La giustizia di Dio nella giustificazione:
La giustificazione che Dio provvede
LETTERA di Paolo ai ROMANI 3:21-31
"Ora
però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di
Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti: vale a dire la
giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che
credono - infatti non c'è distinzione: tutti hanno peccato e sono privi
della gloria di Dio - ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia,
mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.
Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel
suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i
peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; e per
dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e
giustifichi colui che ha fede in Gesù.
Dov'è dunque il vanto? Esso è escluso.
Per quale legge? Delle opere?
No, ma per la legge della fede; poiché riteniamo che l'uomo è giustificato
mediante la fede senza le opere della legge.
Dio è forse soltanto il Dio dei Giudei? Non è egli anche il Dio degli altri
popoli?
Certo, è anche il Dio degli altri popoli, poiché c'è un solo Dio, il quale
giustificherà il circonciso per fede, e l'incirconciso ugualmente per mezzo
della fede.
Annulliamo dunque la legge mediante la fede? No di certo! Anzi, confermiamo
la legge.
***
Dopo avere dimostrata la assoluta
necessità di Giustizia che l’uomo non può ottenere in quanto sotto
l’ira di Dio, Paolo rivela
una Giustizia di Dio totalmente
indipendente dalle opere dell’uomo e
totalmente indipendente dalle opere
prescritte dalla Legge.
Una Giustizia che aveva appena accennata nei preamboli della lettera:
…non mi vergogno del vangelo;
perché esso è potenza di Dio per la
salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco; poiché in
esso la giustizia di Dio è rivelata
da fede a fede, com'è scritto: «Il
giusto per fede vivrà».
(Romani 1:16-17)
Di questa Giustizia, Paolo descrive:
A)
I suoi caratteri essenziali (Romani 3:21-26)
B)
I suoi rapporti con le altre dispensazioni divine (Romani 3:27 / 4:45)
C)
Il trionfo sul peccato (Romani 5)
***
Abbiamo visto precedentemente come la Legge sia quel mezzo che Dio ha
provveduto, innanzi tutto per il Suo popolo, per fargli conoscere lo stato
di peccato… una sorta di termometro per misurarsi la temperatura corporea e
rendersi conto che è malato… i giudei (e come loro tanti religiosi oggi)
invece caddero nell’errore di considerarlo una sorta di “medicinale” contro
il peccato.
Conoscere il proprio stato di peccato non significa esserne guarito.
Possiamo quindi concludere con Paolo che dall’osservanza delle opere della
legge non può venire alcuna giustificazione
in quanto lo scopo della Legge stessa non è quello di redimere ma di
rivelare il peccato, questo Paolo lo ha ampiamente dimostrato nelle pagine
precedenti …dobbiamo pertanto
considerare quella via definitivamente chiusa ai fini della giustificazione!
L’uomo, nel suo misero stato di peccato non ha altra possibilità quindi se
non quella di attendere tremante ed in silenzio l'ora della sentenza... la
manifestazione finale dell’ira di Dio.
L’uomo che riscontra nella Legge di Dio la sua colpevolezza, il suo stato di
indegnità, sente la necessità di un sincero ravvedimento… come direbbe
Paolo:
apre il cuore all’amore per la Verità!
(cfr 2 Tessalonicesi 2:10)… e Dio
gli va subito incontro…
proprio come il padre del figliol prodigo (cfr Luca 15:20) perche Dio non ha
creato l’uomo per distruggerLo… non lo ha mai pensato… l’uomo che finirà
nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, ci finirà per
sua scelta… per la
sua ribellione…
quel terribile stagno è preparato
non per l’uomo:
Poi vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra.
La terra e il cielo fuggirono dalla sua presenza e non ci fu più posto per
loro.
E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono.
I libri furono aperti, e fu aperto anche un altro libro che è il libro della
vita; e i morti furono giudicati
dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere.
Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l'Ades restituirono i
loro morti; ed essi furono
giudicati, ciascuno secondo le sue opere.
Poi la morte e l'Ades furono gettati
nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè lo stagno di
fuoco. E se qualcuno non fu trovato
scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco.
(Apocalisse 20:11-15)
Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno,
preparato per il diavolo e per i
suoi angeli!
(Matteo 25:41)
Quindi il pensiero di Dio è per la
salvezza di tutti gli uomini… …è la Sua Volontà:
Questo è buono e gradito davanti a
Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e
vengano alla conoscenza della verità.
(1 Timoteo 2:4)
***
Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di
Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti: vale a dire la
giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che
credono - infatti non c'è distinzione: tutti hanno peccato e sono privi
della gloria di Dio - ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia,
mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.
