Una nuova creatura
Ogni religione,
di qualsiasi tipo e provenienza, tende,
in diversi modi, ad una unica cosa:
rendere una persona più giusta, più gradita ad una divinità (in caso di
religione) o a se stessi (in caso di filosofia a sfondo religioso).
Per ottenere questo “risultato”,
il seguace si sottopone a molteplici riti, penitenze, voti, rinunce,
sofferenze, autodiscipline, che dovrebbero portare a rendersi più “giusto” o
più “gradito”.
L’esercizio di queste pratiche però non porta mai ad
un vero cambiamento interiore dell’uomo,
il suo cuore rimane lo stesso, la sua natura
resta la medesima, cambiano al limite (nei
casi più felici) i suoi atti “esteriori”… …egli “appare
più pulito”.
Tutto diventa però diverso quando ci confrontiamo con
il Dio Creatore dei cieli e della Terra (nonché dell’uomo), che
conosce ogni cosa, e a
differenza dell’uomo, che guarda all’apparenza,
guarda al cuore:
"…il SIGNORE non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell'uomo:
l'uomo guarda all'apparenza, ma il
SIGNORE guarda al cuore."
(1
Samuele 16:7)
Anche la tradizione giudaica, non era e non è ancora immune da questa
realtà.
La casta farisaica e legalista
contemporanea di Gesù Cristo, cercava con tutte
le sue forze di essere “giusta” con precetti
religiosi, rituali… …che andavano ben spesso oltre i comandamenti divini in
una cieca ricerca
della perfezione.
Ma il Signore Gesù li rimproverava così:
"Guai a voi,
scribi e farisei ipocriti,
perché pulite l'esterno del bicchiere e del piatto,
mentre dentro sono pieni di rapina e d'intemperanza.
Fariseo cieco,
pulisci prima
l'interno del bicchiere e del piatto, affinché anche l'esterno diventi
pulito.
Guai a voi,
scribi e farisei ipocriti,
perché siete simili a sepolcri imbiancati, che
appaiono belli di fuori, ma dentro sono pieni d'ossa di morti e d'ogni
immondizia.
Così anche voi,
di fuori sembrate giusti alla gente;
ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità.
(Matteo 23:25-28)
Noi, nella nostra tendenza
naturale al formalismo,
non siamo esenti da questa ipocrisia quando cadiamo nella religiosità
spicciola… apparente.
Proprio come un “vestito” che indossiamo per
“apparire” “belli
come Dio”, con
una nostra giustizia,
cadiamo nella mentalità proposta da satana fin dall’Eden (cfr Genesi 3:5) e
possiamo vedere questo “vestito” nelle parola dell’autore della lettera agli
ebrei:
…deponiamo ogni peso e
il peccato che così facilmente ci
avvolge, e corriamo
con perseveranza la gara che ci è proposta…
(Ebrei 12:1)
Noi invece, siamo chiamati a vivere in modo sobrio,
ma
a
rivestirci di Cristo:
Comportiamoci
onestamente,
come in pieno giorno, senza gozzoviglie e ubriachezze; senza immoralità e
dissolutezza; senza contese e gelosie;
ma rivestitevi del Signore Gesù
Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne i desideri.
(Romani
13:13-14)
E’ quindi da ritenersi
una pratica pagana
quella di “pulire
l'esterno del bicchiere e del piatto, mentre dentro sono pieni di rapina e
d'intemperanza”.
E’ altresì
paganesimo
il voler “sembrare
giusti alla gente; ma dentro essere pieni d'ipocrisia e d'iniquità”.
Davanti a questa triste e vera
denuncia del cuore dell’uomo,
siamo con le spalle al muro… …non possiamo che ammettere il
nostro stato di peccato!
***
Ma Gesù, in questo
severo rimprovero, ci lascia anche un meraviglioso consiglio…
pulisci prima
l'interno del bicchiere e del piatto, affinché anche l'esterno diventi
pulito.
Comprendiamo cosa ci sta dicendo Gesù?
Noi siamo abituati alla “religione
del fare e del non fare”: non fare questo….
non fare quello….
…fai questo…
…fai quello…
…così poi sarai!
Siamo inoltre abituati, nella nostra tradizione
religiosa, a “vestirci” di rituali, forme
che in qualche modo ci danno sicurezza, ci danno la “parvenza di santità”,
piuttosto che realizzare la sostanza di cosa siamo realmente, così
rivestiamo l’abito del
battesimo mentre non siamo nemmeno
coscienti di cosa significhi realmente… …sacramenti
vari proposti sotto forme di cieca
obbedienza…
servizi
finalizzati non si sa bene a che cosa….
