Il frutto dello Spirito
Ma se vi mordete e divorate gli uni gli altri, guardate di non essere
consumati gli uni dagli altri.
Io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri
della carne.
Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri
contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro; in modo che non potete
fare quello che vorreste.
Ma se siete guidati dallo Spirito, non siete sotto la legge.
Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità,
dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire,
contese, divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose;
circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non
erediterà il regno di Dio.
Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza,
bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; contro queste cose non c'è
legge.
Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i
suoi desideri.
Se viviamo dello Spirito, camminiamo anche guidati dallo Spirito.
Non siamo vanagloriosi, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri.
(Galati 5:13-26)
***
Purtroppo oggi più che mai, anche all’interno della confessione “cristiana”
si parla di Libertà, ma non di Libertà sotto la conduzione dello Spirito
Santo.
La libertà fine a se stessa, porta l’uomo ad una condizione di peccato del
tutto simile a quella per la quale Dio diede la stessa Legge,
che ci ha permesso di conoscere il peccato stesso e per vederne i disastrosi
effetti basta vedere cosa accadde prima della Legge:
Il SIGNORE vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che
il loro cuore concepiva soltanto disegni malvagi in ogni tempo.
Il SIGNORE si pentì d'aver fatto l'uomo sulla terra, e se ne addolorò in
cuor suo.
E il SIGNORE disse: «Io sterminerò dalla faccia della terra l'uomo che ho
creato: dall'uomo al bestiame, ai rettili, agli uccelli dei cieli; perché mi
pento di averli fatti».
(Genesi 6:5-7)
Paolo parla esplicitamente di questo nella sua lettera ai romani:
…infatti
la legge dà soltanto
la conoscenza del peccato.
(Romani 3:20)
Paolo conferma in questo stesso passo che il vivere secondo questo tipo di
libertà porta soltanto l’uomo a
vivere secondo la carne!
E nella lettura del nostro brano è chiaro quali sono le opere della carne:
Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità,
dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire,
contese, divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose;
circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non
erediterà il regno di Dio.
Ora è pur vero che non tutti gli uomini increduli fanno in modo palese tutte
quelle cose… allora come si spiega che non tutti i peccatori manifestano
tali opere?
La spiegazione la troviamo nella lettera di Giacomo e sarà una spiegazione
che ci sarà utile per comprendere anche il frutto dello Spirito:
…
ognuno è tentato dalla propria
concupiscenza che lo attrae e lo
seduce. Poi la concupiscenza,
quando ha concepito, partorisce
il peccato; e il peccato, quando
è compiuto, produce la morte.
(Giacomo 1:14-15)
Anche Paolo, scrivendo a Timoteo spiega questo:
I peccati di alcune persone sono manifesti prima ancora del giudizio; di
altre, invece, si conosceranno in seguito.
Così pure, anche le opere buone sono manifeste; e quelle che non lo sono,
non possono rimanere nascoste.
(1 Timoteo 5:24-25)
Proprio Paolo ci parla di come “viveva la sua libertà”:
Perché se evangelizzo, non debbo vantarmi, poiché
necessità me n'è imposta; e
guai a me, se non evangelizzo!
(1 Corinzi 9:16)
(Colossesi 4:3-4)
In ogni cosa vi ho mostrato che
bisogna venire in aiuto ai deboli lavorando così, e ricordarsi delle
parole del Signore Gesù, il quale disse egli stesso: "Vi è più gioia nel
dare che nel ricevere"».
(Atti 20:35)
Vi preghiamo e vi esortiamo nel Signore Gesù a progredire sempre di più.
(1 Tessalonicesi 4:1)
Anche Pietro comanda in tal senso:
Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei
quali abiti la giustizia.
Perciò, carissimi, aspettando queste cose,
fate in modo di essere trovati da
lui immacolati e irreprensibili nella pace; e considerate che la
pazienza del nostro Signore è per la vostra salvezza, come anche il nostro
caro fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data;
e questo egli fa in tutte le sue lettere, in cui tratta di questi argomenti.
In esse ci sono alcune cose difficili a capirsi, che gli uomini ignoranti e
instabili travisano a loro perdizione come anche le altre Scritture.
(2 Pietro 3:11-16)
Anche Giovanni non lesina insegnamenti in tal senso:
chi dice di rimanere in lui, deve
camminare com'egli camminò.
(1 Giovanni 2:6)
Questo è il comandamento in cui
dovete camminare come avete imparato fin da principio.
(2 Giovanni 6)
Questa azione spirituale, come antitesi delle opere
della carne, nasce
dal concepimento tra il nostro corpo e lo Spirito Santo,
cresce fino alla maturità
e produce il frutto.
Come per le opere della carne, non tutto è immediatamente visibile… …il
grosso del lavoro viene svolto nel segreto e sarà manifestato al momento
della raccolta:
È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come
evangelisti, altri come pastori e dottori,
per il perfezionamento dei santi in
vista dell'opera del ministero e dell'edificazione del corpo di Cristo,
fino a che tutti giungiamo
all'unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio,
allo stato di uomini fatti,
all'altezza della statura perfetta di Cristo; affinché non siamo più
come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la
frode degli uomini, per l'astuzia loro nelle arti seduttrici dell'errore;
ma, seguendo la verità nell'amore,
cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo.
