Il matrimonio (sesta parte)

 

   

Risvolti pratici

 

Possiamo provare a predisporre un piano di analisi:

 

PREVENZIONE E CURA:      

- trasmettere sani insegnamenti

- evitare “contaminazioni”

- proporre e promuovere esempi di vita

- incoraggiare concentrandosi sulle gioie future

- giungere ad un sincero amore fraterno

 

Trasmettere sani insegnamenti

La migliore prevenzione per evitare eventi rovinosi è la corretta informazione.

Purtroppo oggi come oggi, questa non viene più fatta o se viene fatta, viene fatta in modo poco chiaro.

La paura di vedere svuotare le chiese, porta i responsabili ad evitare di insegnare cose che portano a “responsabilizzare” i cristiani o simpatizzanti, è molto più semplice intrattenerli con belle predicazioni che appagano le curiosità e le capacità intellettive facendo ampio sfoggio dell’arte dell’eloquenza, ma che non trasformano i cuori.

 

Abbiamo evidentemente imparato bene dai nostri governanti che offrono al loro popolo ampi spazi di distrazione, gossip, eventi sportivi, spettacoli canori...  …se siamo onesti, quanto oggi nella chiesa offriamo semplicemente “un’alternativa al mondo”, ma non offriamo quanto il Signore ha dato?

 

L’esperienza di Paolo davanti a Festo ci insegna:

Dopo alcuni giorni Felice, venuto con sua moglie Drusilla, che era ebrea,

mandò a chiamare Paolo, e lo ascoltò circa la fede in Cristo Gesù.

Siccome Paolo parlava di giustizia, di temperanza e del giudizio futuro,

 Felice si spaventò e replicò: «Per ora va'; e quando ne avrò l'opportunità, ti manderò a chiamare».

(Atti 24:24-25)

 

Molto probabilmente se cominceremo a parlare di giustizia di temperanza e del giudizio futuro ( giudizio non nel senso di “condanna” ma di “valutazione” ), vedremo svuotarsi rapidamente le chiese … ma qualcuno ci ha mai chiesto di riempire le chiese?

Il mandato che ci ha dato Gesù Cristo non mi risulta essere quello di riempire le chiese, mi risulta essere quello di “fare discepoli”:

 

Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo,

insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate.

(Matteo 28:19-20)

 

Il discepolo “si fa” trasmettendo l’insegnamento del Maestro, e l’insegnamento del Maestro è quello che Egli, per mezzo dello Spirito Santo ha rivelato a coloro che Egli ha preposto a trasmettere i Suoi insegnamenti:

 

Ho ancora molte cose da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata;

quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità,

perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire.

Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà.

Tutte le cose che ha il Padre, sono mie; per questo ho detto che prenderà del mio e ve lo annuncerà.

(Giovanni 16:12-15)

 

Quindi la prima attività di prevenzione è l’impartire insegnamenti conformi alla Parola.

Se non ci dedicheremo con fedeltà a questa attività, non dovremo stupirci se nella chiesa saremo sempre più vittime di disordini e incoerenze che impediranno una sana crescita.

Saremo costretti a correre ai ripari posticci ogni qual volta saremo investiti da nuove degenerazioni che il mondo introdurrà tra di noi.

Le leggi morali del mondo stanno degenerando rapidamente e quello che oggi ci sembra impossibile dover accettare nella Chiesa, saremo ben presto costretti ad accettarlo, nel nome dell’amore e della tolleranza… …della Grazia volta in dissolutezza!

 

 

Evitare contaminazioni

Dopo aver informato circa i sani insegnamenti, un cristiano deve evitare le contaminazioni.

Gli insegnamenti in tal senso sono molteplici:

Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi;

infatti che rapporto c'è tra la giustizia e l'iniquità?

O quale comunione tra la luce e le tenebre?

(2 Corinzi 6:14)

 

Beato l'uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi,

che non si ferma nella via dei peccatori; né si siede in compagnia degli schernitori;

ma il cui diletto è nella legge del SIGNORE, e su quella legge medita giorno e notte.

Egli sarà come un albero piantato vicino a ruscelli, il quale dà il suo frutto nella sua stagione,

e il cui fogliame non appassisce; e tutto quello che fa, prospererà.

(Salmo 1:1-3)

 

Non v'ingannate: «Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi».

Ridiventate sobri per davvero e non peccate;

perché alcuni non hanno conoscenza di Dio; lo dico a vostra vergogna.

