CONOSCERE BENE PER CAMMINARE DEGNAMENTE

 

La chiamata della Chiesa

benedizioni spirituali in cristo

 

 

Paolo ha indirizzato questa lettera ai santi che sono in Efeso e ai fedeli in Cristo Gesù… …ovvero la Chiesa che, nello specifico, si riunisce nella città di Efeso.

 

La Chiesa da uomini santi e fedeli in Cristo Gesù, non è formata da super uomini selezionati da una istituzione, persone sante in virtù dalla loro moralità incorrotta, puri di cuore per loro natura, per meriti, indulgenze, penitenze, onorificenze riconosciute da strutture religiose…

 

La Chiesa è formata da uomini che nella loro natura perversa e peccaminosa:

 

- hanno riconosciuto il completo fallimento di ogni loro sforzo per essere giusti…

 - si sono riconosciuti completamente incapaci di auto-redimersi

 - hanno confessato senza riserve il loro stato di totale colpevolezza per natura e per naturale inclinazione al male e desiderano, con tutte le loro forze abbandonarlo…

 

…si sono arresi alla Giustizia di Cristo e

 

- hanno iniziato a vivere nella Spirito Santo e ricercano la santificazione, ovvero il progressivo morire al peccato e vivere a Dio.

 Il peccato che tiene schiavo ogni uomo non è l’azione più o meno malvagia commessa, è uno stato, una condizione che impedisce all’uomo di godere della presenza di Dio, perché l’uomo è stato creato da Dio a Sua immagine e senza la presenza dell’Immagine di Dio (non riconoscendo Dio e non ringraziandoLo) è stato da Lui abbandonato e si è perso nei suoi vani ragionamenti che lo hanno portato ad una progressiva perversione, rovinando ogni cosa buona, attirandosi così la Giusta Ira di Dio, Paolo spiega molto bene questo nella lettera ai Romani:

 

L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia; poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato.

Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti, e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.

Per questo Dio li ha abbandonati all'impurità, secondo i desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi; essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.

Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura; similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento.

Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente; ricolmi di ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di contesa, di frode, di malignità; calunniatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza affetti naturali, spietati.

Essi, pur conoscendo che secondo i decreti di Dio quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette.

(Romani 1:18-32)

 

L’ultimo stadio della perversione dell’uomo è quindi non solo il commettere ogni azione sconveniente, ma addirittura approvarla, ritenendola giusta; quello che l’uomo oggi chiama progresso è in realtà l’ultima frontiera della perversione, del senso logico di ciò che è Buono!

 

La Chiesa è quindi formata da persone che, avendo ascoltato la Chiamata di Dio:

- hanno constatato l’andazzo di questo mondo e l’hanno ritenuto sconveniente

- hanno riconosciuto il totale fallimento della propria vita spirituale (quella vera, non l’esistenza del corpo) nata sotto la totale dipendenza da questo stato di cose…

- hanno rinunciato a questa vita irrimediabilmente compromessa dal peccato ammettendo il Giusto Giudizio di Dio sulla propria persona…  

- hanno accettato il dono di Dio offerto nel sacrificio espiatorio di Gesù Cristo, scampando così al Giusto Giudizio di Dio già gravante sulla testa di ogni uomo:

 

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.  Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.  Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. (Giovanni 3:16-18)

 

- hanno afferrato quindi per fede la Vita Eterna offerta nella persona di Gesù Cristo e per la Sua promessa sono stati rigenerati per mezzo dello Spirito Santo:

            io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. (Giovanni 10:10)

 

- sono nati di nuovo non di seme umano ma di seme divino… e sono per questo chiamati santi, ovvero messi a parte.

 

Lo stesso termine “Chiesa” significa proprio “chiamati fuori”:

- messi a parte dal resto del mondo…

- preservati dal giudizio che sta per scatenarsi sul mondo corrotto…

- messi a parte per compiere le buone opere che Dio stesso ha preparato, proprio come nell’Eden chiamati a custodire ciò che Dio ha creato di buono, di molto buono…

 

…anzi chiamati a collaborare con Lui affinchè diventi completo, perfetto!

 

Dobbiamo sapere che il cristiano è continuamente chiamato ad essere messo a parte, ad uscire fuori dal mondo, anche dalla chiesa apostata (cfr Apocalisse 18:4)

 

A questa Chiesa, di santi e fedeli in Cristo Gesù, ed in particolare alla chiesa che si riuniva nella città di Efeso, Paolo scrive questa lettera che vogliamo fare nostra per proseguire nel nostro studio:

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo. 

 

In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui, avendoci predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il disegno benevolo della sua volontà, a lode della gloria della sua grazia, che ci ha concessa nel suo amato Figlio. 

In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia, che egli ha riversata abbondantemente su di noi dandoci ogni sorta di sapienza e d'intelligenza, facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di sé, per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti.

Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra. 

In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà, per essere a lode della sua gloria; noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo. 

In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è pegno della nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode della sua gloria.

 

***

Paolo, in qualità di apostolo per volontà di Dio, dopo aver insegnato personalmente ai fratelli di Efeso il modo di comportarsi, di insegnare e di servire (cfr Atti 20:17-38), dopo averli affidati a Dio e alla Parola della Grazia (cfr Atti 20:32), vuole ora ricordargli quale sia la grandezza della loro chiamata sia come Chiesa che come Figli di Dio, affinchè, con piena coscienza di fede, possano proseguire con gioia e perseveranza la corsa verso la loro piena redenzione.

 

Per fare questo, egli parte dal ricordare loro quali siano le benedizioni spirituali che hanno ricevuto nell’opera del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Paolo quindi “intona” un inno di benedizione e di gratitudine per Colui che ci ha eletti, redenti, fatti eredi della Sua Gloria, davanti alle cui Promesse non abbiamo ancora che una idea meschina, sia della profondità della nostra miseria morale, sia del valore ineffabile del sacrificio di Cristo, e della immensità della misericordia di Dio.