(Efesini 4:11-15)
Ma è altresì vero che i frutti si vedono anche durante il nostro percorso
terreno, difatti sono molti gli avvertimenti e le esortazioni in tal senso:
Guardatevi dai falsi profeti
i quali vengono verso di voi in vesti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci.
Li riconoscerete dai loro frutti.
Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così, ogni albero
buono fa frutti buoni, ma l'albero cattivo fa frutti cattivi.
Un albero buono non può fare frutti
cattivi, né un albero cattivo fare frutti buoni.
Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco.
Li riconoscerete dunque dai loro frutti.
(Matteo 7:15-20)
Sappiamo che quand'egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo
vedremo com'egli è.
(1 Giovanni 3:2)
***
Come il peccato (le opere della carne) è sostanzialmente uno e si manifesta
sotto varie forme, così è del frutto dello Spirito.
Paolo dice chiaramente che
il frutto dello Spirito è uno!
Non è possibile che nell’uomo completo a somiglianza di Dio, non ci sia il
frutto completo, non sarebbe un frutto buono, sarebbe “alterato”… …magari
dal geme del peccato.
Dio ha in se tutte queste caratteristiche e così l’uomo rigenerato ha in sé
anch’egli il frutto dello Spirito Santo con tutte le sue qualità!
Così come scopriremo solo un giorno, la profondità
malefica dello stato del peccato dell’uomo ed il nostro stato di peccato dal
quale il Signore ci ha liberati, e pertanto il valore inestimabile del
sacrificio del nostro Signore, così capiremo e vedremo il frutto dello
Spirito completamente manifestato in noi ed in coloro che sono attaccati
alla Vera Vite!
Vera Vite,
perché fu Gesù stesso che spiegò ai discepoli questa relazione profonda tra
Lui e chiunque è in Lui innestato:
«Io sono la
vera vite e il Padre mio è il vignaiuolo.
Ogni tralcio che in me non dà frutto, lo toglie via; e ogni tralcio che dà
frutto, lo pota affinché ne dia di più.
Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunciata.
Dimorate in me, e io dimorerò in voi.
Come il tralcio non può da sé dare frutto se non rimane nella vite, così
neppure voi, se non dimorate in me.
Io sono la vite, voi siete i tralci.
Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché
senza di me non potete fare nulla.
Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi
tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano.
Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che
volete e vi sarà fatto.
In questo è glorificato il Padre mio: che portiate
molto frutto, così sarete miei discepoli.
Come il Padre mi ha amato, così anch'io ho amato voi; dimorate nel mio
amore. Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io
ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore.
Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra
gioia sia completa.
(Giovanni 15:1-11)
***
Mi trovo in serio imbarazzo a parlarne.
Non ne sono degno se non per quello che Dio ha fatto in me.
Paolo lo elenca come prima caratteristica del frutto dello Spirito, proprio
perché il motore di tutto.
Tutto nasce da lì
e senza dell’Amore di Dio… …nulla potrebbe
essere “concepito”.
L’amore è uno dei concetti più inflazionati che possiamo concepire, lo
conosciamo nei modi più distorti e opposti, si può uccidere per amore,
possedere in modo errato un’altra persona, amare le cose, gli animali… …ma
qual è l’Amore frutto dello Spirito Santo?
Innanzi tutto è un Amore
basato sulla Verità, se parliamo di amore come
frutto dello Spirito Santo non è possibile pensare ad un amore che possa
scendere a compromessi con la menzogna.
Gesù dichiarò di se stesso:
"Io sono
la via, la verità e la vita;
nessuno viene al Padre se non per mezzo di me."
(Giovanni 14:6)
Giovanni ci ha lasciato scritto che:
"Sappiamo
pure che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intelligenza per conoscere
colui che è il Vero; e noi siamo
in colui che è il Vero, cioè,
nel suo Figlio Gesù Cristo."
(1 Giovanni 5:20)
Abacuc parlando di Dio dice:
"Tu, che hai gli occhi troppo puri
per sopportare la vista del male, e che
non puoi tollerare lo spettacolo
dell'iniquità…"
(Abacuc 1:13)
"Lungi da Dio il male, lungi dall'Onnipotente l'iniquità!"
(Giobbe 34:10)
Paolo infatti scriveva:
"Infatti, mentre noi eravamo ancora senza forza, Cristo, a suo tempo, è
morto per gli empi. Difficilmente
uno morirebbe per un giusto; ma forse per una persona buona qualcuno avrebbe
il coraggio di morire; Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per
noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per
noi."
(Romani 5:6-9)
"Perché Dio ha tanto amato il
mondo, che ha dato il suo
unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita
eterna."
(Giovanni 3:16)
"Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a
Dio
che dona a tutti
generosamente senza rinfacciare,
e gli sarà data."
(Giacomo 1:5)
"L'amore è paziente,
è benevolo; l'amore
non invidia; l'amore
non si vanta,
non si gonfia,
non si comporta in modo sconveniente,
non cerca il proprio interesse,
non s'inasprisce,
non addebita il male,
non gode dell'ingiustizia, ma
gioisce con la verità;
soffre ogni cosa,
crede ogni cosa,
spera ogni cosa,
sopporta ogni cosa."
(1 Corinzi 13:4-7)
Come per le altre manifestazioni del frutto dello
Spirito, non dobbiamo confondere
l’Amore con quell’attitudine naturale che possiamo trovare in un uomo
non rigenerato ma di carattere
sensibile.
