
	
	Abbiamo visto come oggi,
	chiunque:
	
	            - 
	abbia ascoltato il Vangelo di Gesù 
	Cristo;
	
	            - 
	abbia creduto il Vangelo di Gesù 
	Cristo;
	
	            - 
	abbia ricevuto il Vangelo di Gesù 
	Cristo;
	
	…sia
	diventato (per opera di Dio):
	-
	una nuova creatura: 
	
	Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie 
	sono passate: ecco, sono diventate nuove.
	(2 Corinzi 5:7)
	
	- in
	una nuova creazione:
	
	E colui che siede sul trono disse: Ecco, io faccio nuove tutte le cose. 
	
	 (Apocalisse 21:5-6)
	
	- nella quale è 
	indentificato come figlio di Dio!
	
	…a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare 
	figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati 
	da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da 
	Dio. 
	(Giovanni 1:12-13)
	
	
	
	Chi vince erediterà queste cose, io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio.
	
	(Apocalisse 21:7)
	
	Questo miracolo… questa
	resurrezione a nuova vita è ciò 
	che la Parola definisce come “la 
	Salvezza” (che è già ora una realtà presente – cfr Efesini 1:3-14, al 
	momento invisibile, ma che sarà pienamente manifestata
	nel Giorno di Cristo).
	
	Abbiamo anche visto come, 
	di questa Salvezza, noi (se siamo
	figli di Dio) possiamo esserne 
	assolutamente certi perché:
	
	- GESU’, LA VERITA’ ce lo 
	ha detto e ci ha rivelato il DISEGNO DI DIO che la concerne
	
	           
	- DIO E’ POTENTE da portare a compimento il SUO DISEGNO
	
	            - 
	DIO E’ FEDELE e nulla può ostacolare l’adempimento della SUA VOLONTA’.
	
	
	Il miracolo della 
	Salvezza operato da Dio, realizza quella comunione dell’uomo con Dio 
	nella persona di Gesù Cristo; ed implica necessariamente una identificazione 
	nella morte e nella risurrezione con Lui.
	Ed abbiamo visto ancora 
	come queste realtà spirituali devono (per comandamento di Gesù) essere 
	testimoniate mediante dei segni esteriori, il primo dei quali è il 
	battesimo.
	Abbiamo poi considerato 
	come il neonato spirituale ha bisogno di
	passare molto tempo con il Padre 
	per crescere e per questo ha fame e si nutre
	del puro latte spirituale che 
	trova nella lettura e nella meditazione della Parola di Dio e ricerca la 
	comunione con Lui nella preghiera personale.
	Abbiamo ancora imparato 
	come la persecuzione della nuova 
	creatura sotto ogni aspetto (corpo, anima e spirito) sia assolutamente 
	normale in quanto parte integrante del “progetto di salvezza” che si compie 
	nel credente ed è il segno di essere dalla parte di
	Colui che ha vinto, perchè… 
	
	tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo 
	Gesù saranno perseguitati 
	(cfr 1 Timoteo 3:12).
	Se dunque
	siamo diventati figli di Dio (e 
	tali siamo – cfr 1 Giovanni 3:1) abbiamo inoltre 
	considerato che il compito principale di un figlio è di ubbidire a 
	suo padre, proprio come è stato ubbidiente Gesù stesso perché          
	… 
	qual egli è, tali siamo anche noi in questo mondo
	
	(cfr 1 Giovanni 4:17), 
	anche se questo ha un costo (e ci costerà ogni volta) ma è abbondantemente 
	ricompensato!
	Abbiamo ancora potuto 
	constatare come la comunione fraterna è un luogo di profonda benedizione per 
	ordine di Dio stesso e siamo tutti chiamati a prenderne parte contribuendo 
	ciascuno con il vigore che lo Spirito Santo dà ad ognuno per l’utile e 
	l’edificazione comune.
	
