La giustizia di Dio rivelata nella vita trasformata
del credente:
La consacrazione
LETTERA di Paolo ai ROMANI 12:1-2
Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio;
questo è il vostro culto spirituale.
Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente,
affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona,
gradita e perfetta volontà.
***
…e quindi della universalità del progetto di salvezza, Paolo, secondo il
consueto, fa seguire le esortazioni pratiche conseguenti della comprensione
di quanto prima insegnato, rivolte a chi ha creduto nell'Evangelo della
grazia.
Una dottrina morale teorica ed indipendente da una applicazione pratica è un
edificio senza fondazioni.
1.a)
Romani 12:1-2 La Consacrazione - Il dovere fondamentale della
consacrazione a Dio per uniformarci alla sua volontà, quale conseguenza
della vita nuova in Cristo che abbiamo ricevuta in dono.
***
Vi esorto dunque…
Oh, profondità della ricchezza,
della sapienza e della scienza di Dio!
Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e ininvestigabili le sue vie!
Infatti «chi ha conosciuto il
pensiero del Signore? O chi è stato suo consigliere? O chi gli ha dato
qualcosa per primo, sì da riceverne il contraccambio?»
Perché da lui, per mezzo di lui e
per lui sono tutte le cose.
A lui sia la gloria in eterno. Amen.
(Romani 10:33-36)
Paolo ha lodato la
profondità della ricchezza, della
sapienza e della scienza di Dio… la
inscrutabilità
dei suoi giudizi e la ininvestigabilità delle sue vie… ha
riconosciuto che
da lui, per mezzo di lui e per lui
sono tutte le cose.
Ed è su questa base che poggia l’esortazione… perché
abbiamo in Lui ogni cosa…
oltre ogni nostra capacità di
comprensione…
dunque consacriamoci a Lui!
Ma dobbiamo farlo non con la nostra forza… sarebbe inutile… dobbiamo farlo
per la misericordia di Dio!
Che strano termine!
Dobbiamo farlo in virtù della infinita compassione che Dio ha avuto di noi,
salvandoci.
Dobbiamo farlo con le stesse motivazioni che Dio ha avuto per noi.
Non ci deve spingere una semplice
riconoscenza (che è la “molla”
che ci da la spinta)… ma dobbiamo
essere sostenuti in questo slancio dall’Amore
che Dio ha avuto per noi e dobbiamo farlo
secondo le motivazioni di
quell’Amore!
Se la nostra consacrazione non è spinta dall’Amore di Dio avrà una durata
breve…
ciò che ci deve sostenere è
il Suo Amore che
rimane in noi.
Giovanni spiega questo nella sua prima lettera:
Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio e chiunque
ama è nato da Dio e conosce Dio.
Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
In questo si è manifestato per noi l'amore di Dio: che Dio ha mandato il suo
Figlio unigenito nel mondo affinché, per mezzo di lui, vivessimo.
In questo è l'amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato
noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i
nostri peccati.
Carissimi, se Dio ci ha tanto amati, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli
altri.
Nessuno ha mai visto Dio; se ci
amiamo gli uni gli altri, Dio
rimane in noi e il suo amore diventa perfetto in noi.
Da questo conosciamo che rimaniamo in lui ed egli in noi: dal fatto che ci
ha dato del suo Spirito.
E noi abbiamo veduto e testimoniamo
che il Padre ha mandato il Figlio per essere il Salvatore del mondo.
Chi riconosce pubblicamente che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui
ed egli in Dio.
Noi abbiamo conosciuto l'amore che Dio ha per noi, e vi abbiamo creduto.
Dio è amore; e chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui.
In questo l'amore è reso perfetto in noi: che
nel giorno del giudizio abbiamo
fiducia, perché qual egli è,
tali siamo anche noi in questo mondo.
Nell'amore non c'è paura; anzi, l'amore perfetto caccia via la paura, perché
chi ha paura teme un castigo.
Quindi chi ha paura non è perfetto nell'amore.
Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo.
Se uno dice: «Io amo Dio», ma odia suo fratello, è bugiardo; perché chi non
ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto.
Questo è il comandamento che abbiamo ricevuto da lui: che chi ama Dio ami
anche suo fratello.
(1 Giovanni 4:12-21)
Quindi in virtù di questo Amore,
di questa compassione per il
prossimo, di questa
misericordia di Dio…
presentiamo i nostri corpi in
sacrificio vivente, santo, gradito a Dio…
I nostri corpi
sono gli strumenti di tutta
l'attività esterna, ed implicano l'offerta della
persona fisica e della sua vita
stessa.
Abbiamo già visto questo quando Paolo spiegava l’attività delle membra:
Non regni dunque il peccato nel
vostro corpo mortale per ubbidire alle sue concupiscenze; e non prestate
le vostre membra al peccato,
come strumenti d'iniquità; ma
presentate voi stessi
(persona spirituale) a Dio, come di
morti fatti viventi, e le vostre membra (persona terrena)
come strumenti di giustizia a Dio;
infatti il peccato non avrà più
potere su di voi; perché non siete sotto la legge ma sotto la grazia.