La sensibilità d’animo naturale non fonda le sue radici nello Spirito Santo
ma nella carne
e come dice Paolo:
Difatti, io so
che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene; poiché in me si
trova il volere, ma il modo di compiere il bene, no.
(Romani 7:18)
L’Amore, proviene dalla nuova natura spirituale ed è il frutto dello Spirito
Santo.
…Giacomo, figlio di Zebedeo e Giovanni, fratello di
Giacomo, ai quali pose nome Boanerges, che vuol dire
figli del tuono;
(Marco 3:17)
Poi, mentre si avvicinava il tempo in cui sarebbe stato tolto dal mondo,
Gesù si mise risolutamente in cammino per andare a Gerusalemme.
Mandò davanti a sé dei messaggeri, i quali, partiti, entrarono in un
villaggio dei Samaritani per preparargli un alloggio.
Ma quelli non lo ricevettero perché era diretto verso Gerusalemme.
Veduto ciò, i suoi discepoli Giacomo e Giovanni
dissero: «Signore, vuoi che diciamo che
un fuoco scenda
dal cielo e li consumi?»
Ma egli si voltò verso di loro e li sgridò.
(Luca 9:51-55)
***
Quello che ha ricevuto il seme in
luoghi rocciosi, è colui che ode
la parola e subito la riceve con gioia, però non ha radice in sé ed è di
corta durata; e quando giunge la tribolazione o persecuzione a motivo della
parola, è subito sviato.
(Matteo 13:20-21)
Gesù nel suo insegnamento sui tralci e la Vite, chiude l’esempio di
“comunione intima” con questo verso:
Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra
gioia sia completa.
(Giovanni 15:11)
In verità, in verità vi dico che voi piangerete e farete cordoglio, e il
mondo si rallegrerà. Sarete rattristati, ma
la vostra tristezza sarà cambiata in
gioia.
La donna, quando partorisce, prova dolore, perché è venuta la sua ora; ma
quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell'angoscia per la
gioia che sia venuta al mondo una creatura umana.
Così anche voi siete ora nel dolore; ma io vi vedrò di nuovo e il vostro
cuore si rallegrerà e nessuno vi
toglierà la vostra gioia.
In quel giorno non mi rivolgerete alcuna domanda. In verità, in verità vi
dico che qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà.
Fino ad ora non avete chiesto nulla nel mio nome;
chiedete e riceverete, affinché la
vostra gioia sia completa.
(Giovanni 16:20-24)
Ma ora io vengo a te; e dico queste cose nel mondo,
affinché abbiano compiuta in se
stessi la mia gioia.
(Giovanni 17:13)
Solo l’unione completa con il nostro Dio può produrre questo frutto dello
Spirito!
Per la gioia che gli era posta dinanzi
egli sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra
del trono di Dio.
(Ebrei 12:2)
Questo sentimento fu una delle prime caratteristiche dei primi convertiti
neotestamentari:
Quelli che accettarono
la sua parola furono battezzati; e in quel giorno furono aggiunte a loro
circa tremila persone.
Ed erano perseveranti nell'ascoltare
l'insegnamento degli apostoli e
nella comunione fraterna, nel
rompere il pane e nelle preghiere.
Ognuno era preso da timore; e molti prodigi e segni erano fatti dagli
apostoli.
Tutti quelli che credevano stavano insieme e avevano ogni cosa in comune;
vendevano le proprietà e i beni, e li distribuivano a tutti, secondo il
bisogno di ciascuno.
E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, rompevano il pane nelle
case e prendevano il loro cibo insieme,
con gioia e semplicità di cuore,
lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo.
Il Signore aggiungeva ogni giorno alla loro comunità quelli che venivano
salvati.
(Atti 2:41-47)
Strada facendo, giunsero a un luogo dove c'era dell'acqua.
E l'eunuco disse: «Ecco dell'acqua; che cosa impedisce che io sia
battezzato?»
Filippo disse: «Se tu credi con tutto il cuore, è possibile».
L'eunuco rispose: «Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio».
Fece fermare il carro, e discesero tutti e due nell'acqua, Filippo e
l'eunuco; e Filippo lo battezzò.
Quando uscirono dall'acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo; e
l'eunuco, continuando il suo viaggio
tutto allegro, non lo vide più.
(Atti 8:36-39)
…e
chiamati gli apostoli, li batterono,
ingiunsero loro di non parlare nel nome di Gesù e li lasciarono andare.
Essi dunque se ne andarono via dal sinedrio, rallegrandosi di essere stati
ritenuti degni di essere oltraggiati per il nome di Gesù.
E ogni giorno, nel tempio e per le case, non cessavano di insegnare e di
portare il lieto messaggio che Gesù è il Cristo.
(Atti 5:40-42)
E la Parola del Signore si diffondeva per tutta la regione.
Ma i Giudei istigarono le donne pie e ragguardevoli e i notabili della
città, scatenando una persecuzione
contro Paolo e Barnaba, che furono cacciati fuori dal loro territorio.
Allora essi, scossa la polvere dei piedi contro di loro, andarono a Iconio,
mentre i discepoli erano pieni di
gioia e di Spirito Santo.
(Atti 13:49-52)
Verso la mezzanotte Paolo e Sila, pregando,
cantavano inni a Dio; e
i carcerati li ascoltavano.
(Atti 16:25)
Fratelli miei,
considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate,
sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza
compia pienamente l'opera sua in voi,
perché siate perfetti e completi, di
nulla mancanti.