Che illusione! Che inganno!
Questa è la religione del paganesimo!
Questo è ripulire le capre per farle “sembrare” pecore del gregge del
Signore!
***
Gesù invece dice:
pulisci prima l'interno del bicchiere e del piatto,
affinché anche l'esterno diventi pulito.
Ovvero, preoccupati prima
di cambiare l’interno… …l’esterno cambierà da solo!
Questa è la medesima problematica che l’apostolo Paolo portava ad alcuni
galati che volevano raggiungere la perfezione “nella carne”:
Io dico:
camminate
secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri della carne.
(Galati 5:18)
Se vogliamo non adempiere ai desideri della carne
(essere liberi dal peccato), non dobbiamo lottare con la carne per
non soddisfarne i desideri…
…fustigarci… …punirci con penitenze… queste pratiche (di ispirazione pagana)
non faranno altro che portarci ad un errore ancora più grave, come dice
Paolo ai fratelli di Colosse:
Non toccare,
non assaggiare, non maneggiare»
(tutte cose destinate a scomparire con l'uso), secondo i comandamenti e le
dottrine degli uomini?
Quelle cose
hanno, è vero, una parvenza di sapienza per quel tanto che è in esse di
culto volontario, di umiltà e di austerità nel trattare il corpo, ma non
hanno alcun valore; servono solo a
soddisfare la carne.
(Colossesi 2:21-23)
Quindi per assurdo, pur lottando contro la carne per
“addomesticarla” noi in realtà ne soddisfiamo i desideri più reconditi…
…essere giusti davanti a Dio per una nostra
giustizia!
L’apostolo Paolo invece ci insegna come dobbiamo presentarci davanti a Dio:
- proprio parlando di quei “cani”,
”cattivi
operai”, “quelli
che si fanno mutilare” che si vantavano
della
propria giustizia umana, ottenuta per mezzo
di meri “atti formalisti”, diceva:
Del resto,
fratelli miei, rallegratevi nel Signore.
Io non mi
stanco di scrivervi le stesse cose, e ciò è garanzia di sicurezza per voi.
Guardatevi dai
cani,
guardatevi dai cattivi operai,
guardatevi da quelli che si fanno mutilare; perché
i veri circoncisi siamo noi, che
offriamo il nostro culto per mezzo dello Spirito di Dio, che
ci vantiamo in Cristo Gesù, e non mettiamo la nostra fiducia nella carne;
benché io avessi motivo di confidarmi anche nella carne.
Se qualcun
altro pensa di aver motivo di confidarsi nella carne, io posso farlo molto
di più;
io, circonciso l'ottavo giorno, della razza d'Israele, della tribù di
Beniamino, ebreo figlio d'Ebrei; quanto alla legge, fariseo; quanto allo
zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge,
irreprensibile.
Ma ciò che per
me era un guadagno, l'ho considerato come un danno, a causa di Cristo.
Anzi, a dire il vero, ritengo
che ogni cosa sia un danno di fronte
all'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il
quale ho rinunciato a tutto;
io considero queste cose come tanta
spazzatura al fine di guadagnare Cristo e
di essere trovato in lui non con una
giustizia mia, derivante dalla legge,
ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la
giustizia che viene da Dio, basata sulla fede.
(Filippesi 3:1-9)
Paolo qui dichiara di
aver rinunciato a tutta quella
“giustizia” umana e
di essere trovato in lui non
con una giustizia sua, ma con quella che si ha mediante la fede in
Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede.
Allora possiamo valutare la strada proposta da Gesù e confermata
dall’apostolo Paolo:
- pulisci prima
l'interno del bicchiere e del piatto, affinché anche l'esterno diventi
pulito.
-
camminate secondo lo Spirito e
non adempirete affatto i desideri della carne.
Come possiamo pulire
l'interno del bicchiere e del piatto?
Solo buttando via il contenuto… …rinunciando
a quella immondizia che è contenuta in quella
stoviglia e riempendola con un contenuto nuovo,
pulito.
Come possiamo
non adempiere affatto i desideri della carne?
Solo
camminando secondo lo Spirito
Una delle azioni dello Spirito Santo
nel cuore dell’uomo è proprio questa.
