Salmo 57 - Davide risparmia la vita a Saul (2)

 

   

Il riferimento al contesto:

Davide salì di là e abitò nelle fortezze di En-Ghedi.

Quando Saul tornò dall'inseguimento dei Filistei, vennero a dirgli: «Davide è nel deserto di En-Ghedi».

Allora Saul prese tremila uomini, scelti fra tutto Israele, e andò in cerca di Davide e della sua gente fin sulle rocce delle capre selvatiche; e giunse ai recinti di pecore che erano presso la via; là vi era una caverna, nella quale Saul entrò per fare i suoi bisogni. Davide e la sua gente erano in fondo alla caverna.

La gente di Davide gli disse: «Ecco il giorno nel quale il SIGNORE ti dice: "Vedi, io ti do in mano il tuo nemico; fa' di lui quello che ti piacerà"».

Allora Davide si alzò e, senza farsi scorgere, tagliò il lembo del mantello di Saul.

Ma dopo, il cuore gli batté per aver tagliato il lembo del mantello di Saul.

Davide disse alla gente: «Mi guardi il SIGNORE dall'agire contro il mio re, che è l'unto del SIGNORE, e dal mettergli le mani addosso; poiché egli è l'unto del SIGNORE».

Con queste parole Davide frenò la sua gente e non le permise di gettarsi su Saul.

Saul si alzò, uscì dalla caverna e continuò il suo cammino.

Poi anche Davide si alzò, uscì dalla caverna e gridò dietro a Saul, dicendo: «O re, mio signore!» Saul si voltò indietro e Davide s'inchinò con la faccia a terra e si prostrò.

Davide disse a Saul: «Perché dai retta alle parole della gente che dice: "Davide cerca di farti del male?" Ecco, in questo giorno tu vedi con i tuoi occhi che oggi il SIGNORE ti aveva dato nelle mie mani in quella caverna; qualcuno mi disse di ucciderti, ma io ti ho risparmiato e ho detto: Non metterò le mani addosso al mio signore, perché egli è l'unto del SIGNORE. Ora, padre mio, guarda qui nella mia mano il lembo del tuo mantello. Se ti ho tagliato il lembo del mantello e non ti ho ucciso, puoi da questo vedere chiaramente che non c'è nella mia condotta malvagità né ribellione e che io non ho peccato contro di te, mentre tu mi tendi insidie per togliermi la vita! Il SIGNORE sia giudice fra me e te e il SIGNORE mi vendichi di te; ma io non ti metterò le mani addosso. Dice il proverbio antico: "Il male viene dai malvagi!" Io quindi non ti metterò le mani addosso. Contro chi è uscito il re d'Israele? Chi vai tu perseguitando? Un cane morto, una pulce. Sia dunque arbitro il SIGNORE e giudichi fra me e te; egli veda e difenda la mia causa e mi renda giustizia, liberandomi dalle tue mani».

Quando Davide ebbe finito di dire queste parole a Saul, Saul disse: «È questa la tua voce, figlio mio, Davide?» E Saul alzò la voce e pianse.

Poi disse a Davide: «Tu sei più giusto di me, poiché tu mi hai reso bene per male, mentre io ti ho reso male per bene. Tu hai mostrato oggi la bontà con la quale ti comporti verso di me; poiché il SIGNORE mi aveva dato nelle tue mani e tu non mi hai ucciso. Se uno incontra il suo nemico, lascia forse che se ne vada in pace? Ti renda dunque il SIGNORE il contraccambio del bene che mi hai fatto oggi! Ora, ecco, io so che tu diventerai re, e che il regno d'Israele rimarrà stabile nelle tue mani. Giurami dunque nel nome del SIGNORE che non distruggerai la mia discendenza dopo di me e che non estirperai il mio nome dalla casa di mio padre».

Davide lo giurò a Saul.

Poi Saul andò a casa sua e Davide e la sua gente risalirono al loro rifugio.

 (1 Samuele 24)

 

Gli Zifei andarono da Saul a Ghibea e gli dissero: «Davide è nascosto sulla collina di Achila di fronte al deserto!»

Allora Saul si levò e scese nel deserto di Zif.

Aveva con sé tremila uomini scelti d'Israele, per cercare Davide nel deserto di Zif.

Saul si accampò sulla collina di Achila che è di fronte al deserto, presso la strada.

Davide, che stava nel deserto, avendo saputo che Saul veniva nel deserto per cercarlo, mandò degli uomini in ricognizione e seppe con certezza che Saul era giunto.

Allora Davide si levò, venne al luogo dove Saul stava accampato e notò il luogo dov'erano coricati Saul e il capo del suo esercito, Abner, figlio di Ner.