 

Questo miracolo della Salvezza del peccatore è una combinazione di due azioni volontarie:

1) Una azione propositiva di Dio stesso (senza la quale non sarebbe possibile all’uomo accedere), ed è una azione che procede da Dio e solo da Lui può procedere; in questa azione l’uomo non ha alcuna parte! 

 

Paolo ci aiuta a schematizzare questa azione divina:

- ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo

- ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a Lui

- ci predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come Suoi figli

            - abbiamo la redenzione mediante il Suo Sangue

            - abbiamo il perdono dei peccati secondo le ricchezze della Sua Grazia

- egli ha riversata abbondantemente su di noi la Sua Grazia dandoci ogni sorta di sapienza e d'intelligenza, facendoci conoscere il mistero della Sua volontà realizzata nel Suo disegno benevolo.

- siamo anche stati fatti eredi della Sua Gloria.

 

2) Una azione di fiducia da parte dell’uomo che l’uomo stesso può “attivare” con la fede, una fede che viene dall’’ascolto della Parola di Dio (cfr Romani 10:17): 

 

In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è pegno della nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode della sua gloria.

 

***

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo. 

Questa acclamazione è un preambolo generale alla descrizione delle benedizioni specifiche che Paolo descriverà nei versi seguenti.

 

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo…

Questa acclamazione di lode e di gratitudine a Dio è la stessa che troviamo in altre lettere di Paolo: (cfr Romani 15:6; 2 Corinzi 1:3;1; 2 Corinzi 11:31; Colossesi 1:3), nella lettera di Pietro (cfr 1 Pietro 1:3) e nel libro dell’Apocalisse (cfr Apocalisse 1:6).

 

Il termine “benedetto”, significa letteralmente “parlare bene di…” .

Il forte desiderio di benedire Dio è il segno di un totale riconoscimento di gratitudine per ciò che si è ricevuto, ma soprattutto è il segno di una Vita spirituale che (a differenza di quella corrotta dal peccato che “non Lo riconosceva e non Lo ringraziava”, ha a cuore la Sua Gloria, proprio come Gesù stesso ci ha insegnato a pregare:

 

            Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome… (Matteo 6:9)

 

1)           L’AZIONE PROPOSITIVA DI DIO

 

…ci ha benedetti…

Letteralmente possiamo quindi leggere che “Dio ha parlato bene di noi”, che meraviglia!

Paolo parla qui al presente, Dio ci ha benedetti, non “ci benedirà”, in quanto Cristo è già stato dato una volta per sempre, Egli ha già compiuto tutta l’Opera, è già stato glorificato, deve essere solo manifestato!

 

Dobbiamo tenere in considerazione che qualsiasi opera di Dio, nel momento che viene pensata o detta, è compiuta, nulla può impedire, vediamo questo fin dalla creazione:

            Dio disse: «Sia luce!» E luce fu

Poi Dio disse: «Vi sia una distesa tra le acque, che separi le acque dalle acque». Dio fece la distesa e separò le acque che erano sotto la distesa dalle acque che erano sopra la distesa. E così fu.

Poi Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo siano raccolte in un unico luogo e appaia l'asciutto». E così fu.

Poi Dio disse: «Vi siano delle luci nella distesa dei cieli per separare il giorno dalla notte; siano dei segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni; facciano luce nella distesa dei cieli per illuminare la terra». E così fu.

Poi Dio disse: «Producano le acque in abbondanza esseri viventi, e volino degli uccelli sopra la terra per l'ampia distesa del cielo». Dio creò i grandi animali acquatici e tutti gli esseri viventi che si muovono, e che le acque produssero in abbondanza secondo la loro specie, e ogni volatile secondo la sua specie.

Poi Dio disse: «Produca la terra animali viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici della terra, secondo la loro specie». E così fu.

Poi Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbiano dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».

Dio creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina.

(tratto da Genesi 1)

 

Vediamo poi, questa realtà in tutti i giudizi dell’Eterno, prima annunciati e poi (di conseguenza diretta) eseguiti, fino alla caduta della grande Babilonia (annunciata come cosa fatta e seguita da una esortazione ad uscire da essa, quindi eseguita dopo l’annuncio):

 

Dopo queste cose vidi scendere dal cielo un altro angelo che aveva una grande autorità, e la terra fu illuminata dal suo splendore. 

Egli gridò con voce potente: «È caduta, è caduta Babilonia la grande! È diventata ricettacolo di demòni, covo di ogni spirito immondo, rifugio di ogni uccello impuro e abominevole. Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino della sua prostituzione furente, e i re della terra hanno fornicato con lei, e i mercanti della terra si sono arricchiti con gli eccessi del suo lusso».

Poi udii un'altra voce dal cielo che diceva: «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non siate complici dei suoi peccati e non siate coinvolti nei suoi castighi; perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità. Usatele il trattamento che lei usava, datele doppia retribuzione per le sue opere; nel calice in cui ha versato ad altri, versatele il doppio. Datele tormento e afflizione nella stessa misura in cui ha glorificato se stessa e vissuto nel lusso. Poiché dice in cuor suo: "Io sono regina, non sono vedova e non vedrò mai lutto".

Perciò in uno stesso giorno verranno i suoi flagelli: morte, lutto e fame, e sarà consumata dal fuoco; poiché potente è Dio, il Signore che l'ha giudicata. (Apocalisse 18:1-8)

 

Giobbe comprese bene questo concetto:

Io riconosco che tu puoi tutto e che nulla può impedirti di eseguire un tuo disegno. (Giobbe 42:2)

Gesù stesso dimostrò questo suo carattere divino in molte delle Sue guarigioni e dei Suoi miracoli:

Gesù, tesa la mano, lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato».

