Salmo 35 - Davide risparmia la vita a Saul (1)
Il riferimento al contesto:
Davide salì di là e abitò nelle fortezze di En-Ghedi.
Quando Saul tornò dall'inseguimento dei Filistei, vennero a dirgli: «Davide
è nel deserto di En-Ghedi». Allora Saul prese tremila uomini, scelti fra
tutto Israele, e andò in cerca di Davide e della sua gente fin sulle rocce
delle capre selvatiche; e giunse ai recinti di pecore che erano presso la
via; là vi era una caverna, nella quale Saul entrò per fare i suoi bisogni.
Davide e la sua gente erano in fondo alla caverna.
La gente di Davide gli disse: «Ecco il giorno nel quale il SIGNORE ti dice:
"Vedi, io ti do in mano il tuo nemico; fa' di lui quello che ti piacerà"».
Allora Davide si alzò e, senza farsi scorgere, tagliò il lembo del mantello
di Saul.
Ma dopo, il cuore gli batté per aver tagliato il lembo del mantello di Saul.
Davide disse alla gente: «Mi guardi il SIGNORE dall'agire contro il mio re,
che è l'unto del SIGNORE, e dal mettergli le mani addosso; poiché egli è
l'unto del SIGNORE».
Con queste parole Davide frenò la sua gente e non le permise di gettarsi su
Saul.
Saul si alzò, uscì dalla caverna e continuò il suo cammino.
Poi anche Davide si alzò, uscì dalla caverna e gridò dietro a Saul, dicendo:
«O re, mio signore!» Saul si voltò indietro e Davide s'inchinò con la faccia
a terra e si prostrò.
Davide disse a Saul: «Perché dai retta alle parole della gente che dice:
"Davide cerca di farti del male?" Ecco, in questo giorno tu vedi con i tuoi
occhi che oggi il SIGNORE ti aveva dato nelle mie mani in quella caverna;
qualcuno mi disse di ucciderti, ma io ti ho risparmiato e ho detto: Non
metterò le mani addosso al mio signore, perché egli è l'unto del SIGNORE.
Ora, padre mio, guarda qui nella mia mano il lembo del tuo mantello. Se ti
ho tagliato il lembo del mantello e non ti ho ucciso, puoi da questo vedere
chiaramente che non c'è nella mia condotta malvagità né ribellione e che io
non ho peccato contro di te, mentre tu mi tendi insidie per togliermi la
vita!
Il SIGNORE sia giudice fra me e te e il SIGNORE mi vendichi di te; ma io non
ti metterò le mani addosso. Dice il proverbio antico: "Il male viene dai
malvagi!" Io quindi non ti metterò le mani addosso. Contro chi è uscito il
re d'Israele? Chi vai tu perseguitando? Un cane morto, una pulce. Sia dunque
arbitro il SIGNORE e giudichi fra me e te; egli veda e difenda la mia causa
e mi renda giustizia, liberandomi dalle tue mani».
Quando Davide ebbe finito di dire queste parole a Saul, Saul disse: «È
questa la tua voce, figlio mio, Davide?» E Saul alzò la voce e pianse.
Poi disse a Davide: «Tu sei più giusto di me, poiché tu mi hai reso bene per
male, mentre io ti ho reso male per bene. Tu hai mostrato oggi la bontà con
la quale ti comporti verso di me; poiché il SIGNORE mi aveva dato nelle tue
mani e tu non mi hai ucciso. Se uno incontra il suo nemico, lascia forse che
se ne vada in pace? Ti renda dunque il SIGNORE il contraccambio del bene che
mi hai fatto oggi! Ora, ecco, io so che tu diventerai re, e che il regno
d'Israele rimarrà stabile nelle tue mani. Giurami dunque nel nome del
SIGNORE che non distruggerai la mia discendenza dopo di me e che non
estirperai il mio nome dalla casa di mio padre».
Davide lo giurò a Saul. Poi Saul andò a casa sua e Davide e la sua gente
risalirono al loro rifugio.
(1 Samuele 24)
Gli Zifei andarono da Saul a Ghibea e gli dissero: «Davide è nascosto sulla
collina di Achila di fronte al deserto!»
Allora Saul si levò e scese nel deserto di Zif.
Aveva con sé tremila uomini scelti d'Israele, per cercare Davide nel deserto
di Zif.