(Giacomo 1:2-4)
***
«Non c'è pace
per gli empi», dice il SIGNORE.
(Isaia 48:22)
Paolo, nello spiegare lo stato di peccato ai romani cita questo passo:
«Non c'è nessun
giusto, neppure uno.
Non c'è nessuno che capisca, non c'è nessuno che cerchi Dio.
Tutti si sono sviati, tutti quanti si sono corrotti.
Non c'è nessuno che pratichi la bontà, no, neppure uno».
«La loro gola è un sepolcro aperto; con le loro lingue hanno tramato frode».
«Sotto le loro labbra c'è un veleno di serpenti».
«La loro bocca è piena di maledizione e di amarezza».
«I loro piedi sono veloci a spargere il sangue.
Rovina e calamità sono sul loro cammino e
non conoscono
la via della pace».
«Non c'è timor
di Dio davanti ai loro occhi».
(Romani 3:10-18)
Vi ho detto queste cose, stando ancora con voi; ma il Consolatore, lo
Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e
vi ricorderà tutto quello che vi ho detto.
Vi lascio pace; vi do la mia pace.
Io
non vi do come il mondo dà.
Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti.
(Giovanni 14:25-27)
Quindi evidentemente il mondo è in grado di dare una pace… ma non la Pace!
Poi, quando l'Agnello aprì uno dei sette sigilli, vidi e udii una delle
quattro creature viventi, che diceva con voce come di tuono: «Vieni».
Guardai e vidi
un cavallo bianco.
Colui che lo cavalcava aveva un arco; e gli fu data una corona,
ed egli venne fuori da vincitore, e per vincere.
Quando l'Agnello aprì il secondo sigillo, udii la seconda creatura vivente
che diceva: «Vieni».
E venne fuori un altro cavallo, rosso; e a colui che
lo cavalcava fu dato di togliere la
pace dalla terra affinché gli uomini si uccidessero gli uni gli altri, e gli
fu data una grande spada.
(Apocalisse 6:1-4)
"Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà loro
addosso,
come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno.
Il Signore, ci dona la Pace come frutto dello Spirito, una Pace che è
contenuta all’interno del dono dello Spirito Santo che Egli ci dona nel
momento della nostra conversione… e noi siamo invitati a goderne… ..non
sotto una minaccia di morte, ma di una sana correzione come di un Padre
amoroso verso i Suoi figli.
Ciò che ci propone il mondo, dominato dal diavolo è sempre una “brutta
copia” di quello che ci offre il nostro Padre Celeste in Gesù Cristo.
Gesù Cristo risorto salutò i Suoi discepoli proprio con questa
dichiarazione:
Ora, mentre essi parlavano di queste cose, Gesù stesso
comparve in mezzo a loro, e disse: «Pace
a voi!»
(Luca 24:36 e cfr con altre)
Egli, davanti a coloro che bramavano la sua morte, manifestò la sua pace in
modo esemplare:
E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissati gli occhi su di lui,
videro il suo viso simile a quello
di un angelo.
(Atti 6:15)
Ma essi, gettando grida altissime, si turarono gli orecchi e si avventarono
tutti insieme sopra di lui;
e, cacciatolo fuori dalla città, lo lapidarono.
I testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo.
E lapidarono Stefano che invocava Gesù e diceva: «Signore Gesù, accogli il
mio spirito».
Poi, messosi in ginocchio, gridò ad alta voce: «Signore, non imputare loro
questo peccato». E detto questo si addormentò.
(Atti 7:54-60)
Gesù parlò di pace agli apostoli, proprio avvertendoli delle persecuzioni
future:
Vi ho detto queste cose,
affinché abbiate pace in me.
Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo.
(Giovanni 16:33)
Così la chiesa,
per tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria,
aveva pace, ed era edificata; e,
camminando nel timore del Signore e nella consolazione dello Spirito Santo,
cresceva costantemente di numero.
(Atti 9:31)
La Pace di Dio ci rende
inattaccabili dalla nostra concupiscenza e
dalle tentazioni del nemico.
Paolo sintetizza questo concetto nella lettera scritta ai Filippesi:
Rallegratevi
sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi.
La vostra mansuetudine
sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino.
Non angustiatevi di nulla,
ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e
suppliche, accompagnate da ringraziamenti.
E la pace di Dio,
che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri
in Cristo Gesù.
Quindi, fratelli,
tutte le cose vere, tutte le cose
onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili,
tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode,
siano oggetto dei vostri pensieri.
Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e
viste in me, fatele;
e il Dio della pace
sarà con voi.
(Filippesi 4:4-9)
Noi siamo i figli del Dio della Pace!
Per questo Paolo infatti scrive:
…vi esorto a
comportarvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta, con
ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri
con amore, sforzandovi di conservare
l'unità dello Spirito con il vincolo della pace.
Vi è un corpo solo e
un solo Spirito, come pure siete
stati chiamati a una sola speranza, quella della vostra vocazione.
V'è un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, un solo Dio e Padre
di tutti,
che è al di sopra di tutti, fra tutti e in tutti.
(Efesini 4:1-6)
Fuggi le passioni giovanili e
ricerca la giustizia, la fede,
l'amore, la pace con quelli che
invocano il Signore con un cuore puro.
