La giustizia di Dio rivelata nel giudizio -
La condanna dei pagani e le sue conseguenze
LETTERA AI ROMANI 1:18-32
L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli
uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia; poiché quel che si può
conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; infatti
le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono
chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle
opere sue; perciò essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Dio,
non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a
vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato.
Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti, e hanno mutato la
gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo
corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
Per questo Dio li ha abbandonati all'impurità, secondo i desideri dei loro
cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi; essi, che hanno
mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura
invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.
Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno
cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura; similmente anche gli
uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati
nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti
infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio
traviamento.
Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa
della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente; ricolmi
di ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, di
omicidio, di contesa, di frode, di malignità; calunniatori, maldicenti,
abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, ingegnosi nel male,
ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza affetti naturali, spietati.
Essi, pur conoscendo che secondo i decreti di Dio quelli che fanno tali cose
sono degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le
commette.
***
- i giudei che soli possedevano la rivelazione di Dio in quanto il popolo
della promessa
- le genti pagane dotate rivelazione generale
Sotto la luce del giusto giudizio di Dio, sono sotto condanna gli uni come
gli altri.
Il peccato è universale come attestano le Scritture. Abbiamo così tre
Sezioni:
Sezione A -
Romani 1:18-32: La condanna del mondo pagano
Sezione B -
Romani 2:1-3:8: La condanna dei Giudei
Sezione C -
Romani 3:9-20: La condanna universale attestata dalle
Scritture
***
Il primo passo nella rivelazione della giustificazione che Dio dona agli
uomini per mezzo della fede è l’affermare che essi ne hanno un disperato
bisogno… …sono sotto l’ira di Dio!
Salvezza implica perdizione.
Nessuno può abbracciare con fede la grazia in Cristo se prima non abbia
sentito il suo stato di condanna.
Predicare la grazia senza svelare il peccato dell'uomo e l'ira di Dio sul
peccatore, non è conforme al metodo di Cristo e degli Apostoli.
La diagnosi della malattia deve precedere la somministrazione del rimedio.
Giovanni Battista è l’esempio di come bisogna preparare la via al Salvatore.
***
L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli
uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia; poiché quel che si può
conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; infatti
le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono
chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle
opere sue; perciò essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Dio,
non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a
vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato.
Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti, e hanno mutato la
gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo
corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
L'ira di Dio
è il sentimento di viva indignazione suscitato in Dio dal peccato dell'uomo:
sentimento che si traduce
in atti di repressione e di punizione
in Dio che è la perfezione della vita.
In Dio esiste l'amore perfetto per il bene e l'odio perfetto per il male.
Non si parla molto volentieri di questa
ira di Dio in quanto è molto
più stimolante e piacevole parlare
dell’amore di Dio… …ed è
comprensibile.
Ma non ha senso parlare di vero Amore di Dio se non mettiamo sullo stesso
piano l’odio di Dio per il male.
Ricordiamo alcuni proverbi in tal senso:
Sei cose odia il SIGNORE, anzi
sette gli sono in abominio:
gli occhi alteri, la lingua
bugiarda, le mani che spargono sangue innocente, il cuore che medita disegni
iniqui, i piedi che corrono frettolosi al male, il falso testimone che
proferisce menzogne, e chi semina discordie tra fratelli.
(Proverbi 6:16-19)
La bilancia falsa è un abominio per il SIGNORE,
ma il peso giusto gli è gradito.
(Proverbi 11:1)
Le labbra bugiarde sono un abominio per il SIGNORE,
ma quelli che agiscono con sincerità gli sono graditi.
(Proverbi 12:22)
La via dell'empio è in abominio al SIGNORE,
ma egli ama chi segue la giustizia.
(Proverbi 15:9)
Il peso doppio è in abominio al SIGNORE…
(Proverbi 20:23)
Davide dichiara in modo lapidario:
…il SIGNORE è giusto; egli ama la giustizia…
(Salmi 11:7)
Quindi Paolo inizia la sua evangelizzazione con la dichiarazione che
c’è un Dio adirato… …e
questa ira di Dio si rivela dal cielo…
…ovvero l’ira non è visibile
all’occhio umano ma si scorgono i suoi devastanti effetti!
Questa ira di Dio non è contro l’uomo in sé (che ha tanto amato e tanto ama
– cfr Giovanni 3:16), non è nemmeno contro il mondo (che ha tanto amato e
tanto ama – cfr Giovanni 3:16), ma è contro
ogni empietà e ingiustizia degli uomini.
Ciò che fa adirare Dio sono essenzialmente due cose:
- l’empietà degli uomini
L’empietà è il rinnegamento della essenza stessa di Dio
(a differenza della pietà che è il
timore di Dio), con il riempimento del vuoto con un “dio
alla propria immagine”.
Paolo ha già descritto nella seconda lettera ai tessalonicesi il
Mistero dell’empietà in
cosa consiste e come si manifesterà totalmente negli ultimi tempi:
Ora, fratelli, circa la venuta del Signore nostro Gesù Cristo e il nostro
incontro con lui, vi preghiamo di non lasciarvi così presto sconvolgere la
mente, né turbare sia da pretese ispirazioni, sia da discorsi, sia da
qualche lettera data come nostra, come se il giorno del Signore fosse già
presente.
Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà se prima non
sia venuta l'apostasia e non sia
stato manifestato l'uomo del peccato, il figlio della perdizione,
l'avversario, colui che s'innalza
sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da
porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi Dio.
Non vi ricordate che quand'ero ancora con voi vi dicevo queste cose?
Ora voi sapete ciò che lo trattiene
affinché sia manifestato a suo tempo.
Infatti il mistero dell'empietà è già in atto, soltanto c'è chi ora
lo trattiene, finché sia tolto di mezzo.
E allora sarà manifestato l'empio,
che il Signore Gesù distruggerà
con il soffio della sua bocca, e annienterà con l'apparizione della
sua venuta.
La venuta di quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di Satana, con
ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, con ogni tipo
d'inganno e d'iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno
aperto il cuore all'amore della verità per essere salvati. Perciò Dio manda
loro una potenza d'errore perché credano alla menzogna; affinché tutti
quelli che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti
nell'iniquità, siano giudicati.
(2 Tessalonicesi 2:1-12)
- l’ingiustizia degli uomini
L’ingiustizia è il rinnegamento della volontà di Dio
(a differenza della giustizia che è
la adesione alla volontà di Dio) con il riempimento del vuoto con una “propria
giustizia”.
Solo in Dio vi è Giustizia… …al di fuori di Lui non vi è Giustizia e non vi
può essere!
E se la Giustizia si trova nella volontà di Dio, possiamo comprendere le
espressioni di Gesù a proposito:
Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma
chi fa la volontà del Padre mio che
è nei cieli.
(Matteo 7:21)
Poiché chiunque avrà fatto la
volontà del Padre mio, che è nei cieli, mi è fratello e sorella e madre.
(Matteo 12:50)
Quel servo che ha conosciuto la volontà del suo padrone e non ha preparato
né fatto nulla per compiere la sua volontà, riceverà molte percosse;
ma colui che non l'ha conosciuta e ha fatto cose degne di castigo, ne
riceverà poche.
A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto; e a chi molto è stato
affidato, tanto più si richiederà.
(Luca 12:47-48)
…questa è la volontà del Padre mio:
che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo
risusciterò nell'ultimo giorno.
(Giovanni 6:40)
Pertanto la volontà di Dio è che
l’uomo Lo riconosca… …Lo riconosca nell’Opera di Salvezza che ha preparata
in Cristo Gesù.
E questa Sua volontà, una volta riconosciuta ed accettata produce nel cuore
del credente l’opera di identificazione del credente stesso nella volontà di
Dio, secondo gli insegnamenti degli apostoli:
Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il
rinnovamento della vostra mente, affinché
conosciate per esperienza quale sia
la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.
(Romani 12:2)
Perciò non agite con leggerezza, ma
cercate di ben capire quale sia la volontà del Signore.
