…Ora un ebreo di nome Apollo, oriundo di Alessandria

Apollo è un'abbreviazione ellenistica del nome greco Apollonio o Apollodoro.

Alessandria aveva delle famose scuole giudaiche, nelle quali l'Antico Testamento era studiato e commentato.

 

…uomo eloquente e versato nelle Scritture, arrivò a Efeso

Luca ci tiene a puntualizzare che Apollo era un uomo eloquente e versato nelle Scritture, due doti “naturali” di questo discepolo, che evidentemente aveva un linguaggio chiaro, semplice ed elegante, ma oltre a ciò si era impegnato nello studio delle Scritture, aveva quindi doti innate e una volontà ed una applicazione concentrata nella Parola… …ma mancava qualcosa…

Apollo era uno che conosceva le Scritture in modo approfondito (si tratta evidentemente delle Scritture relative all’Antico Patto), con un particolare dono di esposizione in modo chiaro degli insegnamenti.

In un contesto colto e dedito alla filosofia, Apollo spiegava le Scritture a dei greci!

Abbiamo già visto con quale atteggiamento i greci guardavano i predicatori della Parola (cfr Paolo ad Atene) e quale deve essere il nostro “parlare” in una società molto simile a quella della Grecia di allora.

Spesso cadiamo nella trappola dei discorsi mistici generici del nostro tempo… …impariamo da Paolo e da Apollo, spieghiamo la Scrittura!

 

…Egli era stato istruito nella via del Signore; ed essendo fervente di spirito, annunciava e insegnava accuratamente le cose relative a Gesù, benché avesse conoscenza soltanto del battesimo di Giovanni.

Apollo era istruito nella via del Signore, era stato evidentemente un buon allievo delle famose scuole giudaiche di Alessandria, ben istruito nella dottrina, fervente nello Spirito, zelante, predicava in modo franco, con forza e convinzione ed aveva in qualche modo afferrato l’insegnamento di Gesù, difatti egli insegnava accuratamente le cose relative a Gesù, benché avesse conoscenza soltanto del battesimo di Giovanni.

Apollo era fervente di spirito, ovvero ci metteva tutto il suo zelo ed il suo impegno in quello che esponeva.

Apollo annunciava e insegnava accuratamente le cose relative a Gesù, benché avesse conoscenza soltanto del battesimo di Giovanni.

Apollo era dunque un dotto teologo ed esegeta giudeo, che predicava ed insegnava nella sinagoga d'Efeso gli aspetti messianici di Gesù Cristo ed insegnava circa il battesimo di Giovanni, ma quello che gli mancava ancora, era il riconoscere in Gesù Cristo non solo il compimento delle promesse messianiche ma l’intera Sua Opera rigeneratrice.

Questo suo insegnamento (non completo) portò comunque a generare una lacuna dottrinale che Paolo dovette colmare durante il suo terzo viaggio missionario:

Mentre Apollo era a Corinto, Paolo, dopo aver attraversato le regioni superiori del paese, giunse a Efeso; e vi trovò alcuni discepoli, ai quali disse: «Riceveste lo Spirito Santo quando credeste?»

Gli risposero: «Non abbiamo neppure sentito dire che ci sia lo Spirito Santo».

Egli disse loro: «Con quale battesimo siete dunque stati battezzati?»

Essi risposero: «Con il battesimo di Giovanni».

Paolo disse: «Giovanni battezzò con il battesimo di ravvedimento, dicendo al popolo di credere in colui che veniva dopo di lui, cioè, in Gesù».

Udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù; e, avendo Paolo imposto loro le mani, lo Spirito Santo scese su di loro ed essi parlavano in lingue e profetizzavano. Erano in tutto circa dodici uomini. (Atti 19:1-7)

 

Ma questi dodici uomini, non avevano preso da Apollo solo la lacuna dottrinale ma anche la sua sincerità e la sua disponibilità a sottomettersi e ravvedersi davanti alla Parola di Dio!

 

…Egli cominciò pure a parlare con franchezza nella sinagoga.

