Guarigione di uno
zoppo – Il segno miracoloso – il discorso di Pietro
ATTI DEGLI APOSTOLI
3:1-26
Molti segni e miracoli
si facevano dagli apostoli,
ci ha detto Luca
(Atti 2:43).
Di questi segni e
miracoli ecco qui un esempio, che ci condurrà al primo conflitto tra la
Chiesa nascente ed il potere ufficiale.
La guarigione dello zoppo, davanti al tempio ci parla anche della
possibilità estrema di redenzione che Dio offriva agli israeliti, che
“zoppicavano da tempo”, proprio come ai tempi di Elia:
Allora Elia si avvicinò a tutto il popolo, e disse:
«Fino a quando zoppicherete dai due
lati? Se il SIGNORE è Dio, seguitelo; se invece lo è Baal, seguite lui».
Il popolo non gli rispose nulla.
(1 Re 18:21)
Uno zoppo in Israele, soprattutto se era un sacerdote, era una persona con
forti limitazioni:
Nelle generazioni future nessuno
dei tuoi discendenti che abbia
qualche deformità si avvicinerà per offrire il pane del suo Dio; perché
nessun uomo che abbia qualche deformità potrà accostarsi: né il cieco, né
lo zoppo, né chi ha una deformità
per difetto o per eccesso, o una frattura al piede o alla mano, né il gobbo,
né il nano, né chi ha un difetto nell'occhio, o ha la rogna o un erpete o i
testicoli ammaccati.
Nessun uomo tra i discendenti del sacerdote
Aaronne, che abbia qualche deformità,
si avvicinerà per offrire i sacrifici
consumati dal fuoco per il SIGNORE.
Ha un difetto: non si avvicini quindi per offrire il pane del suo Dio.
Egli potrà mangiare il pane del suo Dio,
le cose santissime e le cose sante; ma
non si avvicinerà alla cortina, e non
si avvicinerà all'altare, perché ha una deformità. Non profanerà i miei
luoghi santi, perché io sono il SIGNORE che li santifico"
(Levitico 21:17-23)
Israele è proprio rappresentato da questo zoppo, un popolo destinato al
sacerdozio ma a causa del suo handicap, di fatto escluso.
Uno dei segni della
grazia di Dio in Gesù Cristo fu proprio quella di sanare gli zoppi:
Sei tu colui che deve venire, o dobbiamo aspettare un altro?»
Gesù rispose loro: «Andate a
riferire a Giovanni quello che udite e vedete: i ciechi ricuperano la
vista e gli zoppi camminano; i
lebbrosi sono purificati e i sordi odono; i morti risuscitano e il vangelo è
annunciato ai poveri.
(Matteo 11:3-5)
Dio diede al popolo di
Israele, l’ultima opportunità di pentirsi, dopo il segno della resurrezione,
proprio quel segno del profeta Giona
che aveva detto Gesù:
Questa generazione è una generazione malvagia; chiede un segno ma nessun
segno le sarà dato, tranne il segno
di Giona.
Infatti come Giona fu
un segno per i Niniviti, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa
generazione.(Luca 11:29-30)
Ci troviamo davanti ad
un Pietro completamente trasformato rispetto al Pietro codardamente
meschino, che nella corte del sommo sacerdote rinnega il suo maestro!
Eppure è lo stesso
Pietro, ma santificato dalla virtù dello Spirito Santo!
Il miracolo compiuto in
Pietro è ben superiore al miracolo della guarigione fisica dello zoppo.
Pietro, che aveva
rinnegato il suo maestro, qui, pieno dello Spirito, getta accusa sopra
accusa, in faccia ai giudei, che avevano fatto crocifiggere Gesù; e lo fa in
quel medesimo luogo, dov'essi avevano già udito Gesù stesso pronunciare
Parole simili e avevano tentato di lapidarlo:
In quel tempo ebbe luogo in Gerusalemme la festa della Dedicazione.
Era d'inverno, e Gesù passeggiava
nel tempio, sotto il portico di Salomone.
