La giustizia di Dio nella SANTIFICAZIONE:
La potenza nella santificazione
LETTERA di Paolo ai ROMANI 8:1-17
Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù,
perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla
legge del peccato e della morte.
Infatti, ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva
impotente, Dio lo ha fatto; mandando il proprio Figlio in carne simile a
carne di peccato e, a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella
carne, affinché il comandamento della legge fosse adempiuto in noi, che
camminiamo non secondo la carne, ma secondo lo Spirito.
Infatti quelli che sono secondo la carne, pensano alle cose della carne;
invece quelli che sono secondo lo Spirito, pensano alle cose dello Spirito.
Ma ciò che brama la carne è morte, mentre ciò che brama lo Spirito è vita e
pace; infatti ciò che brama la carne è inimicizia contro Dio, perché non è
sottomesso alla legge di Dio e neppure può esserlo; e quelli che sono nella
carne non possono piacere a Dio.
Voi però non siete nella carne ma nello Spirito, se lo Spirito di Dio abita
veramente in voi.
Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, egli non appartiene a lui.
Ma se Cristo è in voi, nonostante il corpo sia morto a causa del peccato, lo
Spirito dà vita a causa della giustificazione.
Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui
che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi
mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Così dunque, fratelli, non siamo debitori alla carne per vivere secondo la
carne; perché se vivete secondo la carne voi morrete; ma se mediante lo
Spirito fate morire le opere del corpo, voi vivrete; infatti tutti quelli
che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio.
E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma
avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà!
Padre!»
Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di
Dio.
Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se
veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui.
***
Dopo aver:
- compreso che entrare nella Grazia
di Dio significa essere morti al peccato
nel sacrificio di Gesù Cristo ed
essere stati risuscitati a nuova
Vita nella resurrezione di Gesù Cristo;
- compreso come lo stato di grazia implichi una
totale volontaria sottomissione alla
giustizia ed una intima appartenenza al Cristo vivente;
- compreso che nell’attesa della
manifestazione della Gloria già custodita nei cieli, mentre stiamo
ancora su questa terra, siamo
chiamati a vivere la nostra santificazione come un combattimento
continuo contro i nemici spirituali che tentano il nostro uomo ”carnale”
ancora sensibile al peccato in quanto non ancora morto fisicamente;
Ciò premesso, in questo paragrafo, Paolo ci aiuta a comprendere in modo più
esaustivo quale è la forza di vita
nuova che viene comunicata al credente insieme al perdono dei peccati ed
alla liberazione dalla schiavitù del
peccato e della Legge che lo manifesta.
Il credente non è quindi destinato a
proseguire la sua vita terrena nella frustrazione continua nel rilevare
i suoi fallimenti davanti alla santità che lo Spirito Santo dentro di Lui
richiede… qui Paolo ci rivela come
l’azione dello Spirito Santo che abita nel credente sia invece
una forza spirituale, una Potenza
divina nella santificazione del credente stesso.
Non si tratta di una forza umana, nè di una forza astratta, ma
della presenza dello Spirito Santo
che viene ad abitare nel cristiano figlio di Dio (lo
Spirito di Cristo), che è stato liberato dal peccato, ha una nuova
mente,
la mente di Cristo (cfr 1
Corinzi 2:16) che va “rinnovandosi”
(cfr Romani 12:2) ed è quindi libero
da ogni condanna ed è
destinato alla Gloria!
Paolo ha finora spiegato come la
santificazione sia un opera che concerne il corpo… (lo Spirito che
abbiamo ricevuto è già consacrato… è lo Spirito di Dio stesso).
L’anima (la nostra mente)
si va rinnovando in Cristo e la
conseguenza di questa azione di
rinnovamento dello Spirito Santo si trasmette al corpo che è la
materializzazione dell’opera che avviene nella nostra mente e l’esercizio di
questa santificazione è in vista della piena redenzione e della
manifestazione della gloria di Dio per noi:
Or il Dio della pace vi santifichi
egli stesso completamente; e
l'intero essere vostro, lo spirito, l'anima e il corpo, sia conservato
irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo.
(1 Tessalonicesi 5:23)
Noi tutti infatti
dobbiamo comparire davanti al
tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione di ciò che ha
fatto quando era nel corpo, sia in bene sia in male.
(2 Corinzi 5:10)
***
Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù,
perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla
legge del peccato e della morte.
Senza Gesù Cristo il peccato non può essere nè cancellato, nè vinto… può
essere soffocato per un tempo… ma è sempre presente nel cuore dell’uomo…
fuori di Cristo l'uomo non ha altra prospettiva che
la condanna.
