La giustizia di Dio nella SUA SCELTA SOVRANA:
IL COMPIMENTO DELLA SCELTA SOVRANA
LETTERA di Paolo ai ROMANI 11
Dico dunque: Dio ha forse ripudiato il suo popolo? No di certo!
Perché anch'io sono israelita, della discendenza di Abraamo, della tribù di
Beniamino.
Dio non ha ripudiato il suo popolo, che ha preconosciuto.
Non sapete ciò che la Scrittura dice a proposito di Elia?
Come si rivolse a Dio contro Israele, dicendo:
«Signore, hanno ucciso i tuoi
profeti, hanno demolito i tuoi altari, io sono rimasto solo e vogliono la
mia vita»?
Ma che cosa gli rispose la voce divina? «Mi
sono riservato settemila uomini che non hanno piegato il ginocchio davanti a
Baal».
Così anche al presente, c'è un residuo eletto per grazia.
Ma se è per grazia, non è più per opere; altrimenti, la grazia non è più
grazia.
Che dunque? Quello che Israele cerca, non lo ha ottenuto; mentre lo hanno
ottenuto gli eletti; e gli altri sono stati induriti, com'è scritto: «Dio
ha dato loro uno spirito di torpore, occhi per non vedere e orecchie per non
udire, fino a questo giorno».
E Davide dice: «La loro mensa sia
per loro una trappola, una rete, un inciampo e una retribuzione. Siano gli
occhi loro oscurati perché non vedano e rendi curva la loro schiena per
sempre».
Ora io dico: sono forse inciampati perché cadessero? No di certo! Ma a causa
della loro caduta la salvezza è giunta agli stranieri per provocare la loro
gelosia.
Ora, se la loro caduta è una ricchezza per il mondo e la loro diminuzione è
una ricchezza per gli stranieri, quanto più lo sarà la loro piena
partecipazione!
Parlo a voi, stranieri; in quanto sono apostolo degli stranieri faccio onore
al mio ministero, sperando in qualche maniera di provocare la gelosia di
quelli del mio sangue, e di salvarne alcuni.
Infatti, se il loro ripudio è stato la riconciliazione del mondo, che sarà
la loro riammissione, se non un rivivere dai morti?
Se la primizia è santa, anche la massa è santa; se la radice è santa, anche
i rami sono santi.
Se alcuni rami sono stati troncati, mentre tu, che sei olivo selvatico, sei
stato innestato al loro posto e sei diventato partecipe della radice e della
linfa dell'olivo, non insuperbirti contro i rami; ma, se t'insuperbisci,
sappi che non sei tu che porti la radice, ma è la radice che porta te.
Allora tu dirai: «Sono stati troncati i rami perché fossi innestato io».
Bene: essi sono stati troncati per la loro incredulità e tu rimani stabile
per la fede; non insuperbirti, ma temi. Perché se Dio non ha risparmiato i
rami naturali, non risparmierà neppure te.
Considera dunque la bontà e la severità di Dio: la severità verso quelli che
sono caduti; ma verso di te la bontà di Dio, purché tu perseveri nella sua
bontà; altrimenti, anche tu sarai reciso.
Allo stesso modo anche quelli, se non perseverano nella loro incredulità,
saranno innestati; perché Dio ha la potenza di innestarli di nuovo.
Infatti se tu sei stato tagliato dall'olivo selvatico per natura e sei stato
contro natura innestato nell'olivo domestico, quanto più essi, che sono i
rami naturali, saranno innestati nel loro proprio olivo.
Infatti, fratelli, non voglio che ignoriate questo mistero, affinché non
siate presuntuosi: un indurimento si è prodotto in una parte d'Israele,
finché non sia entrata la totalità degli stranieri; e tutto Israele sarà
salvato, così come è scritto: «Il
liberatore verrà da Sion. Egli allontanerà da Giacobbe l'empietà; e questo
sarà il mio patto con loro, quando toglierò via i loro peccati».
Per quanto concerne il vangelo, essi sono nemici per causa vostra; ma per
quanto concerne l'elezione, sono
amati a causa dei loro padri; perché i doni e la vocazione di Dio sono
irrevocabili.
Come in passato voi siete stati disubbidienti a Dio, e ora avete ottenuto
misericordia per la loro disubbidienza, così anch'essi sono stati ora
disubbidienti, affinché, per la misericordia a voi usata, ottengano
anch'essi misericordia.
Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disubbidienza per far misericordia a
tutti.
Oh, profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio!
Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e ininvestigabili le sue vie!
Infatti «chi ha conosciuto il
pensiero del Signore? O chi è stato suo consigliere? O chi gli ha dato
qualcosa per primo, sì da riceverne il contraccambio?»
Perché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose.
A lui sia la gloria in eterno. Amen.
***
***
1 -
Romani 9:1-29 Dopo espresso il proprio
dolore per lo stato d'Israele, Paolo dimostra che la reiezione, anche della
maggioranza d'esso, non contraddice le dichiarazioni della Parola di Dio, la
quale proclama la sovranità di Lui nella conoscenza delle persone che hanno
da far parte del suo popolo.
***
Possiamo apprezzare qui come nulla è definitivo… …dietro un ravvedimento
Dio ha la potenza di innestarli di nuovo.
Per questo ogni uomo deve avere quel sano timore di Dio… …deve considerare
la bontà e la severità di Dio…
…e giungere a quella sincera lode per
i Suoi giudizi inscrutabili
le Sue vie ininvestigabili
Infatti «chi ha conosciuto il
pensiero del Signore? O chi è stato suo consigliere? O chi gli ha dato
qualcosa per primo, sì da riceverne il contraccambio?»
Perché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose.
Dobbiamo sempre tenere presente che Paolo sta descrivendo la situazione di
popoli… …non di singoli… …si tratta di pluralità di persone e non di
individui, in questo passo troviamo tre gruppi definiti:
1)
Israele:
il popolo scelto da Dio quale fonte di benedizione per tutti i popoli (cfr
Genesi 12:3);
2)
Eletti:
il popolo dei redenti (in particolare quelli secondo la Grazia del Vangelo
di Gesù Cristo (cfr Efesini 1:4);
3)
Altri:
gli altri popoli della terra (nello specifico quelli fuori dal tempo della
Grazia del Vangelo di Gesù Cristo.
Possiamo dividere questo paragrafo in due sezioni:
SEZIONE B
Romani 11:11-36 La reiezione di Israele non è definitiva
perché le promesse di Dio, i Suoi doni e la Vocazione sono irrevocabili...
…Israele è fonte di benedizione per tutti i popoli, nel male… …ancora di più
nel bene!
***
Abbiamo visto come Israele non è giunto alla legge della giustizia…
è inciampato
ignorando la giustizia di Dio in
Cristo Gesù (il Vangelo) e non si
è sottoposto ad essa, non ubbidendo al Vangelo,
non l'ha conosciuto, in modo da
comprenderlo… …Paolo quindi prosegue
il disegno divino per il popolo di
Israele.
Gesù stesso ha lasciato una possibilità aperta:
…io vi dico: ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini; ma la
bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata.
