CONOSCERE BENE PER CAMMINARE DEGNAMENTE

 

 

LA condotta nella CHIESA -

CAMMINARE NEL COMBATTIMENTO DELLA FEDE

 

 

Del resto, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza.

Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate stare saldi contro le insidie del diavolo; il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti.

Perciò prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio, e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il vostro dovere.

State dunque saldi: prendete la verità per cintura dei vostri fianchi; rivestitevi della corazza della giustizia; mettete come calzature ai vostri piedi lo zelo dato dal vangelo della pace; prendete oltre a tutto ciò lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infocati del maligno.

Prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio; pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza.

Pregate per tutti i santi, e anche per me, affinché mi sia dato di parlare apertamente per far conoscere con franchezza il mistero del vangelo, per il quale sono ambasciatore in catene, perché lo annunci francamente, come conviene che ne parli.

 

***

Abbiamo finora visto come Paolo (cfr Efesini capitoli da 1 a 3), ha rivelato chiaramente come la Chiesa è un Unico Corpo spirituale che testimonia di Dio, proprio come aveva pregato Gesù:

Non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola: che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato. (Giovanni 17:20-21)

 

E questa unità spirituale è il risultato della Gloria di Dio, il Suo Amore rivelato e testimoniato:

Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno come noi siamo uno; io in loro e tu in me; affinché siano perfetti nell'unità, e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato, e che li ami come hai amato me. (Giovanni 17:22-23)

E questo stato spirituale di perfetta unità è il risultato che si ottiene soltanto nella conoscenza di Gesù Cristo come il Cristo di Dio:

 

questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato; e io ho fatto loro conoscere il tuo nome, e lo farò conoscere, affinché l'amore del quale tu mi hai amato sia in loro, e io in loro. (Giovanni 17:25-26)

Ma una volta compresa questa meravigliosa realtà spirituale, noi tutti siamo chiamati a viverla, praticarla, camminare in modo degno di quello che siamo realmente, altrimenti rimane solo una teoria mai vissuta, mai goduta, insoddisfacente e vana.

Per questo Paolo, pienamente consapevole della realtà del Corpo di Cristo realizzato nella Chiesa, ci esorta vivamente ad imitare Dio in ogni cosa, vivere proprio come è Lui, vivere mediante le ricchezze dei Suoi doni spirituali ed ambire alle meravigliose Sua caratteristiche:

- Dio (nelle Sue manifestazioni) è perfettamente unito, non vi è in Lui alcuna separazione spirituale, e noi dobbiamo camminare nell’Unità (cfr Efesini 4:1-16);

- Dio è Santo, e noi dobbiamo camminare nella santità (cfr Efesini 4:17-32);

- Dio è Amore, e noi dobbiamo camminare nell’amore (cfr Efesini 5:1-6);

- Dio è Luce, e noi dobbiamo camminare nella luce (cfr Efesini 5:7-14).

 

Abbiamo poi visto come Dio è Saggio e ci chiama ad essere saggi come Lui.

Abbiamo anche visto come possiamo definire la saggezza come la capacità di mettere veramente in pratica in modo intelligente quanto si è imparato fin nelle più consuete azioni quotidiana e nei rapporti più elementari e usali della nostra vita!

Ora, come appendice all’esortazione di camminare nella saggezza, troviamo questa esortazione al buon combattimento spirituale.

 

IL BUON COMBATTIMENTO SPIRITUALE

Del resto, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza.

Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate stare saldi contro le insidie del diavolo; il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti.

 

La Chiesa di Cristo è l’oggetto dell’odio del mondo, Gesù lo insegnò bene ai Suoi:

Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me.

Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; poiché non siete del mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, perciò il mondo vi odia.

Ricordatevi della parola che vi ho detta: "Il servo non è più grande del suo signore".

Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.

Ma tutto questo ve lo faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato. (Giovanni 15:18-21)

 

Io vi ho detto queste cose, affinché non siate sviati.

Vi espelleranno dalle sinagoghe; anzi, l'ora viene che chiunque vi ucciderà, crederà di rendere un culto a Dio.

Faranno questo perché non hanno conosciuto né il Padre né me.

Ma io vi ho detto queste cose affinché, quando sia giunta l'ora, vi ricordiate che ve le ho dette. Non ve le dissi da principio perché ero con voi. (Giovanni 16:1-4)

 

Questo odio è un odio viscerale, senza alcuna possibilità di riconciliazione, abbiamo a che fare con il nemico di Dio (e se siamo Suoi anche nostro) non possiamo illuderci di fare la “pace”.

E se la Chiesa (il corpo di Cristo) è in guerra, ogni componente che la compone è coinvolto in questa guerra, che se ne renda conto o no!

Proprio perché siamo coinvolti in questa guerra “collettiva”, ogni membro è tenuto a partecipare a questa guerra dando il suo contributo:

Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l'aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare se stesso nell'amore. (Efesini 4:16)

Ogni cristiano è chiamato quindi a camminare in modo degno della vocazione che ci è stata rivolta, combattere (insieme ai suoi fratelli) come un solo uomo!

 

Se il camminare con la Sapienza di Dio significa avere un atteggiamento pacifico con tutti gli uomini ed in armonia con il creato, significa altresì prendere coscienza che abbiamo dei nemici spirituali e che siamo coinvolti in un combattimento: il buon combattimento della fede del quale Paolo parla al discepolo Timoteo:

Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna alla quale sei stato chiamato e in vista della quale hai fatto quella bella confessione di fede in presenza di molti testimoni.  (1 Timoteo 6:12)

  Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede. (2 Timoteo 4:7)

 

Dobbiamo inoltre prendere coscienza che il nostro combattimento è un combattimento non “carnale” ma “spirituale” (non dobbiamo quindi confondere il buon combattimento spirituale con le normali difficoltà che ogni essere umano affronta nella faccende inerenti questa vita terrena fine a se stesse), contro nemici spirituali come vedremo di seguito, quindi abbiamo bisogno di vigore spirituale, di armi spirituali!

Chi è dunque il nostro vero nemico?

Se ci fermiamo a ciò che gli occhi possono vedere, si direbbe che i nostri nemici siano persone in carne ed ossa (o sangue e carne per usare l’espressione che usa Paolo).

Ma coloro che hanno un rapporto con Dio dovrebbero avere esperienza del fatto che esiste un mondo spirituale che va oltre ciò che i cinque sensi possono mostrarci.

Paolo ricorda ai suoi lettori che devono considerare prioritaria la battaglia spirituale, quella che si svolge in un mondo invisibile popolato da creature spirituali, il diavolo, potenze, principati, dominatori di questo mondo di tenebre, forze spirituali della malvagità che sono nei luoghi celesti, ovvero in quella dimensione spirituale che normalmente non vediamo con gli occhi.

In sostanza Paolo richiama l’attenzione sul fatto che dietro le quinte del mondo in cui viviamo si svolge una partita, anzi una guerra, decisamente più importante e nella quale, che lo vogliano oppure no, i cristiani sono assolutamente coinvolti.

Se sei un cristiano sei in guerra, che tu lo voglia o no, perché non sei tu che hai dichiarato guerra al nemico ma è satana stesso che te l’ha dichiarata in quanto appartenente a Dio!

Ciò che noi sperimentiamo nel visibile è causato da una battaglia che si svolge prevalentemente nell’invisibile.

Paolo fa questa esortazione perché evidentemente vede il pericolo che i cristiani continuino a vivere in questo mondo come tutti gli altri, ovvero affrontando le difficoltà di questa vita come se non ci fosse anche un mondo invisibile che influenza quello visibile.

Essere cosciente del fatto che c’è una battaglia spirituale è molto importante per il cristiano perché lo aiuta anche a capire certe dinamiche che influenzano i rapporti umani. 

E’ comunque una guerra dall’esito già scritto:

 

  Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo. (Giovanni 16:33)

Padri, vi scrivo perché avete conosciuto colui che è fin dal principio.

Giovani, vi scrivo perché avete vinto il maligno.

Ragazzi, vi ho scritto perché avete conosciuto il Padre.

Padri, vi ho scritto perché avete conosciuto colui che è fin dal principio.

Giovani, vi ho scritto perché siete forti, e la parola di Dio rimane in voi, e avete vinto il maligno. (1 Giovanni 2:13-14)

 

La guerra è già vinta (cfr Apocalisse 5:5) ed è stato un vero e proprio trionfo:

ha spogliato i principati e le potenze, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce. (Colossesi 2:15)

 

E il Signore vuole che, nel nostro corpo terreno, testimoniamo di questa vittoria camminando in modo degno: da vincitori!

Se saremo coscienti del fatto che c’è una battaglia spirituale, non ci stupiremo troppo delle difficoltà che talvolta incontriamo nelle nostre relazioni in famiglia o addirittura nella comunità cristiana perché impareremo a riconoscere l’influenza del vero nemico nei nostri confronti di quelli che ci circondano, e focalizzeremo le nostre energie spirituali verso la vera battaglia evitando di considerare nemici coloro che invece, come noi, sono coinvolti nella medesima battaglia.

Comprendere la realtà della battaglia spirituale ci aiuta a focalizzarci sul vero nemico e a preparaci in modo adeguato a quel tipo di battaglia.

Infatti se il nostro vero avversario è il diavolo, per restare saldi contro le sue insidie, per resistere e restare in piedi di fronte ai suoi attacchi, non serviranno a nulla le armi umane, ma occorrerà confidare nella forza e nella potenza di Dio, indossando l’armatura di Dio.

Per esemplificare gli elementi che costituiscono tale armatura, Paolo utilizza un’immagine che conosceva bene, quella del soldato romano.

Il Signore sa che abbiamo un nemico agguerrito e spietato, quindi non ci manda allo sbaraglio, ci fornisce tutti i mezzi per poterci difendere.

Il vigore, la forza spirituale la troviamo in Dio e nella forza della Sua Potenza (lo Spirito Santo), l’armatura completa che ci viene fornita è Sua ed è Lui che ce ne provvede ogni singolo elemento.