	Abbiamo ancora considerato 
	come la nostra vita debba essere perfezionata attraverso una progressiva 
	guarigione di tutto il corpo che 
	avviene mediante la assimilazione dell’alimento spirituale (la 
	Parola di Dio) e il percorso di riabilitazione (il superamento delle
	prove).
	In ultimo abbiamo 
	constatato come la vita terrena di una nuova creatura, rigenerata dallo 
	Spirito Santo, abbia una missione da svolgere:
	essere testimone di Cristo in 
	questo mondo, in parole ed in opere!
	
	Ma come per nascere di nuovo non ha potuto fare 
	nulla con i suoi sforzi, nella stessa maniera, per continuare la sua vita di
	testimone di Cristo, il credente 
	rigenerato dallo Spirito Santo non conta sulla propria persona carnale 
	(pensiero, volontà, forza), conta su tutto ciò che gli fornisce l’Autore 
	della propria Salvezza (lo Spirito Santo, la Volontà e la Forza di Dio) che 
	trova (come una riserva infinita) nella Parola di Dio.
	
	Per questo egli ama la Parola di Dio e attinge da 
	Essa:
	           
	- gli insegnamenti 
	           
	- le indicazioni circa la Vita
	           
	- la forza ed il nutrimento spirituale 
	
	E sulla scorta di queste
	promesse preziosissime, egli
	impara a guardare lontano con 
	l’ausilio della Parola profetica.
	Ed è nella fede totale 
	nelle Sua Parola che il discepolo realizza già in anticipo tutte le 
	benedizioni spirituali in Cristo:
	
	Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha 
	benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo. 
	
	
	La benedizione della elezione:
	
	In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi 
	e irreprensibili dinanzi a lui, avendoci predestinati nel suo amore a essere 
	adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il disegno 
	benevolo della sua volontà, a lode della gloria della sua grazia, che ci ha 
	concessa nel suo amato Figlio. 
	
	
	La benedizione della redenzione (liberazione):
	
	In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei 
	peccati secondo le ricchezze della sua grazia, che egli ha riversata 
	abbondantemente su di noi dandoci ogni sorta di sapienza e d'intelligenza, 
	facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo il disegno 
	benevolo che aveva prestabilito dentro di sé, per realizzarlo quando i tempi 
	fossero compiuti. 
	
	Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le 
	cose: tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra. 
	
	
	La benedizione della eredità celeste:
	
	In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo 
	il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della 
	propria volontà, per essere a lode della sua gloria; noi, che per primi 
	abbiamo sperato in Cristo. 
	
	In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo 
	della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo 
	dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è pegno della nostra 
	eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode 
	della sua gloria.  
	(Efesini 1:3-14)
	
	Se queste sono le nostre
	benedizioni spirituali in Cristo, 
	che sono nei luoghi celesti, il 
	discepolo è chiamato però a compiere 
	la propria salvezza sulla terra,
	
	
	con timore e tremore, come scrive Paolo ai 
	fratelli di Filippi:
	
	Così, miei cari, voi che foste sempre ubbidienti, non solo come quand'ero 
	presente, ma molto più adesso che sono assente, adoperatevi al compimento 
	della vostra salvezza con timore e tremore; infatti è Dio che produce in voi 
	il volere e l'agire, secondo il suo disegno benevolo. 
	
	 (Filippesi 2:12-13)
	
	
	E questo compimento o perfezionamento è 
	chiamato “santificazione” ed è quello a cui siamo stati chiamati:
	
	Poiché Iddio ci ha chiamati non a impurità, ma a santificazione. 
	
	(1 Tessalonicesi 4:7)
	
	
	Perciò, avendo cinti i fianchi della vostra mente, e stando sobrî, 
	abbiate piena speranza nella grazia che vi sarà recata nella rivelazione di 
	Gesù Cristo; e, come figliuoli d'ubbidienza, non vi conformate alle 
	concupiscenze del tempo passato quand'eravate nell'ignoranza; ma come Colui 
	che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra 
	condotta; poiché sta scritto: Siate 
	santi, perché io son santo. 
	