E in quell'istante egli fu purificato dalla lebbra. (Matteo 8:3)

 

Poi, venuta la sera, gli presentarono molti indemoniati; ed egli, con la parola, scacciò gli spiriti e guarì tutti i malati (Matteo 8:16)

            Allora, alzatosi, sgridò i venti e il mare, e si fece gran bonaccia.(Matteo 8:26)

 

Anche il centurione (che fece stupire Gesù per la sua fede), lo comprese bene:

…il centurione mandò degli amici a dirgli: «Signore, non darti quest'incomodo, perché io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; perciò non mi sono neppure ritenuto degno di venire da te; ma di' una parola e il mio servo sarà guaritoPerché anch'io sono uomo sottoposto all'autorità altrui, e ho sotto di me dei soldati; e dico a uno: "Vai", ed egli va; a un altro: "Vieni", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo", ed egli lo fa». 

Udito questo, Gesù restò meravigliato di lui; e, rivolgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neppure in Israele ho trovato una così gran fede!» 

E quando gli inviati furono tornati a casa, trovarono il servo guarito. (Luca 7:6-9)

 

Possiamo quindi apprezzare come il fatto che Dio ci abbia benedetto, sia in realtà “un dire bene che crea”, ovvero quello che Lui dice di noi si realizza per profezia!

 

Alla luce di queste considerazioni non possiamo non fare un breve riferimento anche al “nostro benedire” quali figli di Dio:

Nel momento che siamo rigenerati dallo Spirito Santo, anche il nostro “benedire”, in qualche modo, diventa propositivo, per questo troviamo esortazioni come queste:

            Benedite quelli che vi perseguitano. Benedite e non maledite. (Romani 12:14)

 

non rendete male per male, od oltraggio per oltraggio, ma, al contrario, benedite; poiché a questo siete stati chiamati affinché ereditiate la benedizione. (1 Pietro 3:9)

 

Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a chi l'ascolta. (Efesini 4:29)

 

Vediamo ancora, in qualche modo applicato questo concetto, nelle parole di Paolo rivolte a Timoteo:

Non trascurare il dono che è in te, il quale ti fu dato per profezia quando ti furono imposte le mani dal collegio degli anziani. (1 Timoteo 4:14)

 

Quindi possiamo essere certi che se ci ha benedetti, la Sua benedizione è una realtà che noi ancora non vediamo sostanzialmente per due motivi:

- si tratta di benedizioni spirituali (non materiali e pertanto invisibili ai nostri occhi)

- sono custodite nei luoghi celesti (non su questa terra ma in un luogo al momento non accessibile)

Davanti a questa realtà dobbiamo considerare come una cosa quantomeno inutile… (se non offensiva), chiedere ulteriori benedizioni… …dovremmo piuttosto prendere coscienza di quelle enormi benedizioni spirituali che Dio ci ha dato:

 

…di ogni benedizione spirituale…

Dobbiamo quindi sapere che Dio ci ha benedetto di ogni benedizione spirituale.

L’incredulo riderà di questo, il credente “carnale” ne rimarrà forse deluso, ma colui che ha lo sguardo intento alle “cose di lassù”, colui che aspira alle “cose di lassù” esulterà!

 

Proprio come ci illustra l’apostolo Pietro, che riprendendo anch’egli il medesimo pensiero di Paolo, scrive così:

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una eredità incorruttibile, senza macchia e inalterabile.

Essa è conservata in cielo per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la salvezza che sta per essere rivelata negli ultimi tempi.

Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove…  (1 Pietro 1:3-6)

 

Sono benedizioni spirituali perché appartengono alle cose dello Spirito!

Ma attenzione! Non sono “alcune benedizioni”, Paolo dice “ogni benedizione”; ci rendiamo conto della ampiezza di questo?

 

Possiamo “intravedere qualcosa” di questo nella preghiera che Gesù fece durante l’ultima cena:

Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno come noi siamo uno; io in loro e tu in me; affinché siano perfetti nell'unità, e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato, e che li ami come hai amato me. 

Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche quelli che tu mi hai dati, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai data; poiché mi hai amato prima della fondazione del mondo.(Giovanni 17:22-24)

 

…nei luoghi celesti…

Dobbiamo quindi anche sapere che Dio ci ha benedetto nei luoghi celesti, proprio dove ci vuole Gesù (cfr Giovanni 17:24).

 

Anche qui l’incredulo riderà, il credente “carnale” ne rimarrà forse deluso, ma colui che ha lo sguardo intento alle “cose di lassù”, colui che aspira alle “cose di lassù” le “vede per fede”!

Sono nei luoghi celesti perché appartengono alle cose del Regno spirituale!

 

Sono benedizioni spirituali nei luoghi celesti o perchè Colui che benedice, (vale a dire Dio), è nel cielo.

 

…in Cristo.

Queste benedizioni spirituali nei luoghi celesti sono però solo in Cristo, non c’è altro modo per ottenerle…

Gesù Cristo è la sola Via:

Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.(Giovanni 14:6)

 

Gesù Cristo è l’unico Giustificatore:

Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati resi peccatori, così anche per l'ubbidienza di uno solo, i molti saranno costituiti giusti (Romani 5:19)

 

Gesù Cristo è l’unico Mediatore:

Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, che ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti…  (1 Timoteo 2:5-6)

 

Gesù Cristo è il solo Signore, mediante il Quale anche noi siamo:

tuttavia per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi viviamo per lui, e un solo Signore, Gesù Cristo, mediante il quale sono tutte le cose, e mediante il quale anche noi siamo. (1 Corinzi 8:6)

 

Ed in Cristo, Dio ci vede come un solo corpo:

Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e tutte le membra non hanno una medesima funzione, così noi, che siamo molti, siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente, siamo membra l'uno dell'altro. (Romani 12:4-5)

 

Poiché, come il corpo è uno e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un solo corpo, così è anche di Cristo.

Infatti noi tutti siamo stati battezzati in un unico Spirito per formare un unico corpo, Giudei e Greci, schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito.

