Salmo 35 - Davide risparmia la vita a Saul (1)

 

   

Il riferimento al contesto:

 

Davide salì di là e abitò nelle fortezze di En-Ghedi.

Quando Saul tornò dall'inseguimento dei Filistei, vennero a dirgli: «Davide è nel deserto di En-Ghedi». Allora Saul prese tremila uomini, scelti fra tutto Israele, e andò in cerca di Davide e della sua gente fin sulle rocce delle capre selvatiche; e giunse ai recinti di pecore che erano presso la via; là vi era una caverna, nella quale Saul entrò per fare i suoi bisogni. Davide e la sua gente erano in fondo alla caverna.

La gente di Davide gli disse: «Ecco il giorno nel quale il SIGNORE ti dice: "Vedi, io ti do in mano il tuo nemico; fa' di lui quello che ti piacerà"».

Allora Davide si alzò e, senza farsi scorgere, tagliò il lembo del mantello di Saul.

Ma dopo, il cuore gli batté per aver tagliato il lembo del mantello di Saul.

Davide disse alla gente: «Mi guardi il SIGNORE dall'agire contro il mio re, che è l'unto del SIGNORE, e dal mettergli le mani addosso; poiché egli è l'unto del SIGNORE».

Con queste parole Davide frenò la sua gente e non le permise di gettarsi su Saul.

Saul si alzò, uscì dalla caverna e continuò il suo cammino.

Poi anche Davide si alzò, uscì dalla caverna e gridò dietro a Saul, dicendo: «O re, mio signore!» Saul si voltò indietro e Davide s'inchinò con la faccia a terra e si prostrò.

Davide disse a Saul: «Perché dai retta alle parole della gente che dice: "Davide cerca di farti del male?" Ecco, in questo giorno tu vedi con i tuoi occhi che oggi il SIGNORE ti aveva dato nelle mie mani in quella caverna; qualcuno mi disse di ucciderti, ma io ti ho risparmiato e ho detto: Non metterò le mani addosso al mio signore, perché egli è l'unto del SIGNORE. Ora, padre mio, guarda qui nella mia mano il lembo del tuo mantello. Se ti ho tagliato il lembo del mantello e non ti ho ucciso, puoi da questo vedere chiaramente che non c'è nella mia condotta malvagità né ribellione e che io non ho peccato contro di te, mentre tu mi tendi insidie per togliermi la vita!

Il SIGNORE sia giudice fra me e te e il SIGNORE mi vendichi di te; ma io non ti metterò le mani addosso. Dice il proverbio antico: "Il male viene dai malvagi!" Io quindi non ti metterò le mani addosso. Contro chi è uscito il re d'Israele? Chi vai tu perseguitando? Un cane morto, una pulce. Sia dunque arbitro il SIGNORE e giudichi fra me e te; egli veda e difenda la mia causa e mi renda giustizia, liberandomi dalle tue mani».

Quando Davide ebbe finito di dire queste parole a Saul, Saul disse: «È questa la tua voce, figlio mio, Davide?» E Saul alzò la voce e pianse.

Poi disse a Davide: «Tu sei più giusto di me, poiché tu mi hai reso bene per male, mentre io ti ho reso male per bene. Tu hai mostrato oggi la bontà con la quale ti comporti verso di me; poiché il SIGNORE mi aveva dato nelle tue mani e tu non mi hai ucciso. Se uno incontra il suo nemico, lascia forse che se ne vada in pace? Ti renda dunque il SIGNORE il contraccambio del bene che mi hai fatto oggi! Ora, ecco, io so che tu diventerai re, e che il regno d'Israele rimarrà stabile nelle tue mani. Giurami dunque nel nome del SIGNORE che non distruggerai la mia discendenza dopo di me e che non estirperai il mio nome dalla casa di mio padre».

Davide lo giurò a Saul. Poi Saul andò a casa sua e Davide e la sua gente risalirono al loro rifugio.

 (1 Samuele 24)

 

Gli Zifei andarono da Saul a Ghibea e gli dissero: «Davide è nascosto sulla collina di Achila di fronte al deserto!»

Allora Saul si levò e scese nel deserto di Zif.

Aveva con sé tremila uomini scelti d'Israele, per cercare Davide nel deserto di Zif.

Saul si accampò sulla collina di Achila che è di fronte al deserto, presso la strada.

Davide, che stava nel deserto, avendo saputo che Saul veniva nel deserto per cercarlo, mandò degli uomini in ricognizione e seppe con certezza che Saul era giunto.