I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: «Fino a quando terrai
sospeso l'animo nostro? Se tu sei il
Cristo, diccelo apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto, e non lo credete; le opere che faccio
nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me; ma voi non
credete, perché non siete delle mie pecore.
Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; e
io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia
mano.
Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle
dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo uno». I Giudei presero di nuovo
delle pietre per lapidarlo.
(Giovanni 10:22-31)
***
Pietro e Giovanni
salivano al tempio per la preghiera dell'ora nona, mentre si portava un
uomo, zoppo fin dalla nascita, che ogni giorno deponevano presso la porta
del tempio detta «Bella», per chiedere l'elemosina a quelli che entravano
nel tempio.
Pietro e Giovanni, alle
tre di pomeriggio si recano al tempio per la preghiera “rituale” che in
questo periodo praticavano ancora nel tempio di Gerusalemme,
Per
tempio qui non si intende
l'edificio sacro, il santuario ( ναος), dove soltanto i sacerdoti potevano
entrare; qui si tratta dei cortili che circondavano il santuario, con i
portici, con le sale ecc. (
ἱερον), dove il
popolo si riuniva, sia per assistere agli atti del culto, sia per le sue
atti “religiosi” privati.
Durante il loro cammino di avvicinamento si imbattono
in un uomo zoppo fin dalla nascita, che viene solitamente posizionato
davanti alla porta del tempio chiamata “bella”, per chiedere l’elemosina.
Mancano i dati per dire
con certezza di che porta si trattasse.
***
Vedendo Pietro e
Giovanni che stavano per entrare nel tempio, egli chiese loro l'elemosina.
Il “chiedere
l’elemosina” era l’unica attività che lo zoppo aveva per mantenersi in
qualche modo in vita, allora non c'erano né ospedali, né ricoveri per gli
sventurati; il povero non poteva fare altro che affidarsi alla carità di chi
si trovava in migliori condizioni delle sue.
***
Pietro, con Giovanni,
fissando gli occhi su di lui, disse: «Guardaci!»
Ed egli li guardava
attentamente, aspettando di ricevere qualcosa da loro.
Ma Pietro disse:
«Dell'argento e dell'oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do: nel nome
di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!»
Lo prese per la mano
destra, lo sollevò; e in quell'istante le piante dei piedi e le caviglie gli
si rafforzarono.
E con un balzo si alzò
in piedi e cominciò a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando,
saltando e lodando Dio.
… Guardaci!
E lo zoppo guarda attentamente e si aspetta di ricevere qualcosa da
loro.
"Guardate a noi!..." gridiamo sovente alla folla per via di manifesti, per
via di avvisi distribuiti a mano per le strade, mandati per posta o sui mass
media.
E quando le folle
vengono a noi e "ci guardano attentamente" e "si aspettano di ricevere
qualcosa", e quante volte son costrette a tornarsene a vuoto o disgustate!
Hanno udito delle
parole, e delle belle parole, forse; ma non sono state trascinate ai
piedi della croce, davanti a Gesù il Nazareno.
… Dell'argento e
dell'oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do
Il patrimonio di Pietro non consisteva né in
argento né in oro, consisteva in quella fede "a cui tutto è possibile"
(cfr
Marco 9:23).
Paolo scriverà: "Poveri,
eppure arricchendo molti" (2 Corinzi 6:10); è il motto apostolico, e dev'essere anche il
nostro motto.
Pietro è povero; eppure
è, nelle mani di Dio, il mezzo per comunicare ad uno storpio nato la gran
ricchezza della guarigione del corpo.
… nel nome di Gesù
Cristo il Nazareo...
Questa espressione
significa: per la potenza e per la
volontà di Gesù.
Non si tratta d'un
effetto magico prodotto da un nome pronunciato con solennità, ma si tratta
dell'azione di una persona che opera con coscienza e libertà, e che
conferisce il suo potere a quelli che ella ha scelti come suoi strumenti.
… lo prese per la mano
destra
Questa azione ci ricorda le parole di Asaf:
Quando il mio cuore era amareggiato e io mi sentivo trafitto internamente,
ero insensato e senza intelligenza; io ero di fronte a te come una bestia.
