Il matrimonio (prima parte)
Il matrimonio secondo il pensiero di Dio: l’Eden
Poi Dio il SIGNORE disse: «Non è bene che l'uomo sia solo; io gli farò un
aiuto che sia adatto a lui».
Dio il SIGNORE, avendo formato dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli del cielo,
li condusse all'uomo per vedere come li avrebbe chiamati,
e perché ogni essere vivente portasse il nome che l'uomo gli avrebbe dato.
L'uomo diede dei nomi a tutto il bestiame, agli uccelli del cielo e ad ogni animale dei campi;
ma per l'uomo non si trovò un aiuto che fosse adatto a lui.
Allora Dio il SIGNORE fece cadere un profondo sonno sull'uomo, che si addormentò;
prese una delle costole di lui, e richiuse la carne al posto d'essa.
Dio il SIGNORE, con la costola che aveva tolta all'uomo, formò una donna e
la condusse all'uomo.
L'uomo disse: «Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della
mia carne.
Ella sarà chiamata donna perché è stata tratta dall'uomo».
Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e
saranno una stessa carne.
(Genesi 2:18-24)
Dio conosce a fondo i bisogni di Adamo e provvede Egli stesso a questo,
senza che Adamo abbia avuto neanche la capacità di pensare un aiuto così
perfetto.
In questo “completamento della creazione” vediamo quanto il nostro Dio è
premuroso nei nostri confronti.
L’unione tra Adamo ed Eva è così solidale che Adamo definisce Eva come ossa
delle sue ossa, carne della sua carne, e la loro progenie è infatti
semplicemente la realizzazione pratica di questo concetto.
Il pensiero di Dio circa il matrimonio è questo, d’altronde ne abbiamo la
certezza in quanto Gesù stesso richiamerà questo concetto:
Dei farisei si avvicinarono a lui per metterlo alla prova, dicendo: «È
lecito a un marito mandare via la moglie?»
Egli rispose loro: «Che cosa vi ha comandato Mosè?»
Essi dissero: «Mosè permise di
scrivere un atto di ripudio e di mandarla via».
Gesù disse loro: «È per la durezza del vostro cuore che Mosè scrisse per voi quella norma;
ma al principio della creazione Dio li creò maschio e femmina.
Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne.
Così non sono più due, ma una
sola carne.
L'uomo, dunque, non separi quel che Dio ha unito».
In casa i discepoli lo interrogarono di nuovo sullo stesso argomento.
Egli disse loro: «Chiunque manda via sua moglie e ne sposa un'altra,
commette adulterio verso di lei; e se la moglie ripudia suo marito
e ne sposa un altro, commette adulterio».
(Marco 10:2-12)
Il legame tra il marito e la moglie è un legame stabilito e voluto da Dio
stesso prima che dalla volontà umana e convalidato dalla Sua autorità prima
ancora che dalla volontà umana!
Il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che Dio il SIGNORE aveva fatti.
Esso disse alla donna: «Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun
albero del giardino?»
La donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne
possiamo mangiare; ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino Dio
ha detto: "Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete"».
Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; ma Dio sa che nel
giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio,
avendo la conoscenza del bene e del male».
La donna osservò che l'albero era buono per nutrirsi, che era bello da
vedere e che l'albero era desiderabile per acquistare conoscenza; prese del
frutto, ne mangiò e ne diede
anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò.
Allora si aprirono gli occhi ad entrambi e s'accorsero che erano nudi;
unirono delle foglie di fico e se ne fecero delle cinture.
Poi udirono la voce di Dio il SIGNORE, il quale camminava nel giardino sul
far della sera; e l'uomo e sua
moglie si nascosero dalla presenza di Dio il SIGNORE fra gli alberi
del giardino.
Dio il SIGNORE chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?»
Egli rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura, perché
ero nudo, e mi sono nascosto».
Dio disse: «Chi ti ha mostrato che eri nudo? Hai forse mangiato del frutto
dell'albero, che ti avevo comandato di non mangiare?»
L'uomo rispose: «La donna che tu mi hai messa accanto, è lei che mi ha dato
del frutto dell'albero, e io ne ho mangiato».
Dio il SIGNORE disse alla donna: «Perché hai fatto questo?» La donna
rispose: «Il serpente mi ha ingannata e io ne ho mangiato».
Allora Dio il SIGNORE disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, sarai il
maledetto fra tutto il bestiame e fra tutte le bestie selvatiche! Tu
camminerai sul tuo ventre e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie
di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno».
Alla donna disse: «Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della
tua gravidanza; con dolore partorirai figli;
i tuoi desideri si volgeranno
verso tuo marito ed egli dominerà su di te».