	(1 Pietro 1:13-16)
	
	
	Procacciate pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno 
	vedrà il Signore.
	(Ebrei 12:14)
	
	
	
	Poiché la sua potenza divina ci ha donate tutte le cose che appartengono 
	alla vita e alla pietà mediante la conoscenza di Colui che ci ha chiamati 
	mercé la propria gloria e virtù, per le quali Egli ci ha largito le sue 
	preziose e grandissime promesse onde per loro mezzo voi foste fatti 
	partecipi della natura divina dopo esser fuggiti dalla corruzione che è nel 
	mondo per via della concupiscenza, voi, per questa stessa ragione, mettendo 
	in ciò dal canto vostro ogni premura, aggiungete alla fede vostra la virtù; 
	alla virtù la conoscenza; alla conoscenza la continenza; alla continenza la 
	pazienza; alla pazienza la pietà; alla pietà l'amor fraterno; e all'amor 
	fraterno la carità. 
	
	Perché se queste cose si trovano e abbondano in voi, non vi renderanno né 
	oziosi né sterili nella conoscenza del Signor nostro Gesù Cristo. 
	
	Poiché colui nel quale queste cose non si trovano, è cieco, ha la vista 
	corta avendo dimenticato il purgamento dei suoi vecchi peccati. 
	
	Perciò, fratelli, vie più studiatevi di render sicura la vostra vocazione 
	ed elezione; perché, facendo queste cose, non inciamperete giammai, poiché 
	così vi sarà largamente provveduta l'entrata nel regno eterno del nostro 
	Signore e Salvatore Gesù Cristo.
	(2 Pietro 1:3-11)
	
	Ma tutto questo non viene 
	da noi, è il risultato del dimorare 
	in Cristo, infatti Gesù ci ha lasciato questo fondamentale insegnamento:
	
	Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiuolo. 
	
	Ogni tralcio che in me non dà frutto, lo toglie via; e ogni tralcio che 
	dà frutto, lo pota affinché ne dia di più. 
	
	Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunciata. 
	
	Dimorate in me, e io dimorerò in voi. 
	
	Come il tralcio non può da sé dare frutto se non rimane nella vite, così 
	neppure voi, se non dimorate in me. 
	
	Io sono la vite, voi siete i tralci. 
	
	Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché 
	senza di me non potete fare nulla. 
	
	Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; 
	questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 
	
	Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che 
	volete e vi sarà fatto. 
	
	In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così 
	sarete miei discepoli.
	
	Come il Padre mi ha amato, così anch'io ho amato voi; dimorate nel mio 
	amore. 
	
	Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho 
	osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore. 
	
	Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra 
	gioia sia completa.
	(Giovanni 15:1-11)
	
	 
	Allora vogliamo farci 
	esaminare dalla Parola di Dio, infatti se
	il discepolo guarda lontano per 
	trovare il coraggio, dove trova la forza giornaliera per giungere al 
	traguardo in modo degno?
	
	L’insegnamento di Gesù in questo brano, inizia con 
	una solenne dichiarazione sul rapporto del credente con Lui:
	
	Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiuolo. 
	
	Gesù usa il rapporto fra la vite e i tralci per 
	descrivere il rapporto fra Lui ed i credenti.
	Qual è il rapporto che lega una vite e i suoi 
	tralci?
	…La totale dipendenza del tralcio alla vite.
	
	Nessun tralcio può vivere (tanto meno
	portare frutto) se non è nella 
	vite!
	Il tralcio non può esistere se non è attaccato alla 
	vite.
	Ogni credente deve rimanere strettamente attaccato a 
	Cristo per vivere e per trovare la vitalità quotidiana per portare frutto, 
	non ha vita in sé… non ha forza in sé!
	
	Non dobbiamo contare su di noi per
	il frutto che dura… ogni nostra 
	Forza viene da Cristo!
	
	Ogni tralcio che in me non dà frutto, lo toglie via; e ogni tralcio che 
	dà frutto, lo pota affinché ne dia di più. 
	
	Gesù dichiara chiaramente la necessità che
	ogni tralcio (ogni credente)
	porti frutto.
	