A chiunque parli contro il Figlio
dell'uomo, sarà perdonato; ma a chiunque parli contro lo Spirito Santo,
non sarà perdonato né in questo mondo né in quello futuro.
(Matteo 12:31-32)
Dico dunque: Dio ha forse ripudiato il suo popolo? No di certo!
Paolo anticipa quindi la ovvia domanda che potrebbe nascere dal suo discorso
fatto fin ora riguardo ad Israele …
Dio ha forse ripudiato il suo popolo?
La risposta a tale domanda è perentoria e senza condizioni …
No di certo!
Il popolo di Israele (come strumento privilegiato per lo stabilimento del
regno di Dio nel mondo), non è reietto per sempre …in modo assoluto …un
albero può essere potato fino ad essere ridotto al solo tronco, senza
perdere del tutto la sua vitalità!
Un esempio di questo situazione la possiamo trovare nella profezia di Isaia,
proprio in occasione della prima deportazione del popolo del nord …popolo
impenitente e adultero al quale Dio da la giusta retribuzione
dell’incredulità:
Ed egli disse: «Va', e di' a questo popolo: "Ascoltate,
sì, ma senza capire; guardate, sì, ma senza discernere!"
Rendi insensibile il cuore di questo popolo, rendigli duri gli orecchi, e
chiudigli gli occhi, in modo che non veda con i suoi occhi, non oda con i
suoi orecchi, non intenda con il cuore, non si converta e non sia guarito!»
E io dissi: «Fino a quando, Signore?»
Egli rispose: «Finché le città siano
devastate, senza abitanti, non vi sia più nessuno nelle case, e il paese sia
ridotto in desolazione; finché il SIGNORE abbia allontanato gli uomini, e la
solitudine sia grande in mezzo al paese.
Se vi rimane ancora un decimo della popolazione, esso a sua volta sarà
distrutto; ma, come al terebinto e alla quercia, quando sono abbattuti,
rimane il ceppo, così rimarrà al popolo, come ceppo, una discendenza santa».
(Isaia 6:9-13)
D’altronde non potrebbe non essere così… …è lo stesso carattere di Dio:
Poiché io odio il ripudio,
dice il SIGNORE, Dio d'Israele;
chi ripudia copre di violenza la sua
veste, dice il SIGNORE degli eserciti.
(Malachia 2:16)
Colui che è la gloria d'Israele non mentirà e non si pentirà;
Egli infatti non è un uomo perché
debba pentirsi.
(1 Samuele 15:29)
***
Dio non ha ripudiato il suo popolo, che ha preconosciuto.
Paolo si propone come esempio della fedeltà e della bontà di Dio …egli
stesso …il
primo dei peccatori (1 Timoteo 1:15-16) …ha
avuto Grazia… …quindi c’è speranza anche per il Suo popolo …
anch'io sono israelita, della discendenza di Abraamo, della tribù di
Beniamino.
Paolo, la cui discendenza ebraica è ben costatata (cfr
Filippesi 3:5) e che si è mostrato, in gioventù, giudeo anche per
l'accanimento con il quale ha perseguitato i cristiani, è stato chiamato,
non solo alla fede, ma all'apostolato (cfr
Romani 1:5) e ad un apostolato ricco di frutti (cfr.
Romani 15).
Vista la Grazia ricevuta e sperimentata personalmente …come potrebbe mai
sostenere che Dio ha reietto Israele, quando egli stesso è la prova vivente
che Dio non ha rinunciato a servirsi
dei discendenti di Abramo per essere
benedizione a tutte le famiglie della
terra (cfr Genesi 12:3 – 28:14)?
Quello che Dio ha scelto per essere il Suo popolo particolare, per
associarlo più direttamente alla Sua opera nel mondo,
è stato sempre presente nella mente
onnisciente di Dio.
Egli non ha sbagliato nello scegliere Israele
…certo non ignorava le sue future ribellioni nè i giudizi che si sarebbero
tirati addosso; ma contemplava il
tronco che conservava la vitalità dell'albero.
Prima di arrivare al presente, Paolo
fa riferimento alla Scrittura e cita in particolare l’esempio tratto
dalla storia di
Elia …un profeta che ha
vissuto nel periodo “più idolatra” del popolo …ma che nel suo
scoraggiamento, trova consolazione nel ricevere la rivelazione di Dio circa
un residuo fedele ancora in mezzo a
tale popolo (cfr 1 Re 19).
***
Come si rivolse a Dio contro Israele, dicendo:
«Signore, hanno ucciso i tuoi
profeti, hanno demolito i tuoi altari, io sono rimasto solo e vogliono la
mia vita»?
Ma che cosa gli rispose la voce divina? «Mi
sono riservato settemila uomini che non hanno piegato il ginocchio davanti a
Baal».
Così anche al presente, c'è un residuo eletto per grazia.
Ma se è per grazia, non è più per opere; altrimenti, la grazia non è più
grazia.
Non sapete ciò che la Scrittura dice a proposito di Elia?
Come si rivolse a Dio contro Israele, dicendo:
«Signore, hanno ucciso i tuoi
profeti, hanno demolito i tuoi altari, io sono rimasto solo e vogliono la
mia vita»?
Acab raccontò a Izebel tutto quello che Elia aveva fatto, e come aveva
ucciso con la spada tutti i profeti.
Allora Izebel mandò un messaggero a Elia per dirgli: «Gli dèi mi trattino
con tutto il loro rigore, se domani a quest'ora non farò della vita tua quel
che tu hai fatto della vita di ognuno di quelli».
Elia, vedendo questo, si alzò, e se ne andò per salvarsi la vita;
giunse a Beer-Sceba, che appartiene a Giuda, e vi lasciò il suo servo; ma
egli s'inoltrò nel deserto una
giornata di cammino, andò a mettersi seduto sotto una ginestra, ed espresse
il desiderio di morire, dicendo: «Basta! Prendi la mia anima, o SIGNORE,
poiché io non valgo più dei miei padri!»
Poi si coricò, e si addormentò sotto la ginestra. Allora un angelo lo toccò,
e gli disse: «Àlzati e mangia».
Egli guardò, e vide vicino alla sua testa una focaccia cotta su pietre
calde, e una brocca d'acqua. Egli mangiò e bevve, poi si coricò di nuovo.
L'angelo del SIGNORE tornò una seconda volta, lo toccò, e disse: «Àlzati e
mangia, perché il cammino è troppo lungo per te».
Egli si alzò, mangiò e bevve; e per la forza che quel cibo gli aveva dato,
camminò quaranta giorni e quaranta notti fino a Oreb, il monte di Dio.
Lassù entrò in una spelonca, e vi
passò la notte. E gli fu rivolta la parola del SIGNORE, in questi
termini: «Che fai qui, Elia?»
Egli rispose: «Io sono stato mosso
da una grande gelosia per il SIGNORE, per il Dio degli eserciti, perché i
figli d'Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi
altari, e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti; sono rimasto io solo, e
cercano di togliermi la vita».
Dio gli disse: «Va' fuori e fermati sul monte, davanti al SIGNORE».
E il SIGNORE passò.
Un vento forte, impetuoso, schiantava i monti e spezzava le rocce davanti al
SIGNORE, ma il SIGNORE non era nel vento.
