Abbiamo visto (nelle sezioni precedenti di questo studio biblico) come credere nel Vangelo di Dio ci porta ad un sincero ravvedimento, una potente redenzione e una vera conversione… questo è l’inizio di una nuova vita, una Vita Eterna, abbondante, pienamente soddisfacente e ricolma di meravigliose benedizioni spirituali che Dio ha preparate per coloro che Lo amano!

Benedizioni che non possiamo nemmeno immaginare:

Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell'uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano.  (1 Corinzi 2:9)

Eppure la nostra “ragione”, influenzata dal mondo terreno (diabolico), ci fa pensare che (nonostante tutto) stiamo rinunciando a qualcosa, ci stiamo perdendo qualcosa; questo è un pensiero che molti credenti portano dentro di sé, vivendo una vita squallida e sempre in funzione di “quello che hanno perso” perché non guardano alla Gloria di Dio!

D’altronde la “tecnica del serpente” è più o meno sempre la stessa… pensiamo a come approcciò Eva nell’Eden, che aveva tutto il giardino a disposizione (fatta eccezione, per il suo bene, di un solo frutto):

Il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che Dio il SIGNORE aveva fatti.

Esso disse alla donna: «Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun albero del giardino?»   (Genesi 3:1)

 

Ma la Parola di Dio è chiara su questo punto, infatti Gesù disse: Nessuno che abbia messo la mano all'aratro e poi volga lo sguardo indietro, è adatto per il regno di Dio.   (Luca 9:62)

 

E questo pensiero è tipico di chi non cresce nella fede, anzi vede in essa un inciampo, Pietro infatti scrive:

La sua potenza divina ci ha donato tutto ciò che riguarda la vita e la pietà mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la propria gloria e virtù.

Attraverso queste ci sono state elargite le sue preziose e grandissime promesse perché per mezzo di esse voi diventaste partecipi della natura divina dopo essere sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza.

Voi, per questa stessa ragione, mettendoci da parte vostra ogni impegno, aggiungete alla vostra fede la virtù; alla virtù la conoscenza; alla conoscenza l'autocontrollo; all'autocontrollo la pazienza; alla pazienza la pietà; alla pietà l'affetto fraterno; e all'affetto fraterno l'amore.

Perché se queste cose si trovano e abbondano in voi, non vi renderanno né pigri, né sterili nella conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo. Ma colui che non ha queste cose, è cieco oppure miope, avendo dimenticato di essere stato purificato dei suoi vecchi peccati.

Perciò, fratelli, impegnatevi sempre di più a render sicura la vostra vocazione ed elezione; perché, così facendo, non inciamperete mai.  (2 Pietro 1:3-10)

Rimpiangere “le soddisfazioni del mondo” è pura follia!

 

Sarebbe come per un prigioniero liberato, rimpiangere le misere comodità della sua cella (rispetto alla libertà riacquistata); oppure per un malato, rimpiangere il comodo letto “modellabile” dell’ospedale (rispetto alla avvenuta guarigione)!

Il credente è ora stato reso libero, sano; come potrebbe (nella sua lucidità mentale) rimpiangere lo stato di peccato?

 Le riflessioni di Paolo sono illuminanti:  Infatti io ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria che dev'essere manifestata a nostro riguardo.  (Romani 8:18)

Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno.  Perché la nostra momentanea, leggera afflizione (e Paolo parla delle feroci persecuzioni a motivo del Vangelo) ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.   (2 Corinzi 14:16-18)

 

E proprio Paolo scrive che:

…siamo stati lavati (dalla Parola di Dio), siamo stati santificati (messi da parte dallo Spirito Santo), siamo stati giustificati (resi e dichiarati giusti) nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio.   (tratto da 1 Corinzi 6:11)

 

E ci esorta ad puntare lo sguardo alla Gloria:

Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio.

Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra; poiché voi moriste e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio.