Per coloro che sono in Cristo,
cioè a uniti in Lui, identificati in Lui, per quella fede che poggia il
fondamento della loro vita, tutto è diverso... …
non c'è più nessuna condanna!
Paolo mette ci rivela in questo passo come esistano due leggi:
-
La legge del peccato e della morte
che tiene l’uomo prigioniero dal peccato stesso e che
regola la morte spirituale
- La legge dello Spirito della vita
in Cristo Gesù che libera l’uomo dallo stato di prigioniero dal peccato
e che regola la vita spirituale
Non esiste e non può esistere una sorta di anarchia spirituale…
l’uomo abbandonato a se stesso cade nel laccio del peccato (la prova è
l’abbandono di Dio e le sue conseguenze – cfr Romani 1:18-31),
l’uomo vive solo in Dio, perché
ciò che gli dà vita è il Suo alito
vitale.
Con la disobbedienza l’uomo è caduto nel peccato e
solo il sacrificio espiatorio di
Gesù Cristo, può dargli nuovamente quel rapporto vivente con Dio… in Cristo.
Ciò che rende l’uomo libero dalla
Legge
del peccato e della morte,
che pesa sulla testa di ogni uomo, è una nuova Legge,
la legge dello Spirito della vita in
Cristo Gesù, è una Legge
spirituale e vivente, compresa da chi è
spirituale e vivo, adatta a chi
è spirituale e vivo non per chi
è carnale e morto che
non troverà alcun interesse, gioia,
utilità in questa Legge, che per lui è assolutamente incomprensibile…
…ma per essere spirituale e vivo,
bisogna morire con Cristo e rinascere con Cristo… essere
in Cristo!
In Cristo
infatti, non solo siamo giustificati, ma
abbiamo una nuova potenza di vita,
comunicata dal suo Spirito che
ci ha liberato dalla legge del
peccato e della morte, cioè dalla potenza che dominava la nostra
vita prima della nostra entrata nella Grazia di Dio.
Il peccato porta la
morte perché
separa l'anima da Dio; dove
regna il peccato,
regna la morte, ed è da questo
regno che chi crede viene “tirato
fuori”… …liberato…
certo non
ancora giunto alla perfezione
ma ormai fuori dal
regime opprimente del peccato e del
conseguente giudizio… quindi
si conduce in tal senso:
Non che io
abbia già ottenuto tutto questo o
sia già arrivato alla perfezione; ma
proseguo il cammino per cercare
di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesù.
Fratelli, io non ritengo di averlo
già afferrato; ma una cosa
faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle
che stanno davanti, corro verso la
mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo
Gesù.
Sia questo dunque il sentimento di quanti siamo maturi…
(Filippesi 3:12-15)
Per fare questo in modo più agevole, però siamo chiamati ad una
autodisciplina:
Non sapete che coloro i quali corrono nello stadio, corrono tutti, ma uno
solo ottiene il premio? Correte in modo da riportarlo.
Chiunque fa l'atleta è temperato in ogni cosa;
e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile; ma noi, per una
incorruttibile.
Io quindi corro così; non in modo incerto;
lotto al pugilato, ma non come chi
batte l'aria; anzi, tratto
duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non avvenga che,
dopo aver predicato agli altri, io stesso sia squalificato.
(1 Corinzi 9:24-27)
Lo Spirito Santo in questa lotta… in questa gara…
ci aiuta… è la nostra Forza…
come abbiamo sperimentato la potenza
del peccato, così chi è
in Cristo sperimenta la potenza
liberatrice dello Spirito di Cristo, che non è il fondamento della
giustificazione del credente; ma è
la garanzia di fatto che la condanna è allontanata per sempre e non tornerà
più, perché l’azione dello Spirito Santo stesso ne ha estirpando la
causa… il peccato.
***
Infatti, ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva
impotente, Dio lo ha fatto; mandando il proprio Figlio in carne simile a
carne di peccato e, a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella
carne, affinché il comandamento della legge fosse adempiuto in noi, che
camminiamo non secondo la carne, ma secondo lo Spirito.
Se la liberazione dal peccato
era impossibile alla legge
(non perché la Legge è imperfetta, sbagliata, ingannevole) ma
perché la carne la rendeva impotente, con la venuta di Gesù Cristo,
il
Figlio di Dio in carne simile a carne
di peccato, questo è
diventato possibile, perché
il Padre
ha condannato il peccato nella carne, affinché il comandamento della legge
fosse adempiuto in noi, che camminiamo non secondo la carne, ma secondo lo
Spirito.