Saul stava coricato nel parco dei carri e la sua gente era accampata intorno a lui.

Davide disse ad Aimelec, l'Ittita, e ad Abisai, figlio di Seruia, fratello di Ioab: «Chi vuole scendere con me, verso Saul, nel campo?» Abisai rispose: «Scenderò io con te».

Davide e Abisai dunque andarono di notte da quella gente; Saul era coricato e dormiva nel parco dei carri, con la sua lancia conficcata in terra, dalla parte della sua testa; e Abner e la sua gente gli stavano coricati intorno.

Allora Abisai disse a Davide: «Oggi Dio ti ha messo il tuo nemico nelle mani; ora lascia, ti prego, che io lo colpisca con la lancia e lo inchiodi in terra con un solo colpo e non ci sarà bisogno di un secondo».

Ma Davide disse ad Abisai: «Non ucciderlo! Chi potrebbe mettere le mani addosso all'unto del SIGNORE senza rendersi colpevole?»

Poi Davide aggiunse: «Com'è vero che il SIGNORE vive, il SIGNORE soltanto sarà colui che lo colpirà, sia che venga il suo giorno e muoia, sia che scenda in campo di battaglia e vi perisca.

Mi guardi il SIGNORE dal mettere le mani addosso all'unto del SIGNORE! Prendi ora soltanto, ti prego, la lancia che è vicino alla sua testa e la brocca dell'acqua e andiamocene».

Davide dunque prese la lancia e la brocca dell'acqua che Saul aveva vicino alla sua testa, e se ne andarono.

Nessuno lo vide, nessuno se ne accorse e nessuno si svegliò; tutti dormivano, perché il SIGNORE aveva fatto cadere su di loro un sonno profondo.

Poi Davide passò dalla parte opposta e si fermò in lontananza, in vetta al monte, a grande distanza da loro; e chiamò la gente di Saul e Abner, figlio di Ner, e disse: «Non rispondi tu, Abner?» Abner rispose e disse: «Chi sei tu che chiami il re?»

Davide disse ad Abner: «Non sei tu un valoroso? Chi è pari a te in Israele? Perché dunque non hai fatto buona guardia al re, tuo signore? Infatti uno del popolo è venuto per uccidere il re, tuo signore. Ciò che hai fatto non sta bene. Com'è vero che il SIGNORE vive, meritate la morte voi che non avete fatto buona guardia al vostro re, all'unto del SIGNORE! Ora guarda dov'è la lancia del re e dov'è la brocca dell'acqua che stava vicino alla sua testa!»

Saul riconobbe la voce di Davide e disse: «È questa la tua voce, figlio mio Davide?»

Davide rispose: «È la mia voce, o re, mio signore!»

Poi aggiunse: «Perché il mio signore perseguita il suo servo? Che cosa ho fatto? Che male ho commesso? Ora dunque, si degni il re, mio signore, di ascoltare le parole del suo servo. Se è il SIGNORE colui che ti spinge contro di me, accetti egli un'oblazione!

Ma se sono gli uomini, siano maledetti davanti al SIGNORE, poiché mi hanno oggi scacciato per separarmi dall'eredità del SIGNORE, dicendomi: "Va' a servire dèi stranieri!" Non cada dunque il mio sangue in terra lontano dalla presenza del SIGNORE! Poiché il re d'Israele è uscito per andare in cerca di una pulce, come si va dietro a una pernice su per i monti».

Allora Saul disse: «Ho peccato; ritorna, figlio mio Davide; io non ti farò più alcun male, poiché oggi la mia vita è stata preziosa ai tuoi occhi; ecco, ho agito da stolto e ho commesso un grande errore».

Davide rispose: «Ecco la lancia del re; passi qua uno dei tuoi giovani a prenderla.

Il SIGNORE retribuirà ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà; poiché il SIGNORE ti aveva dato oggi nelle mie mani e io non ho voluto mettere le mani addosso all'unto del SIGNORE.

E come è stata preziosa oggi la tua vita ai miei occhi, così sarà preziosa la mia vita agli occhi del SIGNORE; egli mi libererà da ogni tribolazione».

Saul disse a Davide: «Sia tu benedetto, figlio mio Davide! Tu agirai da forte, e certamente porterai a buon fine la tua impresa».

Davide continuò per il suo cammino, e Saul tornò a casa sua.

(1 Samuele 26)

 ***

 Il salmo:

 

Al direttore del coro. «Non distruggere».

Inno di Davide, quando, perseguitato da Saul, fuggì nella spelonca.

 

Abbi pietà di me, o Dio, abbi pietà di me, perché l'anima mia cerca rifugio in te; e all'ombra delle tue ali io mi rifugio finché sia passato il pericolo.