Quando siamo tentati di difenderci con le armi “carnali” dovremmo ricordarci di Davide, che rifiutò l’armatura umana di Saul e sconfisse il gigante filisteo con la forza della sua fede (cfr 1 Samuele 17).

 

***

Del resto, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza.

Questodel resto, sa di conclusione circa il camminare nella Sapienza, pertanto  fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza.

 

…fortificatevi nel Signore…

Diventate forti spiritualmente, nella nuova creatura che si rinnova di giorno in giorno:

Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno.

Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne. (2 Corinzi 4:16-18)

 

…nella forza della sua potenza…

Non si diventa forti nel Signore con una potenza carnale, umana, per buona che sia e per “alta” che possa sembrare sarebbe un “doparsi”; si diventa forti nel Signore con la forza che dà lo Spirito Santo.

 

Nella lettera ai Colossesi Paolo parla così del suo combattimento spirituale:

Ora sono lieto di soffrire per voi; e quel che manca alle afflizioni di Cristo lo compio nella mia carne a favore del suo corpo che è la chiesa.

Di questa io sono diventato servitore, secondo l'incarico che Dio mi ha dato per voi di annunciare nella sua totalità la parola di Dio, cioè, il mistero che è stato nascosto per tutti i secoli e per tutte le generazioni, ma che ora è stato manifestato ai suoi santi.

Dio ha voluto far loro conoscere quale sia la ricchezza della gloria di questo mistero fra gli stranieri, cioè Cristo in voi, la speranza della gloria, che noi proclamiamo esortando ciascun uomo e ciascun uomo istruendo in ogni sapienza, affinché presentiamo ogni uomo perfetto in Cristo.

A questo fine mi affatico, combattendo con la sua forza, che agisce in me con potenza. (Colossesi 1:24-29)

Questo è il fortificarsi interiore, come uomo; ma dobbiamo proteggere questo uomo indossando anche una armatura esterna, anch’essa spirituale, per poter resistere alle armi spirituali che i nostri nemici spirituali utilizzano per attaccarci!

 

***

Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate stare saldi contro le insidie del diavolo; il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti.

 

Rivestitevi della completa armatura di Dio…

Notiamo subito che il comando è personale, rivestitevi, ciascuno per conto proprio; non dice: “fatevi vestire” come se fosse un servizio da rendersi reciprocamente, è responsabilità di ciascuno prendere questa armatura fornita da Dio (completa armatura di Dio) ed indossarla completamente!

Non dobbiamo aspettare alcuna investitura ufficiale, non sarà il Signore a rivestirci, Egli ci ha dato l’armatura completa; non sarà nemmeno un “anziano” a rivestirci, non ne ha l’autorità né la possibilità; tocca a noi stessi il rivestirci!

Il Signore ci ha vivificati (cfr Efesini 2:1); ci ha risuscitati (cfr Efesini 2:6); ci ha ricreati ed equipaggiati di tutto l’occorrente per compiere le buone opere che Lui ha preparato (cfr Efesini 2:10); adesso tocca a noi metterci tutto il nostro impegno:

 

La sua potenza divina ci ha donato tutto ciò che riguarda la vita e la pietà mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la propria gloria e virtù.

Attraverso queste ci sono state elargite le sue preziose e grandissime promesse perché per mezzo di esse voi diventaste partecipi della natura divina dopo essere sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza.

Voi, per questa stessa ragione, mettendoci da parte vostra ogni impegno, aggiungete alla vostra fede la virtù; alla virtù la conoscenza; alla conoscenza l'autocontrollo; all'autocontrollo la pazienza; alla pazienza la pietà; alla pietà l'affetto fraterno; e all'affetto fraterno l'amore.

Perché se queste cose si trovano e abbondano in voi, non vi renderanno né pigri, né sterili nella conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo.

Ma colui che non ha queste cose, è cieco oppure miope, avendo dimenticato di essere stato purificato dei suoi vecchi peccati.

Perciò, fratelli, impegnatevi sempre di più a render sicura la vostra vocazione ed elezione; perché, così facendo, non inciamperete mai.

In questo modo infatti vi sarà ampiamente concesso l'ingresso nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. (2 Pietro 1:3-11)

Come tutte le benedizioni, anche l’armatura è provveduta da Dio è completa, è un’armatura spirituale per combattere contro attacchi spirituali!

 

Possiamo notare poi che gli elementi (fisici) che costituiscono l’armatura sono elementi personali (non si può indossare una cintura in due, nella corazza ci entra un corpo solo, un elmo ripara una testa, lo scudo basta per proteggere una persona, le calzature non possono ospitare più di un piede ciascuna)!

Abbiamo ancora una parte dell’armatura però che può essere usata sia individualmente che collettivamente: la preghiera!

Ma è responsabilità personale di ciascun credente l’indossarla tutta!

Nessuno si deve illudersi che un altro la possa indossare per difenderlo!

 

Purtroppo tra i credenti “serpeggia” (come una insidia del diavolo) invece l’illusione di poter avvalersi della protezione del pastore di turno, dell’anziano, del fratello disponibile,  rimanendo poi regolarmente delusi!

 

…affinché possiate stare saldi contro le insidie del diavolo…

Lo scopo di questo fortificarsi e rivestirsi della completa armatura di Dio è quello di stare saldi contro le insidie del diavolo!

Lo sappiamo che il diavolo ci tende le insidie?

Faremmo bene a ricordarcelo sempre!

 

Noi immaginiamo gli attacchi di satana come degli attacchi “appariscenti”.

Se conosciamo solo questo tipo di attacchi, conosciamo poco delle sue tecniche; questi sono solo “gli effetti speciali” e sono (di fatto) poco “pericolosi”.

Le manifestazioni “eclatanti” in campo spirituale servono ai non credenti, non ai credenti, come anche i miracoli, le guarigioni, le lingue, sappiamo che non servono di segno ai credenti, ma ai non credenti:

Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.

Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?"

Allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori! (Matteo 7:21-23)

 

Quindi le lingue servono di segno non per i credenti, ma per i non credenti; la profezia, invece, serve di segno non per i non credenti, ma per i credenti. (1 Corinzi 14:22)

 

Gesù corresse così l’entusiasmo dei settanta discepoli entusiasti delle loro opere potenti:

 

Or i settanta tornarono con allegrezza, dicendo: Signore, anche i demonî ci sono sottoposti nel tuo nome.

Ed egli disse loro: Io mirava Satana cader dal cielo a guisa di folgore.

Ecco, io v'ho dato la potestà di calcar serpenti e scorpioni, e tutta la potenza del nemico; e nulla potrà farvi del male.

Pure, non vi rallegrate perché gli spiriti vi son sottoposti, ma rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti ne' cieli. (Luca 10:17-20)

 

La forza di satana è preparare le insidie, le trappole; quando un animale predatore va a caccia delle sue prede lo fa nel silenzio, si mimetizza, fa di tutto per non farsi notare; è in questo che dobbiamo stare attenti: alle insidie!

Possiamo notare questo proprio nell’attacco dove il nostro nemico ha compiuto il suo massimo sforzo, la tentazione di Gesù Cristo:

Or Gesù, ripieno dello Spirito Santo, se ne ritornò dal Giordano, e fu condotto dallo Spirito nel deserto per quaranta giorni, ed era tentato dal diavolo.

E durante quei giorni non mangiò nulla; e dopo che quelli furon trascorsi, ebbe fame.

E il diavolo gli disse: Se tu sei Figliuol di Dio, di' a questa pietra che diventi pane.

E Gesù gli rispose: Sta scritto: Non di pane soltanto vivrà l'uomo.

E il diavolo, menatolo in alto, gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo e gli disse: Ti darò tutta quanta questa potenza e la gloria di questi regni: perch'essa mi è stata data, e la do a chi voglio. Se dunque tu ti prostri ad adorarmi, sarà tutta tua.

E Gesù, rispondendo, gli disse: Sta scritto: Adora il Signore Iddio tuo, e a lui solo rendi il tuo culto.

Poi lo menò a Gerusalemme e lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: Se tu sei Figliuolo di Dio, gettati giù di qui; perché sta scritto: Egli ordinerà ai suoi angeli intorno a te, che ti proteggano; ed essi ti porteranno sulle mani, che talora tu non urti col piede contro una pietra.

E Gesù, rispondendo, gli disse: È stato detto: Non tentare il Signore Iddio tuo.

Allora il diavolo, finita che ebbe ogni sorta di tentazione, si partì da lui fino ad altra occasione. (Luca 4:1-13 – cfr con 1 Giovanni 2:16-17 per quanto riguarda le tre tentazioni e la prospettiva temporale)

 

Dobbiamo considerare che il diavolo contro Gesù diede il meglio di sé, sicuramente, sapendo Chi aveva davanti, usò le sue armi più pericolose, ma in tutte queste tentazioni non vediamo nulla di quello che normalmente si considera “la potenza del demonio”; vediamo invece trappole spirituali, insidie spirituali: queste sono le armi efficaci di satana!

 

Impariamo a conoscere il nostro nemico; non temiamolo come lo temono “gli stolti”!

 

Possiamo vedere alcune insidie pericolose di satana: l’esercizio dei doni (il carismatismo); l’ondata “sionista a prescindere”; la cultura “evangelica” priva di basi dottrinali; tutte alterazioni o falsificazioni della sana dottrina (come se satana nascondesse una banconota falsa in mezzo a 100 banconote buone).

 

Davanti a queste insidie le reazioni dei credenti possono essere sostanzialmente di tre tipologie:

- c’è chi, pur rendendosi conto, subisce la falsità e la deformazione in nome dell’unità a tutti i costi e si tiene il falso (lui stesso finirà per diffidare della genuinità della fede e resterà confuso);

- c’è chi, in nome della sana dottrina, rifiuta tutto in blocco, buttando via tutte le banconote (buone e falsa) privandosi della ricchezza e del buono che comunque c’è;

- c’è il buon soldato di Cristo che combatte con le armi della fede e con la Parola di Dio per scoprire il falso e dividerlo, separarlo dal vero, mantenendo la genuinità ed il valore della fede.