Ecco perché è solo
in Cristo che possiamo essere
liberati
dal peccato e dal suo regno di
morte!
Un uomo libero dalla Legge non è un uomo libero… è un uomo abbandonato alla
propria coscienza che naufraga nella depravazione e del disonore
(cfr Romani 1:18-31)
La conoscenza della Giustizia, della Legge, fa risaltare più che mai la
miseria umana
(cfr Romani 2:17-24)
e a nascondersi dietro il formalismo cieco,
proprio come Adamo ed Eva
si nascondevano
dalla presenza di Dio
per paura
e coprivano la loro nudità con delle
foglie di fico
(la religiosità formale e vuota),
non serve a nulla:
Allora si aprirono gli occhi ad entrambi e s'accorsero che erano nudi;
unirono delle foglie di fico e se ne
fecero delle cinture.
Poi udirono la voce di Dio il SIGNORE, il quale camminava nel giardino sul
far della sera; e l'uomo e sua moglie
si nascosero dalla presenza di Dio
il SIGNORE fra gli alberi del giardino. Dio il SIGNORE chiamò l'uomo e
gli disse: «Dove sei?»
Egli rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino e
ho avuto paura, perché ero nudo,
e mi sono nascosto».
(Genesi 3:7-10)
E questo è l’atteggiamento che trovò Gesù quando venne sulla Terra:
Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e
gli uomini hanno preferito le
tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie.
Perché chiunque fa cose malvagie
odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano
scoperte…
(Giovanni 3:19-20)
Solo l’intervento di Gesù Cristo, realizzato nella Sua Opera di sostituzione
all’uomo peccatore, ha potuto rendere possibile ciò che
era impossibile all’uomo e
alla Legge e questo
Dio lo ha fatto; mandando il proprio Figlio in carne simile a carne di
peccato e, a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne,
come insegnava Gesù:
…come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così
bisogna che il Figlio dell'uomo sia
innalzato, affinché chiunque
crede in lui abbia vita eterna.
Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio,
affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.
Infatti Dio non
ha mandato suo Figlio nel mondo
per giudicare il mondo, ma perché il
mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non
ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.
(Giovanni 3:14-18)
Lo scopo della venuta di Gesù Cristo
in carne simile a carne di peccato,
ha due scopi essenziali:
-
la condanna da parte
di Dio
del peccato nella carne:
Dio ha condannato in Gesù Cristo il peccato nella carne, come profetizzava
Isaia:
…erano
le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si
era caricato…
Egli è stato trafitto a causa delle
nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità;
il castigo, per cui abbiamo
pace, è caduto su di lui e
mediante le sue lividure noi siamo stati guariti.
… il SIGNORE ha fatto ricadere su di
lui l'iniquità di noi tutti…
Dopo aver dato la sua vita in
sacrificio per il peccato, egli vedrà una discendenza, prolungherà i
suoi giorni, e l'opera del SIGNORE prospererà nelle sue mani.
Dopo il tormento dell'anima sua
vedrà la luce e sarà soddisfatto; per la sua conoscenza, il mio servo, il
giusto, renderà giusti i molti, si
caricherà egli stesso delle loro iniquità.
Perciò io gli darò in premio le moltitudini, egli dividerà il bottino con i
molti, perché ha dato se stesso alla
morte ed è stato contato fra i malfattori; perché egli ha portato i peccati
di molti e ha interceduto per i colpevoli.
(tratto Isaia 53:4-12)
- affinché il comandamento della legge fosse adempiuto
(compiuto) in noi, che camminiamo non
secondo la carne, ma secondo lo Spirito,
e Gesù lo dichiarò apertamente:
Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato, e
compiere l'opera sua.
(Giovanni 4:34)
Io ti ho glorificato sulla terra,
avendo compiuto l'opera che tu mi hai data da fare.
(Giovanni 17:4)
Quando Gesù ebbe preso l'aceto, disse: «È
compiuto!» E, chinato il capo, rese lo spirito.
(Giovanni 19:30)
Perciò, egli doveva diventare simile
ai suoi fratelli in ogni cosa, per essere un misericordioso e fedele
sommo sacerdote nelle cose che riguardano Dio,
per compiere l'espiazione dei
peccati del popolo.
(Ebrei 2:17)
***
Infatti quelli che sono secondo la carne, pensano alle cose della carne;
invece quelli che sono secondo lo Spirito, pensano alle cose dello Spirito.