Io invocherò Dio, l'Altissimo, Dio che agisce in mio favore.

Egli manderà dal cielo a salvarmi, mentre chi vuol divorarmi m'oltraggia; [Pausa]

Dio manderà la sua grazia e la sua fedeltà.

L'anima mia è in mezzo a leoni; dimoro tra gente che vomita fiamme, in mezzo a uomini i cui denti sono lance e frecce, e la cui lingua è una spada affilata.

Innàlzati, o Dio, al di sopra dei cieli, risplenda la tua gloria su tutta la terra!

Essi avevano teso una rete ai miei piedi, mi avevano piegato, avevano scavato una fossa davanti a me, ma essi vi sono caduti dentro. [Pausa]

Il mio cuore è ben disposto, o Dio, il mio cuore è ben disposto; io canterò e salmeggerò.
Dèstati, o gloria mia, destatevi, saltèrio e cetra!

Io voglio risvegliare l'alba.

Io ti celebrerò tra i popoli, o Signore, ti loderò tra le nazioni, perché grande fino al cielo è la tua bontà, e la tua fedeltà fino alle nuvole.

Innàlzati, o Dio, al di sopra dei cieli, risplenda la tua gloria su tutta la terra!

(Salmo 57)

 ***

 Al direttore del coro. «Non distruggere».

Inno di Davide, quando, perseguitato da Saul, fuggì nella spelonca.

 

Anche questo salmo (come il salmo 59) veniva cantato sulla musica intitolata “Non distruggere”, espressione che ci parla della speranza di Davide che, nonostante fosse in una situazione disperata, perseguitato da Saul, era costretto a fuggire nella spelonca, anziché invocare la distruzione del nemico, lo porta a vedere e celebrare la futura Gloria di Dio: Innàlzati, o Dio, al di sopra dei cieli, risplenda la tua gloria su tutta la terra!

 

***

 Il salmo è diviso sostanzialmente in due parti:

             - LA NECESSITA’ DELL’INTERVENTO DELL’ETERNO

             - L’OCCASIONE PER UN CANTO TRIONFANTE

 

Queste due parti finiscono entrambi con l’invocazione piena di speranza:

Innàlzati, o Dio, al di sopra dei cieli, risplenda la tua gloria su tutta la terra!

 

Questa speranza sa vedere oltre lo stato presente di umiliazione in fuga, costretto a nascondersi… ma nello stesso tempo è solidamente poggiata sulla fiducia in Dio (l'anima mia cerca rifugio in te; e all'ombra delle tue ali io mi rifugio finché sia passato il pericolo), ha in sé un solo desiderio: che la Gloria di Dio risplenda su tutta la Terra!

Davide si ripara nella spelonca per salvaguardare il proprio corpo… il mezzo per il quale egli sa che si compirà la volontà di Dio (egli è stato unto re d’Israele), ma il suo spirito, la sua fiducia è nel Signore… non nell’ombra della caverna ma all’ombra delle Sue ali.

In questo salmo c’è un perfetto equilibrio tra l’applicazione della componente umana (l’intelligenza) e la fede in Dio!

 

***

 - LA NECESSITA’ DELL’INTERVENTO DELL’ETERNO

 Abbi pietà di me, o Dio, abbi pietà di me, perché l'anima mia cerca rifugio in te; e all'ombra delle tue ali io mi rifugio finché sia passato il pericolo.

Io invocherò Dio, l'Altissimo, Dio che agisce in mio favore.

Egli manderà dal cielo a salvarmi, mentre chi vuol divorarmi m'oltraggia; [Pausa]

Dio manderà la sua grazia e la sua fedeltà.

L'anima mia è in mezzo a leoni; dimoro tra gente che vomita fiamme, in mezzo a uomini i cui denti sono lance e frecce, e la cui lingua è una spada affilata.

Innàlzati, o Dio, al di sopra dei cieli, risplenda la tua gloria su tutta la terra!

 

…Abbi pietà di me, o Dio, abbi pietà di me, perché l'anima mia cerca rifugio in te; e all'ombra delle tue ali io mi rifugio finché sia passato il pericolo…

 

Davide implora Dio… implora la sua pietà, egli sa di non meritare nulla ma vede già la Sua Grazia che si ottiene per mezzo della fede (l'anima mia cerca rifugio in te; e all'ombra delle tue ali io mi rifugio finché sia passato il pericolo).

Se fisicamente è all’ombra della caverna… spiritualmente è all’ombra delle ali dell’Eterno… aspettando che sia passato il pericolo.

Questo suo “nascondersi” davanti al pericolo non è un segno di vigliaccheria… è un segno di accortezza, di avvedutezza:

L'uomo accorto vede venire il male, e si nasconde; ma gli ingenui tirano avanti e ne subiscono le conseguenze.

