Salmo 24 - Davide celebra il Re dei re

 

   

 

Il riferimento al contesto:

Davide riunì di nuovo tutti gli uomini scelti d'Israele, in numero di trentamila.

Poi si alzò, e con tutto il popolo che era con lui partì da Baalè di Giuda per trasportare di là l'arca di Dio, sulla quale è invocato il Nome, il nome del SIGNORE degli eserciti, che siede sopra essa tra i cherubini.

Misero l'arca di Dio sopra un carro nuovo e la portarono via dalla casa di Abinadab, che era sul colle; Uzza e Aio, figli di Abinadab, conducevano il carro nuovo con l'arca di Dio, e Aio precedeva l'arca.

Davide e tutta la casa d'Israele suonavano davanti al SIGNORE ogni sorta di strumenti di legno di cipresso, e cetre, saltèri, timpani, sistri e cembali.

Quando giunsero all'aia di Nacon, Uzza stese la mano verso l'arca di Dio per reggerla, perché i buoi la facevano inclinare.

L'ira del SIGNORE si accese contro Uzza; Dio lo colpì lì per la sua empietà ed egli morì in quel luogo vicino all'arca di Dio.

Davide si rattristò perché il SIGNORE aveva fatto una breccia nel popolo, colpendo Uzza; quel luogo è stato chiamato fino ad oggi Perez-Uzza.

Davide, in quel giorno, ebbe paura del SIGNORE, e disse: «Come potrebbe venire da me l'arca del SIGNORE?».

Davide non volle prendere l'arca del SIGNORE presso di sé nella città di Davide, ma la fece portare in casa di Obed-Edom a Gat.

L'arca del SIGNORE rimase tre mesi in casa di Obed-Edom a Gat, e il SIGNORE benedisse Obed-Edom e tutta la sua casa.

Allora fu detto al re Davide: «Il SIGNORE ha benedetto la casa di Obed-Edom e tutto quel che gli appartiene, a motivo dell'arca di Dio».

Allora Davide andò e trasportò l'arca di Dio dalla casa di Obed-Edom su nella città di Davide, con gioia.

Quando quelli che portavano l'arca del SIGNORE ebbero fatto sei passi, egli immolò un bue e un vitello grasso.

Davide era cinto di un efod di lino e danzava a tutta forza davanti al SIGNORE.

Così Davide e tutta la casa d'Israele trasportarono su l'arca del SIGNORE con gioia e a suon di tromba.

Mentre l'arca del SIGNORE entrava nella città di Davide, Mical, figlia di Saul, guardò dalla finestra; e vedendo il re Davide che saltava e danzava davanti al SIGNORE, lo disprezzò in cuor suo.

Portarono dunque l'arca del SIGNORE e la collocarono al suo posto, in mezzo alla tenda che Davide le aveva montato; e Davide offrì olocausti e sacrifici di riconoscenza davanti al SIGNORE.

Quando ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di riconoscenza, Davide benedisse il popolo nel nome del SIGNORE degli eserciti e distribuì a tutto il popolo, a tutta la moltitudine d'Israele, uomini e donne, un pane per uno, una porzione di carne e un grappolo di uva passa.

Poi tutto il popolo se ne andò, ciascuno a casa sua.

Come Davide tornava per benedire la sua famiglia, Mical, figlia di Saul, gli andò incontro e gli disse: «Bell'onore si è fatto oggi il re d'Israele a scoprirsi davanti agli occhi delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe un uomo da nulla!»

Davide rispose a Mical: «L'ho fatto davanti al SIGNORE che mi ha scelto invece di tuo padre e di tutta la sua casa per stabilirmi principe d'Israele, del popolo del SIGNORE; sì, davanti al SIGNORE ho fatto festa.

Anzi mi abbasserò anche più di così e mi renderò umile ai miei occhi; ma da quelle serve di cui parli, proprio da loro, sarò onorato!»

E Mical, figlia di Saul, non ebbe figli fino al giorno della sua morte.

