Salmo 101 - I propositi del re integro

 

   

 

Il riferimento al contesto:

 Davide regnò su tutto Israele, amministrando il diritto e la giustizia a tutto il suo popolo.

 (2 Samuele 8:15)

 

Tratto dalle ultime parole di Davide:

 Il Dio d'Israele ha parlato, la Rocca d'Israele mi ha detto: "Colui che regna sugli uomini con giustizia, colui che regna con timore di Dio, è come la luce mattutina, quando il sole si alza in un mattino senza nuvole e con il suo splendore, dopo la pioggia, fa spuntare l'erbetta dalla terra".

(2 Samuele 23:3-4)

 

***

 Il salmo:

 

Salmo di Davide.

Canterò la bontà e la giustizia; a te, o SIGNORE, salmeggerò.

Avrò cura di camminare nell'integrità; quando verrai a me?

Camminerò con cuore integro, dentro la mia casa.

Non mi proporrò nessuna cosa malvagia; detesto il comportamento dei perversi; non mi lascerò contagiare.

Allontanerò da me il cuore perverso; il malvagio non voglio conoscerlo.

Sterminerò chi sparla del suo prossimo in segreto; chi ha l'occhio altero e il cuore superbo non lo sopporterò.

Avrò gli occhi sui fedeli del paese per tenerli vicini a me; chi cammina per una via irreprensibile sarà mio servitore.

Chi agisce con inganno non abiterà nella mia casa; chi dice menzogne non potrà restare davanti ai miei occhi.

Ogni mattina sterminerò tutti gli empi del paese per estirpare dalla città del SIGNORE tutti i malfattori.

(Salmo 101)

 

***

 Salmo di Davide.

 

Davide è stato riconosciuto come il re di Israele, la promessa di Dio si è rivelata, la Fedeltà di Dio è stata manifestata.

Ora Davide, timorato di Dio si dispone a camminare nell'integrità.

Egli afferma di essere deciso a mantenere la purezza nel suo regno allontanando il male, innanzi tutto da se stesso, perché Dio si compiace nella Giustizia.

Questo salmo quindi si può definire una sorta di statuto del regno di Davide.

Da quanto sappiamo dalla Scrittura, Davide fu un re che amministrò il diritto e la giustizia a tutto il suo popolo, perché si aveva a cuore ciò che è gradito a Dio: Colui che regna sugli uomini con giustizia, colui che regna con timore di Dio, è come la luce mattutina, quando il sole si alza in un mattino senza nuvole e con il suo splendore, dopo la pioggia, fa spuntare l'erbetta dalla terra.

 

Possiamo dividere questo salmo in tre sezioni:

 

- LA BONTA’ E LA GIUSTIZIA DI DIO (verso 1)

 

- L’INTEGRITA’ PERSONALE DI DAVIDE (verso 2)

 

- L’INTEGRITA’ NEL PALAZZO REALE (versi 3-8)

 ***

 

- LA BONTA’ E LA GIUSTIZIA DI DIO

 

Canterò la bontà e la giustizia; a te, o SIGNORE, salmeggerò.

Davide vuole onorare il Signore, vuole che la sua stessa vita sia un canto che esalta la bontà e la giustizia.

I suoi principi di giustizia sono un salmo a Dio.

La bontà e la giustizia sono le caratteristiche del governo divino:

Giustizia e diritto sono la base del tuo trono, bontà e verità vanno davanti a te. (Salmo 89:14)

 

Il Regno di Dio si fonda su queste caratteristiche, in Dio si incontrano, si baciano:

La bontà e la verità si sono incontrate, la giustizia e la pace si sono baciate. (Salmo 85:10)

 

E non vi è uomo che sia saggio se non sospinto da queste caratteristiche procedenti da Dio:

Così parla il SIGNORE: «Il saggio non si glori della sua saggezza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza: ma chi si gloria si glori di questo: che ha intelligenza e conosce me, che sono il SIGNORE.