(Romani 6:12-14)
Paolo non sta esortando ad una sterile retorica di parole, ad esaltazioni e
sogni mistici; ma sta esortando a
presentarci:
Giovanni ancora ci viene in aiuto:
Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i
fratelli.
Chi non ama rimane nella morte.
Chiunque odia suo fratello è omicida; e voi sapete che nessun omicida
possiede in se stesso la vita eterna.
Da questo abbiamo conosciuto l'amore: egli ha dato la sua vita per noi;
anche noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli.
Ma se qualcuno possiede dei beni di questo mondo e vede suo fratello nel
bisogno e non ha pietà di lui, come potrebbe l'amore di Dio essere in lui?
Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e in verità.
Da questo conosceremo che siamo della verità e renderemo sicuri i nostri
cuori davanti a lui.
(1 Giovanni 3:14-19)
Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidire alle sue
concupiscenze; e non prestate le
vostre membra al peccato, come strumenti d'iniquità; ma
presentate voi stessi a Dio, come di morti fatti viventi, e le
vostre membra come strumenti di giustizia a Dio; infatti il peccato non avrà
più potere su di voi; perché non siete sotto la legge ma sotto la grazia.
(Romani 6:12-14)
Perché Dio è Vita non è morte… Egli è
il Dio Vivente (cfr Matteo
16:16; 26:63; Atti 14:15; Romani 9:26; 1 Tessalonicesi 1:9; 1 Timoteo 3:15;
4:10; Ebrei 3:12; 4:12)
Perché Dio va adorato in Spirito e
Verità (cfr Giovanni 4:23)
Perché siamo chiamati,
nel nostro servizio, ad
essere una
lettera di Cristo scritta con lo Spirito del Dio vivente:
…voi siete una lettera di Cristo,
scritta mediante il nostro servizio,
scritta non con inchiostro, ma
con lo Spirito del Dio vivente;
non su tavole di pietra, ma su
tavole che sono cuori di carne.
(2 Corinzi 3:3)
…in modo santo…
separato dal peccato
Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidire alle sue
concupiscenze; e non prestate le vostre membra al peccato, come strumenti
d'iniquità; ma presentate voi stessi
a Dio, come di morti fatti viventi, e
le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio; infatti il peccato
non avrà più potere su di voi; perché non siete sotto la legge ma sotto la
grazia.
(Romani 6:12-14)
Come le cose consacrate dovevano appartenere a Dio e non potevano essere
usate per altri usi,
così i nostri corpi devono essere
tutti quanti dedicati al servizio sacro… come dobbiamo ancora
sperimentare questo!
Oggi abbiamo veramente perso il
concetto del “sacro”… nemmeno sulle nostre Bibbie è più scritto tale
aggettivo… ricordiamo gli avvertimenti circa la sacralità dei sacerdoti
leviti:
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Di' ad Aaronne e ai suoi figli che
si astengano dalle cose sante che mi
sono consacrate dai figli d'Israele e non profanino il mio santo nome. Io
sono il SIGNORE.
Di' loro: "Qualunque uomo
tra i vostri discendenti che
nelle future generazioni si
avvicinerà, in stato d'impurità, alle cose sante che i figli d'Israele
consacrano al SIGNORE, sarà eliminato dalla mia presenza. Io sono il
SIGNORE.
Nessun uomo tra i discendenti d'Aaronne che sia lebbroso o abbia la gonorrea
mangerà le cose sante, finché non sia puro.
Lo stesso accadrà a chi avrà toccato una persona impura per contatto con un
morto o avrà avuto una perdita di seme genitale,
o a chi avrà toccato un rettile che
l'abbia reso impuro o un uomo che gli abbia comunicato un'impurità di
qualunque specie.
Chi avrà avuto tali contatti sarà impuro fino a sera e non mangerà le cose
sante prima di essersi lavato il corpo con l'acqua;
dopo il tramonto del sole sarà puro,
e potrà poi mangiare le cose sante, perché sono il suo pane.
Il sacerdote non mangerà carne di bestia morta da sé o sbranata, per non
rendersi impuro.
Io sono il SIGNORE.
Osserveranno dunque ciò che ho comandato, affinché non portino la pena del
loro peccato e muoiano per aver profanato le cose sante. Io sono il SIGNORE
che li santifico.
Nessun estraneo mangerà le cose sante;
nemmeno chi sta da un sacerdote o lavora da lui per un salario mangerà le
cose sante.
Ma lo schiavo che il sacerdote
avrà comprato con il suo denaro ne
potrà mangiare: così pure quello
che gli è nato in casa: questi potranno mangiare il suo pane.
La figlia di un sacerdote sposata fuori dall'ambiente sacerdotale non
mangerà le cose sante offerte per elevazione.
