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“Tu conosci i comandamenti: "Non commettere adulterio,

non uccidere, non rubare, non dire falsa testimonianza,

onora tuo padre e tua madre"».

E colui disse: «Tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Udito ciò, Gesù gli disse: «Ti manca ancora una cosa: vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi».

Ma egli, udite queste cose, si rattristò grandemente, perché era molto ricco.

Allora Gesù, visto che si era molto rattristato, disse:

 «Quanto è difficile per coloro che hanno delle ricchezze entrare nel regno di Dio!

Perché è più facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».

E quelli che l'udivano dissero: «Chi dunque può essere salvato?».

Ma egli disse: «Le cose impossibili agli uomini, sono possibili a Dio».

Luca 18:20-27

 

…per tutto il resto c'è MasterCard!”

Nel brano del Vangelo di Luca, al capitolo 18, si parla di un uomo ricco che andò da Gesù per adularlo e per porgli una domanda fondamentale riguardo alla vita eterna.

Possiamo considerare l’accaduto alla luce di una parola di Cristo:

“Dov'è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.” (Matteo 6:21)

Gesù Cristo aveva guardato bene in fondo al cuore di questo giovane capo d’Israele e aveva visto un “tesoro”: il giovane amava il denaro, amava la ricchezza ed amava il prestigio che derivava dal possedere dei beni in questo mondo.

Che tristezza in queste parole: “Ma egli, udite queste cose, si rattristò grandemente, perché era molto ricco.”

E Gesù fu anche lui triste quando replicò:

“Quanto è difficile per coloro che hanno delle ricchezze entrare nel regno di Dio!”

Un ricco non può entrare nel regno di Dio, perché non può pagarne l’ingresso: tutto il suo prestigio, l’influenza sociale, la reputazione e la popolarità che derivano dal suo denaro, non hanno alcun valore in Cielo.

Ricordi la vecchia pubblicità di MASTERCARD?

…per tutto il resto c'è MasterCard!”

Si trattava di uno spot educativo, in quanto portava all’attenzione sul fatto che certe cose non si possono comprare. Ad esempio ‘vederla sorridere’, ‘suonare la tromba al matrimonio della tua ex’, ‘portare la tua famiglia a un safari fotografico’…  Ci sono cose che non hanno prezzo, che non si possono comprare.

Con Dio non si può comprare nulla! Sono realtà troppe elevate, troppo celesti, troppo pure, troppo sante per essere comprate!

 

Carissimo/a,

noi figli di Dio possiamo essere influenzati dalla ricchezza: nella nostra vita, nella chiesa, nel modo in cui consideriamo gli altri. Il denaro può diventare il criterio, il metro di misura, il pensiero dominante.

Per il giovane ricco sarebbe bastato distogliere la propria attenzione dalla ricchezza, per portarlo sulla bontà del grande Maestro che voleva trasformare la sua vita, facendola diventare veramente “ricca”, preziosa ed importante agli occhi di Dio.

Anche noi possiamo distogliere la nostra attenzione da ciò che è importante agli occhi degli uomini e considerare innanzitutto i beni futuri, quelli che durano in eterno, quelli che fanno di noi degli uomini e delle donne di valore agli occhi di Dio.

Nei nostri progetti di vita, che importanza ha il denaro?

Nella scelta di un marito, di un lavoro, persino di una chiesa, siamo abbagliati dal potere che offre il denaro?

 

Preghiera:

“Padre celeste, ho bisogno di tanta saggezza per considerare la realtà dal Tuo punto di vista. Aiutami a non considerare la ricchezza, il successo, il potere umano come fattori importanti per la mia vita. Aiutami a considerare le cose umili e non quelle celebri per il mondo.

Padre, ricordami che Tu «hai scelto le cose ignobili del mondo e le cose spregevoli e le cose che non sono per ridurre al niente quelle che sono, affinché nessuna carne si glori alla Tua presenza.» Amen!”

 Claudia Guiati