Ma pure, io resto sempre con te; tu
m'hai preso per la mano destra; mi guiderai con il tuo consiglio e poi
mi accoglierai nella gloria.
Chi ho io in cielo
fuori di te? E sulla terra non desidero che te.
(Salmo 73:21-25)
…le sue piante e
caviglie si raffermarono
Piante ( βασεις) e caviglie (
σφυρδα lo stesso che σφυρα, ossa di
cui si compone il piede e specialmente: calcagno, tallone) sono due
termini scientifici.
Si vede in
quest'accenno la penna d'un medico; e si può desumere da questa terminologia
scientifica.
Questa azione ci ricorda la Forza che infonde il
Signore:
Ma io canterò la tua potenza, e
al mattino loderò ad alta voce la tua bontà,
perché tu sei stato per me una
fortezza, un rifugio nel giorno dell'avversità.
O mia forza, a te
salmeggerò, perché Dio è il
mio rifugio, il Dio che mi fa del bene.
(Salmo 59:16-17)
In questo passo vediamo anche come si evangelizza,
si presenta Gesù
Cristo,
si offre il
proprio braccio (fortificato dallo Spirito Santo),
si aiuta a
rialzarsi e
si lascia libero di alzarsi e lodare
Dio colui che ha ricevuto il dono
di Dio!
***
Tutto il popolo lo vide
che camminava e lodava Dio; e lo riconoscevano per colui che sedeva a
chiedere l'elemosina alla porta «Bella» del tempio; e furono pieni di
meraviglia e di stupore per quello che gli era accaduto.
Mentre quell'uomo
teneva stretti a sé Pietro e Giovanni, tutto il popolo, stupito, accorse a
loro al portico detto di Salomone.
…ed egli d'un salto
si alzò in piedi e camminava
ecc.
Questo verso è pieno di
vita; è la rappresentazione più grafica che si possa dare, del fatto dello
storpio guarito.
…ed entrò con loro nel
tempio... lodando Iddio.
In mezzo alla gioia che
gli porta il segno miracoloso, egli, perfettamente conscio che il miracolo
veniva da Dio, non dimentica il benefattore; e va nel tempio a ringraziarlo.
…teneva, abbracciato;
nello stesso tempo,
esprime la riconoscenza dello storpio.
È così grato, che pare
non possa più staccarsi dai suoi benefattori.
…il portico di Salomone
era un passaggio
coperto della parte orientale del tempio; un portico formato da un magnifico
colonnato, che portava il nome di Salomone, perché era il solo residuo del
tempio costruito dal re, circa 1000 anni prima.
Era la sola parte del
tempio salomonico rimasta in piè dopo la tremenda distruzione ordinata da
Nabucodonosor.
Una lezione importante
ci dà qui lo zoppo.
Egli è felice, e si
capisce che lo sia; ma la sua felicità non lo inebria al punto da
fargli dimenticare il debito di gratitudine che ha verso chi lo ha
“beneficato”.
Egli
tiene abbracciato (ver. 11)
Pietro e Giovanni; è tanta la gratitudine che sente per i due apostoli, che
pare non possa più staccarsi da loro; ma mentre è così grato agli apostoli,
ei si ricorda che ogni "buon dono
viene dall'alto" (cfr
Giacomo 1:17) e va al tempio ad esprimere
la sua riconoscenza a Dio.
***
Pietro, visto ciò,
parlò al popolo, dicendo: «Uomini d'Israele, perché vi meravigliate di
questo? Perché fissate gli occhi su di noi, come se per la nostra propria
potenza o pietà avessimo fatto camminare quest'uomo?
Il Dio di Abraamo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha
glorificato il suo servo Gesù, che voi metteste nelle mani di
Pilato e rinnegaste davanti a lui, mentre egli aveva giudicato di liberarlo.
Ma voi rinnegaste il
Santo, il Giusto e chiedeste che vi fosse concesso un omicida; e uccideste
il Principe della vita, che Dio ha risuscitato dai morti.
Di questo noi siamo
testimoni.