Io pratico la bontà, il diritto e la giustizia sulla terra, perché di queste cose mi compiaccio», dice il SIGNORE. (Geremia 9:23-24)

 

E ancora oggi, nella Chiesa risplende questo:

il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità esaminando che cosa sia gradito al Signore. (Efesini 5:9-10)

 

Questo è il fondamento (Cristo stesso, la Bontà di Dio, nostra Giustizia), di ogni opera che possiamo edificare:

Noi siamo infatti collaboratori di Dio, voi siete il campo di Dio, l'edificio di Dio.

Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come esperto architetto, ho posto il fondamento; un altro vi costruisce sopra. Ma ciascuno badi a come vi costruisce sopra; poiché nessuno può porre altro fondamento oltre a quello già posto, cioè Cristo Gesù. (Bontà, Giustizia, Verità e Diritto)

Ora, se uno costruisce su questo fondamento con oro, argento, pietre di valore, legno, fieno, paglia, l'opera di ognuno sarà messa in luce; perché il giorno di Cristo la renderà visibile; poiché quel giorno apparirà come un fuoco; e il fuoco proverà quale sia l'opera di ciascuno.

Se l'opera che uno ha costruita sul fondamento rimane, egli ne riceverà ricompensa; se l'opera sua sarà arsa, egli ne avrà il danno; ma egli stesso sarà salvo; però come attraverso il fuoco. (1 Corinzi 3:9-15)

 

Un fondamento che è costituito dalla sana dottrina trasmessaci dagli apostoli e dai profeti:

Siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare… (Efesini 2:20)

 

Egli mi trasportò in spirito su una grande e alta montagna, e mi mostrò la santa città, Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio, con la gloria di Dio.

Il suo splendore era simile a quello di una pietra preziosissima, come una pietra di diaspro cristallino.

Aveva delle mura grandi e alte; aveva dodici porte, e alle porte dodici angeli.

Sulle porte erano scritti dei nomi, che sono quelli delle dodici tribù dei figli d'Israele.

Tre porte erano a oriente, tre a settentrione, tre a mezzogiorno e tre a occidente.

Le mura della città avevano dodici fondamenti, e su quelli stavano i dodici nomi di dodici apostoli dell'Agnello. (Apocalisse 21:10-14)

 

Davide aspira ad un regno dalle stesse caratteristiche del Regno Eterno di Dio.

 

***

- L’INTEGRITA’ PERSONALE DI DAVIDE

 

Avrò cura di camminare nell'integrità; quando verrai a me?

Camminerò con cuore integro, dentro la mia casa.

Davide conosce quanto sia “esigente” Dio in termini di Giustizia e si chiede giustamente “Avrò cura di camminare nell'integrità; sa inoltre che il suo regno può essere solo temporale, e (in qualche modo) attende la venuta del Regno eterno: quando verrai a me?”.

Per poter amministrare la giustizia agli altri, occorre essere per primi sottomessi alla giustizia, per questo Davide inizia proprio da se stesso: Camminerò con cuore integro, dentro la mia casa.

 

Chi è in autorità deve essere fedele, per molti motivi, tra i quali:

 

- il discernimento nella disciplina:

Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell'occhio tuo? 

O, come potrai tu dire a tuo fratello: "Lascia che io ti tolga dall'occhio la pagliuzza", mentre la trave è nell'occhio tuo? 

Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave, e allora ci vedrai bene per trarre la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello. (Matteo 7:3-5)

 

- l’autorevolezza nella disciplina e l’esempio…

…lo fece Gesù stesso:

Quando dunque ebbe loro lavato i piedi ed ebbe ripreso le sue vesti, si mise di nuovo a tavola, e disse loro: «Capite quello che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore; e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, che sono il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Infatti vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come vi ho fatto io. 

In verità, in verità vi dico che il servo non è maggiore del suo signore, né il messaggero è maggiore di colui che lo ha mandato. Se sapete queste cose, siete beati se le fate. (Giovanni 13:12-17)

 

…lo fece Paolo:

Siate miei imitatori, fratelli, e guardate quelli che camminano secondo l'esempio che avete in noi. (Filippesi 3:17)

 

Infatti voi stessi sapete come ci dovete imitare: perché non ci siamo comportati disordinatamente tra di voi; né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di nessuno, ma con fatica e con pena abbiamo lavorato notte e giorno per non essere di peso a nessuno di voi. Non che non ne avessimo il diritto, ma abbiamo voluto darvi noi stessi come esempio, perché ci imitaste.  (2 Tessalonicesi 3:7-9)

 

…lo ordinò Paolo ai suoi fedeli:

sii di esempio ai credenti, nel parlare, nel comportamento, nell'amore, nella fede, nella purezza.