Allora Davide si levò, venne al luogo dove Saul stava accampato e notò il luogo dov'erano coricati Saul e il capo del suo esercito, Abner, figlio di Ner.

Saul stava coricato nel parco dei carri e la sua gente era accampata intorno a lui.

Davide disse ad Aimelec, l'Ittita, e ad Abisai, figlio di Seruia, fratello di Ioab: «Chi vuole scendere con me, verso Saul, nel campo?» Abisai rispose: «Scenderò io con te».

Davide e Abisai dunque andarono di notte da quella gente; Saul era coricato e dormiva nel parco dei carri, con la sua lancia conficcata in terra, dalla parte della sua testa; e Abner e la sua gente gli stavano coricati intorno.

Allora Abisai disse a Davide: «Oggi Dio ti ha messo il tuo nemico nelle mani; ora lascia, ti prego, che io lo colpisca con la lancia e lo inchiodi in terra con un solo colpo e non ci sarà bisogno di un secondo».

Ma Davide disse ad Abisai: «Non ucciderlo! Chi potrebbe mettere le mani addosso all'unto del SIGNORE senza rendersi colpevole?»

Poi Davide aggiunse: «Com'è vero che il SIGNORE vive, il SIGNORE soltanto sarà colui che lo colpirà, sia che venga il suo giorno e muoia, sia che scenda in campo di battaglia e vi perisca.

Mi guardi il SIGNORE dal mettere le mani addosso all'unto del SIGNORE! Prendi ora soltanto, ti prego, la lancia che è vicino alla sua testa e la brocca dell'acqua e andiamocene».

Davide dunque prese la lancia e la brocca dell'acqua che Saul aveva vicino alla sua testa, e se ne andarono.

Nessuno lo vide, nessuno se ne accorse e nessuno si svegliò; tutti dormivano, perché il SIGNORE aveva fatto cadere su di loro un sonno profondo.

Poi Davide passò dalla parte opposta e si fermò in lontananza, in vetta al monte, a grande distanza da loro; e chiamò la gente di Saul e Abner, figlio di Ner, e disse: «Non rispondi tu, Abner?» Abner rispose e disse: «Chi sei tu che chiami il re?»

Davide disse ad Abner: «Non sei tu un valoroso? Chi è pari a te in Israele? Perché dunque non hai fatto buona guardia al re, tuo signore? Infatti uno del popolo è venuto per uccidere il re, tuo signore. Ciò che hai fatto non sta bene. Com'è vero che il SIGNORE vive, meritate la morte voi che non avete fatto buona guardia al vostro re, all'unto del SIGNORE! Ora guarda dov'è la lancia del re e dov'è la brocca dell'acqua che stava vicino alla sua testa!»

Saul riconobbe la voce di Davide e disse: «È questa la tua voce, figlio mio Davide?»

Davide rispose: «È la mia voce, o re, mio signore!»

Poi aggiunse: «Perché il mio signore perseguita il suo servo? Che cosa ho fatto? Che male ho commesso? Ora dunque, si degni il re, mio signore, di ascoltare le parole del suo servo. Se è il SIGNORE colui che ti spinge contro di me, accetti egli un'oblazione!

Ma se sono gli uomini, siano maledetti davanti al SIGNORE, poiché mi hanno oggi scacciato per separarmi dall'eredità del SIGNORE, dicendomi: "Va' a servire dèi stranieri!" Non cada dunque il mio sangue in terra lontano dalla presenza del SIGNORE! Poiché il re d'Israele è uscito per andare in cerca di una pulce, come si va dietro a una pernice su per i monti».

Allora Saul disse: «Ho peccato; ritorna, figlio mio Davide; io non ti farò più alcun male, poiché oggi la mia vita è stata preziosa ai tuoi occhi; ecco, ho agito da stolto e ho commesso un grande errore».

Davide rispose: «Ecco la lancia del re; passi qua uno dei tuoi giovani a prenderla.

Il SIGNORE retribuirà ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà; poiché il SIGNORE ti aveva dato oggi nelle mie mani e io non ho voluto mettere le mani addosso all'unto del SIGNORE.

E come è stata preziosa oggi la tua vita ai miei occhi, così sarà preziosa la mia vita agli occhi del SIGNORE; egli mi libererà da ogni tribolazione».

Saul disse a Davide: «Sia tu benedetto, figlio mio Davide! Tu agirai da forte, e certamente porterai a buon fine la tua impresa». Davide continuò per il suo cammino, e Saul tornò a casa sua.