…Ora però…
Paolo riconosce come effettivamente solo
ora è stata data una nuova
rivelazione… di questa migliore rivelazione ne parlerà più diffusamente
nella lettera agli efesini:
Perciò, ricordatevi che un tempo voi, stranieri di nascita, chiamati
incirconcisi da quelli che si dicono circoncisi, perché tali sono nella
carne per mano d'uomo, voi, dico, ricordatevi che
in quel tempo eravate senza Cristo,
esclusi dalla cittadinanza d'Israele ed estranei ai patti della promessa,
senza speranza e senza Dio nel mondo.
Ma ora, in Cristo Gesù, voi che
allora eravate lontani siete stati
avvicinati mediante il sangue di Cristo.
Lui, infatti, è la nostra pace; lui che dei due popoli ne ha fatto uno solo
e ha abbattuto il muro di separazione abolendo nel suo corpo terreno la
causa dell'inimicizia, la legge fatta di comandamenti in forma di precetti,
per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo facendo la pace; e per
riconciliarli tutti e due con Dio in un corpo unico mediante la sua croce,
sulla quale fece morire la loro inimicizia.
Con la sua venuta ha annunciato la pace a voi che eravate lontani e la pace
a quelli che erano vicini; perché per mezzo di lui gli uni e gli altri
abbiamo accesso al Padre in un medesimo Spirito.
(Efesini 2:11-18)
Senza dubbio avete udito parlare della dispensazione della grazia di Dio
affidatami per voi; come per rivelazione
mi è stato fatto conoscere il
mistero, di cui più sopra vi ho scritto in poche parole; leggendole,
potrete capire la conoscenza che io ho del mistero di Cristo.
Nelle altre epoche non fu concesso ai figli degli uomini di conoscere questo
mistero, così come ora, per mezzo dello Spirito, è stato rivelato ai santi
apostoli e profeti di lui;
vale a dire che gli stranieri sono eredi con noi, membra con noi di un
medesimo corpo e con noi partecipi della promessa fatta in Cristo Gesù
mediante il vangelo, di cui io sono diventato servitore secondo il dono
della grazia di Dio a me concessa in virtù della sua potenza.
A me,
dico, che sono il minimo fra tutti i santi,
è stata data questa grazia di
annunciare agli stranieri le
insondabili ricchezze di Cristo e di manifestare a tutti quale sia il piano
seguito da Dio riguardo al mistero che è stato fin dalle più remote età
nascosto in Dio, il Creatore di tutte le cose; affinché i principati e
le potenze nei luoghi celesti
conoscano oggi, per mezzo della chiesa, la infinitamente varia sapienza di
Dio, secondo il disegno eterno che egli ha attuato mediante il nostro
Signore, Cristo Gesù; nel quale abbiamo la libertà di accostarci a Dio,
con piena fiducia, mediante la fede in lui.
(Efesini 3:2-12)
Quindi
ora… …
indipendentemente dalla legge, ovvero in modo completamente autonomo
e privo di alcuna influenza da essa… …
è stata manifestata la giustizia di Dio.
…indipendentemente dalla legge…
Paolo dichiara in modo chiaro che la Giustizia di Dio
è indipendente dalla Legge,
non tiene quindi conto di tutte le prescrizioni di Essa… altrimenti nessuno
potrebbe essere salvato… non è
quindi basata sulla gravità della trasgressione della “norma specifica”…
ma è una Giustizia che si basa su altri parametri…
E’ una giustizia divina indipendente da essa! Pertanto non tiene conto delle
trasgressioni come non tiene conto delle osservanze (presunti meriti)… è una
Giustizia di Dio… basata sugli standard divini… inconcepibili per l’uomo!
Una
Giustizia di Dio… non di
uomini… da Lui procedente e
secondo la perfezione dei Suoi
parametri e dei Suoi standard.
…della quale danno testimonianza la legge e i profeti…
La giustizia procurata da Dio
e conforme alla Sua perfezione
che trova le Sue origini nella Legge e nei Profeti… …non è una Giustizia
“intervenuta in modo indipendente dalla Scrittura”.
Gesù ne diede una memorabile spiegazione della Sua perfezione nel Sermone
sul Monte (cfr Matteo 5:1 / 7:29) che andava al di là delle “formule”
applicate dai giudei (cfr Romani 2:20).
Questa giustificazione divina, è stata manifestato mediante l'opera
espiatoria compiuta da Cristo e mediante l'avvenuta predicazione della
grazia che trova le sue radici in tutte quelle “ombre” che erano anticipate
nell’Antico Patto… …figura del Nuovo Patto compiuto da Gesù Cristo e
sottoscritto da Lui stesso con il proprio sangue!
