LETTERA DI PAOLO AI FILIPPESI -

Conclusione

 

 

 

 

Salutate ognuno dei santi in Cristo Gesù.

I fratelli che sono con me vi salutano.

Tutti i santi vi salutano e specialmente quelli della casa di Cesare.

La grazia del Signore Gesù Cristo sia con lo spirito vostro.

(Filippesi 4:21-23)

 

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Finora abbiamo visto l’enorme privilegio che abbiamo di partecipare al Vangelo, grazie a Dio che ha iniziato la buona opera della salvezza in noi e che la porterà a compimento e che anche in mezzo alle situazioni difficili (che possono anche sembrare una sconfitta), Dio è al comando e può convertire il male in bene.

Paolo ci ha quindi esortato a comportarci in modo degno di un cittadino del cielo, cioè degno del vangelo di Cristo, durante il tempo che abbiamo qui sulla terra.

Ci ha poi esortato più specificamente ad un comportamento degno e giusto per chi ha ricevuto la grazia di Dio e per chi ha compreso la realtà e la potenza dell’incarnazione e della umiliazione di Gesù Cristo, fino al Sacrificio Totale di sé stesso che è per noi un Sommo esempio da seguire.

Come discepoli di Gesù Cristo siamo chiamati a vivere come cittadini dei cieli e secondo i Suoi insegnamenti e secondo il Suo esempio.

Questo nostro condurci è chiamata la santificazione, ovvero quel processo che porta il credente che matura, a spogliarsi progressivamente della sua natura carnale per esaltare la nuova creatura conforme a Cristo (già in questo mondo) come testimonianza e dimostrazione di quello che è avvenuto nell’interiore, anche con la sofferenza che questo produce, che sarà nulla al confronto con la Gloria di Dio e con il peso della Gloria che sarà manifestata per la Chiesa e per noi individualmente per il giorno di Cristo.

Abbiamo anche visto come la condivisione delle notizie sia anch’essa motivo di Gioia spirituale, in quanto ci si conforta l’uno con l’altro e con il rinnovarsi le reciproche cure ci si sente più uniti in Cristo e si attiva anche una assistenza spirituale, fisica e psichica reciproca.

 

Abbiamo visto anche come la corsa cristiana ha le sue regole:

            - sul come camminare (confidando nella carne o su Cristo)

            - sul tipo di allenamento (chi imitare)

E come essa è fonte di gioia, perché fissando gli occhi sul Traguardo glorioso che ci sta davanti e la fatica, gli sforzi passano tutti in secondo piano.

Paolo ha poi ancora mostrato ai fratelli di Filippi come anche il ricercare la concordia nel Signore tra fratelli abbia in sé un beneficio di gioia e di incoraggiamento all’interno della Chiesa e per questo cerca in tutti i modi di prevenire qualsiasi radice di cattiveria non trascurando nulla, nemmeno una contesa che c’era tra due sorelle che avevano lottato per il vangelo insieme a Paolo, a Clemente e agli altri collaboratori e che (probabilmente per questioni caratteriali) erano in quel momento, discordi e per aiutare queste due sorelle a tornare a lottare degnamente per la causa del Vangelo chiede l’aiuto ai fratelli maturi.

 

Ha poi ancora evidenziato come la forza della Chiesa sia nella preghiera fatta con fede e quanto il fare conoscere a Dio ogni cosa, sia importante al fine di trovare riposo e mantenere un pensiero comune utile a preservare la Gioia che caratterizza la Chiesa.

Ora ci vuole insegnare l’importanza di investire bene, investire nell’assistenza, un investimento che porta gioia al Corpo di Cristo e porta gioia all’investitore che sperimenta un importante principio biblico:

Vi è più gioia nel dare che nel ricevere. (Atti 20:35)

 

Ancora più forte è la gioia se si pensa al valore che questo donarsi alla Chiesa ha davanti a Dio che sa ricompensare i Suoi e sa provvedere ad ogni loro bisogno.

 

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Questo brano ci aiuta a capire il legame che esiste fra ogni credente, infatti vediamo in questo brano che Paolo mandava un saluto ad ognuno dei  credenti.

Paolo nutriva un forte affetto cristiano per ciascuno dei credenti, perché Dio aveva salvato ciascuno di loro.

Non amava solamente alcuni che erano i suoi preferiti, egli aveva un amore cristiano per tutti i credenti.

È importante capire la ragione di questo perché questo ci porterà ad elevare il nostro modo di amare.

Paolo aveva il legame che esiste in Cristo fra tutti i salvati perché ogni credente è prezioso agli occhi di Dio, basta considerare il grande valore che Dio ha pagato, nel sacrificio di Cristo Gesù, per poter salvare ogni singolo credente.

Se una persona è preziosa per Dio, è giusto che sia preziosa anche per gli altri figli di Dio.

Volta dopo volta nelle lettere di Paolo, vediamo che egli amava ogni credente perché vedeva in ognuno di loro un membro del Corpo di Cristo.

 

Paolo fa molto più che solamente dare un vago saluto finale. Invece, egli esprime una profonda preghiera per i lettori di questa lettera:

La grazia del Signore Gesù Cristo sia con lo spirito vostro.

 

Se notiamo, Paolo conclude tutte le sue lettere con questa preghiera in quanto la vita cristiana è una vita per grazia:

- Siamo salvati per grazia, perché per merito nessuno potrebbe arrivare alla salvezza.

- Siamo santificati per la grazia di Dio.

- Cresciamo per la grazia.

- La nostra speranza è sicura a causa della grazia di Dio.

- Ogni meraviglioso beneficio che abbiamo da Dio, lo abbiamo in Cristo per grazia.

- Sopportiamo le prove per la grazia di Dio.

 

Non c’è preghiera più grande che chiedere che la grazia di Dio sia con qualcuno.

 

Quando abbiamo la grazia di Dio abbiamo tutto, possiamo superare ogni prova, possiamo avere gioia in mezzo a qualsiasi difficoltà, la grazia di Dio ci permette di superare il peccato e diventare sempre più come Cristo e ci riempie di gioia.

Riconosciamo con gioia il meraviglioso privilegio di avere Dio, il Creatore di tutto, come nostro Padre.

Riconosciamo con gioia il privilegio che abbiamo, come figli di Dio, d’essere fratelli con tutti i veri figli di Dio nel mondo e la nostra responsabilità di amare gli altri figli di Dio.

Quando è nella nostra possibilità mostriamo questo amore, ma facciamolo con gioia!

 

  Gianni Marinuzzi