Infatti il corpo non si compone di un membro solo, ma di molte membra. (1 Corinzi 12:12-14)

 

***

In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui, avendoci predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il disegno benevolo della sua volontà, a lode della gloria della sua grazia, che ci ha concessa nel suo amato Figlio. 

 

In lui ci ha eletti…

Il significato che generalmente si dà a questo eleggereè quello di “scegliere tra la massa dell'umanità”, ma questo senso di “scegliere fra altri” che rimarrebbero “non scelti” non è il solo senso possibile.

 

Quello che “l'eletti” del testo nostro vuole accentuare, non è il fatto di una “selezione”, ma “lo scopo” per il quale l'elezione ha luogo: “perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui“.

 

Dio, prima della creazione del mondo, concepì questo disegno: salvare i peccatori, vale a dire, l'umanità, per mezzo di Cristo nel che è implicitamente contenuta la condizione della fede.

 

Il piano di Dio diventa una realtà storica, ogni volta che Dio chiama una anima a ravvedersi e ad accettare la salvezza che Gesù ha assicurata con l'Opera sua.

Ogni individuo che così chiamato risponde alla vocazione di Dio e accetta per fede Gesù come suo personale Salvatore, realizza così la suaelezione”.

L'idea fondamentale, in questa grande dottrina della elezione, è questa: che il cambiamento delle nostre relazioni con Dio non è opera nostra, è tutta opera di Dio.

 

Non e l'uomo che di sua iniziativa è tornato a Dio, ma è Dio che ha riconciliato l'uomo con sé:

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove. 

E tutto questo viene da Dio che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo e ci ha affidato il ministero della riconciliazione. 

Infatti Dio era in Cristo nel riconciliare con sé il mondo, non imputando agli uomini le loro colpe, e ha messo in noi la parola della riconciliazione. (2 Corinzi 5:17-19)

 

Se Dio non ci avesse eletti, noi certo non avremmo mai eletto Iddio.

 

Gesù stesso disse:

Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia. (Giovanni 15:16)

 

E questo “scegliere” non è un “selezionare”, altrimenti verrebbero ad essere messe in discussione le stesse volontà di Dio:

Questo è buono e gradito davanti a Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità. (1 Timoteo 2:4)

 

La grazia di Dio è salvifica per tutti gli uomini:

            Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata… (Tito 2:1)

 

Ed la venuta ed il sacrificio di Cristo è aperto a tutti:

Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. (Giovanni 3:16)

 

Io sono venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. (Giovanni 12:46)

 

Di lui attestano tutti i profeti che chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati mediante il suo nome… (Atti 10:43)

 

Vi sia dunque noto, fratelli, che per mezzo di lui vi è annunciato il perdono dei peccati; e, per mezzo di lui, chiunque crede è giustificato di tutte le cose, delle quali voi non avete potuto essere giustificati mediante la legge di Mosè. (Atti 13:38-39)

 

Dio dunque, passando sopra i tempi dell'ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano, perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo dell'uomo ch'egli ha stabilito, e ne ha dato sicura prova a tutti, risuscitandolo dai morti. (Atti 17:30-31)

 

…prima della creazione del mondo.

Il piano di salvezza di Dio trova le sue origini nel Suo pensiero, ancora prima della creazione del mondo!

 

Non è stato pertanto concepito in occasione della caduta di Adamo ed Eva nell’Eden, era già presente mentre Egli creava ogni cosa ed ammirava il creato constatando che era buono”, e concludendo dopo la creazione dell’uomo e della donna con la convinzione che “era molto buono” (cfr Genesi 1:31)

 

Anche Pietro descrive questa realtà:

…siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia. 

Già designato prima della fondazione del mondo, egli è stato manifestato negli ultimi tempi per voi; per mezzo di lui credete in Dio che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria affinché la vostra fede e la vostra speranza siano in Dio. (1 Pietro 1:18-21)

 

Davanti a questo non possiamo che esclamare come Davide:

O SIGNORE, Dio mio, hai moltiplicato i tuoi prodigi e i tuoi disegni in nostro favore; nessuno è simile a te.

Vorrei raccontarli e proclamarli, ma sono troppi per essere contati. (Salmo 40:5)

 

Anche il profeta Isaia esalta questo aspetto di Dio:

SIGNORE, tu sei il mio Dio; io ti esalterò, loderò il tuo nome, perché hai fatto cose meravigliose; i tuoi disegni, concepiti da tempo, sono fedeli e stabili. (Isaia 25:1)

 

            meravigliosi sono i suoi disegni, grande è la sua saggezza. (Isaia 28:29)

 

…perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui…

Non si può comparire davanti a Dio se non si è santi e irreprensibili, perché, come scrive il profeta Abacuc, l’Eterno Dio ha gli occhi troppo puri per sopportare la vista del male:

 

Tu, che hai gli occhi troppo puri per sopportare la vista del male, e che non puoi tollerare lo spettacolo dell'iniquità… (Abacuc 1:13)

 

Lo scopo della elezione degli uomini è quindi fondamentalmente quello di renderci santi e irreprensibili dinanzi a lui per fedeltà (per questo motivo la lettera è indirizzata ai santi e ai fedeli) ed ogni cosa si compirà, spiritualmente e fisicamente quando saremo trasformati per stare davanti a Lui:

 

Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo trasformati, in un momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba. Perché la tromba squillerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo trasformati.

Infatti bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità e che questo mortale rivesta immortalità.

Quando poi questo corruttibile avrà rivestito incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito immortalità, allora sarà adempiuta la parola che è scritta: «La morte è stata sommersa nella vittoria».  (1 Corinzi 15:51-54)

 

Pertanto, il disegno di Dio è proprio quello ci renderci santi e irreprensibili, per poterci avere davanti a Sè.

Lo scopo dunque della elezione degli uomini è la santità e la fedeltà perfetta; una totale separazione dal male ed una totale consacrazione al bene, cioè, non come gli uomini se la immaginano, ma una separazione ed una consacrazione come Dio vuole!