Solo l’azione dello Spirito
Santo
in noi, potrà cambiarci veramente, ci dà quella nuova natura…
…ci
fa diventare le pecore del gregge del Signore!
Ed allora, e solo allora,
tutto sarà naturale perché Gesù dice:
Le mie pecore
ascoltano la mia voce
(non si sforzano di conoscerla, per loro è
naturale ascoltare la voce del
pastore)
e io le conosco ed esse mi seguono (per loro è naturale seguire il
pastore, non devono fare alcuno sforzo).
(Giovanni 10:27)
***
Paolo, nella sua lettera al discepolo Tito, descrive nel dettaglio quale sia
il cambiamento che opera Dio nell’uomo per mezzo dello Spirito Santo:
Perché anche
noi un tempo eravamo insensati, ribelli, traviati, schiavi di ogni sorta di
passioni e di piaceri, vivendo nella cattiveria e nell'invidia, odiosi e
odiandoci a vicenda.
Ma
quando la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini sono
stati manifestati,
Egli ci ha salvati non per opere giuste da noi
compiute, ma per la sua misericordia,
mediante il bagno della
rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo, che
Egli ha sparso abbondantemente su di
noi per mezzo di Cristo Gesù,
nostro Salvatore, affinché,
giustificati dalla sua grazia,
diventassimo, in speranza, eredi
della vita eterna.
(Tito 3:3-7)
Questo è lo stato naturale
di ogni uomo che nella sua natura peccaminosa è lontano da Dio, al di là
della effettiva manifestazione dei segnali del peccato.
L’uomo naturale non è peccatore perchè commette
peccati…
…commette peccati perché è peccatore!
Questo è il nostro stato
naturale, al di là di manifestare una parte, o
tutte queste evidenti opere della carne, l’uomo naturale “le
contiene” in sè, le può reprimere, soffocare…
…ma rimangono nel suo intimo, per questo Gesù
fece quel meraviglioso discorso sulla montagna, dove
illustrò il vero stato di peccato dell’uomo:
Voi avete udito
che fu detto agli antichi: "Non
uccidere:
chiunque avrà ucciso sarà sottoposto al tribunale";
ma io vi dico: chiunque si adira
contro suo fratello sarà sottoposto al tribunale; e
chi avrà detto a suo fratello: "Raca"
sarà sottoposto al sinedrio; e chi
gli avrà detto: "Pazzo!" sarà condannato alla geenna del fuoco.
(Matteo 5:21-22)
Voi avete udito
che fu detto: "Non
commettere adulterio".
Ma io vi dico
che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio
con lei nel suo cuore.
(Matteo 5:27-28)
Gesù spiegò a Nicodemo che solamente una Nuova Nascita poteva liberare
l’uomo da questo stato e riportarlo a Dio:
In verità, in verità ti dico che se uno non è nato
di nuovo non può vedere il regno di Dio…
…In
verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito,
non può entrare nel regno di Dio.
Quello che è
nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito.
Non ti
meravigliare se ti ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo.
(tratto
da Giovanni 3:3-7)
E parlando della sua Opera di Salvatore, Gesù continuò a dire a Nicodemo:
E, come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così
bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato, affinché chiunque crede
in lui abbia vita eterna.
(ovvero questa
Nuova Nascita che porta ad una
Nuova Vita, o una
Nuova Creazione).
Perché Dio ha
tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque
crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.
(tratto
da Giovanni 3:14-16)
Per questo Paolo, scrivendo ai fratelli di Corinto, precisa e dichiara:
Se dunque uno è
in Cristo, egli è una nuova creatura
(letteralmente è una nuova creazione);
le cose vecchie sono passate:
ecco, sono diventate nuove.
E tutto questo viene da Dio che
ci ha riconciliati con sé per mezzo
di Cristo
e ci ha affidato il ministero della
riconciliazione.
Infatti Dio era
in Cristo nel riconciliare con sé il mondo, non imputando agli uomini le
loro colpe, e ha messo in noi la parola della riconciliazione.
Noi dunque
facciamo da ambasciatori per Cristo,
come se Dio esortasse per mezzo nostro; vi supplichiamo nel nome di Cristo:
siate riconciliati con Dio.
Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto
diventare peccato per noi, affinché
noi diventassimo giustizia di Dio in lui.