Saul si accampò sulla collina di Achila che è di fronte al deserto, presso
la strada.
Davide, che stava nel deserto, avendo saputo che Saul veniva nel deserto per
cercarlo, mandò degli uomini in ricognizione e seppe con certezza che Saul
era giunto.
Allora Davide si levò, venne al luogo dove Saul stava accampato e notò il
luogo dov'erano coricati Saul e il capo del suo esercito, Abner, figlio di
Ner.
Saul stava coricato nel parco dei carri e la sua gente era accampata intorno
a lui.
Davide disse ad Aimelec, l'Ittita, e ad Abisai, figlio di Seruia, fratello
di Ioab: «Chi vuole scendere con me, verso Saul, nel campo?» Abisai rispose:
«Scenderò io con te».
Davide e Abisai dunque andarono di notte da quella gente; Saul era coricato
e dormiva nel parco dei carri, con la sua lancia conficcata in terra, dalla
parte della sua testa; e Abner e la sua gente gli stavano coricati intorno.
Allora Abisai disse a Davide: «Oggi Dio ti ha messo il tuo nemico nelle
mani; ora lascia, ti prego, che io lo colpisca con la lancia e lo inchiodi
in terra con un solo colpo e non ci sarà bisogno di un secondo».
Ma Davide disse ad Abisai: «Non ucciderlo! Chi potrebbe mettere le mani
addosso all'unto del SIGNORE senza rendersi colpevole?»
Poi Davide aggiunse: «Com'è vero che il SIGNORE vive, il SIGNORE soltanto
sarà colui che lo colpirà, sia che venga il suo giorno e muoia, sia che
scenda in campo di battaglia e vi perisca.
Mi guardi il SIGNORE dal mettere le mani addosso all'unto del SIGNORE!
Prendi ora soltanto, ti prego, la lancia che è vicino alla sua testa e la
brocca dell'acqua e andiamocene».
Davide dunque prese la lancia e la brocca dell'acqua che Saul aveva vicino
alla sua testa, e se ne andarono.
Nessuno lo vide, nessuno se ne accorse e nessuno si svegliò; tutti
dormivano, perché il SIGNORE aveva fatto cadere su di loro un sonno
profondo.
Poi Davide passò dalla parte opposta e si fermò in lontananza, in vetta al
monte, a grande distanza da loro; e chiamò la gente di Saul e Abner, figlio
di Ner, e disse: «Non rispondi tu, Abner?» Abner rispose e disse: «Chi sei
tu che chiami il re?»
Davide disse ad Abner: «Non sei tu un valoroso? Chi è pari a te in Israele?
Perché dunque non hai fatto buona guardia al re, tuo signore? Infatti uno
del popolo è venuto per uccidere il re, tuo signore. Ciò che hai fatto non
sta bene. Com'è vero che il SIGNORE vive, meritate la morte voi che non
avete fatto buona guardia al vostro re, all'unto del SIGNORE! Ora guarda
dov'è la lancia del re e dov'è la brocca dell'acqua che stava vicino alla
sua testa!»
Saul riconobbe la voce di Davide e disse: «È questa la tua voce, figlio mio
Davide?»
Davide rispose: «È la mia voce, o re, mio signore!»
Poi aggiunse: «Perché il mio signore perseguita il suo servo? Che cosa ho
fatto? Che male ho commesso? Ora dunque, si degni il re, mio signore, di
ascoltare le parole del suo servo. Se è il SIGNORE colui che ti spinge
contro di me, accetti egli un'oblazione!
Ma se sono gli uomini, siano maledetti davanti al SIGNORE, poiché mi hanno
oggi scacciato per separarmi dall'eredità del SIGNORE, dicendomi: "Va' a
servire dèi stranieri!" Non cada dunque il mio sangue in terra lontano dalla
presenza del SIGNORE! Poiché il re d'Israele è uscito per andare in cerca di
una pulce, come si va dietro a una pernice su per i monti».
Allora Saul disse: «Ho peccato; ritorna, figlio mio Davide; io non ti farò
più alcun male, poiché oggi la mia vita è stata preziosa ai tuoi occhi;
ecco, ho agito da stolto e ho commesso un grande errore».
Davide rispose: «Ecco la lancia del re; passi qua uno dei tuoi giovani a
prenderla.
Il SIGNORE retribuirà ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà;
poiché il SIGNORE ti aveva dato oggi nelle mie mani e io non ho voluto
mettere le mani addosso all'unto del SIGNORE.