Questa giustizia giustificante di
Dio era, prima di Cristo,
nascosta, non manifestata
chiaramente ma annunciata per mezzo dei simboli di giustificazione
transitoria.
Essa non è quindi una rivelazione del tutto nuova nè tanto meno contraria a
quanto scritto precedentemente nella rivelazione Divina… anzi ne è
la manifestazione totale,
completa… per questo
ne danno
testimonianza la legge e i profeti.
L’autore della lettera agli ebrei, spiega molto bene come il tabernacolo
fisico e gli stessi sacrifici espiatori levitici erano
una figura del sacrificio perfetto:
Lo Spirito Santo voleva con questo significare che la via al santuario non
era ancora manifestata finché restava ancora in piedi
il primo tabernacolo.
Questo è una figura per il tempo presente.
I doni e i sacrifici offerti secondo quel sistema non possono, quanto alla
coscienza, rendere perfetto colui che offre il culto, perché si tratta solo
di cibi, di bevande e di varie abluzioni, insomma, di regole carnali
imposte fino al tempo di una loro
riforma.
(Ebrei 9:8-10)
Secondo la legge,
quasi ogni cosa è purificata con sangue; e,
senza spargimento di sangue, non c'è
perdono.
Era dunque necessario che i simboli delle realtà celesti fossero purificati
con questi mezzi. Ma le cose celesti stesse dovevano essere purificate con
sacrifici più eccellenti di questi.
Infatti Cristo non è entrato in un
luogo santissimo fatto da mano d'uomo,
figura del vero;
ma nel cielo stesso, per
comparire ora alla presenza di Dio per noi; non per offrire se stesso più
volte, come il sommo sacerdote, che entra ogni anno nel luogo santissimo con
sangue non suo.
In questo caso, egli avrebbe dovuto soffrire più volte dalla creazione del
mondo; ma ora, una volta sola, alla fine dei secoli,
è stato manifestato per annullare il
peccato con il suo sacrificio.
(Ebrei 9:22-26)
…vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti
coloro che credono - infatti non c'è distinzione: tutti hanno peccato e sono
privi della gloria di Dio - ma sono giustificati gratuitamente per la sua
grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.
Paolo puntualizza che sta parlando
della
Giustizia di Dio…
non dell’uomo…
mediante la fede in Gesù Cristo,
non mediante “opere meritorie”…
per tutti coloro che credono
non per tutti quelli che se la
meritano… perché
tutti hanno peccato e sono privi
della gloria di Dio - ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia,
mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.
La giustificazione dei credenti è quindi
un dono,
non
una retribuzione, e scaturisce
dalla libera benevolenza divina
dettata dall’Amore nella sua più Pura Essenza.
Paolo confermerà questo in altri passi:
…il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.
(Romani 6:23)
Infatti è per grazia che siete stati
salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è
in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti…
(Efesini 2:8-9)
Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono
passate: ecco, sono diventate nuove.
E tutto questo viene da Dio che ci ha riconciliati con sé per mezzo di
Cristo
e ci ha affidato il ministero della riconciliazione.
(2 Corinzi 5:17-18)
La Giustificazione
dell’empio secondo la Grazia di Dio
è gratuita… …è gratuita in quanto l’uomo non avrebbe “alcuna moneta” da
portare davanti a Dio… …la sua giustizia umana è roba “fuori corso” davanti
alla Cassa di Dio.
La sola moneta valida è l’espiazione del peccato mediante lo spargimento del
Sangue innocente… …il Sangue di Gesù Cristo.
Eliù ci conferma quanto la nostra giustizia non abbia alcun valore per Dio:
Considera i cieli, e vedi! Guarda le nuvole, come sono più in alto di te!
Se pecchi, quale inconveniente gli procuri?
Se moltiplichi i tuoi misfatti, che danno gli arrechi?
Se sei giusto, che gli dai? Che riceve egli dalla tua mano?
(Giobbe 35:5-7)
…mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.
Se la sorgente della Giustizia è la Grazia, il mezzo per cui si compie è la
redenzione che è in Cristo Gesù.
Redenzione
(απολυτρωσις) ha talvolta nel Nuovo Testamento il senso generico di
liberazione da un male (cfr
Luca 21:28;
Romani 8:23;
1Corinzi 1:30;
Efesini 1:14; 4:30;
Ebrei 11:35), ma nel suo senso proprio e completo significa
liberazione mediante un riscatto
(cfr
Efesini 1:7;
Colossesi 1:14;
Ebrei 9:15).
Troviamo la stessa espressione in altri passi della Scrittura:
…il Figlio dell'uomo non è venuto
per essere servito ma per servire e per
dare la sua vita come prezzo di
riscatto per molti.