Quando Cristo, la vita nostra, sarà manifestato, allora anche voi sarete con lui manifestati in gloria.   (Colossesi 3:1-4)

 

…abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.  (2 Corinzi 4:18)

E questo è bene che ce lo ricordiamo sempre!

 Ed una delle benedizioni (che apre la strada ad innumerevoli ed infinite altre benedizioni) è il diventare un Figlio di Dio!

 

Gesù insegna che per diventare un figlio di Dio bisogna nascere due volte:

In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio.  (Giovanni 3:3)

In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio.

Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito.

Non ti meravigliare se ti ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo". Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito.  (Giovanni 3:5-8)

 

- la prima nascita è una nascita corporale, temporale, soggetta al creato terreno (la prima creazione)…

- la seconda nascita è una nascita spirituale, eterna, soggetta alla creazione spirituale (la nuova creazione)…

 Figli di Dio quindi “non si nasce” in modo “carnale” ma avviene per Opera “spirituale”; Gesù fu estremamente chiaro a proposito:

Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito.  (Giovanni 3:6)

 Nel momento che una persona nasce spiritualmente passa dallo stato di “morte spirituale” alla “vita spiritualein Cristo.

La nascita spirituale è pertanto quel momento in cui lo Spirito Santo dà la vita ad una persona e questo avviene solo in Cristo Gesù, perché:   Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura (letteralmente “una nuova creazione); le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.   (2 Corinzi 5:17)

 

Le differenze tra le due nascite sono :

1)               Nella sostanza

2)               Nella prospettiva

  

1)               Differenze sostanziali

La prima nascita dipende dal corpo: pertanto si muove secondo i desideri della carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei pensieri umani…   Questa natura (e quindi la vita secondo essa) ci rende figli d'ira.

 Per questo motivo Paolo dichiara la sentenza già scritta da tempo e pronunciata dal re Davide:

Non c'è nessun giusto, neppure uno.

Non c'è nessuno che capisca, non c'è nessuno che cerchi Dio.

Tutti si sono sviati, tutti quanti si sono corrotti.

Non c'è nessuno che pratichi la bontà, no, neppure uno.    (Romani 3:10-12)

 

Perché la nostra natura carnale è insanabilmente corrotta dal peccato e con questa natura l’uomo non può vedere (tanto meno ereditare) il Regno di Dio:

…carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio; né i corpi che si decompongono possono ereditare l'incorruttibilità.

(1 Corinzi 15:50)

La nuova nascita dipende quindi dallo Spirito: pertanto si muove secondo i desideri dello Spirito, ubbidendo alla Sua Volontà…

 

Ed è una una nascita spirituale, Gesù infatti dichiara:

È lo Spirito che vivifica; la carne non è di alcuna utilità; le parole che vi ho dette sono spirito e vita.

(Giovanni 6:63)

 Questa natura (e quindi la vita secondo essa) ci rende figli di Dio.

 

E le due nature sono inconciliabili tra loro:

  Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro; in modo che non potete fare quello che vorreste.  (Galati 5:17)

…ciò che brama la carne è morte, mentre ciò che brama lo Spirito è vita e pace; infatti ciò che brama la carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomesso alla legge di Dio e neppure può esserlo; e quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio.

(Romani 8:6-8)

Come la prima nascita ci da la natura terrena e la vita terrena, la nuova nascita (la nascita spirituale) ci dà una nuova natura, una nuova vita non carnale ma spirituale, e per entrare nel “mondo di Dio bisogna “nascere spiritualmente”, sono due “mondi diversi”, non comunicanti ed opposti fra loro:

…l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente.   (1 Corinzi 2:14)

 

Ed alla luce di queste considerazioni possiamo comprendere cosa voleva insegnare Gesù a Nicodemo (e a noi):

C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodemo, uno dei capi dei Giudei.

Egli venne di notte da Gesù, e gli disse: «Rabbì, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai, se Dio non è con lui».

Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio».

Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?»

Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo". Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito».

Nicodemo replicò e gli disse: «Come possono avvenire queste cose?»

Gesù gli rispose: «Tu sei maestro d'Israele e non sai queste cose? In verità, in verità ti dico che noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo di ciò che abbiamo visto; ma voi non ricevete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato delle cose terrene e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose celesti? Nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell'uomo.

 (Giovanni 3:1-13)

 

Gesù insegna a Nicodemo che la nuova nascita avviene per mezzo dell’Acqua (simbolo della Parola di Dio – N.B, l’acqua non fu creata… c’era già) e dello Spirito Stesso, questa espressione ci porta all’atto della creazione:

Nel giorno che Dio il SIGNORE fece la terra e i cieli, non c'era ancora sulla terra alcun arbusto della campagna.

Nessuna erba della campagna era ancora spuntata, perché Dio il SIGNORE non aveva fatto piovere sulla terra, e non c'era alcun uomo per coltivare il suolo; ma un vapore saliva dalla terra e bagnava tutta la superficie del suolo.

Dio il SIGNORE formò l'uomo dalla polvere della terra (intrisa di acqua) , gli soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente.  (Genesi 2:4-7)

 

La presenza dell’acqua nella Creazione è fondamentale; essa è “essenziale” sia nella prima che nella seconda creazione e la sua funzione per il feto (sotto forma di liquido amniotico) è quanto meno “curiosa”.

L’acqua (La Parola di Dio), con la sua azione purificatrice prepara l’uomo (con il ravvedimento) a ricevere lo Spirito, la vita rigenerante direttamente dal soffio di Dio, per questo Gesù soffiò sui discepoli dopo averli preparati:

Allora Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre mi ha mandato, anch'io mando voi». Detto questo, soffiò su di loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo.  (Giovanni 20:21-22)

 

2)               Differenze di prospettiva

Quello che è nato dalla carne eredita la corruttibilità alla quale la carne è stata sottoposta (insieme a tutto il creato terreno) dal peccato, già Davide infatti diceva:

Paolo poi conferma quale è lo stato dell’uomo nato solo in modo carnale (come eredità di uomo peccatore, un fallito):

Dio ha vivificato anche voi, voi che eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati, ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l'andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potenza dell'aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli.

Nel numero dei quali anche noi tutti vivevamo un tempo, secondo i desideri della nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed eravamo per natura figli d'ira, come gli altri.   (Efesini 2:1-3)

 

La prima nascita non è quindi una nascita spirituale: eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati…

La più grande certezza di chi nasce della prima creazione (sottoposta alla corruzione) è la certezza della morte (con tutto quello che ne consegue).

 Quello che è nato dallo Spirito eredita l’eternità, infatti Gesù dichiara:

Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano.  (Giovanni 10:27-28)

La più grande certezza di chi nasce della nuova creazione (non sottoposta alla corruzione) è la certezza della Vita Eterna (con tutto quello che ne consegue).

 

Possiamo riflettere su come sono contrapposti questi due atti creativi:

 

  la nascita naturale                                    la nascita spirituale

 avviene nel mondo naturale                              avviene nel mondo spirituale

  avviene per mezzo di seme naturale                avviene per mezzo di seme spirituale

  avviene in un momento specifico                     avviene in un momento preciso

  avviene in uno stato di incoscienza                   avviene in uno stato di coscienza

  si diventa figli di un padre naturale                    si diventa figli di un Padre spirituale

  si riceve la natura corrotta di Adamo               si riceve la natura perfetta di Cristo

  si entra in una famiglia naturale                          si entra in una famiglia spirituale

 

Giovanni scrive una cosa fondamentale circa lo scopo della venuta in carne di Gesù Cristo:

La vera luce (come avvenne nella creazione della terra descritta in Genesi 1, la vera energia spirituale) che illumina ogni uomo stava venendo nel mondo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l'ha conosciuto.