E come è stata preziosa oggi la tua vita ai miei occhi, così sarà preziosa
la mia vita agli occhi del SIGNORE; egli mi libererà da ogni tribolazione».
Saul disse a Davide: «Sia tu benedetto, figlio mio Davide! Tu agirai da
forte, e certamente porterai a buon fine la tua impresa». Davide continuò
per il suo cammino, e Saul tornò a casa sua.
(1 Samuele 26)
***
Il salmo:
Di Davide.
O SIGNORE, contendi contro i miei avversari, combatti contro quelli che mi
combattono. Prendi il piccolo scudo e il grande scudo, e vieni in mio aiuto.
Tira fuori la lancia e chiudi la via ai miei persecutori; dimmi: «Sono io la
tua salvezza».
Siano confusi e svergognati quelli che cercano di togliermi la vita; si
ritirino e siano umiliati quelli che meditano la mia rovina.
Siano come pula al vento, e l'angelo del SIGNORE li scacci.
Sia la loro via tenebrosa e sdrucciolevole, e l'angelo del SIGNORE li
insegua.
Poiché, senza motivo, m'hanno teso di nascosto la loro rete, senza motivo
hanno scavato una fossa per togliermi la vita.
Sventura li colga all'improvviso e siano presi nella rete ch'essi hanno
nascosta; cadano nella trappola preparata per me.
Allora l'anima mia esulterà nel SIGNORE, mi rallegrerò della sua salvezza.
Tutte le mie ossa diranno: «O SIGNORE, chi è simile a te che liberi il
povero da chi è più forte di lui, il povero e il bisognoso da chi vuol
derubarlo?»
Si alzano contro di me perfidi testimoni; mi interrogano su cose delle quali
non so nulla. Mi rendono male per bene; desolata è l'anima mia.
Eppure, io, quand'erano malati, vestivo il cilicio, affliggevo l'anima mia
con il digiuno, e pregavo con il capo chino sul petto. Camminavo triste come
per la perdita d'un amico, d'un fratello, andavo chino e oscuro in volto,
come uno che pianga sua madre.
Ma, quando io vacillo, essi si rallegrano, si radunano; si raduna contro di
me gente abietta che io non conosco; mi lacerano senza posa.
Quei profani, come buffoni da mensa, digrignano i denti contro di me.
O Signore, fino a quando starai a guardare?
Allontana l'anima mia dalla loro malvagità, l'unica mia, da quelle belve.
Io ti celebrerò nella grande assemblea, ti loderò in mezzo a un popolo
numeroso.
Non si rallegrino di me quelli che a torto mi sono nemici, né strizzino
l'occhio quelli che m'odiano senza motivo.
Poiché non parlano di pace, anzi meditano inganni contro la gente pacifica
del paese.
Aprono larga la bocca contro di me e dicono: «Ah, ah! Abbiamo visto con i
nostri occhi».
Anche tu hai visto, o SIGNORE; non tacere! O Signore, non allontanarti da
me.
Risvègliati, dèstati per farmi giustizia, o mio Dio, mio Signore, per
difendere la mia causa. Giudica secondo la tua giustizia, o SIGNORE, Dio
mio; fa' ch'essi non si rallegrino di me, che non dicano in cuor loro: «Ah,
ecco il nostro desiderio!» Che non dicano: «Lo abbiamo divorato».
Siano tutti insieme svergognati e confusi quelli che si rallegrano dei miei
mali; siano ricoperti di vergogna e disonore quelli che s'innalzano superbi
contro di me.
Cantino e si rallegrino quelli che si compiacciono della mia giustizia, e
possano sempre dire: «Glorificato sia il SIGNORE che vuole la pace del suo
servo!»
La mia lingua celebrerà la tua giustizia, esprimerà la tua lode per sempre.
(Salmo 35)
***
Questo salmo raccoglie una serie di tre elementi riguardanti l’opposizione
che Davide subisce da parte dei suoi nemici.
Possiamo dividere questo salmo in tre sezioni:
- PREGHIERA PER OTTENERE LA LIBERAZIONE DAI PERSECUTORI (versi 1:10)
- LAMENTO PER L’ODIO INGIUSTIFICATO (versi 11-18)
- APPELLO PER OTTENERE GIUSTIZIA (versi 19-28)
***
- PREGHIERA PER OTTENERE LA LIBERAZIONE DAI PERSECUTORI (versi 1:10)
Di Davide.
