La giustizia di Dio rivelata nel giudizio  -

 

La condanna dei pagani e le sue conseguenze

 

LETTERA AI ROMANI 1:18-32

 

 

L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia; poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato.

Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti, e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.

Per questo Dio li ha abbandonati all'impurità, secondo i desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi; essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.

Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura; similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento.

Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente; ricolmi di ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di contesa, di frode, di malignità; calunniatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza affetti naturali, spietati.

Essi, pur conoscendo che secondo i decreti di Dio quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette.

 

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 Dal punto di vista religioso, l'umanità si divideva in due parti:

- i giudei che soli possedevano la rivelazione di Dio in quanto il popolo della promessa

- le genti pagane dotate rivelazione generale

 

Sotto la luce del giusto giudizio di Dio, sono sotto condanna gli uni come gli altri.

Il peccato è universale come attestano le Scritture. Abbiamo così tre Sezioni:

Sezione A - Romani 1:18-32: La condanna del mondo pagano

Sezione B - Romani 2:1-3:8: La condanna dei Giudei

Sezione C - Romani 3:9-20: La condanna universale attestata dalle Scritture

 

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 Sezione A - Romani 1:18-32: La condanna del mondo pagano

 

Il primo passo nella rivelazione della giustificazione che Dio dona agli uomini per mezzo della fede è l’affermare che essi ne hanno un disperato bisogno… …sono sotto l’ira di Dio!

Salvezza implica perdizione.

Nessuno può abbracciare con fede la grazia in Cristo se prima non abbia sentito il suo stato di condanna.

Predicare la grazia senza svelare il peccato dell'uomo e l'ira di Dio sul peccatore, non è conforme al metodo di Cristo e degli Apostoli.

La diagnosi della malattia deve precedere la somministrazione del rimedio.

Giovanni Battista è l’esempio di come bisogna preparare la via al Salvatore.

 

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L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia; poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato.

Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti, e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.

 

L'ira di Dio è il sentimento di viva indignazione suscitato in Dio dal peccato dell'uomo: sentimento che si traduce in atti di repressione e di punizione in Dio che è la perfezione della vita.

In Dio esiste l'amore perfetto per il bene e l'odio perfetto per il male.

Non si parla molto volentieri di questa ira di Dio in quanto è molto più stimolante e piacevole parlare dell’amore di Dio… …ed è comprensibile.

Ma non ha senso parlare di vero Amore di Dio se non mettiamo sullo stesso piano l’odio di Dio per il male.

Ricordiamo alcuni proverbi in tal senso:

Sei cose odia il SIGNORE, anzi sette gli sono in abominio: gli occhi alteri, la lingua bugiarda, le mani che spargono sangue innocente, il cuore che medita disegni iniqui, i piedi che corrono frettolosi al male, il falso testimone che proferisce menzogne, e chi semina discordie tra fratelli. (Proverbi 6:16-19)

 

La bilancia falsa è un abominio per il SIGNORE, ma il peso giusto gli è gradito.  (Proverbi 11:1)

 

Le labbra bugiarde sono un abominio per il SIGNORE, ma quelli che agiscono con sincerità gli sono graditi. (Proverbi 12:22)

 

La via dell'empio è in abominio al SIGNORE, ma egli ama chi segue la giustizia.  (Proverbi 15:9)

 

Il peso doppio è in abominio al SIGNORE… (Proverbi 20:23)

 

Davide dichiara in modo lapidario:    …il SIGNORE è giusto; egli ama la giustizia… (Salmi 11:7)

 

Quindi Paolo inizia la sua evangelizzazione con la dichiarazione che c’è un Dio adirato… …e questa ira di Dio si rivela dal cielo… …ovvero l’ira non è visibile all’occhio umano ma si scorgono i suoi devastanti effetti!

Questa ira di Dio non è contro l’uomo in sé (che ha tanto amato e tanto ama – cfr Giovanni 3:16), non è nemmeno contro il mondo (che ha tanto amato e tanto ama – cfr Giovanni 3:16), ma è contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini.

 

Ciò che fa adirare Dio sono essenzialmente due cose:

- l’empietà degli uomini

 

L’empietà è il rinnegamento della essenza stessa di Dio (a differenza della pietà che è il timore di Dio), con il riempimento del vuoto con un “dio alla propria immagine”.

Paolo ha già descritto nella seconda lettera ai tessalonicesi il Mistero dell’empietà in cosa consiste e come si manifesterà totalmente negli ultimi tempi:

Ora, fratelli, circa la venuta del Signore nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, vi preghiamo di non lasciarvi così presto sconvolgere la mente, né turbare sia da pretese ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche lettera data come nostra, come se il giorno del Signore fosse già presente.

Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia e non sia stato manifestato l'uomo del peccato, il figlio della perdizione, l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi Dio.

Non vi ricordate che quand'ero ancora con voi vi dicevo queste cose?

Ora voi sapete ciò che lo trattiene affinché sia manifestato a suo tempo.

Infatti il mistero dell'empietà è già in atto, soltanto c'è chi ora lo trattiene, finché sia tolto di mezzo.

E allora sarà manifestato l'empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca, e annienterà con l'apparizione della sua venuta.

La venuta di quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, con ogni tipo d'inganno e d'iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all'amore della verità per essere salvati. Perciò Dio manda loro una potenza d'errore perché credano alla menzogna; affinché tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nell'iniquità, siano giudicati.

(2 Tessalonicesi 2:1-12)

 

- l’ingiustizia degli uomini

L’ingiustizia è il rinnegamento della volontà di Dio (a differenza della giustizia che è la adesione alla volontà di Dio) con il riempimento del vuoto con una “propria giustizia”.

Solo in Dio vi è Giustizia… …al di fuori di Lui non vi è Giustizia e non vi può essere!

E se la Giustizia si trova nella volontà di Dio, possiamo comprendere le espressioni di Gesù a proposito:

Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. (Matteo 7:21)

 

Poiché chiunque avrà fatto la volontà del Padre mio, che è nei cieli, mi è fratello e sorella e madre. (Matteo 12:50)

 

Quel servo che ha conosciuto la volontà del suo padrone e non ha preparato né fatto nulla per compiere la sua volontà, riceverà molte percosse; ma colui che non l'ha conosciuta e ha fatto cose degne di castigo, ne riceverà poche.

A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto; e a chi molto è stato affidato, tanto più si richiederà. (Luca 12:47-48)

 

questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. (Giovanni 6:40)

 

Pertanto la volontà di Dio è che l’uomo Lo riconosca… …Lo riconosca nell’Opera di Salvezza che ha preparata in Cristo Gesù.

E questa Sua volontà, una volta riconosciuta ed accettata produce nel cuore del credente l’opera di identificazione del credente stesso nella volontà di Dio, secondo gli insegnamenti degli apostoli:

Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà. (Romani 12:2)

 

Perciò non agite con leggerezza, ma cercate di ben capire quale sia la volontà del Signore. (Efesini 5:17)

 

Perché questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione, che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in santità e onore, senza abbandonarsi a passioni disordinate come fanno gli stranieri che non conoscono Dio; che nessuno opprima il fratello né lo sfrutti negli affari; perché il Signore è un vendicatore in tutte queste cose, come già vi abbiamo detto e dichiarato prima.

Infatti Dio ci ha chiamati non a impurità, ma a santificazione.