(Proverbi 22:23)

 

Davide però non si nasconde, come altri uomini, aspettando fatalmente che le cose si risolvano da sole, egli dice risoluto: “invocherò Dio, l'Altissimo, Dio che agisce in mio favore. Egli manderà dal cielo a salvarmi, mentre chi vuol divorarmi m'oltraggia”.

Egli chiede il favore di Dio… …la Sua Grazia e la Sua Fedeltà (circa le promesse fatte), in quanto (al di là della sua situazione fisica), egli vede la sua anima assediata dai nemici: l'anima mia è in mezzo a leoni; dimoro tra gente che vomita fiamme, in mezzo a uomini i cui denti sono lance e frecce, e la cui lingua è una spada affilata.

 

Interessante, come già visto in altre occasioni, è la descrizione dei nemici (compresi quegli “amici” che lo aizzavano contro Saul e lo istigavano a farsi giustizia da sé) fatta da Davide, egli li rappresenta come:

- leoni

- gente che vomita fiamme

- uomini i cui denti sono lance e frecce

- uomini la cui lingua è una spada affilata

…che volendo divorarlo (e non riuscendo a farlo per la protezione di Dio) lo oltraggia.

 

Questa descrizione dei nemici di Davide possiamo analizzarla alla luce della Scrittura:

 - leoni…

 Il Leone per eccellenza è Gesù Cristo il Messia che ha vinto:

il leone della tribù di Giuda, il discendente di Davide, ha vinto per aprire il libro e i suoi sette sigilli.

(Apocalisse 5:5)

 

Lo spirito dell’anticristo… si ispira anch’esso alla figura del leone, e coloro che ne sono animati, vengono spesso descritti come tali… troviamo descrizioni inerenti in molti passi:

 

Davide stesso descrive spesso l’empio (colui che pensa e/o vive come se Dio non ci fosse) come un leone con spiccate caratteristiche della sua tecnica di caccia:

…salvami da chi mi perseguita, liberami; affinché il nemico, come un leone, non sbrani l'anima mia lacerandola, senza che alcuno mi liberi.

(Salmo 7:1-2)

 

L'empio, con viso altero, dice: «Il SIGNORE non farà inchieste».

Tutti i suoi pensieri sono: «Non c'è Dio!»

Le sue vie sono prospere in ogni tempo; cosa troppo alta per lui sono i tuoi giudizi; con un soffio egli disperde tutti i suoi nemici.

Egli dice in cuor suo: «Non sarò mai smosso; d'età in età non m'accadrà male alcuno».

La sua bocca è piena di maledizione, di frodi e di violenza; sotto la sua lingua c'è malizia e iniquità.

Egli sta in agguato nei villaggi; uccide l'innocente in luoghi nascosti; i suoi occhi spiano il misero.

Sta in agguato nel suo nascondiglio come un leone nella sua tana; sta in agguato per sorprendere il misero; egli sorprende lo sventurato trascinandolo nella sua rete. Se ne sta quatto e chino, e gli infelici soccombono alla sua forza.

(Salmo 10:4-10)

 

Ora ci stanno accerchiando, seguono i nostri passi; ci spiano per abbatterci.

Il mio nemico sembra un leone che voglia sbranare la preda, un leoncello che sta in agguato nei nascondigli.

(Salmo 17:11-12)

 

Grossi tori mi hanno circondato; potenti tori di Basan m'hanno attorniato; aprono la loro gola contro di me, come un leone rapace e ruggente… salvami dalla gola del leone.

(Salmo 22:12-13, 21)

 

O Dio, spezza loro i denti in bocca; o SIGNORE, fracassa le mascelle dei leoni!

(Salmo 58:6)

 

I profeti Naum e Gioele, descrivono così la città di Ninive, capitale dell’Assiria, nazione nemica del popolo di Dio:

Dov'è questo covo di leoni, questo luogo dove facevano il pasto i leoncelli, dove il leone, la leonessa e i leoncelli passeggiavano, senza che nessuno li spaventasse? il leone sbranava per i suoi piccoli, strangolava per le sue leonesse, e riempiva i suoi covi di preda, le sue tane di rapina.

 (Naum 2:11-12)

 Un popolo forte e innumerevole è salito contro il mio paese.

I suoi denti sono denti di leone, e ha mascelle da leonessa.

(Gioele 1:6)

 

Isaia, descrivendo il ristabilimento del regno di Israele, privo di nemici, scrive:

In quella via non ci saranno leoni; nessuna bestia feroce vi metterà piede o vi apparirà; ma vi cammineranno i redenti.