O SIGNORE, contendi contro i miei avversari, combatti contro quelli che mi
combattono. Prendi il piccolo scudo e il grande scudo, e vieni in mio aiuto.
Tira fuori la lancia e chiudi la via ai miei persecutori; dimmi: «Sono io la
tua salvezza».
Siano confusi e svergognati quelli che cercano di togliermi la vita; si
ritirino e siano umiliati quelli che meditano la mia rovina.
Siano come pula al vento, e l'angelo del SIGNORE li scacci.
Sia la loro via tenebrosa e sdrucciolevole, e l'angelo del SIGNORE li
insegua.
Poiché, senza motivo, m'hanno teso di nascosto la loro rete, senza motivo
hanno scavato una fossa per togliermi la vita.
Sventura li colga all'improvviso e siano presi nella rete ch'essi hanno
nascosta; cadano nella trappola preparata per me.
Allora l'anima mia esulterà nel SIGNORE, mi rallegrerò della sua salvezza.
Tutte le mie ossa diranno: «O SIGNORE, chi è simile a te che liberi il
povero da chi è più forte di lui, il povero e il bisognoso da chi vuol
derubarlo?»
***
INVOCAZIONE DI AIUTO
…Di Davide.
O SIGNORE, contendi contro i miei avversari, combatti contro quelli che mi
combattono.
Prendi il piccolo scudo e il grande scudo, e vieni in mio aiuto.
Tira fuori la lancia e chiudi la via ai miei persecutori; dimmi: «Sono io la
tua salvezza».
Davide ha rinunciato a farsi giustizia… …il
solo aver tagliato il lembo del mantello di Saul gli ha fatto tremare il
cuore (cfr 1 Samuele 24:6), ma non ha rinunciato alla giustizia…
…egli rimette la sua sorte nell’Eterno… …ed
attende e affretta il Suo intervento,
sarà lo stesso
Eterno degli Eserciti a combattere
per lui.
All’Eterno Davide chiede di:
Tutte azioni che normalmente l’uomo naturale cerca in qualche modo di
ottenere da sé… ma Davide ha
compreso (per rivelazione di Dio, prima ancora che fosse scritto)
che è una lotta spirituale non
carnale… servono armi spirituali
ed azioni spirituali… per questo si affida a Dio!
In questo combattimento Davide chiede all’Eterno degli Eserciti di
venire in suo aiuto con
il piccolo scudo e il grande scudo,
possiamo considerare due strumenti
di difesa per gli attacchi da vicino (nella lotta corpo a corpo) e da
lontano (protezione contro i dardi… le frecce).
Poi invita l’Eterno a
tirare fuori la lancia, uno
strumento offensivo e di
chiudere la via ai persecutori,
facendo appello alla intelligenza spirituale di Dio ed alla Sua strategia di
combattimento.
Ma Davide vuole che l’Eterno pronunci una promessa:
Sono io la tua salvezza.
Vuole questo perché Egli sa che quando l’Eterno pronuncia… promette… è cosa
fatta!
La potenza della Parola di Dio è la nostra Forza.
Ricordiamo cosa dichiarò un uomo che fece meravigliare Gesù:
…Signore, non darti quest'incomodo, perché io non sono degno che tu entri
sotto il mio tetto; perciò non mi sono neppure ritenuto degno di venire da
te; ma di' una parola e il mio servo
sarà guarito. Perché anch'io sono uomo sottoposto all'autorità altrui, e
ho sotto di me dei soldati; e dico a uno: "Vai", ed egli va; a un altro:
"Vieni", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo", ed egli lo fa».
Udito questo, Gesù restò meravigliato di lui;
e, rivolgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neppure in
Israele ho trovato una così gran fede!»
(Luca 7:6-9)
L’EFFETTO DELL’INTERVENTO DI DIO SUGLI AVVERSARI
…Siano confusi e svergognati quelli che cercano di togliermi la vita; si
ritirino e siano umiliati quelli che meditano la mia rovina.
Siano come pula al vento, e l'angelo del SIGNORE li scacci.
Sia la loro via tenebrosa e sdrucciolevole, e l'angelo del SIGNORE li
insegua.