Chi dunque disprezza questi precetti, non disprezza un uomo, ma quel Dio che vi fa anche dono del suo Santo Spirito. (1 Tessalonicesi 4:3-8)

 

in ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. (1 Tessalonicesi 5:18)

 

Perché questa è la volontà di Dio: che, facendo il bene, turiate la bocca all'ignoranza degli uomini stolti. (1 Pietro 2:15)

 

Infatti è meglio che soffriate per aver fatto il bene, se tale è la volontà di Dio, che per aver fatto il male. (1 Pietro 3:17)

 

Pietro ci esorta vivamente a dedicare la nostra vita alla volontà di Dio (alla Giustizia):

per consacrare il tempo che gli resta da vivere nella carne, non più alle passioni degli uomini, ma alla volontà di Dio. (1 Pietro 4:2)

 

E Giovanni ci ricorda una splendida promessa da parte di Dio:

E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno.   (1 Giovanni 2:17)

 

Empietà (negazione e disprezzo di Dio) ed ingiustizia (ribellione alla Sua volontà), sotto le loro svariate forme, provocano l'ira di Dio contro gli esseri responsabili che hanno una conseguente azione pratica… … soffocano la verità con l'ingiustizia.

L’ira di Dio si abbatte sugli uomini, sostanzialmente a causa di tre accuse:

1) la Verità viene soffocata dall’ingiustizia

2) la rivelazione di Dio è stata ignorata

3) la gloria di Dio è stata svilita

 

1) la Verità viene soffocata dall’ingiustizia

 

…che soffocano la verità con l'ingiustizia…

La verità è l’espressione esatta della realtà.

Ma qui si tratta della Verità più alta, che concerne Dio, la realtà suprema, il rapporto per eccellenza tra il Dio dell’universo e l’uomo.

Questa Verità è soffocata dalla ingiustizia (dalla ribellione dell’uomo nei confronti di Dio).

L'avere conoscenza della verità, per quanto imperfettamente, è il fondamento della responsabilità dell'uomo.

E l’uomo è pienamente responsabile in quanto…quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue.

Ovvero: quel tanto che la mente, nel suo stato naturale può afferrare di Dio, all'infuori di una rivelazione speciale (il creato parla del Creatore) è sufficiente per rendere l’uomo responsabile di questa ribellione.

L'immensità dell'universo e delle forze che in esso sono all'opera, fa pensare alla potenza dell'origine di esso.

L'ordine perfetto, la infinita varietà, l'adattamento, dei mezzi allo scopo, l'abbondanza di beni provveduti per le creature, fanno pensare alla intelligenza, alla sapienza infinita, alla bontà di Colui che è la causa prima del mondo e lo mantiene in esistenza.

E siccome le creature individuali passano ma il mondo dura attraverso i secoli e fin da tempi ignoti, questa permanenza del mondo e delle sue leggi mostra che la potenza di Dio è eterna.

Tutto questo è la rivelazione che tutte le generazioni hanno potuto leggere nello stesso libro della natura.

 

2) la rivelazione di Dio è stata ignorata

…perciò essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato.

 

Tutti gli uomini non hanno pertanto scuse davanti a Dio… …non hanno alcuna attenuante circa l’ignoranza della Sua esistenza… …ma invece di cercarLo per glorificarLo e ringraziarLo, si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato.

Paolo in questi versi descrive l'uso perverso fatto dai popoli delle varie epoche della conoscenza di Dio da loro posseduta.

La creatura intelligente che conosce Dio, deve proclamarne la gloria, come troviamo scritto nell’Apocalisse:

Temete Dio e dategli gloria, perché è giunta l'ora del suo giudizio.

Adorate colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e le fonti delle acque.  (Apocalisse 14:7)

 

Paolo e Barnaba insegnarono proprio così ai greci di Listra che volevano adorarli come “dei”:

Uomini, perché fate queste cose?

Anche noi siamo esseri umani come voi; e vi predichiamo che da queste vanità vi convertiate al Dio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi.

Egli, nelle generazioni passate, ha lasciato che ogni popolo seguisse la propria via, senza però lasciare se stesso privo di testimonianza, facendo del bene, mandandovi dal cielo pioggia e stagioni fruttifere, dandovi cibo in abbondanza, e letizia nei vostri cuori. (Atti 14:15-17)

 

Ed insegnò nella medesima maniera ad Atene:

Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d'uomo; e non è servito dalle mani dell'uomo, come se avesse bisogno di qualcosa; lui, che dà a tutti la vita, il respiro e ogni cosa.

Egli ha tratto da uno solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate, e i confini della loro abitazione, affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché egli non sia lontano da ciascuno di noi. (Atti 17:24-27)

 

Ma l’uomo, anziché cercare Dio, glorificarLo ed adorarLo, ha scelto di darsi a vani ragionamenti ed il suo cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato.

La mente dell’uomo, invece di volgere la sua attività alla conoscenza di Dio, si è consumata in un'attività vana e disordinata, sostituendo la conoscenza di Dio con la mitologia di esseri che non sono mai esistiti.

Oltre a che questo, il cuore dell’uomo (il centro della personalità e sede degli affetti), diventato ottenebrato (nelle tenebre… …privo di Luce) ha fatto si che i sentimenti dell’uomo stesso si perdessero nella vanità… …Paolo descriverà questa situazione nella lettera agli efesini:

…non comportatevi più come si comportano i pagani nella vanità dei loro pensieri, con l'intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo dell'ignoranza che è in loro, a motivo dell'indurimento del loro cuore.

Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza fino a commettere ogni specie di impurità con avidità insaziabile. (Efesini 4:17-19)

 

3) la gloria di Dio è stata svilita

 …Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti, e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. 

In questa scelta scellerata di rinnegare Dio e ribellarsi alla Sua volontà, l’uomo (la progenie di Eva), pensa di aver trovato nel “frutto proibito” l’intelligenza, analizziamo la tentazione del serpente ed il ragionamento di Eva:

…Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male.

La donna osservò che l'albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l'albero era desiderabile per acquistare conoscenza; prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò. (Genesi 3:5-6)

           

Tutta l’umanità… …i Greci… …gli Egizi… …i Romani… …vantavano la loro “sapienza”; l’uomo moderno... …affascinato dalle proprie scoperte è più che mai illuso della propria “conoscenza” che lo sta portando sempre più vicino ad un tracollo morale e spirituale.

Paolo, scrivendo a Timoteo (suo discepolo di origine greca… …ai tempi della grecia “sapiente”), lo esorta così:

O Timoteo, custodisci il deposito; evita i discorsi vuoti e profani e le obiezioni di quella che falsamente si chiama scienza… (1 Timoteo 6:20)

 

Di solito l'errore spirituale è accompagnato da un sentimento di orgoglio che ci fa sentire “più saggi” di Dio.

Dobbiamo vegliare sul come consideriamo la Parola di Dio… …dobbiamo sempre avere l’umiltà di riconoscere che Dio è più saggio di noi… …che i Suoi occhi vedono meglio dei nostri… …la Sua Parola viene prima della nostra… …altrimenti rischiamo di cadere nello stesso inganno di Eva e di tutti gli uomini che abitualmente vivono in questo stato di “pazzia”.

L’errore spirituale… …il vuoto lasciato da Dio che l’uomo ha rinnegato e allontanato… …si deve necessariamente riempire con qualcos’altro… …l’idolatria…non è più l’uomo una creatura di Dio, ma è l’uomo che si “forma un Dio” alla immagine del “terreno”!

Paolo descrive questa “attività” in questo modo:

…hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.

 

L’attività dell’uomo decaduto è stata quella di mutare la realtà della Verità divina… …questo porterà ad un mutamento di altre cose… …che vedremo presto!

Gli “idoli” aventi caratteristiche “umane” erano adorati specialmente in Grecia ed in Italia.

Gli Egizi, adoravano bovini, serpenti, uccelli, ecc.

Con l’avvento del cristianesimo e l’alterazione dello stesso siamo poi passati all’adorazione di “reliquie”… …morti… …statue raffiguranti “santi”… …le cose cambiano ma l’uomo e la sua intelligenza ottenebrata è sempre uguale.

Dio ha provato a fare ragionare coloro che avevano ancora un “barlume di intelligenza”:

A chi vorreste assomigliare Dio? Con quale immagine lo rappresentereste?