Questa espressione di Paolo è
di una logica veramente elementare… quanto spesso disattesa!
E’ la cosa più ovvia che
quelli che sono secondo la carne,
pensano alle cose della carne…, non potrebbero fare altrimenti… il
loro pensare è adatto alla “vita psichica carnale”, ma non alla Vita
Spirituale.
…la predicazione della croce è
pazzia per quelli che periscono, ma per noi, che veniamo salvati, è la
potenza di Dio
(1 Corinzi 1:18)
…noi predichiamo Cristo crocifisso,
che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia, ma per quelli
che sono chiamati, tanto Giudei quanto Greci, predichiamo Cristo, potenza di
Dio e sapienza di Dio
(1 Corinzi 1:23-24)
…l'uomo naturale non riceve le cose
dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può
conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente.
(1 Corinzi 2:14)
Dovremmo invece stupirci (e valutare la sua ipocrisia) quando
un uomo naturale (non rigenerato
dallo Spirito Santo) riceve con
facile entusiasmo le cose dello Spirito…
Cosa esattamente opposta deve essere il contrario…
quelli che sono secondo lo Spirito,
pensano alle cose dello Spirito, non potrebbero fare altrimenti…
…la predicazione della croce è
pazzia per quelli che periscono, ma per noi, che veniamo salvati,
è la potenza di Dio
(1 Corinzi 1:18)
…noi predichiamo Cristo crocifisso,
che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia, ma
per quelli che sono chiamati,
tanto Giudei quanto Greci, predichiamo Cristo,
potenza di Dio e sapienza di Dio
(1 Corinzi 1:23-24)
L'uomo spirituale,
invece, giudica ogni cosa ed
egli stesso non è giudicato da nessuno.
Infatti chi
ha conosciuto la mente del Signore da poterlo istruire?
Ora noi abbiamo la mente di Cristo.
(1 Corinzi 2:15-16)
È questo lo scopo ultimo dell'incarnazione di Cristo:
- distruggere il dominio del peccato,
con tutte le sue conseguenze di morte, di incapacità di discernimento, di
cecità spirituale, di paralisi, di mutismo spirituale;
- stabilire, quello della giustizia,
con tutte le sue conseguenze di Vita Eterna, di capacità di discernimento,
di vista spirituale, di movimento nella direzione Giusta, di dono di Parola,
portando così l'uomo a poter camminare verso quell'ideale di santità che già
era nella mente di Dio.
Questo ideale di santità è progressivo
in coloro che, nati di nuovo in Cristo Gesù,
liberati dal dominio di satana,
non si conducono più secondo le inclinazioni della vecchia natura corrotta,
ma secondo le aspirazioni nuove create dallo Spirito di santità e che
costituiscono l'essenza morale e
spirituale della legge.
***
Ma ciò che brama la carne è morte, mentre ciò che brama lo Spirito è vita e
pace; infatti ciò che brama la carne è inimicizia contro Dio, perché non è
sottomesso alla legge di Dio e neppure può esserlo; e quelli che sono nella
carne non possono piacere a Dio.
Paolo non si ferma alla solo enunciazione del
pensiero,
dà anche la spiegazione della conseguenza del pensiero… il desiderio…
la bramosia
(presente in tutti e due gli esempi… non è possibile non bramare in
assoluto!) che ne consegue:
Se
il pensiero
quelli che sono secondo la carne
è giustamente rivolto
alle cose della carne, la
loro bramosia è per tutto ciò
che (a loro insaputa)
è morte.
A loro insaputa… si perché questa è
la realtà descritta nella Parola:
Poiché le labbra dell'adultera
stillano miele, la sua bocca è più morbida dell'olio; ma la fine a cui
conduce è amara come l'assenzio, è affilata come una spada a doppio taglio.
I suoi piedi scendono alla morte, i suoi passi portano al soggiorno dei
morti.
Lungi dal prendere il sentiero della vita,
le sue vie sono sbagliate, e non sa
dove va.
Or dunque, figlioli, ascoltatemi, e non vi allontanate dalle parole della
mia bocca.
Tieni lontana da lei la tua via e non ti avvicinare alla porta della sua
casa, per non dare ad altri il fiore della tua gioventù, e i tuoi anni
all'uomo crudele; perché degli stranieri non siano saziati dei tuoi beni, e
le tue fatiche non vadano in casa di estranei;
perché tu non abbia a gemere quando
verrà la tua fine, quando la tua carne e il tuo corpo saranno consumati; e
tu non dica: «Come ho fatto a odiare la correzione, e come ha potuto il mio
cuore disprezzare la riprensione?