 

Possiamo vedere l’esempio che ci ha lasciato l’apostolo Paolo davanti alle insidie delle false dottrine nelle chiese:

- nelle chiese della Galazia (la dottrina della salvezza condizionata all’osservanza della Legge);

- nella chiesa di Tessalonica (la dottrina circa il giorno del Signore già presente)

- nella chiesa di Corinto (l’uso disordinato dei doni spirituali)

 

Tutte insidie che rovinavano la chiesa; ma in tutte queste situazioni Paolo non tollerò il falso, non abbandonò le chiese al loro destino ma fu un vero combattente, ed esortò a comportarsi nello stesso modo anche i suoi collaboratori Timoteo (ad Efeso) e Tito (a Creta).

 

…il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti.

L’espressione “contro sangue e carne” vuole dire semplicemente “contro un nemico di questo mondo, contro un nemico mortale, e quindi debole e relativamente temibile”; abbiamo invece un nemico spirituale; in un campo di battaglia dove non abbiamo molta esperienza e dove invece lui è perfettamente a suo agio in quanto è uno spirito (proprio per questo motivo il Signore ci fornisce la completa armatura spirituale)!

Pertanto quando riceviamo l’attacco di un uomo dobbiamo ricordarci che non dobbiamo combattere lui, ma satana e il peccato che opera in lui, questo è il nemico!

Questo nemico è rappresentato dai principati, dalle potenze, dai dominatori di questo mondo di tenebre, dalle forze spirituali della malvagità, che sono (non su questa terra, ma) nei luoghi celesti!

 

Evidentemente qui si tratta di dominatori del misterioso mondo degli spiriti.

Gesù chiamò Satana “il principe di questo mondo” (cfr Giovanni 14:30).

Paolo lo chiama “Il Dio di questo secolo” (cfr 2 Corinzi 4:4).

 

La stessa potenza che in questi passi è attribuita a satana, l'apostolo la attribuisce agli spiriti che lo seguono (principati, dalle potenze, dai dominatori di questo mondo di tenebre, dalle forze spirituali della malvagità).

L'impero del male, come ce lo descrive qui l'apostolo è pericoloso; sa di essere sconfitto, non ha più nulla da perdere ed è disposto ad ogni azione per danneggiarci!

Paolo prende in prestito figure “visibili” per spiegare le realtà “invisibili”, coerentemente con i suoi stessi insegnamenti:

abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne. (2 Corinzi 4:18)

 

***

Perciò prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio, e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il vostro dovere.

State dunque saldi: prendete la verità per cintura dei vostri fianchi; rivestitevi della corazza della giustizia; mettete come calzature ai vostri piedi lo zelo dato dal vangelo della pace; prendete oltre a tutto ciò lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infocati del maligno.

Prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio, pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza.

 

Perciò…

Alla luce dell’odio di satana, del fatto che non smette un momento di meditare il male e di accusarci

E’ bene che indossiamo la completa armatura di Dio, che si compone di sette elementi spirituali:

  - La cintura (la Verità)

  - La corazza (la Giustizia)

  - Le calzature (lo zelo dato dal Vangelo della Pace)

  - Lo scudo (la Fede)

  - L’elmo (la Salvezza)

  - La spada dello Spirito (la Parola di Dio)

  - La preghiera

 

Per resistere nel giorno malvagio, e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il nostro dovere non basta essere fortificati nel Signore nelle forza della Sua potenza, in quanto non siamo ancora nella Gloria: non è ancora manifestato ciò che saremo (cfr 1 Giovanni 3:2); abbiamo pertanto bisogno di proteggerci adeguatamente e non solo con gli elementi che “sopportiamo meglio”; con tutta l’armatura di Dio!

Lo scopo di indossare l’armatura non è “folcloristico” o semplicemente “una divisa” per distinguersi; serve per resistere nel giorno malvagio, e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il nostro dovere!

Il cristiano ha quindi un dovere: fare la volontà di Dio in un modo ostile, che lo odia e lo perseguita (quando vive piamente in Cristo - cfr 1 Timoteo 3:12), proprio come Gesù Cristo.

Compiere questa volontà in un mondo ostile logora, è una vera battaglia senza esclusione di colpi e l’unico modo per combattere rimanendo in piedi è indossare la completa armatura di Dio!

 

…giorno malvagio…

Sappiamo che siamo nel giorno malvagio?

Ci rendiamo conto che quello che viviamo è il giorno malvagio?

Se non prendiamo coscienza di questa realtà siamo paragonati agli schernitori di cui parla Pietro:

negli ultimi giorni verranno degli schernitori coi loro scherni i quali si condurranno secondo le loro concupiscenze e diranno: Dov'è la promessa della sua venuta? Perché dal giorno in cui i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano nel medesimo stato come dal principio della creazione (2 Pietro 3:3-4)

 

Ma noi invece dobbiamo sapere che il diavolo ha i giorni contati, e lui lo sa molto bene e più si avvicina la sua fine, più il suo odio sarà accanito; proprio come quando in un incontro sportivo la squadra che non ha più nulla da perdere attacca in modo ossessionato ed arrembante la squadra avversaria!

 

Consideriamo ancora l’esortazione di Pietro:

Ma voi, diletti, non dimenticate quest'unica cosa, che per il Signore, un giorno è come mille anni, e mille anni son come un giorno.

Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come alcuni reputano che faccia; ma egli è paziente verso voi, non volendo che alcuni periscano, ma che tutti giungano a ravvedersi. (2 Pietro 3:8-9)

 

  …State dunque saldi…

Solo essendo fortificati nel Signore nella forza della Sua potenza ed indossando la completa armatura di Dio, staremo saldi, altrimenti ci aspettano ferite e cadute!

Quindi per restare saldi dobbiamo indossare tutta quanta la completa armatura di Dio!

 

Leggiamo come Paolo incoraggiava i fratelli di Filippi:

Soltanto, comportatevi in modo degno del vangelo di Cristo, …combattendo insieme con un medesimo animo per la fede del vangelo, per nulla spaventati dagli avversari

Perché vi è stata concessa la grazia, rispetto a Cristo, non soltanto di credere in lui, ma anche di soffrire per lui

…essendo di un animo solo e di un unico sentimento.

Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria (Tratto da Filippesi 1:27 / 2:3)

 

1)              …prendete la verità per cintura dei vostri fianchi…

Paolo paragona la verità alla cintura che teneva insieme tutta l’armatura.

D’altra parte la caratteristica principale del messaggio cristiano è quello di essere basato sulla Verità, su Gesù stesso.

La conoscenza di Dio attraverso Gesù ci offre la prospettiva vera da cui guardare il mondo e la storia.

Solo la Verità può dare un senso alla nostra stessa vita fornendoci la base per affrontare la battaglia spirituale e vincere.

 

Il nemico attacca con la menzogna:

Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna. (Giovanni 8:44)

Ma il cristiano, buon combattente, si difende solo con la Verità, non usa l’arma del nemico di Dio!

 

Possiamo vedere come Gesù rispose a satana nella tentazione nel deserto:

  Or Gesù, ripieno dello Spirito Santo, se ne ritornò dal Giordano, e fu condotto dallo Spirito nel deserto per quaranta giorni, ed era tentato dal diavolo.

E durante quei giorni non mangiò nulla; e dopo che quelli furon trascorsi, ebbe fame.

E il diavolo gli disse: Se tu sei Figliuol di Dio, di' a questa pietra che diventi pane.

E Gesù gli rispose: Sta scritto: Non di pane soltanto vivrà l'uomo.

E il diavolo, menatolo in alto, gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo e gli disse: Ti darò tutta quanta questa potenza e la gloria di questi regni: perch'essa mi è stata data, e la do a chi voglio. Se dunque tu ti prostri ad adorarmi, sarà tutta tua.

E Gesù, rispondendo, gli disse: Sta scritto: Adora il Signore Iddio tuo, e a lui solo rendi il tuo culto.

Poi lo menò a Gerusalemme e lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: Se tu sei Figliuolo di Dio, gettati giù di qui; perché sta scritto: Egli ordinerà ai suoi angeli intorno a te, che ti proteggano; ed essi ti porteranno sulle mani, che talora tu non urti col piede contro una pietra.

E Gesù, rispondendo, gli disse: È stato detto: Non tentare il Signore Iddio tuo.

Allora il diavolo, finita che ebbe ogni sorta di tentazione, si partì da lui fino ad altra occasione. (Luca 4:1-13 – cfr con 1 Giovanni 2:16-17  per quanto riguarda le tre tentazioni e la prospettiva temporale)

 

L’uomo abituato al compromesso, rimane invece confuso e come Pilato dice:

  Che cos’è Verità? (Giovanni 18:38)

 

L’uomo naturale identifica generalmente la Verità in qualcosa di umano: una persona, una ideologia, una cultura, uno stile di vita; ma la Scrittura ci dice:

La Parola di Dio è Verità:

  Santificali nella verità: la tua parola è verità. (Giovanni 17:17)

 Gesù Cristo è la Verità:

  Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. (Giovanni 14:6)

 Lo Spirito Santo è Verità:

Ma quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me; (Giovanni 15:26)

 è lo Spirito che ne rende testimonianza, perché lo Spirito è la verità. (1 Giovanni 5:6)

 

Il nostro Dio è un Dio di Verità:

  Nelle tue mani rimetto il mio spirito; tu m'hai riscattato, o SIGNORE, Dio di verità. (Salmo 31:5)

 Tutta la Parola di Dio è Verità:

  La somma della tua parola è verità; tutti i tuoi giusti giudizi durano in eterno. (Salmo 119:160)

 

Abbiamo pure la parola profetica, più ferma, alla quale fate bene di prestare attenzione, come a una lampada splendente in luogo oscuro, finché spunti il giorno e la stella mattutina sorga ne' vostri cuori; sapendo prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura procede da vedute particolari; poiché non è dalla volontà dell'uomo che venne mai alcuna profezia, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo. (2 Pietro 1:19-21)

 

La Verità (che viene dall’alto) deve cingere i nostri abiti (le opere buone che Dio ha preparate e le quali siamo chiamati a praticare - cfr Apocalisse 19:8, affinchè non “inciampiamo” in esse) e ci rende pronti all’azione.