(2 Timoteo 2:22)
***
La pazienza è la quarta delle sette virtù cristiane,
quella centrale e, secondo l’insegnamento di Paolo,
la pazienza è
prodotta dall’afflizione e produce a sua volta
l’esperienza:
Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo,
nostro Signore, mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede,
l'accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi; e ci gloriamo nella
speranza della gloria di Dio; non solo, ma ci gloriamo anche nelle
afflizioni, sapendo che
l'afflizione produce pazienza,
la pazienza esperienza, e
l'esperienza speranza.
(Romani 5:1-4)
Poiché tutto ciò che fu scritto nel passato, fu scritto per nostra
istruzione, affinché mediante la
pazienza e la consolazione che ci provengono dalle Scritture, conserviamo la
speranza.
(Romani 15:4)
Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me.
Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; poiché non siete del
mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, perciò
il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che vi ho detta: "Il servo non è più grande del suo
signore".
Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la
mia parola, osserveranno anche la vostra.
Ma tutto questo ve lo faranno a causa del mio nome, perché non conoscono
colui che mi ha mandato.
(Giovanni 15:18-21)
Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo.
(Giovanni 16:33)
Tu invece hai seguito da vicino
il mio insegnamento, la mia condotta, i miei propositi, la mia fede,
la mia pazienza, il mio amore,
la mia costanza, le mie persecuzioni, le mie sofferenze, quello che mi
accadde ad Antiochia, a Iconio e a Listra.
Sai quali persecuzioni ho sopportate;
e il Signore mi ha liberato da tutte.
Del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno
perseguitati.
(2 Timoteo 3:10-12)
La mitezza d’animo naturale non fonda le sue radici nello Spirito Santo ma
nella carne
e come dice Paolo:
Difatti, io so
che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene; poiché in me si
trova il volere, ma il modo di compiere il bene, no.
(Romani 7:18)
Lo stesso Pietro,
uomo naturalmente portato all’azione istintiva, in seguito alle prove
spirituali (per prima il rinnegamento) ed alla presenza dello Spirito Santo
esorterà egli stesso alla pazienza ed alla sottomissione (cfr 1 Pietro).
Abbiamo quindi motivo di riflettere su molte nostre superficiali
valutazioni!
***
Conosciamo tutti persone di indiscussa attitudine verso il prossimo, ma
questo atteggiamento (seppur lodevole) non è necessariamente una
manifestazione del frutto dello Spirito.
Dio, quando valuto lo stato dell’uomo decaduto prima e dopo il diluvio
disse:
Il SIGNORE vide che la malvagità degli uomini era
grande sulla terra e che il loro
cuore concepiva soltanto disegni malvagi in ogni tempo.
(Genesi 6:5)
Il voler bene, amare il prossimo che scaturisce dallo
Spirito Santo è l’amore soprattutto per le
anime, e l’uomo carnale può al limite “voler
bene ad altra carne”.
Il concentrare le proprie attenzioni solamente verso il corpo non è la
benevolenza frutto dello Spirito Santo.
Certo l’apostolo Giacomo è chiaro circa l’insegnamento pratico
dell’assistenza:
Se un fratello o una sorella non hanno vestiti e mancano del cibo
quotidiano, e uno di voi dice loro: «Andate in pace, scaldatevi e
saziatevi», ma non date loro le cose necessarie al corpo, a che cosa serve?
Così è della fede; se non ha opere, è per se stessa morta.
Anzi uno piuttosto dirà: «Tu hai la fede, e io ho le opere; mostrami la tua
fede senza le tue opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede».
(Giacomo 2:15-18)
L’apostolo Paolo, parlando dell’assistenza priva di amore dirà proprio così:
Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio
corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente.
(1 Corinzi 13:3)
La Benevolenza è a volte molto diversa da quella che generalmente pensiamo,
il nostro Dio è l’esempio supremo della Benevolenza eppure ci corregge, ci
riprende, ci castiga… …ci ama.
Anche noi dobbiamo saper vivere questo frutto dello Spirito Santo nel giusto
modo.
Spesso la Benevolenza cristiana è più simile ad un bisturi che ad un
batuffolo di cotone.
Non è il mezzo che conta è il fine!
***
Nella Parola di Dio, la Bontà è sempre pratica ed è la diretta conseguenza
di chi è Buono:
Celebrate il
SIGNORE, perché egli è buono, perché
la sua bontà dura per sempre.
(1 Cronache 16:34)
La bontà è quindi una caratteristica esclusiva di Dio,
Celebrate il SIGNORE, perché
egli è buono, perché la sua bontà
dura in eterno.
(Salmo 118:1)
Tutti si sono sviati, tutti quanti si sono corrotti.
Non c'è nessuno che pratichi la bontà,
no, neppure uno.
(Romani 3:12)
Perché anche noi un tempo eravamo insensati, ribelli, traviati, schiavi di
ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella cattiveria e
nell'invidia, odiosi e odiandoci a vicenda.
Ma quando la
bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini sono stati
manifestati, egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma
per la sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del
rinnovamento dello Spirito Santo, che egli ha sparso abbondantemente su di
noi per mezzo di Cristo Gesù, nostro Salvatore, affinché, giustificati dalla
sua grazia, diventassimo, in speranza, eredi della vita eterna.