Àpplicati, finché io venga, alla lettura, all'esortazione, all'insegnamento. 

Non trascurare il dono che è in te e che ti fu dato mediante la parola profetica insieme all'imposizione delle mani dal collegio degli anziani. 

Òccupati di queste cose e dèdicati interamente ad esse perché il tuo progresso sia manifesto a tutti. 

Bada a te stesso e all'insegnamento; persevera in queste cose perché, facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano. (1 Timoteo 4:12-16)

 

Esorta ugualmente i giovani a essere saggi, presentando te stesso in ogni cosa come esempio di opere buone; mostrando nell'insegnamento integrità, dignità, linguaggio sano, irreprensibile, perché l'avversario resti confuso, non avendo nulla di male da dire contro di noi. (Tito 2:6-8)

 

…per gli stessi motivi vale oggi nella Chiesa, in particolare per gli anziani, i diaconi e le diaconesse:

Certa è quest'affermazione: se uno aspira all'incarico di vescovo, desidera un'attività lodevole. 

Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, non dedito al vino né violento, ma sia mite, non litigioso, non attaccato al denaro, che governi bene la propria famiglia e tenga i figli sottomessi e pienamente rispettosi (perché se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?), che non sia convertito di recente, affinché non diventi presuntuoso e cada nella condanna inflitta al diavolo. 

Bisogna inoltre che abbia una buona testimonianza da quelli di fuori, perché non cada in discredito e nel laccio del diavolo.

Allo stesso modo i diaconi devono essere dignitosi, non doppi nel parlare, non propensi a troppo vino, non avidi di illeciti guadagni; uomini che custodiscano il mistero della fede in una coscienza pura. 

Anche questi siano prima provati; poi svolgano il loro servizio se sono irreprensibili. 

Allo stesso modo siano le donne dignitose, non maldicenti, sobrie, fedeli in ogni cosa. 

I diaconi siano mariti di una sola moglie, e governino bene i loro figli e le loro famiglie. 

Perché quelli che hanno svolto bene il compito di diaconi si acquistano un grado onorabile e una grande franchezza nella fede che è in Cristo Gesù. (1 Timoteo 3:1-13)

 

Tornando a Davide, sospinto dallo stesso Spirito Santo che ha ispirato gli insegnamenti apostolici, desidera profondamente (in qualità di re di Israele) che il camminare nell’integrità sia il suo stile di vita.

 

Aspirare a questo è buono e gradito a Dio, non significa confidare nella propria giustizia, significa onorare il Signore, avendo le Sue stesse aspirazioni.

Basta leggere le lettere apostoliche per vedere quante esortazioni troviamo a camminare per lo Spirito, compiere le buone opere che Dio ha preparate, vivere il Vangelo in novità di Vita, tutto questo è buono e gradito a Dio, anzi è il frutto di Giustizia che manifesta la nuova vita del credente, come ci insegna Giacomo:

Non v'ingannate, fratelli miei carissimi; ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c'è variazione né ombra di mutamento.

Egli ha voluto generarci secondo la sua volontà mediante la parola di verità, affinché in qualche modo siamo le primizie delle sue creature.

Sappiate questo, fratelli miei carissimi: che ogni uomo sia pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira; perché l'ira dell'uomo non compie la giustizia di Dio.

Perciò, deposta ogni impurità e residuo di malizia, ricevete con dolcezza la parola che è stata piantata in voi, e che può salvare le anime vostre.

Ma mettete in pratica la parola e non ascoltatela soltanto, illudendo voi stessi.