Per comprendere il senso di questo elemento dell’armatura, dobbiamo infatti sapere che ai tempi dell’apostolo Paolo, gli uomini indossavano generalmente una tunica lunga fino ai piedi, l’indossare la cintura significava, alzare leggermente la tunica in modo da essere libero nei movimenti, questo era detto anche “cingersi i fianchi”:

Proprio come Elia quando va incontro ad Acab, dopo aver combattuto sul monte Carmelo contro i profeti di Baal:

  La mano del SIGNORE fu sopra Elia, il quale si cinse i fianchi, e corse davanti ad Acab fino all'ingresso di Izreel. (1 Re 18:46)

 

Per questo Pietro usa questa espressione (tratta dalla versione Diodati):

Perciò, avendo i lombi della vostra mente cinti, stando sobri… (1 Pietro 1:13)

 

Ed anche Gesù usa la stessa espressione:

I vostri fianchi siano cinti, e le vostre lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando tornerà dalle nozze, per aprirgli appena giungerà e busserà.

Beati quei servi che il padrone, arrivando, troverà vigilanti!

In verità io vi dico che egli si rimboccherà le vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.

Se giungerà alla seconda o alla terza vigilia e li troverà così, beati loro!

Sappiate questo, che se il padrone di casa conoscesse a che ora verrà il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa.

Anche voi siate pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate. (Luca 12:35-40)

 

Chi non indossa la verità, rimane confuso davanti alle menzogne dei satana, alle sue insidie.

 Oggi abbiamo davanti a noi molte insidie, basate sulla presuntaunità” con tutti (anche con i nemici della croce di Cristo), “amore” (sotto tutti i modi di concepire anche le più perverse deviazioni), “pace” con tutti (anche con satana); se non indossiamo la Verità come potremo resistere?

Nel campo sociale sono tante le menzogne che ci vengono proposte: una vita facile, puntare alla popolarità, al successo, alla prosperità; …purtroppo anche tra i “credenti”!

Nel campo “religioso” etico, morale sono tantissime le menzogne che ci bombardano; la fede riposta in dei o dottrine di demoni (l’importante è avere fede in qualcosa o qualcuno), l’unità innanzi tutto (anche con i demoni o le false dottrine), un amore a buon mercato (l’importante è amare, come, cosa, chi non importa)…

 

Dobbiamo imparare ad essere “gelosi” della Verità, la Verità va acquistata e non venduta (o svenduta):

  Acquista verità e non la vendere, acquista saggezza, istruzione e intelligenza. (Proverbi 23:23)

 

Il cristiano è chiamato (come ordine) a camminare nella Verità:

Mi sono molto rallegrato di aver trovato fra i tuoi figli alcuni che camminano nella verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre. (Giovanni 14:6)

La Verità a volte ci sembra ostile ma dobbiamo accettarla in quanto non possiamo nulla contro di Lei:

Infatti non abbiamo alcun potere contro la verità; quello che possiamo è per la verità. (2 Corinzi 13:6)

 

La Verità ci parla della libertà di movimento che Gesù ci dona, della franchezza che dobbiamo avere, dell’attitudine di chi è pronto; non sdraiato ad oziare, ma in piedi a resistere e restare saldo davanti alla menzogna!

Facciamo nostra la promessa di Gesù:

Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi. (Giovanni 8:31-32)

 

2)              …rivestitevi della corazza della giustizia…

Nel considerare la corazza, Paolo pensò alla giustizia perché è proprio in Gesù Cristo che si manifesta la giustizia di Dio, il giusto giudice.

Tale giustizia dovrebbe fare paura ai nemici di Dio, ma è un alleato per chi ha riposto la sua fede in Gesù Cristo, la nostra Giustizia.

Neanche il diavolo può scalfire quella corazza.

La corazza era una parte necessaria alla divisa militare, e serviva a proteggere gli organi vitali del soldato.

Il nemico attacca con le accuse ed è definito “l’accusatore dei fratelli” ed a questo si dedica giorno e notte:

Allora udii una gran voce nel cielo, che diceva: «Ora è venuta la salvezza e la potenza, il regno del nostro Dio, e il potere del suo Cristo, perché è stato gettato giù l'accusatore dei nostri fratelli, colui che giorno e notte li accusava davanti al nostro Dio. (Apocalisse 12:10)

E il diavolo è in continua ricerca di “prede”, dobbiamo resistere:

Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare.

Resistetegli stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi per il mondo. (1 Pietro 5:8)

Il cristiano, buon combattente, non si difende accusando a sua volta, ma si protegge con la corazza della giustizia.

Proprio come Gesù:

E, accusato dai capi dei sacerdoti e dagli anziani, non rispose nulla.

Allora Pilato gli disse: «Non senti quante cose testimoniano contro di te

Ma egli non gli rispose neppure una parola; e il governatore se ne meravigliava molto. (Matteo 27:12-14)

 

Noi dobbiamo resistere a queste accuse non con una corazza “carnale” (la nostra giustizia umana) che sarebbe alquanto penetrabile dalle accuse di satana ma dobbiamo indossare la corazza della giustizia che viene dall’alto e che ci ha fornito Dio, Paolo parlava di questo nella sua lettera ai filippesi esortandoli a guardarsi da coloro che invece pensano di potersi “proteggere” con una propria giustizia basata sull’osservanza della Legge:

Guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli che si fanno mutilare; perché i veri circoncisi siamo noi, che offriamo il nostro culto per mezzo dello Spirito di Dio, che ci vantiamo in Cristo Gesù, e non mettiamo la nostra fiducia nella carne; benché io avessi motivo di confidarmi anche nella carne.

Se qualcun altro pensa di aver motivo di confidarsi nella carne, io posso farlo molto di più; io, circonciso l'ottavo giorno, della razza d'Israele, della tribù di Beniamino, ebreo figlio d'Ebrei; quanto alla legge, fariseo; quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile.

Ma ciò che per me era un guadagno, l'ho considerato come un danno, a causa di Cristo.

Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato in lui non con una giustizia mia, derivante dalla legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede.   (Filippesi 3:2-9)

 

Davide ci descrive una situazione importante:

Poiché il SIGNORE è giusto; egli ama la giustizia; gli uomini retti contempleranno il suo volto.  (Salmo 11:7)

1)              Il Signore è Giusto

2)              Il Signore ama la Giustizia

3)              Gli uomini retti contempleranno il Suo volto

 

Sono tre Verità che ci dimostrano l’essenza di Dio, il Suo carattere, e le caratteristiche di chi è alla Sua presenza; non c’è molto da discutere, c’è piuttosto da chiedersi come Giobbe:

Sì, certo, io so che è così; come potrebbe il mortale essere giusto davanti a Dio? (Giobbe 9:2)

Solo “rivestendosi” della corazza della Giustizia donata da Dio, proprio come annunciato nello stesso libro di Giobbe dal saggio Eliù, la cui ira si accese contro Giobbe, perché questi riteneva che la propria giustizia fosse superiore a quella di Dio (cfr Giobbe 32:3):

Ma se, presso di lui, c'è un angelo, un interprete, uno solo tra i mille, che mostri all'uomo il suo dovere, Dio ha pietà di lui e dice: "Risparmialo, che non scenda nella fossa! Ho trovato il suo riscatto".

Allora la sua carne diviene più fresca di quella di un bimbo; egli torna ai giorni della sua giovinezza; implora Dio, e Dio gli è propizio; gli dà di contemplare il suo volto con gioia e lo considera di nuovo come giusto.

Ed egli canterà tra la gente e dirà: "Avevo peccato, pervertito la giustizia, e non sono stato punito come meritavo. Dio ha riscattato l'anima mia dalla fossa, e la mia vita si schiude alla luce!" (Giobbe 33:23-28)

 

Possiamo vedere ancora una bellissima descrizione della Giustizia provveduta da Dio in favore dei Suoi, nella visione di Zaccaria:

Mi fece vedere il sommo sacerdote Giosuè, che stava davanti all'angelo del SIGNORE, e Satana che stava alla sua destra per accusarlo.

Il SIGNORE disse a Satana: «Ti sgridi il SIGNORE, Satana! Ti sgridi il SIGNORE che ha scelto Gerusalemme! Non è forse costui un tizzone strappato dal fuoco?»

Giosuè era vestito di vesti sudicie, e stava davanti all'angelo.

L'angelo disse a quelli che gli stavano davanti: «Levategli di dosso le vesti sudicie

Poi disse a Giosuè: «Guarda, io ti ho tolto di dosso la tua iniquità e ti ho rivestito di abiti magnifici».

Allora io dissi: «Gli sia messo sul capo un turbante pulito!»

Quelli gli posero sul capo un turbante pulito e gli misero delle vesti; l'angelo del SIGNORE era presente. (Zaccaria 3:1-5)

 

Pietro ci scrive che Gesù Cristo è la nostra Giustizia:

Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ottenuto una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo: grazia e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza di Dio e di Gesù, il nostro Signore.  (2 Pietro 1:1-2)

E Paolo ci dichiara che la Sua Giustizia ha effetto giustificante su coloro che hanno fede in Lui:

Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti: vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono - infatti non c'è distinzione: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio - ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.

Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù. (Romani 3:21-26)

Questa è la Giustizia da rivestire di cui parla Paolo ed è quella corazza che dobbiamo rivestire noi per resistere a tutte le accuse che satana, giorno e notte muove continuamente contro di noi!