E, per la fede nel suo
nome, il suo nome ha fortificato quest'uomo che vedete e conoscete; ed è la
fede, che si ha per mezzo di lui, che gli ha dato questa perfetta guarigione
in presenza di voi tutti.
Ora, fratelli, io so
che lo faceste per ignoranza, come pure i vostri capi.
Ma ciò che Dio aveva
preannunciato per bocca di tutti i profeti, cioè, che il suo Cristo avrebbe
sofferto, egli lo ha adempiuto in questa maniera.
Ravvedetevi dunque e
convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati e affinché vengano
dalla presenza del Signore dei tempi di ristoro e che egli mandi il Cristo
che vi è stato predestinato, cioè Gesù, che il cielo deve tenere accolto
fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose; di cui Dio ha parlato
fin dall'antichità per bocca dei suoi santi profeti.
Mosè, infatti, disse: "Il
Signore Dio vi susciterà in mezzo ai vostri fratelli un profeta come me;
ascoltatelo in tutte le cose che vi dirà.
E avverrà che chiunque non avrà ascoltato questo profeta, sarà estirpato di
mezzo al popolo".
Tutti i profeti, che
hanno parlato da Samuele in poi, hanno anch'essi annunciato questi giorni.
Voi siete i figli dei
profeti e del patto che Dio fece con i vostri padri, dicendo ad Abraamo: "Nella
tua discendenza tutte le nazioni della terra saranno benedette".
A voi per primi Dio,
avendo suscitato il suo Servo, lo ha mandato per benedirvi, convertendo
ciascuno di voi dalle sue malvagità».
Gli apostoli benché
abbiano realmente operato essi il miracolo, non se ne attribuiscono affatto
la gloria.
Siamo veramente lontani
da quando Gesù li mandò in giro per “operare prodigi” ed essi tornavano
baldanzosi:
Or i settanta tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni
ci sono sottoposti nel tuo nome».
Ed egli disse loro: «Io vedevo Satana cadere dal cielo come folgore.
Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e su
tutta la potenza del nemico; nulla potrà farvi del male.
Tuttavia, non vi
rallegrate perché gli spiriti vi sono sottoposti, ma rallegratevi perché i
vostri nomi sono scritti nei cieli».
(Luca 10:17-20)
Se l'opinione del
popolo attribuiva alla loro santità il privilegio di cui godevano, essi, da
fedeli discepoli del Cristo, sapevano che la santità d'un uomo, qualunque
nome egli porti, non è mai tale che possa meritargli delle prerogative
negate al comune dei mortali.
Il dono dei miracoli
non è il prezzo di un merito, ma un effetto della grazia e del conseguente
dono dello Spirito Santo: e l'onore deve andare solamente a Colui, che solo
domina tutte le cose, Paolo infatti scriverà:
Ora a ciascuno è data la
manifestazione dello Spirito per il bene comune.
Infatti, a uno è data, mediante lo
Spirito, parola di sapienza; a un altro parola di conoscenza, secondo il
medesimo Spirito; a un altro, fede, mediante il medesimo Spirito; a un
altro, doni di guarigione, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro,
potenza di operare miracoli; a un
altro, profezia; a un altro, il discernimento degli spiriti; a un altro,
diversità di lingue e a un altro, l'interpretazione delle lingue; ma tutte
queste cose le opera quell'unico e medesimo Spirito,
distribuendo i doni a ciascuno in particolare come vuole.
(1 Corinzi
12:7-11)
L’apostolo Paolo sarà
oggetto di un evento ancora più eclatante che ci riserviamo di vedere più
avanti, ma che accenniamo solamente:
La folla, veduto ciò che Paolo aveva
fatto, alzò la voce, dicendo in lingua licaonica: «Gli
dèi hanno preso forma umana, e sono scesi fino a noi».
E chiamavano Barnaba Giove, e Paolo Mercurio, perché era lui che teneva il
discorso. Il sacerdote di Giove,
il cui tempio era all'entrata della città, condusse davanti alle porte tori
e ghirlande, e voleva offrire un
sacrificio con la folla.