(Matteo 20:28)
Poiché siete stati comprati a caro
prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo.
(1 Corinzi 6:20)
Voi siete stati riscattati a caro
prezzo; non diventate schiavi degli uomini.
(1 Corinzi 7:23)
Cristo ci ha riscattati
dalla maledizione della legge,
essendo divenuto maledizione per
noi…
(Galati 3:13)
Infatti c'è un solo
Dio e anche un solo mediatore fra
Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, che ha dato se stesso come prezzo di
riscatto per tutti;
(1 Timoteo 2:5-6)
Il prezzo di riscatto, il prezioso sangue di Gesù Cristo, è stato offerto a
Dio a soddisfazione perfetta e totale e dimostrazione della Sua giustizia.
Ogni uomo che, riconoscendosi bisognoso di redenzione, si avvale (per fede)
del Suo sangue, trova la propria Giustificazione nell’Opera compiuta da
Cristo.
***
Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel
suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i
peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; e per
dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e
giustifichi colui che ha fede in Gesù.
Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio…
Dio ha prestabilito il sacrificio propiziatorio
di Gesù Cristo…
fin dalla fondazione del mondo,
come scrive anche Pietro:
…sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati
riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con
il prezioso sangue di Cristo,
come quello di un agnello senza
difetto né macchia.
Già designato prima della fondazione del mondo,
egli è stato manifestato negli ultimi tempi per voi;
(1 Pietro 1:18-20)
Questo
Agnello di Dio, fu
riconosciuto dal precursore del Messia, Giovanni il Battista:
Il giorno seguente, Giovanni vide
Gesù che veniva verso di lui e
disse: «Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! Questi è
colui del quale dicevo: "Dopo di me viene un uomo che mi ha preceduto,
perché egli era prima di me".
Io non lo conoscevo; ma appunto perché egli sia manifestato a Israele, io
sono venuto a battezzare in acqua».
Giovanni rese testimonianza, dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere dal
cielo come una colomba e fermarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma colui
che mi ha mandato a battezzare in acqua, mi ha detto: "Colui sul quale
vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quello che battezza con lo Spirito
Santo".
E io ho veduto e ho attestato che questi è il Figlio di Dio».
Il giorno seguente, Giovanni era di
nuovo là con due dei suoi discepoli; e fissando lo sguardo su Gesù, che
passava, disse: «Ecco l'Agnello di Dio!»
I suoi due discepoli, avendolo udito parlare, seguirono Gesù.
(Giovanni 1:29-37)
Ed è quello che l’apostolo Giovanni ci descrive nella Gloria:
Poi vidi,
in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani,
un Agnello in piedi, che sembrava
essere stato immolato, e aveva sette corna e sette occhi che sono i
sette spiriti di Dio, mandati per tutta la terra.
Egli venne e prese il libro dalla destra di colui che sedeva sul trono.
(Apocalisse 5:6-7)
La città non ha bisogno di sole, né di luna che la illumini, perché la
gloria di Dio la illumina, e
l'Agnello è la sua lampada.
(Apocalisse 21:23)
Se Dio ha per tanto tempo tollerato il peccato senza punirlo immediatamente,
lo ha fatto in vista dell'espiazione
prestabilita nel Suo consiglio, ma da eseguirsi nel compimento dei tempi
a dimostrazione della sua giustizia.
La volontà circa la salvezza del mondo non è una prerogativa di Gesù Cristo
solo… …ma di Dio Padre stesso, infatti Gesù disse a Nicodemo:
…Dio ha tanto amato il mondo, che ha
dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non
perisca, ma abbia vita eterna. Infatti
Dio non ha mandato suo Figlio nel
mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di
lui.
(Giovanni 3:16-17)
L'espiazione del peccato compiuta da Gesù Cristo non ha lo scopo di “far
nascere” nel cuore di Dio un sentimento che non avesse già, ma è un atto che
abbatte il muro di separazione tra il Creatore e la Sua creatura… …il muro
del peccato… …come lo descrive il profeta Isaia:
Ecco, la mano del SIGNORE non è troppo corta per salvare, né il suo orecchio
troppo duro per udire; ma le vostre
iniquità vi hanno separato dal vostro Dio; i vostri peccati gli hanno
fatto nascondere la faccia da voi, per non darvi più ascolto.
(Isaia 59:1-2)
Un sacrificio propiziatorio è un sacrificio atto a “rendere” Dio propizio,
placato, atto ad espiare il peccato.