(Efesini 5:17)
Perché questa è la volontà di Dio:
che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione, che ciascuno di
voi sappia possedere il proprio corpo in santità e onore, senza abbandonarsi
a passioni disordinate come fanno gli stranieri che non conoscono Dio; che
nessuno opprima il fratello né lo sfrutti negli affari; perché il
Signore è un vendicatore in tutte queste cose, come già vi abbiamo detto e
dichiarato prima.
Infatti Dio ci ha chiamati non a impurità, ma a santificazione.
Chi dunque disprezza questi precetti, non disprezza un uomo, ma quel Dio che
vi fa anche dono del suo Santo Spirito.
(1 Tessalonicesi 4:3-8)
…in
ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù
verso di voi.
(1 Tessalonicesi 5:18)
Perché questa è la volontà di Dio:
che, facendo il bene, turiate la bocca all'ignoranza degli uomini stolti.
(1 Pietro 2:15)
Infatti è meglio che soffriate per
aver fatto il bene, se tale è la
volontà di Dio, che per aver fatto il male.
(1 Pietro 3:17)
Pietro ci esorta vivamente a dedicare la nostra vita alla volontà di Dio
(alla Giustizia):
…per consacrare il tempo che gli
resta da vivere nella carne, non più alle passioni degli uomini, ma
alla volontà di Dio.
(1 Pietro 4:2)
E Giovanni ci ricorda una splendida promessa da parte di Dio:
E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma
chi fa la volontà di Dio rimane in
eterno.
(1 Giovanni 2:17)
Empietà
(negazione e disprezzo di Dio) ed
ingiustizia (ribellione alla
Sua volontà), sotto le loro svariate
forme, provocano l'ira di Dio contro gli esseri responsabili che hanno
una conseguente azione pratica… …
soffocano la verità con l'ingiustizia.
L’ira di Dio si abbatte sugli uomini, sostanzialmente a causa di tre accuse:
1) la Verità viene soffocata dall’ingiustizia
2) la rivelazione di Dio è stata ignorata
3) la gloria di Dio è stata svilita
1) la Verità viene soffocata dall’ingiustizia
…che soffocano la verità con l'ingiustizia…
La verità è l’espressione
esatta della realtà.
Ma qui si tratta della
Verità più alta, che concerne
Dio, la realtà suprema, il
rapporto per eccellenza tra il Dio
dell’universo e l’uomo.
Questa
Verità
è soffocata dalla ingiustizia
(dalla ribellione dell’uomo nei confronti di Dio).
L'avere conoscenza della verità,
per quanto imperfettamente, è il
fondamento della responsabilità dell'uomo.
E l’uomo è pienamente responsabile
in quanto…
…quel
che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato
loro; infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità,
si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per
mezzo delle opere sue.
Ovvero: quel tanto che la mente, nel
suo stato naturale può afferrare di Dio, all'infuori di una rivelazione
speciale (il creato parla del Creatore) è sufficiente per rendere l’uomo
responsabile di questa ribellione.
L'immensità dell'universo e delle forze che in esso sono all'opera, fa
pensare alla potenza dell'origine di esso.
L'ordine perfetto, la infinita varietà, l'adattamento, dei mezzi allo scopo,
l'abbondanza di beni provveduti per le creature, fanno pensare alla
intelligenza, alla sapienza infinita, alla bontà di Colui che è la causa
prima del mondo e lo mantiene in esistenza.
E siccome le creature individuali passano ma il mondo dura attraverso i
secoli e fin da tempi ignoti, questa permanenza del mondo e delle sue leggi
mostra che la potenza di Dio è eterna.
Tutto questo è la rivelazione che tutte le generazioni hanno potuto leggere
nello stesso libro della natura.
2) la rivelazione di Dio è stata ignorata
…perciò essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Dio, non
l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a vani
ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato.
Tutti gli uomini non hanno pertanto scuse davanti a Dio… …non hanno alcuna
attenuante circa l’ignoranza della Sua esistenza… …ma invece di cercarLo per
glorificarLo e ringraziarLo,
si sono dati a vani ragionamenti e il
loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato.
Paolo in questi versi descrive l'uso perverso fatto dai popoli
delle varie epoche della conoscenza di Dio da loro posseduta.
La creatura intelligente che conosce Dio, deve proclamarne la gloria, come
troviamo scritto nell’Apocalisse:
Temete Dio e dategli gloria,
perché è giunta l'ora del suo giudizio.
Adorate colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e le fonti delle
acque.
(Apocalisse 14:7)
Paolo e Barnaba insegnarono proprio così ai greci di Listra che volevano
adorarli come “dei”:
Uomini, perché fate queste cose?
Anche noi siamo esseri umani come voi; e vi predichiamo che da queste vanità
vi convertiate al Dio vivente, che
ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi.
Egli, nelle generazioni passate, ha lasciato che ogni popolo seguisse la
propria via, senza però lasciare se stesso privo di testimonianza, facendo
del bene, mandandovi dal cielo pioggia e stagioni fruttifere, dandovi cibo
in abbondanza, e letizia nei vostri cuori.
(Atti 14:15-17)
Ed insegnò nella medesima maniera ad Atene:
Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso,
essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da
mani d'uomo; e non è servito dalle mani dell'uomo, come se avesse bisogno di
qualcosa; lui, che dà a tutti la
vita, il respiro e ogni cosa.
Egli ha tratto da uno solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su
tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate, e
i confini della loro abitazione, affinché cerchino Dio,
se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché egli non sia lontano da
ciascuno di noi.
(Atti 17:24-27)
Ma l’uomo, anziché
cercare Dio,
glorificarLo ed adorarLo, ha
scelto di
darsi a vani ragionamenti ed il suo
cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato.
La mente dell’uomo, invece di volgere la sua attività alla conoscenza di
Dio, si è consumata in un'attività
vana e disordinata,
sostituendo la conoscenza di Dio con la mitologia di esseri che non sono mai
esistiti.
Oltre a che questo, il cuore dell’uomo (il centro della personalità e sede
degli affetti), diventato
ottenebrato (nelle tenebre…
…privo di Luce) ha fatto si che i sentimenti dell’uomo stesso si perdessero
nella vanità… …Paolo descriverà questa situazione nella lettera agli
efesini:
…non comportatevi più come si comportano i pagani
nella vanità dei loro pensieri, con
l'intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo
dell'ignoranza che è in loro, a motivo dell'indurimento del loro cuore.
Essi, avendo perduto ogni
sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza fino a commettere ogni
specie di impurità con avidità insaziabile.
(Efesini 4:17-19)
3) la gloria di Dio è stata svilita
In questa scelta scellerata di rinnegare Dio e ribellarsi alla Sua volontà,
l’uomo (la progenie di Eva), pensa di aver trovato nel “frutto proibito”
l’intelligenza, analizziamo la tentazione del serpente ed il ragionamento di
Eva:
…Dio sa che nel giorno che ne
mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la
conoscenza del bene e del male.
La donna osservò
che l'albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che
l'albero era desiderabile per
acquistare conoscenza; prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a
suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò.
(Genesi 3:5-6)
Tutta l’umanità… …i Greci… …gli Egizi… …i Romani… …vantavano la loro
“sapienza”; l’uomo moderno... …affascinato dalle proprie scoperte è più che
mai illuso della propria “conoscenza” che lo sta portando sempre più vicino
ad un tracollo morale e spirituale.
Paolo, scrivendo a Timoteo (suo discepolo di origine greca… …ai tempi della
grecia “sapiente”), lo esorta così:
O Timoteo, custodisci il deposito;
evita i discorsi vuoti e profani e
le obiezioni di quella che
falsamente si chiama scienza…
(1 Timoteo 6:20)
Di solito l'errore spirituale è accompagnato da un sentimento di orgoglio
che ci fa sentire “più saggi” di Dio.
Dobbiamo vegliare sul come consideriamo la Parola di Dio… …dobbiamo sempre
avere l’umiltà di riconoscere che
Dio è più saggio di noi… …che i
Suoi occhi vedono meglio dei nostri… …la
Sua Parola viene prima della nostra… …altrimenti rischiamo di cadere
nello stesso inganno di Eva e di
tutti gli uomini che abitualmente vivono in questo stato di “pazzia”.
