Maria ... un esempio (parte seconda)
Quando furono compiuti gli otto giorni dopo i quali egli doveva essere
circonciso, gli fu messo il nome di Gesù, che gli era stato dato dall'angelo
prima che egli fosse concepito.
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione
secondo la legge di Mosè, portarono
il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore, come è scritto
nella legge del Signore: «Ogni
maschio primogenito sarà consacrato al Signore»; e per offrire il
sacrificio di cui parla la legge del Signore, di un paio di tortore o di due
giovani colombi.
Vi era in Gerusalemme un uomo di
nome Simeone; quest'uomo era giusto e timorato di Dio, e aspettava la
consolazione d'Israele; lo Spirito Santo era sopra di lui; e gli era stato
rivelato dallo Spirito Santo che non sarebbe morto prima di aver visto il
Cristo del Signore.
Egli, mosso dallo Spirito, andò
nel tempio; e, come i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere a
suo riguardo le prescrizioni della legge, lo prese in braccio, e benedisse
Dio, dicendo: «Ora, o mio Signore,
tu lasci andare in pace il tuo servo, secondo la tua parola; perché i miei
occhi hanno visto la tua salvezza, che hai preparata dinanzi a tutti i
popoli per essere luce da illuminare le genti e gloria del tuo popolo
Israele».
Il padre e la madre di Gesù restavano meravigliati delle cose che si
dicevano di lui.
E Simeone li benedisse,
dicendo a Maria, madre di lui:
«Ecco, egli è posto a caduta e a rialzamento di molti in Israele, come segno
di contraddizione (e a te stessa una spada trafiggerà l'anima),
affinché i pensieri di molti cuori
siano svelati».
Vi era anche Anna, profetessa,
figlia di Fanuel, della tribù di Aser.
Era molto avanti negli anni: dopo essere vissuta con il marito sette anni
dalla sua verginità, era rimasta vedova e aveva raggiunto gli ottantaquattro
anni.
Non si allontanava mai dal tempio e serviva Dio notte e giorno con digiuni e
preghiere.
Sopraggiunta in quella stessa ora,
anche lei lodava Dio e parlava del bambino a tutti quelli che aspettavano la
redenzione di Gerusalemme.
Com'ebbero adempiuto tutte le prescrizioni della legge del Signore,
tornarono in Galilea,
a Nazaret, loro città.
E il bambino cresceva e si fortificava; era pieno di sapienza e la grazia di
Dio era su di lui.
I suoi genitori andavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua.
Quando giunse all'età di dodici anni, salirono a Gerusalemme, secondo
l'usanza della festa; passati i giorni della festa, mentre tornavano, il
bambino Gesù rimase in Gerusalemme all'insaputa dei genitori; i quali,
pensando che egli fosse nella comitiva, camminarono una giornata, poi si
misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; e, non avendolo trovato,
tornarono a Gerusalemme cercandolo.
Tre giorni dopo lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri: li
ascoltava e faceva loro delle domande; e tutti quelli che l'udivano, si
stupivano del suo senno e delle sue risposte.
Quando i suoi genitori lo videro, rimasero stupiti; e sua madre gli disse:
«Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io ti cercavamo, stando
in gran pena».
Ed egli disse loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io dovevo
trovarmi nella casa del Padre mio?» Ed essi non capirono le parole che egli
aveva dette loro.
Poi discese con loro, andò a Nazaret, e stava loro sottomesso.
Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.
E Gesù cresceva in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio e agli
uomini.
(Luca 2:21-52)
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Quando furono compiuti gli otto giorni dopo i quali egli doveva essere
circonciso, gli fu messo il nome di Gesù, che gli era stato dato dall'angelo
prima che egli fosse concepito.
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione
secondo la legge di Mosè, portarono
il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore, come è scritto
nella legge del Signore: «Ogni
maschio primogenito sarà consacrato al Signore»; e per offrire il
sacrificio di cui parla la legge del Signore, di un paio di tortore o di due
giovani colombi.
Giuseppe e Maria pensavano di presentare,
secondo l’usanza della Legge di Mosè circa il riscatto dei primogeniti,
il loro figlio primogenito, ma non si rendevano conto che stavano
presentando l’Unigenito Figlio di Dio!
Come nell’evento del battesimo di Gesù (Sia
così ora, poiché conviene che noi adempiamo in questo modo ogni giustizia
– Matteo 3:15), anche in questo caso, la formalità viene espletata, Gesù è
in realtà stabilito da Dio prima della fondazione del mondo:
…sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia.
Già designato prima della fondazione
del mondo, egli è stato manifestato negli ultimi tempi per voi;
(1 Pietro 1:18-20)
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Vi era in Gerusalemme un uomo di
nome Simeone; quest'uomo era giusto e timorato di Dio, e
aspettava la consolazione d'Israele;
lo Spirito Santo era sopra di lui;
e gli era stato rivelato dallo
Spirito Santo che non sarebbe
morto prima di aver visto il Cristo del Signore.