	E dobbiamo considerare che questo vale per
	ogni tralcio; non ci sono
	favoritismi, come ci insegna 
	Pietro:
	
	…se invocate come Padre colui che giudica senza favoritismi, secondo 
	l'opera di ciascuno, comportatevi con timore durante il tempo del vostro 
	soggiorno terreno…
	(1 Pietro 1:17)
	
	E Gesù parla di due tipi di tralci, è delle due 
	conseguenze che avranno:
	- il tralcio 
	che in me non dà frutto, lo toglie via
	Gesù dichiara che
	ogni tralcio che prende vigore dalla vite (in me) ma non porta frutto, 
	sarà tolto via. 
	
	Produrre vero frutto per il regno di Dio rende chiaro che una persona è veramente salvata e
	non portare vero frutto (nonostante l’attaccamento alla vite) nella 
	vita indica che una persona non è veramente salvata. 
	Quanto è importante produrre
	frutto… il vero frutto!
	
	L’apostolo Giovanni ci parla di questi casi, dove 
	alcuni sospinti dallo spirito 
	dell’anticristo hanno dimorato in mezzo ai credenti, ma con il tempo ne 
	sono “usciti”:
	
	Ragazzi, è l'ultima ora. 
	
	Come avete udito, l'anticristo deve venire, e di fatto già ora sono sorti 
	molti anticristi. 
	
	Da ciò conosciamo che è l'ultima ora. 
	
	Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; perché se fossero 
	stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma ciò è avvenuto perché fosse 
	manifesto che non tutti sono dei nostri.
	
	Quanto a voi, avete ricevuto l'unzione dal Santo e tutti avete 
	conoscenza.
	(1 Giovanni 2:18-20)
	
	Gesù sta qui insegnando che ci sono persone che 
	“sembrano essere credenti”, ma in realtà,
	non dimorano veramente in Cristo, 
	semplicemente “sfruttano” la vite e per questo,
	non prendono vita da Cristo, e
	non hanno vera vita in Cristo, 
	perché la Radice (Cristo) è per Se stessa portatrice di Vita!
	Il discorso è serio…
	ogni persona che si dichiara credente (magari frequenta la chiesa 
	locale e si comporta bene), che non 
	porta frutto (anche se opera, si impegna… compie segni “miracolosi”),
	viene tolta via, ovvero,
	viene allontanata da Cristo, e infine 
	gettata nel lago di fuoco.
	
	Ricordiamo cosa insegnò Gesù:
	Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, 
	non abbiamo noi profetizzato nel tuo nome, e nel tuo nome scacciato demoni e 
	fatte nel tuo nome molte opere potenti?" 
	E allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai 
	conosciuti; allontanatevi da me, voi tutti operatori di iniquità". 
	
	(Matteo 7:22-23)
	…avere un grande impegno per le cose di Dio non è 
	necessariamente un vero frutto.
	
	Per quanto l'apparenza può far pensare che siano 
	credenti, essi non sono veramente uniti a Cristo, e perciò, sono privi di 
	vera vita.
	
	Ricordiamo come Pietro e Giuda descrivono
	i falsi dottori:
	
	…ci saranno anche tra di voi falsi dottori che introdurranno occultamente 
	eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si 
	attireranno addosso una rovina immediata. 
	
	Molti li seguiranno nella loro dissolutezza; e a causa loro la via della 
	verità sarà diffamata. 
	
	Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false…
	
	…Audaci, arroganti, non hanno orrore di dir male delle dignità…
	
	…costoro, come bestie prive di ragione, destinate per natura a essere 
	catturate e distrutte, dicono male di ciò che ignorano, e periranno nella 
	propria corruzione…
	
	…Essi trovano il loro piacere nel gozzovigliare in pieno giorno; sono 
	macchie e vergogne; godono dei loro inganni mentre partecipano ai vostri 
	banchetti. Hanno occhi pieni d'adulterio e non possono smetter di peccare; 
	adescano le anime instabili; hanno il cuore esercitato alla cupidigia; sono 
	figli di maledizione! 
	