 

Questa corazza ci permette di avvalerci, di fare nostra la Giustizia di Cristo e  pulisce la nostra coscienza:

- come dono ricevuto in occasione del battesimo:

Alla qual figura corrisponde il battesimo (non la pulizia delle sozzure della carne ma la richiesta di una buona coscienza fatta a Dio), il quale ora salva anche voi, mediante la risurrezione di Gesù Cristo, che, essendo andato in cielo, è alla destra di Dio, dove angeli, principati e potenze gli son sottoposti. (1 Pietro 3:21-22)

 

- che si esercita a perseverare in quello stato:

Ma anche se aveste a soffrire per motivo di giustizia, beati voi! E non vi sgomenti la paura che incutono e non vi conturbate; anzi abbiate nei vostri cuori un santo timore di Cristo il Signore, pronti sempre a rispondere a vostra difesa a chiunque vi domanda ragione della speranza che è in voi, ma con dolcezza e rispetto; avendo una buona coscienza; onde laddove sparlano di voi, siano svergognati quelli che calunniano la vostra buona condotta in Cristo. (1 Pietro 3:14-16)

E Paolo stesso ci insegna ad esercitarla sempre e ci avverte sui rischi che corre chi la abbandona:

Ti ripeto l'esortazione che ti feci quando andavo in Macedonia, di rimanere ad Efeso per ordinare a certuni che non insegnino dottrina diversa né si occupino di favole e di genealogie senza fine, le quali producono questioni, anziché promuovere la dispensazione di Dio, che è in fede.

Ma il fine di quest'incarico è l'amore procedente da un cuor puro, da una buona coscienza e da fede non finta; dalle quali cose certuni avendo deviato, si sono rivolti a un vano parlare, volendo esser dottori della legge, quantunque non intendano quello che dicono, né quello che danno per certo. (1 Timoteo 1:3-7)

Io t'affido quest'incarico, o figliuol mio Timoteo, in armonia con le profezie che sono state innanzi fatte a tuo riguardo, affinché tu guerreggi in virtù d'esse la buona guerra, avendo fede e buona coscienza; della quale alcuni avendo fatto getto, hanno naufragato quanto alla fede.  (1 Timoteo 1:18-19)

Come anche conferma l’autore della lettera agli ebrei:

quanto più il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno offrì se stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente! (Ebrei 9:14)

Pregate per noi, perché siam persuasi d'aver una buona coscienza, desiderando di condurci onestamente in ogni cosa.  (Ebrei 13:18)

Ogni cristiano è chiamato (come ordine) ad essere educato (mediante la Scrittura) ed a camminare nella Giustizia:

Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona. (1 Timoteo 3:16-17)

Se sapete che egli è giusto, sappiate che anche tutti quelli che praticano la giustizia sono nati da lui.  (1 Giovanni 2:29)

Figlioli, nessuno vi seduca. Chi pratica la giustizia è giusto, com'egli è giusto. (1 Giovanni 3:7)

In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chiunque non pratica la giustizia non è da Dio; come pure chi non ama suo fratello. (1 Giovanni 3:10)

E questo dobbiamo fare, consci del momento cruciale: è ora ormai che vi svegliate dal sonno; perché adesso la salvezza ci è più vicina di quando credemmo.

La notte è avanzata, il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.

Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno, senza gozzoviglie e ubriachezze; senza immoralità e dissolutezza; senza contese e gelosie; ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne i desideri. (Romani 13:11-14)

Per amare ed aspettare la realizzazione fisica della Giustizia:

Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia. (2 Pietro 3:13)

Esercitiamoci quindi ogni giorno e continuamente (in quanto il nostro avversario fa altrettanto) a trovare la nostra coscienza sempre pulita avvalendoci della Giustizia di Cristo, la nostra Corazza.

La corazza della Giustizia alimenta ogni giorno la fede nella potenza del sangue di Gesù Cristo e ci da la vittoria sul “senso di colpa”:

Colui che non ha conosciuto peccato, Egli Lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in Lui. (2 Corinzi 5:21)

Egli ha cancellato il documento a noi ostile, i cui comandamenti ci condannavano, e l'ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce; ha spogliato i principati e le potenze, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce. (Colossesi 2:14-15)

Nel momento che, anche come cristiani siamo accusati in quanto sorpresi nel peccato (cfr Galati 6:1), riconosciamo il nostro peccato e ricordiamoci della garanzia che abbiamo in Cristo:

Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; e se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto.

Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo. (1 Giovanni 2:1-2)

Chi non indossa la corazza della Giustizia, subisce le continue accuse di satana, le sue insidie, ed è schiacciato dai problemi di coscienza, rischia il naufragio della fede sotti i colpi continui delle accuse di satana; se non indossiamo la corazza della Giustizia come potremo resistere?

Facciamo nostra la promessa di Dio:

Noi sappiamo che chiunque è nato da Dio non persiste nel peccare; ma colui che nacque da Dio lo protegge, e il maligno non lo tocca. (1 Giovanni 5:18)

  Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica. (Romani 8:33)

La Corazza della Giustizia ci parla della protezione che Gesù ci dona davanti alle accuse mosse da satana nei nostri confronti a causa della debolezza della nostra carne e della sicurezza di chi è pronto; non sdraiato ad oziare ma in piedi a resistere e restare saldo davanti a queste insidie!

 

3) …mettete come calzature ai vostri piedi lo zelo dato dal vangelo della pace…

Le calzature del soldato erano importanti per garantire agili spostamenti e per restare in piedi di fronte al nemico.

Così nella battaglia del cristiano è importante lo zelo, l’operoso impegno a cui il credente è spinto dal messaggio del Vangelo che ha come oggetto innanzitutto la pace con Dio ma anche la pace tra gli uomini appartenenti a diversi gruppi, ceti sociali o nazionalità.

Infatti il Vangelo unisce gli uomini e tale unione fa la forza proprio contro il vero nemico.

Le calzature da soldato erano anch’essi una parte necessaria alla divisa militare, e serviva a proteggere i piedi del soldato, ma soprattutto a rendere agili i suoi movimenti in battaglia, in virtù della Pace con Dio che ci ha portato il Vangelo di Gesù Cristo.

Il soldato, grazie ai calzari, poteva muoversi velocemente e sicuramente, senza timore di ferirsi le piante dei piedi.

I campi di battaglia sono di solito aspri, difficilmente si trovano pavimentazioni lisce e piane, servono dei calzari che proteggono il piede e che allevino le asperità del terreno affinchè possiamo muoverci agevolmente, sapere che siamo in Pace con Dio permette tutto questo!

I nostri piedi nudi infatti, non riescono a difenderci con quella prontezza richiesta in un campo di battaglia, ma protetti dai calzari  dati dal Vangelo della Pace con Dio, sono ben protetti e quindi spinti a muovere agilmente tutto il corpo.

I calzari donati da Dio e elementi della completa armatura fornitaci, servono a farci perseverare nel nostro impegno spirituale e resistere alle insidie del diavolo che vuole renderci il cammino sempre più aspro per scoraggiarci e renderci pigri ed indolenti; mancanti di zelo.

Lo zelo da solo (armatura carnale) non serve a nulla, addirittura Paolo faceva risaltare come egli con il suo zelo per la causa di Dio, aveva perseguitato la Chiesa:

sono stato zelante per la causa di Dio, come voi tutti siete oggi; perseguitai a morte questa Via, legando e mettendo in prigione uomini e donne (Atti 22:3-4)

Se qualcun altro pensa di aver motivo di confidarsi nella carne, io posso farlo molto di più; io, circonciso l'ottavo giorno, della razza d'Israele, della tribù di Beniamino, ebreo figlio d'Ebrei; quanto alla legge, fariseo; quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile.

Ma ciò che per me era un guadagno, l'ho considerato come un danno, a causa di Cristo. (Filippesi 3:4-7)

Salomone scriveva:

  Lo zelo senza conoscenza non è cosa buona; chi cammina in fretta sbaglia strada. (Proverbi 19:2)

E Paolo riconosce come i giudei del suo tempo si muovevano così:

Io rendo loro testimonianza infatti che hanno zelo per Dio, ma zelo senza conoscenza. (Romani 10:2)

Un cristiano senza una buona conoscenza del Vangelo è come un soldato scalzo.

 

Si ferirà sulle spine di questa vita (cfr Marco 4:7), si irriterà facilmente, sarà incapace di affrontare le guerre spirituali con agilità e vittoriosamente.

I nostri piedi sono importanti e meritano dignità:

Ma il padre disse ai suoi servi: "Presto, portate qui la veste più bella e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei calzari ai piedi; (Luca 15:22)

 

Poi mise dell'acqua in una bacinella, e cominciò a lavare i piedi ai discepoli, e ad asciugarli con l'asciugatoio del quale era cinto. (Giovanni 13:5)

Solo indossando i calzari donati da Dio a corredo del Vangelo della Pace, possiamo muoverci sicuri ed avere quella prontezza e quello zelo che produce cose di valore!

Il Vangelo della Pace ci deve avvolgere, così come i calzari i piedi.

Per questo Paolo esorta i fratelli che conoscono la Parola di Dio (il Vangelo della Pace) e a Lei fanno riferimento in ogni cosa:

Quanto allo zelo, non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore; siate allegri nella speranza, pazienti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, provvedendo alle necessità dei santi, esercitando con premura l'ospitalità. (Romani 12:11-13)

           Questo è lo zelo richiesto alla nuova creatura:

- non essere pigri;

- essere ferventi (caldi) nello Spirito;

- servire il Signore;

- essere allegri nella Speranza;

- essere pazienti nella tribolazione;

- essere perseveranti nella preghiera;

- provvedere alle necessità dei fratelli;

- esercitare con premura l’ospitalità!

Ed è interessante vedere come Paolo lodi lo zelo di Tito e del suo compagno d’opera inviati a Corinto per la raccolta della colletta per i fratelli poveri di Gerusalemme, i quali si erano mossi “spontaneamente”; uno zelo che va al di là del semplice “senso del dovere” o dell’obbedienza:

Ringraziato sia Dio che ha messo in cuore a Tito lo stesso zelo per voi; infatti Tito non solo ha accettato la nostra esortazione, ma mosso da zelo anche maggiore si è spontaneamente messo in cammino per venire da voi.