La parola (ἱλαστηριον)
“propiziazione”,
“mezzo
di propiziazione”, o “vittima
propiziatoria”, la troviamo descritta nell’esodo (cfr Esodo 25:17)
in occasione della costruzione dell’arca del patto e ricordata nella lettera
agli
Ebrei (cfr Ebrei 9:5) e consisteva nel coperchio dell'arca del
Patto su cui era spruzzato il sangue delle espiazioni.
Parole derivate le troviamo anche nelle lettere apostolari:
…se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù
Cristo, il giusto. Egli è il
sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i
nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.
(1 Giovanni 2:1-2)
Perciò, egli doveva diventare simile ai suoi fratelli in ogni cosa, per
essere un misericordioso e fedele sommo sacerdote nelle cose che riguardano
Dio, per compiere l'espiazione dei
peccati del popolo.
Infatti, poiché egli stesso ha sofferto la tentazione, può venire in aiuto
di quelli che sono tentati.
(Ebrei 2:17-18)
…mediante la fede nel suo sangue…
Gesù paragonò il mangiare la Sua carne e bere il Suo sangue ad un atto di
fede in Lui… …come d’altronde facciamo nella commemorazione della Sua morte
e della Sua resurrezione:
Perciò Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico che se non mangiate la
carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in
voi.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo
risusciterò nell'ultimo giorno.
Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui.
Come il Padre vivente mi ha mandato e io vivo a motivo del Padre, così
chi mi mangia vivrà anch'egli a
motivo di me.
(Giovanni 6:53-57)
Il sacrificio espiatorio di Cristo è in sè stesso di un valore infinito:
Egli è il sacrificio propiziatorio
per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche
per quelli di tutto il mondo.
(1 Giovanni 2:2)
Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini,
Cristo Gesù uomo, che ha dato se
stesso come prezzo di riscatto per tutti;
(1 Timoteo 2:5-6)
…ma non è efficace, secondo il disegno di Dio, che per chi se ne appropria
mediante l'atto morale della
fede.
Dio ha stabilito, prima della fondazione del mondo (cfr 1 Pietro 1:20), che
Gesù avrebbe pagato con il suo sangue l’espiazione dei peccati dell’uomo,
alfine di dimostrare agli occhi dell'intero universo intelligente e morale,
la Sua Giustizia.
In forza di questa Giustizia, ha altresì stabilito il Regno di Dio per
coloro che avranno ottenuto per fede, l’accesso alla Grazia (cfr Matteo
25:34).
E questa Giustizia ha due valenze particolari specifiche che Paolo
distingue:
- E’ una Giustizia retroattiva (per
dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati
commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza)
- E’ una Giustizia presente (per
dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e
giustifichi colui che ha fede in Gesù)
La Giustizia retroattiva è… per
dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati
commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza…
La morte di Gesù Cristo non dimostra soltanto la Misericordia di Dio;
dimostra altresì
la Sua Giustizia.
Per tutto il tempo anteriore alla venuta di Gesù Cristo, Dio aveva
pazientato divinamente,
era passato sopra
ai peccati, in vista del
sacrificio espiatorio già preordinato.
Questo aspetto ci rivela anche cosa si intende per
“pazienza” come virtù dello
Spirito Santo… …quel sentimento di compassione che sopporta il male
ricevuto… …in quanto cosciente della impossibilità di comprendere dell’aguzzino…
…ed in vista e nella speranza di un suo possibile ravvedimento!
In questo tempo di
divina pazienza, l’ira di Dio
si era intravista solo in certi casi estremi (il diluvio, la deportazione
del popolo di Israele…), sempre finalizzata all’evitare una fine ancora
peggiore per il destino dell’uomo ed è
una dimostrazione della Giustizia di
Dio.
La Giustizia presente è… …per
dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e
giustifichi colui che ha fede in Gesù.
Dio
dimostra la Sua Giustizia non
solo
al tempo della Sua divina pazienza…
…ma anche
nel tempo presente,
nell'epoca attuale inaugurata dalla venuta di Cristo e chiamata “gli ultimi
giorni” (cfr
Atti 2:17;
Ebrei 1:1).
Se Dio puniva secondo la Sua Ira il peccatore, dove era la sua grazia?
Egli era sicuramente Giusto, ma non giustificante.
Se invece elargiva la Grazia “senza il pagamento di un prezzo” dove era la
Sua Giustizia?
Egli stesso, con la Legge aveva detto:
…senza spargimento di sangue, non c'è perdono.
(Ebrei 9:22)
Sarebbe stato quindi giustificante, ma non Giusto.
Dio, nella Sua Giustizia e nel Suo Amore,
ha presentato alla fede del peccatore, una unica possibilità che soddisfa
nello stesso tempo la Sua grazia e
la Sua giustizia.
Il verbo giustificare
appartiene ad una famiglia largamente rappresentata nel Nuovo
Testamento.