 

Una santità ed una perfezione che siano tali dinanzi a lui (non secondo i parametri umani ma secondo i Suoi parametri).

 

Paolo ha parlato e parlerà ancora di questo concetto di santità nella altre sue lettere:

            Infatti Dio ci ha chiamati non a impurità, ma a santificazione. (1 Tessalonicesi 4:7)

 

Egli ha dato se stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere buone. (Tito 2:14)

 

…avendoci predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli…

Il disegno di Dio, predestinato nel Suo amore, consiste quindi nella chiamata di tutti gli uomini peccatori a questa santità perfetta davanti a Lui, per essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli.

 

Per poter realizzare questa unità perfetta ci ha dato il Suo stesso Spirito, rigenerandoci quali figli Suoi, questo è il destino preordinato al quale Dio, nella Sua infinita misericordia ci ha predestinati!

 

L’apostolo, in questo passo, afferma quattro cose:

1) La sorgente o il movente per cui Dio ci ha predestinati è “l'amore che nutre per noi”.

2) Lo scopo di questa predestinazione non è la fede, ma è l’adozione che comincia a diventare una realtà nel momento in cui il peccatore ravveduto crede:

 

…a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio. (Giovanni 1:12-13)

 

Questa verità si realizza spiritualmente ricevendo ora Cristo e si completa corporalmente al ritorno di Cristo:

Sappiamo infatti che fino a ora tutta la creazione geme ed è in travaglio; non solo essa, ma anche noi, che abbiamo le primizie dello Spirito, gemiamo dentro di noi, aspettando l'adozione, la redenzione del nostro corpo. (Romani 8:22-23)

 

Possiamo quindi in qualche modo dire che la prima venuta di Cristo è per la redenzione dell’anima, che ha permesso di ricevere lo Spirito; la seconda venuta di Cristo sarà per la redenzione del corpo!

 

3) L’adozione è possibile soltanto perché è stata concessa in Gesù Cristo che ha compiuto l'opera sull'altare del Golgota, Paolo scrisse così ai galati:

…ma quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l'adozione. (Galati 4:4-5)

 

4) Il disegno di Dio ha per scopo finale il “rendere gloria della sua grazia”.

L'idea dell'adozione è cara al cuor dell'apostolo, egli ne parla in particolare nella lettera ai romani, e ne parla anche in questo caso (come per la redenzione) come in una progressione che attente il compimento nella “manifestazione finale”:

 

Così dunque, fratelli, non siamo debitori alla carne per vivere secondo la carne; perché se vivete secondo la carne voi morrete; ma se mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, voi vivrete; infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio. 

E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! Padre

Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio. 

Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui.  

Infatti io ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria che dev'essere manifestata a nostro riguardo. 

Poiché la creazione aspetta con impazienza la manifestazione dei figli di Dio; perché la creazione è stata sottoposta alla vanità, non di sua propria volontà, ma a motivo di colui che ve l'ha sottoposta, nella speranza che anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio

Sappiamo infatti che fino a ora tutta la creazione geme ed è in travaglio; non solo essa, ma anche noi, che abbiamo le primizie dello Spirito, gemiamo dentro di noi, aspettando l'adozione, la redenzione del nostro corpo. 

Poiché siamo stati salvati in speranza.

Or la speranza di ciò che si vede, non è speranza; difatti, quello che uno vede, perché lo spererebbe ancora? 

Ma se speriamo ciò che non vediamo, l'aspettiamo con pazienza. (Romani 8:12-25)

 

Cristo è figlio naturale di Dio; noi diventiamo figli di Dio per adozione mediante Lui.

 

Gesù è il primogenito della vasta famiglia di Dio (cfr Romani 8:29; Ebrei 2:11-12)

 

Una fraterna relazione con Cristo costituisce una filiale relazione con Dio.

 

Questa adozione è fin da ora un fatto acquisito, certo, è senza dubbio una realtà spirituale di cui facciamo l'esperienza, ma la condizione di figli di Dio, si completerà quando alla santità dello Spirito si saranno aggiunte la gloria e la perfezione del corpo.

 

…secondo il disegno benevolo della sua volontà, a lode della gloria della sua grazia, che ci ha concessa nel suo amato Figlio.

Il disegno benevolo, il progetto di salvezza è concepito da Dio stesso e sarà Lui stesso a portarlo a compimento nel cuore di chiunque, ricevendo Gesù Cristo, ne è diventato figlio.

 

Il fine ultimo dell'amore per il quale Iddio ci adotta per figli è la nostra salvezza, che fa risaltare la gloria della sua grazia.

 

Tutta la vita del cristiano è per la gloria della sua grazia, Paolo scriverà così ai fratelli di Filippi:

E prego che il vostro amore abbondi sempre più in conoscenza e in ogni discernimento, perché possiate apprezzare le cose migliori, affinché siate limpidi e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio. (Filippesi 1:9-11)

 

***

In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia, che egli ha riversata abbondantemente su di noi dandoci ogni sorta di sapienza e d'intelligenza, facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di sé, per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti.

Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra. 

In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà, per essere a lode della sua gloria; noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo. 

 

…In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue…

La redenzione è un fatto che Gesù, il Cristo di Dio, ha compiuto per tutti e una volta per sempre.

 

Negli individui, il fatto compiuto a disposizione deve diventare “effettivo” con la fede ed è un percorso progressivo, difatti l’apostolo stesso chiuderà questo paragrafo scrivendo fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode della sua gloria!

E questo “progresso” lo possiamo apprezzare proprio nella evoluzione della vita spirituale dei cristiani efesini nelle sue fasi più importanti:

 

1) avevano udito la parola della verità, l'evangelo della loro salvezza;

 

2) avendo creduto, avevano ricevuto il sigillo dello Spirito Santo, ovvero erano giunti a mettersi in contatto intimo ed immediato con la persona del Salvatore;

 

3) la loro vita nuova portava come l’impronta (il sigillo) dello Spirito Santo.