E, dopo il vento, un terremoto; ma il SIGNORE non era nel terremoto.
E, dopo il terremoto, un fuoco; ma il SIGNORE non era nel fuoco.
E, dopo il fuoco, un mormorio di vento leggero.
Quando Elia lo udì, si coprì la faccia con il mantello, andò fuori, e si
fermò all'ingresso della spelonca; e una voce giunse fino a lui, e disse:
«Che fai qui, Elia?»
Egli rispose: «Io sono stato mosso
da una grande gelosia per il SIGNORE, per il Dio degli eserciti, perché i
figli d'Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi
altari, e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti; sono rimasto io solo, e
cercano di togliermi la vita».
Il SIGNORE gli disse: «Va', rifa' la strada del deserto, fino a Damasco; e
quando vi sarai giunto, ungerai Azael come re di Siria; ungerai pure Ieu,
figlio di Nimsci, come re d'Israele, e ungerai Eliseo, figlio di Safat da
Abel-Meola, come profeta, al tuo posto.
Chi scamperà dalla spada di Azael, sarà ucciso da Ieu; e chi scamperà dalla
spada di Ieu, sarà ucciso da Eliseo. Ma
io lascerò in Israele un residuo di
settemila uomini, tutti quelli il cui ginocchio non s'è piegato davanti a
Baal, e la cui bocca non l'ha baciato».
(1 Re 19:1-18)
Settemila uomini
sono pochi di fronte ai milioni di idolatri che formano la massa del popolo;
ma sono molti di fronte alla parola di scoraggiamento del profeta …questi
settemila uomini
rappresentano il residuo santo del
popolo di Dio!
È questo il residuo che deve conservare il timore di Dio finchè sia passato
l'uragano dell'empietà
…sono uomini
il cui ginocchio non s'è piegato
davanti a Baal, e la cui bocca non l'ha baciato …sono
il ceppo del tronco da cui l’albero può ripartire...
Il culto di Baal, dio del sole, con quello della dea Astarte, era stato
largamente importato in Israele dalla Fenicia, per opera di
Izebel moglie di Acab.
La stessa situazione la troviamo nella lettera alla
chiesa di Tiatiri (la città di
origine di Lidia cfr Atti 16:14):
All'angelo della chiesa di Tiatiri scrivi: Queste cose dice il Figlio di
Dio, che ha gli occhi come fiamma di fuoco, e i piedi simili a bronzo
incandescente: "Io conosco le tue opere, il tuo amore, la tua fede, il tuo
servizio, la tua costanza; so che le tue ultime opere sono più numerose
delle prime. Ma ho questo contro di te: che
tu tolleri Iezabel, quella donna che
si dice profetessa e insegna e induce i miei servi a commettere
fornicazione, e a mangiare carni sacrificate agli idoli. Le ho dato
tempo perché si ravvedesse, ma lei non vuol ravvedersi della sua
fornicazione.
Ecco, io la getto sopra un letto di dolore, e metto in una grande
tribolazione coloro che commettono adulterio con lei, se non si ravvedono
delle opere che ella compie. Metterò anche a morte i suoi figli; e tutte le
chiese conosceranno che io sono
colui che scruta le reni e i cuori, e darò a ciascuno di voi secondo
le sue opere.
Ma agli altri di voi, in Tiatiri, che non professate tale dottrina
e non avete conosciuto le profondità di Satana (come le chiamano loro), io
dico: Non vi impongo altro peso.
Soltanto, quello che avete, tenetelo
fermamente finché io venga.
A chi vince e persevera nelle mie opere sino alla fine,
darò potere sulle nazioni,
ed egli le reggerà con una verga
di ferro e le frantumerà come vasi d'argilla, come anch'io ho
ricevuto potere dal Padre mio; e gli darò la stella del mattino.
Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese"
(Apocalisse 2:18-29)
…Così anche al presente, c'è un residuo eletto per grazia…
…è una Grazia di Dio …non è merito loro …perché Egli dice:
…io lascerò
in Israele un residuo di settemila uomini…
Come dice ai credenti di Tiatiri:
…Non
vi impongo altro peso.
Soltanto, quello che avete, tenetelo
fermamente finché io venga.
Infatti Paolo scrive:
Mi sono riservato
settemila uomini che non hanno piegato il ginocchio davanti a Baal.
Così anche al presente, c'è un residuo eletto per grazia… ma se è per
grazia, non è più per opere; altrimenti, la grazia non è più grazia.
***
E Davide dice: «La loro mensa sia
per loro una trappola, una rete, un inciampo e una retribuzione. Siano gli
occhi loro oscurati perché non vedano e rendi curva la loro schiena per
sempre».
Quale conclusione trarremo quindi da questo?
Quello che Israele cerca, non lo ha ottenuto…
Cosa cerca Israele?
La giustizia e la gloria del regno messianico per mezzo delle loro opere…
l’ha ottenuto? No! A causa del loro indurimento di cuore… …in quanto
non hanno creduto al Vangelo e si
sono ostinati a ricercare una propria giustizia…
…perché Dio li ha resi insensibili
per un suo giusto giudizio… secondo l’opera di Gesù:
Sebbene avesse fatto tanti segni miracolosi in loro presenza,
non credevano in lui; affinché si
adempisse la parola detta dal profeta Isaia: «Signore,
chi ha creduto alla nostra predicazione? A chi è stato rivelato il braccio
del Signore?»
Perciò non potevano credere, per la
ragione detta ancora da Isaia:
«Egli ha accecato i loro occhi e ha indurito i loro cuori, affinché non
vedano con gli occhi, e non comprendano con il cuore, e non si convertano, e
io non li guarisca».
Queste cose disse Isaia, perché vide la gloria di lui e di lui parlò.
(Giovanni 12:37-41)
Tutto questo perché stabilito nel
disegno benevolo che aveva
prestabilito dentro di sé, per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti.
Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose:
tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra.
(Efesini 1:9-10)
Indurire
(πωρουν) significa letteralmente
privare un organo della sua naturale
sensibilità, e Dio lo ha fatto con azioni specifiche:
A) Dio ha dato loro uno spirito di torpore…
Questa espressione Paolo l’ha presa dalla profezia del profeta Isaia:
Stupitevi pure... sarete stupiti! Chiudete pure gli occhi... diventerete
ciechi!
Costoro sono ubriachi, ma non di vino; barcollano, ma non per bevande
alcoliche.
È il SIGNORE che ha sparso su di voi uno spirito di torpore; ha chiuso i
vostri occhi, i profeti, ha velato i vostri capi, i veggenti.
Tutte le visioni profetiche sono divenute per voi come le parole di uno
scritto sigillato che si desse a uno che sa leggere, dicendogli: «Ti prego,
leggi questo!»
Egli risponderebbe: «Non posso,
perché è sigillato!»
Oppure come uno scritto che si desse a uno che non sa leggere, dicendogli:
«Ti prego, leggi questo!» Egli risponderebbe: «Non
so leggere».