Perché, se uno è ascoltatore della parola e non esecutore, è simile a un uomo che guarda la sua faccia naturale in uno specchio; e quando si è guardato se ne va, e subito dimentica com'era. Ma chi guarda attentamente nella legge perfetta, cioè nella legge della libertà, e in essa persevera, non sarà un ascoltatore smemorato ma uno che la mette in pratica; egli sarà felice nel suo operare.

Se uno pensa di essere religioso, ma poi non tiene a freno la sua lingua e inganna se stesso, la sua religione è vana.

La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo. (Giacomo 1:16-27)

 

A che serve, fratelli miei, se uno dice di aver fede ma non ha opere? Può la fede salvarlo? Se un fratello o una sorella non hanno vestiti e mancano del cibo quotidiano, e uno di voi dice loro: «Andate in pace, scaldatevi e saziatevi», ma non date loro le cose necessarie al corpo, a che cosa serve?

Così è della fede; se non ha opere, è per se stessa morta.

Anzi uno piuttosto dirà: «Tu hai la fede, e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le tue opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede».

Tu credi che c'è un solo Dio, e fai bene; anche i demòni lo credono e tremano.

Insensato! Vuoi renderti conto che la fede senza le opere non ha valore?

Abraamo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere quando offrì suo figlio Isacco sull'altare? Tu vedi che la fede agiva insieme alle sue opere e che per le opere la fede fu resa completa; così fu adempiuta la Scrittura che dice: «Abraamo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto come giustizia»; e fu chiamato amico di Dio.

Dunque vedete che l'uomo è giustificato per opere, e non per fede soltanto.

E così Raab, la prostituta, non fu anche lei giustificata per le opere quando accolse gli inviati e li fece ripartire per un'altra strada? Infatti, come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta. (Giacomo 2:14-26)

 

Anche Paolo, esorta in tal senso il discepolo Timoteo:

tu, uomo di Dio, fuggi queste cose, e ricerca la giustizia, la pietà, la fede, l'amore, la costanza e la mansuetudine.

Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna alla quale sei stato chiamato… (1 Timoteo 6:11-12)

 

Sfòrzati di presentare te stesso davanti a Dio come un uomo approvato, un operaio che non abbia di che vergognarsi, che tagli rettamente la parola della verità.  Ma evita le chiacchiere profane, perché quelli che le fanno avanzano sempre più nell'empietà e la loro parola andrà rodendo come fa la cancrena; tra questi sono Imeneo e Fileto, uomini che hanno deviato dalla verità, dicendo che la risurrezione è già avvenuta, e sovvertono la fede di alcuni.

Tuttavia il solido fondamento di Dio rimane fermo, portando questo sigillo: «Il Signore conosce quelli che sono suoi», e «Si ritragga dall'iniquità chiunque pronuncia il nome del Signore».

In una grande casa non ci sono soltanto vasi d'oro e d'argento, ma anche vasi di legno e di terra; e gli uni sono destinati a un uso nobile e gli altri a un uso ignobile. Se dunque uno si conserva puro da quelle cose, sarà un vaso nobile, santificato, utile al servizio del padrone, preparato per ogni opera buona.

Fuggi le passioni giovanili e ricerca la giustizia, la fede, l'amore, la pace con quelli che invocano il Signore con un cuore puro (non con gli infedeli). (2 Timoteo 2:15-22)

 

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- L’INTEGRITA’ NEL PALAZZO REALE

 

Non mi proporrò nessuna cosa malvagia; detesto il comportamento dei perversi; non mi lascerò contagiare.

Allontanerò da me il cuore perverso; il malvagio non voglio conoscerlo.

Sterminerò chi sparla del suo prossimo in segreto; chi ha l'occhio altero e il cuore superbo non lo sopporterò.

Avrò gli occhi sui fedeli del paese per tenerli vicini a me; chi cammina per una via irreprensibile sarà mio servitore.

Chi agisce con inganno non abiterà nella mia casa; chi dice menzogne non potrà restare davanti ai miei occhi.

Ogni mattina sterminerò tutti gli empi del paese per estirpare dalla città del SIGNORE tutti i malfattori.