(2 Corinzi 5:17-21)
Questa
prima fase della salvezza,
chiamata
Nuova Nascita,
è un atto miracoloso che può compiere solo Dio,
che per mezzo dello Spirito Santo viene ad abitare in noi.
Con questo atto l’uomo:
- vive il dramma della sua situazione
- si pente del suo peccato
- accetta la grazia offerta da Dio per mezzo di
Gesù Cristo nella Quale:
- si identifica nel giudizio subito da Gesù Cristo con la Sua morte,
rinunciando alla propria “presunta giustizia”
- si identifica nella Sua risurrezione
- si converte, ovvero si volge dalla parte di Dio
- Dio compie in lui il miracolo della Nuova Nascita, egli nasce di Spirito:
Quello che è nato dalla carne, è carne; e
quello che è nato dallo Spirito, è
spirito. Non ti meravigliare se
ti ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo".
(Giovanni 3:6-7)
Una volta che Dio ci ha fatti rinascere, siamo
chiamati a vivere questa nuova vita
ed a
camminare in novità di vita (cfr Romani
6:4).
Paolo dichiara la realtà di tutto questo, scrivendo ai fratelli della
Galazia, che invece erano tentati di “perfezionarsi” da sé:
Sono stato
crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me!
La vita
che vivo ora nella carne, la vivo
nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso
per me.
(Galati 2:20)
Colui che è in Cristo
dunque, vive
nella fede nel
Figlio di Dio,
cammina per lo Spirito,
ovvero inizia il cammino di riavvicinamento a Dio abbandonando
progressivamente tutto ciò che è carnale (la santificazione).
L’azione rigeneratrice dello
Spirito Santo,
oltre a
rigenerarci nella stessa natura di Cristo,
ci
trasforma progressivamente
nella Sua stessa immagine:
E noi tutti, a viso scoperto,
contemplando come in uno specchio la gloria del Signore,
siamo
trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione
del Signore, che è lo Spirito.
(2 Corinzi 3:18)
Contestualmente la Grazia di Dio ci insegna a vivere in questo mondo da
seguaci di Cristo:
Infatti la
grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, e
ci insegna
a rinunciare
all'empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo
moderatamente, giustamente e in modo santo, aspettando la beata speranza e
l'apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù.
(Tito 2:11-13)
***
Il “se”
di questo versetto è fondamentale, noi possiamo
imparare dei precetti, delle direttive giuste,
delle forme religiose più o meno gradevoli o coerenti con gli insegnamenti…
…possiamo “anche praticarli formalmente”, ma se non siamo in Cristo…
…non siamo una nuova
creatura… …e
le cose vecchie ci dominano ancora, la capra
rimane capra, la sua natura non cambia e prima o poi, per dirla con le
parole di Pietro…
È avvenuto di loro quel che dice con verità il
proverbio: «Il
cane è tornato al suo vomito», e: «La scrofa
lavata è tornata a rotolarsi nel fango».
(2 Pietro 2:22)
Notiamo che Pietro, questi che si sono “tirati
indietro” li chiama “cane”
e “scrofa”,
prendendo come esempio due animali “impuri”, sottolineando che
la loro natura non era cambiata.
E’ solo una questione di tempo,
il cane…
…la scrofa… …torneranno chi al suo vomito e
chi a rotolarsi nel fango… …a meno che non
muoiano in Cristo per risuscitare con Lui rigenerati a NUOVA VITA”,
perché il cane è rimasto cane e la scrofa è rimasta scrofa, così come la
capra, è rimasta capra… …non sono diventate
le pecore che seguono il buon pastore, si
sono solo aggregate al gregge… …per un tempo… …finchè gli conveniva.
Ancora Paolo, parlando ai fratelli della Galazia, evidenzia questo aspetto
della nuova nascita rispetto alle pratiche formali:
Infatti, tanto la circoncisione che l'incirconcisione
non sono nulla; quello che
importa è l'essere una nuova creatura.
(Galati 6:15)
Dobbiamo onestamente ammettere che
dedichiamo tempo… …troppo
tempo…
…ad
acconciare “le capre”…
…a truccarle da
pecore… …tagliamo
loro la barbetta…
…facciamo la permanente al loro ruvido
pelo… …per
farle assomigliare alle pecore del
gregge del Signore…
….tempo inutile…
…pratica ingannevole….