 

L'opera di redenzione e di rigenerazione non è un sogno o semplicemente un'idea, ma è un fatto vero e reale ed è bene rifletterci attentamente!

Perché se noi siamo giunti alla conoscenza della Parola della Verità, del Vangelo della nostra salvezza, queste sono cose belle, grandi e utili; se grazie ad Esse abbiamo visto e udito Gesù per mezzo della Sua Parole, è cosa ancora più bella, più grande e più utile; ma, se dopo tutto questo, l'uomo vecchio non è morto in noi e non è risorto quell'uomo nuovo nato dallo Spirito, che il Padre corona della santità del Figlio, tutto il resto non ci giova a nulla.

 

Gesù disse:

Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in vesti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci. 

Li riconoscerete dai loro frutti. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? 

Così, ogni albero buono fa frutti buoni, ma l'albero cattivo fa frutti cattivi. 

Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo fare frutti buoni. 

Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco. 

Li riconoscerete dunque dai loro frutti.

Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli

Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?" 

Allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!" (Matteo 7:18-23)

 

La redenzione, ovvero il riscatto, la liberazione dallo stato di schiavitù, è un fatto unico nella mente e nel cuore dell'apostolo, infatti scrive così ai fratelli di Colosse:

Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio. 

In lui abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati. (Colossesi 1:13-14)

 

Ma questa liberazione non è stata senza prezzo; è costata il sangue di Gesù Cristo; noi siamo stati liberati solo mediante il suo sangue:

Egli ha dato se stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere buone.  (Tito 2:14)

 

comportatevi con timore durante il tempo del vostro soggiorno terreno; sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia. (1 Pietro 1:17-19)

Questo è il prezzo che è costata la nostra redenzione!

 

…il perdono dei peccati…

La conseguenza immediata della liberazione dallo stato di schiavitù è il perdono dei peccati:

 

Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio. 

In lui abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati. (Colossesi 1:13-14)

 

Il “perdono” qui è:

- la liberazione completa da un qualcosa che lega, che opprime; dalle catene che bloccano il prigioniero;

- la liberazione dal debito o dal tributo che schiaccia.

 

L'idea fondamentale, nel fatto del perdono dei peccati mediante il sangue di Cristo, è quella di una “propiziazione”; vale a dire, dell'offerta di “un sacrificio completo, perfetto, sufficiente” per il peccato, fatta da uno che è il Capo ed il Rappresentante della razza umana, come troviamo scritto altrove:

 

Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato… (Romani 3:25)

 

la grazia di Dio e il dono della grazia proveniente da un solo uomo, Gesù Cristo, sono stati riversati abbondantemente su molti. (Romani 5:15)

 

Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; e se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. 

Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo. (1 Giovanni 2:1-2)

 

In questo è l'amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati. (1 Giovanni 4:10)

Così l'apostolo, con la prima frase, considera l'espiazione dal punto di vista di Dio; con la seconda, la considera dal punto di vista dell'uomo.

Tanto la redenzione quanto il perdono dei peccati sono Opera di Gesù Cristo.

 

…secondo le ricchezze della sua grazia…

 

Per pagare il prezzo del riscatto (la redenzione) e per saldare i nostri debiti (i nostri peccati), occorrono grandi ricchezze, grandi quanto la Grazia di Dio!

 

Il prezzo del sangue di Gesù Cristo è la misura della ricchezza del favore immeritato di Dio per ogni credente, è un dono dal valore incalcolabile, per questo l’autore della lettera agli ebrei dice:

Chi trasgredisce la legge di Mosè viene messo a morte senza pietà sulla parola di due o tre testimoni. Di quale peggior castigo, a vostro parere, sarà giudicato degno colui che avrà calpestato il Figlio di Dio e avrà considerato profano il sangue del patto con il quale è stato santificato e avrà disprezzato lo Spirito della grazia? (Ebrei 10:28-29)

 

…che egli ha riversata abbondantemente su di noi dandoci ogni sorta di sapienza e d'intelligenza…

Questa ricchezza di Grazia è stata riversata su di noi, non con il contagocce, ma in maniera abbondante.

 

Paolo ne ha scritto, sia in senso generale che proprio personale:

            dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata, (Romani 5:20)

 

Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù, nostro Signore, per avermi stimato degno della sua fiducia, ponendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento; ma misericordia mi è stata usata, perché agivo per ignoranza nella mia incredulità; e la grazia del Signore nostro è sovrabbondata con la fede e con l'amore che è in Cristo Gesù. 

Certa è quest'affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo

Ma per questo mi è stata fatta misericordia, affinché Gesù Cristo dimostrasse in me, per primo, tutta la sua pazienza, e io servissi di esempio a quanti in seguito avrebbero creduto in lui per avere vita eterna. (1 Timoteo 1:12-16)

 

E questa Grazia versata in modo sovrabbondante su di noi, ci da ogni sorta di sapienza e d'intelligenza, ovvero ci rivela Dio stesso ed il Suo Amore.

Salomone scriveva:

Il principio della saggezza è il timore del SIGNORE, e conoscere il Santo è l'intelligenza. (Proverbi 9:10)

Più conosceremo Dio per mezzo della Sua Grazia

e più crescerà in noi un sano timore di Dio (la pietà, la sapienza)

e più diverremo intelligenti nel conoscere la Sua Volontà che Gesù Cristo

compì in modo totale, perfetto, esemplare.

 

…facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di sé, per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti.

 

La sapienza e l’intelligenza che riceviamo con la Grazia di Dio riversata abbondantemente su di noi, ci fa conoscere il mistero della sua volontà, secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di sé, per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti.