 

Dopo aver messo in ordine la sua vita, aver affermato i suoi principi, il suo stile di vita, ora Davide guarda intorno a sè, non si può amministrare la giustizia se non si ama la giustizia e non ci si predispone a vivere secondo giustizia.

Per questo motivo egli dichiara di non proporsi nessuna cosa malvagia, egli si propone di non premeditare mai il male, questa è la caratteristica di chi ama la giustizia, non si può amare Dio e predisporsi per odiare il prossimo o fare in modo intenzionale il male.

Davide dichiara altresì di detestare il comportamento dei perversi, e di non volersi far contagiare.

…Come la peste, il peccato va allontanato, altrimenti si può contrarre la malattia, per questo Davide dice che allontanerà il cuore perverso…

 

il malvagio non vuole nemmeno conoscerlo, egli sa quanto sia pericolosa la sua compagnia:

Beato l'uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi, che non si ferma nella via dei peccatori; né si siede in compagnia degli schernitori; ma il cui diletto è nella legge del SIGNORE, e su quella legge medita giorno e notte. (Salmo 1:1-2)

 

D’altronde le azioni del malvagio sono un abominio davanti al Signore:

Sei cose odia il SIGNORE, anzi sette gli sono in abominio: gli occhi alteri, la lingua bugiarda, le mani che spargono sangue innocente, il cuore che medita disegni iniqui, i piedi che corrono frettolosi al male, il falso testimone che proferisce menzogne, e chi semina discordie tra fratelli. (Proverbi 6:16-19)

 

E Davide dichiara questo suo atteggiamento:

Chi è l'uomo che desidera la vita e che brama lunghi giorni per poter gioire del bene?

Trattieni la tua lingua dal male e le tue labbra da parole bugiarde.

Allontànati dal male e fa' il bene; cerca la pace e adoperati per essa.

Gli occhi del SIGNORE sono sui giusti e i suoi orecchi sono attenti al loro grido.

Il volto del SIGNORE è contro quelli che fanno il male per cancellare dalla terra il loro ricordo. I giusti gridano e il SIGNORE li ascolta; li libera da tutte le loro disgrazie. (Salmo 34:12-17)

 

In questo senso ricordiamo anche l’esortazione di Paolo a Timoteo:

Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza.

Anche da costoro allontànati! (2 Timoteo 3:5)

 

Davide nella sua amministrazione della giustizia mostra tolleranza zero verso la malvagità:

 

…Sterminerò chi sparla del suo prossimo in segreto…

 

La maldicenza è sempre stato un problema nel popolo del Signore, per questo troviamo severe riprensioni già nella Legge:

Non andrai qua e là facendo il diffamatore in mezzo al tuo popolo, né ti presenterai ad attestare il falso a danno della vita del tuo prossimo. Io sono il SIGNORE. (Levitico 19:16)

 

Anche la maldicenza tra fratelli è una delle sette cose che il Signore ha in abominio:

Sei cose odia il SIGNORE, anzi sette gli sono in abominio: gli occhi alteri, la lingua bugiarda, le mani che spargono sangue innocente, il cuore che medita disegni iniqui, i piedi che corrono frettolosi al male, il falso testimone che proferisce menzogne,
e chi semina discordie tra fratelli.
(Proverbi 6:16-19)

 

Ed anche nella Chiesa, tali atteggiamenti sono banditi:

Se qualcuno insegna una dottrina diversa e non si attiene alle sane parole del Signore nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è conforme alla pietà, è un orgoglioso e non sa nulla; ma si fissa su questioni e dispute di parole, dalle quali nascono invidia, contese, maldicenza, cattivi sospetti, acerbe discussioni di persone corrotte di mente e prive della verità, le quali considerano la pietà come una fonte di guadagno. (1 Timoteo 6:3-5)

 

Sbarazzandovi di ogni cattiveria, di ogni frode, dell'ipocrisia, delle invidie e di ogni maldicenza, come bambini appena nati, desiderate il puro latte spirituale, perché con esso cresciate per la salvezza, se davvero avete gustato che il Signore è buono. (1 Pietro 2:1-3)

 

La riprensione fraterna deve addirittura essere “pubblica” e “senza pregiudizi e riguardi personali” secondo gli insegnamenti di Paolo:

Quelli che peccano, riprendili in presenza di tutti, perché anche gli altri abbiano timore.