(Isaia 35:9)

 

Geremia descrive sia gli assiri che i babilonesi come dei leoni:

Israele è una pecora smarrita, a cui i leoni hanno dato la caccia; il re di Assiria, per primo, l'ha divorata; e quest'ultimo, Nabucodonosor, re di Babilonia, le ha frantumato le ossa.

(Geremia 50:17)

 

Babilonia diventerà un mucchio di macerie, un covo di sciacalli, un oggetto di stupore e di scherno, un luogo senza abitanti.

Essi ruggiranno assieme come leoni, grideranno come piccoli di leonesse.

 (Geremia 51:37-38)

 

Non possiamo non ricordare come Daniele, per resistere all’idolatria, fu condannato alla fossa dei leoni… …ma fu liberato dalla mano di Dio (cfr Daniele 6:1-24).

 

Paolo descrive il nemico come un leone:

Il Signore però mi ha assistito e mi ha reso forte, affinché per mezzo mio il messaggio fosse proclamato e lo ascoltassero tutti i pagani; e sono stato liberato dalle fauci del leone.

(2 Timoteo 4:17)

 

Pietro descrive così l’avversario dei discepoli di Gesù:

Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare.

(1 Pietro 5:8)

 

- gente che vomita fiamme…

 Questa suggestiva immagine dei nemici del giusto (o di coloro che aizzano il giusto a farsi giustizia da sé… non aspettare la Giustizia di Dio), ci porta a considerare come l’empio sia pieno di maledizione… fino al vomito!

La bocca dell’uomo empio è tutta una maledizione… Gesù ci avverte:

ciò che esce dalla bocca viene dal cuore, ed è quello che contamina l'uomo.

(Matteo 15:18)

 

Per questo Gesù inveiva contro i farisei che, nella loro malvagità volevano parlare in favore di Dio:

Razza di vipere, come potete dir cose buone, essendo malvagi?

Poiché dall'abbondanza del cuore la bocca parla.

(Matteo 12:34)

 

Ciò che esce dallo bocca dell’uomo naturale è maledizione pura (vomita fiamme), per questo gli apostoli ci esortano (in qualità di uomini rigenerati, giustificati, santificati in Cristo) ad usare la nostra bocca in un certo modo:

Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a chi l'ascolta.

(Efesini 4:29)

 

Se uno pensa di essere religioso, ma poi non tiene a freno la sua lingua e inganna se stesso, la sua religione è vana.

(Giacomo 1:26)

 

Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell'iniquità. Posta com'è fra le nostre membra, contamina tutto il corpo e, infiammata dalla geenna, dà fuoco al ciclo della vita. 

Ogni specie di bestie, uccelli, rettili e animali marini si può domare, ed è stata domata dalla razza umana; ma la lingua, nessun uomo la può domare; è un male continuo, è piena di veleno mortale. 

Con essa benediciamo il Signore e Padre; e con essa malediciamo gli uomini che sono fatti a somiglianza di Dio.  Dalla medesima bocca escono benedizioni e maledizioni.

Fratelli miei, non dev'essere così.

La sorgente getta forse dalla medesima apertura il dolce e l'amaro? 

Può forse, fratelli miei, un fico produrre olive, o una vite fichi?

Neppure una sorgente salata può dare acqua dolce.

(Giacomo 3:6-12)

 

Il vomito ci parla anche di cibo non digerito (la maledizione non sazia nessuno)… …il profeta Geremia descrive Moab come un popolo che con la sua bocca si è innalzato contro Dio e raffigura questo suo proferire come un vomito:

La forza di Moab è abbattuta, il suo braccio è spezzato», dice il SIGNORE.

«Ubriacatelo, poich'egli si è innalzato contro il SIGNORE, si rotoli Moab nel suo vomito e diventi anch'egli un oggetto di scherno!

(Geremia 48:25-26)

 

Questa attitudine ad innalzarsi davanti al Signore (azione tipica di un cane che si sente il “padrone del gregge”), ritornando continuamente nel suo stato di peccato (cfr Proverbi 26:11), ci porta a considerare quello che descrive Pietro: Il cane è tornato al suo vomito

(2 Pietro 2:22)

 

L’empio ha nella bocca un arsenale di maledizione:

 - uomini i cui denti sono lance e frecce…

 Il morso del leone avviene con i denti… il leone, nemico di Davide e dei fratelli in Cristo, usa questi denti come accuse lanciate verso di loro che Davide descrive come lance e frecce.

 

- uomini la cui lingua è una spada affilata…

 Davide descrive altre volte gli attacchi del nemico come frutto di una spada:

Il nemico ha steso la mano contro chi viveva in pace con lui, ha violato il suo patto.

La sua bocca è più untuosa del burro, ma nel cuore ha la guerra; le sue parole sono più delicate dell'olio, ma in realtà sono spade sguainate.