Davide si aspetta che l’intervento di Dio porti un effetto destabilizzante
sugli avversari:
- in seguito al mancato effetto degli attacchi nemici finalizzati al
togliergli la vita, respinti
con
il piccolo ed il grande scudo
essi rimarranno
confusi e svergognati e costretti al
ritiro umiliante.
Una ritirata
che Davide paragona
alla pula… che
il vento (dello Spirito
Santo)
porta via… immagine che
Giovanni il Battista riprese descrivendo
la fine della pula stessa:
Giovanni rispose, dicendo a tutti: «Io vi battezzo in acqua; ma viene colui
che è più forte di me, al quale io non sono degno di sciogliere il legaccio
dei calzari. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
Egli
ha in mano il suo ventilabro per ripulire interamente la sua aia e
raccogliere il grano nel suo granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco
inestinguibile».
(Luca 3:16-17)
La pula
ci parla della vanità… del corruttibile… dell’inutile… di tutto ciò che non
dura e non ha alcun valore… così Davide vede
la fine dei suoi avversari
davanti a Dio!
In seguito alla
chiusura della via dei persecutori,
la loro via diventa
tenebrosa e sdrucciolevole,
quando Dio pone una barriera tra se e l’uomo… l’uomo
perde la Luce e inciampa nel
cammino… attirandosi così
l’ira di Dio (l’angelo
dell’Eterno li insegua) proprio come descrive Paolo nella lettera ai
romani:
L'ira di Dio
si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che
soffocano la verità con l'ingiustizia; poiché quel che si può conoscere di
Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro…
…pur avendo conosciuto Dio, non
l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a
vani ragionamenti e il loro cuore
privo d'intelligenza si è ottenebrato…
…sono diventati stolti, e
hanno mutato la gloria del Dio
incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di
uccelli, di quadrupedi e di rettili.
Per questo Dio li ha abbandonati
all'impurità… Dio li ha abbandonati a passioni infami… Dio li ha abbandonati
in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente…
Essi, pur conoscendo che secondo i decreti di Dio quelli che fanno tali cose
sono degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le
commette.
(tratto da Romani 1:18-32)
…Poiché, senza motivo, m'hanno teso di nascosto la loro rete, senza motivo
hanno scavato una fossa per togliermi la vita.
Sventura li colga all'improvviso e siano presi nella rete ch'essi hanno
nascosta; cadano nella trappola preparata per me.
Davide si trova ad essere perseguitato
senza motivo… anzi avendo
agito per il bene del popolo.
La sua azione militare offerta e eseguita è stata di giovamento a tutti, dal
re all’ultimo del popolo… ma ora si trova ad essere fuggiasco
senza motivo… a fare
attenzione ad ogni passo per non cadere nella
rete tesa di nascosto… nella
fossa scavata per lui (la
sentenza di morte concepita da Saul).
Ma Davide ha già compreso che l’uomo che concepisce questi malvagi disegni
non ha futuro… …nel salmo 57 egli afferma:
Essi avevano teso una rete ai miei piedi, mi avevano piegato, avevano
scavato una fossa davanti a me, ma essi vi sono caduti dentro.
(Salmo 57:6)
…anzi suo figlio Salomone (che riceverà i suoi insegnamenti) scriverà sotto l’ispirazione dello Spirito Santo:
Chi scava una fossa vi cadrà dentro…
(Ecclesiaste 10:8)
LA REAZIONE FESTOSA DEL GIUSTO
Tutte le mie ossa diranno: «O SIGNORE, chi è simile a te che liberi il
povero da chi è più forte di lui, il povero e il bisognoso da chi vuol
derubarlo?»
***
- LAMENTO PER L’ODIO INGIUSTIFICATO (versi 11-18)
Eppure, io, quand'erano malati, vestivo il cilicio, affliggevo l'anima mia
con il digiuno, e pregavo con il capo chino sul petto.
Camminavo triste come per la perdita d'un amico, d'un fratello, andavo chino
e oscuro in volto, come uno che pianga sua madre.
Ma, quando io vacillo, essi si rallegrano, si radunano; si raduna contro di
me gente abietta che io non conosco; mi lacerano senza posa.
Quei profani, come buffoni da mensa, digrignano i denti contro di me.
O Signore, fino a quando starai a guardare?
Allontana l'anima mia dalla loro malvagità, l'unica mia, da quelle belve.
Io ti celebrerò nella grande assemblea, ti loderò in mezzo a un popolo
numeroso.