Come ho fatto a non ascoltare la voce di chi m'insegnava, e a non porgere
l'orecchio a chi m'istruiva?
(Proverbi 5:3-13)
…chi
cammina nelle tenebre, non sa dove va.
(Giovanni 12:35)
…chi
odia suo fratello è nelle tenebre,
cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché
le tenebre hanno accecato i suoi
occhi.
(1 Giovanni 2:11)
Ciò che brama la carne
i suoi pensieri, le sue preoccupazioni, i suoi affetti, i suoi desideri “bramano”
le cose adatte a soddisfare le
inclinazioni carnali.
Il pensiero
dello Spirito Santo
che abita in coloro che sono nati da
è invece giustamente rivolto
alle cose dello Spirito, la
loro bramosia è per tutto ciò
che
è Vita Eterna e
Pace con Dio, tutte cose che
sono in armonia con la Legge Spirituale.
E’ Vita in Dio e conduce alla pienezza della Vita con Lui.
E’ Pace con Dio e conduce alla pienezza della Pace con tutto ciò che
concerne la nuova creazione.
E se il desiderio, l’aspirazione,
la
bramosia dell’uomo spirituale
è
la Vita e
la Pace con Dio, non si può
dire lo stesso dei desideri, delle aspirazioni e della bramosia della carne
che invece
è inimicizia contro Dio,
(altro che pace!),
perché non è sottomesso alla legge di
Dio e neppure può esserlo; e quelli che sono nella carne non possono piacere
a Dio.
Le
aspirazioni carnali portano
alla morte perchè per loro
natura sono inimicizia contro Dio,
e sono proprie della
disubbidienza, proprio come le
aspirazioni di Eva nell’Eden:
La donna osservò
che l'albero era buono per nutrirsi,
che era bello da vedere e che l'albero era desiderabile per acquistare
conoscenza; prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito,
che era con lei, ed egli ne mangiò.
(Genesi 3:6)
Nonostante Dio avesse detto ad Adamo:
Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell'albero della conoscenza del
bene e del male non ne mangiare; perché
nel giorno che tu ne mangerai,
certamente morirai.
(Genesi 2:16-17)
La carne quindi è di natura ribelle a Dio, e non ha in sé alcuna qualità, né
possbilità di fare altro, Paolo infatti ha dichiarato:
…io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene.
(Romani 7:18)
Vogliamo noi sapere se siamo
nella carne o
nello Spirito?
Basta che pensiamo in quale direzione si volgono le nostre aspirazioni, le
nostre preoccupazioni: quali cose ci danno maggiori soddisfazioni; quale
fine hanno i nostri progetti ed i nostri sforzi.
Se miriamo noi a soddisfare i nostri appetiti carnali, le ambizioni terrene
di ricchezza, di potere, di egoismo (anche nelle forme più subdole)… è segno
che siamo ancora nella carne.
…
quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio.
Quello che possiamo notare in questa espressione di Paolo è che non è tanto
“il
cosa si fa”
che ci rende graditi a Dio ma “chi
si è”… …
quelli che sono nella carne,
anche se fanno chissà quali opere apparentemente “buone” (che comunque non
possono essere genuinamente buone perché sono contaminate dalla carne),
non possono piacere a Dio…
non è proprio possibile… altra situazione è quella del cristiano rigenerato,
che potrà fare opere buone o meno buone (ovvero utili o meno utili al
Vangelo), preziose o di poco valore (se non costruisce adeguatamente sopra
il fondamento di Cristo), ma comunque
è gradito a Dio, come ci
rivela Paolo:
Ora, se uno costruisce su questo
fondamento con oro, argento, pietre di valore, legno, fieno, paglia,
l'opera di ognuno sarà messa in luce; perché il giorno di Cristo la renderà
visibile; poiché quel giorno apparirà come un fuoco; e
il fuoco proverà quale sia l'opera
di ciascuno.
Se l'opera che uno ha costruita sul fondamento rimane, egli ne riceverà
ricompensa;
se l'opera sua sarà arsa, egli ne
avrà il danno; ma egli stesso sarà salvo; però come attraverso il fuoco.
(1 Corinzi 3:12-15)
***
Voi però non siete nella carne ma nello Spirito, se lo Spirito di Dio abita
veramente in voi.
Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, egli non appartiene a lui.