(1 Samuele 26)

 

***

 

Il salmo:

 

Di Davide.

O SIGNORE, contendi contro i miei avversari, combatti contro quelli che mi combattono. Prendi il piccolo scudo e il grande scudo, e vieni in mio aiuto.

Tira fuori la lancia e chiudi la via ai miei persecutori; dimmi: «Sono io la tua salvezza».

Siano confusi e svergognati quelli che cercano di togliermi la vita; si ritirino e siano umiliati quelli che meditano la mia rovina.

Siano come pula al vento, e l'angelo del SIGNORE li scacci.

Sia la loro via tenebrosa e sdrucciolevole, e l'angelo del SIGNORE li insegua.

Poiché, senza motivo, m'hanno teso di nascosto la loro rete, senza motivo hanno scavato una fossa per togliermi la vita.

Sventura li colga all'improvviso e siano presi nella rete ch'essi hanno nascosta; cadano nella trappola preparata per me.

Allora l'anima mia esulterà nel SIGNORE, mi rallegrerò della sua salvezza.

Tutte le mie ossa diranno: «O SIGNORE, chi è simile a te che liberi il povero da chi è più forte di lui, il povero e il bisognoso da chi vuol derubarlo?»

Si alzano contro di me perfidi testimoni; mi interrogano su cose delle quali non so nulla. Mi rendono male per bene; desolata è l'anima mia.

Eppure, io, quand'erano malati, vestivo il cilicio, affliggevo l'anima mia con il digiuno, e pregavo con il capo chino sul petto. Camminavo triste come per la perdita d'un amico, d'un fratello, andavo chino e oscuro in volto, come uno che pianga sua madre.

Ma, quando io vacillo, essi si rallegrano, si radunano; si raduna contro di me gente abietta che io non conosco; mi lacerano senza posa.

Quei profani, come buffoni da mensa, digrignano i denti contro di me.

O Signore, fino a quando starai a guardare?

Allontana l'anima mia dalla loro malvagità, l'unica mia, da quelle belve.

Io ti celebrerò nella grande assemblea, ti loderò in mezzo a un popolo numeroso.

Non si rallegrino di me quelli che a torto mi sono nemici, né strizzino l'occhio quelli che m'odiano senza motivo.

Poiché non parlano di pace, anzi meditano inganni contro la gente pacifica del paese.

Aprono larga la bocca contro di me e dicono: «Ah, ah! Abbiamo visto con i nostri occhi».
Anche tu hai visto, o SIGNORE; non tacere! O Signore, non allontanarti da me.

Risvègliati, dèstati per farmi giustizia, o mio Dio, mio Signore, per difendere la mia causa. Giudica secondo la tua giustizia, o SIGNORE, Dio mio; fa' ch'essi non si rallegrino di me, che non dicano in cuor loro: «Ah, ecco il nostro desiderio!» Che non dicano: «Lo abbiamo divorato».

Siano tutti insieme svergognati e confusi quelli che si rallegrano dei miei mali; siano ricoperti di vergogna e disonore quelli che s'innalzano superbi contro di me.

Cantino e si rallegrino quelli che si compiacciono della mia giustizia, e possano sempre dire: «Glorificato sia il SIGNORE che vuole la pace del suo servo!»

La mia lingua celebrerà la tua giustizia, esprimerà la tua lode per sempre.

(Salmo 35)

 

***

 

Questo salmo raccoglie una serie di tre elementi riguardanti l’opposizione che Davide subisce da parte dei suoi nemici.

 

Possiamo dividere questo salmo in tre sezioni:

 

- PREGHIERA PER OTTENERE LA LIBERAZIONE DAI PERSECUTORI (versi 1:10)

 

- LAMENTO PER L’ODIO INGIUSTIFICATO (versi 11-18)

 

- APPELLO PER OTTENERE GIUSTIZIA (versi 19-28)

 

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- PREGHIERA PER OTTENERE LA LIBERAZIONE DAI PERSECUTORI (versi 1:10)

 

Di Davide.

O SIGNORE, contendi contro i miei avversari, combatti contro quelli che mi combattono. Prendi il piccolo scudo e il grande scudo, e vieni in mio aiuto.

Tira fuori la lancia e chiudi la via ai miei persecutori; dimmi: «Sono io la tua salvezza».

Siano confusi e svergognati quelli che cercano di togliermi la vita; si ritirino e siano umiliati quelli che meditano la mia rovina.