(Tito 3:3-7)
Oppure disprezzi le ricchezze della sua bontà, della
sua pazienza e della sua costanza, non riconoscendo che
la bontà di Dio ti spinge al
ravvedimento? Tu, invece, con la tua ostinazione e con l'impenitenza del
tuo cuore, ti accumuli un tesoro d'ira per il giorno dell'ira e della
rivelazione del giusto giudizio di Dio.
(Romani 2:4-5)
Io voglio ricordare
le bontà del SIGNORE, le lodi
del SIGNORE, considerando tutto
quello che il SIGNORE ci ha elargito; ricorderò il gran bene che ha
fatto alla casa d'Israele, secondo la sua misericordia e
secondo l'abbondanza della sua bontà.
(Isaia 63:7)
Sappiamo infatti che la legge è spirituale; ma io sono carnale, venduto
schiavo al peccato.
Poiché, ciò
che faccio, io non lo capisco:
infatti non faccio quello che voglio, ma faccio quello che odio.
Ora, se faccio quello che non voglio, ammetto che la legge è buona; allora
non sono più io che lo faccio, ma è il peccato che abita in me.
Difatti, io so
che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene; poiché in me si trova
il volere, ma il modo di compiere il bene, no.
Infatti il bene che voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello
faccio.
Ora, se io faccio ciò che non voglio, non sono più io che lo compio, ma è il
peccato che abita in me.
Mi trovo dunque sotto questa legge: quando voglio fare il bene, il male si
trova in me. Infatti io mi compiaccio della legge di Dio, secondo l'uomo
interiore, ma vedo un'altra legge nelle mie membra, che combatte contro la
legge della mia mente e mi rende prigioniero della legge del peccato che è
nelle mie membra.
Me infelice!
Chi mi libererà da questo corpo di morte?
Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.
Così dunque, io con la mente servo la legge di Dio, ma con la carne la legge
del peccato.
(Romani 7:14-25)
La redenzione operata dall’Opera salvifica del Nostro Signore Gesù Cristo e
l’Opera trasformatrice operata dallo Spirito Santo in noi, produce questo
meraviglioso frutto
che ci rende sempre più simili e conformi all’immagine di Dio:
E noi tutti,
a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore,
siamo trasformati nella sua stessa
immagine, di gloria in gloria,
secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito.
(2 Corinzi 3:18)
***
Per capire cosa sia la fedeltà è forse più semplice comprendere il
significato dell’infedeltà.
Una persona infedele è una persona che non rispetta i patti precedentemente
stabiliti.
Troviamo l’infedeltà nei rapporti di coppia, nei
rapporti di lavoro, nei rapporti interpersonali tra gli individui…
Il popolo di Israele, per molti aspetti, fu un
esempio dell’infedeltà
tradendo l’Antico Patto:
I nostri padri infatti
sono stati infedeli e hanno fatto
ciò che è male agli occhi del SIGNORE, nostro Dio,
l'hanno abbandonato,
hanno cessato di volger la faccia
verso la casa del SIGNORE, e le
hanno voltato le spalle.
(2 Cronache 29:6)
Eppure, io ti
avevo piantata come una nobile vigna, tutta del miglior ceppo;
come mai ti sei trasformata in
tralci degenerati di una vigna a me non familiare?
Anche se ti lavassi con il nitro e usassi molto sapone, la tua iniquità
lascerebbe una macchia davanti a me», dice il Signore, DIO.
«Come puoi dire: "Non mi sono contaminata, non sono andata dietro ai Baali"?
Guarda i tuoi passi nella valle, riconosci quello che hai fatto, dromedaria
leggera e vagabonda!
Asina selvatica, abituata al deserto, che sbuffa nell'ardore della sua
passione! Chi le impedirà di soddisfare le sue voglie?
Tutti quelli che la cercano non hanno da affaticarsi: la trovano nel suo
mese.
Guarda che il tuo piede non si scalzi e che la tua gola non s'inaridisca!
Ma tu hai detto: "Non c'è rimedio; no, io amo gli stranieri e andrò dietro a
loro!" Come il ladro è confuso quand'è colto sul fatto, così sono confusi
quelli della casa d'Israele: essi, i loro re, i loro capi, i loro sacerdoti
e i loro profeti, i quali dicono al legno: "Tu sei mio padre", e alla
pietra: "Tu ci hai dato la vita!"
Poiché essi mi
hanno voltato le spalle e non la faccia;
ma nel tempo della loro sventura
dicono: "Àlzati e salvaci!" Dove sono i tuoi dèi che ti sei fatti?
Si alzino, se ti possono salvare nel tempo della tua sventura!
Infatti, o Giuda, tu hai tanti dèi quante città.
Perché mi contestate?
Voi tutti mi siete stati infedeli»,
dice il SIGNORE.
(Geremia 2:21-29)
Io avevo detto: "Quale posto ti darò tra i miei figli?
Che paese delizioso ti darò? La più bella eredità delle nazioni!"
Avevo detto: "Tu
mi chiamerai: 'Padre mio!' E non smetterai di seguirmi".
Ma proprio come una donna è infedele al suo amante, così voi mi siete stati
infedeli, o casa d'Israele!»,
dice il SIGNORE.
Una voce si è fatta udire sulle alture; sono i pianti,
le suppliche dei figli d'Israele, perché
hanno pervertito la loro via, hanno
dimenticato il SIGNORE, il loro Dio.
(Geremia 3:19-21)
La Fedeltà è una caratteristica esclusiva di Dio:
…se
siamo infedeli, egli rimane fedele,
perché non può rinnegare se stesso.