Un artista fonde l'idolo, l'orafo lo ricopre d'oro e vi salda delle catenelle d'argento.

Colui che la povertà costringe a offrir poco sceglie un legno che non marcisca, e si procura un abile artigiano, per fare un idolo che non vacilli.

Ma non lo sapete? Non l'avete sentito? Non vi è stato annunciato fin dal principio?

Non avete riflettuto sulla fondazione della terra?

Egli è assiso sulla volta della terra, da lì gli abitanti appaiono come cavallette; egli distende i cieli come una cortina e li spiega come una tenda per abitarvi; egli riduce i prìncipi a nulla, e annienta i giudici della terra; appena piantati, appena seminati, appena il loro fusto ha preso radici in terra, egli vi soffia contro, e quelli inaridiscono e l'uragano li porta via come stoppia.

«A chi dunque mi vorreste assomigliare, a chi sarei io uguale?» dice il Santo.

Levate gli occhi in alto e guardate: Chi ha creato queste cose? Egli le fa uscire e conta  il loro esercito, le chiama tutte per nome; per la grandezza del suo potere e per la potenza della sua forza, non ne manca una. (Isaia 40:18-26)

 

C'è forse un Dio fuori di me? Non c'è altra Rocca; io non ne conosco nessuna"».

Quelli che fabbricano immagini scolpite sono tutti vanità; i loro idoli più cari non giovano a nulla; i loro testimoni non vedono, non capiscono nulla, perché essi siano coperti di vergogna. Chi fabbrica un dio o fonde un'immagine che non gli serva a nulla?

Ecco, tutti quelli che vi lavorano saranno coperti di vergogna, e gli artefici stessi non sono che uomini!

Si radunino tutti, si presentino!... Saranno spaventati e coperti di vergogna tutti insieme.

Il fabbro lima il ferro, lo mette nel fuoco, forma l'idolo a colpi di martello e lo lavora con braccio vigoroso; soffre perfino la fame e la forza gli vien meno; non beve acqua e si affatica.
Il falegname stende la sua corda, disegna l'idolo con la matita, lo lavora con lo scalpello, lo misura con il compasso, ne fa una figura umana, una bella forma d'uomo,
perché abiti una casa.

Si tagliano dei cedri, si prendono degli elci, delle querce, si fa la scelta fra gli alberi della foresta, si piantano dei pini che la pioggia fa crescere.

Poi tutto questo serve all'uomo per fare fuoco, ed egli ne prende per riscaldarsi, ne accende anche il forno per cuocere il pane; e ne fa pure un dio e lo adora, ne scolpisce un'immagine, davanti alla quale si inginocchia.

Ne brucia la metà nel fuoco, con l'altra metà prepara la carne, la fa arrostire, e si sazia.

Poi si scalda e dice: «Ah! mi riscaldo, godo a veder questa fiamma!»

Con l'avanzo si fa un dio, il suo idolo, gli si prostra davanti, lo adora, lo prega e gli dice: «Salvami, perché tu sei il mio dio!»

Non sanno nulla, non capiscono nulla; hanno impiastrato loro gli occhi perché non vedano, e il cuore perché non comprendano.

Nessuno rientra in se stesso e ha conoscimento e intelletto per dire: «Ne ho bruciato la metà nel fuoco, sui suoi carboni ho fatto cuocere il pane, vi ho arrostito la carne che ho mangiata; con il resto farei un idolo abominevole?

Mi inginocchierei davanti a un pezzo di legno?»

Un tal uomo si pasce di cenere, il suo cuore sviato lo inganna al punto che non può liberarsene e dire: «Ciò che stringo nella mia destra non è forse una menzogna?»  (Isaia 44:8-20)

 

Ci rendiamo conto di quanto “l’uomo moderno”… …emancipato… …pregredito… …sia in realtà stolto e nel buio totale?

L'Apostolo ha mostrato fin qui come i pagani hanno soffocata la conoscenza di Dio, alterando la Verità e giungendo con l'idolatria ad avvilire nel modo più abbietto la divinità.

Ora descrive invece come l'ira di Dio si rivela dal cielo sopra una simile condotta.

L’umanità decaduta ha mutato la realtà della Verità… …ha degradato, disonorato Dio… …Dio quindi la ha abbandonato alla degradazione morale ed al disonore della sua stessa persona.

 

***

Per questo Dio li ha abbandonati all'impurità, secondo i desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi; essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.

 

I risultati dell’aver soffocato la Verità con l’ingiustizia, dell’aver ignorato la Rivelazione e dell’aver svilito la Gloria di Dio ha fatto si che l’uomo, abbandonato da Dio è caduto sotto il controllo della sua mente perversa e priva di intelligenza.

L’uomo senza Dio è come una bestia… …priva di intelligenza… …Eliù lo dice espressamente:

…quel che rende intelligente l'uomo è lo spirito, è il soffio dell'Onnipotente.

(Giobbe 32:8)

 

…nessuno dice: "Dov'è Dio, il mio Creatore, che nella notte ispira canti di gioia, che ci fa più intelligenti delle bestie dei campi e più saggi degli uccelli del cielo (Giobbe 35:10-11)

 

E quando l’uomo ragione fuori dal “santuario di Dio” ragiona come una bestia, come dice Asaf:

Ho voluto riflettere per comprendere questo, ma la cosa mi è parsa molto ardua, finché  non sono entrato nel santuario di Dio, e non ho considerato la fine di costoro. Certo, tu li metti in luoghi sdrucciolevoli, tu li fai cadere in rovina.

Come sono distrutti in un momento, portati via, consumati in circostanze orribili!

Come avviene d'un sogno quand'uno si sveglia, così tu, Signore, quando ti desterai, disprezzerai la loro vana apparenza.

Quando il mio cuore era amareggiato e io mi sentivo trafitto internamente, ero insensato e senza intelligenza; io ero di fronte a te come una bestia. (Salmo 73:16-22)

 

Vogliamo ricordare a questo punto quale fu il giudizio che cadde sul famoso re Nabucodonosor proprio per queste sue attitudini, quale fu la sua esperienza e quale effetto ebbe in lui il suo ravvedimento:

Questa è l'interpretazione, o re; è un decreto dell'Altissimo, che sarà eseguito sul re, mio signore: tu sarai scacciato di mezzo agli uomini e abiterai con le bestie dei campi; ti daranno da mangiare l'erba come ai buoi; sarai bagnato dalla rugiada del cielo e sette tempi passeranno su di te finché tu riconoscerai che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e lo dà a chi vuole.

Quanto poi all'ordine di lasciare il ceppo con le radici dell'albero, ciò significa che il tuo regno ti sarà ristabilito, dopo che avrai riconosciuto che il dominio appartiene al cielo. Perciò, o re, accetta il mio consiglio! Metti fine ai tuoi peccati praticando la giustizia, e alle tue iniquità mostrando compassione verso gli afflitti. Forse, la tua prosperità potrà essere prolungata».

Tutto questo avvenne al re Nabucodonosor.

Dodici mesi dopo, mentre passeggiava sul terrazzo del palazzo reale di Babilonia, il re disse: «Non è questa la grande Babilonia che io ho costruita come residenza reale con la forza della mia potenza e per la gloria della mia maestà?»

Il re aveva ancora la parola sulle labbra, quando una voce venne dal cielo e disse: «Sappi, o re Nabucodonosor, che il tuo regno ti è tolto; tu sarai scacciato di mezzo agli uomini e abiterai con le bestie dei campi; ti daranno da mangiare erba come ai buoi, e passeranno sette tempi sopra di te, finché tu riconoscerai che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e lo dà a chi vuole».

Nello stesso istante quella parola si adempì su Nabucodonosor.