Siano come pula al vento, e l'angelo del SIGNORE li scacci.

Sia la loro via tenebrosa e sdrucciolevole, e l'angelo del SIGNORE li insegua.

Poiché, senza motivo, m'hanno teso di nascosto la loro rete, senza motivo hanno scavato una fossa per togliermi la vita.

Sventura li colga all'improvviso e siano presi nella rete ch'essi hanno nascosta; cadano nella trappola preparata per me.

Allora l'anima mia esulterà nel SIGNORE, mi rallegrerò della sua salvezza.

Tutte le mie ossa diranno: «O SIGNORE, chi è simile a te che liberi il povero da chi è più forte di lui, il povero e il bisognoso da chi vuol derubarlo?»

 

***

 

INVOCAZIONE DI AIUTO

 

…Di Davide.

O SIGNORE, contendi contro i miei avversari, combatti contro quelli che mi combattono.

Prendi il piccolo scudo e il grande scudo, e vieni in mio aiuto.

Tira fuori la lancia e chiudi la via ai miei persecutori; dimmi: «Sono io la tua salvezza».

 

Davide ha rinunciato a farsi giustizia… …il solo aver tagliato il lembo del mantello di Saul gli ha fatto tremare il cuore (cfr 1 Samuele 24:6), ma non ha rinunciato alla giustizia… …egli rimette la sua sorte nell’Eterno… …ed attende e affretta il Suo intervento, sarà lo stesso Eterno degli Eserciti a combattere per lui.

 

All’Eterno Davide chiede di:

 - contendere contro i miei avversari, ovvero:

 - litigare, disputare Lui contro il nemico in vece sua;

 - gareggiare, competere con l’avversario in sua sostituzione;

  - contrastare, impedire l’azione del nemico, ristabilire la giustizia.

 - combattere contro quelli che mi combattono.

 

Tutte azioni che normalmente l’uomo naturale cerca in qualche modo di ottenere da sé… ma Davide ha compreso (per rivelazione di Dio, prima ancora che fosse scritto) che è una lotta spirituale non carnale… servono armi spirituali ed azioni spirituali… per questo si affida a Dio!

 

In questo combattimento Davide chiede all’Eterno degli Eserciti di venire in suo aiuto con il piccolo scudo e il grande scudo, possiamo considerare due strumenti di difesa per gli attacchi da vicino (nella lotta corpo a corpo) e da lontano (protezione contro i dardi… le frecce).

Poi invita l’Eterno a tirare fuori la lancia, uno strumento offensivo e di chiudere la via ai persecutori, facendo appello alla intelligenza spirituale di Dio ed alla Sua strategia di combattimento.

Ma Davide vuole che l’Eterno pronunci una promessa: Sono io la tua salvezza.

Vuole questo perché Egli sa che quando l’Eterno pronuncia… promette… è cosa fatta!

La potenza della Parola di Dio è la nostra Forza.

Ricordiamo cosa dichiarò un uomo che fece meravigliare Gesù:

…Signore, non darti quest'incomodo, perché io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; perciò non mi sono neppure ritenuto degno di venire da te; ma di' una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch'io sono uomo sottoposto all'autorità altrui, e ho sotto di me dei soldati; e dico a uno: "Vai", ed egli va; a un altro: "Vieni", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo", ed egli lo fa».

Udito questo, Gesù restò meravigliato di lui; e, rivolgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neppure in Israele ho trovato una così gran fede!»

(Luca 7:6-9)

 

 

L’EFFETTO DELL’INTERVENTO DI DIO SUGLI AVVERSARI

 

…Siano confusi e svergognati quelli che cercano di togliermi la vita; si ritirino e siano umiliati quelli che meditano la mia rovina.

Siano come pula al vento, e l'angelo del SIGNORE li scacci.

Sia la loro via tenebrosa e sdrucciolevole, e l'angelo del SIGNORE li insegua.

 

Davide si aspetta che l’intervento di Dio porti un effetto destabilizzante sugli avversari:

 

- in seguito al mancato effetto degli attacchi nemici finalizzati al togliergli la vita, respinti con il piccolo ed il grande scudo essi rimarranno confusi e svergognati e costretti al ritiro umiliante.

 

Una ritirata che Davide paragona alla pula… che il vento (dello Spirito Santo) porta via… immagine che Giovanni il Battista riprese descrivendo la fine della pula stessa:

Giovanni rispose, dicendo a tutti: «Io vi battezzo in acqua; ma viene colui che è più forte di me, al quale io non sono degno di sciogliere il legaccio dei calzari. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.  Egli ha in mano il suo ventilabro per ripulire interamente la sua aia e raccogliere il grano nel suo granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile».