Insieme a lui abbiamo mandato il fratello il cui servizio nel vangelo è apprezzato in tutte le chiese; non solo, ma egli è anche stato scelto dalle chiese come nostro compagno di viaggio in quest'opera di grazia, da noi amministrata per la gloria del Signore stesso e per dimostrare la prontezza dell'animo nostro.

Evitiamo così che qualcuno possa biasimarci per quest'abbondante colletta che noi amministriamo; perché ci preoccupiamo di agire onestamente non solo davanti al Signore, ma anche di fronte agli uomini.

E con loro abbiamo mandato quel nostro fratello del quale spesso e in molte circostanze abbiamo sperimentato lo zelo; egli è ora più zelante che mai per la grande fiducia che ha in voi. (2 Corinzi 8:16-22)

E proprio scrivendo a questo fratello, esempio di zelo per tutti e quindi credibile, ordina di insegnare ai fratelli di Creta (rimproverati per la loro pigrizia –cfr Tito 1:12) ad essere anch’essi “zelanti”:

Ricorda loro che siano sottomessi ai magistrati e alle autorità, che siano ubbidienti, pronti a fare ogni opera buona… (Tito 3:1)

E questo “essere pronti” è anche una questione di priorità; spesso non siamo pronti perché occupati a fare altro: a seminare vento.

Gesù ci insegna:

Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più.  (Matteo 6:33)

Chi non indossa questi calzari, non può resistere “in piedi” sul terreno di battaglia contro satana; le sue insidie porteranno allo scoraggiamento; le piaghe si faranno sentire, come potrà resistere?

Le calzature dello zelo dato dal vangelo della pace ci parlano della protezione che Gesù ci dona nelle asperità del campo di battaglia contro satana e della sicurezza di chi è pronto, non sdraiato ad oziare ma in piedi a resistere instancabilmente ed a restare saldo davanti alle insidie di satana!

Allora avremo dei “bei piedi”:

  Quanto sono belli i piedi di quelli che annunciano buone notizie! (Romani 10:15)

E saremo pronti a rendere conto della nostra speranza che è in noi e nell’attesa del ritorno del Signore:

Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni. (1 Pietro 3:15)

Anche voi siate pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate. (Luca 12:40)

 

3)              …prendete oltre a tutto ciò lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infocati del maligno…

Lo scudo è poi il mezzo difensivo mobile per definizione. 

Lo scudo del soldato era una indispensabile arma di difesa che componeva la divisa militare, e serviva a proteggere il soldato dagli attacchi delle “frecce infuocate” lanciate dai nemici.

Se il nemico ci attacca con i suoi dardi infuocati, che siano le sue accuse (o le sue lusinghe), sarà proprio la fede ad essere lo scudo che possiamo opporre in modo mobile, orientabile a seconda della traiettoria del dardo.

La nostra relazione con il Cristo risorto, la sua vita in noi, la nostra fiducia in Lui sarà quella che ci permetterà di difenderci.

Il soldato, grazie allo scudo, poteva proteggersi da attacchi roventi che ai quali era impossibile opporsi a mani nude; le nostre mani nude infatti, non riescono a difenderci davanti da elementi “roventi” o “infiammati”, ci ustioneremmo al primo attacco e saremmo costretti alla ritirata.

L’utilità dello scudo è proprio quella di respingere e spegnere così la pericolosità di questi dardi che il maligno ci scaglia addosso; lo sappiamo che il nemico ci lancia dei dardi infuocati?

Spesso viviamo con la ingenuità di un fanciullo; ma Paolo ci esorta invece ad essere:

Fratelli, non siate bambini quanto al ragionare; siate pur bambini quanto a malizia, ma quanto al ragionare, siate uomini compiuti. (1 Corinzi 14:20)

 

Un cristiano senza lo scudo della fede è come un soldato indifeso, destinato a soccombere.

Non solo, lo scudo veniva anche usato come armatura collettiva, quando ci si schierava in battaglia con la formazione a “testuggine”, uno schema di difesa che rendeva tutto il gruppo di soldati completamente protetto quando ci si trovava sotto un attacco particolarmente intenso.

Un soldato senza scudo diventava automaticamente un punto debole di tutta la formazione; attraverso lo spazio libero lasciato dal suo scudo potevano entrare i dardi che creavano una pericolosa breccia per tutti!

Dio è il nostro scudo e difensore:

Lo vediamo in Abramo:

Dopo questi fatti, la parola del SIGNORE fu rivolta in visione ad Abramo, dicendo: Non temere, Abramo, io sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà grandissima! (Genesi 15:1)

Lo vediamo con il popolo di Israele nel deserto:

  Te beato, Israele! Chi è pari a te, popolo salvato dal SIGNORE?

Egli è lo scudo che ti protegge (Deuteronomio 33:29)

Lo riconosce Davide:

- in fuga da suo figlio Absalom:

Ma tu, o SIGNORE, sei uno scudo attorno a me, sei la mia gloria, colui che mi rialza il capo. (Salmo 3:3)

- in fuga da Saul:

  Io ti amo, o SIGNORE, mia forza!

Il SIGNORE è la mia rocca, la mia fortezza, il mio liberatore; il mio Dio, la mia rupe, in cui mi rifugio, il mio scudo, il mio potente salvatore, il mio alto rifugio. (Salmo 18:1-2)

La via di Dio è perfetta; la parola del SIGNORE è purificata con il fuoco; egli è lo scudo di tutti quelli che sperano in lui. (Salmo 18:30)

Tu m'hai anche dato lo scudo della tua salvezza, la tua destra mi ha sostenuto, la tua bontà mi ha reso grande. (Salmo 18:35)

Lo riconosce Agur:

Ogni parola di Dio è affinata con il fuoco. Egli è uno scudo per chi confida in lui. (Proverbi 30:5)

Chi non indossa lo scudo della fede, non può resistere “in piedi” sul terreno di battaglia contro satana; le sue insidie; il dubbio comincerà ad ustionarci, metteranno a dura prova la nostra fede; le ustioni si faranno sentire, si trasformeranno in cancrena; come potrà resistere?

Un esempio di questa “tipologia” di persone sono Imeneo e Fileto:

Ma evita le chiacchiere profane, perché quelli che le fanno avanzano sempre più nell'empietà e la loro parola andrà rodendo come fa la cancrena; tra questi sono Imeneo e Fileto, uomini che hanno deviato dalla verità, dicendo che la risurrezione è già avvenuta, e sovvertono la fede di alcuni. (1 Timoteo 2:16-18)

 

Usare lo scudo della fede significa mettere davanti a noi la piena fiducia nella Parola di Dio quando satana ci attacca sulla Sua credibilità, proprio come fece nell’Eden con Eva (cfr Genesi 3:1-5).

Quando arriva il dubbio alziamo lo scudo della fede!

 

E’ possibile conoscere la Parola di Dio ma non crederla; essere disposti a metterla in dubbio, magari non tutta ma solo alcune parti che non sono “più attuali” o che non sono “credibili con la ragione umana”; stiamo attenti è entrato un dardo infuocato nella formazione!

Per questo Paolo esortava così i fratelli anziani di Efeso a Mileto:

Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata con il proprio sangue.

Io so che dopo la mia partenza si introdurranno fra di voi lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; e anche tra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli.

Perciò vegliate, ricordandovi che per tre anni, notte e giorno, non ho cessato di ammonire ciascuno con lacrime. (Atti 20:28-31)

Lo scudo della fede ci parla anche della protezione che Gesù ci dona rispetto agli attacchi spirituali che satana ci lancia in continuazione, contro i quali dobbiamo proteggerci per non rimanere “ustionati”; ma restare in piedi a resistere instancabilmente rimanendo saldi davanti alle insidie di satana!

Ricordiamoci qui di alcune delle certezze della Parola di Dio:

Certa è quest'affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo. (1 Timoteo 1:15)

Certa è quest'affermazione e degna di essere pienamente accettata (infatti per questo fatichiamo e combattiamo): abbiamo riposto la nostra speranza nel Dio vivente, che è il Salvatore di tutti gli uomini, soprattutto dei credenti. (1 Timoteo 4:9-10)

Certa è quest'affermazione: se siamo morti con lui, con lui anche vivremo; se abbiamo costanza, con lui anche regneremo; se lo rinnegheremo anch'egli ci rinnegherà; se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso. (2 Timoteo 2:11-13)

Egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo, che egli ha sparso abbondantemente su di noi per mezzo di Cristo Gesù, nostro Salvatore, affinché, giustificati dalla sua grazia, diventassimo, in speranza, eredi della vita eterna.

Certa è quest'affermazione, e voglio che tu insista con forza su queste cose, perché quelli che hanno creduto in Dio abbiano cura di dedicarsi a opere buone. (Tito 3:5-8)

 

4)              …Prendete anche l'elmo della salvezza…

Ma un’armatura non è completa senza un elmo. 

Sapere che apparteniamo alla famiglia di Dio, che nessuno può rapirci dalla sua mano, che siamo salvi perché Egli riporterà la vittoria finale sul nemico, costituisce l’elmo più efficace verso qualunque attacco.

Anche l’elmo del soldato era una indispensabile arma di difesa che componeva la divisa militare, e serviva a proteggere il soldato dagli attacchi dei nemici sia da lontano che nei combattimenti corpo a corpo.

Il soldato, grazie all’elmo, poteva proteggere il suo capo, i suoi occhi, le sue orecchie, la sua bocca, da attacchi che potevano menomarlo irrimediabilmente o addirittura ucciderlo.

Il nostro capo (la nostra mente) senza elmo è privo di alcuna protezione contro gli attacchi feroci del nemico.

L’utilità dell’elmo è proprio quella di opporre resistenza a queste armi contundenti con le quali il maligno vuole attaccare il nostro capo (la nostra mente), proprio in merito alla nostra salvezza presente e futura; la nostra posizione in Cristo che abbiamo ricevuto come dono di Dio.

Un cristiano senza elmo della salvezza è come un soldato indifeso, destinato a soccombere.

La mente è il centro del pensiero.

L’elmo della salvezza guarisce e protegge la sede dei nostri pensieri dagli attacchi del nemico.