Ma gli apostoli Barnaba
e Paolo, udito ciò, si strapparono le vesti, e balzarono in mezzo alla
folla, gridando: «Uomini, perché fate queste cose? Anche noi siamo esseri
umani come voi; e vi predichiamo che da queste vanità vi convertiate al Dio
vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono
in essi.
(Atti 14:11-15)
Pensiamo come sarebbe
bello se sotto ogni immagine, sotto ogni statua, davanti alle quali la
superstiziosa pietà del popolo brucia l'incenso di tanta inutile adorazione,
si scrivessero queste parole: "
Perché fissate gli occhi su di noi?"
… perché vi
meravigliate di questo?
Pietro non rimprovera
qui alla gente quel sentimento di stupore ovvio e comprensibile; le
rimprovera l'attribuire che fa il miracolo agli apostoli anzi che a Dio, il
fatto che non riescano a comprendere che quelle meraviglie erano opere di
Dio
… l'Iddio d'Abrahamo e
d'Isacco...
Pietro presenta loro
l’Artefice di queste meraviglie.
Siamo nel tempio; e
Pietro rievoca i nomi dei patriarchi, dei primi destinatari della Promessa
di Dio.
“Non siamo solo noi gli
autori del miracolo, ma è l'Iddio del "Patto" con i padri nostri!”
… ha glorificato il suo
Figlio Gesù.
La parola Figlio
( παις θεου) si rifà all'ideale del profeta
Isaia (capp. 40-66), che prende forma e corpo come mai aveva
fatto e come mai farà, nella storia della umanità.
Voi,
dice Pietro, L'avete
rinnegato, disprezzato ed ucciso; ma Dio lo ha glorificato; l'ha onorato ed
esaltato.
E nel nome di Lui che
questo miracolo è stato da Dio compiuto; e così facendo, Egli ha mostrato
d'approvare l'opera del suo Figliuolo ed ha circondato d'un'aureola di
gloria il suo Servitore.
… Ma voi rinnegaste il
Santo, il Giusto e chiedeste che vi fosse concesso un omicida; e uccideste
il Principe della vita, che Dio ha risuscitato dai morti.
Qui Pietro, senza mezzi termini, mette davanti alla folla stupita, il loro
“giudizio”, il popolo ha ucciso un
innocente e liberato un malfattore,
ha ucciso il Principe della Vita e
hanno voluto liberare un omicida.
L'idea di Pietro è
questa: "a Cristo che dà la vita, voi avete preferito uno (Barabba)
che ad altri tolse la vita! Spegnendo Gesù, voi tentaste di spegnere
addirittura la sorgente della vita!"
Ma Dio, nella Sua Grazia, ha giudicato in maniera totalmente opposta alla
loro!
Il Principe della vita
( αρχηγος της ζωης).
La stessa espressione è
in
Atti 5:31;
Ebrei 2:10; 12:2.
La parola Principe
( αρχηγος) vuol dire veramente: duce, condottiero,
in senso militare Uno che
conduce i suoi alla vittoria, si può dire l'autore della vittoria
stessa.
… questa perfetta
guarigione in presenza di voi tutti.
La guarigione dello
zoppo, fu perfetta, completa, non fu un “miglioramento”, fu un “segno
miracoloso” innegabile e inoppugnabile.
Quante volte si grida
al miracolo per cose che miracoli non sono!
Come tutti i segni
miracolosi operati da Gesù e dagli apostoli, non fu fine a se stesso,
serviva a confermare una testimonianza o preparare i cuori a ricevere un
insegnamento.
… Ora, fratelli, io so
che lo faceste per ignoranza, come pure i vostri capi.
Col verso. 17
l'apostolo cambia tono.
Dopo avere scosse le
coscienze, egli comincia a parlare al cuore.
Chiama fratelli,
quelli che poco prima ha chiamato
omicidi; e ricordando l’ignoranza in cui essi erano,
relativamente alla volontà di Dio, quando commisero il delitto, apre davanti
a loro gli orizzonti della speranza.