	Lasciata la strada diritta, si sono smarriti…
	
	…sono fonti senz'acqua e nuvole sospinte dal vento; a loro è riservata la 
	caligine delle tenebre. 
	
	Con discorsi pomposi e vuoti adescano, mediante i desideri della carne e 
	le dissolutezze, quelli che si erano appena allontanati da coloro che vivono 
	nell'errore; promettono loro la libertà, mentre essi stessi sono schiavi 
	della corruzione, perché uno è schiavo di ciò che lo ha vinto.
	
	…sarebbe stato meglio per loro non aver conosciuto la via della 
	giustizia, che, dopo averla conosciuta, voltare le spalle al santo 
	comandamento che era stato dato loro. È avvenuto di loro quel che dice con 
	verità il proverbio: «Il cane è 
	tornato al suo vomito», e: «La scrofa lavata è tornata a rotolarsi 
	nel fango».
	(tratto da 2 Pietro 2:1-22)
	
	
	…questi visionari contaminano la carne… disprezzano l'autorità e parlano 
	male delle dignità… …parlano in maniera oltraggiosa di quello che ignorano, 
	e si corrompono in tutto ciò che sanno per istinto, come bestie prive di 
	ragione… 
	…sono delle 
	macchie nelle vostre agapi quando banchettano con voi senza ritegno, 
	pascendo se stessi; nuvole senza acqua, portate qua e là dai venti; alberi 
	d'autunno senza frutti, due volte morti, sradicati; onde furiose del mare, 
	schiumanti la loro bruttura; stelle erranti, a cui è riservata l'oscurità 
	delle tenebre in eterno… …Sono dei mormoratori, degli scontenti; camminano 
	secondo le loro passioni; la loro bocca proferisce cose incredibilmente 
	gonfie, e circondano d'ammirazione le persone per interesse… …Essi sono 
	quelli che provocano le divisioni, gente sensuale, che non ha lo Spirito.
	(tratto da Giuda 8-19)
	
	Questi sono coloro che non si sottomettono alla 
	Autorità della Parola di Dio; anzi essi La GIUDICANO con i loro ragionamenti 
	e la ANNULLANO con le loro tradizioni (essi stabiliscono cosa della 
	Scrittura è giusto e sosa è sbagliato, cosa è valido e cosa non è più 
	valido…); essi non si sottopongono al giudizio di Dio; anzi sono loro che Lo 
	giudicano!
	
	Sono coloro che non si sottomettono all’Autorità di 
	Dio e della Sua Parola, si permettono di “giudicare Dio”, falsificando la 
	Sua Parola dichiarando loro cosa di Essa è giusto e cosa di Essa è 
	sbagliato, cosa di Essa è valido e cosa di Essa non è valido;
	non dipendono dalla Vite, sono loro che vogliono dominare la Vite, 
	in loro non c’è vita, non fanno parte della Chiesa,
	non porteranno il frutto!
	
	Quante persone si impegnano per compiere cose che 
	perderanno per tutta l'eternità! 
	Quanti impegni, quante fatiche, quante sofferenze e 
	sacrifici, per traguardi che saranno persi per sempre. 
	Questo brano ci insegna che
	frutti spirituali, frutti compiuti dallo Spirito Santo in noi, sono 
	una essenziale prova della realtà della salvezza, infatti:
	
	Portare frutto è 
	la discriminante per identificare i veri dai falsi credenti, ricordiamo cosa 
	insegna Gesù:
	
	Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in vesti da 
	pecore, ma dentro sono lupi rapaci. 
	
	Li riconoscerete dai loro frutti. 
	
	Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? 
	
	Così, ogni albero buono fa frutti buoni, ma l'albero cattivo fa frutti 
	cattivi. 
	
	Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo fare 
	frutti buoni. 
	
	Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco. 
	
	Li riconoscerete dunque dai loro frutti.
	(Matteo 7:15-20)
	
	- ogni tralcio 
	che dà frutto, lo pota affinché ne dia di più
	Ogni vero credente produrrà vero frutto! 
	