(Salmo 55:20-21)

 Ritornano di sera, urlano come cani e si aggirano per la città.

Ecco, vomitano ingiurie dalla loro bocca; hanno spade sulle labbra.

«Tanto», dicono, «chi ci ascolta?»

(Salmo 59:6-7)

 

Mettimi al riparo dalle trame dei malvagi, dagli intrighi dei malfattori.

Hanno affilato la loro lingua come spada e hanno scagliato come frecce parole amare, per colpire di nascosto l'uomo integro; lo colpiscono all'improvviso, e non hanno paura. S'incoraggiano a vicenda in un'impresa malvagia; si accordano per camuffare tranelli; e dicono: «Chi se ne accorgerà?»

Meditano pensieri malvagi e dicono: «Abbiamo attuato il nostro piano».

I sentimenti e il cuore dell'uomo sono un abisso.

(Salmo 64:2-6)

 

Queste accuse (che rimangono senza esito per la protezione di Dio, come per Davide) si tramutano in oltraggi… calunnie, atti denigratori, tutte azioni compiute per mezzo di una spada affilata… fino a che i nemici saranno trafitti dalla vera Spada la Parola di Dio:

Come mi fui voltato, vidi sette candelabri d'oro e, in mezzo ai sette candelabri, uno simile a un figlio d'uomo, vestito con una veste lunga fino ai piedi e cinto di una cintura d'oro all'altezza del petto. 

Il suo capo e i suoi capelli erano bianchi come lana candida, come neve; i suoi occhi erano come fiamma di fuoco; i suoi piedi erano simili a bronzo incandescente, arroventato in una fornace, e la sua voce era come il fragore di grandi acque. 

Nella sua mano destra teneva sette stelle; dalla sua bocca usciva una spada a due tagli, affilata, e il suo volto era come il sole quando risplende in tutta la sua forza.

            (Apocalisse 1:12-16)

 

Poi vidi il cielo aperto, ed ecco apparire un cavallo bianco.

Colui che lo cavalcava si chiama Fedele e Veritiero; perché giudica e combatte con giustizia. I suoi occhi erano una fiamma di fuoco, sul suo capo vi erano molti diademi e portava scritto un nome che nessuno conosce fuorché lui. 

Era vestito di una veste tinta di sangue e il suo nome è la Parola di Dio. 

Gli eserciti che sono nel cielo lo seguivano sopra cavalli bianchi, ed erano vestiti di lino fino bianco e puro. Dalla bocca gli usciva una spada affilata per colpire le nazioni; ed egli le governerà con una verga di ferro, e pigerà il tino del vino dell'ira ardente del Dio onnipotente. E sulla veste e sulla coscia porta scritto questo nome: RE DEI RE E SIGNORE DEI SIGNORI.

Poi vidi un angelo che stava in piedi nel sole. Egli gridò a gran voce a tutti gli uccelli che volano in mezzo al cielo: «Venite! Radunatevi per il gran banchetto di Dio; per mangiare carne di re, di capitani, di prodi, di cavalli e di cavalieri, di uomini d'ogni sorta,  liberi e schiavi, piccoli e grandi».

E vidi la bestia e i re della terra e i loro eserciti radunati per far guerra a colui che era sul cavallo e al suo esercito.

Ma la bestia fu presa, e con lei fu preso il falso profeta che aveva fatto prodigi davanti a lei, con i quali aveva sedotto quelli che avevano preso il marchio della bestia e quelli che adoravano la sua immagine.

Tutti e due furono gettati vivi nello stagno ardente di fuoco e di zolfo. 

Il rimanente fu ucciso con la spada che usciva dalla bocca di colui che era sul cavallo, e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni

            (Apocalisse 19:11-21)

 

 …Innàlzati, o Dio, al di sopra dei cieli, risplenda la tua gloria su tutta la terra!

 Davide sa bene che Dio lo libererà, e questa liberazione sarà l’occasione per dare gloria all’Eterno! Questa esclamazione di Davide ha una portata profetica molto rilevante:

- vede già il trono di Dio… (cfr Apocalisse 4)

- vede già la Gloria di Dio risplendere su tutta la Terra… non solo su Israele!

 

***

 - L’OCCASIONE PER UN CANTO TRIONFANTE

Essi avevano teso una rete ai miei piedi, mi avevano piegato, avevano scavato una fossa davanti a me, ma essi vi sono caduti dentro. [Pausa]

Il mio cuore è ben disposto, o Dio, il mio cuore è ben disposto; io canterò e salmeggerò.

Dèstati, o gloria mia, destatevi, saltèrio e cetra! Io voglio risvegliare l'alba.