IL LAMENTO PER L’AZIONE MALVAGIA
…Si alzano contro di me perfidi testimoni; mi interrogano su cose delle
quali non so nulla. Mi rendono male per bene; desolata è l'anima mia.
Sicuramente molti servi di Saul, per ingraziarsi il re sparlavano di Davide,
questi
falsi testimoni si alzavano per
accusarlo, e (come nel caso Doeg) gli tendevano insidie…
lo interrogavano per poi poterlo
accusare.
Questo passo è profeticamente realizzato nella persona del Messia, quando,
in Gerusalemme veniva spesso
interrogato per cercare di coglierlo in contraddizione o poterlo accusare:
Dei farisei gli si avvicinarono per
metterlo alla prova, dicendo: «È lecito mandare via la propria moglie
per un motivo qualsiasi? (Matteo 19:3)
…e uno di loro, dottore della legge,
gli domandò, per metterlo alla prova: «Maestro, qual è, nella legge, il
gran comandamento?»(Matteo 22:35-36)
…un dottore della legge si alzò per
metterlo alla prova, dicendo: «Maestro, che devo fare per ereditare la
vita eterna?» (Luca 10:25)
…gli scribi e i farisei gli condussero una donna colta in adulterio… Or
Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?»
Dicevano questo per metterlo alla prova, per poterlo accusare.
(tratto da Giovanni 8:3-6)
CONSIDERAZIONI CIRCA IL PROPRIO COMPORTAMENTO
…Eppure, io, quand'erano malati, vestivo il cilicio, affliggevo l'anima mia
con il digiuno, e pregavo con il capo chino sul petto.
Camminavo triste come per la perdita d'un amico, d'un fratello, andavo chino
e oscuro in volto, come uno che pianga sua madre.
Davide aveva condiviso la sofferenza del popolo e di Saul…
faceva cordoglio per loro quando
erano malati…
intercedeva e pregava per
loro (affliggevo
l'anima mia con il digiuno, e pregavo con il capo chino sul petto).
La loro sofferenza lo coinvolgeva…
camminavo triste come per la perdita
d'un amico, d'un fratello, andavo chino e oscuro in volto, come uno che
pianga sua madre.
Perché dunque questa malvagità?
LA RISPOSTA MALVAGIA INGIUSTIFICATA
Quei profani, come buffoni da mensa, digrignano i denti contro di me.
La sofferenza di Davide non trova lo stesso atteggiamento…
quando io vacillo, essi si
rallegrano, si radunano; si raduna contro di me gente abietta che io non
conosco; mi lacerano senza posa.
Egli vede in questi accusatori un atteggiamento
profano (non santo)… come dei
buffoni da mensa essi gli digrignano
i denti contro… …non c’è alcuna sincerità in loro.
…O Signore, fino a quando starai a guardare?
Allontana l'anima mia dalla loro malvagità, l'unica mia, da quelle belve.
Io ti celebrerò nella grande assemblea, ti loderò in mezzo a un popolo
numeroso.
Davide attende una risposta dal Signore… egli sa che
l’Eterno sta a guardare…
ora ha sentito anche il suo grido…
attende con impazienza il Suo
intervento liberatorio.
Egli vede negli accusatori delle
belve dalle quali essere
allontanato… scriverà in un
altro salmo profetico circa il Messia:
Grossi tori mi hanno circondato;
potenti tori di Basan m'hanno
attorniato; aprono la loro gola contro di me, come
un leone rapace e ruggente… …cani
mi hanno circondato… libera
la mia vita dalla spada, e salva l'unica vita mia
dall'assalto del cane; salvami dalla
gola del leone. Tu mi risponderai liberandomi dalle
corna dei bufali.
(tratto dal Salmo 22:12-21)
Questa liberazione porterà ad una
celebrazione
nella grande assemblea… ad una lode
pubblica (in mezzo a un popolo numeroso).
***
Non si rallegrino di me quelli che a torto mi sono nemici, né strizzino
l'occhio quelli che m'odiano senza motivo.
Poiché non parlano di pace, anzi meditano inganni contro la gente pacifica
del paese.
Aprono larga la bocca contro di me e dicono: «Ah, ah! Abbiamo visto con i
nostri occhi».
Anche tu hai visto, o SIGNORE; non tacere! O Signore, non allontanarti da
me.