Egli fu scacciato di mezzo agli uomini, mangiò l'erba come i buoi, il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo, i capelli gli crebbero come le penne delle aquile e le sue unghie diventarono come quelle degli uccelli.

Alla fine di quei giorni, io, Nabucodonosor, alzai gli occhi al cielo e la ragione tornò in me. Benedissi l'Altissimo, lodai e glorificai colui che vive in eterno: il suo dominio è un dominio eterno e il suo regno dura di generazione in generazione.

Tutti gli abitanti della terra sono un nulla davanti a lui; egli agisce come vuole con l'esercito del cielo e con gli abitanti della terra; e non c'è nessuno che possa fermare la sua mano o dirgli: «Che fai?»

In quel tempo la ragione tornò in me; la gloria del mio regno, la mia maestà e il mio splendore mi furono restituiti; i miei consiglieri e i miei grandi mi cercarono, io fui ristabilito nel mio regno e la mia grandezza fu superiore a quella che avevo prima.

Ora io, Nabucodonosor, lodo, esalto e glorifico il Re del cielo, perché tutte le sue opere sono vere e le sue vie giuste, ed egli ha il potere di umiliare quelli che procedono con superbia.  (Daniele 4:24-37)

 

Essi hanno disonorato Dio… …Dio, nella Sua ira li ha puniti con una degradazione che colpisce la loro propria persona nella parte “invisibile” (i desideri dei loro cuori) che si manifesta nella parte “visibile” in modo da disonorare fra di loro i loro corpi.

Essi che hanno mutato la verità di Dio, la realtà del Vero Dio in menzogna… …Paolo nelle sue lettere ha più volte chiarito quale sia “il peso” degli idoli e la loro “menzogna” e li ha paragonati al Dio vivente e Vero:

Quanto dunque al mangiare carni sacrificate agli idoli, sappiamo che l'idolo non è nulla nel mondo, e che non c'è che un Dio solo.

Poiché, sebbene vi siano cosiddetti dèi, sia in cielo sia in terra, come infatti ci sono molti dèi e signori, tuttavia per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi viviamo per lui, e un solo Signore, Gesù Cristo, mediante il quale sono tutte le cose, e mediante il quale anche noi siamo. (1 Corinzi 8:4-6)

 

…perché essi stessi raccontano quale sia stata la nostra venuta fra voi, e come vi siete convertiti dagl'idoli a Dio per servire il Dio vivente e vero, e per aspettare dai cieli il Figlio suo che egli ha risuscitato dai morti; cioè, Gesù che ci libera dall'ira imminente.

(1 Tessalonicesi 1:9-10)

 

Nella loro intelligenza ottenebrata gli uomini pagani hanno quindi adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.

Con l'amen Paolo fa atto di personale adorazione a Dio che solo è degno di essere, e solo sarà, l'oggetto dell'eterna lode delle creature intelligenti.

 

***

Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura; similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento.

 

Paolo qui comincia ad entrare nel dettaglio di come lo stato dell’uomo senza Dio… …con l’intelligenza ottenebrata… …seguendo l’istinto naturale… …dopo aver mutato la Verità di Dio in menzogna, cominci a mutare le sue naturali inclinazioni

E’ interessante leggere come Paolo contrappone il cammino dei santi a quello dei pagani:

Perché questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione, che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in santità e onore, senza abbandonarsi a passioni disordinate come fanno gli stranieri che non conoscono Dio…  (1 Tessalonicesi 4:3-5)

 

Questo dunque io dico e attesto nel Signore: non comportatevi più come si comportano i pagani nella vanità dei loro pensieri, con l'intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo dell'ignoranza che è in loro, a motivo dell'indurimento del loro cuore.

Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza fino a commettere ogni specie di impurità con avidità insaziabile.

Ma voi non è così che avete imparato a conoscere Cristo. (Efesini 4:17-20)

 

L'espressione si sono infiammati nella loro libidine denota il carattere violento e progressivo di queste passioni libidinose che erano particolarmente famose nelle pratiche dei Fenici, degli Egizi, dei Greci, dei Romani, dei Galati, degli Asiatici e dei Persiani, e sembrano essere state più comuni fra le classi più colte.

Gli uomini hanno identificato Dio come una bestia… …Dio ha permesso che scendessero nella bestialità e nel giorno del Signore, i ribelli saranno sottomessi alla autorità della bestia (cfr Apocalisse 13).

 

***

Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente; ricolmi di ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di contesa, di frode, di malignità; calunniatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza affetti naturali, spietati.

 

Questi versi allargano la descrizione della dissolutezza in cui è precipitato il mondo pagano per avere soffocata la conoscenza del vero Dio e non curandosene affatto.

Non solo la dignità della persona umana è stata calpestata nel fango, ma tutta quanta la vita sociale, nelle sue molteplici manifestazioni è stata inquinata e guastata dal disordine morale...

…essendo ricolmi di ogni ingiustizia, hanno esternato quello che sono nella realtà, ovvero hanno esternato.

 

…malvagità,

La malvagità accenna all'attività perversa che desidera… …cerca il male altrui.

Satana è chiamato enfaticamente «il malvagio».

Ben diversa è l’attitudine di chi ha l’amore di Dio:

L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. (1 Corinzi 13:4-7)

 

…cupidigia,

La cupidigia è il desiderio smodato di possedere… …ricordiamoci che I tesori di empietà non fruttano, ma la giustizia libera dalla morte. Il SIGNORE non permette che il giusto soffra la fame, ma respinge insoddisfatta l'avidità degli empi. (Proverbi 10:2-4)

Spesso la cupidigia si accompagna con l’immoralità perchè molte volte si brama la ricchezza come mezzo di soddisfare gli appetiti sensuali:

Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza fino a commettere ogni specie di impurità con avidità insaziabile. (Efesini 4:19)

 

Gesù insegnava così:

Non siate dunque in ansia, dicendo: "Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?"

Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose.

Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più.

Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno. (Matteo 6:32-34)

 

Ricordiamoci anche che è proprio a causa della cupidigia che soffoca il seme della Parola di Dio:

E altri sono quelli che ricevono il seme tra le spine; cioè coloro che hanno udito la parola; poi gli impegni mondani, l'inganno delle ricchezze, l'avidità delle altre cose, penetrati in loro, soffocano la parola, che così riesce infruttuosa. (Marco 4:18-19)

 

Paolo, per questo ci esorta a vivere con tutto un altro spirito:

La pietà, con animo contento del proprio stato, è un grande guadagno.

Infatti non abbiamo portato nulla nel mondo, e neppure possiamo portarne via nulla; ma avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo contenti.

Invece quelli che vogliono arricchire cadono vittime di tentazioni, di inganni e di molti desideri insensati e funesti, che affondano gli uomini nella rovina e nella perdizione.  (1 Timoteo 6:6-9)

 

Paolo, scrivendo a Timoteo relativamente alle degenerazione nei tempi prossimi all’apostasia lo avverte così:

Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza.  Anche da costoro allontànati! (2 Timoteo 3:1-5)

 

…malizia;

La malizia designa lo stato morale dell'uomo come cattivo (malvagio).

Davide vedeva la malizia nel cuori ribelli dei suoi nemici e come figlia del malvagio:

O SIGNORE, guidami con la tua giustizia, a causa dei miei nemici; che io veda diritta davanti a me la tua via; poiché nella loro bocca non c'è sincerità, il loro cuore è pieno di malizia; la loro gola è un sepolcro aperto, lusingano con la loro lingua.

Condannali, o Dio! Non riescano nei loro propositi!

Scacciali per tutti i loro misfatti, poiché si sono ribellati a te. (Salmo 5:8-10)

 

Ecco, il malvagio è in doglie per produrre iniquità.