(Luca 3:16-17)

 

La pula ci parla della vanità… del corruttibile… dell’inutile… di tutto ciò che non dura e non ha alcun valore… così Davide vede la fine dei suoi avversari davanti a Dio!

In seguito alla chiusura della via dei persecutori, la loro via diventa tenebrosa e sdrucciolevole, quando Dio pone una barriera tra se e l’uomo… l’uomo perde la Luce e inciampa nel cammino… attirandosi così l’ira di Dio (l’angelo dell’Eterno li insegua) proprio come descrive Paolo nella lettera ai romani:

L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia; poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro…

pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato

sono diventati stolti, e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.

Per questo Dio li ha abbandonati all'impurità… Dio li ha abbandonati a passioni infami… Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente…

Essi, pur conoscendo che secondo i decreti di Dio quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette.

(tratto da Romani 1:18-32)

 

 LA DEGNA RISPOSTA DALL’ATTACCO DEGLI AVVERSARI

 

…Poiché, senza motivo, m'hanno teso di nascosto la loro rete, senza motivo hanno scavato una fossa per togliermi la vita.

Sventura li colga all'improvviso e siano presi nella rete ch'essi hanno nascosta; cadano nella trappola preparata per me.

 

Davide si trova ad essere perseguitato senza motivo… anzi avendo agito per il bene del popolo.

La sua azione militare offerta e eseguita è stata di giovamento a tutti, dal re all’ultimo del popolo… ma ora si trova ad essere fuggiasco senza motivo… a fare attenzione ad ogni passo per non cadere nella rete tesa di nascosto… nella fossa scavata per lui (la sentenza di morte concepita da Saul).

Ma Davide ha già compreso che l’uomo che concepisce questi malvagi disegni non ha futuro… …nel salmo 57 egli afferma:

Essi avevano teso una rete ai miei piedi, mi avevano piegato, avevano scavato una fossa davanti a me, ma essi vi sono caduti dentro. (Salmo 57:6)

 

 …anzi suo figlio Salomone (che riceverà i suoi insegnamenti) scriverà sotto l’ispirazione dello Spirito Santo:

Chi scava una fossa vi cadrà dentro (Ecclesiaste 10:8)

 La giustizia auspicata da Davide è quindi una giustizia equa: siano presi nella rete ch'essi hanno nascosta; cadano nella trappola preparata per me.

  

LA REAZIONE FESTOSA DEL GIUSTO

 …Allora l'anima mia esulterà nel SIGNORE, mi rallegrerò della sua salvezza.

Tutte le mie ossa diranno: «O SIGNORE, chi è simile a te che liberi il povero da chi è più forte di lui, il povero e il bisognoso da chi vuol derubarlo?»

 Davanti alla giustizia il giusto esulta nel Signore si rallegra perché questa certifica anche la sua salvezza.

 Le ossa (simbolo della giustizia umana spesso usata nella Scrittura – cfr Esodo 12:46; Numeri 9:12) celebreranno la giustizia del Signore e diranno: O SIGNORE, chi è simile a te che liberi il povero da chi è più forte di lui, il povero e il bisognoso da chi vuol derubarlo?

 

***

 

- LAMENTO PER L’ODIO INGIUSTIFICATO (versi 11-18)

 Si alzano contro di me perfidi testimoni; mi interrogano su cose delle quali non so nulla. Mi rendono male per bene; desolata è l'anima mia.

Eppure, io, quand'erano malati, vestivo il cilicio, affliggevo l'anima mia con il digiuno, e pregavo con il capo chino sul petto.

Camminavo triste come per la perdita d'un amico, d'un fratello, andavo chino e oscuro in volto, come uno che pianga sua madre.

Ma, quando io vacillo, essi si rallegrano, si radunano; si raduna contro di me gente abietta che io non conosco; mi lacerano senza posa.

Quei profani, come buffoni da mensa, digrignano i denti contro di me.

O Signore, fino a quando starai a guardare?

Allontana l'anima mia dalla loro malvagità, l'unica mia, da quelle belve.

Io ti celebrerò nella grande assemblea, ti loderò in mezzo a un popolo numeroso.