Il Signore ha detto: «Poiché questo
popolo si avvicina a me con la bocca e mi onora con le labbra, mentre il suo
cuore è lontano da me e il timore che ha di me non è altro che un
comandamento imparato dagli uomini, in mezzo a questo popolo io
continuerò a fare delle meraviglie, meraviglie su meraviglie;
la saggezza dei suoi saggi perirà e
l'intelligenza dei suoi intelligenti sparirà».
Guai a quelli che si allontanano dal SIGNORE in luoghi profondi per
nascondere i loro disegni, che fanno le loro opere nelle tenebre e dicono:
«Chi ci vede? Chi ci conosce?»
Che perversità è la vostra! Il vasaio sarà forse considerato al pari
dell'argilla al punto che l'opera dica all'operaio: «Egli non mi ha fatto?»
Al punto che il vaso dica del vasaio: «Non ci capisce nulla?»
(Isaia 29:9-16)
B) Dio ha dato loro occhi per non vedere e orecchie per non udire…
fino a questo giorno.
Mosè convocò dunque tutto Israele, e disse loro: «Voi
avete visto tutto quello che il SIGNORE ha fatto sotto i vostri occhi, nel
paese d'Egitto, al faraone, a tutti i suoi servitori e a tutto il suo paese;
i tuoi occhi hanno visto le grandi calamità con le quali furono provati,
quei miracoli, quei grandi prodigi; ma,
fino a questo giorno, il SIGNORE non
vi ha dato un cuore per comprendere, né occhi per vedere, né orecchi per
udire.
Io vi ho condotti quarant'anni nel deserto; le vostre vesti non vi si sono
logorate addosso, né i vostri calzari vi si sono logorati ai piedi.
Non avete mangiato pane, non avete bevuto vino né altre bevande alcoliche.
Tutto questo affinché conosceste che io sono il SIGNORE, il vostro Dio.
Quando siete arrivati in questo luogo, e Sicon re di Chesbon, e Og re di
Basan sono usciti contro di noi per combattere,
noi li abbiamo sconfitti, abbiamo
preso il loro paese, e lo abbiamo dato come proprietà ai Rubeniti, ai Gaditi
e alla mezza tribù di Manasse.
Osservate dunque le parole di questo patto e mettetele in pratica, affinché
prosperiate in tutto ciò che farete.
(Deuteronomio 29:1-8)
Questa Scrittura di Mosè, Paolo la
sente più vera che mai quando considera l'atteggiamento del popolo
di fronte alla suprema rivelazione
della grazia e della verità in Cristo:
Allora i discepoli si avvicinarono e gli dissero: «Perché
parli loro in parabole?»
Egli rispose loro: «Perché a voi è
dato di conoscere i misteri del regno dei cieli; ma a loro non è dato.
Perché a chiunque ha sarà dato, e sarà nell'abbondanza; ma a chiunque non ha
sarà tolto anche quello che ha.
Per questo parlo loro in parabole, perché, vedendo, non vedono; e udendo,
non odono né comprendono. E si adempie in loro la profezia d'Isaia che dice:
"Udrete con i vostri orecchi e non
comprenderete; guarderete con i vostri occhi e non vedrete; perché il cuore
di questo popolo si è fatto insensibile: sono diventati duri d'orecchi e
hanno chiuso gli occhi, per non rischiare di vedere con gli occhi e di udire
con gli orecchi, e di comprendere con il cuore e di convertirsi, perché io
li guarisca".
Ma beati gli occhi vostri, perché
vedono; e i vostri orecchi, perché odono!
In verità io vi dico che molti profeti e giusti desiderarono vedere le cose
che voi vedete, e non le videro; e udire le cose che voi udite, e non le
udirono.
(Matteo 13:10-17)
C)
Dio ha fatto in modo che la
loro mensa sia per loro una trappola, una rete, un inciampo e una
retribuzione. Siano gli occhi loro oscurati perché non vedano e rendi curva
la loro schiena per sempre.
Salvami, o Dio, perché le acque mi sono penetrate fino all'anima.
Sprofondo in un pantano senza trovare sostegno; sono scivolato in acque
profonde, e la corrente mi travolge.
Sono stanco di gridare, la mia gola è riarsa; i miei occhi si spengono
nell'attesa del mio Dio.
Più numerosi dei capelli del mio capo sono quelli che mi odiano senza
ragione; sono potenti quelli che vogliono distruggermi e che a torto mi sono
nemici; ho dovuto consegnare ciò che non avevo rubato.
O Dio, tu conosci la mia stoltezza, e le mie colpe non ti sono nascoste.
Non siano confusi, per causa mia, quelli che sperano in te, o Dio, SIGNORE
degli eserciti!
Non siano coperti di vergogna per causa mia, quelli che ti cercano, o Dio
d'Israele!
Per amor tuo io sopporto gli insulti, la vergogna mi copre la faccia.
Sono un estraneo per i miei fratelli, un forestiero per i figli di mia
madre.
Poiché mi divora lo zelo per la tua casa, gli insulti di chi ti oltraggia
sono caduti su di me.
Ho pianto, ho afflitto l'anima mia con il digiuno, ma ciò mi ha causato
disonore.
Ho indossato come vestito il cilicio, ma essi ridono di me.
Le persone sedute alla porta sparlano di me, sono divenuto lo zimbello degli
ubriaconi.
Ma io rivolgo a te la mia preghiera, o SIGNORE, nel momento favorevole!
Per la tua grande misericordia, rispondimi, o Dio, assicurandomi la tua
salvezza.
Salvami dal pantano, perché io non affondi!
Liberami da chi mi odia e dalle acque profonde.
Non mi sommerga la corrente delle acque, non m'inghiottisca il vortice, non
chiuda il pozzo la sua bocca su di me!
Rispondimi, SIGNORE, perché la tua grazia è benefica; vòlgiti a me nella tua
grande misericordia.
Non nascondere il tuo volto al tuo servo, perché sono in pericolo;
affrèttati a rispondermi.
Avvicìnati all'anima mia, e riscattala; liberami a causa dei miei nemici.
Tu conosci la mia vergogna, il mio disonore e la mia infamia; davanti a te
sono tutti i miei nemici.
L'oltraggio m'ha spezzato il cuore e sono tutto dolente; ho aspettato chi mi
confortasse, ma invano; ho atteso dei consolatori, ma non ne ho trovati.
Hanno messo fiele nel mio cibo, e mi hanno dato da bere aceto per
dissetarmi.
La loro tavola imbandita sia per essi come una trappola, un tranello quando
si credono al sicuro!
Gli occhi loro si offuschino e più non vedano; indebolisci per sempre i loro
fianchi.
Riversa su di loro il tuo furore, li raggiunga l'ardore della tua ira.
Sia desolata la loro dimora, nessuno abiti le loro tende, poiché
perseguitano colui che hai percosso, e godono a raccontarsi i dolori di chi
hai ferito.
Aggiungi questo peccato ai loro peccati e non abbian parte alcuna nella tua
giustizia.
Siano cancellati dal libro della vita e non siano iscritti fra i giusti.
Io sono misero e afflitto; il tuo soccorso, o Dio, mi porti in salvo.
Celebrerò il nome di Dio con un canto, lo esalterò con le mie lodi, che il
SIGNORE gradirà più dei buoi, più dei tori con corna e unghie.