 

Questo mistero era una verità un tempo nascosta, ma ora rivelata, come dice lo stesso Paolo nella lettera ai romani:

A colui che può fortificarvi secondo il mio vangelo e il messaggio di Gesù Cristo, conformemente alla rivelazione del mistero che fu tenuto nascosto fin dai tempi più remoti, ma che ora è rivelato e reso noto mediante le Scritture profetiche, per ordine dell'eterno Dio, a tutte le nazioni perché ubbidiscano alla fede… (Romani 16:25-26)

 

I tempi sono diventati maturi alla venuta di Cristo:

…ma quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l'adozione. (Galati 4:4-5)

 

Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra.

 

Paolo qui da la descrizione precisa del mistero della volontà di Dio, secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di sé, ovvero raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra.

 

Gesù Cristo che appare sulla scena della storia e compie l'Opera redentrice universale.

Egli raccoglie sotto il suo scettro ogni cosa in cielo e sulla terra.

 

***

…In lui siamo anche stati fatti eredi…

In Cristo, veniamo in possesso effettivo della eredità divina, ovvero abbiamo accesso a tutte le ricchezze di Dio!

 

…essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà… 

La mente onnisciente di Dio ha concepito il piano dell'universo intero; e tutti gli eventi si evolveranno, nel tempo, armonicamente con questo piano.

Paolo sta qui dichiarando che la nostra eredità celeste non ha alcun merito ma è stata concepita nella mente propositiva di Dio, che non solo l’ha prestabilita ma la porta anche a compimento!

 

…per essere a lode della sua gloria; noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo. 

 

Qui Paolo fa un leggero distinguo tra i giudeo-cristiani (che hanno sperato per primi in Cristo) ed i pagani (che verranno coinvolti nello stesso disegno al verso seguente).

Tale distinzione la troviamo confermata anche, per esempio, nei versi successivi (cfr Efesini 2:11-12).

 

Ma tutti, sia quelli che per primi hanno sperato in Cristo, che i voi pure (del passo seguente), trovano uno stesso scopo: la lode della Sua gloria!

 

***

2)           L’AZIONE DI FIDUCIA DELL’UOMO

 

In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è pegno della nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode della sua gloria.

 

In lui voi pure...

Ovvero voi che provenite dal paganesimo…

 

…dopo aver ascoltato la parola della verità…

Paolo descrive la Parola di Dio quale la Parola della Verità che esorterà Timoteo a predicare rettamente:

Sfòrzati di presentare te stesso davanti a Dio come un uomo approvato, un operaio che non abbia di che vergognarsi, che tagli rettamente la parola della verità. (2 Timoteo 2:15)

 

Il messaggio evangelistico deve essere una Parola di Verità, non un messaggio piacevole, Paolo ha parlato più volte di questa realtà:

Vado io forse cercando di conciliarmi il favore degli uomini, ovvero quello di Dio?

O cerco io di piacere agli uomini?

Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo. (Galati 1:10)

 

Poiché la nostra esortazione non procede da impostura, né da motivi impuri, né è fatta con frode; ma siccome siamo stati approvati da Dio che ci ha stimati tali da poterci affidare l'Evangelo, parliamo in modo da piacere non agli uomini, ma a Dio che prova i nostri cuori. Difatti, non abbiamo mai usato un parlar lusinghevole, come ben sapete, né pretesti ispirati da cupidigia; Iddio ne è testimone. 

E non abbiam cercato gloria dagli uomini, né da voi, né da altri, quantunque, come apostoli di Cristo, avessimo potuto far valere la nostra autorità; invece, siamo stati mansueti in mezzo a voi, come una nutrice che cura teneramente i proprî figliuoli. (1 Tessalonicesi 2:3-7)

 

Il messaggio divino è la espressione non di una verità qualsiasi,

ma della Verità, in senso assoluto.

 

 …il vangelo della vostra salvezza…

E l'apostolo specifica ancora e definisce ancora più concretamente questo messaggio divino, e lo chiama: la buona notizia della vostra salvezza.

 

…e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso…

I fratelli di Efeso, avevano ricevuto prima gli insegnamenti preparativi di Apollo (cfr Atti 18:24-28), avevano avuto il privilegio di essere istruiti per tre anni direttamente dall’apostolo Paolo, avevano quindi ascoltato la parola della verità, il vangelo della salvezza, al quale avevano creduto, ricevendo così il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso…

 

In generale, il sigillo ha nell'ambito biblico gli stessi due significati:

1)         serrare in modo sicuro, ermeticamente: e in questo senso, il “libro dell'avvenire” che Giovanni vide, era sigillato con sette sigilli, vale a dire, in modo divinamente perfetto (cfr Apocalisse 5:1 e seg.)

2)         marchiare tutti con l'impronta che si lascia sulla persona o sulla cosa, che si tratta in modo legittimo, autentico.

 

Paolo scrive così ai corinzi:

Se per altri non sono apostolo, lo sono almeno per voi; perché il sigillo del mio apostolato siete voi, nel Signore. (1 Corinzi 9:2)

 

Nel nostro passo l'accento va messo su quel Santoch'è l'attributo dello Spirito, ovvero siete stati “marchiati” con lo Spirito Santo e pertanto siete destinati ad essere santi e irreprensibili dinanzi a Lui.

 

Questo sigillo di santità, oltre a dichiararci di proprietà di Dio, produce nel credente la santità della vita, quella santità, che consiste nella progressiva separazione dal male e nella consacrazione al bene.

 

…il quale è pegno della nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode della sua gloria.

 

L'eredità che ci aspetta, differirà da quella che già ora spiritualmente possediamo, non per qualità ma per grado e quantità, il presente è la caparra dell'avvenire!

Il pegno è un pagamento anticipato con la garanzia che il resto sarà dato in seguito, Paolo difatti parla delle “primizie dello Spirito”:

Sappiamo infatti che fino a ora tutta la creazione geme ed è in travaglio; non solo essa, ma anche noi, che abbiamo le primizie dello Spirito, gemiamo dentro di noi, aspettando l'adozione, la redenzione del nostro corpo

Poiché siamo stati salvati in speranza. Or la speranza di ciò che si vede, non è speranza; difatti, quello che uno vede, perché lo spererebbe ancora? 