 

IL LAMENTO PER L’AZIONE MALVAGIA

 

…Si alzano contro di me perfidi testimoni; mi interrogano su cose delle quali non so nulla. Mi rendono male per bene; desolata è l'anima mia.

 

Sicuramente molti servi di Saul, per ingraziarsi il re sparlavano di Davide, questi falsi testimoni si alzavano per accusarlo, e (come nel caso Doeg) gli tendevano insidie… lo interrogavano per poi poterlo accusare.

Questo passo è profeticamente realizzato nella persona del Messia, quando, in Gerusalemme veniva spesso interrogato per cercare di coglierlo in contraddizione o poterlo accusare:

Dei farisei gli si avvicinarono per metterlo alla prova, dicendo: «È lecito mandare via la propria moglie per un motivo qualsiasi? (Matteo 19:3)

 

…e uno di loro, dottore della legge, gli domandò, per metterlo alla prova: «Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento?»(Matteo 22:35-36)

 

…un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova, dicendo: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?» (Luca 10:25)

 

…gli scribi e i farisei gli condussero una donna colta in adulterio… Or Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?»

Dicevano questo per metterlo alla prova, per poterlo accusare. (tratto da Giovanni 8:3-6)

 E Davide come il Messia dichiara che Mi rendono male per bene.

 

 

CONSIDERAZIONI CIRCA IL PROPRIO COMPORTAMENTO

 

…Eppure, io, quand'erano malati, vestivo il cilicio, affliggevo l'anima mia con il digiuno, e pregavo con il capo chino sul petto.

Camminavo triste come per la perdita d'un amico, d'un fratello, andavo chino e oscuro in volto, come uno che pianga sua madre.

 

Davide aveva condiviso la sofferenza del popolo e di Saul… faceva cordoglio per loro quando erano malati intercedeva e pregava per loro (affliggevo l'anima mia con il digiuno, e pregavo con il capo chino sul petto).

La loro sofferenza lo coinvolgeva… camminavo triste come per la perdita d'un amico, d'un fratello, andavo chino e oscuro in volto, come uno che pianga sua madre.

Perché dunque questa malvagità?

  

LA RISPOSTA MALVAGIA INGIUSTIFICATA

 …Ma, quando io vacillo, essi si rallegrano, si radunano; si raduna contro di me gente abietta che io non conosco; mi lacerano senza posa.

Quei profani, come buffoni da mensa, digrignano i denti contro di me.

 

La sofferenza di Davide non trova lo stesso atteggiamento… quando io vacillo, essi si rallegrano, si radunano; si raduna contro di me gente abietta che io non conosco; mi lacerano senza posa.

Egli vede in questi accusatori un atteggiamento profano (non santo)… come dei buffoni da mensa essi gli digrignano i denti contro… …non c’è alcuna sincerità in loro.

 

 LA RICHIESTA DI GIUSTIZIA

…O Signore, fino a quando starai a guardare?

Allontana l'anima mia dalla loro malvagità, l'unica mia, da quelle belve.

Io ti celebrerò nella grande assemblea, ti loderò in mezzo a un popolo numeroso.

 

Davide attende una risposta dal Signore… egli sa che l’Eterno sta a guardareora ha sentito anche il suo gridoattende con impazienza il Suo intervento liberatorio.

Egli vede negli accusatori delle belve dalle quali essere allontanato… scriverà in un altro salmo profetico circa il Messia:

Grossi tori mi hanno circondato; potenti tori di Basan m'hanno attorniato; aprono la loro gola contro di me, come un leone rapace e ruggente… …cani mi hanno circondato…  libera la mia vita dalla spada, e salva l'unica vita mia dall'assalto del cane; salvami dalla gola del leone. Tu mi risponderai liberandomi dalle corna dei bufali. (tratto dal Salmo 22:12-21)

 

Questa liberazione porterà ad una celebrazione nella grande assemblea… ad una lode pubblica (in mezzo a un popolo numeroso).

 

***

 - APPELLO PER OTTENERE GIUSTIZIA (versi 19-28)

 

Non si rallegrino di me quelli che a torto mi sono nemici, né strizzino l'occhio quelli che m'odiano senza motivo.

Poiché non parlano di pace, anzi meditano inganni contro la gente pacifica del paese.

Aprono larga la bocca contro di me e dicono: «Ah, ah! Abbiamo visto con i nostri occhi».
Anche tu hai visto, o SIGNORE; non tacere! O Signore, non allontanarti da me.

Risvègliati, dèstati per farmi giustizia, o mio Dio, mio Signore, per difendere la mia causa.