Di questa “ignoranza”
troviamo tracce nelle parole di Gesù:
Gesù diceva: «Padre, perdona loro,
perché non sanno quello che fanno».(Luca
23:34)
Anche Paolo ci parla di
questa “ignoranza” del tempo passato:
Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel
suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo
usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua
divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente
affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù.
(Romani 3:25-26)
Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù, nostro Signore, per
avermi stimato degno della sua fiducia, ponendo al suo servizio me, che
prima ero un bestemmiatore, un
persecutore e un violento; ma misericordia mi è stata usata, perché agivo
per ignoranza nella mia incredulità; e la grazia del Signore nostro è
sovrabbondata con la fede e con l'amore che è in Cristo Gesù.
(1 Timoteo 1:12-14)
Ed anche Pietro ne
scriverà ancora in seguito:
Come figli ubbidienti, non conformatevi alle passioni del tempo passato,
quando eravate nell'ignoranza; ma
come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la
vostra condotta, poiché sta scritto: «Siate
santi, perché io sono santo».
(1 Pietro 1:14)
Ma una volta conosciuta
la Salvezza, l’autore della lettera agli ebrei è solenne:
Perciò bisogna che ci applichiamo ancora di più alle cose udite, per timore
di essere trascinati lontano da esse.
Infatti, se la parola pronunciata per mezzo di angeli si dimostrò ferma e
ogni trasgressione e disubbidienza ricevette una giusta retribuzione,
come scamperemo noi se trascuriamo
una così grande salvezza? Questa,
dopo essere stata annunciata prima dal Signore, ci è stata poi confermata da
quelli che lo avevano udito, mentre Dio stesso aggiungeva la sua
testimonianza alla loro con segni e prodigi, con opere potenti di ogni
genere e con doni dello Spirito Santo, secondo la sua volontà
(Ebrei 2:1-4)
La sola ignoranza può
attenuare, ma non cancellare la colpa.
Quante volte
l'ignoranza dell'Unico Mezzo di Salvezza è il risultato di “non voler
ascoltare”?
… Ravvedetevi dunque e convertitevi perché i vostri
peccati siano cancellati…
Il ravvedetevi (
μετανοεω) accenna ad un fatto interno; al
cambiamento di quel pensiero, che dirige le azioni della vita.
Il convertitevi ( επιστρεφω)
accenna ad un fatto esterno; al
cambiamento della condotta; e corrisponde all'ebraico
tornare, incamminarsi in
direzione opposta a quella nella quale siamo andati durante il tempo in cui
siamo stati lontani da Dio.
L’insieme di queste due azioni porterà al perdono dei
peccati.
… affinché vengano
dalla presenza del Signore dei tempi di ristoro e che egli mandi il Cristo
che vi è stato predestinato, cioè Gesù, che il cielo deve tenere accolto
fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose; di cui Dio ha parlato
fin dall'antichità per bocca dei suoi santi profeti.
Pietro esalta Gesù il
Cristo, sotto ogni aspetto, davanti al popolo che Lo aveva disprezzato e
giudicato:
Gesù è il Servitore di Dio (cfr
Atti 3:13,16)
Non un servitore di Dio
nel senso ordinario della espressione biblica; ma
il Servitore di Dio; la
realtà di quella grande ombra, che Isaia intravide nel suo lontano orizzonte
profetico (cfr
Isaia 40-66)
Gesù è il Profeta (cfr
Atti 3:22)
Il
profeta per eccellenza,
che riprende, che insegna le lezioni che dà il passato; che rivela il vero e
solenne senso del presente, e che, preannuncia il futuro.
Gesù è il Santo (cfr
Atti 3:14)
Colui, cioè, che in
senso assoluto e perfetto è separato
dal male e consacrato a Dio.
Gesù è il Giusto (cfr
Atti 3:14)
Colui, che neppure un
uomo come Pilato (cfr
Atti 3:13) trovò degno di peccato; e che
neppure i suoi più accaniti nemici poterono trovare ombra di peccato (cfr
Giovanni 8:46).