È venuto in casa sua e i suoi non l'hanno ricevuto; ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio.  (Giovanni 1:9-13)

 

Dalla lettura di questo passo possiamo comprendere con certezza che il nascere spiritualmente:

  - non è una questione di “sangue umano”;

  - non è una questione di volontà di carne;

  - non è una questione di volontà umana;

  - è una iniziativa procedente da Dio che si realizza in chi:

  - ha ricevuto Cristo Gesù (ha conosciuto);

  - ha creduto nel Nome di Cristo Gesù.

 

Leggendo la Parola di Dio comprendiamo che credere significa sostanzialmente:

 - ricevere la testimonianza di Gesù Cristo:

Egli rende testimonianza di quello che ha visto e udito, ma nessuno riceve la sua testimonianza.

Chi ha ricevuto la sua testimonianza ha confermato che Dio è veritiero.   (Giovanni 3:32-33)

   - ricevere Gesù Cristo (La Parola fatta carne – cfr Giovanni 1:14):

È venuto in casa sua e i suoi non l'hanno ricevuto; ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio.   (Giovanni 1:11-13)

Alcuni pensano di dover fare delle “particolari esperienze” prima di poter affermare di essere una nuova creatura; ciò non è affatto necessario, si è figli di Dio in quanto si crede alla Promessa di Dio… se vedessimo qualcosa non sarebbe più per fede ma per un segno tangibile:

Chi crede alla testimonianza di Gesù Cristo e lo riceve è una nuova creatura perché è la Parola di Dio che lo afferma!

 Il miracolo della nuova nascita non è, nel modo più assoluto, il frutto della volontà dell’uomo inteso come sforzo umano!

 

Quindi:

- nessun rito umano può dare o sancire la nuova nascita (il battesimo non produce da sé alcuna nascita spirituale, tanto meno quello praticato a dei bambini che non hanno nemmeno coscienza di quello che gli stanno impartendo);

  - nessun uomo può, con il suo sforzo, nascere di nuovo.

 

Essa avviene solo attraverso la azione della Parola di Dio e dello Spirito Santo:

Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua (la  Parola di Dio – cfr Efesini 5:26; Tito 3:5) e di Spirito (Lo Spirito Santo), non può entrare nel regno di Dio.  Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo".   (Giovanni 3:5-7)

 

Il diventare figlio di Dio è quindi l’inizio della vita spirituale che fa parte di quel processo complesso e perfetto che la Parola di Dio chiama la Salvezza (la guarigione) dell’uomo che coinvolge tutto il creato (legato strettamente, nel bene e nel male al destino dell’uomo), e questa “salvezza” fin da ora stabilita, sarà resa manifesta con la ufficiale “adozione”, la redenzione del nostro corpo:

Poiché la creazione aspetta con impazienza la manifestazione dei figli di Dio; perché la creazione è stata sottoposta alla vanità, non di sua propria volontà, ma a motivo di colui che ve l'ha sottoposta, nella speranza che anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio.

Sappiamo infatti che fino a ora tutta la creazione geme ed è in travaglio; non solo essa, ma anche noi, che abbiamo le primizie dello Spirito, gemiamo dentro di noi, aspettando l'adozione, la redenzione del nostro corpo.

(Romani 8:19-23)

 

Abbiamo quindi una grande responsabilità davanti a Dio… l’autore della lettera agli ebrei infatti dice:

  …come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza?   (Ebrei 2:3)

 

Come si ottiene quindi la salvezza?

 Paolo scriveva così ai fratelli di Efeso:

Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.  (Efesini 2:8-10)

 

La salvezza è quindi un dono di Dio, procedente dalla Sua Volontà mediante un atto di Grazia (immeritato) che si riceve mediante la fede.  Non c’è traccia di merito umano in tutto questo, se non quello di prestare fede a ciò che Dio ha fatto!