(2 Timoteo 2:13)
La Fedeltà è quindi quella fermezza nella fede, quella capacità di mantenere
fede al Patto divino,
cosa impossibile all’uomo naturale ma frutto dell’opera che
lo Spirito Santo compie nel cuore rigenerato del
figlio di Dio.
Per un cristiano, essere infedele vorrebbe dire rinnegare il Signore,
ma la presenza dello Spirito Santo nell’uomo
rigenerato non permetterà che questo avvenga.
Nel salmo 121 possiamo notare le fedeltà di Dio che viene in soccorso anche
alla nostra debolezza umana:
Alzo gli occhi verso i monti... Da dove mi verrà l'aiuto?
Il mio aiuto vien dal SIGNORE, che ha fatto il cielo e la terra.
Egli non permetterà che il tuo piede vacilli;
colui che ti protegge non sonnecchierà.
Ecco, colui che protegge Israele non sonnecchierà né dormirà.
Il SIGNORE è colui che ti protegge; il SIGNORE è la tua ombra; egli sta alla
tua destra.
Di giorno il sole non ti colpirà, né la luna di notte.
Il SIGNORE ti preserverà da ogni male; egli proteggerà l'anima tua.
Il SIGNORE ti proteggerà, quando esci e quando entri, ora e sempre.
E ancora Paolo ci conferma:
Chi sei tu che giudichi il domestico altrui? Se sta in
piedi o se cade è cosa che riguarda il suo padrone; ma
egli sarà tenuto in piedi, perché il
Signore è potente da farlo stare in piedi.
(Romani 14:4)
Le mie pecore
ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; e
io do loro la vita eterna e non
periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano.
Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle
dalla mano del Padre.
Io e il Padre siamo uno».
(Giovanni 10:27-30)
Il frutto dello Spirito Santo (non della nostra fedeltà) è la garanzia che
resteremo in piedi, fedeli… …come Lui!
E noi tutti,
a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore,
siamo trasformati nella sua stessa
immagine, di gloria in gloria,
secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito.
(2 Corinzi 3:18)
***
Gesù si autodefinì il Mansueto:
Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo.
Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me,
perché io sono mansueto e umile di
cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è
dolce e il mio carico è leggero».
(Matteo 11:28-30)
Esulta grandemente, o figlia di Sion, manda grida di
gioia, o figlia di Gerusalemme; ecco,
il tuo re viene a te; egli è
giusto e vittorioso, umile
(Matteo 21:5 traduce
mansueto),
in groppa a un asino, sopra un puledro, il piccolo dell'asina. (Zaccaria
9:9)
Non per nulla Gesù promette
e voi troverete riposo alle anime
vostre!
Il popolo a cui Gesù rivolgeva quella parole, era un popolo oppresso dal
nemico, oppresso dai poteri religiosi, oppresso dai pesi che schiacciavano
le coscienze, i cuori, la giusta autostima… …Il Figlio di Dio, ha nel dono
dello Spirito Santo questo frutto… …sa che è stato benedetto di ogni
benedizione:
Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù
Cristo, che ci ha benedetti di ogni
benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo.
In lui ci ha
eletti prima della creazione del mondo
perché fossimo santi e
irreprensibili dinanzi a lui, avendoci predestinati nel suo amore a
essere adottati per mezzo di Gesù
Cristo come suoi figli, secondo il disegno benevolo della sua volontà, a
lode della gloria della sua grazia, che ci ha concessa nel suo amato Figlio.
In lui abbiamo la redenzione
mediante il suo sangue, il perdono
dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia, che egli ha riversata
abbondantemente su di noi dandoci
ogni sorta di sapienza e d'intelligenza, facendoci conoscere il mistero
della sua volontà, secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro
di sé, per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti. Esso consiste nel
raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che
sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra.
In lui siamo anche stati fatti eredi,
essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni
cosa secondo la decisione della propria volontà, per essere a lode della sua
gloria; noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo.
In lui
voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della
vostra salvezza, e avendo creduto in lui,
avete ricevuto il sigillo dello
Spirito Santo che era stato promesso,
il quale è pegno della nostra
eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode
della sua gloria.
(Efesini 1:3-14)
L’appagamento totale che abbiamo in Gesù Cristo è
l’opera dello Spirito Santo che produce in noi questo splendido frutto,
da non confondere con gli atteggiamenti di
mansuetudine naturale dell’uomo umile per condizione imposta!
Dio con il dono dello Spirito Santo ha messo in noi la
Sua Mansuetudine!
E noi tutti,
a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore,
siamo trasformati nella sua stessa
immagine, di gloria in gloria,
secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito.
(2 Corinzi 3:18)
***
Lo Spirito Santo e le Sue manifestazioni possono “dare alla testa” e sono
convinto che questo avviene molto, molto spesso!
Pensiamo di essere indispensabili al compimento dell’Opera di Dio, pensiamo
di essere fondamentali… …senza di noi… …nient’altro che noi!
Questo sentimento di “onnipotenza” non è da Dio!
Gesù fu un perfetto esempio di autocontrollo,
Egli, conoscendo perfettamente i tempi e la volontà del Padre, si muoveva
costantemente in modo determinato,
ogni Suo
gesto, ogni Sua Parola era fatto e detta a tempo, sotto il pieno controllo e
consapevolezza.