Risvègliati, dèstati per farmi giustizia, o mio Dio, mio Signore, per
difendere la mia causa.
Giudica secondo la tua giustizia, o SIGNORE, Dio mio; fa' ch'essi non si
rallegrino di me, che non dicano in cuor loro: «Ah, ecco il nostro
desiderio!» Che non dicano: «Lo abbiamo divorato».
Siano tutti insieme svergognati e confusi quelli che si rallegrano dei miei
mali; siano ricoperti di vergogna e disonore quelli che s'innalzano superbi
contro di me.
Cantino e si rallegrino quelli che si compiacciono della mia giustizia, e
possano sempre dire: «Glorificato sia il SIGNORE che vuole la pace del suo
servo!»
La mia lingua celebrerà la tua giustizia, esprimerà la tua lode per sempre.
La fede di Davide nella liberazione operata dall’Eterno in suo favore è già
un ammonimento per i suoi avversari:
L’APPELLO AUSPICANTE IL MANCATO EFFETTO DELL’AZIONE MALVAGIA
…Non si rallegrino di me quelli che a torto mi sono nemici, né strizzino
l'occhio quelli che m'odiano senza motivo.
Poiché non parlano di pace, anzi meditano inganni contro la gente pacifica
del paese.
Aprono larga la bocca contro di me e dicono: «Ah, ah! Abbiamo visto con i
nostri occhi».
Come abbiamo già visto nel Salmo 54, per Davide la sua sconfitta è
soprattutto un disonore per l’Eterno… e questo per lui è fondamentale… ci
tiene all’onore del suo Dio, per questo egli chiede che i suoi avversari
non si rallegrino di lui, non strizzino l'occhio
in segno di compiacimento tra loro…
…lo
strizzare l’occhio è un
segno di torbidità nei rapporti, tipica della persona
ipocrita… del
buffone da
mensa, che l’Eterno odia e definisce
uomo da nulla,
iniquo, la
cui fine è improvvisa e senza rimedio:
L'uomo da nulla, l'uomo iniquo,
cammina con la falsità sulle labbra;
ammicca con gli occhi, parla con
i piedi, fa segni con le dita; ha la
perversità nel cuore, trama del
male in ogni tempo, semina discordie; perciò la sua rovina verrà
all'improvviso, in un attimo sarà distrutto, senza rimedio.
(Proverbi 6:12-15)
Chi ammicca con l'occhio causa dolore
e chi ha le labbra stolte va in
rovina. (Proverbi 10:10)
Per questo
non parlano di pace, anzi meditano inganni contro la gente pacifica del
paese,
e sono pronti a rendere falsa
testimonianza:
Aprono larga la bocca contro di me e
dicono: «Ah, ah! Abbiamo visto con i nostri occhi».
L’ETERNO VEDE
Come abbiamo già visto, la certezza di Davide è che agli occhi dell’Eterno
nulla sfugge… ora Egli ha anche udito il suo grido… ora
non allontanarti da me…
la presenza dell’Eterno è la sua garanzia di vittoria.
Giudica secondo la tua giustizia, o SIGNORE, Dio mio; fa' ch'essi non si
rallegrino di me, che non dicano in cuor loro: «Ah, ecco il nostro
desiderio!»
Che non dicano: «Lo abbiamo divorato».
Se l’Eterno
ha visto ed
ha udito il suo grido,
ora non rimane che aspettare…
affrettando…
implorando il certo intervento dell’Eterno… proprio in questo senso possiamo
leggere cosa scrive Pietro circa
il ritorno del Signore ed il ristabilimento della
Giustizia:
Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete essere
voi, per santità di condotta e per pietà, mentre
attendete e affrettate la venuta del
giorno di Dio, in cui i cieli
infocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno!
Ma, secondo la sua promessa, noi
aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia.
(2 Pietro 3:11-13)
La vittoria degli avversari (prima definiti come
belve), consiste nel
rallegrarsi
della caduta del giusto e nel dichiarare di averlo
divorato… anche questa
immagine è presa dall’apostolo Pietro:
Siate sobri, vegliate; il vostro
avversario, il diavolo, va attorno come
un leone ruggente cercando chi possa
divorare.
(1 Pietro 5:8)
GLI EFFETTI DELL’INTERVENTO DI DIO
L’intervento di Dio porterà tre reazioni differenti:
- SUGLI AVVERSARI
Siano tutti insieme svergognati e confusi quelli che si rallegrano dei miei
mali; siano ricoperti di vergogna e disonore quelli che s'innalzano superbi
contro di me.
