Salmo 24 - Davide celebra il Re dei re
Il riferimento al
contesto:
Davide riunì di
nuovo tutti gli uomini scelti d'Israele, in numero di trentamila.
Poi si alzò, e
con tutto il popolo che era con lui partì da Baalè di Giuda per trasportare
di là l'arca di Dio, sulla quale è invocato il Nome, il nome del SIGNORE
degli eserciti, che siede sopra essa tra i cherubini.
Misero l'arca di
Dio sopra un carro nuovo e la portarono via dalla casa di Abinadab, che era
sul colle; Uzza e Aio, figli di Abinadab, conducevano il carro nuovo con
l'arca di Dio, e Aio precedeva l'arca.
Davide e tutta la
casa d'Israele suonavano davanti al SIGNORE ogni sorta di strumenti di legno
di cipresso, e cetre, saltèri, timpani, sistri e cembali.
Quando giunsero
all'aia di Nacon, Uzza stese la mano verso l'arca di Dio per reggerla,
perché i buoi la facevano inclinare.
L'ira del SIGNORE
si accese contro Uzza; Dio lo colpì lì per la sua empietà ed egli morì in
quel luogo vicino all'arca di Dio.
Davide si
rattristò perché il SIGNORE aveva fatto una breccia nel popolo, colpendo
Uzza; quel luogo è stato chiamato fino ad oggi Perez-Uzza.
Davide, in quel
giorno, ebbe paura del SIGNORE, e disse: «Come potrebbe venire da me l'arca
del SIGNORE?».
Davide non volle
prendere l'arca del SIGNORE presso di sé nella città di Davide, ma la fece
portare in casa di Obed-Edom a Gat.
L'arca del
SIGNORE rimase tre mesi in casa di Obed-Edom a Gat, e il SIGNORE benedisse
Obed-Edom e tutta la sua casa.
Allora fu detto
al re Davide: «Il SIGNORE ha benedetto la casa di Obed-Edom e tutto quel che
gli appartiene, a motivo dell'arca di Dio».
Allora Davide
andò e trasportò l'arca di Dio dalla casa di Obed-Edom su nella città di
Davide, con gioia.
Quando quelli che
portavano l'arca del SIGNORE ebbero fatto sei passi, egli immolò un bue e un
vitello grasso.
Davide era cinto
di un efod di lino e danzava a tutta forza davanti al SIGNORE.
Così Davide e
tutta la casa d'Israele trasportarono su l'arca del SIGNORE con gioia e a
suon di tromba.
Mentre l'arca del
SIGNORE entrava nella città di Davide, Mical, figlia di Saul, guardò dalla
finestra; e vedendo il re Davide che saltava e danzava davanti al SIGNORE,
lo disprezzò in cuor suo.
Portarono dunque
l'arca del SIGNORE e la collocarono al suo posto, in mezzo alla tenda che
Davide le aveva montato; e Davide offrì olocausti e sacrifici di
riconoscenza davanti al SIGNORE.
Quando ebbe
finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di riconoscenza, Davide
benedisse il popolo nel nome del SIGNORE degli eserciti e distribuì a tutto
il popolo, a tutta la moltitudine d'Israele, uomini e donne, un pane per
uno, una porzione di carne e un grappolo di uva passa.
Poi tutto il
popolo se ne andò, ciascuno a casa sua.
Come Davide
tornava per benedire la sua famiglia, Mical, figlia di Saul, gli andò
incontro e gli disse: «Bell'onore si è fatto oggi il re d'Israele a
scoprirsi davanti agli occhi delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe
un uomo da nulla!»
Davide rispose a
Mical: «L'ho fatto davanti al SIGNORE che mi ha scelto invece di tuo padre e
di tutta la sua casa per stabilirmi principe d'Israele, del popolo del
SIGNORE; sì, davanti al SIGNORE ho fatto festa.
Anzi mi abbasserò
anche più di così e mi renderò umile ai miei occhi; ma da quelle serve di
cui parli, proprio da loro, sarò onorato!»
E Mical, figlia
di Saul, non ebbe figli fino al giorno della sua morte.
(2 Samuele 6)
***
Il salmo:
Salmo di Davide.
Al SIGNORE
appartiene la terra e tutto quel che è in essa, il mondo e i suoi abitanti.
Poich'egli l'ha
fondata sui mari, e l'ha stabilita sui fiumi.
Chi salirà al
monte del SIGNORE?