Ma se Cristo è in voi, nonostante il corpo sia morto a causa del peccato, lo
Spirito dà vita a causa della giustificazione.
Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui
che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi
mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Dopo aver descritto quale sia la bramosia di chi è nella carne… il peccato e
la morte, Paolo ci tiene a sottolineare che i fratelli di Roma, avendo fatto
professione di fede,
non sono nella carne ma nello Spirito…
ma aggiunge una particolarità… una “provocazione” che non deve passare
inosservata:
se lo Spirito di Dio abita veramente
in voi.
Non si tratta di mettere un dubbio circa la appartenenza a Cristo sulla base
di chissà quali manifestazioni post conversione… si tratta di
sapere che non si può appartenere a Cristo se non ci si è totalmente
identificati in Cristo…
se non si è
morti con Lui…
se non si è
risuscitati con Lui…
…solo
questo Spirito di Cristo vivificante ci fa
appartenere a Lui e
vivificherà anche i nostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita
in noi.
La nostra vita è dallo Spirito Santo, Egli ne è “l'alito
vivificatore”,
ricreati da Dio stesso, proprio come in Eden:
Dio il SIGNORE formò l'uomo
dalla polvere della terra, gli
soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente.
(Genesi 2:7)
Ma questo avviene solo
se lo Spirito di Dio abita veramente
in noi, allora e solo allora, per mezzo del suo Spirito, il nostro
stato e le nostre prospettive sono
Vita in Dio e Pace con Dio.
Se
invece
qualcuno non ha lo Spirito di Cristo…
è inutile farsi false illusioni…
egli non appartiene a lui.
Lo Spirito di Cristo
è quello
Spirito di adozione…
di figliolanza… che si ha mediante l’accettazione,
il ricevimento
dell’Opera di Cristo:
…a tutti quelli che l'hanno ricevuto
egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che
credono nel suo nome, i quali
non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma
sono nati da Dio.
(Giovanni 1:12-13)
E
se apparteniamo a Lui,
se abbiamo
il Suo Spirito in noi,
lo stato di ribellione a Dio… le
bramosie di coloro che sono nella carne…
non sono gli “ambienti” di chi è nato da Dio… di chi ha ricevuto lo Spirito
Santo… di chi cammina per Lo Spirito… perché
non è nella carne ma nello Spirito.
Il “cercare di migliorare e di correggere l'uomo vecchio” è una opera
inutile, vana ed illusoria, ma è quello che si prefiggono tutte le religioni
del mondo!
L’uomo carnale non può esser santificato… deve morire… deve essere
crocifisso… ricordiamoci di cosa disse Gesù a Nicodemo:
Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è
spirito.
Non ti meravigliare se ti ho detto: "Bisogna
che nasciate di nuovo".
(Giovanni 3:6-7)
Il fondamento della santificazione è la creazione di una nuova vita, per
Opera dello Spirito della Vita.
La persona umana il cui cuore
è stato liberato dal peccato e dalla
morte ed è stato reso degno
dell'abitazione dello Spirito di Dio,
è chiamata a camminare per mezzo
dello Spirito Santo ed a vivere
tutta quanta della Vita dello Spirito e
rivestire per fede un corpo
spirituale che
brama,
desidera intensamente vivere in
modo adatto alla vita spirituale... …vive già in modo conforme di quello che
attende…
***
Così dunque, fratelli, non siamo debitori alla carne per vivere secondo la
carne; perché se vivete secondo la carne voi morrete; ma se mediante lo
Spirito fate morire le opere del corpo, voi vivrete; infatti tutti quelli
che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio.
L'Apostolo ha mostrato come lo Spirito di Cristo sia nei credenti,
fonte di libertà e di vita che
comincia
nello spirito umano quaggiù,
e si estenderà anche
al corpo nella gloriosa
risurrezione.
Prima di raggiungere la gloria futura, i credenti devono
lottare contro il peccato che
resta in loro; devono
soffrire per il nome di Cristo e
pazientare; ma il risultato finale è certo, e questo li deve
sostenere (cfr.
Romani 5:1-11).
Questa
certezza la spande nei loro
cuori
lo Spirito Santo che li rende
sicuri della loro adozione a
figli di Dio e della
eredità che è loro riservata.
Paolo vuole quindi che giungiamo ad una conclusione:
non siamo debitori alla carne per
vivere secondo la carne, visto che siamo stati liberati dalla
schiavitù (che spesso era stata conseguenza della mancanza di pagamento di
un debito)… non abbiamo più alcun
debito con la carne, non
abbiamo più alcun obbligo verso quel che è la nostra rovina presente ed
eterna
perché se vivete secondo la carne voi
morrete.