Ma se la figlia del sacerdote è vedova o ripudiata senza figli, se torna a
stare da suo padre come quando era giovane, potrà mangiare il pane del
padre; ma nessun estraneo ne mangerà.
Se uno mangia per sbaglio una cosa santa, darà al sacerdote il valore della
cosa santa aggiungendovi un quinto.
I sacerdoti non profaneranno dunque le cose sante che i figli d'Israele
offrono per elevazione al SIGNORE.
Non permetteranno che essi mangino le loro cose sante per non farli
incorrere in un'ammenda. Io sono il SIGNORE che li santifico"».
(Levitico 22:1-16)
I sacerdoti secondo il pensiero di Dio
(e lo sono tutti i riscattati – cfr Apocalisse 5:8-9),
hanno un compito tra il popolo:
Insegneranno al mio popolo a distinguere fra il sacro e il profano, e gli
faranno conoscere la differenza tra ciò che è impuro e ciò che è puro.
(Ezechiele 44:23)
E come scrive l’autore della lettera agli ebrei:
Chi trasgredisce la legge di Mosè viene messo a morte senza pietà sulla
parola di due o tre testimoni.
Di quale peggior castigo, a vostro parere, sarà giudicato degno colui che
avrà calpestato il Figlio di Dio e avrà considerato profano il sangue del
patto con il quale è stato santificato e avrà disprezzato lo Spirito della
grazia?
(Ebrei 10:28-29)
…il
profanatore (colui che non rispetta le cose sacre)
è odiato da Dio… …è
considerato come Esaù:
Impegnatevi a cercare
la pace con tutti e la
santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore;
vigilando bene che nessuno resti
privo della grazia di Dio; che nessuna radice velenosa venga fuori a darvi
molestia e molti di voi ne siano contagiati;
che nessuno sia fornicatore, o
profano, come Esaù che per una sola pietanza vendette la sua primogenitura.
Infatti sapete che anche più tardi, quando volle ereditare la benedizione,
fu respinto, sebbene la richiedesse con lacrime, perché non ci fu
ravvedimento.
(Ebrei 12:14-17)
Paolo insegna così nella lettera ai colossesi:
Se
dunque siete stati risuscitati con
Cristo, cercate le cose di lassù
dove Cristo è seduto alla destra di Dio.
Aspirate alle cose di lassù,
non a quelle che sono sulla terra; poiché voi moriste e la vostra vita è
nascosta con Cristo in Dio.
Quando Cristo, la vita nostra, sarà manifestato, allora anche voi sarete con
lui manifestati in gloria.
Fate dunque morire ciò che in voi è terreno:
fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e cupidigia, che è
idolatria.
Per queste cose viene l'ira di Dio sugli uomini ribelli.
E così camminaste un tempo anche voi, quando vivevate in esse.
Ora
invece deponete anche voi tutte
queste cose: ira, collera, malignità, calunnia; e non vi escano di bocca
parole oscene.
Non mentite gli uni agli altri,
perché vi siete spogliati dell'uomo vecchio con le sue opere e vi siete
rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a immagine di colui
che l'ha creato.
Qui non c'è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita,
schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.
Rivestitevi,
dunque, come eletti di Dio, santi e amati,
di sentimenti di misericordia, di
benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza.
Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda,
se uno ha di che dolersi di un altro.
Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi.
Al di sopra di tutte queste cose
rivestitevi dell'amore che è il vincolo della perfezione.
E la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati per essere un solo
corpo, regni nei vostri cuori; e
siate riconoscenti.
La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente,
ammaestrandovi ed esortandovi gli uni gli altri con ogni sapienza, cantando
di cuore a Dio, sotto l'impulso della grazia, salmi, inni e cantici
spirituali.
Qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni cosa nel nome del
Signore Gesù ringraziando Dio Padre per mezzo di lui.
(Colossesi 3:1-17)
E ancora scrive nella prima lettera ai corinzi:
Ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è utile.
Ogni cosa mi è lecita, ma io non mi lascerò dominare da nulla.
Le vivande sono per il ventre, e il ventre è per le vivande; ma Dio
distruggerà queste e quello.
Il corpo però non è per la fornicazione, ma è per il Signore, e il Signore è
per il corpo;
Dio, come ha risuscitato il Signore, così risusciterà anche noi mediante la
sua potenza.
Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le
membra di Cristo per farne membra di una prostituta? No di certo!
Non sapete che chi si unisce alla prostituta è un corpo solo con lei? «Poiché»,
Dio dice, «i due diventeranno una
sola carne».
Ma chi si unisce al Signore è uno
spirito solo con lui. Fuggite la fornicazione. Ogni altro peccato che
l'uomo commetta, è fuori del corpo; ma
il fornicatore pecca contro il
proprio corpo.
Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi
e che avete ricevuto da Dio?
Quindi non appartenete a voi stessi.
Poiché siete stati comprati a caro prezzo.
Glorificate dunque Dio nel vostro corpo.