(2 Corinzi 15:33-34)

 

Ogni cristiano è tenuto alla “santificazione”, ovvero a quel processo di “separazione” progressiva dal mondo, e come potremo pensare di “separarci” se “ci andiamo invece ad unire”?

 

Proporre e promuovere esempi di vita

Paolo scrivendo a Tito insegnava così:

 

Ma tu esponi le cose che sono conformi alla sana dottrina:

-          i vecchi siano sobri, dignitosi, assennati, sani nella fede, nell'amore, nella pazienza;

-          anche le donne anziane abbiano un comportamento conforme a santità, non siano maldicenti né dedite a molto vino, siano maestre nel bene, per incoraggiare le giovani ad amare i mariti, ad amare i figli, a essere sagge, caste, diligenti nei lavori domestici, buone, sottomesse ai loro mariti, perché la parola di Dio non sia disprezzata.

-          Esorta ugualmente i giovani a essere saggi, presentando te stesso in ogni cosa come esempio di opere buone; mostrando nell'insegnamento integrità, dignità, linguaggio sano, irreprensibile, perché l'avversario resti confuso, non avendo nulla di male da dire contro di noi.

-          Esorta i servi a essere sottomessi ai loro padroni, a compiacerli in ogni cosa, a non contraddirli, a non derubarli, ma a mostrare sempre lealtà perfetta, per onorare in ogni cosa la dottrina di Dio, nostro Salvatore.

 

Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, e ci insegna a rinunciare all'empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo, aspettando la beata speranza e l'apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù.

Egli ha dato se stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere buone.

Parla di queste cose, esorta e riprendi con piena autorità.

Nessuno ti disprezzi.

 

Paolo scrivendo ancora a  Timoteo insegnava così:

 

Io voglio dunque che gli uomini preghino in ogni luogo, alzando mani pure, senza ira e senza dispute.

Allo stesso modo, le donne si vestano in modo decoroso, con pudore e modestia:

non di trecce e d'oro o di perle o di vesti lussuose, ma di opere buone, come si addice a donne che fanno professione di pietà.

 

Ti scrivo queste cose sperando di venir presto da te, affinché tu sappia, nel caso che dovessi tardare,

come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità.

 

Ordina queste cose e insegnale.

Nessuno disprezzi la tua giovane età; ma sii di esempio ai credenti, nel parlare, nel comportamento, nell'amore, nella fede, nella purezza.

Àpplicati, finché io venga, alla lettura, all'esortazione, all'insegnamento.

Non trascurare il dono che è in te e che ti fu dato mediante la parola profetica insieme all'imposizione delle mani dal collegio degli anziani.

Òccupati di queste cose e dèdicati interamente ad esse perché il tuo progresso sia manifesto a tutti.

Bada a te stesso e all'insegnamento; persevera in queste cose perché, facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano.

(tratto dalla prima lettera)

 

Sfòrzati di presentare te stesso davanti a Dio come un uomo approvato, un operaio che non abbia di che vergognarsi, che tagli rettamente la parola della verità.

 

Si ritragga dall'iniquità chiunque pronuncia il nome del Signore.

In una grande casa non ci sono soltanto vasi d'oro e d'argento, ma anche vasi di legno e di terra; e gli uni sono destinati a un uso nobile e gli altri a un uso ignobile.

Se dunque uno si conserva puro da quelle cose, sarà un vaso nobile, santificato, utile al servizio del padrone, preparato per ogni opera buona.

 

Fuggi le passioni giovanili e ricerca la giustizia, la fede, l'amore, la pace con quelli che invocano il Signore con un cuore puro.

 

Ti scongiuro, davanti a Dio e a Cristo Gesù che deve giudicare i vivi e i morti, per la sua apparizione e il suo regno: predica la parola, insisti in ogni occasione favorevole e sfavorevole, convinci, rimprovera, esorta con ogni tipo di insegnamento e pazienza.

Infatti verrà il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma, per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie, e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole.

Ma tu sii vigilante in ogni cosa, sopporta le sofferenze, svolgi il compito di evangelista, adempi fedelmente il tuo servizio.

(tratto dalla seconda lettera)

 

 

Incoraggiare concentrandosi sulle gioie future

 

L’incoraggiamento alla fedeltà è una cosa ormai rara, il sostenere un fratello nella prova della fede ( che non è semplicemente il superare una difficoltà della vita ), è un’attività che non si fa più o la si fa in modo errato.