Io ti celebrerò tra i popoli, o Signore, ti loderò tra le nazioni, perché grande fino al cielo è la tua bontà, e la tua fedeltà fino alle nuvole.

Innàlzati, o Dio, al di sopra dei cieli, risplenda la tua gloria su tutta la terra!

 

Davide descrive ora nel dettaglio quale era la sua situazione oggettiva davanti alle insidie poste dai suoi nemici:

 

…Essi avevano teso una rete ai miei piedi… mi avevano piegato… avevano scavato una fossa davanti a me… ma essi vi sono caduti dentro…

 

Davide ha spesso descritto in questo modo le azioni malefiche dei suoi nemici:

Se il malvagio non si converte, egli affila la sua spada; egli ha teso l'arco suo e lo tiene pronto; dispone contro di lui strumenti di morte; le sue frecce le rende infocate.

Ecco, il malvagio è in doglie per produrre iniquità.

Egli ha concepito malizia e partorisce menzogna.

Ha scavato una fossa e l'ha fatta profonda, ma è caduto nella fossa che ha preparata.

La sua malizia gli ripiomberà sul capo, la sua violenza gli ricadrà sulla testa.

(Salmo 7:12-16)

 

Le nazioni sono sprofondate nella fossa che avevano fatta; il loro piede è stato preso nella rete che avevano tesa.

(Salmo 9:15)

 

…senza motivo, m'hanno teso di nascosto la loro rete, senza motivo hanno scavato una fossa per togliermi la vita.

Sventura li colga all'improvviso e siano presi nella rete ch'essi hanno nascosta; cadano nella trappola preparata per me.

(Salmo 35:7-8)

 

Il nostro nemico è esperto nelle insidie… Gesù stesso fu sottoposto alla tentazione che fu tutta un insidia… e fu oggetto delle insidie poste a Lui dai capi giudei:

gli scribi e i farisei cominciarono a contrastarlo duramente e a farlo parlare su molte cose; tendendogli insidie…

(Luca 11:53)

 

L’apostolo Paolo fu anch’esso sottoposto a questa prova:

Voi sapete in quale maniera, dal primo giorno che giunsi in Asia, mi sono sempre comportato con voi, servendo il Signore con ogni umiltà, e con lacrime, tra le prove venutemi dalle insidie dei Giudei…

(Atti 20:18-19)

 

E mette in guardia anche noi, ricordandoci che siamo coinvolti in questo tipo di combattimento… ma dobbiamo resistere stando fermi nella fede con le armi spirituali che ci da in dotazione il nostro Dio:

…fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza. 

Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate stare saldi contro le insidie del diavolo; il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti.

(Efesini 6:10-12)

 

Dopo una pausa… dove Davide esamina la sua precedente situazione di pericolo e la liberazione operata dall’Eterno in suo favore, egli non trattiene la sua gioia e desidera esprimere la sua riconoscenza:

 

…Il mio cuore è ben disposto, o Dio, il mio cuore è ben disposto; io canterò e salmeggerò…

 

Come non potrebbe essere ben disposto il cuore di Davide davanti ad una liberazione simile!

E noi, se abbiamo preso veramente coscienza della liberazione che Gesù Cristo, per volontà del Padre, ha compiuto in nostro favore… …abbiamo un cuore ben disposto alla lode?

Per questo siamo incoraggiati a cantare e salmeggiare il nostro Signore… …parlandoci ed edificandoci a vicenda:

La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente, ammaestrandovi ed esortandovi gli uni gli altri con ogni sapienza, cantando di cuore a Dio, sotto l'impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali. 

Qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù ringraziando Dio Padre per mezzo di lui.

            (Colossesi 3:16-17)

 

 …Dèstati, o gloria mia, destatevi, saltèrio e cetra! Io voglio risvegliare l'alba…

 Il desiderio di Davide è dare inizio ad un nuovo giorno di Gloria… egli vuole affrettare la manifestazione della Gloria di Dio e questa è una azione dello Spirito Santo… lo stesso Spirito Santo che agisce oggi in coloro che aspettano il ritorno del Signore Gesùlo Sposo per iniziare con Lui un nuovo giorno:

Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni». E chi ode, dica: «Vieni».

Chi ha sete, venga; chi vuole, prenda in dono dell'acqua della vita.

Io lo dichiaro a chiunque ode le parole della profezia di questo libro: se qualcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali i flagelli descritti in questo libro; se qualcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dell'albero della vita e della santa città che sono descritti in questo libro.

Colui che attesta queste cose, dice: «Sì, vengo presto!» Amen! Vieni, Signore Gesù!».