(1 Corinzi 6:12-20)
…in modo gradito a Dio…
Da quello che insegnala Scrittura,
non dal “valore venale”
dell’offerta:
Che m'importa dell'incenso che viene da Seba, della canna odorosa che viene
dal paese lontano?
I vostri olocausti non mi sono graditi, i vostri sacrifici non mi piacciono…
(Geremia 6:20)
Nemmeno dalla “consistenza
fisica dell’offerta”,
tantomeno da quel che “mangiamo o
beviamo”:
…il regno di Dio non consiste in
vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo.
Poiché chi serve Cristo in questo, è
gradito a Dio e approvato dagli uomini.
Cerchiamo dunque di conseguire le cose che contribuiscono alla pace e alla
reciproca edificazione. Non
distruggere, per un cibo, l'opera di Dio.
(Romani 14:17-20)
Ora non è un cibo che ci farà
graditi a Dio; se non mangiamo,
non abbiamo nulla di meno; e se mangiamo non abbiamo nulla di più.
(1 Corinzi 8:8)
Ancora più complesso se quel
sacrificio è il nostro stesso corpo, in quanto la Parola ci insegna che:
Il SIGNORE ha guardato dal cielo i figli degli uomini, per vedere se vi è
una persona intelligente, che
ricerchi Dio.
Tutti si sono sviati, tutti sono corrotti,
non c'è nessuno che faccia il bene,
neppure uno.
(Salmo 14:2-3)
E Dio ha dato all’uomo la Legge affinchè l’uomo potesse riconoscersi in tale
stato, e come scriveva prima Paolo stesso:
Or noi sappiamo che tutto quel che la legge dice, lo dice
a quelli che sono sotto la legge,
affinché sia chiusa ogni bocca e tutto il mondo sia riconosciuto colpevole
di fronte a Dio; perché mediante le opere della legge nessuno sarà
giustificato davanti a lui…
(Romani 3:19-20)
Quindi, qualsiasi offerta… …fosse anche
il nostro stesso corpo intero arso
sull’altare di Dio… …non Gli sarebbe gradito, infatti Paolo
insegnava ai corinzi:
…se dessi il mio corpo a essere
arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente.
(1 Corinzi 13:3)
Leggendo le prescrizioni della Legge, relative ai sacrifici, possiamo capire
quali sono le caratteristiche
del sacrificio gradito a Dio:
Quando offrirete un sacrificio di riconoscenza al SIGNORE, l'offrirete in
modo che sia gradito.
Lo si mangerà il giorno stesso che l'avrete offerto, e il giorno seguente;
quello che rimarrà fino al terzo giorno, lo brucerete.
Chi ne mangerà il terzo giorno, mangerà una cosa immonda; il sacrificio non
sarà gradito.
Chiunque ne mangerà porterà la pena della sua iniquità, perché
avrà profanato ciò che è sacro al
SIGNORE e quel tale sarà tolto via dalla sua gente.
(Levitico 19:5-8)
Se uno mangia della carne del suo sacrificio di riconoscenza il terzo
giorno, colui che l'ha offerto non sarà gradito;
dell'offerta non gli sarà tenuto
conto; quella carne è immonda e colui che ne avrà mangiato porterà la
pena della sua iniquità.
(Levitico 7:18)
In questi due passi possiamo vedere come
il riconoscere il sacrificio e la
risurrezione di Gesù Cristo, ci rende graditi a Dio, continuare ad
offrire un Gesù Cristo morto ed adorare un Cristo così sia in realtà
una cosa immonda!
Sacrificio gradito a Dio è uno spirito afflitto;
tu, Dio, non disprezzi un cuore
abbattuto e umiliato.
(Salmo 51:17)
In questo salmo di Davide (che
riconosce il suo peccato davanti a Dio)
possiamo vedere come l’abbattersi ed
umiliarsi davanti a Dio,
riconoscendo il nostro stato di peccato, sia un atto gradito a Dio.
Ma Paolo ci esorta a vivere
e ricercare… …in tutta la
nostra vita,
cosa sia gradito al Signore,
consacrando a questo il nostro corpo:
Comportatevi come figli di luce
- poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e
verità - esaminando che cosa sia
gradito al Signore.
(Efesini 5:8-10)
…non cessiamo di pregare per voi e di domandare che
siate ricolmi della profonda
conoscenza della volontà di Dio con ogni sapienza e intelligenza spirituale,
perché camminiate in modo degno del Signore per piacergli in ogni cosa,
portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio;
fortificati in ogni cosa dalla sua gloriosa potenza, per essere sempre
pazienti e perseveranti; ringraziando con gioia il Padre che vi ha messi in
grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce.
(Colossesi 1:9-12)
Per questo ci sforziamo di essergli
graditi, sia che abitiamo nel corpo, sia che ne partiamo.
Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo,
affinché ciascuno riceva la retribuzione di ciò che ha fatto quando era nel
corpo, sia in bene sia in male.