Paolo sembra voler invece continuare la frase con: «Siamo
invece debitori allo Spirito, per vivere, ecc.».
E in effetti scrive che
se mediante lo Spirito fate morire le
opere del corpo, voi vivrete…
…ovvero
se alla carne viene sostituito lo Spirito quale principio di vita, viene
automaticamente a cessare la forza motrice che determinava l'attività
peccaminosa;
muoiono le opere del corpo,
il quale diventa strumento di giustizia.
La morte della vita carnale è la vita vera dell'uomo che in contrapposizione
al peccato (che porta alla Morte eterna), porta alla Vita eterna.
La santificazione, del credente non si compie senza il suo concorso.
Lo Spirito Santo sorgente di Vita gli è dato da Dio,
ma egli deve adoperare quella
forza divina e non resistere ai suoi impulsi.
Ed a questa lotta quotidiana (condotta non con la propria forza ma
mediante lo Spirito), si
dedica e
brama e desidera il glorioso
fine per cui lotta lo Spirito Santo stesso…
la vita come figlio di Dio,
infatti tutti quelli che sono guidati
dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio.
Ma notiamo come sia fondamentale che questa lotta sia sottoposto ad una
precisa regola…
mediante lo Spirito… non
mediante altre forze (oggi potremmo parlare di doping…), altrimenti siamo
squalificati… come dice lo stesso Paolo:
Io quindi corro così; non in
modo incerto; lotto al pugilato,
ma non come chi batte l'aria; anzi,
tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non
avvenga che, dopo aver predicato
agli altri, io stesso sia squalificato.
(1 Corinzi 9:26-27)
Questa lotta,
mediante lo Spirito Santo, è
però una lotta con un finale garantito, certo, perché coloro che sono
guidati dallo Spirito di Dio, sono già
figli di Dio; e, come tali, sono
destinati ad arrivare, al di là delle sofferenze del presente, alla
conformità con Cristo:
Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre,
dandoci di essere chiamati figli di
Dio!
E tali siamo.
(1 Giovanni 3:1)
Carissimi, ora siamo figli di Dio,
ma non è stato ancora manifestato ciò che saremo.
Sappiamo che
quand'egli sarà manifestato saremo
simili a lui, perché lo vedremo com'egli è.
E chiunque ha questa speranza in
lui, si purifica com'egli è puro.
(1 Giovanni 3:2-3)
***
E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma
avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà!
Padre!»
Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di
Dio.
Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se
veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui.
E questa
certezza non deve portare paura…
la stessa
paura che poteva avere uno schiavo davanti al suo padrone crudele…
ma deve portarci ad un
sano timore di Dio come verso un padre amorevole rispettato nella Sua
autorità e amato in quanto Padre.
Non siamo più davanti al Giudice che deve pronunciare la nostra sentenza di
condanna… siamo davanti al Giudice che dichiarerà la nostra condanna pagata
dal sacrificio di Cristo e
dichiarerà la nostra giustificazione, e la nostra affiliazione… per la
quale gridiamo:
Abbà! Padre!
Lo Spirito Santo
stesso che ha creato in noi lo spirito filiale, che
ci spinge a chiamare Dio nostro
Padre, ci assicura egli stesso, da parte di Dio, che siamo veramente
figli di Dio.
E
se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo,
ovvero abbiamo accesso alle ricchezze di Dio e destinati a dividere quella
gloria nella quale è entrato il nostro fratello maggiore (cfr.
Romani 8:29;
1Giovanni 3:1 e segg.;
Giovanni 14:3).
Però, come siamo chiamati a dividere
la gloria nei cieli… siamo altresì chiamati a
dividere la sofferenza sulla Terra,
le due cose non sono divisibili… Gesù l’ha affermato chiaramente:
In verità, in verità vi dico che se
il granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore,
produce molto frutto.
Chi ama la sua vita, la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo, la
conserverà in vita eterna.
Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io, sarà anche il mio servitore;
se uno mi serve, il Padre l'onorerà.
(Giovanni 12:24-26)
Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda la sua croce e
mi segua.
Perché chi vorrà salvare la sua
vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio, la troverà.
Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi
l'anima sua?
O che darà l'uomo in cambio dell'anima sua?
Perché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi
angeli, e allora renderà a ciascuno secondo l'opera sua.