L’errore spirituale… …il vuoto lasciato da Dio che l’uomo ha rinnegato e
allontanato… …si deve necessariamente riempire con qualcos’altro… …l’idolatria…
…non è più l’uomo una creatura di
Dio, ma è l’uomo che si “forma un Dio” alla immagine del “terreno”!
Paolo descrive questa “attività” in questo modo:
…hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle
dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
L’attività dell’uomo decaduto è stata quella di
mutare la realtà della Verità divina…
…questo porterà ad un mutamento di altre cose… …che vedremo presto!
Gli “idoli” aventi caratteristiche “umane” erano adorati specialmente in
Grecia ed in Italia.
Gli Egizi, adoravano bovini, serpenti, uccelli, ecc.
Con l’avvento del cristianesimo e l’alterazione dello stesso siamo poi
passati all’adorazione di “reliquie”… …morti… …statue raffiguranti “santi”…
…le cose cambiano ma l’uomo e la sua intelligenza ottenebrata è sempre
uguale.
Dio ha provato a fare ragionare coloro che avevano ancora un “barlume di
intelligenza”:
A chi vorreste assomigliare Dio? Con quale immagine lo rappresentereste?
Un artista fonde l'idolo, l'orafo lo ricopre d'oro e vi salda delle
catenelle d'argento.
Colui che la povertà costringe a offrir poco sceglie un legno che non
marcisca, e si procura un abile artigiano, per fare un idolo che non
vacilli.
Ma non lo sapete? Non l'avete sentito? Non vi è stato annunciato fin dal
principio?
Non avete riflettuto sulla fondazione della terra?
Egli è assiso sulla volta della terra, da lì gli abitanti appaiono come
cavallette; egli distende i cieli come una cortina e li spiega come una
tenda per abitarvi; egli riduce i prìncipi a nulla, e annienta i giudici
della terra; appena piantati, appena seminati, appena il loro fusto ha preso
radici in terra, egli vi soffia contro, e quelli inaridiscono e l'uragano li
porta via come stoppia.
«A chi dunque mi vorreste
assomigliare, a chi sarei io uguale?» dice il Santo.
Levate gli occhi in alto e guardate: Chi ha creato queste cose? Egli le fa
uscire e conta il loro
esercito, le chiama tutte per nome; per la grandezza del suo potere e per la
potenza della sua forza, non ne manca una.
(Isaia 40:18-26)
C'è forse un Dio fuori di me?
Non c'è altra Rocca; io non ne conosco nessuna"».
Quelli che fabbricano immagini scolpite sono tutti vanità;
i loro idoli più cari non giovano a nulla; i loro testimoni non vedono, non
capiscono nulla, perché essi siano coperti di vergogna. Chi fabbrica un dio
o fonde un'immagine che non gli serva a nulla?
Ecco, tutti quelli che vi lavorano saranno coperti di vergogna, e gli
artefici stessi non sono che uomini!
Si radunino tutti, si presentino!... Saranno spaventati e coperti di
vergogna tutti insieme.
Il fabbro lima il ferro, lo mette nel fuoco, forma l'idolo a colpi di
martello e lo lavora con braccio vigoroso; soffre perfino la fame e la forza
gli vien meno; non beve acqua e si affatica.
Il falegname stende la sua corda, disegna l'idolo con la matita, lo lavora
con lo scalpello, lo misura con il compasso, ne fa una figura umana, una
bella forma d'uomo,
perché abiti una casa.
Si tagliano dei cedri, si prendono degli elci, delle querce, si fa la scelta
fra gli alberi della foresta, si piantano dei pini che la pioggia fa
crescere.
Poi tutto questo serve all'uomo per fare fuoco, ed egli ne prende per
riscaldarsi, ne accende anche il forno per cuocere il pane; e ne fa pure un
dio e lo adora, ne scolpisce un'immagine, davanti alla quale si inginocchia.
Ne brucia la metà nel fuoco, con l'altra metà prepara la carne, la fa
arrostire, e si sazia.
Poi si scalda e dice: «Ah! mi riscaldo, godo a veder questa fiamma!»
Con l'avanzo si fa un dio, il suo idolo, gli si prostra davanti, lo adora,
lo prega e gli dice: «Salvami, perché tu sei il mio dio!»
Non sanno nulla, non capiscono nulla; hanno impiastrato loro gli occhi
perché non vedano, e il cuore perché non comprendano.
Nessuno rientra in se stesso e ha conoscimento e intelletto per dire: «Ne ho
bruciato la metà nel fuoco, sui suoi carboni ho fatto cuocere il pane, vi ho
arrostito la carne che ho mangiata; con il resto farei un idolo abominevole?
Mi inginocchierei davanti a un pezzo di legno?»
Un tal uomo si pasce di cenere, il suo cuore sviato lo inganna al punto che
non può liberarsene e dire: «Ciò che stringo nella mia destra non è forse
una menzogna?»
(Isaia 44:8-20)
Ci rendiamo conto di quanto “l’uomo moderno”… …emancipato… …pregredito… …sia
in realtà stolto e nel buio totale?
L'Apostolo ha mostrato fin qui come i pagani hanno soffocata la conoscenza
di Dio,
alterando la Verità e
giungendo con l'idolatria ad avvilire nel modo più abbietto la divinità.
Ora descrive invece come l'ira di Dio si rivela dal cielo sopra una simile
condotta.
L’umanità decaduta ha mutato la
realtà della Verità…
…ha degradato,
disonorato Dio… …Dio
quindi
la ha abbandonato alla
degradazione morale ed al disonore della sua stessa persona.
***
Per questo Dio li ha abbandonati all'impurità, secondo i desideri dei loro
cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi; essi, che hanno
mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura
invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.
I risultati dell’aver
soffocato la Verità con l’ingiustizia,
dell’aver
ignorato la Rivelazione e
dell’aver
svilito la Gloria di Dio ha
fatto si che l’uomo,
abbandonato da Dio è caduto
sotto il controllo della sua mente perversa e priva di intelligenza.
L’uomo senza Dio è come una bestia… …priva di intelligenza… …Eliù lo dice
espressamente:
…quel che rende intelligente l'uomo è lo spirito, è il soffio
dell'Onnipotente.
(Giobbe 32:8)
…nessuno dice: "Dov'è Dio, il mio
Creatore, che nella notte ispira canti di gioia,
che ci fa più intelligenti delle
bestie dei campi e più saggi degli uccelli del cielo?
(Giobbe 35:10-11)
E quando l’uomo ragione fuori dal “santuario di Dio” ragiona come una
bestia, come dice Asaf:
Ho voluto riflettere
per comprendere questo, ma la cosa
mi è parsa molto ardua, finché
non sono entrato nel santuario di Dio, e non ho considerato la fine di
costoro. Certo, tu li metti in luoghi sdrucciolevoli, tu li fai cadere in
rovina.
Come sono distrutti in un momento, portati via, consumati in circostanze
orribili!
Come avviene d'un sogno quand'uno si sveglia, così tu, Signore, quando ti
desterai, disprezzerai la loro vana apparenza.
Quando il mio cuore era amareggiato e io mi sentivo trafitto internamente,
ero insensato e senza intelligenza; io ero di fronte a te come una bestia.
(Salmo 73:16-22)
Vogliamo ricordare a questo punto quale fu il giudizio che cadde sul famoso
re Nabucodonosor proprio per
queste sue attitudini, quale fu la sua esperienza e quale effetto ebbe in
lui il suo ravvedimento:
Questa è l'interpretazione, o re; è un decreto dell'Altissimo, che sarà
eseguito sul re, mio signore: tu
sarai scacciato di mezzo agli uomini e abiterai con le bestie dei campi;
ti daranno da mangiare l'erba come
ai buoi; sarai bagnato dalla rugiada del cielo e sette tempi passeranno su
di te finché tu riconoscerai che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e
lo dà a chi vuole.