(2 Corinzi 5:9-10)
E Pietro ci illustra la nostra chiamata come un accostarci a Dio,
come pietre viventi, per formare una
casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali,
graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo:
Accostandovi a lui,
pietra vivente, rifiutata dagli uomini, ma davanti a Dio scelta e preziosa,
anche voi, come pietre viventi,
siete edificati per formare una casa
spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a
Dio per mezzo di Gesù Cristo.
(1 Pietro 2:4-5)
E prendendo in esame attentamente le parole di Davide (espresse nel Salmo
14) possiamo comprendere quali sono le caratteristiche che Dio richiede per
esserGli graditi:
2) Dio gradisce
una persona che Lo cerca
3) Dio gradisce
una persona che non si svia
4) Dio gradisce
una persona non corrotta
5) Dio gradisce
una persona che fa il bene
Allora proviamo a comprendere quali siano le aspettative di Dio:
1)
Dio
gradisce
una persona intelligente
Nonostante le apparenze, l’uomo naturale, nel suo stato di peccato è ben
lungi dall’essere intelligente:
…pur avendo conosciuto Dio, non
l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a
vani ragionamenti e il loro cuore
privo d'intelligenza si è ottenebrato. Benché
si dichiarino sapienti, sono diventati stolti…
(Romani 1:21-22)
…non comportatevi più come si
comportano i pagani nella vanità
dei loro pensieri, con
l'intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo
dell'ignoranza che è in loro, a motivo dell'indurimento del loro cuore.
Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza
fino a commettere ogni specie di impurità con avidità insaziabile.
(Efesini 4:17-19)
Salomone, il più saggio uomo vissuto sulla Terra ci dà un interessante
indizio:
Il principio della saggezza è il timore del SIGNORE, e conoscere il Santo è
l'intelligenza.
(Proverbi 9:10)
Quindi il riconoscere Dio,
quale il Creatore di ogni cosa,
ringraziarLo e temerLo,
e sintomo di una
intelligenza ritrovata!
Per questo motivo vediamo come le quattro creature viventi (piene
di occhi davanti e di dietro… segno di
piena intelligenza), lodano
Dio in questo modo e portano a lodare i
ventiquattro anziani
(testimoni dell’antico e del nuovo Patto):
Davanti al trono inoltre c'era come un mare di vetro, simile al cristallo;
in mezzo al trono e intorno al trono,
quattro creature viventi, piene di
occhi davanti e di dietro.
La prima creatura vivente era simile a un leone, la seconda simile a un
vitello, la terza aveva la faccia come d'un uomo e la quarta era simile a
un'aquila mentre vola.
E le quattro creature viventi avevano ognuna sei ali, ed erano coperte di
occhi tutt'intorno e di dentro, e non cessavano mai di ripetere giorno e
notte: «Santo, santo, santo è il
Signore, il Dio onnipotente, che era, che è, e che viene».
Ogni volta che queste creature
viventi rendono gloria, onore e grazie a colui che siede sul trono, e che
vive nei secoli dei secoli, i
ventiquattro anziani si
prostrano davanti a colui che siede sul trono e
adorano colui che vive nei secoli
dei secoli e gettano le loro corone davanti al trono, dicendo: «Tu
sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l'onore e la
potenza: perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà furono create
ed esistono».
(Apocalisse 4:6-11)
E Pietro, quando si trova davanti alla famiglia di Cornelio, pronuncia delle
parole che ci fanno considerare quanto l’essere “intelligenti”
rende graditi a Dio:
In verità comprendo che Dio non ha riguardi personali; ma che in qualunque
nazione chi lo teme e opera
giustamente gli è gradito…
(Atti 10:34-35))
2) Dio gradisce
una persona che Lo cerca
Nel giorno del giudizio la regina
del mezzogiorno si alzerà con gli uomini di questa generazione e li
condannerà; perché ella venne dagli
estremi confini della terra per udire la sapienza di Salomone; ed ecco
qui c'è più di Salomone.
(Luca 11:31)
E Dio ricompensa che Lo cerca:
Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto;
perché chiunque chiede riceve; chi
cerca trova, e sarà aperto a chi bussa.
Qual è l'uomo tra di voi, il quale, se il figlio gli chiede un pane, gli dia
una pietra?
Oppure se gli chiede un pesce, gli dia un serpente?
Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli,
quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che
gliele domandano!
(Matteo 7:7-11)
Come nel caso dell’eunuco etiope,
andato a Gerusalemme per adorare
(non per semplice tradizione), che
leggeva la Parola, che
invita a sedersi accanto a lui chi gli parla di Dio, che
fa domande (mostra vivo
interesse per la Parola), che riceve il lieto messaggio di Gesù, che
è pronto ad ubbidire alla Sua
Parola (chiedendo il
battesimo)… …da queste persone che Lo cercano, Dio si fa trovare e
queste, dopo averLo incontrato,
continuano il loro viaggio tutti allegri:
Un angelo del Signore parlò a Filippo così: «Àlzati e va' verso mezzogiorno,
sulla via che da Gerusalemme scende a Gaza. Essa è una strada deserta».