Oltre a spiegare le Scritture ai greci, Apollo cominciò anche a frequentare la sinagoga ed a parlare con franchezza

 

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Ma Priscilla e Aquila, dopo averlo udito, lo presero con loro e gli esposero con più esattezza la via di Dio.

 

Evidentemente Aquila e Priscilla frequentavano anche essi la sinagoga, il che vuol dire che i cristiani d'origine giudaica, e perfino gli amici di Paolo, non si erano ancora del tutto separati dalla sinagoga.

Essi dopo averlo udito, lo presero con loro e gli esposero con più esattezza la via di Dio, ovvero valutarono il suo insegnamento, valutarono la sincerità di Apollo e colmarono le sue lacune   …questo non è altro che quello che dobbiamo fare tra di noi!

Aquila e Priscilla, potevano “accontentarsi” di un fratello eloquente e versato nelle Scritture… …ma hanno la visione più alta del Regno di Dio, in qualche modo notano che ad Apollo manca una visione “spirituale dell’opera di Cristo”.

Evidentemente Apollo esponeva una visione “messianica” nel senso più “sionista” del termine dell’opera di Gesù Cristo.

Nell’udire la predicazione di Apollo, Aquila e Priscilla colgono la sua sincera fede non ancora perfetta, e con una delicatezza esemplare lo presero con loro e gli esposero con più esattezza la via di Dio.

Il testo non lo dice, ma da come sono proseguiti i rapporti fraterni, dobbiamo dedurre che Apollo dimostrò umiltà e sincerità nell’ascoltare e nel riconoscere l’imperfezione della sua fede.

Apollo, uomo eloquente e versato nelle Scritture, dimostrò di sapersi mettere in discussione davanti all’autorità della Parola di Dio.

Apollo è un esempio magnifico di quel che possa in un predicatore la combinazione dei doni naturali coi frutti della grazia.

Apollo è eloquente; è versato nelle Scritture; è istruito nella dottrina del Signore; ha uno zelo ardente; possiede una qualità che è tanto più bella quanto più è rara; è umile, cioè; non crede di sapere tutto, ma è disposto ad imparare quello che ancora non sa, senza badare alla condizione sociale di chi glielo insegna.

Apollo non possiede tutta quanta la verità; ma è fedele in quello che possiede.

Aquila e Priscilla sanno istruire senza scoraggiare un uomo come Apollo, che, già tanto stimato nella sinagoga, avrà poi tanta influenza nella Chiesa di Cristo!

 

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Poi, siccome voleva andare in Acaia, i fratelli lo incoraggiarono, e scrissero ai discepoli di accoglierlo.

 

Oltre ad istruirlo, Aquila e Priscilla, insieme ai fratelli efesini, incoraggiano Apollo a proseguire nella sua vocazione, appoggiano il suo desiderio.

 

…i fratelli lo incoraggiarono, e scrissero ai discepoli di accoglierlo.

Che bella espressione!

Purtroppo non capita molto spesso che i fratelli si incoraggino, anzi le invidie, le gelosie sono fonte di rivalità assurde… …non riusciamo spesso a vederci come corpo, per questo non pratichiamo bene l’incoraggiamento!

Apollo andò a stabilirsi a Corinto e in questa chiesa incontrò probabilmente Timoteo e Silvano, e servì in mezzo ai fratelli corinzi.

Di questo fatto troviamo traccia negli scritti di Paolo e nel prosieguo della storia narrata da Luce:

Mentre Apollo era a Corinto, Paolo, dopo aver attraversato le regioni superiori del paese, giunse a Efeso; e vi trovò alcuni discepoli. (Atti 19:1)

 

Voglio dire che ciascuno di voi dichiara: «Io sono di Paolo»; «io, di Apollo»; «io, di Cefa»; «io, di Cristo». (1 Corinzi 1:12)

 

Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, le cose presenti, le cose future, tutto è vostro! E voi siete di Cristo; e Cristo è di Dio. (1 Corinzi 3:22-23)

 

Apollo lo troviamo poi in qualche modo presente con Paolo ad Efeso mentre scrive la prima lettera ai Corinzi:

Quanto al fratello Apollo, io l'ho molto esortato a recarsi da voi con i fratelli; ma egli non ha alcuna intenzione di farlo adesso; verrà però quando ne avrà l'opportunità (1 Corinzi 16:12)

 

E lo troviamo infine di passaggio a Creta con Tito, ed in procinto di partire:

Quando ti avrò mandato Artemas o Tichico, fa' il possibile per venire da me a Nicopoli, perché ho deciso di passarci l'inverno.