Ma se speriamo ciò che non vediamo, l'aspettiamo con pazienza. (Romani 8:22-25)

 

Quando saremo giunti “all'altra riva”, la caparra non ci sarà ritirata; il “cielo” che ci aspetta, non sarà che il complemento del “cielo” che già godiamo adesso nella intimità della vita “nascosta con Cristo in Dio”.

Lo Spirito Santo che abbiamo ricevuto è dunque una caparra della nostra celeste eredità della completa redenzione.

 

Noi abbiamo la redenzione non appena crediamo; continuiamo ad averla finchè siamo sulla terra; e quando ci ricongiungeremo con Gesù la avremo in modo completo e finale (redenzione del corpo).

La caparra (o pegno), in quindi l’“eredità” in miniatura e al tempo stesso una garanzia che, alla fine giungeremo a godere della stessa eredità in modo completo.

 

Dio non recederà dalla sua promessa; lo Spirito, seppure contristato, condurrà l'opera al suo compimento.

Il pegno è anche una caparra che ci ricorda la fedeltà del patto, qualsiasi manifestazione dello Spirito Santo in noi, anche la più “trascurabile” ci parla della Sua presenza in noi e quindi della Sua fedeltà che giungeremo alla completa redenzione che, come abbiamo visto ha un solo scopo finale: la lode della sua gloria

 

***

CONCLUSIONE

 

Noi possiamo veramente parlare bene di Dio!

 Pensiamo che Egli parla bene di noi nei luoghi celesti

…davanti a tutte le creature angeliche parla bene di noi, delle nostre buone opere da Lui preparate e da noi compiute in Cristo, per Sua stessa profezia, siamo il Suo vanto!

 

Ma non solo, questo Suo parlare bene di noi, è stato stabilito prima della fondazione del mondo, e parla bene di noi e del nostro stato di santità ed irreprensibilità in linea con i Suoi standard (dinanzi a Lui), non i “normali” standard terreni, davanti a queste parole impallidiscono i vari beati e santi stabiliti sulla base delle loro “opere umane”, noi che crediamo siamo santi ed irreprensibili sulla base dell’Opera di Cristo!

 Egli ci ha riscattati dal nostro stato di morte, di schiavitù, di peccato (di stato di debitori), pagando un prezzo altissimo, il sangue di Gesù Cristo!

 Egli ha così riversato su di noi, in modo sovrabbondante le ricchezze della Sua Grazia!

 

Non solo, con questo atto ci ha rivelato, senza più segreti, tutto il Suo disegno benevolo, Egli ci vuole riuniti sotto un solo Capo, Cristo; e non solo noi, ma tutto il creato terreno e celeste.

 Egli ci ha sigillati come Sua proprietà e questo sigillo è la nostra garanzia circa la Sua fedeltà!

 

Paolo, scrive queste cose ai fratelli di Efeso e a noi, affinchè tutti insieme possiamo prendere veramente coscienza della nostra posizione spirituale in Cristo, per poter condurre una vita condotta pienamente dallo Spirito Santo, non subendo “le avances” del mondo corrotto e della nostra mente perversa che sta per lasciarci, ma vivere con la mente di Cristo, camminando per Lo Spirito, nella chiamata di santità ed irreprensibilità alla quale siamo destinati!

 

 La Chiesa eletta è chiamata alla santità ed alla irreprensibilità, costituita da figli di Dio adottati per mezzo di Gesù Cristo, nel quale ha la redenzione ed il perdono totale dei peccati secondo le ricchezze della Grazia di Dio, per mezzo della quale conosce il mistero della volontà di Dio e la consistenza dell’eredità che ci aspetta con il fine di essere la lode della Sua Gloria.

 

Possiamo ammirare la descrizione di questa Donna nelle parole di Lamuel:

 

Una donna virtuosa chi la troverà?

Il suo pregio sorpassa di molto quello delle perle.

Il cuore di suo marito confida in lei, ed egli non mancherà mai di provviste.

Lei gli fa del bene, e non del male, tutti i giorni della sua vita.

Si procura lana e lino, e lavora gioiosa con le proprie mani.

È simile alle navi dei mercanti: fa venire il suo cibo da lontano.

Si alza quando ancora è notte, distribuisce il cibo alla famiglia e il compito alle sue serve.
Posa gli occhi sopra un campo, e l'acquista
; con il guadagno delle sue mani pianta una vigna.

Si cinge di forza i fianchi e fa robuste le sue braccia.

Sente che il suo lavoro rende bene; la sua lucerna non si spegne la notte.

Mette la mano alla rocca, e le sue dita maneggiano il fuso.

Tende le palme al misero, e porge le mani al bisognoso.

Non teme la neve per la sua famiglia, perché tutta la sua famiglia è vestita di lana rossa.
Si fa dei tappeti, ha vesti di lino finissimo e di porpora.

Suo marito è rispettato alle porte della città, quando si siede tra gli anziani del paese.

Fa delle tuniche e le vende e delle cinture che dà al mercante.

Forza e dignità sono il suo manto, e lei non teme l'avvenire.

Apre la bocca con saggezza, e ha sulla lingua insegnamenti di bontà.

Sorveglia l'andamento della sua casa, e non mangia il pane di pigrizia.

I suoi figli si alzano e la proclamano beata, e suo marito la loda, dicendo: «Molte donne si sono comportate da virtuose, ma tu le superi tutte!»

La grazia è ingannevole e la bellezza è cosa vana; ma la donna che teme il SIGNORE è quella che sarà lodata.

Datele del frutto delle sue mani, e le opere sue la lodino alle porte della città.

(Proverbi 31:10-31)

 

 Gianni Marinuzzi