Egli si alzò e partì.
Ed ecco un etiope, eunuco e
ministro di Candace, regina di Etiopia, sovrintendente a tutti i tesori di
lei, era venuto a Gerusalemme per
adorare, e ora stava
tornandosene, seduto sul suo carro,
leggendo il profeta Isaia.
Lo Spirito disse a Filippo: «Avvicìnati e raggiungi quel carro».
Filippo accorse, udì che quell'uomo leggeva il profeta Isaia, e gli disse:
«Capisci quello che stai leggendo?»
Quegli rispose: «E come potrei, se nessuno mi guida?»
E invitò Filippo a salire e a
sedersi accanto a lui.
Or il passo della Scrittura che egli leggeva era questo: «Egli
è stato condotto al macello come una pecora; e come un agnello che è muto
davanti a colui che lo tosa, così egli non ha aperto la bocca. Nella sua
umiliazione egli fu sottratto al giudizio. Chi potrà descrivere la sua
generazione? Poiché la sua vita è stata tolta dalla terra».
L'eunuco, rivolto a Filippo, gli disse: «Di
chi, ti prego, dice questo il profeta? Di se stesso, oppure di un altro?»
Allora Filippo prese a parlare
e, cominciando da questo passo della Scrittura,
gli comunicò il lieto messaggio di
Gesù.
Strada facendo, giunsero a un luogo dove c'era dell'acqua.
E l'eunuco disse: «Ecco dell'acqua;
che cosa impedisce che io sia battezzato?»
[Filippo disse: «Se tu credi con tutto il cuore, è possibile».
L'eunuco rispose: «Io credo che Gesù
Cristo è il Figlio di Dio».]
Fece fermare il carro, e discesero tutti e due nell'acqua, Filippo e
l'eunuco; e Filippo lo battezzò.
Quando uscirono dall'acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo; e
l'eunuco, continuando il suo viaggio
tutto allegro, non lo vide più.
Poi Filippo si ritrovò in Azot; e, proseguendo, evangelizzò tutte le città,
finché giunse a Cesarea.
(Atti 8:26-40)
Una volta trovato Dio, siamo però
chiamati ad accostarci a Lui in un modo giusto (pietre viventi
come Lui è Pietra Vivente) e con uno scopo… …cercare cosa Gli è
gradito:
Accostandovi a lui,
pietra vivente, rifiutata dagli
uomini, ma davanti a Dio scelta e preziosa, anche voi,
come pietre viventi, siete
edificati per formare una casa
spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a
Dio per mezzo di Gesù Cristo.
(1 Pietro 2:4-5)
Possiamo quindi affermare che un secondo requisito per
essere graditi a Dio è una
sincera ricerca della Sua Persona e della Sua Volontà!
Per questo Paolo scrive così agli efesini:
Guardate dunque con diligenza a come vi comportate; non da stolti, ma da
saggi;
ricuperando il tempo perché i giorni sono malvagi.
Perciò non agite con leggerezza, ma
cercate di ben capire quale sia la volontà del Signore.
(Efesini 5:15-17)
Una volontà di Dio perfetta,
buona e a Lui gradita, che una volta accettata come dottrina,
diventa la nostra esperienza di
vita:
Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante
il rinnovamento della vostra mente,
affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona,
gradita e perfetta volontà.
(Romani 12:2)
3) Dio gradisce
una persona che non si svia
Gesù, nella parabola del seminatore identifica nel buon terreno (un
cuore onesto e buono, quindi rigenerato), coloro che
portano frutto con perseveranza:
…quello che è caduto in un buon terreno sono coloro i quali,
dopo aver udito la parola,
la ritengono in un cuore onesto e
buono, e portano frutto con perseveranza.
(Luca 8:15)
La costanza
è una attitudine che dobbiamo
ricercare… e che cresce
per mezzo delle prove della fede, e che serve per renderci
perfetti e completi, di nulla mancanti:
Ma tu, uomo di Dio,
fuggi queste cose, e ricerca la
giustizia, la pietà, la fede, l'amore,
la costanza e la mansuetudine.
(1 Timoteo 6:11)
Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in
prove svariate, sapendo che la prova
della vostra fede produce costanza.
E la costanza compia pienamente
l'opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti.
(Giacomo 1:2-4)
La costanza è quel frutto dello Spirito che ci porterà gloria:
Certa è quest'affermazione: se siamo morti con lui, con lui anche vivremo;
se abbiamo costanza, con lui anche
regneremo…
(2 Timoteo 2:11-12)
Ecco, noi definiamo felici quelli
che hanno sofferto pazientemente.
Avete udito parlare della costanza di Giobbe, e conoscete la sorte finale
che gli riserbò il Signore,
perché il Signore è pieno di compassione e misericordioso.
(Giacomo 5:11)
La costanza
è quel frutto dello Spirito che
caratterizza le chiese fedeli:
Io conosco
le tue opere, la tua fatica, la tua
costanza; so che non puoi sopportare i malvagi e hai messo alla prova
quelli che si chiamano apostoli ma non lo sono e che li hai trovati
bugiardi.