Egli ha concepito malizia e partorisce menzogna. (Salmo 7:14)

 

Il profeta Isaia la trova come caratteristica della Babilonia, che si riteneva “saggia e sapiente”:

Tu ti fidavi della tua malizia e dicevi: "Nessuno mi vede", la tua saggezza e la tua scienza ti hanno sviata e tu dicevi in cuor tuo: "Io, e nessun altro fuori di me".

Ma un male verrà sopra di te, che non saprai come scongiurare; una calamità ti piomberà addosso, che non potrai allontanare con alcuna espiazione: ti cadrà improvvisamente addosso una rovina imprevedibile. (Isaia 47:10-11)

 

Paolo esorta i fratelli di Corinto a ravvedersi dal loro stato di disordine deponendo ogni residuo di malizia:

Purificatevi del vecchio lievito, per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata.

Celebriamo dunque la festa, non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità. (1 Corinzi 5:7-8)

 

Le stesse esortazioni le troviamo nelle lettere di Giacomo e di Pietro:

Perciò, deposta ogni impurità e residuo di malizia, ricevete con dolcezza la parola che è stata piantata in voi, e che può salvare le anime vostre. (Giacomo 1:21)

 

…questa è la volontà di Dio: che, facendo il bene, turiate la bocca all'ignoranza degli uomini stolti. Fate questo come uomini liberi, che non si servono della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come servi di Dio. (1 Pietro 2:15-16)

 

…pieni d'invidia,

Non dobbiamo sottovalutare questa manifestazione dello stato di caduta dell’uomo… …sembra così inoffensivo… …in realtà è la fonte di devastanti conseguenze:

Nel Libro dei proverbi troviamo scritto che l'invidia è la carie delle ossa (Proverbi 14:30).

L’Ecclesiaste ci descrive come l’invidia nasca dal desiderio di confrontarsi con i successi degli altri per volerli superare:

Ho anche visto che ogni fatica e ogni buona riuscita nel lavoro provocano invidia dell'uno contro l'altro. Anche questo è vanità, un correre dietro al vento. (Ecclesiaste 4:4)

 

Fu per invidia che i dottori della Legge consegnarono Gesù a Pilato:       

Perché egli sapeva che glielo avevano consegnato per invidia. (Matteo 27:18)

 

Fu sempre per invidia che i dottori della Legge misero le mani addosso agli apostoli:

Il sommo sacerdote e tutti quelli che erano con lui, cioè la setta dei sadducei, si alzarono, pieni di invidia, e misero le mani sopra gli apostoli e li gettarono nella prigione pubblica. (Atti 5:17-18)

 

Fu ancora per invidia che i giudei si opponevano alla predicazione di Paolo:

Ma i Giudei, vedendo la folla, furono pieni di invidia e, bestemmiando, contraddicevano le cose dette da Paolo. (Atti 13:45)

 

Ma i Giudei, mossi da invidia, presero con loro alcuni uomini malvagi tra la gente di piazza; e, raccolta quella plebaglia, misero in subbuglio la città; e, assalita la casa di Giasone, cercavano di trascinare Paolo e Sila davanti al popolo. (Atti 17:5)

 

Spesso nasce anche dall’insinuazione di false dottrine e da fissazioni dottrinali secondarie e dispute di parole:

Se qualcuno insegna una dottrina diversa e non si attiene alle sane parole del Signore nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è conforme alla pietà, è un orgoglioso e non sa nulla; ma si fissa su questioni e dispute di parole, dalle quali nascono invidia, contese, maldicenza, cattivi sospetti, acerbe discussioni di persone corrotte di mente e prive della verità, le quali considerano la pietà come una fonte di guadagno. (1 Timoteo 6:3-5)

 

Paolo ricorda a Tito, come anche loro, prima della conversione erano soggetti a questa attitudine:

Perché anche noi un tempo eravamo insensati, ribelli, traviati, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella cattiveria e nell'invidia, odiosi e odiandoci a vicenda.   (Tito 3:3)

 

Ben diversa è l’attitudine di chi ha l’amore di Dio:

L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. (1 Corinzi 13:4-7)

 

Paolo, per questo ci esorta a vivere con tutto un altro spirito:

La pietà, con animo contento del proprio stato, è un grande guadagno.

Infatti non abbiamo portato nulla nel mondo, e neppure possiamo portarne via nulla; ma avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo contenti.

Invece quelli che vogliono arricchire cadono vittime di tentazioni, di inganni e di molti desideri insensati e funesti, che affondano gli uomini nella rovina e nella perdizione.  (1 Timoteo 6:6-9)

 

Anche l’autore della lettera agli ebrei ci esorta in tal senso:

La vostra condotta non sia dominata dall'amore del denaro; siate contenti delle cose che avete; perché Dio stesso ha detto: «Io non ti lascerò e non ti abbandonerò». (Ebrei 13:5)

 

Giacomo descrive mirabilmente come la saggezza e l’intelligenza di Dio, ci fanno evitare questo malsano modo di condursi, segno di intelligenza ottenebrata interiore di origine diabolica:

Chi fra voi è saggio e intelligente?

Mostri con la buona condotta le sue opere compiute con mansuetudine e saggezza.

Ma se avete nel vostro cuore amara gelosia e spirito di contesa, non vi vantate e non mentite contro la verità.

Questa non è la saggezza che scende dall'alto; ma è terrena, animale e diabolica.

Infatti dove c'è invidia e contesa, c'è disordine e ogni cattiva azione.

La saggezza che viene dall'alto, anzitutto è pura; poi pacifica, mite, conciliante, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale, senza ipocrisia.

Il frutto della giustizia si semina nella pace per coloro che si adoperano per la pace. (Giacomo 3:13-18)

 

Pietro ci esorta, nel nostro camminare in novità di vita a sbarazzarci delle invidie:

Sbarazzandovi di ogni cattiveria, di ogni frode, dell'ipocrisia, delle invidie e di ogni maldicenza… (1 Pietro 2:1)

 

…di omicidio,

L’omicidio è ricordato nella Parola di Dio come la prima manifestazione di peccato dell’uomo:

Caino si avventò contro Abele, suo fratello, e l'uccise. (Genesi 4:8)

 

Gesù rimproverando i religiosi del suo tempo, dice che il diavolo è stato omicida dal principio perché non si è attenuto alla verità:

Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui.

Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna.  (Giovanni 8:44)

 

L’omicidio è l’opposto dell’Amore di Dio (che dona vita)… …per questo Giovanni riprende severamente chi, nonostante abbia compreso l’Amore di Dio persista nell’odiare suo fratello:

Chiunque odia suo fratello è omicida; e voi sapete che nessun omicida possiede in se stesso la vita eterna. (1 Giovanni 3:15)

 

…di contesa,

La contesa è la disposizione a contendere nelle relazioni quotidiane della vita.

Nel libro dei proverbi vediamo come la contesa nasca dall’orgoglio e sia in opposizione alla saggezza divina:

Dall'orgoglio non viene che contesa, ma la saggezza è con chi dà retta ai consigli.  (Proverbi 13:10)

 

Proprio per questo motivo, Gesù, vista la contesa nata tra gli apostoli per motivi di orgoglio, dà loro un esemplare insegnamento:

Fra di loro nacque anche una contesa: chi di essi fosse considerato il più grande.

Ma egli disse loro: «I re delle nazioni le signoreggiano, e quelli che le sottomettono al loro dominio sono chiamati benefattori. Ma per voi non dev'essere così; anzi il più grande tra di voi sia come il più piccolo, e chi governa come colui che serve.

Perché, chi è più grande, colui che è a tavola oppure colui che serve?

Non è forse colui che è a tavola? Ma io sono in mezzo a voi come colui che serve (Luca 22:24-27)

 

Dalla contesa nasce la divisione… …Paolo conosceva bene questo e ne fa uso nel suo “combattimento spirituale”:

Or Paolo, sapendo che una parte dell'assemblea era composta di sadducei e l'altra di farisei, esclamò nel Sinedrio: «Fratelli, io sono fariseo, figlio di farisei; ed è a motivo della speranza e della risurrezione dei morti, che sono chiamato in giudizio».