Quanto poi all'ordine di lasciare il ceppo con le radici dell'albero, ciò
significa che il tuo regno ti sarà ristabilito, dopo che avrai riconosciuto
che il dominio appartiene al cielo. Perciò, o re, accetta il mio consiglio!
Metti fine ai tuoi peccati
praticando la giustizia, e alle tue iniquità mostrando compassione verso gli
afflitti. Forse, la tua prosperità potrà essere prolungata».
Tutto questo avvenne al re Nabucodonosor.
Dodici mesi dopo, mentre passeggiava sul terrazzo del palazzo reale di
Babilonia, il re disse: «Non è
questa la grande Babilonia che io ho costruita come residenza reale con la
forza della mia potenza e per la gloria della mia maestà?»
Il re aveva ancora la parola sulle labbra, quando una voce venne dal cielo e
disse: «Sappi, o re Nabucodonosor, che il tuo regno ti è tolto;
tu sarai scacciato di mezzo agli
uomini e abiterai con le bestie dei campi; ti daranno da mangiare erba come
ai buoi, e passeranno sette tempi sopra di te, finché tu riconoscerai che
l'Altissimo domina sul regno degli uomini e lo dà a chi vuole».
Nello stesso istante quella parola si adempì su Nabucodonosor.
Egli fu scacciato di mezzo agli uomini, mangiò l'erba come i buoi, il suo
corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo, i capelli gli crebbero come le
penne delle aquile e le sue unghie diventarono come quelle degli uccelli.
Alla fine di quei giorni, io, Nabucodonosor, alzai gli occhi al cielo e la
ragione tornò in me. Benedissi l'Altissimo, lodai e glorificai colui che
vive in eterno: il suo dominio è un dominio eterno e il suo regno dura di
generazione in generazione.
Tutti gli abitanti della terra sono un nulla davanti a lui; egli agisce come
vuole con l'esercito del cielo e con gli abitanti della terra; e non c'è
nessuno che possa fermare la sua mano o dirgli: «Che fai?»
In quel tempo la ragione tornò in me; la gloria del mio regno, la mia maestà
e il mio splendore mi furono restituiti; i miei consiglieri e i miei grandi
mi cercarono, io fui ristabilito nel mio regno e la mia grandezza fu
superiore a quella che avevo prima.
Ora io, Nabucodonosor, lodo, esalto e glorifico il Re del cielo, perché
tutte le sue opere sono vere e le sue vie giuste, ed egli ha il potere di
umiliare quelli che procedono con superbia.
(Daniele 4:24-37)
Essi hanno
disonorato Dio… …Dio, nella
Sua ira li ha puniti con una degradazione che colpisce la loro propria
persona nella parte “invisibile” (i
desideri dei loro cuori) che si manifesta nella parte “visibile”
in modo da disonorare fra di loro i
loro corpi.
Essi che hanno mutato la verità di Dio,
la realtà del Vero Dio in
menzogna… …Paolo nelle sue lettere ha più volte chiarito quale sia
“il peso” degli idoli e la loro “menzogna”
e li ha paragonati al Dio vivente
e Vero:
Quanto dunque al mangiare carni sacrificate agli idoli,
sappiamo che l'idolo non è nulla nel
mondo, e che non c'è che un Dio solo.
Poiché, sebbene vi siano cosiddetti
dèi, sia in cielo sia in terra, come infatti ci sono molti dèi e signori,
tuttavia per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e
noi viviamo per lui, e un solo Signore, Gesù Cristo, mediante il quale sono
tutte le cose, e mediante il quale anche noi siamo.
(1 Corinzi 8:4-6)
…perché essi stessi raccontano quale sia stata la nostra venuta fra voi, e
come vi siete convertiti dagl'idoli
a Dio per servire il Dio vivente e vero, e per aspettare dai cieli il
Figlio suo che egli ha risuscitato dai morti; cioè, Gesù che ci libera
dall'ira imminente.
(1 Tessalonicesi 1:9-10)
Nella loro intelligenza ottenebrata gli uomini pagani hanno quindi
adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in
eterno. Amen.
Con l'amen Paolo
fa atto di personale adorazione a Dio che solo è degno di essere, e solo
sarà, l'oggetto dell'eterna lode delle
creature intelligenti.
***
Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno
cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura; similmente anche gli
uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati
nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti
infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio
traviamento.
Paolo qui comincia ad entrare nel dettaglio di come
lo stato dell’uomo senza Dio… …con
l’intelligenza ottenebrata… …seguendo l’istinto naturale… …dopo
aver mutato la Verità di Dio in
menzogna, cominci a mutare le sue naturali inclinazioni…
E’ interessante leggere come Paolo contrappone il cammino dei santi a quello
dei pagani:
Perché questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che vi asteniate
dalla fornicazione, che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in
santità e onore, senza abbandonarsi
a passioni disordinate come fanno gli stranieri che non conoscono Dio…
(1 Tessalonicesi 4:3-5)
Questo dunque io dico e attesto nel Signore:
non comportatevi più come si
comportano i pagani nella vanità dei loro pensieri, con l'intelligenza
ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo dell'ignoranza che è in
loro, a motivo dell'indurimento del loro cuore.
Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza
fino a commettere ogni specie di impurità con avidità insaziabile.
Ma voi non è così che avete imparato a conoscere Cristo.
(Efesini 4:17-20)
L'espressione
si sono infiammati nella loro
libidine denota il carattere violento e progressivo di queste
passioni libidinose che erano particolarmente famose nelle pratiche dei
Fenici, degli Egizi, dei Greci, dei Romani, dei Galati, degli Asiatici e dei
Persiani, e sembrano essere state più comuni fra le classi più colte.
Gli uomini hanno identificato Dio come una bestia…
…Dio ha permesso che scendessero
nella bestialità e nel giorno del Signore, i ribelli saranno sottomessi
alla autorità della bestia (cfr Apocalisse 13).
***
Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa
della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente; ricolmi
di ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, di
omicidio, di contesa, di frode, di malignità; calunniatori, maldicenti,
abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, ingegnosi nel male,
ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza affetti naturali, spietati.
Questi versi allargano la descrizione della dissolutezza in cui è
precipitato il mondo pagano per avere
soffocata la conoscenza del vero Dio
e
non curandosene affatto.
Non solo la dignità della persona umana è stata calpestata nel fango, ma
tutta quanta la vita sociale, nelle sue molteplici manifestazioni è stata
inquinata e guastata dal disordine morale...
…essendo
ricolmi di ogni ingiustizia,
hanno esternato quello che sono nella realtà, ovvero hanno esternato.
…malvagità,
La
malvagità accenna
all'attività perversa che desidera… …cerca il male altrui.
Satana è chiamato enfaticamente «il
malvagio».
Ben diversa è l’attitudine di chi ha l’amore di Dio:
L'amore
è paziente, è benevolo; l'amore
non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo
sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita
il male, non gode dell'ingiustizia,
ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni
cosa, sopporta ogni cosa.
(1 Corinzi 13:4-7)
…cupidigia,
La
cupidigia è il desiderio
smodato di possedere… …ricordiamoci che
I tesori di empietà non fruttano, ma
la giustizia libera dalla morte. Il
SIGNORE non permette che il giusto soffra la fame, ma respinge insoddisfatta
l'avidità degli empi. (Proverbi 10:2-4)
Spesso
la cupidigia si accompagna
con
l’immoralità perchè molte
volte si brama la ricchezza come mezzo di soddisfare gli appetiti sensuali:
Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza
fino a commettere ogni specie di impurità
con avidità insaziabile.
(Efesini 4:19)
Gesù insegnava così:
Non siate dunque in ansia, dicendo: "Che mangeremo? Che berremo? Di che ci
vestiremo?"
Perché sono i pagani che ricercano
tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di
tutte queste cose.
Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno
date in più.
Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di
se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno.
(Matteo 6:32-34)
Ricordiamoci anche che è proprio a causa della
cupidigia che soffoca il seme
della Parola di Dio:
E altri sono quelli che ricevono il seme tra le spine; cioè coloro che hanno
udito la parola; poi gli impegni
mondani, l'inganno delle ricchezze, l'avidità delle altre cose, penetrati in
loro, soffocano la parola, che così riesce infruttuosa.