Gli umili lo vedranno e gioiranno; o voi che cercate Dio, fatevi animo,
poiché il SIGNORE ascolta i bisognosi, e non disprezza i suoi prigionieri.
Lo lodino i cieli e la terra, i mari e tutto ciò che si muove in essi!
Poiché Dio salverà Sion, e ricostruirà le città di Giuda; il suo popolo
abiterà in Sion e la possederà.
Anche la discendenza dei suoi servi l'avrà in eredità, e quanti amano il suo
nome vi abiteranno.
(Salmo 69)
***
Dopo avere esposto i fatti storici… ora Paolo sta per esporre i fatti
profetici riguardo all'avvenire del popolo di Israele.
La reiezione d'Israele non è definitiva.
La sua sorte resta indissolubilmente legata alle sorti del regno di Dio.
La sua caduta stessa serve ad estenderlo e la sua conversione è sempre
quella che ha da segnare il momento del massimo splendore terreno del regno
di Dio.
Ora io dico: sono forse inciampati perché cadessero? No di certo! Ma a causa
della loro caduta la salvezza è giunta agli stranieri per provocare la loro
gelosia.
Ora, se la loro caduta è una ricchezza per il mondo e la loro diminuzione è
una ricchezza per gli stranieri, quanto più lo sarà la loro piena
partecipazione!
La caduta temporanea (inciampo)
di Israele non è definitiva… aveva uno scopo preciso…
a causa della loro caduta la salvezza è giunta agli stranieri per provocare
la loro gelosia.
L'incredulità dei Giudei è stata il fatto storico, l'occasione che ha
permesso l'evangelizzazione dei pagani e spostamento “temporaneo” del centro
del regno di Dio che finirà col produrre, in Israele stesso, un sentimento
di rimpianto e di
gelosia ed un desiderio di
riprendere il posto perduto a causa della incredulità dimostrata davanti a
Gesù Cristo.
Paolo spiega che la
loro caduta
temporanea
è una ricchezza per il mondo
(perchè la salvezza è ora giunta a tutto il mondo)
e la loro diminuzione è una ricchezza
per gli stranieri (perché la Chiesa è formata principalmente dai
pagani convertiti)…
…
quanto più lo sarà la loro piena partecipazione!
***
Ma ora, in Cristo Gesù, voi che allora eravate lontani siete stati
avvicinati mediante il sangue di Cristo.
Lui, infatti, è la nostra pace; lui
che dei due popoli ne ha fatto uno solo e ha abbattuto il muro di
separazione abolendo nel suo corpo terreno la causa dell'inimicizia, la
legge fatta di comandamenti in forma di precetti, per creare in se stesso,
dei due, un solo uomo nuovo facendo la pace; e
per riconciliarli tutti e due con
Dio in un corpo unico mediante la sua croce, sulla quale fece morire la
loro inimicizia.
(Efesini 2:13-16)
E si rivolge quindi a quella parte della Chiesa composta da coloro che
vengono dal paganesimo…
parlo a voi, stranieri… in quanto sono apostolo degli stranieri faccio
onore al mio ministero…
Paolo si sente primariamente apostolo dei gentili, in conformità al mandato
ricevuto da Dio sulla via di Damasco:
…àlzati e sta' in piedi perché per
questo ti sono apparso: per
farti ministro e testimone delle cose che hai viste, e di quelle per le
quali ti apparirò ancora,
liberandoti da questo popolo e dalle nazioni, alle quali io ti mando per
aprire loro gli occhi, affinché si convertano dalle tenebre alla luce e dal
potere di Satana a Dio, e ricevano, per la fede in me, il perdono dei
peccati e la loro parte di eredità tra i santificati.
(Atti 26:16-18)
e confermato dagli altri apostoli:
Ma quelli che godono di particolare
stima (quello che possono essere stati, a me non importa; Dio non ha
riguardi personali), quelli, dico, che godono di maggiore stima non
m'imposero nulla; anzi, quando
videro che a me era stato affidato il vangelo per gli incirconcisi, come
a Pietro per i circoncisi (perché colui che aveva operato in Pietro per
farlo apostolo dei circoncisi aveva anche operato in me per farmi apostolo
degli stranieri), riconoscendo la
grazia che mi era stata accordata, Giacomo, Cefa e Giovanni, che sono
reputati colonne, diedero a me e a
Barnaba la mano in segno di comunione perché andassimo noi agli stranieri,
ed essi ai circoncisi…
(Galati 2:6-9)
…sperando in qualche maniera di provocare la gelosia di quelli del mio
sangue, e di salvarne alcuni…
Poiché, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti,
per guadagnarne il maggior numero;
con i Giudei, mi sono fatto giudeo,
per guadagnare i Giudei; con quelli che sono sotto la legge, mi sono fatto
come uno che è sotto la legge (benché io stesso non sia sottoposto alla
legge), per guadagnare quelli che
sono sotto la legge; con quelli che sono senza legge, mi sono fatto come se
fossi senza legge (pur non essendo senza la legge di Dio, ma essendo
sotto la legge di Cristo), per
guadagnare quelli che sono senza legge.
Con i deboli mi sono fatto debole, per guadagnare i deboli;
mi sono fatto ogni cosa a tutti, per
salvarne ad ogni modo alcuni.
E faccio tutto per il vangelo, al fine di esserne partecipe insieme ad altri.
(1 Corinzi 9:19-23)
Egli sa quale potrà essere il beneficio che potrà derivare dalla conversione
del Suo popolo terreno per tutta la umanità…
***
Se, come abbiamo visto,
Dio non ha ripudiato il suo popolo
ed Egli stesso
odia il ripudio, possiamo qui
comprendere come questo “ripudio temporaneo” sia paragonabile a quella
situazione di separazione tra coniugi che lascia sempre spazio ad
una futura possibile riconciliazione:
Ai coniugi poi ordino,
non io ma il Signore,
che la moglie non si separi dal
marito (e se si fosse separata,
rimanga senza sposarsi o si riconcili con il marito); e
che il marito non mandi via la
moglie.
(1 Corinzi 7:10-11)
La conversione d'Israele inaugurerà l'era del trionfo del Vangelo sulla
terra:
Sorgi, risplendi, poiché la tua luce è giunta, e la gloria del SIGNORE è
spuntata sopra di te!
Infatti, ecco, le tenebre coprono la terra e una fitta oscurità avvolge i
popoli; ma su di te sorge il SIGNORE
e la sua gloria appare su di te.
Le nazioni cammineranno alla tua luce, i re allo splendore della tua aurora.
Alza gli occhi e guàrdati attorno; tutti si radunano e vengono da te; i tuoi
figli giungono da lontano, arrivano le tue figlie, portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante, il tuo cuore palpiterà forte e si
allargherà, poiché l'abbondanza del mare si volgerà verso di te, la
ricchezza delle nazioni verrà da te.
Una moltitudine di cammelli ti coprirà, dromedari di Madian e di Efa; quelli
di Seba verranno tutti, portando oro
e incenso, e proclamando le lodi del SIGNORE.
Tutte le greggi di Chedar si raduneranno presso di te, i montoni di Nebaiot
saranno al tuo servizio; saliranno sul mio altare come offerta gradita, e io
onorerò la mia casa gloriosa.