(Matteo 16:24-27)
E Paolo esorta in tal modo il suo discepolo Timoteo:
Ricòrdati di Gesù Cristo, risorto dai morti,
della stirpe di Davide, secondo il mio vangelo,
per il quale io soffro fino ad
essere incatenato come un malfattore; ma la parola di Dio non è
incatenata.
Ecco perché sopporto ogni cosa per amor degli eletti, affinché anch'essi
conseguano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna.
Certa è quest'affermazione: se siamo
morti con lui, con lui anche vivremo; se abbiamo costanza, con lui anche
regneremo; se lo rinnegheremo anch'egli ci rinnegherà; se siamo infedeli,
egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso.
(2 Timoteo 2:8-13)
Le sofferenze sono, nell'intento divino, la via inevitabile che porta alla
gloria, Paolo lo insegna:
Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua
risurrezione, la comunione delle sue
sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte, per giungere in
qualche modo alla risurrezione dei morti.
(Filippesi 3:10-11)
Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre
misericordioso e Dio di ogni consolazione,
il quale ci consola in ogni nostra
afflizione, affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi
da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque
afflizione; perché, come
abbondano in noi le sofferenze di Cristo, così, per mezzo di Cristo, abbonda
anche la nostra consolazione. Perciò se siamo afflitti, è per la vostra
consolazione e salvezza; se siamo consolati, è per la vostra consolazione,
la quale opera efficacemente nel
farvi capaci di sopportare le stesse sofferenze che anche noi sopportiamo.
La nostra speranza nei vostri riguardi è salda, sapendo che,
come siete partecipi delle
sofferenze, siete anche partecipi della consolazione.
(2 Corinzi 1:5-7)
Davanti alla gloria che aspetta i figli di Dio, le sofferenze umane più
atroci possono sembrare lievi:
Carissimi, non vi stupite per l'incendio che divampa in mezzo a voi per
provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano. Anzi, rallegratevi in
quanto partecipate alle sofferenze
di Cristo, perché anche al
momento della rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare.
Se siete insultati per il nome di Cristo, beati voi! Perché lo Spirito di
gloria, lo Spirito di Dio, riposa su di voi.
Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida, o ladro, o malfattore, o
perché si immischia nei fatti altrui; ma
se uno soffre come cristiano, non se
ne vergogni, anzi glorifichi Dio, portando questo nome.
(1 Pietro 4:12-16)
***
CONCLUSIONE
In Gesù Cristo, nel quale il credente si identifica totalmente nella Sua
morte e nella Sua risurrezione, trova altresì
la liberazione da qualsiasi condanna…
non c’è dunque più
nessuna condanna…
la mente rinnovata…
la mente di Cristo in noi
libera anche la nostra
coscienza
affinchè possiamo avvicinarci a Lui e
servirLo:
Infatti, se il sangue di capri, di tori e la cenere di una giovenca sparsa
su quelli che sono contaminati, li santificano, in modo da procurare la
purezza della carne, quanto più il
sangue di Cristo, che mediante
lo Spirito eterno offrì se stesso puro di ogni colpa a Dio,
purificherà la nostra coscienza
dalle opere morte per servire il Dio vivente!
(Ebrei 9:13-14)
Questo miracolo
era impossibile alla Legge:
La legge, infatti, possiede solo un'ombra
dei beni futuri, non la realtà stessa delle cose.
Perciò con quei sacrifici, che
sono offerti continuamente, anno
dopo anno, essa non può rendere
perfetti coloro che si avvicinano a Dio.
Altrimenti non si sarebbe forse cessato di offrirli, se coloro che rendono
il culto,
una volta purificati, avessero
sentito la loro coscienza sgravata dai peccati?
Invece in quei sacrifici viene rinnovato ogni anno il ricordo dei peccati;
perché è impossibile che il sangue
di tori e di capri tolga i peccati.
(Ebrei 10:1-4)
Ma
è possibile per l’Opera di Cristo:
…avendo noi un grande sacerdote
sopra la casa di Dio,
avviciniamoci con cuore sincero e con piena certezza di fede,
avendo i cuori aspersi di
quell'aspersione che li purifica
da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura.
(Ebrei 10:21-22)
Questo è il miracolo dell’Opera di Cristo, compiuto nel cuore dei cristiani,
che possiamo vivere già oggi!
Il confronto con la propria coscienza è quindi la cartina tornasole di cosa
siamo davvero… cosa bramiamo?
Chiediamoci cosa bramiamo e
scopriremo chi siamo!