La troviamo non meno di ventidue “espressioni” uscite dalla stessa radice.
Due sensi vengono attribuiti alla parola
giustificare:
-
il senso giuridico
o forense del “dichiarare giusto”;
- il senso morale del “rendere
giusto moralmente, per infusione di giustizia”.
In tutti i sensi colui che viene dichiarato giusto e reso giusto, è colui
che è degno di comparire davanti alla Giustizia senza alcun tipo di
pendenza… …e che Giustizia!
Una Giustizia esigente… …incredibilmente esigente… …come scrive Abacuc:
Tu, che hai gli occhi troppo puri per sopportare la vista del male
(Abacuc 1:13)
Cristo ci rende Giusti davanti alla Giustizia più pura!
La giustizia procurata da Dio ha questi cinque caratteri essenziali:
- È condizionata non dal merito
delle opere, ma dalla fede che
riceve Cristo.
- Essa è
universale in
quanto, è destinata a tutti coloro che credono.
- Essa è
gratuita: data
in dono, procurata per grazia.
- Essa è
fondata sull'espiazione
dei peccati compiuta da Cristo con il Suo sacrificio espiatorio.
- Essa
concilia le divine perfezioni.
***
Dov'è dunque il vanto? Esso è escluso.
Per quale legge? Delle opere?
No, ma per la legge della fede; poiché riteniamo che l'uomo è giustificato
mediante la fede senza le opere della legge.
Dio è forse soltanto il Dio dei Giudei? Non è egli anche il Dio degli altri
popoli?
Certo, è anche il Dio degli altri popoli, poiché c'è un solo Dio, il quale
giustificherà il circonciso per fede, e l'incirconciso ugualmente per mezzo
della fede.
Dopo aver descritto, nei suoi caratteri essenziali, la giustizia procurata
da Dio al mondo affermando che ad essa rendono testimonianza la legge ed i
profeti; scrivendo ad una chiesa mista di Giudei e di pagani, ed in un'epoca
che segna il trapasso dall'Antica Economia alla Nuova, era importante il
dimostrare come l'Evangelo universalistico di Paolo svolgeva tre funzioni
principali:
- tagliava dalle radici l'orgoglioso vanto giudaico (cfr
Romani 3:27-30);
- non aboliva l'essenza morale della legge mosaica (cfr
Romani 3:31);
- si armonizzava con gli insegnamenti contenuti nell'esempio normativo di
Abramo (cfr
Romani 4).
Paolo ha prima proclamato l'uguaglianza di tutti gli uomini di fronte alla
giustizia procurata da Dio… …non c'è
distinzione... …tutti uguali
davanti al Giudizio di Dio che condanna i peccatori… …tutti
uguali davanti alla Grazia che giustifica i credenti… …nessun riguardo
personale… …non
vi è qui nè Giudeo, nè Greco (cfr Romani 2:17-24).
Ha poi spiegato come anche non vi è alcuna distinzione
circa il segno carnale della
circoncisione (cfr Romani 2:25-29)
L'Apostolo domanda ora: Che
dunque? abbiamo noi qualche superiorità sugli altri? e
risponde: Assolutamente no.
Davanti alla giustificazione per grazia mediante la fede, egli esclama:
Dov'è dunque il vanto?
(Paolo aveva prima evidenziato come il giudeo
si vantava della Legge):
Ora, se tu ti chiami Giudeo, ti
riposi sulla legge, ti vanti
in Dio, conosci la sua volontà, e sai distinguere ciò che è meglio, essendo
istruito dalla legge, e ti persuadi di essere guida dei ciechi, luce di
quelli che sono nelle tenebre, educatore degli insensati, maestro dei
fanciulli, perché hai nella legge la formula della conoscenza e della
verità; come mai dunque, tu che insegni agli altri non insegni a te stesso?
Tu che predichi: «Non rubare!» rubi? Tu che dici: «Non commettere
adulterio!» commetti adulterio? Tu che detesti gli idoli, ne spogli i
templi? Tu che ti vanti della
legge, disonori Dio trasgredendo la legge? Infatti, com'è scritto: «Il
nome di Dio è bestemmiato per causa vostra fra gli stranieri».
(Romani 2:17-24)
La risposta è chiara e lapidaria:
Esso è stato escluso.
Infatti, il metodo divino di
giustificazione non ha per base alcun merito di opere compiute in ubbidienza
alla legge, in quanto, come abbiamo visto è in totale
indipendenza da Essa.
Il metodo di Grazia ha per base la fede nel sangue di Cristo!