(2 Samuele 6)

 

***

Il salmo:

Salmo di Davide.

Al SIGNORE appartiene la terra e tutto quel che è in essa, il mondo e i suoi abitanti.

Poich'egli l'ha fondata sui mari, e l'ha stabilita sui fiumi.

Chi salirà al monte del SIGNORE?

Chi potrà stare nel suo luogo santo?

L'uomo innocente di mani e puro di cuore, che non eleva l'animo a vanità e non giura con il proposito di ingannare.

Egli riceverà benedizione dal SIGNORE, giustizia dal Dio della sua salvezza.

Tale è la generazione di quelli che lo cercano, di quelli che cercano il tuo volto, o Dio di Giacobbe. [Pausa]

O porte, alzate i vostri frontoni; e voi, porte eterne, alzatevi; e il Re di gloria entrerà.

Chi è questo Re di gloria?

È il SIGNORE, forte e potente, il SIGNORE potente in battaglia.

O porte, alzate i vostri frontoni; alzatevi, o porte eterne, e il Re di gloria entrerà.

Chi è questo Re di gloria?

È il SIGNORE degli eserciti; egli è il Re di gloria. [Pausa]

(Salmo 24)

 

***

Salmo di Davide.

Questo salmo di Davide, sembra collocarsi nel contesto di 2 Samuele 6.

In questo contesto Davide vuole affermare la proprietà di Dio, vuole esaltare l’ascesa al luogo santo e glorificare l’entrata trionfante di Dio nel Suo luogo.

Possiamo divedere questo salmo in tre sezioni:

- L’ATTESTAZIONE DEL DIRITTO DI PROPRIETA’ (versi 1-2)

- L’ASCESA AL LUOGO SANTO (versi 3-6)          

- L’ENTRATA DEL RE DI GLORIA (versi 7-10)

 

***

- L’ATTESTAZIONE DEL DIRITTO DI PROPRIETA’

 

Al SIGNORE appartiene la terra e tutto quel che è in essa, il mondo e i suoi abitanti.

Poich'egli l'ha fondata sui mari, e l'ha stabilita sui fiumi.

 

Questa espressione di Davide anticipa di circa mille anni quanto dichiarerà Paolo come il Mistero di Dio, stabilito nell’eternità e rivelato in Cristo Gesù:

Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra. (Efesini 1:10)

 

Questa potente efficacia della sua forza egli l'ha mostrata in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla propria destra nel cielo, al di sopra di ogni principato, autorità, potenza, signoria e di ogni altro nome che si nomina non solo in questo mondo, ma anche in quello futuro.

Ogni cosa egli ha posta sotto i suoi piedi e lo ha dato per capo supremo alla chiesa, che è il corpo di lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti. (Efesini 1:20-23)

 

Senza dubbio avete udito parlare della dispensazione della grazia di Dio affidatami per voi; come per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero, di cui più sopra vi ho scritto in poche parole; leggendole, potrete capire la conoscenza che io ho del mistero di Cristo.

Nelle altre epoche non fu concesso ai figli degli uomini di conoscere questo mistero, così come ora, per mezzo dello Spirito, è stato rivelato ai santi apostoli e profeti di lui; vale a dire che gli stranieri sono eredi con noi, membra con noi di un medesimo corpo e con noi partecipi della promessa fatta in Cristo Gesù mediante il vangelo, di cui io sono diventato servitore secondo il dono della grazia di Dio a me concessa in virtù della sua potenza.

A me, dico, che sono il minimo fra tutti i santi, è stata data questa grazia di annunciare agli stranieri le insondabili ricchezze di Cristo e di manifestare a tutti quale sia il piano seguito da Dio riguardo al mistero che è stato fin dalle più remote età nascosto in Dio, il Creatore di tutte le cose; affinché i principati e le potenze nei luoghi celesti conoscano oggi, per mezzo della chiesa, la infinitamente varia sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che egli ha attuato mediante il nostro Signore, Cristo Gesù; nel quale abbiamo la libertà di accostarci a Dio, con piena fiducia, mediante la fede in lui. (Efesini 3:2-12)

 

Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui.