Giudica secondo la tua giustizia, o SIGNORE, Dio mio; fa' ch'essi non si rallegrino di me, che non dicano in cuor loro: «Ah, ecco il nostro desiderio!» Che non dicano: «Lo abbiamo divorato».

Siano tutti insieme svergognati e confusi quelli che si rallegrano dei miei mali; siano ricoperti di vergogna e disonore quelli che s'innalzano superbi contro di me.

Cantino e si rallegrino quelli che si compiacciono della mia giustizia, e possano sempre dire: «Glorificato sia il SIGNORE che vuole la pace del suo servo!»

La mia lingua celebrerà la tua giustizia, esprimerà la tua lode per sempre.

 

La fede di Davide nella liberazione operata dall’Eterno in suo favore è già un ammonimento per i suoi avversari:

 

L’APPELLO AUSPICANTE IL MANCATO EFFETTO DELL’AZIONE MALVAGIA

 

…Non si rallegrino di me quelli che a torto mi sono nemici, né strizzino l'occhio quelli che m'odiano senza motivo.

Poiché non parlano di pace, anzi meditano inganni contro la gente pacifica del paese.

Aprono larga la bocca contro di me e dicono: «Ah, ah! Abbiamo visto con i nostri occhi».

Come abbiamo già visto nel Salmo 54, per Davide la sua sconfitta è soprattutto un disonore per l’Eterno… e questo per lui è fondamentale… ci tiene all’onore del suo Dio, per questo egli chiede che i suoi avversari non si rallegrino di lui, non strizzino l'occhio in segno di compiacimento tra loro…

…lo strizzare l’occhio è un segno di torbidità nei rapporti, tipica della persona ipocrita… del buffone da mensa, che l’Eterno odia e definisce uomo da nulla, iniquo, la cui fine è improvvisa e senza rimedio:

L'uomo da nulla, l'uomo iniquo, cammina con la falsità sulle labbra; ammicca con gli occhi, parla con i piedi, fa segni con le dita; ha la perversità nel cuore, trama del male in ogni tempo, semina discordie; perciò la sua rovina verrà all'improvviso, in un attimo sarà distrutto, senza rimedio. (Proverbi 6:12-15)

 Lo scopo di tali persone è procurare dolore:

Chi ammicca con l'occhio causa dolore e chi ha le labbra stolte va in rovina. (Proverbi 10:10)

 

Per questo non parlano di pace, anzi meditano inganni contro la gente pacifica del paese,  e sono pronti a rendere falsa testimonianza: Aprono larga la bocca contro di me e dicono: «Ah, ah! Abbiamo visto con i nostri occhi».


L’ETERNO VEDE

 Anche tu hai visto, o SIGNORE; non tacere! O Signore, non allontanarti da me.

 

Come abbiamo già visto, la certezza di Davide è che agli occhi dell’Eterno nulla sfugge… ora Egli ha anche udito il suo grido… ora non allontanarti da me… la presenza dell’Eterno è la sua garanzia di vittoria.

 

 LA RICHIESTA DI INTERVENTO

 Risvègliati, dèstati per farmi giustizia, o mio Dio, mio Signore, per difendere la mia causa.

Giudica secondo la tua giustizia, o SIGNORE, Dio mio; fa' ch'essi non si rallegrino di me, che non dicano in cuor loro: «Ah, ecco il nostro desiderio!»

Che non dicano: «Lo abbiamo divorato».

 

Se l’Eterno ha visto ed ha udito il suo grido, ora non rimane che aspettareaffrettando… implorando il certo intervento dell’Eterno… proprio in questo senso possiamo leggere cosa scrive Pietro circa il ritorno del Signore ed il ristabilimento della Giustizia:

Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete essere voi, per santità di condotta e per pietà, mentre attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio, in cui i cieli infocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno!

Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia.

(2 Pietro 3:11-13)

 

La vittoria degli avversari (prima definiti come belve), consiste nel rallegrarsi della caduta del giusto e nel dichiarare di averlo divorato… anche questa immagine è presa dall’apostolo Pietro:

Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare.

(1 Pietro 5:8)

 

 

GLI EFFETTI DELL’INTERVENTO DI DIO

 

L’intervento di Dio porterà tre reazioni differenti:

 

- SUGLI AVVERSARI

 

Siano tutti insieme svergognati e confusi quelli che si rallegrano dei miei mali; siano ricoperti di vergogna e disonore quelli che s'innalzano superbi contro di me.