(Apocalisse 22:17-20)

 

 …Io ti celebrerò tra i popoli, o Signore, ti loderò tra le nazioni, perché grande fino al cielo è la tua bontà, e la tua fedeltà fino alle nuvole…

 

Davide ha sperato nella Grazia e nella Fedeltà dell’Eterno… ed ora celebra la Bontà e la Fedeltà, due qualità che ci parlano della sua azione iniziale e finale verso di noi il Capo e Compitore di Fede ovvero Colui che crea la Fede e la rende Perfetta (cfr Ebrei 12:2).

  

…Innàlzati, o Dio, al di sopra dei cieli, risplenda la tua gloria su tutta la terra!

 Davide celebra la liberazione compiuta da Dio:

- Egli è stato il suo Rifugio…

- Egli ha agito in suo favore…

- Egli ha mandato al cielo degli angeli per salvarlo…

…e questa liberazione è l’occasione per dare gloria all’Eterno!

 Questo è il motivo per cui Davide, da questa situazione incresciosa… crea un inno… la prende come una occasione per glorificare Dio… …per fare risplendere la Sua Gloria su tutta la terra!

 

***

 CONCLUSIONE

 Davide è rifugiato in una spelonca… come un malfattore in fuga… come un fuggiasco… un latitante… questa situazione incresciosa, umiliante davanti agli occhi degli uomini è in realtà l’ombra delle ali dell’Eterno, in attesa che passi il pericolo consistente:

 

- negli attacchi dell’avversario che vorrebbe rendere vana la sua vocazione stabilita dall’Eterno (circa il regno nelle sue mani);

 - nella tentazione di farsi giustizia da sé davanti alle occasioni che si presentavano favorevolmente davanti, non rispettando così i tempi di Dio.

 

Dovremmo imparare a vedere nelle situazioni incresciose una occasione per scoprire sempre meglio la Bontà e la Fedeltà di Dio… sfruttare ogni cosa per farla diventare una occasione per glorificare Dio!

 

Gli avversari del giusto sono simili alle bestie… per questo finiranno per adorare la bestia (cfr Apocalisse), l’adorazione per sé stessi e per l’immagine simile all’uomo corruttibile scelta deliberatamente per non ringraziare Dio e non riconoscerLo (cfr Romani 1:18-31).

Le parole di queste bestie sono maledizionile loro armi che escono dalla loro bocca sono le parole di giudizio… di accusa, contro colui che è stato benedetto da Dio di ogni benedizione spirituale (cfr Efesini 1:3-14).

 

Tutto questo si è realizzato in Cristo e contro la Sua Persona in primis… che ha subito il giudizio per tutti coloro che sono stati così riscattati.

 

Ma in tutto questo… noi sappiamo che siamo più che vincitori e possiamo dire con Davide:

Innàlzati, o Dio, al di sopra dei cieli, risplenda la tua gloria su tutta la terra!

 

Perché proprio alla croce è stata manifestata la Gloria di Dio su tutta la terra:

egli ha cancellato il documento a noi ostile, i cui comandamenti ci condannavano, e l'ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce; ha spogliato i principati e le potenze, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce.

(Colossesi 2:14-15)

 

Ora il nemico è un leone senza denti… …senza armi… ma il suo odio si manifesta ancora contro i santi, il loro corpo è ancora soggetto alla vanità… …e su questo si concentrano i suoi attacchi… egli non può nulla contro il loro spirito che è nelle mani di Dio:

Figlioli, vi scrivo perché i vostri peccati sono perdonati in virtù del suo nome.

Padri, vi scrivo perché avete conosciuto colui che è fin dal principio.

Giovani, vi scrivo perché avete vinto il maligno.

Ragazzi, vi ho scritto perché avete conosciuto il Padre. Padri, vi ho scritto perché avete conosciuto colui che è fin dal principio.

Giovani, vi ho scritto perché siete forti, e la parola di Dio rimane in voi, e avete vinto il maligno.

(1 Giovanni 2:12-14)

 

Noi sappiamo che chiunque è nato da Dio non persiste nel peccare; ma colui che nacque da Dio lo protegge, e il maligno non lo tocca.

Noi sappiamo che siamo da Dio, e che tutto il mondo giace sotto il potere del maligno.

Sappiamo pure che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intelligenza per conoscere colui che è il Vero; e noi siamo in colui che è il Vero, cioè, nel suo Figlio Gesù Cristo. Egli è il vero Dio e la vita eterna.

(1 Giovanni 5:18-20)

 

Cogliamo quindi questa stupenda occasione per alzare un canto trionfante all’Eterno… …al nostro Liberatore, e come Davide celebriamoLo e lodiamoLo tra le nazioni, perché grande fino al cielo è la Sua bontà, e la Sua fedeltà fino alle nuvole.

 

 Gianni Marinuzzi