(Marco 4:18-19)
Paolo, per questo ci esorta a vivere con tutto un altro spirito:
La pietà, con animo contento del proprio stato, è un grande guadagno.
Infatti non abbiamo portato nulla nel mondo, e neppure possiamo portarne via
nulla; ma avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo
contenti.
Invece quelli che vogliono
arricchire cadono vittime di tentazioni, di inganni e di molti desideri
insensati e funesti, che affondano
gli uomini nella rovina e nella perdizione.
(1 Timoteo 6:6-9)
Paolo, scrivendo a Timoteo relativamente alle degenerazione nei tempi
prossimi all’apostasia lo avverte così:
Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili;
perché gli uomini saranno
egoisti, amanti del denaro,
vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati,
irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati,
senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del
piacere anziché di Dio, aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno
rinnegato la potenza. Anche da
costoro allontànati!
(2 Timoteo 3:1-5)
…malizia;
La
malizia designa lo stato
morale dell'uomo come cattivo (malvagio).
Davide vedeva la malizia nel cuori ribelli dei suoi nemici e come
figlia del malvagio:
O SIGNORE, guidami con la tua giustizia, a causa dei
miei nemici; che io veda diritta
davanti a me la tua via; poiché
nella loro bocca non c'è sincerità, il loro cuore è pieno di malizia; la
loro gola è un sepolcro aperto, lusingano con la loro lingua.
Condannali, o Dio! Non riescano nei loro propositi!
Scacciali per tutti i loro misfatti, poiché
si sono ribellati a te.
(Salmo 5:8-10)
Ecco, il malvagio è in doglie
per produrre iniquità.
Egli ha concepito malizia e
partorisce menzogna.
(Salmo 7:14)
Il profeta Isaia la trova come caratteristica della Babilonia, che si
riteneva “saggia
e sapiente”:
Tu ti fidavi della tua malizia
e dicevi: "Nessuno mi vede", la tua
saggezza e la tua scienza ti hanno sviata e tu dicevi in cuor tuo: "Io,
e nessun altro fuori di me".
Ma un male verrà sopra di te, che non saprai come scongiurare; una calamità
ti piomberà addosso, che non potrai allontanare con alcuna espiazione: ti
cadrà improvvisamente addosso una rovina imprevedibile.
(Isaia 47:10-11)
Paolo esorta i fratelli di Corinto a ravvedersi dal loro stato di disordine
deponendo ogni residuo di malizia:
Purificatevi del vecchio lievito,
per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la
nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata.
Celebriamo dunque la festa, non con vecchio lievito, né
con lievito di malizia e di
malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità.
(1 Corinzi 5:7-8)
Le stesse esortazioni le troviamo nelle lettere di Giacomo e di Pietro:
Perciò, deposta ogni impurità e
residuo di malizia, ricevete con dolcezza la parola che è stata piantata
in voi, e che può salvare le anime vostre.
(Giacomo 1:21)
…questa è la volontà di Dio: che, facendo il bene, turiate la bocca
all'ignoranza degli uomini stolti. Fate questo come
uomini liberi, che non si servono
della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come servi di
Dio.
(1 Pietro 2:15-16)
…pieni d'invidia,
Non dobbiamo sottovalutare questa manifestazione dello stato di caduta dell’uomo…
…sembra così inoffensivo… …in realtà è la fonte di devastanti conseguenze:
Nel Libro dei proverbi troviamo scritto che
l'invidia è la carie delle ossa
(Proverbi 14:30).
L’Ecclesiaste ci descrive come l’invidia nasca dal desiderio di confrontarsi
con i successi degli altri per volerli superare:
Ho anche visto che ogni fatica e ogni buona riuscita nel lavoro provocano
invidia dell'uno contro l'altro.
Anche questo è vanità, un correre dietro al vento.
(Ecclesiaste 4:4)
Fu per
invidia che i dottori della
Legge consegnarono Gesù a Pilato:
Perché egli sapeva che glielo
avevano consegnato per invidia.
(Matteo 27:18)
Fu sempre per
invidia che i dottori della
Legge misero le mani addosso agli apostoli:
Il sommo sacerdote e tutti quelli che erano con lui, cioè la setta dei
sadducei, si alzarono, pieni di
invidia, e misero le mani sopra gli apostoli e li gettarono nella prigione
pubblica.
(Atti 5:17-18)
Fu ancora per
invidia che i giudei si
opponevano alla predicazione di Paolo:
Ma i Giudei, vedendo la folla,
furono pieni di invidia e,
bestemmiando, contraddicevano le
cose dette da Paolo.
(Atti 13:45)
Ma i Giudei, mossi da invidia,
presero con loro alcuni uomini malvagi tra la gente di piazza; e, raccolta
quella plebaglia, misero in subbuglio la città; e, assalita la casa di
Giasone, cercavano di trascinare
Paolo e Sila davanti al popolo.
(Atti 17:5)
Spesso nasce anche dall’insinuazione di
false dottrine e da
fissazioni
dottrinali secondarie
e dispute di parole:
Se qualcuno insegna una dottrina diversa e non si attiene alle sane parole
del Signore nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è conforme alla pietà,
è un orgoglioso e non sa nulla; ma
si fissa su questioni e dispute di parole,
dalle quali nascono
invidia, contese, maldicenza,
cattivi sospetti, acerbe discussioni di persone corrotte di mente e prive
della verità, le quali considerano la pietà come una fonte di guadagno.
(1 Timoteo 6:3-5)
Paolo ricorda a Tito, come anche loro, prima della conversione erano
soggetti a questa attitudine:
Perché anche noi un tempo eravamo
insensati, ribelli, traviati, schiavi di ogni sorta di passioni e di
piaceri, vivendo nella cattiveria e
nell'invidia, odiosi e odiandoci a vicenda.
(Tito 3:3)
Ben diversa è l’attitudine di chi ha l’amore di Dio:
L'amore
è paziente, è benevolo; l'amore non
invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo
sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita
il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni
cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.
(1 Corinzi 13:4-7)
Paolo, per questo ci esorta a vivere con tutto un altro spirito:
La pietà, con animo contento del proprio stato, è un grande guadagno.
Infatti non abbiamo portato nulla nel mondo, e neppure possiamo portarne via
nulla; ma avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo
contenti.
Invece quelli che vogliono
arricchire cadono vittime di tentazioni, di inganni e di molti desideri
insensati e funesti, che affondano
gli uomini nella rovina e nella perdizione.
(1 Timoteo 6:6-9)
Anche l’autore della lettera agli ebrei ci esorta in tal senso:
La vostra condotta non sia dominata dall'amore del denaro;
siate contenti delle cose che avete;
perché Dio stesso ha detto: «Io
non ti lascerò e non ti abbandonerò».
(Ebrei 13:5)
Giacomo descrive mirabilmente come
la saggezza e l’intelligenza di Dio,
ci fanno evitare questo malsano modo di condursi, segno di
intelligenza ottenebrata
interiore di origine
diabolica:
Chi fra voi è saggio e intelligente?
Mostri con la buona condotta le sue opere compiute con mansuetudine e
saggezza.
Ma se avete nel vostro cuore amara gelosia e spirito di contesa, non vi
vantate e non mentite contro la verità.
Questa non è la saggezza che scende dall'alto; ma è terrena, animale e
diabolica.
Infatti dove c'è invidia e
contesa, c'è disordine e ogni cattiva azione.
La saggezza che viene dall'alto,
anzitutto è pura; poi pacifica, mite, conciliante, piena di misericordia e
di buoni frutti, imparziale, senza ipocrisia.
Il frutto della giustizia si semina nella pace per coloro che si adoperano
per la pace.