Chi mai sono costoro che volano come una nuvola, come colombi verso le loro
colombaie?
Sono le isole che spereranno in me e avranno alla loro testa le navi di
Tarsis, per ricondurre i tuoi figli da lontano con argento e con oro, per
onorare il nome del SIGNORE, tuo Dio, del Santo d'Israele, che ti avrà
glorificata.
I figli dello straniero ricostruiranno le tue mura, i loro re saranno al tuo
servizio; poiché io ti ho colpita nel mio sdegno, ma nella mia benevolenza
ho avuto pietà di te.
Le tue porte saranno sempre aperte; non saranno chiuse né giorno né notte,
per lasciar entrare in te la ricchezza delle nazioni e i loro re in corteo.
Poiché la nazione e il regno che non vorranno servirti, periranno; quelle
nazioni saranno completamente distrutte.
La gloria del Libano verrà a te, il cipresso, il platano e il larice
verranno assieme per ornare il luogo del mio santuario, e io renderò
glorioso il luogo dove posano i miei piedi.
I figli di quelli che ti avranno oppressa verranno da te, abbassandosi;
tutti quelli che ti avranno disprezzata si prostreranno fino alla pianta dei
tuoi piedi e ti chiameranno la città del SIGNORE, la Sion del Santo
d'Israele.
Invece di essere abbandonata, odiata, al punto che anima viva più non
passava da te, io farò di te il vanto dei secoli, la gioia di tutte le
epoche.
Tu popperai il latte delle nazioni, popperai al seno dei re, e riconoscerai
che io, il SIGNORE, sono il tuo Salvatore, io, il Potente di Giacobbe, sono
il tuo Redentore.
Invece di bronzo farò affluire oro; invece di ferro farò affluire argento;
invece di legno, bronzo; invece di pietre, ferro; io ti darò per magistrato
la pace, per governatore la giustizia.
Non si udrà più parlare di violenza nel tuo paese, di devastazione e di
rovina entro i tuoi confini; ma
chiamerai le tue mura: Salvezza, e le tue porte: Lode.
Non più il sole sarà la tua luce, nel giorno; e non più la luna t'illuminerà
con il suo chiarore; ma il SIGNORE sarà la tua luce perenne, il tuo Dio sarà
la tua gloria. Il tuo sole non tramonterà più, la tua luna non si oscurerà
più; poiché il SIGNORE sarà la tua luce perenne, i giorni del tuo lutto
saranno finiti.
Il tuo popolo sarà tutto un popolo di giusti; essi possederanno il paese per
sempre; essi, che sono il germoglio da me piantato, l'opera delle mie mani,
per manifestare la mia gloria.
Il più piccolo diventerà un migliaio; il minimo, una nazione potente.
Io, il SIGNORE, affretterò le cose a suo tempo»
(Isaia 60)
Il mondo pagano non è più attualmente escluso dal regno di Dio; è
riconciliato ma manca
ancora la realizzazione delle promesse del Vangelo perché manca ancora
all’appello una parte del popolo di Dio… vi è come un misterioso
impedimento… ..un velo di tristezza c’è ancora… …manca la presenza del
figlio maggiore (cfr Luca 15:11-32).
L'avvenire del popolo di Israele è glorioso e fonte di benedizione per tutto
il mondo...
altro che scomparire dalla cartina
geografica… …nel momento che si
convertirà e
volgerà lo sguardo a Colui che hanno
trafitto avverrà uno spiegamento di vita spirituale che sarà come
una risurrezione per le nazioni
tutte della terra… un rivivere dai
morti!
Possiamo anche considerare come il ravvedimento e la conversione di Israele,
come vista da Giovanni nell’Apocalisse, sia strettamente connessa alla prima
resurrezione:
Poi vidi scendere dal cielo un angelo con la chiave dell'abisso e una grande
catena in mano.
Egli afferrò il dragone, il serpente antico, cioè il diavolo, Satana, lo
legò per mille anni, e lo gettò nell'abisso che chiuse e sigillò sopra di
lui perché non seducesse più le nazioni finché fossero compiuti i mille
anni; dopo i quali dovrà essere sciolto per un po' di tempo.
Poi vidi dei troni. A quelli che vi si misero seduti fu dato di giudicare. E
vidi le anime di quelli che erano stati decapitati per la testimonianza di
Gesù e per la parola di Dio, e di quelli che non avevano adorato la bestia
né la sua immagine e non avevano ricevuto il suo marchio sulla loro fronte e
sulla loro mano. Essi tornarono in
vita e regnarono con Cristo per mille anni.
Gli altri morti non tornarono in vita prima che i mille anni fossero
trascorsi.
Questa è la prima risurrezione.
Beato e santo è colui che partecipa
alla prima risurrezione.
Su di loro non ha potere la morte seconda, ma
saranno sacerdoti di Dio e di Cristo
e regneranno con lui quei mille anni.
(Apocalisse 20:1-6)
***
Se alcuni rami sono stati troncati, mentre tu, che sei olivo selvatico, sei
stato innestato al loro posto e sei diventato partecipe della radice e della
linfa dell'olivo, non insuperbirti contro i rami; ma, se t'insuperbisci,
sappi che non sei tu che porti la radice, ma è la radice che porta te.
Il giudizio temporaneo attualmente gravante sul popolo di Israele non deve
dunque fare insuperbire
gli eletti del tempo della
Grazia… …anzi li deve tenere in umiltà e timore… quindi
stiamo attenti e temiamo il Signore!
Per fare comprendere questo, usa due immagini di cui una tratta dalla
Scrittura ed una tratta dal creato:
…Se la primizia è santa, anche la massa è santa…
Quando sarete arrivati nel paese dove io vi conduco e mangerete del pane di
quel paese, ne preleverete un'offerta da presentare al SIGNORE.
Delle primizie della vostra pasta metterete da parte una focaccia come
offerta; la metterete da parte, come si mette da parte l'offerta dell'aia.
Delle primizie della vostra pasta darete al SIGNORE una parte come offerta.
Lo farete di generazione in generazione.
(Numeri 15:17-21)
…se la radice è santa, anche i rami sono santi.
Se alcuni rami sono stati troncati, mentre tu, che sei olivo selvatico, sei
stato innestato al loro posto e sei diventato partecipe della radice e della
linfa dell'olivo, non insuperbirti contro i rami; ma, se t'insuperbisci,
sappi che non sei tu che porti la radice, ma è la radice che porta te.
Questi rami… questa
pasta… sono il popolo come
nazione, le primizie o la
radice santa, cioè
consacrata, sono i patriarchi che Dio ha scelto per poter sviluppare il Suo
disegno benevolo.
Come possiamo osservare… non tutti i rami dell’olivo (tutti i discendenti di
Abramo) saranno dei credenti (resteranno null’olivo)… non esenta il popolo
dal giudizio di temporanea reiezione a causa della loro infedeltà… anzi
alcuni rami sono stati troncati
e altri rami
sono stati innestati al loro posto e
sono diventati partecipi della radice e della linfa dell'olivo… non
c'è in questo, alcun motivo di insuperbirsi.