Gli avversari del giusto, che
s'innalzavano superbi contro di lui,
saranno umiliati…
tutti insieme svergognati e confusi…
come gli egiziani davanti alle piaghe… come i sacerdoti di Baal sul monte
Carmelo… saranno
ricoperti di vergogna e disonore.
Questa umiliazione perpetua, sarà aggiunta al dolore perpetuo… loro, che
come bestie
meditavano rovina e dolore sul giusto (ispirandosi a colui che si antepone
alla Giustizia, adorandolo)… saranno saziati di rovina e dolore… per sempre:
Chiunque adora la bestia e la sua immagine, e ne prende il marchio
sulla fronte o sulla mano, egli pure berrà il vino dell'ira di Dio versato
puro nel calice della sua ira; e
sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti
all'Agnello».
Il fumo del loro tormento sale nei
secoli dei secoli. Chiunque adora la
bestia e la sua immagine e prende il marchio del suo nome, non ha riposo né
giorno né notte.
(Apocalisse 14:9-11)
Possiamo vedere come questa celebrazione sia continua nella rivelazione di
Gesù Cristo nella Sua Gloria, che ci ha trasmesso Giovanni:
E le quattro creature viventi avevano ognuna sei ali, ed erano coperte di
occhi tutt'intorno e di dentro, e
non cessavano mai di ripetere giorno e notte: «Santo, santo, santo è il
Signore, il Dio onnipotente, che era, che è, e che viene».
Ogni volta che queste creature viventi rendono gloria, onore e grazie a
colui che siede sul trono,
e che vive nei secoli dei secoli, i
ventiquattro anziani si prostrano davanti a colui che siede sul trono e
adorano colui che vive nei secoli dei secoli e gettano le loro corone
davanti al trono, dicendo: «Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di
ricevere la gloria, l'onore e la potenza: perché tu hai creato tutte le
cose, e per tua volontà furono create ed esistono».
(Apocalisse 4:8-11)
***
Se siamo di Cristo siamo nemici del mondo… se siamo nemici del mondo… il mondo ci odia…
Gesù ci insegna:
Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me.
Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; poiché non siete del
mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, perciò il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che vi ho detta: "Il servo non è più grande del suo
signore".
Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la
mia parola, osserveranno anche la vostra.
Ma tutto questo ve lo faranno a
causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato.
(Giovanni 15:18-21)
Se siamo di Cristo siamo santificati in Lui…
Dio ci vede santi… anche
satana ci vede santi… e nel suo
odio ci
perseguiterà con tutti i mezzi
affinchè noi dubitiamo di esserlo.
Per questo
ci accuserà continuamente…
giorno e notte, davanti a Dio
(cfr Apocalisse 12:10), ma le sue accuse sono
false testimonianze… in virtù
della giustificazione in Cristo.
Cristo è il nostro piccolo e grande
scudo… Egli intercede per noi…
contende e combatte i nostri
avversarsi al nostro posto:
Che diremo dunque riguardo a queste cose?
Se Dio è per noi chi sarà contro di noi?
Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti,
non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?
Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica.
Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è
risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi.
Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione,
l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?
Com'è scritto: «Per amor di te
siamo messi a morte tutto il giorno; siamo stati considerati come pecore da
macello».
Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che
ci ha amati.
Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né
cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né
alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo
Gesù, nostro Signore.
(Romani 8:31-39)
Il nostro avversario
e i suoi compagni, stremati dalle false accuse,
saranno confusi ed umiliati… saranno
costretti alla ritirata… ed alla sconfitta finale…
hanno tramato il male…
finiranno, per sempre, nella fossa
che hanno scavato per noi:
E il diavolo che le aveva sedotte
fu gettato nello stagno di fuoco e
di zolfo, dove sono anche la
bestia e il falso profeta; e
saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli.
(Apocalisse 20:10)
A volte ci può sembrare che l’Eterno non vede… non sente… ma Egli ha davanti
a sé ogni cosa… e nel momento che riterrà opportuno… interverrà… impariamo
ad aspettare, come ci insegna Eliù:
…tu, quando dici che non lo scorgi, la tua causa gli sta davanti; sappilo
aspettare!
(Giobbe 35:14)