Chi potrà stare
nel suo luogo santo?
L'uomo innocente
di mani e puro di cuore, che non eleva l'animo a vanità e non giura con il
proposito di ingannare.
Egli riceverà
benedizione dal SIGNORE, giustizia dal Dio della sua salvezza.
Tale è la
generazione di quelli che lo cercano, di quelli che cercano il tuo volto, o
Dio di Giacobbe. [Pausa]
O porte, alzate i
vostri frontoni; e voi, porte eterne, alzatevi; e il Re di gloria entrerà.
Chi è questo Re
di gloria?
È il SIGNORE,
forte e potente, il SIGNORE potente in battaglia.
O porte, alzate i
vostri frontoni; alzatevi, o porte eterne, e il Re di gloria entrerà.
Chi è questo Re
di gloria?
È il SIGNORE
degli eserciti; egli è il Re di gloria. [Pausa]
(Salmo 24)
***
Salmo di Davide.
Questo
salmo di Davide, sembra
collocarsi nel contesto di 2 Samuele 6.
In questo
contesto Davide vuole affermare la
proprietà di Dio, vuole esaltare
l’ascesa al luogo santo e glorificare
l’entrata trionfante di Dio nel Suo
luogo.
Possiamo divedere
questo salmo in tre sezioni:
- L’ATTESTAZIONE DEL DIRITTO DI
PROPRIETA’
(versi 1-2)
- L’ASCESA AL LUOGO SANTO
(versi 3-6)
- L’ENTRATA DEL RE DI GLORIA
(versi 7-10)
***
- L’ATTESTAZIONE DEL DIRITTO DI
PROPRIETA’
Al SIGNORE
appartiene la terra e tutto quel che è in essa, il mondo e i suoi abitanti.
Poich'egli l'ha
fondata sui mari, e l'ha stabilita sui fiumi.
Questa
espressione di Davide anticipa di circa mille anni quanto dichiarerà Paolo
come
il Mistero di Dio, stabilito
nell’eternità e rivelato in Cristo Gesù:
Esso consiste nel
raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che
sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra.
(Efesini 1:10)
Questa potente efficacia della sua
forza egli l'ha mostrata in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e
lo fece sedere alla propria destra
nel cielo, al di sopra di ogni principato, autorità, potenza, signoria e di
ogni altro nome che si nomina non solo in questo mondo, ma anche in quello
futuro.
Ogni cosa egli ha
posta sotto i suoi piedi e lo ha dato per
capo supremo alla chiesa, che è il corpo di lui, il compimento di colui che
porta a compimento ogni cosa in tutti.
(Efesini 1:20-23)
Senza dubbio avete udito parlare
della dispensazione della grazia di Dio affidatami per voi; come
per rivelazione mi è stato fatto
conoscere il mistero, di cui più sopra vi ho scritto in poche parole;
leggendole, potrete capire la conoscenza che io ho del mistero di Cristo.
Nelle altre epoche non fu concesso ai
figli degli uomini di conoscere questo mistero, così come ora, per mezzo
dello Spirito, è stato rivelato ai santi apostoli e profeti di lui; vale a
dire che gli stranieri sono eredi con noi, membra con noi di un medesimo
corpo e con noi partecipi della promessa fatta in Cristo Gesù mediante il
vangelo, di cui io sono diventato servitore secondo il dono della grazia di
Dio a me concessa in virtù della sua potenza.
A me, dico, che sono il minimo fra
tutti i santi, è stata data questa grazia di annunciare agli stranieri le
insondabili ricchezze di Cristo e di
manifestare a tutti quale sia il piano seguito da Dio riguardo al mistero
che è stato fin dalle più remote età nascosto in Dio, il Creatore di tutte
le cose; affinché i principati e
le potenze nei luoghi celesti conoscano oggi, per mezzo della chiesa, la
infinitamente varia sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che egli ha
attuato mediante il nostro Signore, Cristo Gesù; nel quale abbiamo la
libertà di accostarci a Dio, con piena fiducia, mediante la fede in lui.
(Efesini 3:2-12)
Egli è prima di
ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui.
Egli è il capo del corpo, cioè della
chiesa; è lui il principio, il primogenito dai morti, affinché
in ogni cosa abbia il primato.
(Colossesi
1:17-18)
All’Eterno
appartiene quindi
la terra e tutto quel che è in essa, il mondo e i suoi abitanti.