(Giacomo 3:13-18)
Pietro ci esorta, nel nostro camminare in novità di vita a sbarazzarci
delle invidie:
Sbarazzandovi
di ogni cattiveria, di ogni frode, dell'ipocrisia,
delle invidie e di ogni
maldicenza…
(1 Pietro 2:1)
…di omicidio,
L’omicidio
è ricordato nella Parola di Dio come
la prima manifestazione di peccato dell’uomo:
Caino si avventò contro Abele, suo fratello, e l'uccise.
(Genesi 4:8)
Gesù rimproverando i religiosi del suo tempo, dice che
il diavolo è stato omicida dal
principio perché
non si è attenuto alla verità:
Voi siete figli del diavolo, che
è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro.
Egli è stato omicida fin dal
principio e non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui.
Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre
della menzogna.
(Giovanni 8:44)
L’omicidio è l’opposto dell’Amore di Dio
(che
dona vita)… …per questo
Giovanni riprende severamente chi,
nonostante abbia compreso l’Amore di Dio persista nell’odiare suo fratello:
Chiunque odia suo fratello è omicida;
e voi sapete che nessun omicida
possiede in se stesso la vita eterna.
(1 Giovanni 3:15)
…di contesa,
La contesa
è la disposizione a contendere nelle relazioni quotidiane della vita.
Nel libro dei proverbi vediamo come
la contesa nasca
dall’orgoglio e sia in
opposizione alla
saggezza divina:
Dall'orgoglio non viene che contesa,
ma la saggezza è con chi dà
retta ai consigli.
(Proverbi 13:10)
Proprio per questo motivo, Gesù, vista
la contesa nata tra gli
apostoli per motivi di
orgoglio, dà loro un
esemplare insegnamento:
Fra di loro nacque anche una contesa: chi di essi fosse considerato il più
grande.
Ma egli disse loro:
«I re delle nazioni le signoreggiano, e quelli che le sottomettono al loro
dominio sono chiamati benefattori. Ma
per voi
non dev'essere così; anzi il più
grande tra di voi sia come il più piccolo, e chi governa come colui che
serve.
Perché, chi è più grande, colui che è a tavola oppure colui che serve?
Non è forse colui che è a tavola? Ma
io sono in mezzo a voi come colui che serve.
(Luca 22:24-27)
Dalla contesa nasce la divisione… …Paolo conosceva bene questo e ne fa uso
nel suo “combattimento spirituale”:
Or Paolo, sapendo
che una parte dell'assemblea era composta di sadducei e l'altra di farisei,
esclamò nel Sinedrio: «Fratelli, io sono fariseo, figlio di farisei; ed è a
motivo della speranza e della risurrezione dei morti, che sono chiamato in
giudizio».
Appena ebbe detto questo, nacque contesa
tra i farisei e i sadducei, e l'assemblea si trovò
divisa.
(Atti 23:6-7)
Spesso nasce anche dall’insinuazione di
false dottrine e da
fissazioni
dottrinali secondarie
e dispute di parole:
Se qualcuno insegna una dottrina diversa e non si attiene alle sane parole
del Signore nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è conforme alla pietà,
è un orgoglioso e non sa nulla; ma
si fissa su questioni e dispute di parole,
dalle quali nascono invidia,
contese, maldicenza, cattivi
sospetti, acerbe discussioni di persone corrotte di mente e prive della
verità, le quali considerano la pietà come una fonte di guadagno.
(1 Timoteo 6:3-5)
Giacomo descrive mirabilmente come
la saggezza e l’intelligenza di Dio,
ci fanno evitare questo malsano modo di condursi, segno di
intelligenza ottenebrata
interiore di origine
diabolica:
Chi fra voi è saggio e intelligente?
Mostri con la buona condotta le sue opere compiute con mansuetudine e
saggezza.
Ma se avete nel vostro cuore
amara gelosia e spirito di contesa,
non vi vantate e non mentite contro la verità.
Questa non è la saggezza che scende dall'alto; ma è terrena, animale e
diabolica.
Infatti dove c'è invidia e
contesa, c'è disordine e ogni
cattiva azione.
La saggezza che viene dall'alto,
anzitutto è pura; poi pacifica, mite, conciliante, piena di misericordia e
di buoni frutti, imparziale, senza ipocrisia.
Il frutto della giustizia si semina nella pace per coloro che si adoperano
per la pace.
(Giacomo 3:13-18)
…di frode,
Il libro dei proverbi ci oppone i pensieri dei giusti alla frode degli empi:
I pensieri dei giusti sono equità,
ma i disegni degli empi sono frode.
(Proverbi 12:5)
Paolo, scrivendo a Timoteo relativamente alle degenerazione nei tempi
prossimi all’apostasia lo avverte così:
Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili;
perché gli uomini saranno
egoisti, amanti del denaro,
vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati,
irreligiosi, insensibili, sleali,
calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori,
sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi
l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza.
Anche da costoro allontànati!
(2 Timoteo 3:1-5)
Spesso nasce anche dall’insinuazione di
false dottrine e da
fissazioni
dottrinali secondarie
e dispute di parole:
Se qualcuno insegna una dottrina diversa e non si attiene alle sane parole
del Signore nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è conforme alla pietà,
è un orgoglioso e non sa nulla; ma
si fissa su questioni e dispute di parole,
dalle quali nascono invidia,
contese, maldicenza, cattivi sospetti, acerbe discussioni di persone
corrotte di mente e prive della verità,
le quali considerano la pietà come
una fonte di guadagno.
(1 Timoteo 6:3-5)
Paolo si imbatté, nella sua testimonianza insieme a Barnaba a Cipro, in un
uomo chiamato Elima che si opponeva con frode alla Parola di Dio e lo
condannò aspramente:
Ma Elima, il mago (questo è il significato del suo nome), faceva loro
opposizione cercando di distogliere il proconsole dalla fede.
Allora Saulo, detto anche Paolo, pieno di Spirito Santo, guardandolo fisso,
gli disse: «O uomo pieno d'ogni
frode e d'ogni malizia, figlio
del diavolo, nemico di ogni
giustizia, non cesserai mai di
pervertire le rette vie del Signore? Ecco, ora la mano del Signore è su
di te, e sarai cieco per un certo
tempo, senza vedere il sole».
In quell'istante, oscurità e tenebre piombarono su di lui; e andando qua e
là cercava chi lo conducesse per la mano.
(Atti 13:8-11)
Oggi questa manifestazione dell’uomo caduto è addirittura quasi “ben vista”…
…i furbi sono premiati… …gli stupidi vengono raggirati… …e denigrati.
La
frode
degli uomini, ci parla di una
premeditata strategia di
dissuasione dalla Verità,
fatta con
astuzia e con
arti seduttrici dell’errore e
Paolo ne parla nella lettera agli efesini:
…affinché non siamo più come
bambini sballottati e portati qua e
là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per
l'astuzia loro nelle
arti seduttrici dell'errore; ma,
seguendo la verità nell'amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il
capo, cioè Cristo.(Efesini
4:14-15)
Dobbiamo pertanto vegliare verso questa
astuzia e queste
arti seduttrici… …cose
apparentemente molto belle…
…ma che
distolgono l’attenzione dalla Verità!
A tale proposito dobbiamo fare particolare attenzione alla cura ed alla
eccessiva attenzione che spesso diamo ai “condimenti” del nostra servizio
cristiano… …quando un’eccessiva attenzione alle arti fanno si che
trascuriamo il senso vero delle cose… …una lode estremamente accurata nella
musica… …nella scenografia… …che non si preoccupa della sostanza spirituale
e del contenuto della lode stessa… …stiamo forse cedendo alla
dissuasione dalla Verità!
Leggiamo invece come ci esorta a comportarci la Parola di Dio, in qualità di
uomini santi
chiamati a camminare in modo degno
della nostra vocazione:
Sbarazzandovi
di ogni cattiveria, di ogni frode,
dell'ipocrisia, delle invidie e di ogni maldicenza…
(1 Pietro 2:1)
Paolo, scrivendo ai fratelli di Tessalonica, in un ambiente non
particolarmente dedito al lavoro e pertanto maggiormente esposto allo
sfruttamento, nel suo esortare alla santificazione, ordina vivamente di
non sfruttare il fratello nelle
questioni di affari, annettendo questa manifestazione alla lista
delle
impurità:
Perché questa è la volontà di Dio:
che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione, che ciascuno
di voi sappia possedere il proprio corpo in santità e onore, senza
abbandonarsi a passioni disordinate come fanno gli stranieri che non
conoscono Dio; che nessuno opprima
il fratello né lo sfrutti negli affari;
perché il Signore è un vendicatore
in tutte queste cose, come già vi abbiamo detto e dichiarato prima.