Appena ebbe detto questo, nacque contesa tra i farisei e i sadducei, e l'assemblea si trovò divisa. (Atti 23:6-7)

 

Spesso nasce anche dall’insinuazione di false dottrine e da fissazioni dottrinali secondarie e dispute di parole:

Se qualcuno insegna una dottrina diversa e non si attiene alle sane parole del Signore nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è conforme alla pietà, è un orgoglioso e non sa nulla; ma si fissa su questioni e dispute di parole, dalle quali nascono invidia, contese, maldicenza, cattivi sospetti, acerbe discussioni di persone corrotte di mente e prive della verità, le quali considerano la pietà come una fonte di guadagno. (1 Timoteo 6:3-5)

 

Giacomo descrive mirabilmente come la saggezza e l’intelligenza di Dio, ci fanno evitare questo malsano modo di condursi, segno di intelligenza ottenebrata interiore di origine diabolica:

Chi fra voi è saggio e intelligente?

Mostri con la buona condotta le sue opere compiute con mansuetudine e saggezza.

Ma se avete nel vostro cuore amara gelosia e spirito di contesa, non vi vantate e non mentite contro la verità.

Questa non è la saggezza che scende dall'alto; ma è terrena, animale e diabolica.

Infatti dove c'è invidia e contesa, c'è disordine e ogni cattiva azione.

La saggezza che viene dall'alto, anzitutto è pura; poi pacifica, mite, conciliante, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale, senza ipocrisia.

Il frutto della giustizia si semina nella pace per coloro che si adoperano per la pace.  (Giacomo 3:13-18) 

 

…di frode,

 La frode consiste nel fare uso di mezzi non onesti e leali, specialmente negli affari… …il desiderio di arricchire… …l’amore del denaro… …porta (tra le altre devastanti conseguenze) anche la frode.

Il libro dei proverbi ci oppone i pensieri dei giusti alla frode degli empi:

I pensieri dei giusti sono equità, ma i disegni degli empi sono frode. (Proverbi 12:5)

 

Paolo, scrivendo a Timoteo relativamente alle degenerazione nei tempi prossimi all’apostasia lo avverte così:

Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza.  Anche da costoro allontànati! (2 Timoteo 3:1-5)

 

Spesso nasce anche dall’insinuazione di false dottrine e da fissazioni dottrinali secondarie e dispute di parole:

Se qualcuno insegna una dottrina diversa e non si attiene alle sane parole del Signore nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è conforme alla pietà, è un orgoglioso e non sa nulla; ma si fissa su questioni e dispute di parole, dalle quali nascono invidia, contese, maldicenza, cattivi sospetti, acerbe discussioni di persone corrotte di mente e prive della verità, le quali considerano la pietà come una fonte di guadagno. (1 Timoteo 6:3-5)

 

Paolo si imbatté, nella sua testimonianza insieme a Barnaba a Cipro, in un uomo chiamato Elima che si opponeva con frode alla Parola di Dio e lo condannò aspramente:

Ma Elima, il mago (questo è il significato del suo nome), faceva loro opposizione cercando di distogliere il proconsole dalla fede.

Allora Saulo, detto anche Paolo, pieno di Spirito Santo, guardandolo fisso, gli disse: «O uomo pieno d'ogni frode e d'ogni malizia, figlio del diavolo, nemico di ogni giustizia, non cesserai mai di pervertire le rette vie del Signore? Ecco, ora la mano del Signore è su di te, e sarai cieco per un certo tempo, senza vedere il sole».

In quell'istante, oscurità e tenebre piombarono su di lui; e andando qua e là cercava chi lo conducesse per la mano. (Atti 13:8-11)

 

Oggi questa manifestazione dell’uomo caduto è addirittura quasi “ben vista”… …i furbi sono premiati… …gli stupidi vengono raggirati… …e denigrati.

La frode degli uomini, ci parla di una premeditata strategia di dissuasione dalla Verità, fatta con astuzia e con arti seduttrici dell’errore e Paolo ne parla nella lettera agli efesini:

affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l'astuzia loro nelle arti seduttrici dell'errore; ma, seguendo la verità nell'amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo.(Efesini 4:14-15)

  

Dobbiamo pertanto vegliare verso questa astuzia e queste arti seduttrici… …cose apparentemente molto belle… …ma che distolgono l’attenzione dalla Verità!

A tale proposito dobbiamo fare particolare attenzione alla cura ed alla eccessiva attenzione che spesso diamo ai “condimenti” del nostra servizio cristiano… …quando un’eccessiva attenzione alle arti fanno si che trascuriamo il senso vero delle cose… …una lode estremamente accurata nella musica… …nella scenografia… …che non si preoccupa della sostanza spirituale e del contenuto della lode stessa… …stiamo forse cedendo alla dissuasione dalla Verità!

Leggiamo invece come ci esorta a comportarci la Parola di Dio, in qualità di uomini santi chiamati a camminare in modo degno della nostra vocazione:

Sbarazzandovi di ogni cattiveria, di ogni frode, dell'ipocrisia, delle invidie e di ogni maldicenza… (1 Pietro 2:1)

 

Paolo, scrivendo ai fratelli di Tessalonica, in un ambiente non particolarmente dedito al lavoro e pertanto maggiormente esposto allo sfruttamento, nel suo esortare alla santificazione, ordina vivamente di non sfruttare il fratello nelle questioni di affari, annettendo questa manifestazione alla lista delle impurità:

Perché questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione, che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in santità e onore, senza abbandonarsi a passioni disordinate come fanno gli stranieri che non conoscono Dio; che nessuno opprima il fratello né lo sfrutti negli affari; perché il Signore è un vendicatore in tutte queste cose, come già vi abbiamo detto e dichiarato prima.

Infatti Dio ci ha chiamati non a impurità, ma a santificazione. (1 Tessalonicesi 3:7)

 

Davide descrive cosa è gradito agli occhi di Dio:

O SIGNORE, chi dimorerà nella tua tenda? Chi abiterà sul tuo santo monte?

Colui che è puro e agisce con giustizia, e dice la verità come l'ha nel cuore; che non calunnia con la sua lingua, né fa male alcuno al suo vicino, né insulta il suo prossimo.

Agli occhi suoi è spregevole il malvagio, ma egli onora quelli che temono il SIGNORE.

Se anche ha giurato a suo danno, non cambia; non dà il suo denaro a usura, né accetta regali a danno dell'innocente. Chi agisce così non sarà mai smosso. (Salmo 15)

 

…di malignità;

L’essere maligni ci fa subito pensare alla somiglianza con il maligno per eccellenza: il diavolo! La Parola di Dio ci dice espressamente che il nostro cuore naturale è insanabilmente maligno (cfr Geremia 17:9)

La malignità può denotare il carattere permaloso che interpreta ogni cosa in modo maligno, ovvero il “pensare male”.

Questo ovviamente non vuole dire che dobbiamo esercitarci ad essere degli ingenui e non vedere il male quando c’è… …ma dobbiamo non farci dominare da esso… …possiamo pensare al sentimento che spiava Caino:

il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu dominalo! (Genesi 4:7)

 

Ma Giovanni ci dice espressamente che questo maligno lo abbiamo vinto in Cristo Gesù:

Padri, vi scrivo perché avete conosciuto colui che è fin dal principio.

Giovani, vi scrivo perché avete vinto il maligno.

Ragazzi, vi ho scritto perché avete conosciuto il Padre.