… Poich'egli l'ha
fondata sui mari, e l'ha stabilita sui fiumi.
E’ interessante
questa descrizione, coincide perfettamente con quanto raccontato in Genesi:
Poi Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo
siano raccolte in un unico luogo e
appaia l'asciutto». E così fu.
Dio chiamò l'asciutto «terra», e
chiamò la raccolta delle acque «mari».
Dio vide che questo era buono.
(Genesi 1:9-10)
***
- L’ASCESA AL LUOGO SANTO
Chi salirà al
monte del SIGNORE?
Chi potrà stare
nel suo luogo santo?
L'uomo innocente
di mani e puro di cuore, che non eleva l'animo a vanità e non giura con il
proposito di ingannare.
Egli riceverà
benedizione dal SIGNORE, giustizia dal Dio della sua salvezza.
Tale è la
generazione di quelli che lo cercano, di quelli che cercano il tuo volto, o
Dio di Giacobbe. [Pausa]
Abbiamo visto
come Davide fu colpito dalla severità
di Dio, anche verso
Uzza
un uomo che era preoccupato della
stabilità
dell’arca di Dio e voleva
“tenerla in piedi lui stesso”:
Quando giunsero all'aia di Nacon,
Uzza stese la mano verso l'arca di
Dio per reggerla, perché i buoi la facevano inclinare.
L'ira del SIGNORE
si accese contro Uzza; Dio lo colpì lì per la sua empietà ed egli morì in quel luogo vicino
all'arca di Dio.
Davide si
rattristò perché il
SIGNORE aveva fatto una breccia nel popolo, colpendo Uzza; quel luogo è
stato chiamato fino ad oggi Perez-Uzza.
Davide, in quel
giorno, ebbe paura del SIGNORE, e disse: «Come potrebbe venire da me l'arca
del SIGNORE?»
Davide non volle
prendere l'arca del SIGNORE presso di sé nella città di Davide, ma la fece
portare in casa di Obed-Edom a Gat.
(2 Samuele 6:6-10)
Questa
“preoccupazione” di
Uzza viene definita una
empietà, l’Opera del Signore è
sotto la Sua sorveglianza, ogni nostra intromissione è una empietà davanti a
Lui, anche se “a fin di bene”.
Salire
al monte del SIGNORE, non è
quindi cosa da poco!
Se consideriamo
come era rischioso avvicinarsi al
monte Sinai per il popolo di Israele:
Allora il SIGNORE disse a Mosè: «Va'
dal popolo, santificalo oggi e domani; fa' che si lavi le vesti. Siano
pronti per il terzo giorno; perché il terzo giorno il SIGNORE scenderà in
presenza di tutto il popolo sul monte Sinai.
Tu fisserai tutto intorno dei limiti
al popolo, e dirai: "Guardatevi dal salire sul monte o dal toccarne i
fianchi. Chiunque toccherà il monte sarà messo a morte.
Nessuna mano dovrà toccare il
colpevole: questo sarà lapidato o trafitto con frecce; animale o uomo che
sia, non dovrà vivere!" Quando il
corno suonerà a distesa, allora essi potranno salire sul monte».
E Mosè scese dal monte verso il
popolo; santificò il popolo, e quelli si lavarono le vesti.
Mosè disse al popolo: «Siate pronti
fra tre giorni; non avvicinatevi a donna».
Il terzo giorno, come fu mattino, ci
furono tuoni, lampi, una fitta nuvola sul monte e si udì un fortissimo suono
di tromba.
Tutto il popolo
che era nell'accampamento tremò.
Mosè fece uscire il popolo
dall'accampamento per condurlo a incontrare Dio; e
si fermarono ai piedi del monte.
Il monte Sinai
era tutto fumante, perché il SIGNORE vi era disceso in mezzo al fuoco; il
fumo saliva come il fumo di una fornace, e tutto il monte tremava forte.
Il suono della
tromba si faceva sempre più forte; Mosè parlava e Dio gli rispondeva con una
voce.
Il SIGNORE dunque scese sul monte
Sinai, in vetta al monte; e il SIGNORE chiamò Mosè sulla vetta del monte, e
Mosè vi salì.
Il SIGNORE disse a Mosè: «Scendi,
avverti solennemente il popolo di non fare irruzione verso il SIGNORE per
guardare, altrimenti molti di loro periranno.