Egli, mosso dallo Spirito,
andò nel tempio; e, come i
genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere a suo riguardo le
prescrizioni della legge, lo prese in braccio, e benedisse Dio, dicendo: «Ora,
o mio Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo, secondo la tua parola;
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, che hai preparata dinanzi a
tutti i popoli per essere luce da illuminare le genti e gloria del tuo
popolo Israele».
Il padre e la madre di Gesù restavano meravigliati delle cose che si
dicevano di lui.
E Simeone li benedisse,
dicendo a Maria, madre di lui:
«Ecco, egli è posto a caduta e a rialzamento di molti in Israele, come segno
di contraddizione (e a te stessa una spada trafiggerà l'anima),
affinché i pensieri di molti cuori
siano svelati».
Giuseppe e Maria pensavano di espletare solo una pratica formale, ma
rimangono stupiti quando odono le parole profetiche di Simeone.
Simeone era un uomo che
aspettava la consolazione d'Israele,
era un uomo che per mezzo dello
Spirito Santo sapeva che
non
sarebbe morto prima di aver visto il Cristo del Signore.
In quel giorno,
mosso dallo Spirito,
andò nel tempio,
e davanti alla presentazione di Gesù, egli riconosce il Messia,
la Salvezza di Dio, e
ringrazia pubblicamente Dio per questo dono!
Egli descrive questa Salvezza di Dio
in due modi:
- luce da illuminare le genti
Gesù è la
Luce delle nazioni in questo
periodo di Grazia che stiamo ancora vivendo.
- gloria del tuo popolo Israele
Gesù è la
Gloria del popolo di Israele
nel Giorno del Signore.
Giuseppe e Maria si meravigliano
di queste parole, ma Simeone ha un messaggio particolare per Maria:
- Gesù è un segno di contraddizione in Israele
- Gesù è una spada che trafigge l’anima
***
Vi era anche Anna, profetessa,
figlia di Fanuel, della tribù di Aser.
Era molto avanti negli anni: dopo essere vissuta con il marito sette anni
dalla sua verginità, era rimasta vedova e aveva raggiunto gli ottantaquattro
anni.
Non si allontanava mai dal tempio e serviva Dio notte e giorno con digiuni e
preghiere.
Sopraggiunta in quella stessa ora,
anche lei lodava Dio e parlava del bambino a tutti quelli che aspettavano la
redenzione di Gerusalemme.
Dopo Simeone, anche la profetessa Anna, donna ottantaquattrenne, pia e
timorata di Dio, esalta l’Unigenito Figlio di Dio ed è così la prima
evangelista del Nuovo Testamento:
parlava del bambino a tutti quelli che aspettavano la redenzione di
Gerusalemme.
***
Com'ebbero adempiuto tutte le prescrizioni della legge del Signore,
tornarono in Galilea,
a Nazaret, loro città.
E il bambino cresceva e si fortificava; era pieno di sapienza e la grazia di
Dio era su di lui.
I suoi genitori andavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua.
Quando giunse all'età di dodici anni, salirono a Gerusalemme, secondo
l'usanza della festa; passati i giorni della festa, mentre tornavano, il
bambino Gesù rimase in Gerusalemme all'insaputa dei genitori; i quali,
pensando che egli fosse nella comitiva, camminarono una giornata, poi si
misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; e, non avendolo trovato,
tornarono a Gerusalemme cercandolo.
Tre giorni dopo lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri: li
ascoltava e faceva loro delle domande; e tutti quelli che l'udivano, si
stupivano del suo senno e delle sue risposte.
Quando i suoi genitori lo videro, rimasero stupiti; e sua madre gli disse:
«Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io ti cercavamo, stando
in gran pena».
Ed egli disse loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io dovevo
trovarmi nella casa del Padre mio?» Ed essi non capirono le parole che egli
aveva dette loro.
Poi discese con loro, andò a Nazaret, e stava loro sottomesso.
Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.
E Gesù cresceva in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio e agli
uomini.
Dopo questi avvenimenti avvenuti ad otto giorni dalla nascita di Gesù, Luca
lascia un vuoto di dodici anni, fino alla adolescenza di Gesù.
In questi dodici anni, Giuseppe e Maria hanno allevato Gesù come un normale
figlio, all’interno della famiglia, esercitando su di lui tutte le
attenzioni, la disciplina, insegnando l’educazione che ogni fanciullo deve
ricevere nella sua crescita.
Nella loro tradizione, Giuseppe e Maria andavano tutti gli anni a
Gerusalemme nella festa di Pasqua, ma Luca si concentra in questa festa
particolare, quando Gesù ha dodici anni ed entra ufficialmente nella società
del suo tempo terreno.
In questo passo, per la prima volta, viene fuori la natura divina di Gesù.
Maria deve cominciare a comprendere che Gesù è Figlio di Dio, non sarà più lei che deve pensare alla sua protezione…
Gesù gli rivela la Sua dipendenza da Dio…
Maria
serbava tutte queste cose nel suo cuore.