Padri, vi ho scritto perché avete conosciuto colui che è fin dal principio. Giovani, vi ho scritto perché siete forti, e la parola di Dio rimane in voi, e avete vinto il maligno.  (1 Giovanni 2:13-14)

 

Spesso nasce anche dall’insinuazione di false dottrine e da fissazioni dottrinali secondarie e dispute di parole:

Se qualcuno insegna una dottrina diversa e non si attiene alle sane parole del Signore nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è conforme alla pietà, è un orgoglioso e non sa nulla; ma si fissa su questioni e dispute di parole, dalle quali nascono invidia, contese, maldicenza, cattivi sospetti, acerbe discussioni di persone corrotte di mente e prive della verità…  (1 Timoteo 6:3-5)

 Leggiamo quindi come ci esorta a comportarci la Parola di Dio, in qualità di uomini santi chiamati a camminare in modo degno della nostra vocazione:

Sbarazzandovi di ogni cattiveria…  (1 Pietro 2:1)

 Paolo esorta così i fratelli di Colosse:

Ora invece deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, malignità…  (Colossesi 3:8)

 

 …calunniatori,

 La calunnia è una accusa consapevolmente falsa contro qualcuno per infamarlo o comunque recargli danno.

Già nella Legge troviamo delle prescrizioni a riguardo:

Non andrai qua e là facendo il diffamatore in mezzo al tuo popolo, né ti presenterai ad attestare il falso a danno della vita del tuo prossimo. Io sono il SIGNORE. (Levitico 19:6)

 

Ed è una delle sette cose che rendono l’uomo abominevole a Dio:

Sei cose odia il SIGNORE, anzi sette gli sono in abominio: gli occhi alteri, la lingua bugiarda, le mani che spargono sangue innocente, il cuore che medita disegni iniqui, i piedi che corrono frettolosi al male, il falso testimone che proferisce menzogne, e chi semina discordie tra fratelli. (Proverbi 6:16-19)

 

Questa manifestazione è tipica di persone che vogliono rovinare altri sui quali non hanno nulla di vero per accusarli… …Paolo scrivendo a Tito lo esorta a comportarsi in modo santo perché facendo così, l’avversario sarà confuso:

…presentando te stesso in ogni cosa come esempio di opere buone; mostrando nell'insegnamento integrità, dignità, linguaggio sano, irreprensibile, perché l'avversario resti confuso, non avendo nulla di male da dire contro di noi. (Tito 2:7-8)

 

Ma anche il nostro presentare noi stessi come esempio, non può metterci al riparo dalle calunnie… …dalle false accuse… …siamo consapevoli che il male è rivolto verso di noi… …non siamo chiamati a non rispondere con la stessa moneta:

Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene. (Romani 12:21)

 

Paolo, scrivendo così a Timoteo relativamente alla degenerazione degli ultimi tempi:

Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori…  (tratto da 2 Timoteo 3:1-5)

 

Esorta ancora così i fratelli di Colosse:

Ora invece deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, malignità, calunnia; e non vi escano di bocca parole oscene. (Colossesi 3:8)

  

…maldicenti,

 L’apostolo elenca, tra le altre manifestazioni del peccato dell’uomo, la maldicenza.

Come per la calunnia, già nella Legge troviamo delle prescrizioni a riguardo:

Non andrai qua e là facendo il diffamatore in mezzo al tuo popolo, né ti presenterai ad attestare il falso a danno della vita del tuo prossimo.   (Levitico 19:6)

 

E se fatta con lo scopo di seminare discordia, è una delle sette cose che rendono l’uomo abominevole a Dio:

Sei cose odia il SIGNORE, anzi sette gli sono in abominio: gli occhi alteri, la lingua bugiarda, le mani che spargono sangue innocente, il cuore che medita disegni iniqui, i piedi che corrono frettolosi al male, il falso testimone che proferisce menzogne, e chi semina discordie tra fratelli. (Proverbi 6:16-19)

 La maldicenza è una attività diffamatoria molto amata dall’accusatore dei fratelli… …non assomigliamogli!

Spesso nasce anche dall’insinuazione di false dottrine e da fissazioni dottrinali secondarie e dispute di parole:

Se qualcuno insegna una dottrina diversa e non si attiene alle sane parole del Signore nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è conforme alla pietà, è un orgoglioso e non sa nulla; ma si fissa su questioni e dispute di parole, dalle quali nascono invidia, contese, maldicenza…  (tratto da 1 Timoteo 6:3-5)

 Leggiamo invece come ci esorta a comportarci la Parola di Dio, in qualità di uomini santi chiamati a camminare in modo degno della nostra vocazione:

Sbarazzandovi di ogni cattiveria, di ogni frode, dell'ipocrisia, delle invidie e di ogni maldicenza (1 Pietro 2:1)

  

…abominevoli a Dio,

 La conseguenza di tale stato di peccato è l’essere abominevoli a Dio… …oggetto del Suo disgusto!

Pensiamo che Dio, dopo aver creato l’uomo disse che era molto buono (cfr Genesi 1:31)… …ora questo è reso abominevole!

  

…insolenti, superbi, vanagloriosi…

 L’insolenza e l’attitudine del denigrare gli altri per innalzare se stesso… …la radice è nell’orgoglio ed è un alterazione della superbia.

Nel libro dei Proverbi troviamo scritto:

Il nome del superbo insolente è: beffardo; egli fa ogni cosa con furore di superbia.

(Proverbi 21:24)

 

I superbi sentono e fanno sentire la propria superiorità (reale o presunta).

Paolo avvertiva così Timoteo:

Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi…  (tratto da 2 Timoteo 3:1-5)

 

Ben diversa è l’attitudine di chi ha l’amore di Dio: L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia…

 (tratto da 1 Corinzi 13:4-7)

 

Opposto totalmente alla superbia è stata l’attitudine di Gesù e l’esempio che noi siamo chiamati a imitare:

Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma svuotò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce.

Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre. (Filippesi 2:5-11)

 

Facciamo nostra l’esortazione di Pietro:

…rivestitevi di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi ma dà grazia agli umili.

Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi innalzi a suo tempo; gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. (1 Pietro 5:5-7) 

 

…ingegnosi nel male,

Questa espressione deriva da un termine generico che accenna allo studio di sempre nuovi modi di nuocere ad altri.

A differenza di Dio che medita il bene:

Infatti io so i pensieri che medito per voi", dice il SIGNORE: "pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza. (Geremia 29:11)

 

L’uomo nella sua perversione medita il male:

L'iniquità parla all'empio nell'intimo del suo cuore; non c'è timor di Dio davanti agli  occhi suoi. Essa lo illude che la sua empietà non sarà scoperta né presa in odio.

Le parole della sua bocca sono iniquità e inganno; egli rifiuta d'essere giudizioso e di fare il bene.

Medita iniquità sul suo letto; si tiene nella via che non è buona; non odia il male.   (Salmo 36:1-4)

 

Ed è una delle sette cose che rendono l’uomo abominevole a Dio:

Sei cose odia il SIGNORE, anzi sette gli sono in abominio: gli occhi alteri, la lingua bugiarda, le mani che spargono sangue innocente, il cuore che medita disegni iniqui, i piedi che corrono frettolosi al male, il falso testimone che proferisce menzogne, e chi semina discordie tra fratelli. (Proverbi 6:16-19)

  

…ribelli ai genitori,

 A differenza dell'ubbidienza che è la più evidente manifestazione del “timore filiale”, con la disubbidienza si rinnega in modo esplicito il legame tra figlio e genitore.

Questo legame, Paolo lo identifica come giusto:    

Figli, ubbidite nel Signore ai vostri genitori, perché ciò è giusto. (Efesini 6:1)

 

Ma l’uomo nella sua perversione progressiva sarà sempre meno “legato” alla patria potestà oggi seriamente minata dalle nuove norme immorali che l’uomo sta promulgando, ricordiamo cosa scriveva Paolo a Timoteo:

Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza.  Anche da costoro allontànati! (2 Timoteo 3:1-5)

  

…insensati,

 L’uomo perverso, che ha soffocato la Verità con l’ingiustizia ha perso ogni buon senso, è incapace di discernere e di seguire un buon consiglio… …troviamo una interessante descrizione nel libro dei Proverbi:

Ero alla finestra della mia casa, dietro la mia persiana, e stavo guardando; vidi, tra gli sciocchi, scòrsi, tra i giovani, un ragazzo privo di senno, che passava per la strada,  presso l'angolo dov'essa abitava, e si dirigeva verso la casa di lei, al crepuscolo, sul declinare del giorno, quando la notte si faceva nera, oscura.