 

Gli avversari del giusto, che s'innalzavano superbi contro di lui, saranno umiliati… tutti insieme svergognati e confusi… come gli egiziani davanti alle piaghe… come i sacerdoti di Baal sul monte Carmelo… saranno ricoperti di vergogna e disonore.

Questa umiliazione perpetua, sarà aggiunta al dolore perpetuo… loro, che come bestie meditavano rovina e dolore sul giusto (ispirandosi a colui che si antepone alla Giustizia, adorandolo)… saranno saziati di rovina e dolore… per sempre:

Chiunque adora la bestia e la sua immagine, e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano, egli pure berrà il vino dell'ira di Dio versato puro nel calice della sua ira; e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all'Agnello».

Il fumo del loro tormento sale nei secoli dei secoli. Chiunque adora la bestia e la sua immagine e prende il marchio del suo nome, non ha riposo né giorno né notte. (Apocalisse 14:9-11)

 

 - SU COLORO CHE AMANO LA GIUSTIZIA

 Cantino e si rallegrino quelli che si compiacciono della mia giustizia, e possano sempre dire: «Glorificato sia il SIGNORE che vuole la pace del suo servo!»

 Coloro che si compiacciono della giustizia, si rallegreranno e daranno gloria all’Eterno: Glorificato sia il SIGNORE che vuole la pace del suo servo!

 

 - SUL GIUSTO

 La mia lingua celebrerà la tua giustizia, esprimerà la tua lode per sempre.

 Il giusto, oggetto dell’intervento liberatorio dell’Eterno, sarà eternamente (per sempre) grato e pronto alla lode… e con la sua lingua celebrerà la Sua giustizia.

Possiamo vedere come questa celebrazione sia continua nella rivelazione di Gesù Cristo nella Sua Gloria, che ci ha trasmesso Giovanni:

E le quattro creature viventi avevano ognuna sei ali, ed erano coperte di occhi tutt'intorno e di dentro, e non cessavano mai di ripetere giorno e notte: «Santo, santo, santo è il Signore, il Dio onnipotente, che era, che è, e che viene».

Ogni volta che queste creature viventi rendono gloria, onore e grazie a colui che siede sul trono, e che vive nei secoli dei secoli, i ventiquattro anziani si prostrano davanti a colui che siede sul trono e adorano colui che vive nei secoli dei secoli e gettano le loro corone davanti al trono, dicendo: «Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l'onore e la potenza: perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà furono create ed esistono». (Apocalisse 4:8-11)

 

***

 CONCLUSIONE

 

Se siamo di Cristo siamo nemici del mondo… se siamo nemici del mondo… il mondo ci odia

Gesù ci insegna:

Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me.

Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; poiché non siete del mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, perciò il mondo vi odia.

Ricordatevi della parola che vi ho detta: "Il servo non è più grande del suo signore".

Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma tutto questo ve lo faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato.

(Giovanni 15:18-21)

 

Se siamo di Cristo siamo santificati in LuiDio ci vede santi… anche satana ci vede santi… e nel suo odio ci perseguiterà con tutti i mezzi affinchè noi dubitiamo di esserlo.

Per questo ci accuserà continuamente… giorno e notte, davanti a Dio (cfr Apocalisse 12:10), ma le sue accuse sono false testimonianze… in virtù della giustificazione in Cristo.

 

Cristo è il nostro piccolo e grande scudo… Egli intercede per noicontende e combatte i nostri avversarsi al nostro posto:

Che diremo dunque riguardo a queste cose?

Se Dio è per noi chi sarà contro di noi?

Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?

Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica.

Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi.

Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?

Com'è scritto: «Per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno; siamo stati considerati come pecore da macello».

Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati.

Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.

(Romani 8:31-39)

 

Il nostro avversario e i suoi compagni, stremati dalle false accuse, saranno confusi ed umiliati… saranno costretti alla ritirata… ed alla sconfitta finale… hanno tramato il malefiniranno, per sempre, nella fossa che hanno scavato per noi:

E il diavolo che le aveva sedotte fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli.

(Apocalisse 20:10)

 

A volte ci può sembrare che l’Eterno non vede… non sente… ma Egli ha davanti a sé ogni cosa… e nel momento che riterrà opportuno… interverrà… impariamo ad aspettare, come ci insegna Eliù:

…tu, quando dici che non lo scorgi, la tua causa gli sta davanti; sappilo aspettare!

(Giobbe 35:14)

 

 Gianni Marinuzzi