Ora la fede (che consiste nel
ricevere il dono di Dio, nell'abbandono di sè a Cristo),
non costituisce merito (pur
essendo l'atto morale più profondo), ma
costituisce il mezzo per cui si
beneficia del Sacrificio di Cristo, in quanto si entra a farne parte
prendendone tutti i risultati benefici.
…poiché riteniamo che l'uomo è giustificato mediante la fede senza le opere
della legge.
La giustizia di Dio rivelata nel Vangelo è giustizia basata sulla fede (cfr
Romani 1:18; 3:22,26) e questo esclude ogni vanto di presunti
“privilegiati” o “meritori”.
…Dio è forse soltanto il Dio dei Giudei? Non è egli anche il Dio degli altri
popoli?
Dio è forse soltanto il Dio dei Giudei?
(Paolo aveva prima evidenziato come il giudeo
si sentiva il solo appartenente al
popolo di Dio in virtù della sua circoncisione):
La circoncisione è utile se tu osservi la legge; ma se tu sei trasgressore
della legge, la tua circoncisione diventa incirconcisione.
Se l'incirconciso osserva le prescrizioni della legge, la sua
incirconcisione non sarà considerata come circoncisione?
Così colui che è per natura incirconciso, se adempie la legge, giudicherà
te, che con la lettera e la circoncisione sei un trasgressore della legge.
Giudeo infatti non è colui che è tale all'esterno; e la circoncisione non è
quella esterna, nella carne; ma Giudeo è colui che lo è interiormente;
e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, non nella lettera; di
un tale Giudeo la lode proviene non dagli uomini, ma da Dio.
(Romani 2:25-29)
Se (per supposizione impossibile) la giustificazione dovesse ottenersi sulla
base delle opere della Legge, ne risulterebbe che i pagani (i quali non
hanno la legge rivelata), sarebbero praticamente esclusi da ogni possibilità
di salvezza.
Dio sarebbe così soltanto il Dio dei Giudei e non dei Gentili… …un Dio
nazionale, non universale, cosa che anche l'Antico Testamento esclude
esplicitamente nelle promesse fatte ad Abramo e confermate in Giacobbe:
…in te saranno benedette tutte le famiglie della terra.
(Genesi 12:3)
…tutte le famiglie della terra saranno benedette in te e nella tua
discendenza.
(Genesi 28:14)
…Certo, è anche il Dio degli altri popoli, poiché c'è un solo Dio, il quale
giustificherà il circonciso per fede, e l'incirconciso ugualmente per mezzo
della fede.
Paolo chiarisce in modo definitivo come Dio è il Dio di tutti i popoli…
è stato il Dio del popolo di Israele in quanto da questo popolo doveva
venire Cristo… ma ora…in
Cristo non c’è più distinzione…
Paolo descriverà mirabilmente questo concetto nella lettera agli efesini:
Perciò, ricordatevi che un tempo voi, stranieri di nascita, chiamati
incirconcisi da quelli che si dicono circoncisi, perché tali sono nella
carne per mano d'uomo, voi, dico, ricordatevi che
in quel tempo eravate senza Cristo,
esclusi dalla cittadinanza d'Israele ed estranei ai patti della promessa,
senza speranza e senza Dio nel mondo.
Ma ora, in Cristo Gesù, voi che allora eravate lontani siete stati
avvicinati mediante il sangue di Cristo.
Lui, infatti, è la nostra pace; lui
che dei due popoli ne ha fatto uno solo e ha abbattuto il muro di
separazione abolendo nel suo corpo terreno la causa dell'inimicizia, la
legge fatta di comandamenti in forma di precetti, per creare in se stesso,
dei due, un solo uomo nuovo facendo la pace; e per riconciliarli tutti e due
con Dio in un corpo unico mediante la sua croce, sulla quale fece morire la
loro inimicizia.
Con la sua venuta ha annunciato la pace a voi che eravate lontani e la pace
a quelli che erano vicini;
perché per mezzo di lui gli uni e
gli altri abbiamo accesso al Padre in un medesimo Spirito.
Così dunque non siete più né
stranieri né ospiti; ma siete concittadini dei santi e membri della famiglia
di Dio.
Siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo
Cristo Gesù stesso la pietra angolare, sulla quale l'edificio intero, ben
collegato insieme, si va innalzando per essere un tempio santo nel Signore.
In lui voi pure entrate a far parte dell'edificio che ha da servire come
dimora a Dio per mezzo dello Spirito.
(Efesini 2:11-22)
***
Annulliamo dunque la legge mediante la fede? No di certo! Anzi, confermiamo
la legge.
Davide scrisse:
La legge del SIGNORE è perfetta,
essa ristora l'anima; la testimonianza del SIGNORE
è veritiera, rende saggio il
semplice
(Salmo 19:7)
Gesù disse:
…in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra,
neppure un iota o un apice della
legge passerà senza che tutto sia adempiuto.