Preoccupiamoci invece, prima di ogni cosa di
arrenderci totalmente a Cristo,
riconoscendoci per
quello che siamo… …ed identifichiamoci con Lui,
entriamo in Cristo… …nella
Sua morte e nella Sua risurrezione… …in modo da
essere una
nuova creatura con
tutte le benedizioni celesti in
Cristo (non su questa terra) che ne
conseguono:
Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù
Cristo, che ci ha benedetti di ogni
benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo.
In lui ci ha
eletti
prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili
dinanzi a lui, avendoci predestinati nel suo amore a
essere adottati per mezzo di Gesù
Cristo come suoi figli, secondo il disegno benevolo della sua volontà, a
lode della gloria della sua grazia, che ci ha concessa nel suo amato Figlio.
In lui abbiamo
la redenzione
mediante il suo sangue, il perdono
dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia, che egli ha riversata
abbondantemente su di noi dandoci
ogni sorta di sapienza e d'intelligenza,
facendoci conoscere il mistero della
sua volontà, secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro
di sé, per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti. Esso consiste nel
raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che
sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra.
In lui siamo
anche stati fatti eredi,
essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni
cosa secondo la decisione della propria volontà, per essere a lode della sua
gloria; noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo.
In lui
voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della
vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete
ricevuto il sigillo dello Spirito
Santo che era stato promesso, il
quale è pegno della nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli
che Dio si è acquistati a lode della sua gloria.
(Efesini 1:3-14)
Questo è quello che conta!
Paolo diceva ai galati:
Se viviamo
dello Spirito, camminiamo anche guidati dallo Spirito.
(Galati
5:25)
Ezechiele, profetizzando sulla redenzione di Israele negli ultimi tempi, ci
rivela quanto sia potente l’azione dello Spirito Santo nel cuore di chi lo
riceve:
Vi darò un
cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo;
toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne.
Metterò dentro di voi il mio Spirito e farò in modo
che camminerete secondo le mie leggi, e osserverete e metterete in pratica
le mie prescrizioni.
(Ezechiele 36:26-27)
Allora tutti i nostri
valori e quindi i
nostri desideri cambieranno,
lo Spirito Santo in noi farà in modo
di volgere i nostri sguardi verso le cose
spirituali (che
non si vedono con gli occhi della carne),
come dice Paolo:
…mentre
abbiamo lo sguardo intento non alle
cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si
vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.
(2 Corinzi
4:18)
***
Gesù ci vuole così:
«Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la
ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; ma
fatevi tesori in cielo, dove né
tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano.
(Matteo 6:19-20)
E Paolo ci esorta anch’egli in tal senso:
Se dunque siete
stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto
alla destra di Dio.
Aspirate alle
cose di lassù,
non a quelle che sono sulla terra; poiché voi moriste e la vostra vita è
nascosta con Cristo in Dio.
Quando Cristo, la vita nostra, sarà manifestato,
allora anche voi sarete con lui
manifestati in gloria.
(Colossesi 3:1-4)
E le cose che il Signore
ci ha preparato lassù sono meravigliose,
oltre ogni nostra più rosea aspettativa:
Le cose che
occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore
dell'uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano.
(1 Corinzi 2:9)
Ci crediamo veramente?
L’apostolo Paolo, che faceva sul serio:
- parlando della “propria giustizia” umana, scriveva:
Se qualcun
altro pensa di aver motivo di confidarsi nella carne, io posso farlo molto
di più; io, circonciso l'ottavo giorno, della razza d'Israele, della tribù
di Beniamino, ebreo figlio d'Ebrei; quanto alla legge, fariseo; quanto allo
zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge,
irreprensibile.
Ma ciò che per
me era un guadagno, l'ho considerato come un danno, a causa di Cristo.
Anzi, a dire il vero,
ritengo che
ogni cosa sia un danno di fronte all'eccellenza della conoscenza di Cristo
Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto;
io considero queste cose come tanta
spazzatura al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato
in lui
non con una
giustizia mia, derivante dalla legge,
ma con quella che si ha mediante la
fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede.
(Filippesi
3:4-9)
- parlando delle sofferenze che subiva a causa del Vangelo, ci rassicura:
Perciò non ci
scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il
nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno.
Perché la
nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande,
smisurato peso eterno di gloria,
mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle
che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle
che non si vedono sono eterne.
(2 Corinzi 4:16-18)
La promessa di Dio che ci scrive Paolo è:
Chiunque
crede in lui, non sarà deluso.
(Romani 10:11)
Gianni Marinuzzi