Anche i sacerdoti che si avvicinano
al SIGNORE, si santifichino, affinché il SIGNORE non si avventi contro di
loro».
Mosè disse al SIGNORE: «Il
popolo non può salire sul monte Sinai, poiché tu ce lo hai vietato dicendo:
"Fissa dei limiti intorno al monte, e santificalo"».
Ma il SIGNORE gli disse:
Va', scendi; poi risalirai insieme ad
Aaronne. Ma i sacerdoti e il popolo non facciano irruzione per salire verso
il SIGNORE, affinché egli non si avventi contro di loro.
(Esodo 19:10-24)
Or tutto il
popolo udiva i tuoni, il suono della tromba e vedeva i lampi e il monte
fumante. A tal vista, tremava e stava lontano.
E disse a Mosè:
«Parla tu con noi e noi ti ascolteremo; ma non ci parli Dio, altrimenti
moriremo».
Mosè disse al
popolo: «Non temete, Dio è venuto per
mettervi alla prova, perché ci sia in voi timore di Dio, e così non
pecchiate».
Il popolo dunque
se ne stava lontano, ma Mosè si avvicinò alla nuvola dov'era Dio.
(Esodo 20:18-21)
Dovremmo
comprendere cosa scrive l’autore della lettera agli ebrei per i credenti di
oggi:
Voi non vi siete
avvicinati al monte che si poteva toccare con mano, e che era avvolto nel
fuoco, né all'oscurità, né alle tenebre, né alla tempesta, né allo squillo
di tromba, né al suono di parole, tale che quanti l'udirono supplicarono che
più non fosse loro rivolta altra parola; perché non potevano sopportare
quest'ordine: «Se anche una bestia
tocca il monte sia lapidata».
Tanto
spaventevole era lo spettacolo, che Mosè disse: «Sono spaventato e tremo».
Voi vi siete
invece avvicinati al monte Sion, alla città del Dio vivente, la Gerusalemme
celeste, alla festante riunione delle miriadi angeliche, all'assemblea dei
primogeniti che sono scritti nei cieli, a Dio, il giudice di tutti, agli
spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, il mediatore del nuovo patto e al
sangue dell'aspersione che parla meglio del sangue d'Abele.
Badate di non
rifiutarvi d'ascoltare colui che parla; perché se non scamparono quelli, quando rifiutarono d'ascoltare colui che
promulgava oracoli sulla terra, molto meno scamperemo noi, se voltiamo le
spalle a colui che parla dal cielo…
(Ebrei 12:18-25)
Dio è completamente Santo, il profeta
Abacuc ci scrive che
ha gli occhi troppo puri per
sopportare la vista del male e che non puoi tollerare lo spettacolo
dell'iniquità (cfr Abacuc 1:13)… davanti a Lui tutto è
Santità allo stato puro, Giovanni
ci descrive la visione avuta del
trono di Dio posto sopra un mare di
vetro (completamente separato da ogni cosa che vi è sotto, fatta
eccezione solo per una Porta, Gesù Cristo):
Dopo queste cose vidi
una porta aperta nel cielo, e la
prima voce, che mi aveva già parlato come uno squillo di tromba, mi disse: «Sali
quassù e ti mostrerò le cose che devono avvenire in seguito».
Subito fui rapito dallo Spirito.
Ed ecco,
un trono era posto nel cielo e sul trono c'era uno seduto.
Colui che stava
seduto era simile nell'aspetto alla pietra di diaspro e di sardonico; e
intorno al trono c'era un arcobaleno che, a vederlo, era simile allo
smeraldo.
Attorno al trono c'erano ventiquattro
troni su cui stavano seduti ventiquattro anziani vestiti di vesti bianche e
con corone d'oro sul capo.
Dal trono
uscivano lampi, voci e tuoni.
Davanti al trono
c'erano sette lampade accese, che sono i sette spiriti di Dio.
Davanti al trono
inoltre c'era come un mare di vetro, simile al cristallo; in mezzo al trono
e intorno al trono, quattro creature viventi, piene di occhi davanti e di
dietro.
La prima creatura vivente era simile
a un leone, la seconda simile a un vitello, la terza aveva la faccia come
d'un uomo e la quarta era simile a un'aquila mentre vola.
E le quattro creature viventi avevano
ognuna sei ali, ed erano coperte di occhi tutt'intorno e di dentro, e
non cessavano mai di ripetere giorno
e notte: «Santo, santo, santo è il Signore, il Dio onnipotente, che era, che
è, e che viene».