	Se non c'è vero frutto, non c'è la vera salvezza 
	infatti quando Dio salva una persona:
	- toglie la condanna da quella persona, mettendola 
	su Cristo Gesù
	- copre quella persona con la giustizia di Cristo 
	- opera in quella persona in modo che la persona 
	produce vero frutto:
	
	Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante 
	la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, non per opere, perché 
	nessuno si glori.
	Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù 
	per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le 
	pratichiamo. 
	(Efesini 2:8-10)
	
	La grazia di Dio che salva una persona è una grazia 
	che opera per trasformare la persona (cfr Tito 2:11-13), e che opera per
	produrre frutto nella vita di 
	quella persona, frutto che si concretizza nel
	praticare le buone opere
	che Dio ha precedentemente 
	preparato.
	Non ci sono buone opere se non sono prodotte dalla 
	Grazia di Dio!
	
	Per rendere sempre più fruttuosi
	i tralci buoni,
	il vignaiuolo li pota, e questa è l’Opera di Dio del
	perfezionamento dei santi che 
	passa attraverso le gli insegnamenti sempre più profondi, le prove, le 
	sofferenze e la disciplina, tutti interventi voluti da Dio, esercitati nella 
	Chiesa e finalizzati al renderci conformi all'immagine di Cristo. 
	La potatura è spesso dolorosa, a volte molto 
	dolorosa. 
	
	Chi non viene corretto e disciplinato da Dio non è 
	un vero figlio di Dio, la potatura 
	è per i veri figli di Dio, 
	ricordiamo cosa scriveva l’autore della lettera agli ebrei:
	
	…Dio vi tratta come figli; infatti, qual è il figlio che il padre non 
	corregga? 
	
	Ma se siete esclusi da quella correzione di cui tutti hanno avuto la loro 
	parte, allora siete bastardi e non figli… …È vero che qualunque correzione 
	sul momento non sembra recare gioia, ma tristezza; in seguito tuttavia 
	produce un frutto di pace e di giustizia in coloro che sono stati addestrati 
	per mezzo di essa. 
	(tratto da Ebrei 12:7-11)
	
	Quando Dio salva una persona, è Dio stesso che porta 
	sempre a compimento la sua opera in quella persona. 
	Una vita vissuta come
	un tralcio attaccato alla vite è una totale fede in Gesù Cristo; il 
	tralcio non ha altre risorse per portare frutto.
	
	Avere fede in Cristo vuole dire:
	- guardare a Cristo in ogni situazione e occasione 
	- fidarsi di Cristo (della Parola di Dio) e non dei 
	miei ragionamenti
	- camminare in ubbidienza
	- sperare in Cristo, e non nelle cose di questo 
	mondo 
	
	
	…Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunciata…
	Qui, Gesù parla della Potenza della Parola di Dio, 
	ascoltare Dio rende puri, perché la 
	via di Dio è perfetta; la parola del SIGNORE è purificata con il fuoco 
	(Salmo 18:30). 
	
	La Potenza della Parola di Dio è portatrice di 
	purezza in colui che dimora in Cristo; la purezza della radice (Cristo) 
	arriva al tralcio. 
	
	
	…Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dare 
	frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me…
	
	Dimorare significa 
	abitare, vivere, restare in modo permanente, riconoscere casa propria… non 
	una “seconda casa” o “un luogo di villeggiatura” o altro ancora…
	
	E Gesù dichiara che è
	impossibile portare frutto 
	se non dimoriamo in Lui. 
	
	
	…Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale 
	io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla…
	Se Gesù dichiara che è
	impossibile portare frutto 
	se non dimoriamo in Lui, dichiara 
	altresì che chi dimora in Lui porta 
	molto frutto.
	Sembrerebbe dire che è impossibile che non lo porti… 
	a meno che non voglia portarlo!
	
	Gesù sta dichiarando che esistono solo due 
	possibilità e due effetti opposti: 
	
	- o non dimoriamo in Lui 
	
	(siamo dei tralci che sono innestati da un’altra parte o che cercano di fare 
	le “loro radici” fuori dalla vite) e 
	non portiamo frutto. 
	