So che hai costanza, hai sopportato molte cose per amor del mio nome e non
ti sei stancato.
(Apocalisse 2:2-3)
La chiesa di Smirne:
Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le
calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma
sono una sinagoga di Satana.
Non temere quello che avrai da soffrire;
ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione,
per mettervi alla prova, e
avrete una tribolazione per dieci giorni.
Sii fedele fino alla morte e io
ti darò la corona della vita.
(Apocalisse 2:9-10)
La chiesa di Pergamo:
Io conosco dove tu abiti, cioè là dov'è il trono di Satana;
tuttavia tu rimani fedele al mio
nome e non hai rinnegato la fede in me, neppure ai giorni di Antipa, il mio
fedele testimone, fu ucciso fra voi, là dove Satana abita.
(Apocalisse 2:13)
La chiesa di Tiatiri:
Io conosco
le tue opere, il tuo amore, la tua fede, il tuo servizio,
la tua costanza; so che le tue
ultime opere sono più numerose delle prime.
(Apocalisse 2:19)
La chiesa di Sardi:
Tuttavia a Sardi ci sono alcuni che non hanno contaminato le loro vesti;
essi cammineranno con me in bianche
vesti, perché ne sono degni.
(Apocalisse 3:4)
La chiesa di Filadelfia:
"Io conosco le tue opere. Ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che
nessuno può chiudere, perché, pur
avendo poca forza, hai serbato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome…
…Siccome hai osservato la mia
esortazione alla costanza, anch'io ti preserverò dall'ora della tentazione
che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti
della terra.
(tratto da Apocalisse 3:8-10)
Vediamo quindi come la costanza e la perseveranza nel bene
sia una caratteristica che ci rende “graditi a Dio”.
4) Dio gradisce
una persona non corrotta
Corrotta
non significa solamente “integra moralmente”, ma più propriamente “completa,
perfetta, che non si corrompe (in senso di vanità)… che dura in eterno… che
ambisce alle cose che durano”… che non sia “lebbrosa”
malattia che rappresenta per definizione la corruzione del peccato.
Dio ha creato l’uomo per vivere per sempre con Lui… il peccato lo ha fatto
cadere nella corruzione… nella vanità… ma da questo stato Gesù Cristo ci ha
redenti… ora, essendo stati rigenerati in Cristo Gesù in una nuova vita e in
una nuova creazione, siamo chiamati non più a vivere nella corruzione, ma
nella perfezione della nuova vita… nella nuova creazione!
Per questo Paolo scrive così:
Quindi, da ora in poi, noi non
conosciamo più nessuno da un punto di vista umano; e se anche abbiamo
conosciuto Cristo da un punto di vista umano, ora però non lo conosciamo più
così.
Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono
passate: ecco, sono diventate nuove.
(2 Corinzi 5:16-17)
Anche Pietro spiega questo:
Attraverso queste ci sono state elargite le sue preziose e grandissime
promesse perché per mezzo di esse
voi diventaste partecipi della natura divina dopo essere sfuggiti alla
corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza.
(2 Pietro 1:4)
Raccogliamo quindi l’esortazione che Paolo rivolge ai nostri fratelli di
Efeso, perchè questo è gradito a
Dio:
Questo dunque io dico e attesto nel Signore:
non comportatevi più come si
comportano i pagani nella vanità dei loro pensieri, con l'intelligenza
ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo dell'ignoranza che è in
loro, a motivo dell'indurimento del loro cuore… …avete
imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del
vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici;
a essere invece rinnovati nello
spirito della vostra mente e a rivestire l'uomo nuovo che è creato a
immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità.
(tratto da Efesini 4:17-24)
Per essere graditi a Dio bisogna quindi essere nuove creature non
corruttibili ed aspirare alle cose non corruttibili!
5) Dio gradisce
una persona che fa il bene
Noi sappiamo che
siamo da Dio, e che tutto il mondo
giace sotto il potere del maligno.
(1 Giovanni 5:19)
Paolo ha spiegato ampliamente come per l’uomo è impossibile concepire e fare
il bene:
…mentre
eravamo nella carne,
le passioni peccaminose,
risvegliate dalla legge, agivano
nelle nostre membra allo scopo di portare frutto per la morte…
(Romani 7:5)
…io
sono carnale,
venduto schiavo al peccato.
Poiché, ciò che faccio, io non lo capisco: infatti non faccio quello che
voglio, ma faccio quello che odio.
Ora, se faccio quello che non voglio, ammetto che la legge è buona; allora
non sono più io che lo faccio, ma è il peccato che abita in me.
Difatti, io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene; poiché
in me si trova il volere, ma il modo di compiere il bene, no. Infatti
il bene che voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio.
(Romani 7:14-19)
Ma, come dice Paolo:
Chi mi libererà da questo corpo di morte?
Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.
(Romani 7:24-25)
Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno
del suo amato Figlio.
(Colossesi 1:13)
E questa liberazione è avvenuta per mezzo del sacrificio di Cristo:
…sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro,
siete stati riscattati dal vano modo
di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo,
come quello di un agnello senza difetto né macchia.
(1 Pietro 1:18-19)
Se prima eravamo nelle condizioni di non far il bene a causa del nostro
corpo corrotto e dedito al male… ora
siamo stati creati in Cristo Gesù per
praticare le buone opere che sono state da Dio preparate per noi
(cfr Efesini 2:10)
Ed in forza di questo siamo chiamati ad offrire il nostro sacrificio di
riconoscenza, rendendo (ovvero restituendo) a Dio un culto a lui
gradito… …la nostra nuova vita in Cristo al Suo servizio:
Perciò anche noi, dal giorno che abbiamo saputo questo, non cessiamo di
pregare per voi e di domandare che
siate ricolmi della profonda conoscenza della volontà di Dio con ogni
sapienza e intelligenza spirituale,
perché camminiate
in modo degno del Signore per
piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo
nella conoscenza di Dio;
fortificati in ogni cosa dalla sua gloriosa potenza, per essere sempre
pazienti e perseveranti; ringraziando con gioia il Padre che vi ha messi
in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce.
(Colossesi 1:9-12)
Dio gradisce quindi chi fa il Bene secondo la Sua Volontà!
…questo è il vostro culto spirituale.
Dio richiede da noi un culto di natura spirituale,
i cui atti sono atti morali di servizio volontario procedenti da
una mente rinnovata...
tutta la nostra vita, tutto il
nostro essere deve essere un culto!
Gli atti “formali” del culto esterno non hanno valore agli occhi di Dio se
non come mezzo per alimentare e attivare il culto razionale, spirituale.
Ogni atto di culto che non scaturisce da una vera consacrazione di colui che
lo offre è cristianamente illogico.
***
Se dunque ogni atto di culto che non scaturisce da una vera consacrazione di
colui che lo offre è cristianamente
illogico.
Quale è la corretta attitudine che il cristiano deve seguire nella sua nuova
attività consacrata a Dio?
Paolo ora ci indica:
2) il modello che si deve seguire
3) lo scopo del modello
1) il modello che non
si deve seguire
Non conformatevi a questo mondo…
La figura
(σχημα) indica qualcosa di più esterno che la semplice
forma (μορφη) ed
anche qualcosa di più passeggero che sa di “moda”.
Paolo ci dice in questo passo che
non dobbiamo adottare… fare nostri…
i modi di questo secolo che di loro
natura sono corrotti… imperfetti… indica proprio
quell’andazzo di questo mondo
che ogni credente viveva in qualche modo prima della sua conversione e che
descrive anche nella lettera agli efesini:
Dio ha vivificato anche voi, voi che eravate morti nelle vostre colpe e nei
vostri peccati, ai quali un tempo vi abbandonaste
seguendo l'andazzo di questo mondo,
seguendo il principe della potenza dell'aria, di quello spirito che opera
oggi negli uomini ribelli.
Nel numero dei quali anche noi tutti vivevamo un tempo,
secondo i desideri della nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e
dei nostri pensieri; ed eravamo per
natura figli d'ira, come gli altri.
(Efesini 2:1-3)
A questa figura non dobbiamo più conformarci… uniformarci… anzi non dobbiamo
proprio più assomigliare… dobbiamo invece…
2) il modello che si deve seguire
Trasformatevi…
la forma è passiva con senso riflesso, in modo da presentare
un tipo di condotta, diverso da
quello che il mondo offre.
I lineamenti
di questa nuova fisionomia morale che si va formando gradatamente,
sono determinati dalla volontà di
Dio.
Essere resi conformi alla volontà di
Dio… …ecco l'ideale umano secondo Dio, ma questa è
la azione dello Spirito Santo nella
mente rinnovata del credente:
E noi tutti,
a viso scoperto, contemplando come
in uno specchio la gloria del Signore,
siamo trasformati nella sua stessa
immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo
Spirito.
(2 Corinzi 3:18)
3) lo scopo del modello
L'idea contenuta nell’espressione “conosciate
per esperienza” (attraverso
delle prove concrete) è quella di una attitudine (sviluppata
nelle prove) che porta a riconoscere, in un modo certo, quale è, in ogni
singolo caso,
la volontà di Dio…
…distinguendola dalle false apparenze.
Non è sempre facile, anche per un cuore sinceramente consacrato, il
discernere chiaramente quale è la volontà di Dio, soprattutto rispetto alle
cose esterne della vita…
…solo una mente illuminata e
rinnovata dallo Spirito Santo può riconoscere con certezza… …per
esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta
volontà.
***
Si, perché
la volontà di Dio è Buona secondo la
Bontà di Dio, perchè è la espressione di quanto è moralmente
eccellente e conduce al vero bene dei Suoi figli.