Ogni volta che
queste creature viventi rendono gloria, onore e grazie a colui che siede sul
trono, e che vive nei secoli dei secoli, i ventiquattro anziani si prostrano
davanti a colui che siede sul trono e adorano colui che vive nei secoli dei
secoli e gettano le loro corone davanti al trono, dicendo: «Tu sei degno, o
Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l'onore e la potenza: perché tu
hai creato tutte le cose, e per tua volontà furono create ed esistono».
(Apocalisse 4)
Davanti a questo
stato di Santità…
…Chi salirà al
monte del SIGNORE?
…Chi potrà stare
nel suo luogo santo?
La risposta di
Davide è chiara:
…L'uomo innocente
di mani e puro di cuore, che non eleva l'animo a vanità e non giura con il
proposito di ingannare…
…a trovarlo! Noi
invece sappiamo che:
Il SIGNORE ha
guardato dal cielo i figli degli uomini, per vedere se vi è una persona
intelligente, che ricerchi Dio.
Tutti si sono
sviati, tutti sono corrotti, non c'è nessuno che faccia il bene, neppure
uno.
(Salmo 14:2-3)
Abbiamo nella
Scrittura di uomini che sono stati dichiarati
giusti ai loro tempi:
-
Noè (cfr Genesi 6:9; 7:1)
-
Lot (cfr Genesi 18:23-25; 1
Pietro 2:7-8)
-
Giobbe (cfr Giobbe 1 - 2)
- Davide e alcuni
re suoi successori, in particolare Ezechia
(2 Re 18:1-7)
- Giuseppe il
padre terreno di Gesù
(cfr Matteo 1:19)
- Simeone
(cfr Luca 2:25)
- Giuseppe d’Arimetea
(cfr Luca 23:50)
- Giuseppe
Barsabba
(cfr Atti 1:23)
- Cornelio il
centurione
(cfr Atti 10:22)
- il
collaboratore di Paolo Gesù
(cfr Colossesi 4:10-11)
…ma
solo Uno fu dichiarato Giusto per
sempre da Dio, Gesù Cristo:
Dopo il tormento dell'anima sua vedrà
la luce e sarà soddisfatto; per la
sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, si
caricherà egli stesso delle loro iniquità.
(Isaia 53:11)
Ma voi
rinnegaste il Santo, il Giusto e chiedeste che vi fosse concesso un
omicida; e uccideste il Principe
della vita, che Dio ha risuscitato dai morti.
Di questo noi siamo testimoni.
(Atti 3:14-15)
Avete condannato,
avete ucciso il giusto…
(Giacomo 5:6)
Un certo Anania, uomo pio secondo la
legge, al quale tutti i Giudei che abitavano là rendevano buona
testimonianza, venne da me, e, accostatosi, mi disse: "Fratello Saulo,
ricupera la vista". E in quell'istante riebbi la vista e lo guardai.
Egli soggiunse: "Il
Dio dei nostri padri ti ha destinato a conoscere la sua volontà, a vedere il
Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua bocca. Perché tu gli sarai
testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai viste e udite. E
ora, perché indugi? Àlzati, sii battezzato e lavato dei tuoi peccati,
invocando il suo nome".
(Atti 22:12-16)
E chi crede in Gesù Cristo, diventa
Suo coerede di Giustizia, ed è Giustificato, anch’egli dichiarato Giusto:
Ora però, indipendentemente dalla legge,
è stata manifestata la giustizia di
Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti:
vale a dire la giustizia di Dio
mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono - infatti
non c'è distinzione: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio -
ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione
che è in Cristo Gesù.
Dio lo ha
prestabilito come sacrificio
propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua
giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al
tempo della sua divina pazienza; e
per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto
e giustifichi colui che ha fede in Gesù.
(Romani 3:21-26)
… Egli riceverà
benedizione dal SIGNORE, giustizia dal Dio della sua salvezza…
In queste
benedizioni rientrano coloro
che
hanno ascoltato il Vangelo di Cristo
ed hanno creduto:
Benedetto sia il Dio e Padre del
nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha
benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo.
In lui ci ha
eletti prima della
creazione del mondo perché fossimo
santi e irreprensibili dinanzi a lui, avendoci predestinati nel suo
amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il
disegno benevolo della sua volontà, a
lode della gloria della sua grazia, che ci ha concessa nel suo amato Figlio.