L’avversario cercherà sempre di farti dubitare della tua salvezza, della Parola di Dio, per ferirti e renderti così inoffensivo e ferito.

La nostra mente deve essere interamente dedicata a Dio ed essere aperta alla Parola di Dio per essere da Lei rinnovata:

Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà. (Romani 12:2)

Perché noi abbiamo la mente di Cristo:

  Ora noi abbiamo la mente di Cristo. (1 Corinzi 2:16)

 

E Paolo ci insegna come “tenere in buona salute la nostra mente”:

Rallegratevi sempre nel Signore.

Ripeto: rallegratevi.

La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini.

Il Signore è vicino.

Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti.

E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.

Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri.

Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e viste in me, fatele; e il Dio della pace sarà con voi. (Filippesi 4:4-9)

Nel buon combattimento spirituale, dobbiamo curare la nostra mente e la nostra salute spirituale:

In realtà, sebbene viviamo nella carne, non combattiamo secondo la carne; infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio il potere di distruggere le fortezze, poiché demoliamo i ragionamenti e tutto ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio, facendo prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo; e siamo pronti a punire ogni disubbidienza, quando la vostra ubbidienza sarà completa. (2 Corinzi 10:3-6)

Le più pericolose insidie che il nostro nemico lancia verso la nostra mente sono spesso difficili da riconoscere, il semplice discernimento umano non è assolutamente in grado di riconoscerle, per questo Salomone scriveva:

Confida nel SIGNORE con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento.

Riconoscilo in tutte le tue vie ed egli appianerà i tuoi sentieri.

Non ti stimare saggio da te stesso; temi il SIGNORE e allontanati dal male; questo sarà la salute del tuo corpo e un refrigerio alle tue ossa. (Proverbi 3:5-8)

Perché queste insidie sono ragionamenti che ci sembrano quasi veri, in qualche modo giusti, che contengono aspetti simili alla verità e noi (nella nostra ingenuità e superficialità) ci accontentiamo della parvenza delle cose.

 

Possiamo vedere esempi di insidie:

- oggi assistiamo a molte campagne sociali riguardanti il superamento delle diversità (le persone “diversamente abili”), ragionamento giusto e contenente sicuramente concetto veri e condivisibili anche alla luce della Parola di Dio, ma in questa “diversità” ci si mette anche ciò che la Scrittura definisce in modo inequivocabile come un qualcosa di abominevole: l’omosessualità.

- la campagna contro “l’emancipazione della donna” dallo sfruttamento perpetuato negli anni dagli uomini di sesso maschile, giusta e corretta perché davanti a Dio non c’è alcuna discriminazione verso la donna in quanto femmina, ma in questa “emancipazione” ci si mette anche ciò che la Scrittura ordina per ruolo e compito come deve funziona la famiglia.

- anche ai tempi di Paolo, come oggi, vi erano correnti dottrinali che (come dice lui stesso) contenevano in qualche modo una parvenza di verità, ma servivano a soddisfare la carne e non a promuovere l’edificazione della Chiesa:

Se siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché, come se viveste nel mondo, vi lasciate imporre dei precetti, quali: «Non toccare, non assaggiare, non maneggiare» (tutte cose destinate a scomparire con l'uso), secondo i comandamenti e le dottrine degli uomini?

Quelle cose hanno, è vero, una parvenza di sapienza per quel tanto che è in esse di culto volontario, di umiltà e di austerità nel trattare il corpo, ma non hanno alcun valore; servono solo a soddisfare la carne. (Colossesi 2:20-23)

Chi non indossa l’elmo della salvezza, non può resistere “in piedi” sul terreno di battaglia contro satana; le sue insidie, i dubbi circa la propria posizione in Cristo metteranno a dura prova la sua fede; come potrà resistere?

L’elmo della salvezza ci parla anche della guarigione della mente e della protezione che Gesù ci dona rispetto agli attacchi spirituali che satana ci lancia in continuazione sotto forma di pensieri iniqui, contro i quali dobbiamo proteggerci per non rimanere “feriti”; ma restare in piedi a resistere instancabilmente rimanendo saldi davanti alle insidie di satana!

Ricordiamoci ancora che il nostro Salvatore ha ricevuto una corona di spine, per darci l’elmo della salvezza.

 

5)              …e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio…

Occorre anche un’arma che serve a difenderci ma anche ad offendere il nemico e tenerlo alla “giusta distanza di sicurezza”. 

Non stupisce che Paolo paragoni la spada alla Parola di Dio. 

La parola di Dio non è infatti qualcosa di immateriale come si potrebbe pensare, ma qualcosa di molto concreto, qualcosa di molto potente. 

Non è solo espressione della conoscenza ma azione vera e propria! 

Infatti ogni cosa esiste proprio per mezzo della Parola di Dio.

Gesù stesso è presentato come la Parola di Dio incarnata, ovvero Dio che prende forma umana, concreta, venendo a vivere in mezzo agli uomini, come scrive Giovanni:

Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato della parola della vita (poiché la vita è stata manifestata e noi l'abbiamo vista e ne rendiamo testimonianza, e vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre e che ci fu manifestata), quel che abbiamo visto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché voi pure siate in comunione con noi; e la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. (1 Giovanni 1:1-3)

C’è poi la Parola di Dio scritta e Gesù stesso utilizzò la rivelazione di Dio scritta attraverso Mosè come un’arma con cui fare fuggire proprio satana quando lo tentò. 

Anche per noi quindi la Parola di Dio rimane l’arma offensiva per eccellenza nella battaglia spirituale.

La spada del soldato era l’arma che componeva la divisa militare, e serviva nei combattimenti ravvicinati corpo a corpo.

Un soldato senza spada è un soldato di fatto disarmato!

Non ha alcuna possibilità di reggere un combattimento diretto con un nemico armato!

Paolo dice espressamente che si tratta della spada dello Spirito, che è la parola di Dio, ovvero la Scrittura!

Chi non indossa la spada, non può combattere tantomeno resistere “in piedi” sul terreno di battaglia contro satana; le sue insidie, le ferite saranno tremende; come potrà resistere?

Nel libro dei proverbi troviamo una interessante descrizione degli effetti della Parola di Dio definita come “le parole dei saggi”:

Porgi l'orecchio e ascolta le parole dei saggi, e applica il cuore alla mia scienza; ti sarà dolce custodirle in cuore, e averle tutte pronte sulle tue labbra. (Proverbi 22:17-18)

Per usare la spada dello Spirito occorre conoscere bene la Parola di Dio (averla tutta pronta sulle labbra) proprio come fece Gesù nella tentazione, sapendo che comunque il nostro avversario conosce anche lui molto bene (in modo improprio) la nostra spada:

Gesù, pieno di Spirito Santo, ritornò dal Giordano, e fu condotto dallo Spirito nel deserto per quaranta giorni, dove era tentato dal diavolo.

Durante quei giorni non mangiò nulla; e quando furono trascorsi, ebbe fame.

Il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane».

Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Non di pane soltanto vivrà l'uomo"».

Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo e gli disse: «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni; perché essa mi è stata data, e la do a chi voglio. Se dunque tu ti prostri ad adorarmi, sarà tutta tua».

Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Adora il Signore, il tuo Dio, e a lui solo rendi il tuo culto"».
Allora lo portò a Gerusalemme e lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù di qui; perché sta scritto: "Egli darà ordini ai suoi angeli a tuo riguardo, di proteggerti" e "Essi ti porteranno sulle mani, perché tu non urti col piede contro una pietra"».

Gesù gli rispose: «È stato detto: "Non tentare il Signore Dio tuo"».

Allora il diavolo, dopo aver finito ogni tentazione, si allontanò da lui fino a un momento determinato. (Luca 4:1-13)

E’ possibile conoscere la Parola di Dio ma non viverla; ritenerla buona ma “inutile”; …attenti siamo disarmati!

Invece dobbiamo considerare che quest’arma è assolutamente efficace:

Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver annaffiato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, affinché dia seme al seminatore e pane da mangiare, così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio e condotto a buon fine ciò per cui l'ho mandata. (Isaia 55:10-11)

Per questa ragione anche noi ringraziamo sempre Dio: perché quando riceveste da noi la parola della predicazione di Dio, voi l'accettaste non come parola di uomini, ma, quale essa è veramente, come parola di Dio, la quale opera efficacemente in voi che credete. (1 Tessalonicesi 2:13)

L’autore della lettera agli ebrei ci illustra la potenza di questa arma:

Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l'anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore.

E non v'è nessuna creatura che possa nascondersi davanti a lui; ma tutte le cose sono nude e scoperte davanti agli occhi di colui al quale dobbiamo render conto. (Ebrei 4:12-13)

E Giovanni descrive così Gesù in gloria:

Queste cose dice colui che ha la spada affilata a due tagli (Apocalisse 2:12)

Poi vidi il cielo aperto, ed ecco apparire un cavallo bianco.

Colui che lo cavalcava si chiama Fedele e Veritiero; perché giudica e combatte con giustizia.

I suoi occhi erano una fiamma di fuoco, sul suo capo vi erano molti diademi e portava scritto un nome che nessuno conosce fuorché lui.

Era vestito di una veste tinta di sangue e il suo nome è la Parola di Dio.

Gli eserciti che sono nel cielo lo seguivano sopra cavalli bianchi, ed erano vestiti di lino fino bianco e puro.

Dalla bocca gli usciva una spada affilata per colpire le nazioni; ed egli le governerà con una verga di ferro, e pigerà il tino del vino dell'ira ardente del Dio onnipotente.

E sulla veste e sulla coscia porta scritto questo nome: RE DEI RE E SIGNORE DEI SIGNORI. (Apocalisse 19:11-16)

La spada dello Spirito ci parla anche della conoscenza profonda della Parola di Dio, che ci protegge da tutti quegli attacchi spirituali che vogliono renderci feriti, dottrinalmente atterrati, contro i quali dobbiamo proteggerci per non “deviare”.