Tutto questo era frutto della presenza dello Spirito Santo che Egli aveva
non “in misura”
(cfr Giovanni 3:34).
Gesù seppe stare entro i limiti imposti dal Padre,
nel suo percorso terreno, davanti alla tentazione di “andare oltre i limiti
imposti” rispose a satana:
Gesù, pieno di Spirito Santo,
ritornò dal Giordano, e fu condotto dallo Spirito nel deserto per quaranta
giorni, dove era tentato dal diavolo.
Durante quei giorni non mangiò nulla; e quando furono trascorsi, ebbe fame.
Il diavolo gli disse: «Se
tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane».
Gesù gli rispose: «Sta
scritto: "Non
di pane soltanto vivrà l'uomo"».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un
attimo tutti i regni del mondo e gli disse: «Ti
darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni; perché essa mi è
stata data, e la do a chi voglio.
Se dunque tu ti prostri ad adorarmi, sarà tutta tua».
Gesù gli rispose: «Sta
scritto: "Adora
il Signore, il tuo Dio, e a lui solo rendi il tuo culto"».
Allora
lo portò a Gerusalemme e lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se
tu sei Figlio di Dio, gettati giù di qui; perché sta scritto:
"Egli darà ordini
ai suoi angeli a tuo riguardo, di proteggerti"
e "Essi ti
porteranno sulle mani, perché tu non urti col piede contro una pietra"».
Gesù gli rispose: «È stato detto: "Non
tentare il Signore Dio tuo"».
Allora il diavolo, dopo aver finito ogni tentazione,
si allontanò da lui fino a un momento determinato.
(Luca
4:1-13)
Gesù, pur avendo piena autorità di fare ogni cosa che satana proponeva,
esercitò l’Autocontrollo! Come Lui, anche noi abbiamo lo Spirito Santo in
noi, e come frutto abbiamo questo autocontrollo.
Spesso assistiamo ad “esibizioni” di manifestazioni spirituali spacciate
come opera dello Spirito Santo.
Lasciamo ogni giudizio in tal senso al Signore, ma
stiamo attenti… l’Opera dello
Spirito Santo porta a ravvedimento, Gesù parlando della venuta del
Consolatore disse:
Quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e
al giudizio.
Quanto al peccato, perché non credono in me; quanto alla giustizia, perché
vado al Padre e non mi vedrete più; quanto al giudizio, perché il principe
di questo mondo è stato giudicato.
(Giovanni 16:8-11)
A cosa portano certe manifestazioni?
Paolo insegna invece che è il corpo di Cristo (la
Chiesa) che rispecchia il compimento di questa forza,
in misura del vigore di ogni singola
parte…
Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso
mediante l'aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo
nella misura del vigore di ogni
singola parte, per edificare se stesso nell'amore.
(Efesini 4:16)
Paolo infatti scrive:
…dico quindi a ciascuno di voi
che non abbia di sé un concetto più
alto di quello che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo la
misura di fede che Dio ha assegnata a ciascuno.
(Romani 12:3)
Noi, invece,
non ci vanteremo oltre misura, ma
entro la misura del campo di
attività di cui Dio ci ha segnato i limiti, dandoci di giungere anche
fino a voi. Noi infatti non
oltrepassiamo i nostri limiti, come se non fossimo giunti fino a voi;
perché siamo realmente giunti fino a voi con il vangelo di Cristo.
Non ci vantiamo oltre misura
di fatiche altrui, ma nutriamo speranza che, crescendo la vostra fede,
saremo tenuti in maggior considerazione tra di voi
nei limiti del campo di attività
assegnatoci, per poter evangelizzare anche i paesi che sono di là dal
vostro senza vantarci, nel campo altrui, di cose già preparate.
Ma chi si vanta, si vanti nel Signore.
Perché non colui che si raccomanda da sé è approvato, ma colui che il
Signore raccomanda.
(2 Corinzi 10:12-18)
Or sappi questo:
negli ultimi giorni verranno tempi
difficili; perché gli uomini
saranno egoisti, amanti del denaro,
vanagloriosi, superbi,
bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili,
sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene,
traditori, sconsiderati (Luzzi
traduce temerari),
orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio,
aventi l'apparenza della pietà,
mentre ne hanno rinnegato la potenza.
Anche da
costoro allontànati!
Poiché nel numero di costoro ci sono quelli che si insinuano nelle case e
circuiscono donnette cariche di peccati, agitate da varie passioni, le quali
cercano sempre d'imparare e non possono mai giungere alla conoscenza della
verità.
E come Iannè e Iambrè si opposero a Mosè,
così anche costoro si oppongono alla verità: uomini dalla mente corrotta,
che non hanno dato buona prova
quanto alla fede.
(2 Timoteo 3:1-8)
***
Se, come abbiamo visto all’inizio lo scopo della Legge
era portare conoscenza del peccato (cfr Romani 3:20),
contro il
frutto dello Spirito Santo non c’è Legge in quanto non c’è peccato!
Noi siam dunque stati con lui seppelliti mediante il
battesimo nella sua morte, affinché,
come Cristo è risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche
noi camminassimo in novità di vita.
(Romani 6:4)
Io dico: camminate secondo lo
Spirito e non adempirete affatto i desideri della carne.
Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri
contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro; in modo che non potete
fare quello che vorreste.
Ma se siete guidati dallo Spirito, non siete sotto la legge.
(Galati 5:16-18)