Giacomo spiega molto bene la motivazione e la benedizione derivante dalle prove:

Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate,

sapendo che la prova della vostra fede produce costanza.

E la costanza compia pienamente l'opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti.

(Giacomo 1:2-4)

 

Il fratello nella prova non va compatito, va incoraggiato a superarla ricordandogli l’opera benefica che si sta compiendo in lui: diventare perfetto, di nulla mancante.

La gioia futura è quella che sostiene il credente nella prova, lo vediamo in tutti gli esempi della Scrittura e Gesù stesso ne è il primo esempio:

Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta.

Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio.

Considerate perciò colui che ha sopportato una simile ostilità contro la sua persona da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate perdendovi d'animo.

(Ebrei 12:1-3)

 

 

Giungere ad un sincero amor fraterno

 

Perciò, dopo aver predisposto la vostra mente all'azione, state sobri, e abbiate piena speranza nella grazia che vi sarà recata al momento della rivelazione di Gesù Cristo.

Come figli ubbidienti, non conformatevi alle passioni del tempo passato, quando eravate nell'ignoranza; ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: «Siate santi, perché io sono santo».

E se invocate come Padre colui che giudica senza favoritismi, secondo l'opera di ciascuno, comportatevi con timore durante il tempo del vostro soggiorno terreno; sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia.

Già designato prima della fondazione del mondo, egli è stato manifestato negli ultimi tempi per voi; per mezzo di lui credete in Dio che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria affinché la vostra fede e la vostra speranza siano in Dio.

Avendo purificato le anime vostre con l'ubbidienza alla verità per giungere a un sincero amor fraterno, amatevi intensamente a vicenda di vero cuore, perché siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, cioè mediante la parola vivente e permanente di Dio.

Infatti, «ogni carne è come l'erba, e ogni sua gloria come il fiore dell'erba.

L'erba diventa secca e il fiore cade; ma la parola del Signore rimane in eterno».

E questa è la parola della Buona Notizia che vi è stata annunciata.

(1 Pietro 1:13-25)

 

Pietro ci esorta vivamente coloro che hanno predisposto la mente all'azione, a non conformarsi alle passioni del tempo passato, a comportarsi con timore durante il tempo del soggiorno terreno.

 

La purificazione derivante dall’ubbidienza ci permetterà di giungere ad un sincero amor fraterno, quell’amore fraterno VERO che si basa sulla VERITA’.

 

Senza questa ubbidienza alla VERITA’ potremo giungere ad un falso amore fraterno, fatto di individualismi, dove ciascuno rimane nelle proprie “tenebre” per non manifestare le proprie incoerenze che continueranno a signoreggiarci in segreto.

 

E’ in quest’ottica che possiamo vivere gli insegnamenti relativi alla condivisione dei pesi:

 

Fratelli, se uno viene sorpreso in colpa, voi, che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine.

Bada bene a te stesso, che anche tu non sia tentato.

Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo.

Infatti se uno pensa di essere qualcosa pur non essendo nulla, inganna se stesso.

Ciascuno esamini invece l'opera propria; così avrà modo di vantarsi in rapporto a se stesso e non perché si paragona agli altri.

Ciascuno infatti porterà il proprio fardello.

(Galati 6:1-5)

 

Io dunque, il prigioniero del Signore, vi esorto a comportarvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta, con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri con amore, sforzandovi di conservare l'unità dello Spirito con il vincolo della pace.

 (Efesini 4:1-3)

 

Vi esortiamo, fratelli, ad ammonire i disordinati, a confortare gli scoraggiati, a sostenere i deboli, a essere pazienti con tutti.

(1 Tessalonicesi 5:14)

 

Un insegnamento mai insegnato:

 

Gesù, dietro l’espressione desolata dei discepoli circa il forte vincolo matrimoniale, disse loro:

 

I discepoli gli dissero: «Se tale è la situazione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene prender moglie».

Ma egli rispose loro: «Non tutti sono capaci di mettere in pratica questa parola, ma soltanto quelli ai quali è dato.

Poiché vi sono degli eunuchi che sono tali dalla nascita;

vi sono degli eunuchi, i quali sono stati fatti tali dagli uomini,

e vi sono degli eunuchi, i quali si sono fatti eunuchi da sé a motivo del regno dei cieli.

 Chi può capire, capisca».

(Matteo 19:10-12)

 

A ciascuno di noi le proprie riflessioni …