Ti scongiuro, davanti a Dio, a Cristo Gesù e agli angeli eletti, di osservare queste cose senza pregiudizi, e di non fare nulla con parzialità. (1 Timoteo 5:20-21)

 

Proprio come fece lui con Pietro (che stava contagiando del peccato di ipocrisia anche gli altri fratelli di origine giudaica compreso il suo compagno d’opera Barnaba):

Ma quando Cefa venne ad Antiochia, gli resistei in faccia perché era da condannare.

Infatti, prima che fossero venuti alcuni da parte di Giacomo, egli mangiava con persone non giudaiche; ma quando quelli furono arrivati, cominciò a ritirarsi e a separarsi per timore dei circoncisi.

E anche gli altri Giudei si misero a simulare con lui; a tal punto che perfino Barnaba fu trascinato dalla loro ipocrisia.

Ma quando vidi che non camminavano rettamente secondo la verità del vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei giudeo, vivi alla maniera degli stranieri e non dei Giudei, come mai costringi gli stranieri a vivere come i Giudei?» (Galati 2:11-15)

 

 …Sterminerò, chi ha l'occhio altero e il cuore superbo non lo sopporterò

 

Dal libro dei proverbi sappiamo che queste cose sono definite “peccato”:

Gli occhi alteri e il cuor superbo, lucerna degli empi, sono peccato. (Proverbi 21:4)

 

Il timorato di Dio allontana da sé ogni superbia, arroganza ed ogni male:

Il timore del SIGNORE è odiare il male; io odio la superbia, l'arroganza, la via del male e la bocca perversa.

A me appartiene il consiglio e il successo; io sono l'intelligenza, a me appartiene la forza. (Proverbi 8:13-14)

 

La superbia germoglia nella bocca dello stolto, di colui che vive pensando che Dio non esiste:

Nella bocca dello stolto germoglia la superbia… (Proverbi 14:3)

 

…ma è solo un principio di rovina e di caduta:

La superbia precede la rovina, e lo spirito altero precede la caduta. (Proverbi 16:18)

 

Perché, come dice Giovanni:

Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. (1 Giovanni 2:16)

 

Davide nel Salmo 131 esamina i suoi occhi e il suo cuore:

SIGNORE, il mio cuore non è orgoglioso e i miei occhi non sono altèri; non aspiro a cose troppo grandi e troppo alte per me. In verità l'anima mia è calma e tranquilla.

Come un bimbo divezzato sul seno di sua madre, così è tranquilla in me l'anima mia. (Salmo 131:1-2)

 

Anche l’occhio altero è una delle sette cose che il Signore ha in abominio:

Sei cose odia il SIGNORE, anzi sette gli sono in abominio: gli occhi alteri, la lingua bugiarda, le mani che spargono sangue innocente, il cuore che medita disegni iniqui, i piedi che corrono frettolosi al male, il falso testimone che proferisce menzogne, e chi semina discordie tra fratelli. (Proverbi 6:16-19)

 

…Avrò gli occhi sui fedeli del paese per tenerli vicini a me; chi cammina per una via irreprensibile sarà mio servitore.

 

Se Davide si propone di non voler conoscere il malvagio… ...vuole avere vicino a se i fedeli del paese, chi cammina per una via irreprensibile, è con loro che vuole celebrare la Bontà del Signore:

I giusti lo vedranno e temeranno, poi rideranno di lui, dicendo: «Ecco l'uomo che non aveva fatto di Dio la sua fortezza, ma aveva fiducia nell'abbondanza delle sue ricchezze, e si faceva forte della sua perversità!»

Ma io sono come un olivo verdeggiante nella casa di Dio; io confido per sempre nella bontà di Dio. Sempre ti celebrerò per quanto hai fatto, e in presenza dei tuoi fedeli spererò nel tuo nome, perché tu sei buono. (Salmo 52:6-9)

 

Il ricercare uomini fedeli al Signore e condividere con loro la propria comunione è segno di amore per il Signore, per questo l’autore della lettera agli ebrei esorta circa la comunione fraterna come fonte di sostegno reciproco:

Manteniamo ferma la confessione della nostra speranza, senza vacillare; perché fedele è colui che ha fatto le promesse.