	
	- o dimoriamo in Lui e portiamo molto frutto
	
	…Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; 
	questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano… 
	Se il tralcio 
	non dimora veramente nella vite 
	(in Cristo, ricevendo la Sua Parola con tutta la Sua Potenza vitale)
	è gettato via,
	e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si 
	bruciano.
	
	Non esiste una via di mezzo, non esiste una salvezza 
	parziale, ricordiamo cosa scrive Pietro:
	
	Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli 
	passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e 
	le opere che sono in essa saranno bruciate.
	
	Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete 
	essere voi, per santità di condotta e per pietà, mentre attendete e 
	affrettate la venuta del giorno di Dio, in cui i cieli infocati si 
	dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno! Ma, secondo la sua 
	promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la 
	giustizia.
	
	Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati 
	da lui immacolati e irreprensibili nella pace…
	(2 Pietro 3:10-14)
	
	Molti arriveranno al giudizio credendo di essere 
	salvati, ma scopriranno che Gesù non 
	li ha mai conosciuti… quanto è fondamentale
	dimorare in Gesù Cristo! 
	
	Chi dimora 
	veramente in Gesù Cristo
	porterà molto frutto!
	
	…Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che 
	volete e vi sarà fatto. 
	
	In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così 
	sarete miei discepoli…
	
	Che promessa!
	Quando 
	dimoriamo in Cristo, possiamo 
	domandare quello che vogliamo, e 
	ci sarà fatto! 
	Il Signore dell'universo risponderà alle nostre 
	preghiere!!!
	Quindi? 
	Cosa vuole dire qui Gesù?
	Abbiamo visto cosa significa
	dimorare in Cristo; e se 
	dimoriamo in Cristo:
	- la Sua vita arriva a noi;
	- la Sua purezza arriva a noi;
	- la Sua volontà arriva a noi… si compie in noi!
	E se la Sua volontà si compie in noi… cosa
	domanderemo?
	
	Il risultato di dimorare in Cristo è l’allineamento 
	della nostra volontà alla Sua… chiedere quello che chiederebbe Lui… la
	Volontà di Dio!
	
	Quando viviamo così,
	quello che domanderemo non sarà per
	il nostro piacere (cfr Giacomo 4:3), ma sarà per
	la gloria di Dio… quindi 
	chiederemo di portare molto frutto, 
	perché questo è glorificare il Padre
	e questo farà di noi dei discepoli 
	di Gesù!
	
	Un discepolo di Cristo:
	- guarda a Cristo 
	- dimora in Cristo 
	- trova la sua gioia in Cristo 
	- desidera la Gloria del Padre
	- ha il grande privilegio di portare un frutto che 
	dura in eterno
	
	Questa è la vita di chi dimora veramente in Cristo 
	Gesù.
	
	E
	vivere secondo la Volontà di Dio per noi oggi significa:
	
	- essere irreprensibili e integri, figli di Dio senza 
	biasimo in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale 
	risplendere come astri nel mondo… 
	(Filippesi 2:15)
	
	
	- 
	
	consacrare il tempo che resta da vivere nella carne, 
	non più alle passioni degli uomini, ma alla volontà di Dio 
	(1 Pietro 4:2)
	- portare (rendere 
	visibile) il frutto dello Spirito Santo:
	
	Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, 
	bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; contro queste cose non c'è 
	legge.
	
	Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e 
	i suoi desideri. 
	
	Se viviamo dello Spirito, camminiamo anche guidati dallo Spirito. 
	
	         
	(Galati 5:22-25)
	
	
	Solo se dimoriamo in Cristo porteremo molto 
	frutto e così saremo Suoi discepoli; noi non possiamo fare niente con i nostri sforzi…
	con la nostra sollecitudine non 
	possiamo nemmeno allungare la nostra statura (cfr Matteo 6:27), 
	figuriamoci compiere opere e portare frutti spirituali!
	Essere discepoli di Cristo 
	significa quindi vivere una vita di santificazione per portare frutto alla 
	gloria di Dio!
	
