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MAGGIO 2015  - Cose udite

 

"Perciò bisogna che ci applichiamo ancora di più

alle cose udite, 

per timore di essere trascinati lontano da esse."

La Bibbia - Lettera agli Ebrei 2:1

 

L’autore della lettera agli ebrei, nel presentare Gesù Cristo come compimento dell’opera di Dio Padre, ci esorta ad una applicazione più che mai attenta alle cose udite

… che strano! Al tempo in cui è stata scritta questa frase, la presenza fisica di Gesù Cristo è ancora recente, le Sue apparizioni sono ancora fresche nella memoria visiva dei Suoi testimoni, i santi apostoli sono probabilmente ancora tra questi cristiani, ma lo scrittore ci tiene ad attirare l'attenzione sulle cose udite!

 Oggi si moltiplicano ricerche di manifestazioni visibili, il mondo religioso è in fermento per queste, molti sfruttatori ne approfittano per arricchirsi sulle spalle delle persone che con imbarazzante ingenuità abboccano a qualsiasi “spettacolo di fede”.

Mi viene da pensare all'ostensione della Sindone, proprio di questi giorni, ed alle migliaia di pellegrini che arrivano da ogni parte, desiderosi di "vedere", di provare una certa emozione di fronte ad una reliquia.

L’animo umano è continuamente alla ricerca di soddisfazione per i propri occhi… … ma noi siamo esortati dalla Parola di Dio ad applicarci alle cose udite!

 

Gesù stesso, disse spesso: “Chi ha orecchio da udire oda!”, e non “Chi ha occhi per vedere veda!”

 

Ricordiamoci sempre che sta scritto che "la fede è dimostrazione di realtà che non si vedono" (Ebrei 11:1).

Perciò non ricerchiamo il conforto della fede sulle visioni, sulle apparizioni, su ciò che si vede…

Applichiamoci invece "ancora di più alle cose udite, per timore di essere trascinati lontano da esse."

La Bibbia ci esorta così:

"... abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono,

ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo,

ma quelle che non si vedono sono eterne."

(2 Corinzi 4:18)

 

Coloro che invece si ostinano a correre dietro a ciò che si vede corrono un gran rischio, il testo ci dice che se non ci applichiamo alle cose udite, rischiamo di essere trascinati lontano da esse!

 Non prendiamo la Parola di Dio con superficialità, se è questo questo avvertimento, significa che il rischio è reale!

 

Quanti cristiani trascurano lo studio della Parola di Dio, quello vero, quello onesto, quello integro davanti a Dio e lo sostituiscono con “alimenti alternativi” che trascinano lontano da Essa!

Prendiamo sul serio l'esortazione dell'apostolo Pietro: 

"Abbiamo inoltre la parola profetica più salda:

farete bene a prestarle attenzione,

come a una lampada splendente in luogo oscuro,

fino a quando spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori."

(2 Pietro 1:19)

Gianni Marinuzzi