Facciamo attenzione gli uni agli altri per incitarci all'amore e alle buone opere, non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono soliti fare, ma esortandoci a vicenda; tanto più che vedete avvicinarsi il giorno. (Ebrei 10:25)

 

Gli uomini fedeli sono quegli uomini che, provati, si sono dimostrati tali, Davide sa bene che non ce ne sono molti:

Salva, o SIGNORE, poiché non ci sono più giusti, e i fedeli vengono a mancare tra i figli degli uomini. (Salmo 12:1)

 

Per questo Paolo insegna a Timoteo ad affidare la sana dottrina ad uomini fedeli:

Tu dunque, figlio mio, fortìficati nella grazia che è in Cristo Gesù, e le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad altri. (2 Timoteo 2:2)

 

…Chi agisce con inganno non abiterà nella mia casa; chi dice menzogne non potrà restare davanti ai miei occhi.

 

Davide vuole allontanare da sé e dal suo palazzo chi agisce deliberatamente con l’inganno, egli stesso cadrà in grave peccato, ma nel suo cuore (nonostante l’apparenza delle cose) non c’era inganno davanti a Dio (ammise immediatamente la sua colpa), come dichiara egli stesso nel Salmo 32:

Beato l'uomo a cui la trasgressione è perdonata, e il cui peccato è coperto!

Beato l'uomo a cui il SIGNORE non imputa l'iniquità e nel cui spirito non c'è inganno!

Finché ho taciuto, le mie ossa si consumavano tra i lamenti che facevo tutto il giorno.

Poiché giorno e notte la tua mano si appesantiva su di me, il mio vigore inaridiva come per arsura d'estate. [Pausa]

Davanti a te ho ammesso il mio peccato, non ho taciuto la mia iniquità.

Ho detto: «Confesserò le mie trasgressioni al SIGNORE», e tu hai perdonato l'iniquità del mio peccato. (Salmo 32:1-5)

 

Ben diverso è l’atteggiamento dell’empio, sempre descritto da Davide:

L'iniquità parla all'empio nell'intimo del suo cuore; non c'è timor di Dio davanti agli occhi suoi.

Essa lo illude che la sua empietà non sarà scoperta né presa in odio.

Le parole della sua bocca sono iniquità e inganno; egli rifiuta d'essere giudizioso e di fare il bene.

Medita iniquità sul suo letto; si tiene nella via che non è buona; non odia il male. (Salmo 36:1-4)

 

Nella Giustizia di Gesù non ci fu inganno, lo testimonia la sua sepoltura con il ricco:

Gli avevano assegnato la sepoltura fra gli empi, ma nella sua morte, egli è stato con il ricco, perché non aveva commesso violenze né c'era stato inganno nella sua bocca. (Isaia 53:9)

 

Egli non commise peccato e nella sua bocca non si è trovato inganno. (1 Pietro 2:22)

 

…Ogni mattina sterminerò tutti gli empi del paese per estirpare dalla città del SIGNORE tutti i malfattori.

 

Davide non si accontenta di instaurare una volta per tutte la giustizia del suo regno, egli si propone di verificare la situazione ogni mattina, noi come lui dobbiamo vegliare, perché l’avversario non mancherà di inviare i suoi “messi malvagi”, anche Paolo ne parlava ai fratelli di Efeso:

Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata con il proprio sangue.

Io so che dopo la mia partenza si introdurranno fra di voi lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; e anche tra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli.

Perciò vegliate, ricordandovi che per tre anni, notte e giorno, non ho cessato di ammonire ciascuno con lacrime. (Atti 20:28-31)

 

La stessa riprensione Paolo la dovette fare ai corinzi che si dimostrarono tolleranti e disavveduti in tal senso:

Vi ho scritto nella mia lettera di non mischiarvi con i fornicatori; non del tutto però con i fornicatori di questo mondo, o con gli avari e i ladri, o con gl'idolatri; perché altrimenti dovreste uscire dal mondo; ma quel che vi ho scritto è di non mischiarvi con chi, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, un avaro, un idolatra, un oltraggiatore, un ubriacone, un ladro; con quelli non dovete neppure mangiare.