(Matteo 5:18)
È più facile che passino cielo e terra, anziché cada un solo apice della
legge.
(Luca 16:17)
La giustizia della fede non abolisce la legge, anzi la stabilisce perchè
essa è conforme alla universale condanna pronunziata dalla legge stessa.
Paolo sta spiegando come l’insegnare che l’osservanza della Legge non porti
ad alcuna liberazione dell’uomo dalla condanna di Dio (in quanto essa non
può dare che la conoscenza del peccato) non pregiudichi minimamente il suo
valore morale… …il metro di
Giustizia è il medesimo… Dio non è cambiato… è cambiata la rivelazione!
Gesù non è venuto per annullare la legge od, i profeti, anzi per adempierli
(cfr
Matteo 5:17).
Paolo scriverà successivamente:
…ciò che era impossibile alla legge,
perché la carne la rendeva impotente,
Dio lo ha fatto; mandando il proprio
Figlio…
(Romani 8:2-3)
Ora se la fede in Cristo, oltre alla giustificazione, ci assicura anche
l'affrancamento dal peccato ed una vita nuova in armonia con l'essenza
morale della legge, essa non abolisce la legge, ma la stabilisce
nell'assicurarne l'adempimento.
***
CONCLUSIONE
La Giustizia di Dio in Cristo è indipendente ed è per tutti… …senza alcuna
distinzione:
La universalità della Giustizia era nella Legge:
Voi avete udito che fu detto agli antichi: "Non
uccidere: chiunque avrà ucciso
sarà sottoposto al tribunale, ma io vi dico:
chiunque si adira contro suo
fratello sarà sottoposto al tribunale; e
chi avrà detto a suo fratello: "Raca"
sarà sottoposto al sinedrio; e chi
gli avrà detto: "Pazzo!" sarà condannato alla geenna del fuoco
(Matteo 5:21-22)
Voi avete udito che fu detto: "Non
commettere adulterio".
Ma io vi dico che chiunque
guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo
cuore.
(Matteo 5:27-28)
Fu detto: "Chiunque
ripudia sua moglie le dia l'atto di ripudio". Ma io vi dico:
chiunque manda via sua moglie,
salvo che per motivo di fornicazione, la fa diventare adultera e
chiunque sposa colei che è
mandata via commette adulterio.
(Matteo 5:31-32)
Perciò chiunque ascolta queste
mie parole e le mette in pratica sarà paragonato a un uomo avveduto che ha
costruito la sua casa sopra la roccia.
La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno
investito quella casa; ma essa non è caduta, perché era fondata sulla
roccia.
E chiunque ascolta queste mie
parole e non le mette in pratica sarà paragonato a un uomo stolto che ha
costruito la sua casa sulla sabbia.
(Matteo 7:24-26)
Come dice anche Giacomo:
Chiunque
infatti osserva tutta la legge, ma la trasgredisce in un punto solo, si
rende colpevole su tutti i punti.
(Giacomo 2:10)
La universalità della Giustificazione in Cristo è nella Grazia:
…come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio
dell'uomo sia innalzato, affinché
chiunque crede in lui abbia vita eterna.
Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio,
affinché chiunque crede in lui
non perisca, ma abbia vita eterna.
Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma
perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi
crede in lui non è giudicato; chi
non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito
Figlio di Dio.
Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno
preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie.
Perché chiunque fa cose malvagie
odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano
scoperte; ma chi mette in
pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate,
perché sono fatte in Dio».
(Giovanni 3:14-21)
…questa è la volontà del Padre mio: che
chiunque contempla il Figlio e
crede in lui, abbia vita eterna; e
io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
(Giovanni 6:40)
Io sono la risurrezione e la vita;
chi crede in me, anche se muore, vivrà; e
chiunque vive e crede in me, non
morirà mai.
(Giovanni 11:25-26)
Io sono venuto come luce nel mondo, affinché
chiunque crede in me non rimanga
nelle tenebre.
(Giovanni 12:46)
…avverrà che chiunque avrà
invocato il nome del Signore sarà salvato.
(Atti 2:21)
Di lui attestano tutti i profeti che
chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati mediante il suo
nome.
(Atti 10:46)
Vi sia dunque noto, fratelli, che per mezzo di lui vi è annunciato il
perdono dei peccati; e, per mezzo di lui,
chiunque crede è giustificato di
tutte le cose, delle quali voi non avete potuto essere giustificati mediante
la legge di Mosè.
(Atti 13:38-39)
…non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza
di chiunque crede; del Giudeo
prima e poi del Greco.
(Romani 1:16)