	Il contribuire attivamente 
	alla edificazione dell’Opera di Cristo 
	(dimorando in Lui), è l’amore di 
	Dio in noi… perché l’amore non è un sentimento ma è una azione e vivere 
	questo amore rende un credente felice 
	nel suo operare (cfr Giacomo 1:25) e pienamente coinvolto nella gioia di 
	Dio! 
	
	Un
	discepolo di Cristo vive (si comporta) come il Suo Maestro, portando 
	con sé le benedizioni che accompagnavano Gesù, infatti davanti alla donna 
	samaritana, Egli disse:
	
	Chiunque beve di quest'acqua avrà sete di nuovo; ma chi beve dell'acqua 
	che io gli darò (proprio come 
	il tralcio che si nutre dell’acqua che passa attraverso la vite), 
	non avrà mai più sete; anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una 
	fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna. (Giovanni 
	4:13-14)
	
	E confermò alla festa 
	delle capanne:
	
	Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. 
	
	Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva 
	sgorgheranno dal suo seno.  
	
	(Giovanni 7:37-38)
	
	
	            
	…ovvero sarà, a sua volta, benedizione per altri!
	
	Solo in Cristo possiamo 
	veramente essere strumenti di benedizione… impariamo a dimorare sempre in 
	Lui!
	Siamo partiti dal constatare
	la realtà delle benedizioni spirituali in Cristo che abbiamo e che sono 
	custodite nei luoghi celesti… e siamo giunti a comprendere che queste 
	producono in noi una trasformazione tale che ci rendono (se
	dimoriamo in Cristo)
	strumenti e fonte di benedizione 
	intono a noi.
	
	Per che cosa ci impegniamo nella nostra vita? 
	Per qualcosa che dura per l'eternità, o per qualcosa 
	che si corrompe?
	
	Il frutto della nostra vita sarà quello che ci 
	giudicherà… ricordiamo che tutti gli uomini saranno giudicati sulla base 
	delle loro opere (da non confondere con la salvezza ottenuta attraverso le 
	opere della Legge):
	- sia gli increduli (i morti):
	
	E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri 
	furono aperti, e fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e 
	i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro 
	opere. 
	
	Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l'Ades 
	restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue 
	opere.  
	(Apocalisse 20:12-13)
	
	Da questo giudizio i credenti (i vivi) sono esclusi in quanto Gesù ha dichiarato:
	
	…chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita 
	eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. 
	
	(Giovanni 5:24)
	
	- sia i credenti (i vivi):
	
	Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, 
	affinché ciascuno riceva la retribuzione di ciò che ha fatto quando era nel 
	corpo, sia in bene sia in male.
	(2 Corinzi 5:10)
	
	Dobbiamo quindi comprendere che non tutte le “nostre 
	opere” supereranno il giudizio; ricordiamo cosa insegna Paolo:
	           
	Ora, se uno costruisce su 
	questo fondamento con oro, argento, pietre di valore, legno, fieno, paglia, 
	l'opera di ognuno sarà messa in luce; perché il giorno di Cristo la renderà 
	visibile; poiché quel giorno apparirà come un fuoco; e il fuoco proverà 
	quale sia l'opera di ciascuno. 
	
	Se l'opera che uno ha costruita sul fondamento rimane, egli ne riceverà 
	ricompensa; se l'opera sua sarà arsa, egli ne avrà il danno; ma egli stesso 
	sarà salvo; però come attraverso il fuoco. 
	(1 Corinzi 3:12-15)
	
	Alla luce di questa verità, è giusto per ciascuno di 
	chiedersi: come sto vivendo veramente, come sto investendo la mia vita?
	
	In questo passo, Gesù ci 
	spiega come portare il frutto che dura!
	
	Paolo pregava così per i 
	filippesi e che questa sia anche la preghiera per noi:
	
	…prego che il vostro amore abbondi sempre più in conoscenza e in ogni 
	discernimento, perché possiate apprezzare le cose migliori, affinché siate 
	limpidi e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di frutti di 
	giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio.
	 (Filippesi 1:9-11)
	
	…e questo
	renderà completa la nostra Gioia!