In lui abbiamo la
redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le
ricchezze della sua grazia, che egli ha
riversata abbondantemente su di noi
dandoci ogni sorta di sapienza e d'intelligenza, facendoci conoscere il
mistero della sua volontà, secondo il disegno benevolo che aveva
prestabilito dentro di sé, per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti.
Esso consiste nel
raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che
sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra.
In lui siamo
anche stati fatti eredi, essendo stati
predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la
decisione della propria volontà, per
essere a lode della sua gloria; noi, che per primi abbiamo sperato in
Cristo.
In lui voi pure,
dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra
salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito
Santo che era stato promesso,
il quale è pegno della nostra eredità
fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode della
sua gloria.
(Efesini 1:3-14)
Benedetto sia il Dio e Padre del
nostro Signore Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia
ci ha fatti rinascere a una speranza
viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una eredità
incorruttibile, senza macchia e inalterabile.
Essa è conservata in cielo per voi,
che dalla potenza di Dio siete
custoditi mediante la fede, per la salvezza che sta per essere rivelata
negli ultimi tempi.
(1 Pietro 1:3-5)
E
Gesù disse:
… chiunque chiede riceve, chi
cerca trova, e sarà aperto a chi bussa. (Luca 11:10)
…Tale è la
generazione di quelli che lo cercano, di quelli che cercano il tuo volto, o
Dio di Giacobbe. [Pausa]
Viene richiamato
il
Dio di Giacobbe, che si
appropriò della Promessa di Dio fatta ad
Abramo:
… in te saranno
benedette tutte le famiglie della terra
(Genesi 12:3)
E confermate
a lui stesso:
La tua
discendenza sarà come la polvere della terra e tu ti estenderai a occidente e a oriente, a settentrione e a meridione,
e tutte le famiglie della terra
saranno benedette in te e nella tua discendenza.
(Genesi 28:14)
E’ inoltre
interessante notare come Davide cita la generazione, la discendenza, invece
Mical, che disprezzò Davide (e di conseguenza non riteneva in onore
l’Eterno),
non ebbe figli fino al giorno della
sua morte.
Possiamo anche
vedere in questo contesto il passo citato da
Paolo nella sua prima lettera a Timoteo:
La donna impari
in silenzio con ogni sottomissione.
Poiché
non permetto alla donna d'insegnare, né di usare autorità sul marito, ma
stia in silenzio. Infatti Adamo fu formato per primo, e poi Eva; e Adamo
non fu sedotto; ma la donna, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione;
tuttavia sarà salvata partorendo
figli, se persevererà nella fede, nell'amore e nella santificazione con
modestia.
(1 Timoteo
2:11-15)
***
- L’ENTRATA DEL RE DI GLORIA
O porte, alzate i
vostri frontoni; e voi, porte eterne, alzatevi; e il Re di gloria entrerà.
Chi è questo Re
di gloria?
È il SIGNORE,
forte e potente, il SIGNORE potente in battaglia.
O porte, alzate i
vostri frontoni; alzatevi, o porte eterne, e il Re di gloria entrerà.
Chi è questo Re
di gloria?
È il SIGNORE
degli eserciti; egli è il Re di gloria. [Pausa]
O porte, alzate i
vostri frontoni; e voi, porte eterne, alzatevi; e il Re di gloria entrerà...
Queste
porte eterne, sono, molto
probabilmente, le porte della vecchia fortezza che ospitò la tenda dove
venne stabilito il tempio al tempo di Davide.
In queste
espressioni vediamo come l’invito di Davide, circa l’ingresso del
Re di Gloria sia un invito ad
aprire completamente
le porte, spalancarle totalmente,
senza esitazioni e senza riserve.
Questo invito è
lo stesso che troviamo al principio del Vangelo di Giovanni:
…a tutti quelli
che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio…
(Giovanni 1:12)
Gesù stesso disse ai
Suoi, circa lo
Spirito Santo mandato da Dio:
Se voi mi amate, osserverete i miei
comandamenti; e io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore,
perché stia con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non
può ricevere perché non lo vede e non lo conosce.
Voi lo conoscete, perché
dimora con voi, e sarà in voi.
(Giovanni
14:15-17)
Solo i veri
adoratori, secondo lo Spirito Santo, possono godere della Sua presenza,
perché
i veri adoratori adoreranno il Padre
in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori.