 

E’ bello notare come Paolo esorta i suoi due discepoli Timoteo e Tito ad usare la spada dello Spirito:

Ti ripeto l'esortazione che ti feci mentre andavo in Macedonia, di rimanere a Efeso per ordinare ad alcuni di non insegnare dottrine diverse e di non occuparsi di favole e di genealogie senza fine, le quali suscitano discussioni invece di promuovere l'opera di Dio, che è fondata sulla fede.

Lo scopo di questo incarico è l'amore che viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera.

Alcuni hanno deviato da queste cose e si sono abbandonati a discorsi senza senso.

Vogliono essere dottori della legge ma in realtà non sanno né quello che dicono né quello che affermano con certezza.

Noi sappiamo che la legge è buona, se uno ne fa un uso legittimo; sappiamo anche che la legge è fatta non per il giusto ma per gl'iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e gl'irreligiosi, per coloro che uccidono padre e madre, per gli omicidi, per i fornicatori, per i sodomiti, per i mercanti di schiavi, per i bugiardi, per gli spergiuri e per ogni altra cosa contraria alla sana dottrina, secondo il vangelo della gloria del beato Dio, che egli mi ha affidato. (1 Timoteo 1:3-11)

Ti scongiuro, davanti a Dio e a Cristo Gesù che deve giudicare i vivi e i morti, per la sua apparizione e il suo regno: predica la parola, insisti in ogni occasione favorevole e sfavorevole, convinci, rimprovera, esorta con ogni tipo di insegnamento e pazienza.

Infatti verrà il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma, per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie, e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole.

Ma tu sii vigilante in ogni cosa, sopporta le sofferenze, svolgi il compito di evangelista, adempi fedelmente il tuo servizio. (2 Timoteo 4:1-5)

Ma tu esponi le cose che sono conformi alla sana dottrina (Tito 2:1)

Di tutte l’armatura, l’apostolo Paolo cita solo questa come arma di attacco; la Parola di Dio è sufficiente, tutto il resto (il nostro discernimento, la nostra cultura, la nostra sapienza…) è peso inutile in battaglia, zavorra!

 

6)              pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza.

È triste che molti cristiani siano così impegnati nelle loro battaglie contro carne e sangue, talvolta anche in guerre interne al cristianesimo stesso, da dimenticarsi la vera battaglia in cui dovrebbero essere impegnati. 

Così non si preoccupano di indossare questa armatura e lasciano che il vero nemico guadagni terreno.

Abbiamo bisogno che Dio ci dia di svegliarci e di riconoscere la priorità del regno di Dio, la priorità del Vangelo della pace, la priorità della battaglia spirituale.

Non a caso, come vedremo nell’ultimo pensiero di questa serie, gran parte della battaglia si combatte sulle ginocchia, ovvero in preghiera.

La preghiera è anch’essa un arma, personale e di gruppo e va esercitata in ogni tempo, perché il nostro avversario lavora continuamente, lancia accuse giorno e notte

Gesù avvertiva così i suoi durante l’ultima cena:

Badate a voi stessi, perché i vostri cuori non siano intorpiditi da stravizio, da ubriachezza, dalle ansiose preoccupazioni di questa vita e che quel giorno non vi venga addosso all'improvviso come un laccio; perché verrà sopra tutti quelli che abitano su tutta la terra.

Vegliate dunque, pregando in ogni momento, affinché siate in grado di scampare a tutte queste cose che stanno per venire, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo. (Luca 21:34-36)

 

Anche Paolo esortava così i fratelli di Tessalonica:

Siate sempre gioiosi; non cessate mai di pregare; in ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. (1 Tessalonicesi 5:16-18)

La preghiera va esercitata per mezzo dello Spirito, non si tratta di recitare, di fare “la lista della spesa”; si tratta di parlare a Dio “nella Sua lingua” perché tali sono gli adoratori che Egli richiede (cfr Giovanni 4:23).

Giuda ci esorta in tal senso che ci porta inoltre a pregare mediante lo Spirito per conservarci nell’amore di Dio:

Ma voi, carissimi, edificando voi stessi nella vostra santissima fede, pregando mediante lo Spirito Santo, conservatevi nell'amore di Dio, aspettando la misericordia del nostro Signore Gesù Cristo, a vita eterna.  (Giuda 20-21)

 

È inoltre lo Spirito Santo che ci insegna come dobbiamo pregare, quel che dobbiamo chiedere e intercede Egli stesso per noi, come scrive Paolo:

Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili; e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio. (Romani 8:26-27)

 

Quest’arma è un’arma eclettica: con ogni preghiera e supplica…

Ovvero: in pubblico, in privato, a voce alta, nel cuore; in tutte le forme, insomma, che la preghiera e la supplicazione possono assumere.

 

…vegliate a questo scopo con ogni perseveranza.

Sembra di sentire l’eco delle parola di Gesù ai discepoli nel giardino del Getsemani:

Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole. (Matteo 26:41)

Le due cose (vegliate e pregate) si corrispondono e si completano.

Il vegliare ci parla del compito di una sentinella che non dorme ma vigila, pronta e decisa a non lasciarsi sorprendere dall'astuzia e dall'assalto del nemico.

Il pregare ci parla dell’umiltà dell’uomo conscio della propria debolezza che cerca in Dio il  consiglio, la forza, il rifugio.

Molti vegliano senza pregare e confidano troppo nelle proprie forze, e subiscono le ferite del nemico.

Altri pregano senza vegliare vivendo un cristianesimo “mistico”, di quel misticismo astratto che non si rende conto del pericolo della guerra spirituale, stupendosi e meravigliandosi quando si trovano in difficoltà, dimenticandosi di questo combattimento.

 

***

Pregate per tutti i santi, e anche per me, affinché mi sia dato di parlare apertamente per far conoscere con franchezza il mistero del vangelo, per il quale sono ambasciatore in catene, perché lo annunci francamente, come conviene che ne parli.

Paolo dimostra immediatamente la sua umiltà; egli stesso chiede l’aiuto della preghiera dei fratelli.

Ma la richiesta di preghiera è finalizzata non alla sua salute; non alla sua carriera spirituale (tantomeno umana); ma affinché mi sia dato di parlare apertamente per far conoscere con franchezza il mistero del vangelo, per il quale sono ambasciatore in catene, perché lo annunci francamente, come conviene che ne parli.

L'apostolo raccomanda ai suoi lettori la preghiera di intercessione per la lotta che sta combattendo a tu per tu col maligno, che ostacola con ogni mezzo la predicazione del Vangelo.

 

Il diavolo è un vero nemico; attivo oggi come ieri e tale rimarrà fino a quando non sarà legato e gettato nello stagno ardente di fuoco e di zolfo (cfr Apocalisse 20:10).

E’ vero che il nemico è vinto e noi non dobbiamo più temerlo per quanto riguarda la nostra vita perché:

Le mie pecore ascoltano la mia voce, e io le conosco, ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna, e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano. 

Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle di mano al Padre. Io ed il Padre siamo uno. (Giovanni 10:27-30)

Voi siete da Dio, figlioli, e li avete vinti, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo. (1 Giovanni 4:4)

Se Dio è per noi chi sarà contro di noi? Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?

Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica.

Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi.

Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Com'è scritto: «Per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno; siamo stati considerati come pecore da macello».

Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati. Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore. (Romani 8:35-36)

Ma Paolo sa anche siamo in un combattimento che l’esito finale di vittoria, ma ciò non vuole dire che possiamo perdere qualche “battaglia” e che la caduta di uno può condurre alla caduta di un altro e forse di molti; la vittoria di uno può tenere molti altri lontani dal pericolo di cadere, sente il peso di questa responsabilità.

Lo sentiamo anche noi?

 

L'umiliazione di un singolo credente è una umiliazione per la Chiesa e una sconfitta del Regno di Dio; la vittoria del singolo credente è una vittoria della Chiesa ed è un passo avanti che il Regno di Dio fa verso il suo glorioso compimento.

Questa solidarietà nella lotta, nel pericolo, nella sconfitta, nel trionfo, implica naturalmente questa solidarietà nella preghiera, per la quale i cristiani si stringono in quella assoluta subordinazione a Dio in cui sta il segreto di ogni vittoria; lo realizziamo?

Il conflitto di cui parla l'apostolo e nel quale siamo tutti impegnati è un combattimento che coinvolge tutti i credenti, tutto il corpo di Cristo; per questo siamo chiamati a rivestirci della completa armatura di Dio, in modo da camminare in modo degno della vocazione che ci è stata rivolta!

Così rivestiti dell’armatura di Dio (rivestiti di Cristo), sappiamo di essere al sicuro; certi di trionfare:

Ma grazie siano rese a Dio che sempre ci fa trionfare in Cristo e che per mezzo nostro spande dappertutto il profumo della sua conoscenza. (2 Corinzi 2:14)

 

***

CONCLUSIONE

L’odio che satana ha nei confronti di Dio si è manifestato nei confronti di Gesù Cristo nel suo passaggio terreno; in questo tempo è tutto concentrato sulla Chiesa; negli ultimi tempi si concentrerà sul residuo di Israele che si convertirà a Colui che hanno trafitto.

Quindi come Chiesa siamo chiamati ad un combattimento spirituale che coinvolge ogni singolo membro di essa; questo lo dobbiamo sapere anche perché Gesù ce lo ha detto fin dal principio:

Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; poiché non siete del mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, perciò il mondo vi odia. (Giovanni 15:19)

Come ci ricorda anche Giovanni:

  Non vi meravigliate, fratelli, se il mondo vi odia. (1 Giovanni 3:13)

Pertanto come membra del corpo, siamo chiamati individualmente a camminare in modo degno della vocazione che ci è stata rivolta e siamo chiamati ad indossare la completa armatura di Dio che ci è stata donata per la nostra protezione, nonché per la protezione dell’intero corpo di Cristo perché:

Se un membro soffre, tutte le membra soffrono con lui; se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono con lui. (1 Corinzi 12:26)

Abbiamo quindi il diritto ma anche il dovere di indossare la completa armatura di Dio per restare stare saldi contro le insidie del diavolo, resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il nostro dovere.

 

 Gianni Marinuzzi