«Quando udii queste parole,
mi misi seduto, piansi,
e per molti giorni fui in grande tristezza.
Digiunai e pregai davanti al Dio del cielo.»
Neemia 1:4
Scoraggiamento e tristezza
Neemia era un ebreo, deportato dal suo paese, in una terra lontana. Probabilmente era figlio di una coppia che aveva subito la deportazione nel paese dei persiani, sotto il regno di Artaserse. Era un uomo molto intelligente, al punto di diventare una guida per il suo popolo, che gemeva prigioniero in terra straniera.
Neemia era anche coppiere del re Artaserse, una mansione di fiducia che gli permetteva di stare quotidianamente alla presenza del sovrano, verificando che il vino che gli veniva servito non fosse avvelenato.
Leggendo la storia di Neemia
scopriamo che anche un uomo, già in età matura, può piangere; Neemia poteva
cadere in uno stato di grande depressione, quando sentiva delle notizie che
lo turbavano e che gli facevano comprendere il suo peccato e quello del suo
popolo: "Quando
udii queste parole, mi misi seduto, piansi, e per molti giorni fui in grande
tristezza."
Neemia provò un grande scoraggiamento quando si rese conto della situazione di desolazione in cui si trova la sua città natale, Gerusalemme, e i pochi superstiti che la abitavano ancora.
A volte il nostro scoraggiamento non dipende dai nostri sentimenti, ma da circostanze reali ed avverse che non possiamo cambiare con i nostri sforzi. Una nuvola nera copre una nostra anima e non abbiamo più pace e gioia.
Ognuno di noi può attraversare questi momenti di abbattimento e di frustrazione: questo fatto è normale, perché l’uomo reagisce in questo modo alle difficoltà. Negare i problemi, per non affrontarli, non è un bene per l'animo umano! A volte bisogna piangere, soffrire, per poi prendere la giusta decisione.
«Mi misi
seduto, piansi, e per molti giorni fui in grande tristezza.»
Ma facciamo attenzione a ciò che fece Neemia dopo i molti giorni di grande tristezza.
La Bibbia dice che dopo aver
digiunato, iniziò a pregare:
"Digiunai e
pregai davanti al Dio del cielo."
Prima lodò Dio
per la sua fedeltà e misericordia:
«O
SIGNORE, Dio del cielo, Dio grande e tremendo, che mantieni il patto e
fai misericordia a quelli che ti amano e osservano i tuoi comandamenti.»
Poi confessò
il peccato del suo popolo, perché si sentiva coinvolto in
questa situazione di degrado e di distruzione:
«Siano i
tuoi orecchi attenti, i tuoi occhi aperti per ascoltare la preghiera che
il tuo servo ti rivolge adesso, giorno e notte, per i figli d'Israele,
tuoi servi, confessando i peccati dei figli d'Israele: perché abbiamo
peccato contro di te; abbiamo peccato io e la casa di mio padre.»
Inoltre
riconobbe che il giudizio di Dio era giusto e che
meritavano questa situazione:
«Abbiamo
agito da malvagi contro di te, e non abbiamo osservato i comandamenti,
le leggi e le prescrizioni che tu hai dato a Mosè, tuo servo.»
Infine chiese a Dio di aiutarlo a risolvere questa situazione: «Signore, te ne prego, siano i tuoi orecchi attenti alla preghiera del tuo servo e alla preghiera dei tuoi servi, che vogliono temere il tuo nome; e concedi oggi, ti prego, successo al tuo servo, e fa' che egli trovi pietà presso quest'uomo»
Come Neemia, anche io ho dei momenti di sconforto; una cattiva notizia, un pensiero negativo, una prospettiva incerta, possono farmi avere notti insonni. E poi arriva anche il pianto...
Se anche tu in questo momento sei scoraggiato, se stai traversano una fase di grande abbattimento morale, segui l’esempio di Neemia!
Poco importa quale sia la situazione, Dio è sovrano ed è potente: Lui è ben
al di sopra di qualsiasi situazione e la può cambiare in un istante, se
questa è la Sua volontà. Se l’ha permessa nella tua vita, è perché ti vuole
insegnare qualcosa e vuole farti maturare nella fiducia in Lui. Egli può far
concorrere al tuo bene e a quello degli altri, anche le situazioni più
tristi.
Allora mettiti a pregare anche tu, seguendo il piano della preghiera di
Neemia:
-
Prima loda Dio,
-
Poi confessa il tuo peccato,
-
Continua a pregare
riconoscendo che quello che Dio fa e dice è buono e giusto,
-
Ed infine, chiediGli di essere
utile per cambiare la situazione.