L'innesto, in agricoltura, è tolto dall'albero domestico e adattato
all'albero selvatico, Paolo stesso ammette che questo innesto è
contro l'uso naturale:
…infatti se tu sei stato tagliato dall'olivo selvatico per natura e
sei stato contro natura innestato
nell'olivo domestico, quanto più essi, che sono i rami naturali, saranno
innestati nel loro proprio olivo.
(Romani 11:24)
***
Bene: essi sono stati troncati per la loro incredulità e tu rimani stabile
per la fede; non insuperbirti, ma temi. Perché se Dio non ha risparmiato i
rami naturali, non risparmierà neppure te.
Il fatto di essere stati benedetti da Dio e di avere ricevuto la Sua Grazia
non è una buona ragione per
insuperbirsi, infatti i
gentili sono come una radice di olivo selvatico…
incapace di portare frutto da sé,
innestata in un olivo domestico che li rende capaci di portare frutto, per
questo Paolo più volte dice:
…chi si vanta si vanti nel Signore.
(1 Corinzi 1:31; 2 Corinzi 10:17)
Ora, fratelli, vi esorto, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, ad
aver tutti un medesimo parlare e a
non aver divisioni tra di voi, ma a stare perfettamente uniti nel medesimo
modo di pensare e di sentire.
(1 Corinzi 1:10)
***
Allo stesso modo anche quelli, se non perseverano nella loro incredulità,
saranno innestati; perché Dio ha la potenza di innestarli di nuovo.
Quello che dobbiamo imparare da questo esempio è
la bontà e la severità di Dio!
Dio è severo con quelli che cadono perché inciampano nella pietra che Dio ha
scelto,
Gesù Cristo! Dio è buono verso
quelli che
rimangono stabili per la fede
e
perseverano nella Sua bontà…
senza cadere…
altrimenti, anche tu sarai reciso.
In natura i rami recisi dall'albero perdono ogni vitalità e periscono... ma
Dio è potente anche di ridare vita ai rami recisi… come ben profetizzato
(per Israele) da Ezechiele:
La mano del SIGNORE fu sopra di me e il SIGNORE mi trasportò mediante lo
Spirito e mi depose in mezzo a una
valle piena d'ossa.
Mi fece passare presso di esse, tutt'attorno; ecco erano numerosissime sulla
superficie della valle, ed erano
anche molto secche.
Mi disse: «Figlio d'uomo, queste ossa potrebbero rivivere?»
E io risposi: «Signore, DIO, tu lo sai».
Egli mi disse: «Profetizza su queste ossa, e di' loro: "Ossa
secche, ascoltate la parola del SIGNORE!"
Così dice il Signore, DIO, a queste ossa: "Ecco,
io faccio entrare in voi lo spirito e voi rivivrete; metterò su di voi dei
muscoli, farò nascere su di voi della carne, vi coprirò di pelle, metterò in
voi lo spirito, e rivivrete; e conoscerete che io sono il SIGNORE"».
Io profetizzai come mi era stato comandato; e
come io profetizzavo, si fece un
rumore; ed ecco un movimento: le ossa si accostarono le une alle altre.
Io guardai, ed ecco venire su di
esse dei muscoli, crescervi la carne, e la pelle ricoprirle; ma non
c'era in esse nessuno spirito.
Allora egli mi disse: «Profetizza allo Spirito, profetizza figlio d'uomo, e
di' allo Spirito: Così parla il Signore, DIO: "Vieni dai quattro venti, o
Spirito, soffia su questi uccisi, e fa' che rivivano!"».
Io profetizzai, come egli mi aveva comandato, e
lo Spirito entrò in essi: tornarono
alla vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, grandissimo.
Egli mi disse: «Figlio d'uomo,
queste ossa sono tutta la casa d'Israele. Ecco, essi dicono: "Le nostre ossa
sono secche, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti!"
Perciò, profetizza e di' loro: Così parla il Signore, DIO: "Ecco,
io aprirò le vostre tombe, vi tirerò fuori dalle vostre tombe, o popolo mio,
e vi ricondurrò nel paese d'Israele.
Voi conoscerete che io sono il SIGNORE, quando aprirò le vostre tombe e vi
tirerò fuori dalle vostre tombe, o popolo mio!
E metterò in voi il mio Spirito, e voi tornerete in vita; vi porrò sul
vostro suolo, e conoscerete che io, il SIGNORE, ho parlato e ho messo la
cosa in atto",
dice il SIGNORE».
(Ezechiele 37:1-14)
Dopo la lunga reiezione, dopo i secoli della sua avversione al
Cristianesimo, Dio
aprirà le vostre tombe e li tirerà
fuori dalle loro tombe… metterà in loro il Suo Spirito, e
torneranno in vita; li porrà sul loro suolo… (profezia fin
qui adempiuta)
…e conosceranno che il SIGNORE ha parlato e ha messo la cosa in atto
(ultima parte della profezia che deve compiersi).
E Gesù profetizzo così:
Imparate dal fico questa similitudine: quando già i suoi rami si fanno
teneri e mettono le foglie, voi sapete che l'estate è vicina.
Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è
vicino, proprio alle porte.
Io vi dico in verità che questa generazione non passerà prima che tutte
queste cose siano avvenute.
Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
(Matteo 24:32-35)
***
***
L'Apostolo si rivolge alla chiesa come composta in gran maggioranza di
pagani convertiti con un preciso scopo...
affinché non siano presuntuosi,
a causa della
superbia che potrebbe
annidarsi nei loro cuori circa
il loro innesto nell’olivo in
luogo dell’Israele idolatra… a loro non vuol tenere nascosta e nemmeno che
ignorino quella parte del
piano di Dio che si riferisce
all'indurimento temporaneo e
l’avvenire glorioso dell’Israele liberato dall’empietà.
Paolo chiama questo un mistero…
termine spesso adoperato dall’apostolo
(cfr
Efesini 1:9; 3:3-5;
Romani 16:25;
1Corinzi 2:7-10;
Colossesi 1:26) per definire
cose relative al disegno divino
della salvezza incomprensibili all’uomo e che erano
solo parzialmente rivelate
nell’Antico Testamento (cfr.
Matteo 13:11;
1Corinzi 15:51;
1Tessalonicesi 4:15).
Questo mistero di Dio consiste proprio in questo
indurimento in una parte d'Israele,
finché non sia entrata la totalità degli stranieri, secondo la
profezia di Gesù:
E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia
resa testimonianza a tutte le genti;
allora verrà la fine.
(Matteo 24:14)
Cadranno sotto il taglio della spada, e saranno condotti prigionieri fra
tutti i popoli; e Gerusalemme sarà calpestata dai popoli,
finché i tempi delle nazioni siano
compiuti.
(Luca 21:24)
…per poi giungere alla
salvezza di tutto Israele.
Questo non esclude che vi abbiano ad essere degli individui ostinati nella
loro incredulità, come non include di necessità una restaurazione nazionale
in senso politico; ma contiene l'annuncio della conversione del popolo a
Cristo.
Paolo fonda la rivelazione di questo
mistero, citando la Scrittura
profetica:
In avvenire, Giacobbe metterà radice, Israele fiorirà e germoglierà, e
copriranno di frutta la faccia del mondo.