Infatti Dio ci ha chiamati non a
impurità, ma a santificazione.
(1 Tessalonicesi 3:7)
Davide descrive cosa è gradito agli occhi di Dio:
O SIGNORE, chi dimorerà nella tua tenda? Chi abiterà sul tuo santo monte?
Colui
che è puro e
agisce con giustizia, e
dice la verità come l'ha nel
cuore; che non calunnia con la sua lingua, né fa male alcuno al suo vicino,
né insulta il suo prossimo.
Agli occhi suoi è spregevole il malvagio, ma egli onora quelli che temono il
SIGNORE.
Se anche ha giurato a suo danno, non cambia; non dà il suo denaro a usura,
né accetta regali a danno dell'innocente.
Chi agisce così non sarà mai smosso.
(Salmo 15)
…di malignità;
L’essere
maligni
ci fa subito pensare alla somiglianza con il maligno per eccellenza: il
diavolo! La Parola di Dio ci dice espressamente che
il nostro cuore
naturale
è insanabilmente maligno
(cfr Geremia 17:9)
La
malignità può denotare il
carattere permaloso che interpreta ogni cosa in modo maligno, ovvero il
“pensare male”.
Questo ovviamente non vuole dire che dobbiamo esercitarci ad essere degli
ingenui e non vedere il male quando c’è… …ma dobbiamo non farci dominare da
esso… …possiamo pensare al sentimento che spiava Caino:
…il
peccato sta spiandoti alla porta,
e i suoi desideri sono rivolti contro di te;
ma tu dominalo!
(Genesi 4:7)
Ma Giovanni ci dice espressamente che questo
maligno lo abbiamo vinto in Cristo Gesù:
Padri, vi scrivo perché avete conosciuto colui che è fin dal principio.
Giovani, vi scrivo perché avete
vinto il maligno.
Ragazzi, vi ho scritto perché avete conosciuto il Padre.
Padri, vi ho scritto perché avete conosciuto colui che è fin dal principio.
Giovani, vi ho scritto perché siete forti, e la parola di Dio rimane in voi,
e avete vinto il maligno.
(1 Giovanni 2:13-14)
Spesso nasce anche dall’insinuazione di
false dottrine e da
fissazioni
dottrinali secondarie
e dispute di parole:
Se qualcuno insegna una dottrina diversa e non si attiene alle sane parole
del Signore nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è conforme alla pietà,
è un orgoglioso e non sa nulla; ma
si fissa su questioni e dispute di parole,
dalle quali nascono invidia,
contese, maldicenza, cattivi
sospetti, acerbe discussioni di persone corrotte di mente e prive della
verità…
(1 Timoteo 6:3-5)
Sbarazzandovi
di ogni cattiveria…
(1 Pietro 2:1)
Ora invece deponete anche voi
tutte queste cose: ira, collera,
malignità…
(Colossesi 3:8)
Già nella Legge troviamo delle prescrizioni a riguardo:
Non andrai qua e là facendo il diffamatore in mezzo al tuo popolo,
né ti presenterai ad attestare il
falso a danno della vita del tuo prossimo. Io sono il SIGNORE.
(Levitico 19:6)
Ed è una delle sette cose che rendono l’uomo
abominevole a Dio:
Sei cose odia il SIGNORE, anzi sette
gli sono in abominio: gli occhi alteri, la lingua bugiarda, le mani che
spargono sangue innocente, il cuore che medita disegni iniqui, i piedi che
corrono frettolosi al male, il falso
testimone che proferisce menzogne, e chi semina discordie tra fratelli.
(Proverbi 6:16-19)
Questa manifestazione è tipica di persone che vogliono rovinare altri sui
quali non hanno nulla di vero per accusarli… …Paolo scrivendo a Tito lo
esorta a comportarsi in modo santo perché facendo così,
l’avversario sarà confuso:
…presentando te stesso in ogni cosa come esempio di opere buone; mostrando
nell'insegnamento integrità, dignità, linguaggio sano, irreprensibile,
perché l'avversario resti confuso,
non avendo nulla di male da dire contro di noi.
(Tito 2:7-8)
Ma anche il nostro presentare noi stessi come esempio, non può metterci al
riparo dalle calunnie… …dalle false accuse… …siamo consapevoli che il male è
rivolto verso di noi… …non siamo chiamati a non rispondere con la stessa
moneta:
Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene.
(Romani 12:21)
Paolo, scrivendo così a Timoteo relativamente alla degenerazione degli
ultimi tempi:
Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili;
perché gli uomini saranno
egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai
genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali,
calunniatori…
(tratto da 2 Timoteo 3:1-5)
Esorta ancora così i fratelli di Colosse:
Ora invece deponete anche voi
tutte queste cose: ira, collera, malignità,
calunnia; e non vi escano di
bocca parole oscene.
(Colossesi 3:8)
…maldicenti,
Come per la calunnia, già nella Legge troviamo delle prescrizioni a
riguardo:
Non andrai qua e là facendo il diffamatore in mezzo al tuo popolo,
né ti presenterai ad attestare il falso a danno della vita del tuo prossimo.
(Levitico
19:6)
E se fatta con lo scopo di seminare discordia, è una delle sette cose che
rendono l’uomo
abominevole a Dio:
Sei cose odia il SIGNORE, anzi sette
gli sono in abominio: gli occhi alteri, la lingua bugiarda, le mani che
spargono sangue innocente, il cuore che medita disegni iniqui, i piedi che
corrono frettolosi al male, il falso testimone che proferisce menzogne, e
chi semina discordie tra fratelli.
(Proverbi 6:16-19)
Spesso nasce anche dall’insinuazione di
false dottrine e da
fissazioni
dottrinali secondarie
e dispute di parole:
Se qualcuno insegna una dottrina diversa e non si attiene alle sane parole
del Signore nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è conforme alla pietà,
è un orgoglioso e non sa nulla; ma
si fissa su questioni e dispute di parole,
dalle quali nascono invidia,
contese, maldicenza…
(tratto da 1 Timoteo 6:3-5)
Sbarazzandovi
di ogni cattiveria, di ogni frode, dell'ipocrisia, delle invidie e
di ogni maldicenza…
(1 Pietro 2:1)
…abominevoli a Dio,
Pensiamo che Dio, dopo aver creato l’uomo disse che
era molto buono (cfr Genesi
1:31)… …ora questo
è reso abominevole!
…insolenti, superbi, vanagloriosi…
Nel libro dei Proverbi troviamo scritto:
Il nome del superbo insolente è:
beffardo; egli fa ogni cosa con
furore di superbia.
(Proverbi 21:24)
I superbi
sentono e fanno sentire la propria superiorità (reale o presunta).
Paolo avvertiva così Timoteo:
Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili;
perché gli uomini saranno
egoisti, amanti del denaro,
vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati,
irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati,
senza amore per il bene, traditori, sconsiderati,
orgogliosi…
(tratto da 2 Timoteo 3:1-5)
Ben diversa è l’attitudine di chi ha l’amore di Dio:
L'amore
è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore
non si vanta, non si gonfia…
(tratto da 1 Corinzi 13:4-7)
Opposto totalmente alla superbia
è stata l’attitudine di Gesù e
l’esempio che noi siamo chiamati a imitare:
Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, il
quale, pur essendo in forma di Dio,
non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente,
ma svuotò se stesso, prendendo
forma di servo, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come un
uomo, umiliò se stesso,
facendosi ubbidiente fino alla
morte, e alla morte di croce.
Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di
sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei
cieli, sulla terra, e sotto terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è
il Signore, alla gloria di Dio Padre.