Dio è Spirito; e
quelli che l'adorano, bisogna che l'adorino in spirito e verità.
(Giovanni
4:23-24)
…Chi è questo Re
di gloria?
È il SIGNORE
degli eserciti; egli è il Re di gloria. [Pausa]
Questa domanda e
risposta non lascia dubbi, non ci sono altri
Re di gloria, come dice
anche Paolo:
Al Re eterno, immortale, invisibile, all'unico
Dio, siano onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.
(1 Timoteo 1:17)
…ti ordino di osservare questo
comandamento da uomo senza macchia, irreprensibile, fino all'apparizione del
nostro Signore Gesù Cristo, la quale sarà a suo tempo manifestata dal
beato e unico sovrano, il Re dei re e
Signore dei signori, il solo che
possiede l'immortalità e che abita una luce inaccessibile; che nessun
uomo ha visto né può vedere; a lui siano onore e potenza eterna. Amen.
(1 Timoteo 6:15)
Giovanni lo
descrive nella Sua completa regalità:
Giovanni, alle sette chiese che sono
in Asia: grazia a voi e pace da colui che è, che era e che viene, dai sette
spiriti che sono davanti al suo trono e da
Gesù Cristo, il testimone fedele,
il primogenito dei morti e il
principe dei re della terra.
A lui che ci ama, e ci ha liberati
dai nostri peccati con il suo sangue, che
ha fatto di noi un regno e dei
sacerdoti del Dio e Padre suo, a lui sia la gloria e la potenza nei
secoli dei secoli. Amen.
(Apocalisse
1:4-6)
Combatteranno
contro l'Agnello e l'Agnello li vincerà, perché egli è il Signore dei
signori e il Re dei re;
e vinceranno anche quelli che sono
con lui, i chiamati, gli eletti e i fedeli».
(Apocalisse 17:14)
Poi vidi il cielo aperto, ed ecco
apparire un cavallo bianco.
Colui che lo
cavalcava si chiama Fedele e Veritiero; perché giudica e combatte con
giustizia. I suoi occhi erano una fiamma di
fuoco, sul suo capo vi erano molti diademi e portava scritto un nome che
nessuno conosce fuorché lui.
Era vestito di
una veste tinta di sangue e il suo nome è la Parola di Dio.
Gli eserciti che sono nel cielo lo
seguivano sopra cavalli bianchi, ed erano vestiti di lino fino bianco e
puro.
Dalla bocca gli usciva una spada
affilata per colpire le nazioni; ed egli le governerà con una verga di
ferro, e pigerà il tino del vino dell'ira ardente del Dio onnipotente.
E sulla veste e
sulla coscia porta scritto questo nome: RE DEI RE E SIGNORE DEI SIGNORI.
(Apocalisse
19:11-16)
***
CONCLUSIONE
Ogni cosa è di Dio, il mondo e i suoi
abitanti, perché è stata creata da Lui.
Per questo motivo è tanto osteggiata
la dottrina della creazione divina, perché lo scopo di questa opposizione è
quello di espropriare Dio della Sua proprietà!
Il
non riconoscere la Signoria di Dio
sul creato è l’effetto scatenante
dell’Ira di Dio (cfr Romani
1:18-23).
La santità di Dio è tremenda per l’uomo, fa
paura, questo dovrebbe farci riflettere sulla solennità della presenza di
Dio, solo per la Sua Grazia noi
possiamo essere alla Sua presenza!
Rispondere all’invito di Dio, a fare
entrare il Re di gloria, dovrebbe essere
un atto da fare senza alcuna
esitazione, purtroppo spesso si presenta un Vangelo dove il fare entrare
Dio nel nostro cuore sia quasi un
atto di compassione nei Suoi confronti, che vergogna!
Il Vangelo è una BUONA NOTIZIA per
NOI, Paolo ne celebra la Potenza:
Se Dio è per noi
chi sarà contro di noi?
Colui che non ha
risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà
forse anche tutte le cose con lui?
Chi accuserà gli
eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica.
Chi li
condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è
alla destra di Dio e anche intercede per noi.
Chi ci separerà
dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l'angoscia, la
persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Com'è scritto: «Per
amor di te siamo messi a morte tutto il giorno; siamo stati considerati come
pecore da macello». Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che
vincitori, in virtù di colui che ci ha amati.
Infatti sono
persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti,
né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra
creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro
Signore.
(Romani 8:31-39)