Il SIGNORE ha colpito il suo popolo come ha colpito quelli che colpivano
lui?
L'ha forse ucciso come ha ucciso quelli che uccidevano lui?
Tu l'hai punito con misura mandandolo lontano, portandolo via con il tuo
soffio impetuoso, in un giorno di vento orientale.
In questo modo è stata espiata l'iniquità di Giacobbe, e questo è il frutto
della rimozione del suo peccato: egli ha ridotto tutte le pietre degli
altari come pietre di calce frantumate, in modo che gli idoli di Astarte e
le colonne solari non risorgeranno più.
Infatti la città fortificata è una solitudine, un pascolo abbandonato,
abbandonato come il deserto; vi pascoleranno i vitelli, vi si sdraieranno, e
ne divoreranno gli arbusti.
Quando i rami saranno secchi, saranno rotti; verranno le donne a bruciarli;
poiché è un popolo senza intelligenza; perciò colui che l'ha fatto non ne
avrà compassione, colui che l'ha formato non gli farà grazia.
(Isaia 27:6-11)
Così si temerà il nome del SIGNORE dall'occidente, e la sua gloria
dall'oriente; quando l'avversario verrà come una fiumana, lo Spirito del
SIGNORE lo metterà in fuga.
«Un salvatore verrà per Sion e per
quelli di Giacobbe che si convertiranno dalla loro rivolta», dice il
SIGNORE.
«Quanto a me», dice il SIGNORE, «questo
è il patto che io stabilirò con loro: il mio Spirito che riposa su di te e
le mie parole che ho messe nella tua bocca non si allontaneranno mai dalla
tua bocca, né dalla bocca della tua discendenza, né dalla bocca della
discendenza della tua discendenza», dice il SIGNORE, «da
ora e per sempre».
(Isaia 59:19-21)
***
Quando Dio ci fa
un dono e ci salva… …nulla
può revocare tale fatto… …è
irrevocabile.
E questo Dio lo dimostra anche verso Israele,
questa persistenza dell'amore divino ha per ragione profonda
la fedeltà di Dio al proprio
proponimento… …e la prova è proprio
la Sua fedeltà verso Israele!
***
Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disubbidienza per far misericordia a
tutti.
Dio non abbandona il suo proponimento.
Le vie che segue per arrivare allo scopo che si è prefisso possono essere
indirette e lunghe, ma Egli vi giunge con sicurezza…
Paolo prende come esempio della capacità di redimere di Dio, proprio i
pagani convertiti…
in passato disubbidienti a Dio e ora fatti oggetto della misericordia… così
anche i giudei, ora disubbidienti otterranno anch'essi misericordia.
***
Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e ininvestigabili le sue vie!
Infatti «chi ha conosciuto il
pensiero del Signore? O chi è stato suo consigliere? O chi gli ha dato
qualcosa per primo, sì da riceverne il contraccambio?»
Perché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose.
A lui sia la gloria in eterno. Amen.
La ricchezza di Dio
accenna alla infinita abbondanza di
risorse che Dio possiede per portare a compimento i suoi disegni…
La sapienza di Dio
si rivela nel modo con cui Egli dispone
i mezzi per portare a compimento i
suoi disegni…
La conoscenza di Dio
abbraccia il passato ed il più
lontano futuro… ..Paolo ammette qui quanto sia impossibile alla mente
umana il farsi un concetto adeguato di queste perfezioni divine.
Vi è un crescendo nelle tre domande:
Chi ha conosciuto?...
Chi è stato suo consigliere?...
Chi gli ha dato?
Nessun uomo può giungere a conoscere completamente i disegni
che sono nella mente del Signore… …ancora meno ancora
può essere in grado di essere suo
consigliere (come se l’Eterno
avesse bisogno dei suoi consigli); e meno che mai,
può la creatura prestare dei propri
mezzi (come se l’Eterno
avesse bisogno dei suoi mezzi).
Perché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose.
A lui sia la gloria in eterno. Amen.
Quel che si può conoscere di Dio…
quel tanto che la rivelazione ci dà di conoscere delle Sue vie, dei Suoi
disegni e del Suo regno… deve
portarci ad avere sentimenti di umiltà, di fiducia e di profonda adorazione
ma nello stesso tempo sondare e studiare la Sua Parola perché questo è
secondo la Sua Volontà e secondo
la preghiera di Paolo:
Senza dubbio avete udito parlare della dispensazione della grazia di Dio
affidatami per voi; come per rivelazione
mi è stato fatto conoscere il
mistero, di cui più sopra vi ho scritto in poche parole; leggendole,
potrete capire la conoscenza che io ho del mistero di Cristo.
Nelle altre epoche non fu concesso ai figli degli uomini di conoscere questo
mistero, così come ora, per mezzo dello Spirito, è stato rivelato ai santi
apostoli e profeti di lui; vale a dire che gli stranieri sono eredi con noi,
membra con noi di un medesimo corpo e con noi partecipi della promessa fatta
in Cristo Gesù mediante il vangelo,
di cui io sono diventato servitore secondo il dono della grazia di Dio a me
concessa in virtù della sua potenza.
A me, dico, che sono il minimo fra tutti i santi, è stata data questa grazia
di annunciare agli stranieri le insondabili ricchezze di Cristo e di
manifestare a tutti quale sia il piano seguito da Dio riguardo al mistero
che è stato fin dalle più remote età nascosto in Dio, il Creatore di tutte
le cose;
affinché i principati e le potenze
nei luoghi celesti conoscano oggi, per mezzo della chiesa, la infinitamente
varia sapienza di Dio, secondo
il disegno eterno che egli ha attuato mediante il nostro Signore, Cristo
Gesù; nel quale abbiamo la libertà di accostarci a Dio, con piena fiducia,
mediante la fede in lui.
Vi chiedo quindi di non scoraggiarvi a motivo delle tribolazioni che io
soffro per voi, poiché esse sono la vostra gloria.
Per questo motivo piego le ginocchia davanti al Padre,
dal quale ogni famiglia nei cieli e sulla terra prende nome,
affinché egli vi dia, secondo le
ricchezze della sua gloria, di essere potentemente fortificati, mediante lo
Spirito suo, nell'uomo interiore, e faccia sì che Cristo abiti per mezzo
della fede nei vostri cuori, perché, radicati e fondati nell'amore, siate
resi capaci di abbracciare con tutti
i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità
dell'amore di Cristo e di
conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza, affinché siate ricolmi
di tutta la pienezza di Dio.
Or a colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente
di più di quel che domandiamo o pensiamo,
a lui sia la gloria nella chiesa, e in Cristo Gesù, per tutte le età, nei
secoli dei secoli. Amen.
(Efesini 3:1-21)
***
Oltre a questo, Dio ci rivela in questo brano cosa Egli intende per
fedeltà nei patti… …non c’è
ripudio definitivo… …non c’è caduta irrimediabile… …ma Egli è
Severo con chi si ostina nella
ribellione ed è Buono con chi si
ravvede e ritorna a Lui!
Celebriamo quindi la Sua Ricchezza, la Sua Sapienza e la Sua Scienza!