Ad Adamo disse: «Poiché hai dato
ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato del frutto
dall'albero circa il quale io ti avevo ordinato di non mangiarne, il suolo
sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno, tutti i
giorni della tua vita.
Esso ti produrrà spine e rovi, e tu mangerai l'erba dei campi; mangerai il
pane con il sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra da cui fosti
tratto; perché sei polvere e in polvere ritornerai». L'uomo
chiamò sua moglie Eva,
perché è stata la madre di tutti i viventi.
Dio il SIGNORE fece ad Adamo e a sua moglie delle tuniche di pelle,
e li vestì.
(Genesi 3:1-20)
La tecnica del serpente è sottile e subdola, egli non parla con “tutto il
corpo” ovvero con entrambi i componenti di questo “unico corpo”, ma divide
ciò che Dio ha unito.
Parla con Eva, la parte più debole e per mezzo di questa tecnica riesce a
insinuare il peccato.
Il dividere quel corpo unico davanti a Dio espone sicuramente l’uomo o la
donna a questo tipo di attacco da parte del serpente!
Nel pensiero originario di Dio Eva non era “soggetta” ad Adamo, i suoi
desideri non erano rivolti verso suo marito ed egli non doveva dominare su
di lei.
Questo stato di cose è la maledizione per Eva.
Nel futuro rapporto tra Cristo e la Sua sposa realizzeremo questa armonia di
cose che in questo momento non siamo in grado di capire, in questo mondo, la
Chiesa, come Eva è sottomessa a Cristo e da Lui dominata, ma un giorno
saremo una cosa sola con Lui, in quest’ottica dobbiamo leggere la preghiera
sacerdotale di Gesù:
Io non sono più nel mondo, ma essi sono nel mondo, e io vengo a te.
Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai dati,
affinché siano uno, come noi.
Mentre io ero con loro, io li conservavo nel tuo nome; quelli che tu mi hai
dati, li ho anche custoditi, e nessuno di loro è perito, tranne il figlio di
perdizione, affinché la Scrittura fosse adempiuta. Ma ora io vengo a te; e
dico queste cose nel mondo, affinché abbiano compiuta in se stessi la mia
gioia.
Io ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati, perché non sono del
mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno.
Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Santificali nella verità: la tua parola è verità.
Come tu hai mandato me nel mondo, anch'io ho mandato loro nel mondo.
Per loro io santifico me stesso, affinché anch'essi siano santificati nella
verità.
Non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola:
che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi:
affinché il mondo creda che tu mi hai mandato.
Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno come noi siamo uno;
io in loro e tu in me; affinché siano perfetti nell'unità, e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato,
e che li ami come hai amato me.
Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche quelli che tu mi hai dati,
affinché vedano la mia gloria che tu mi hai data; poiché mi hai amato prima
della fondazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto;
e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato; e io ho fatto loro conoscere il tuo nome,
e lo farò conoscere, affinché
l'amore del quale tu mi hai amato sia in loro, e io in loro».
(Giovanni 17:11-26)
Nel pensiero originario di Dio il matrimonio è un legame tra un uomo ed una
donna (un maschio ed una femmina di uomo).
E’ un legame indissolubile come un corpo unito che non può essere smembrato.
Nella Parola di Dio il matrimonio è preso di esempio del rapporto tra Cristo
e la Chiesa (o il singolo credente).
Paolo a tale proposito scriveva così ai Corinzi:
Infatti sono geloso di voi della gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati a un unico sposo,
per presentarvi come una casta vergine a Cristo.
(1 Corinzi 11:2)
Ritenere che il rapporto matrimoniale si possa scindere è come ammettere che
la salvezza può essere revocata o annullata.
Giovanni nell’Apocalisse vede scendere LA SPOSA DI CRISTO:
E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo da presso Dio,
pronta come una sposa adorna per
il suo sposo.
Udii una gran voce dal trono, che diceva: «Ecco
il tabernacolo di Dio con gli uomini!
Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e
sarà il loro Dio.
Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte,
né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate».
E colui che siede sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose».
Poi mi disse: «Scrivi, perché queste parole sono fedeli e veritiere», e
aggiunse: «Ogni cosa è compiuta. Io sono l'alfa e l'omega, il principio e la
fine. A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell'acqua della vita.
Chi vince erediterà queste cose, io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio.
Ma per i codardi, gl'increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori,
gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello
stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda».
(Apocalisse 21:2-8)
Questo incontro tra Cristo e la Sposa viene definito “Il tabernacolo di Dio con gli uomini”,
ovvero la perfetta dimostrazione del pensiero di Dio:
l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne.
Così non sono più due, ma una sola
carne.