Poiché, devo forse giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro?

Quelli di fuori li giudicherà Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi stessi. (1 Corinzi 5:9-13)

 

Anche l’autore alla lettera agli ebrei ci esorta in tal senso:

Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore; vigilando bene che nessuno resti privo della grazia di Dio; che nessuna radice velenosa venga fuori a darvi molestia e molti di voi ne siano contagiati… (Ebrei 12:14-15)

 

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CONCLUSIONE

 Davide ha tanti buoni propositi per l’amministrazione della giustizia nel suo regno, ancora di più ne ha il nostro Signore, possiamo vedere nella Gloria come il Signore stesso sta preparando un luogo dove abita la Giustizia:

Egli mi trasportò in spirito su una grande e alta montagna, e mi mostrò la santa città, Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio, con la gloria di Dio.

Il suo splendore era simile a quello di una pietra preziosissima, come una pietra di diaspro cristallino.

Aveva delle mura grandi e alte; aveva dodici porte, e alle porte dodici angeli.

Sulle porte erano scritti dei nomi, che sono quelli delle dodici tribù dei figli d'Israele.

Tre porte erano a oriente, tre a settentrione, tre a mezzogiorno e tre a occidente.

Le mura della città avevano dodici fondamenti, e su quelli stavano i dodici nomi di dodici apostoli dell'Agnello.

E colui che mi parlava aveva come misura una canna d'oro, per misurare la città, le sue porte e le sue mura.

E la città era quadrata, e la sua lunghezza era uguale alla larghezza; egli misurò la città con la canna, ed era dodicimila stadi; la lunghezza, la larghezza e l'altezza erano uguali.

Ne misurò anche le mura ed erano di centoquarantaquattro cubiti, a misura d'uomo, adoperata dall'angelo.

Le mura erano costruite con diaspro e la città era d'oro puro, simile a terso cristallo.

I fondamenti delle mura della città erano adorni d'ogni specie di pietre preziose. Il primo fondamento era di diaspro; il secondo di zaffiro; il terzo di calcedonio; il quarto di smeraldo; il quinto di sardonico; il sesto di sardio; il settimo di crisòlito; l'ottavo di berillo; il nono di topazio; il decimo di crisopazio; l'undicesimo di giacinto; il dodicesimo di ametista.

Le dodici porte erano dodici perle e ciascuna era fatta da una perla sola.

La piazza della città era d'oro puro, simile a cristallo trasparente.

Nella città non vidi alcun tempio, perché il Signore, Dio onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio.

La città non ha bisogno di sole, né di luna che la illumini, perché la gloria di Dio la illumina, e l'Agnello è la sua lampada.

Le nazioni cammineranno alla sua luce e i re della terra vi porteranno la loro gloria.

Di giorno le sue porte non saranno mai chiuse (la notte non vi sarà più); e in lei si porterà la gloria e l'onore delle nazioni.

E nulla di impuro, né chi commetta abominazioni o falsità, vi entrerà; ma soltanto quelli che sono scritti nel libro della vita dell'Agnello. (Apocalisse 21:10-27)

 

E Pietro ci conforta sull’attesa della manifestazione di questo Regno:

Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia.

Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati da lui immacolati e irreprensibili nella pace; e considerate che la pazienza del nostro Signore è per la vostra salvezza, come anche il nostro caro fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; e questo egli fa in tutte le sue lettere, in cui tratta di questi argomenti. In esse ci sono alcune cose difficili a capirsi, che gli uomini ignoranti e instabili travisano a loro perdizione come anche le altre Scritture.

Voi dunque, carissimi, sapendo già queste cose, state in guardia per non essere trascinati dall'errore degli scellerati e scadere così dalla vostra fermezza; ma crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.

A lui sia la gloria, ora e in eterno. Amen. (2 Pietro 3:13-18)

 

 Gianni Marinuzzi