Ecco farglisi incontro una donna in abito da prostituta e astuta di cuore, turbolenta e proterva, che non teneva piede in casa: ora in strada, ora per le piazze e in agguato presso ogni angolo. Essa lo prese, lo baciò e sfacciatamente gli disse: «Dovevo fare un sacrificio di riconoscenza; oggi ho sciolto i miei voti; perciò ti sono venuta incontro per cercarti, e ti ho trovato. Ho abbellito il mio letto con morbidi tappeti; con coperte ricamate con filo d'Egitto; l'ho profumato di mirra, di aloè e di cinnamomo.

Vieni, inebriamoci d'amore fino al mattino, sollazziamoci in amorosi piaceri; poiché mio marito non è a casa; è andato in viaggio lontano; ha preso con sé un sacchetto di denaro, non tornerà a casa che al plenilunio».

Lei lo sedusse con le sue molte lusinghe, lo trascinò con la dolcezza delle sue labbra. Egli le andò dietro subito, come un bue va al macello, come uno stolto è condotto ai ceppi che lo castigheranno, come un uccello si affretta al laccio, senza sapere che è teso contro la sua vita, finché una freccia gli trapassi il fegato. (Proverbi 7:6-23)

  

…sleali,

 La lealtà è la fede nei patti ed era considerato come un dovere sacro.

Ma questa sarà una perversione sempre più dilagante:

Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza. (2 Timoteo 3:1-5)

 

Davide descrive cosa è gradito agli occhi di Dio:

O SIGNORE, chi dimorerà nella tua tenda? Chi abiterà sul tuo santo monte?

Colui che è puro e agisce con giustizia, e dice la verità come l'ha nel cuore; che non calunnia con la sua lingua, né fa male alcuno al suo vicino, né insulta il suo prossimo.

Agli occhi suoi è spregevole il malvagio, ma egli onora quelli che temono il SIGNORE.

Se anche ha giurato a suo danno, non cambia; non dà il suo denaro a usura, né accetta regali a danno dell'innocente. Chi agisce così non sarà mai smosso. (Salmo 15)

 

Una delle caratteristiche peculiari di Dio è la fedeltà nei patti:

Egli è la rocca, l'opera sua è perfetta, poiché tutte le sue vie sono giustizia.

È un Dio fedele e senza iniquità. Egli è giusto e retto. (Salmo 32:4)

 

Anche nei confronti delle nostre infedeltà o incoerenze:

Certa è quest'affermazione: se siamo morti con lui, con lui anche vivremo; se abbiamo costanza, con lui anche regneremo; se lo rinnegheremo anch'egli ci rinnegherà; se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso. (2 Timoteo 2:11-13)

 

Se l'opera che uno ha costruita sul fondamento rimane, egli ne riceverà ricompensa; se l'opera sua sarà arsa, egli ne avrà il danno; ma egli stesso sarà salvo; però come attraverso il fuoco. (1 Corinzi 3:14-15)

  

…senza affetti naturali,

 Come per il legame già visto per l’ubbidienza ai genitori… …tutti i legami parentali naturali degenerano lontano da Dio.

Anche scelte come il divorzio… …la separazione… …sono segni di questa degenerazione sempre più dilagante… …la famiglia di sgretola e con lei tutti gli affetti naturali.

  

…spietati.

 La crudeltà dell’uomo verso i suoi simili è l’espressione più lontana dall’Amore che Dio ha per l’uomo!

Il non provare alcuna pietà per il prossimo… …anzi arrivare a godere della sofferenza altrui è veramente diabolico!

Ma questa sarà una perversione sempre più dilagante e “mascherata”:

Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza. (2 Timoteo 3:1-5)

 

Paolo elenca altre volte la perversione dell’uomo decaduto nelle sue lettere:

Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose; circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà il regno di Dio. (Galati 5:19-21)

 

Come si addice ai santi, né fornicazione, né impurità, né avarizia, sia neppure nominata tra di voi; né oscenità, né parole sciocche o volgari, che sono cose sconvenienti; ma piuttosto abbondi il ringraziamento. (Efesini 5:3-4)

 Noi sappiamo che la legge… …è fatta non per il giusto ma per gl'iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e gl'irreligiosi, per coloro che uccidono padre e madre, per gli omicidi, per i fornicatori, per i sodomiti, per i mercanti di schiavi, per i bugiardi, per gli spergiuri e per ogni altra cosa contraria alla sana dottrina…  (1 Timoteo 1:8-11)

 

***

 Essi, pur conoscendo che secondo i decreti di Dio quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette.

 

L’uomo pur nella sua depravazione ha conosciuto interiormente, nella sua coscienza la, giusta disposizione divina secondo la quale chi fa le cose sopra elencate incorre in un severo giudizio.

Di questo troviamo traccia in tutte le antiche e moderne filosofie, le antiche e moderne religioni e principi civili.

Possiamo vedere come ragionavano i maltesi davanti all’apostolo Paolo, “presunto omicida e presunto perseguito dalla giustizia divina”:

Certamente, quest'uomo è un omicida perché, pur essendo scampato dal mare, la Giustizia non lo lascia vivere. (Atti 28:4)

 Ma nonostante questa “coscienza” non si è preoccupato di lasciarsi guidare dalla luce, morale accesa nella coscienza; l'ha spenta gradualmente ed è giunto perfino ad approvare coloro che le fanno.

 

***

 

CONCLUSIONE

 Il primo passo nella rivelazione della giustificazione che Dio dona agli uomini per mezzo della fede è l’affermare che essi ne hanno un disperato bisogno… …sono sotto l’ira di Dio!

 Dio è un Dio GIUSTO ed AMA LA GIUSTIZIA NELLA VERITA’, non è mai cambiato!

 Il Dio Salvatore è lo stesso Dio che ha mandato il diluvio sulla Terra (cfr Genesi 7:17-24) e che calpesterà i corpi dei ribelli e riempirà il tino del loro sangue fino all’altezza del morso dei cavalli (cfr Apocalisse 19:11-16), solo il Sangue di Gesù Cristo placa la Sua ira!

 Gli uomini hanno sostanzialmente commesso tre gravissimi peccati:

- hanno soffocato la Verità con l’ingiustizia

- hanno ignorato la Rivelazione di Dio

- hanno disonorato la Gloria di Dio

 

Queste sono le accuse che scatenano l’ira di Dio e dalle quali provengono tutte le manifestazioni del peccato che abita nel cuore dell’uomo!

 Dio ha preso atto di queste scelte scellerate e ha abbandonato l’empio ad un destino terribile… …lontano da Lui (nell’impurità), e l’uomo ha perso ogni intelligenza ed ogni lume!

 L’uomo privo della Luce divina è caduto:

            - nella menzogna (che ha scelto al posto della Verità)

            - nel buio morale (che ha scelto al posto della Rivelazione divina)

            - nel disonore (avendo disonorato Dio)

 E si corrompe secondo le regole della corruzione più bestiale… …sempre di più… …sempre più nel buio… …esternando tutte le caratteristiche di meschinità che coltiva nel suo stato di peccato.

 Ormai abituato a vivere in questo stato di peccato… …arriva anche ad approvarlo ed a ritenerlo giusto… …la rivendicazione di una giustizia immorale dei nostri tempi è esemplare!

Gianni Marinuzzi