Egli è il capo del corpo, cioè della chiesa; è lui il principio, il primogenito dai morti, affinché in ogni cosa abbia il primato. (Colossesi 1:17-18)

 

All’Eterno appartiene quindi la terra e tutto quel che è in essa, il mondo e i suoi abitanti.

 

… Poich'egli l'ha fondata sui mari, e l'ha stabilita sui fiumi.

           

E’ interessante questa descrizione, coincide perfettamente con quanto raccontato in Genesi:

Poi Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo siano raccolte in un unico luogo e appaia l'asciutto». E così fu.

Dio chiamò l'asciutto «terra», e chiamò la raccolta delle acque «mari».

Dio vide che questo era buono. (Genesi 1:9-10)

 

***

- L’ASCESA AL LUOGO SANTO

 

Chi salirà al monte del SIGNORE?

Chi potrà stare nel suo luogo santo?

L'uomo innocente di mani e puro di cuore, che non eleva l'animo a vanità e non giura con il proposito di ingannare.

Egli riceverà benedizione dal SIGNORE, giustizia dal Dio della sua salvezza.

Tale è la generazione di quelli che lo cercano, di quelli che cercano il tuo volto, o Dio di Giacobbe. [Pausa]

 

Abbiamo visto come Davide fu colpito dalla severità di Dio, anche verso Uzza un uomo che era preoccupato della stabilità dell’arca di Dio e voleva “tenerla in piedi lui stesso”:

Quando giunsero all'aia di Nacon, Uzza stese la mano verso l'arca di Dio per reggerla, perché i buoi la facevano inclinare.

L'ira del SIGNORE si accese contro Uzza; Dio lo colpì lì per la sua empietà ed egli morì in quel luogo vicino all'arca di Dio.

Davide si rattristò perché il SIGNORE aveva fatto una breccia nel popolo, colpendo Uzza; quel luogo è stato chiamato fino ad oggi Perez-Uzza.

Davide, in quel giorno, ebbe paura del SIGNORE, e disse: «Come potrebbe venire da me l'arca del SIGNORE?»

Davide non volle prendere l'arca del SIGNORE presso di sé nella città di Davide, ma la fece portare in casa di Obed-Edom a Gat. (2 Samuele 6:6-10)

 

Questa “preoccupazione” di Uzza viene definita una empietà, l’Opera del Signore è sotto la Sua sorveglianza, ogni nostra intromissione è una empietà davanti a Lui, anche se “a fin di bene”.

Salire al monte del SIGNORE, non è quindi cosa da poco!

Se consideriamo come era rischioso avvicinarsi al monte Sinai per il popolo di Israele:

Allora il SIGNORE disse a Mosè: «Va' dal popolo, santificalo oggi e domani; fa' che si lavi le vesti. Siano pronti per il terzo giorno; perché il terzo giorno il SIGNORE scenderà in presenza di tutto il popolo sul monte Sinai. Tu fisserai tutto intorno dei limiti al popolo, e dirai: "Guardatevi dal salire sul monte o dal toccarne i fianchi. Chiunque toccherà il monte sarà messo a morte. Nessuna mano dovrà toccare il colpevole: questo sarà lapidato o trafitto con frecce; animale o uomo che sia, non dovrà vivere!" Quando il corno suonerà a distesa, allora essi potranno salire sul monte».

E Mosè scese dal monte verso il popolo; santificò il popolo, e quelli si lavarono le vesti.

Mosè disse al popolo: «Siate pronti fra tre giorni; non avvicinatevi a donna».
Il terzo giorno, come fu mattino, ci furono tuoni, lampi, una fitta nuvola sul monte e si udì un fortissimo suono di tromba.

Tutto il popolo che era nell'accampamento tremò.

Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento per condurlo a incontrare Dio; e si fermarono ai piedi del monte.

Il monte Sinai era tutto fumante, perché il SIGNORE vi era disceso in mezzo al fuoco; il fumo saliva come il fumo di una fornace, e tutto il monte tremava forte.

Il suono della tromba si faceva sempre più forte; Mosè parlava e Dio gli rispondeva con una voce.

Il SIGNORE dunque scese sul monte Sinai, in vetta al monte; e il SIGNORE chiamò Mosè sulla vetta del monte, e Mosè vi salì.

Il SIGNORE disse a Mosè: «Scendi, avverti solennemente il popolo di non fare irruzione verso il SIGNORE per guardare, altrimenti molti di loro periranno. Anche i sacerdoti che si avvicinano al SIGNORE, si santifichino, affinché il SIGNORE non si avventi contro di loro».

Mosè disse al SIGNORE: «Il popolo non può salire sul monte Sinai, poiché tu ce lo hai vietato dicendo: "Fissa dei limiti intorno al monte, e santificalo"».

Ma il SIGNORE gli disse: Va', scendi; poi risalirai insieme ad Aaronne. Ma i sacerdoti e il popolo non facciano irruzione per salire verso il SIGNORE, affinché egli non si avventi contro di loro.  (Esodo 19:10-24)

 

Or tutto il popolo udiva i tuoni, il suono della tromba e vedeva i lampi e il monte fumante. A tal vista, tremava e stava lontano.

E disse a Mosè: «Parla tu con noi e noi ti ascolteremo; ma non ci parli Dio, altrimenti moriremo».

Mosè disse al popolo: «Non temete, Dio è venuto per mettervi alla prova, perché ci sia in voi timore di Dio, e così non pecchiate».

Il popolo dunque se ne stava lontano, ma Mosè si avvicinò alla nuvola dov'era Dio. (Esodo 20:18-21)

 

Dovremmo comprendere cosa scrive l’autore della lettera agli ebrei per i credenti di oggi:

Voi non vi siete avvicinati al monte che si poteva toccare con mano, e che era avvolto nel fuoco, né all'oscurità, né alle tenebre, né alla tempesta, né allo squillo di tromba, né al suono di parole, tale che quanti l'udirono supplicarono che più non fosse loro rivolta altra parola; perché non potevano sopportare quest'ordine: «Se anche una bestia tocca il monte sia lapidata».

Tanto spaventevole era lo spettacolo, che Mosè disse: «Sono spaventato e tremo».

Voi vi siete invece avvicinati al monte Sion, alla città del Dio vivente, la Gerusalemme celeste, alla festante riunione delle miriadi angeliche, all'assemblea dei primogeniti che sono scritti nei cieli, a Dio, il giudice di tutti, agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, il mediatore del nuovo patto e al sangue dell'aspersione che parla meglio del sangue d'Abele.

Badate di non rifiutarvi d'ascoltare colui che parla; perché se non scamparono quelli, quando rifiutarono d'ascoltare colui che promulgava oracoli sulla terra, molto meno scamperemo noi, se voltiamo le spalle a colui che parla dal cielo… (Ebrei 12:18-25)

 

Dio è completamente Santo, il profeta Abacuc ci scrive che ha gli occhi troppo puri per sopportare la vista del male e che non puoi tollerare lo spettacolo dell'iniquità (cfr Abacuc 1:13)… davanti a Lui tutto è Santità allo stato puro, Giovanni ci descrive la visione avuta del trono di Dio posto sopra un mare di vetro (completamente separato da ogni cosa che vi è sotto, fatta eccezione solo per una Porta, Gesù Cristo):

Dopo queste cose vidi una porta aperta nel cielo, e la prima voce, che mi aveva già parlato come uno squillo di tromba, mi disse: «Sali quassù e ti mostrerò le cose che devono avvenire in seguito».

Subito fui rapito dallo Spirito.