(Filippesi 2:5-11)
Facciamo nostra l’esortazione di Pietro:
…rivestitevi di umiltà gli uni verso gli altri, perché
Dio resiste ai superbi ma dà
grazia agli umili.
Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi innalzi a
suo tempo;
gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi.
(1 Pietro 5:5-7)
…ingegnosi nel male,
Questa espressione deriva da un termine generico che accenna allo studio di
sempre nuovi modi di nuocere ad altri.
A differenza di Dio che medita il bene:
Infatti io so i pensieri che medito
per voi", dice il SIGNORE: "pensieri
di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza.
(Geremia 29:11)
L’uomo nella sua perversione medita il male:
L'iniquità parla all'empio nell'intimo del suo cuore;
non c'è timor di Dio davanti agli occhi
suoi. Essa lo illude che la sua empietà non sarà scoperta né presa in odio.
Le parole della sua bocca sono iniquità e inganno; egli rifiuta d'essere
giudizioso e di fare il bene.
Medita iniquità sul suo letto;
si tiene nella via che non è buona; non odia il male.
(Salmo 36:1-4)
Ed è una delle sette cose che rendono l’uomo abominevole a Dio:
Sei cose odia il SIGNORE, anzi sette
gli sono in abominio: gli occhi alteri, la lingua bugiarda, le mani che
spargono sangue innocente, il cuore
che medita disegni iniqui, i piedi che corrono frettolosi al male, il
falso testimone che proferisce menzogne, e chi semina discordie tra
fratelli.
(Proverbi 6:16-19)
…ribelli ai genitori,
Questo legame, Paolo lo identifica come giusto:
Figli, ubbidite nel Signore ai vostri genitori, perché ciò è giusto.
(Efesini 6:1)
Ma l’uomo nella sua perversione progressiva sarà sempre meno “legato” alla
patria potestà oggi seriamente minata dalle nuove norme immorali che l’uomo
sta promulgando, ricordiamo cosa scriveva Paolo a Timoteo:
Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili;
perché gli uomini saranno
egoisti, amanti del denaro,
vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati,
irreligiosi, insensibili, sleali,
calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori,
sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi
l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza.
Anche da costoro allontànati!
(2 Timoteo 3:1-5)
…insensati,
Ero alla finestra della mia casa, dietro la mia persiana, e stavo guardando;
vidi, tra gli sciocchi, scòrsi,
tra i giovani, un ragazzo privo di
senno, che passava per la strada, presso
l'angolo dov'essa abitava, e si dirigeva verso la casa di lei, al
crepuscolo, sul declinare del giorno, quando la notte si faceva nera,
oscura.
Ecco farglisi incontro una donna in abito da prostituta e astuta di cuore,
turbolenta e proterva, che non teneva piede in casa: ora in strada, ora per
le piazze e in agguato presso ogni angolo. Essa lo prese, lo baciò e
sfacciatamente gli disse: «Dovevo fare un sacrificio di riconoscenza; oggi
ho sciolto i miei voti; perciò ti sono venuta incontro per cercarti, e ti ho
trovato. Ho abbellito il mio letto con morbidi tappeti; con coperte ricamate
con filo d'Egitto; l'ho profumato di mirra, di aloè e di cinnamomo.
Vieni, inebriamoci d'amore fino al mattino, sollazziamoci in amorosi
piaceri; poiché mio marito non è a casa; è andato in viaggio lontano; ha
preso con sé un sacchetto di denaro, non tornerà a casa che al plenilunio».
Lei lo sedusse con le sue molte lusinghe,
lo trascinò con la dolcezza
delle sue labbra. Egli le andò
dietro subito, come un bue va al macello, come uno stolto è condotto ai
ceppi che lo castigheranno, come un uccello si affretta al laccio,
senza sapere che è teso contro la sua vita, finché una freccia gli trapassi
il fegato.
(Proverbi 7:6-23)
…sleali,
Ma questa sarà una perversione sempre più dilagante:
Or sappi questo: negli ultimi giorni
verranno tempi difficili; perché gli
uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi,
bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili,
sleali, calunniatori,
intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati,
orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l'apparenza della
pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza.
(2 Timoteo 3:1-5)
Davide descrive cosa è gradito agli occhi di Dio:
O SIGNORE, chi dimorerà nella tua tenda? Chi abiterà sul tuo santo monte?
Colui
che è puro e
agisce con giustizia, e
dice la verità come l'ha nel
cuore; che non calunnia con la sua lingua, né fa male alcuno al suo vicino,
né insulta il suo prossimo.
Agli occhi suoi è spregevole il malvagio, ma egli onora quelli che temono il
SIGNORE.
Se anche ha giurato a suo danno, non cambia;
non dà il suo denaro a usura, né accetta regali a danno dell'innocente. Chi
agisce così non sarà mai smosso.
(Salmo 15)
Una delle caratteristiche peculiari di Dio è la fedeltà nei patti:
Egli è la rocca, l'opera sua è perfetta, poiché tutte le sue vie sono
giustizia.
È un Dio fedele
e senza iniquità. Egli è giusto e retto.
(Salmo 32:4)
Anche nei confronti delle nostre infedeltà o incoerenze:
Certa è quest'affermazione:
se siamo morti con lui, con lui anche vivremo; se abbiamo costanza, con lui
anche regneremo; se lo rinnegheremo anch'egli ci rinnegherà;
se siamo infedeli, egli rimane
fedele, perché non può rinnegare se stesso.
(2 Timoteo 2:11-13)
Se l'opera che uno ha costruita sul fondamento rimane, egli ne riceverà
ricompensa; se l'opera sua sarà arsa, egli ne avrà il danno; ma
egli stesso sarà salvo; però come
attraverso il fuoco.
(1 Corinzi 3:14-15)
…senza affetti naturali,
Anche scelte come il divorzio… …la separazione… …sono segni di questa
degenerazione sempre più dilagante… …la
famiglia di sgretola e con lei tutti gli affetti naturali.
…spietati.
Il non provare alcuna pietà per il prossimo… …anzi arrivare a godere della
sofferenza altrui è veramente diabolico!
Ma questa sarà una perversione sempre più dilagante e “mascherata”:
Or sappi questo: negli ultimi giorni
verranno tempi difficili; perché gli
uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi,
bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi,
insensibili, sleali,
calunniatori, intemperanti, spietati,
senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del
piacere anziché di Dio, aventi
l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza.
(2 Timoteo 3:1-5)
Paolo elenca altre volte la perversione dell’uomo decaduto nelle sue
lettere:
Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità,
dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire,
contese, divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose;
circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non
erediterà il regno di Dio.
(Galati 5:19-21)
Come si addice ai santi, né fornicazione, né impurità, né avarizia, sia
neppure nominata tra di voi; né oscenità, né parole sciocche o volgari, che
sono cose sconvenienti; ma piuttosto abbondi il ringraziamento.
(Efesini 5:3-4)
***
L’uomo pur nella sua depravazione ha conosciuto interiormente, nella sua
coscienza la, giusta disposizione divina secondo la quale chi fa le cose
sopra elencate incorre in un severo giudizio.
Di questo troviamo traccia in tutte le antiche e moderne filosofie, le
antiche e moderne religioni e principi civili.
Possiamo vedere come ragionavano i maltesi davanti all’apostolo Paolo,
“presunto omicida e presunto perseguito dalla giustizia divina”:
Certamente, quest'uomo è un omicida perché, pur essendo scampato dal mare,
la Giustizia non lo lascia vivere.
(Atti 28:4)
***
CONCLUSIONE
- hanno soffocato la Verità con l’ingiustizia
- hanno ignorato la Rivelazione di Dio
- hanno disonorato la Gloria di Dio
Queste sono le accuse che scatenano l’ira di Dio e dalle quali provengono
tutte le manifestazioni del peccato che abita nel cuore dell’uomo!
- nella menzogna (che ha scelto al posto della Verità)
- nel buio morale (che ha scelto al posto della Rivelazione divina)
- nel disonore (avendo disonorato Dio)