Provvedi con cura al viaggio di Zena, il giurista, e di Apollo, perché non manchi loro niente. (Tito 3:13)

 

Dopo averlo incoraggiato, preparano una lettera di presentazione per i fratelli di Corinto, affinchè sia ricevuto come un fratello in fede.

Vista la persecuzione accesa che vi era in quegli anni, era utile e necessario che vi fossero tali lettere, per garantire la genuinità del fratello.

 

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Giunto là, egli fu di grande aiuto a quelli che avevano creduto mediante la grazia di Dio, perché con gran vigore confutava pubblicamente i Giudei, dimostrando con le Scritture che Gesù è il Cristo.

 

Apollo fu di grande aiuto ai credenti di Corinto; ma Luca ha cura di dirci il segreto di questa utilità: fu mediante la grazia di Dio.

Ricordiamolo sempre, possiamo essere "eloquenti", "versati nelle Scritture", "istruiti nella dottrina del Signore" e "pieni di zelo"; ma Gesù disse:

Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla. (Giovanni 15:5)

Proprio a questo proposito, la chiesa di Corinto (a causa della sua carnalità = immaturità), fu una chiesa tribolata nella sua crescita e Paolo dovette correggerla anche in merito alle fazioni interne, che coinvolsero, suo malgrado, anche il nome di Apollo:

Infatti, dato che ci sono tra di voi gelosie e contese, non siete forse carnali e non vi comportate secondo la natura umana?

Quando uno dice: «Io sono di Paolo»; e un altro: «Io sono d'Apollo»; non siete forse uomini carnali?

Che cos'è dunque Apollo? E che cos'è Paolo? Sono servitori, per mezzo dei quali voi avete creduto; e lo sono nel modo che il Signore ha dato a ciascuno di loro.

Io ho piantato, Apollo ha annaffiato, ma Dio ha fatto crescere; quindi colui che pianta e colui che annaffia non sono nulla: Dio fa crescere! (1 Corinzi 3:3-7)

 

L’arrivo di Apollo a Corinto, fu di grande aiuto, la sua preparazione scritturale fu utile nel confutare pubblicamente i Giudei, dimostrando con le Scritture che Gesù è il Cristo.

La preparazione dottrinale è fondamentale nella testimonianza, soprattutto con chi in qualche modo è già edotto della Scrittura o è comunque familiare con Essa.

Dobbiamo basare sempre la nostra testimonianza su di Essa!

 

La predicazione iniziale di Apollo consisteva nell’insegnare accuratamente le cose relative a Gesù, ma Aquila e Priscilla, presolo da parte gli esposero con più esattezza la via di Dio.

Apollo insegnava cose esatte… …ma non completamente!

 

L’insegnamento di Apollo a Corinto sarà più esatto… … dimostra con le Scritture che Gesù è il Cristo.

Questo ci insegna tantissimo… …non basta annunciare Gesù, i Suoi principi, le Sue morali, i Suoi insegnamenti, la Sua storia… …quello che è più esatto è annunciare che Gesù è il Cristo, come faceva Paolo:

…spiegando e dimostrando che il Cristo doveva morire e risuscitare dai morti. «E il Cristo», egli diceva, «è quel Gesù che io vi annuncio».

(Atti 17:3)

 

Gesù stesso insegnava a Nicodemo:

«E, come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna.

Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.

Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. (Giovanni 3:14-17)

 

Che Gesù annunciamo noi?

 

Gianni Marinuzzi