Ed ecco, un trono era posto nel cielo e sul trono c'era uno seduto.

Colui che stava seduto era simile nell'aspetto alla pietra di diaspro e di sardonico; e intorno al trono c'era un arcobaleno che, a vederlo, era simile allo smeraldo.
Attorno al trono c'erano ventiquattro troni su cui stavano seduti ventiquattro anziani vestiti di vesti bianche e con corone d'oro sul capo.

Dal trono uscivano lampi, voci e tuoni.

Davanti al trono c'erano sette lampade accese, che sono i sette spiriti di Dio.

Davanti al trono inoltre c'era come un mare di vetro, simile al cristallo; in mezzo al trono e intorno al trono, quattro creature viventi, piene di occhi davanti e di dietro.

La prima creatura vivente era simile a un leone, la seconda simile a un vitello, la terza aveva la faccia come d'un uomo e la quarta era simile a un'aquila mentre vola.

E le quattro creature viventi avevano ognuna sei ali, ed erano coperte di occhi tutt'intorno e di dentro, e non cessavano mai di ripetere giorno e notte: «Santo, santo, santo è il Signore, il Dio onnipotente, che era, che è, e che viene».

Ogni volta che queste creature viventi rendono gloria, onore e grazie a colui che siede sul trono, e che vive nei secoli dei secoli, i ventiquattro anziani si prostrano davanti a colui che siede sul trono e adorano colui che vive nei secoli dei secoli e gettano le loro corone davanti al trono, dicendo: «Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l'onore e la potenza: perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà furono create ed esistono». (Apocalisse 4)

 

Davanti a questo stato di Santità…

…Chi salirà al monte del SIGNORE?

…Chi potrà stare nel suo luogo santo?

 

La risposta di Davide è chiara:

…L'uomo innocente di mani e puro di cuore, che non eleva l'animo a vanità e non giura con il proposito di ingannare…

…a trovarlo! Noi invece sappiamo che:

Il SIGNORE ha guardato dal cielo i figli degli uomini, per vedere se vi è una persona intelligente, che ricerchi Dio.

Tutti si sono sviati, tutti sono corrotti, non c'è nessuno che faccia il bene, neppure uno. (Salmo 14:2-3)

 

Abbiamo nella Scrittura di uomini che sono stati dichiarati giusti ai loro tempi:

- Noè (cfr Genesi 6:9; 7:1)

- Lot (cfr Genesi 18:23-25; 1 Pietro 2:7-8)

- Giobbe (cfr Giobbe 1 - 2)

- Davide e alcuni re suoi successori, in particolare Ezechia (2 Re 18:1-7)

- Giuseppe il padre terreno di Gesù (cfr Matteo 1:19)

- Simeone (cfr Luca 2:25)

- Giuseppe d’Arimetea (cfr Luca 23:50)

- Giuseppe Barsabba (cfr Atti 1:23)

- Cornelio il centurione (cfr Atti 10:22)

- il collaboratore di Paolo Gesù (cfr Colossesi 4:10-11)

 

 …ma solo Uno fu dichiarato Giusto per sempre da Dio, Gesù Cristo:

Dopo il tormento dell'anima sua vedrà la luce e sarà soddisfatto; per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, si caricherà egli stesso delle loro iniquità. (Isaia 53:11)

           

Ma voi rinnegaste il Santo, il Giusto e chiedeste che vi fosse concesso un omicida; e uccideste il Principe della vita, che Dio ha risuscitato dai morti.

Di questo noi siamo testimoni. (Atti 3:14-15)

 

Avete condannato, avete ucciso il giusto… (Giacomo 5:6)

 

Un certo Anania, uomo pio secondo la legge, al quale tutti i Giudei che abitavano là rendevano buona testimonianza, venne da me, e, accostatosi, mi disse: "Fratello Saulo, ricupera la vista". E in quell'istante riebbi la vista e lo guardai.