 

La parte dell’uomo sta nel credere e nel confessare:

…se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati.   (Romani 10:9-10)

 

Ma come Maria (o Nicodemo) possiamo chiederci:   Come avverrà questo… Come possono avvenire queste cose?

(Luca 1:34 / Giovanni 3:9)

 

E la riposta data a Maria è illuminante:

Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio.  (Luca 1:35)

 

Gesù dà a Nicodemo una risposta che deve farci comprendere che parliamo di due “mondi diversi”:

In verità, in verità ti dico che noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo di ciò che abbiamo visto; ma voi non ricevete la nostra testimonianza.  Se vi ho parlato delle cose terrene e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose celesti? Nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell'uomo.

(Giovanni 3:11-13)

Gesù spiega qui che ci sono due realtà, quella terrena e quella celeste e solo Lui ci può descrivere (testimoniare) di ciò che sa e di ciò che ha visto; a noi tocca il crederGli!

 

Nel momento della nuova nascita, Dio pone sul neonato, il sigillo dello Spirito Santo, il Suo sigillo di appartenenza, di garanzia (pegno) del compimento della Sua Opera in quella nuova creatura:

In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è pegno della nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode della sua gloria.  (Efesini 1:13-14)

 

Vediamo qui che il sigillo dello Spirito Santo viene posto da Dio dopo che sono avvenute due azioni:

  - aver ascoltato la Parola della Verità (la conoscenza della Grazia)

  - aver creduto in Lui (la fede)

 

Non è possibile ricevere il sigillo dello Spirito Santo senza queste due condizioni preliminari…

Non ci sono dunque “segni particolari” del ricevimento del sigillo dello Spirito Santo (solo in certi casi la Scrittura ci riferisce che avvennero manifestazioni particolari perché dovevano servire da segno), La Scrittura ci insegna però da cosa possiamo conoscere che siamo figli di Dio:

 

- Una prima caratteristica di un figlio è la capacità di ricevere e giudicare (valutare) le cose dello Spirito:

  …l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente.  (1 Corinzi 2:14)

 

- Una seconda caratteristica di un figlio è la ubbidienza alla Parola:

Gesù, identificando la famiglia spirituale, mette in stretta relazione il legame parentale con l’ubbidienza:

Sua madre e i suoi fratelli vennero a trovarlo; ma non potevano avvicinarlo a motivo della folla.

Gli fu riferito: «Tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori, e vogliono vederti».

Ma egli rispose loro: «Mia madre e i miei fratelli sono quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».  (Luca 8:19-21)

 

…se nella nascita terrena si ubbidiva alle voglie della carne e dei nostri pensieri (cfr Efesini 2:3):

…nella Nuova nascita si ubbidisce alle voglie dello Spirito ed ai pensieri dello Spirito… infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo. (cfr Efesini 2:10)!

 

Per questo Giovanni specifica:

Da questo sappiamo che l'abbiamo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Io l'ho conosciuto», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui; ma chi osserva la sua parola, in lui l'amore di Dio è veramente completo.

Da questo conosciamo che siamo in lui: chi dice di rimanere in lui, deve camminare com'egli camminò.  (1 Giovanni 2:3-6)

 

Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte.

Chiunque odia suo fratello è omicida; e voi sapete che nessun omicida possiede in se stesso la vita eterna.

Da questo abbiamo conosciuto l'amore: egli ha dato la sua vita per noi; anche noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli.

Ma se qualcuno possiede dei beni di questo mondo e vede suo fratello nel bisogno e non ha pietà di lui, come potrebbe l'amore di Dio essere in lui?

Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e in verità.

Da questo conosceremo che siamo della verità e renderemo sicuri i nostri cuori davanti a lui. Poiché se il nostro cuore ci condanna, Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa.

Carissimi, se il nostro cuore non ci condanna, abbiamo fiducia davanti a Dio; e qualunque cosa chiediamo la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo ciò che gli è gradito.

Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo, Gesù Cristo, e ci amiamo gli uni gli altri secondo il comandamento che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui.

Da questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato.  (1 Giovanni 3:14-24)

 

Da questo conoscete lo Spirito di Dio: ogni spirito, il quale riconosce pubblicamente che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio; e ogni spirito che non riconosce pubblicamente Gesù, non è da Dio, ma è lo spirito dell'anticristo. Voi avete sentito che deve venire; e ora è già nel mondo.  (1 Giovanni 4:2-3)

 

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio.

Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.

In questo si è manifestato per noi l'amore di Dio: che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo affinché, per mezzo di lui, vivessimo.

In questo è l'amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati.

Carissimi, se Dio ci ha tanto amati, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.

Nessuno ha mai visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e il suo amore diventa perfetto in noi.

Da questo conosciamo che rimaniamo in lui ed egli in noi: dal fatto che ci ha dato del suo Spirito.

E noi abbiamo veduto e testimoniamo che il Padre ha mandato il Figlio per essere il Salvatore del mondo.

Chi riconosce pubblicamente che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio.

Noi abbiamo conosciuto l'amore che Dio ha per noi, e vi abbiamo creduto.

Dio è amore; e chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui.

In questo l'amore è reso perfetto in noi: che nel giorno del giudizio abbiamo fiducia, perché qual egli è, tali siamo anche noi in questo mondo.

Nell'amore non c'è paura; anzi, l'amore perfetto caccia via la paura, perché chi ha paura teme un castigo. Quindi chi ha paura non è perfetto nell'amore.

Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo.

Se uno dice: «Io amo Dio», ma odia suo fratello, è bugiardo; perché chi non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto.  Questo è il comandamento che abbiamo ricevuto da lui: che chi ama Dio ami anche suo fratello.

(1 Giovanni 4:7-21)

 

I privilegi di essere un figlio di Dio sono immensi… il rapporto di figliolanza è un rapporto indissolubile ed essere figlio di qualcuno significa anche essere predestinato a diventare erede delle ricchezze del Padre (avere accesso ai tesori di famiglia) e portando gli onori e gli oneri di famiglia.

 

Paolo infatti specifica questo: In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà, per essere a lode della sua gloria; noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo.

(Efesini 1:11-12)

 

Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui.

(Romani 8:17)

 

E se noi sappiamo che il nostro Padre è estremamente Ricco… Eterno… il Vivente… l’Onnipotente… il Forte… l’essere Suoi figli significa godere di tutte quelle ricchezze che sono Sue; per questo Paolo scrive che in Cristo (che è la Via, la Verita e la Vita che sono nel Padre – cfr Giovanni 14:6), abbiamo tutto pienamente… non facciamoci dunque sedurre da altri:

Guardate che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vani raggiri secondo la tradizione degli uomini e gli elementi del mondo e non secondo Cristo; perché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità; e voi avete tutto pienamente in lui…

 (Colossesi 2:8-9)

 

E siamo stati liberati e già già trasportati (perché la Parola di Dio è stata già adempiuta e noi viviamo nella Speranza della sua manifestazione) nel Regno di Dio in Cristo:

Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio. In lui abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati.

Egli è l'immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura; poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.

Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui.

Egli è il capo del corpo, cioè della chiesa; è lui il principio, il primogenito dai morti, affinché in ogni cosa abbia il primato.

Poiché al Padre piacque di far abitare in lui tutta la pienezza e di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui, avendo fatto la pace mediante il sangue della sua croce; per mezzo di lui, dico, tanto le cose che sono sulla terra, quanto quelle che sono nei cieli.

(Colossesi 1:13-20)

 

Dio è l’IO SONO… e noi (che crediamo) siamo i Suoi figli!

 

Gianni Marinuzzi


4. diventare un figlio di Dio