Egli soggiunse: "Il Dio dei nostri padri ti ha destinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua bocca. Perché tu gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai viste e udite. E ora, perché indugi? Àlzati, sii battezzato e lavato dei tuoi peccati, invocando il suo nome". (Atti 22:12-16)

 

E chi crede in Gesù Cristo, diventa Suo coerede di Giustizia, ed è Giustificato, anch’egli dichiarato Giusto:

Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti: vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono - infatti non c'è distinzione: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio - ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.

Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù. (Romani 3:21-26)

 

… Egli riceverà benedizione dal SIGNORE, giustizia dal Dio della sua salvezza…

 

In queste benedizioni rientrano coloro che hanno ascoltato il Vangelo di Cristo ed hanno creduto:

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo.

In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui, avendoci predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il disegno benevolo della sua volontà, a lode della gloria della sua grazia, che ci ha concessa nel suo amato Figlio.

In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia, che egli ha riversata abbondantemente su di noi dandoci ogni sorta di sapienza e d'intelligenza, facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di sé, per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti.

Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra.

In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà, per essere a lode della sua gloria; noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo.

In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è pegno della nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode della sua gloria. (Efesini 1:3-14)

 

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una eredità incorruttibile, senza macchia e inalterabile.

Essa è conservata in cielo per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la salvezza che sta per essere rivelata negli ultimi tempi. (1 Pietro 1:3-5)

 

E Gesù disse: … chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa. (Luca 11:10)

 

…Tale è la generazione di quelli che lo cercano, di quelli che cercano il tuo volto, o Dio di Giacobbe. [Pausa]

Viene richiamato il Dio di Giacobbe, che si appropriò della Promessa di Dio fatta ad Abramo:

… in te saranno benedette tutte le famiglie della terra (Genesi 12:3)

 

E confermate a lui stesso:

La tua discendenza sarà come la polvere della terra e tu ti estenderai a occidente e a oriente, a settentrione e a meridione, e tutte le famiglie della terra saranno benedette in te e nella tua discendenza. (Genesi 28:14)

 

E’ inoltre interessante notare come Davide cita la generazione, la discendenza, invece Mical, che disprezzò Davide (e di conseguenza non riteneva in onore l’Eterno), non ebbe figli fino al giorno della sua morte.

 

Possiamo anche vedere in questo contesto il passo citato da Paolo nella sua prima lettera a Timoteo:

La donna impari in silenzio con ogni sottomissione.

Poiché non permetto alla donna d'insegnare, né di usare autorità sul marito, ma stia in silenzio. Infatti Adamo fu formato per primo, e poi Eva; e Adamo non fu sedotto; ma la donna, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione; tuttavia sarà salvata partorendo figli, se persevererà nella fede, nell'amore e nella santificazione con modestia. (1 Timoteo 2:11-15)

 

***

- L’ENTRATA DEL RE DI GLORIA

 

O porte, alzate i vostri frontoni; e voi, porte eterne, alzatevi; e il Re di gloria entrerà.

Chi è questo Re di gloria?

È il SIGNORE, forte e potente, il SIGNORE potente in battaglia.

O porte, alzate i vostri frontoni; alzatevi, o porte eterne, e il Re di gloria entrerà.

Chi è questo Re di gloria?

È il SIGNORE degli eserciti; egli è il Re di gloria. [Pausa]

 

O porte, alzate i vostri frontoni; e voi, porte eterne, alzatevi; e il Re di gloria entrerà...

 

Queste porte eterne, sono, molto probabilmente, le porte della vecchia fortezza che ospitò la tenda dove venne stabilito il tempio al tempo di Davide.

In queste espressioni vediamo come l’invito di Davide, circa l’ingresso del Re di Gloria sia un invito ad aprire completamente le porte, spalancarle totalmente, senza esitazioni e senza riserve.

Questo invito è lo stesso che troviamo al principio del Vangelo di Giovanni:

…a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio… (Giovanni 1:12)

 

Gesù stesso disse ai Suoi, circa lo Spirito Santo mandato da Dio:

Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce.

Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. (Giovanni 14:15-17)

 

Solo i veri adoratori, secondo lo Spirito Santo, possono godere della Sua presenza, perché i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori.

Dio è Spirito; e quelli che l'adorano, bisogna che l'adorino in spirito e verità. (Giovanni 4:23-24)

 

…Chi è questo Re di gloria?

È il SIGNORE degli eserciti; egli è il Re di gloria. [Pausa]

 

Questa domanda e risposta non lascia dubbi, non ci sono altri Re di gloria, come dice anche Paolo:

Al Re eterno, immortale, invisibile, all'unico Dio, siano onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen. (1 Timoteo 1:17)

 

…ti ordino di osservare questo comandamento da uomo senza macchia, irreprensibile, fino all'apparizione del nostro Signore Gesù Cristo, la quale sarà a suo tempo manifestata dal beato e unico sovrano, il Re dei re e Signore dei signori, il solo che possiede l'immortalità e che abita una luce inaccessibile; che nessun uomo ha visto né può vedere; a lui siano onore e potenza eterna. Amen. (1 Timoteo 6:15)

 

Giovanni lo descrive nella Sua completa regalità:

Giovanni, alle sette chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che sono davanti al suo trono e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra.

A lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno e dei sacerdoti del Dio e Padre suo, a lui sia la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen. (Apocalisse 1:4-6)

           

Combatteranno contro l'Agnello e l'Agnello li vincerà, perché egli è il Signore dei signori e il Re dei re; e vinceranno anche quelli che sono con lui, i chiamati, gli eletti e i fedeli». (Apocalisse 17:14)

 

Poi vidi il cielo aperto, ed ecco apparire un cavallo bianco.

Colui che lo cavalcava si chiama Fedele e Veritiero; perché giudica e combatte con giustizia. I suoi occhi erano una fiamma di fuoco, sul suo capo vi erano molti diademi e portava scritto un nome che nessuno conosce fuorché lui.

Era vestito di una veste tinta di sangue e il suo nome è la Parola di Dio.

Gli eserciti che sono nel cielo lo seguivano sopra cavalli bianchi, ed erano vestiti di lino fino bianco e puro.

Dalla bocca gli usciva una spada affilata per colpire le nazioni; ed egli le governerà con una verga di ferro, e pigerà il tino del vino dell'ira ardente del Dio onnipotente.

E sulla veste e sulla coscia porta scritto questo nome: RE DEI RE E SIGNORE DEI SIGNORI. (Apocalisse 19:11-16)

 

***

CONCLUSIONE

 

Ogni cosa è di Dio, il mondo e i suoi abitanti, perché è stata creata da Lui.

 

Per questo motivo è tanto osteggiata la dottrina della creazione divina, perché lo scopo di questa opposizione è quello di espropriare Dio della Sua proprietà!

Il non riconoscere la Signoria di Dio sul creato è l’effetto scatenante dell’Ira di Dio (cfr Romani 1:18-23).

 

La santità di Dio è tremenda per l’uomo, fa paura, questo dovrebbe farci riflettere sulla solennità della presenza di Dio, solo per la Sua Grazia noi possiamo essere alla Sua presenza!

 

Rispondere all’invito di Dio, a fare entrare il Re di gloria, dovrebbe essere un atto da fare senza alcuna esitazione, purtroppo spesso si presenta un Vangelo dove il fare entrare Dio nel nostro cuore sia quasi un atto di compassione nei Suoi confronti, che vergogna!

 

Il Vangelo è una BUONA NOTIZIA per NOI, Paolo ne celebra la Potenza:

 

Se Dio è per noi chi sarà contro di noi?

Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?

Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica.

Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi.

Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Com'è scritto: «Per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno; siamo stati considerati come pecore da macello». Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati.

Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore. (Romani 8:31-39)

 

 

Gianni Marinuzzi