Gesù è l'autore della vita (cfr
Atti 3:15)
Colui che mostra il
vero sentiero della vita, e che conduce per questo sentiero coloro che sono
disposti a seguirlo.
Questi
tempi di refrigerio
saranno inaugurati dalla seconda apparizione di Gesù sulla terra.
È un fatto però, che
chi si ravvede e si converte e giunge così per la misericordia di Dio ad
ottenere la “cancellazione tutti i propri peccati”, è condotto alla
felicità, ad un refrigerio morale e spirituale, che è un pregustamento di
quella felicità perfetta che egli avrà, quando "sarà sempre col Signore".
In antitesi al
refrigerio possiamo notare nel Salmo di Davide, l’effetto del peccato non
confessato:
Beato l'uomo a cui la
trasgressione è perdonata, e il cui peccato è coperto!
Beato l'uomo a cui il
SIGNORE non imputa l'iniquità e nel cui spirito non c'è inganno!
Finché ho taciuto, le
mie ossa si consumavano tra i lamenti che facevo tutto il giorno.
Poiché giorno e notte la tua mano si appesantiva su di me,
il mio vigore inaridiva come per
arsura
d'estate. [Pausa]
Davanti a te ho ammesso il mio peccato,
non ho taciuto la mia iniquità.
Ho detto: «Confesserò le mie
trasgressioni al SIGNORE», e tu hai perdonato l'iniquità del mio peccato.
[Pausa]
Perciò ogni uomo pio t'invochi mentre puoi essere trovato; e qualora
straripino le grandi acque, esse, per certo, non giungeranno fino a lui.
Tu sei il mio rifugio, tu mi proteggerai nelle avversità, tu mi circonderai
di canti di liberazione. [Pausa]
Io ti istruirò e ti insegnerò la via per la quale devi camminare; io ti
consiglierò e avrò gli occhi su di te.
Non siate come il
cavallo e come il mulo che non hanno intelletto, la cui bocca bisogna
frenare con morso e con briglia, altrimenti non ti si avvicinano!
Molti dolori subirà l'empio; ma chi
confida nel SIGNORE sarà circondato dalla sua grazia.
Rallegratevi nel
SIGNORE ed esultate, o giusti! Gioite, voi tutti che siete retti di cuore!
(Salmo 32)
… Mosè, infatti, disse:
"Il Signore Dio vi susciterà in
mezzo ai vostri fratelli un profeta come me; ascoltatelo in tutte le cose
che vi dirà.
E avverrà che chiunque non avrà ascoltato questo profeta, sarà estirpato di
mezzo al popolo".
Pietro cita i passi di
Deuteronomio 18:15-18 e di
Genesi 12:3; 22:18 per accreditare la venuta di Cristo
profetizzata da Mosè.
Il punto di somiglianza
fra Mosè e Cristo è soltanto nel fatto che ambedue furono suscitati da Dio a
rivelare al popolo della promessa tutto il consiglio e tutta la volontà
dell'Eterno.
Giovanni infatti
scriverà:
… la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità son venute
per mezzo di Gesù Cristo.
(Giovanni 1:17)
Quindi è che così
all'uno come all'altro il popolo dovrebbe dare ascolto.
… Tutti i profeti, che
hanno parlato da Samuele in poi, hanno anch'essi annunciato questi giorni.
I riferimenti di Pietro sono a tutti i profeti
dell’Antico Testamento e alle loro profezia relative al Messia.
… Voi siete i figli dei
profeti e del patto che Dio fece con i vostri padri, dicendo ad Abraamo: "Nella
tua discendenza tutte le nazioni della terra saranno benedette".
Voi siete i
discepoli, i seguaci dei profeti.
I maestri tra i giudei,
si chiamavano spesso padri; e i loro discepoli, figli (cfr
Matteo 12:27).
… A voi per primi Dio,
avendo suscitato il suo Servo, lo ha mandato per benedirvi, convertendo
ciascuno di voi dalle sue malvagità».
L'Evangelo doveva,
prima che ad altri, essere predicato ai giudei, secondo l’ordine di Gesù
stesso (cfr
Luca 24:47;
Matteo 10:5-6; 15:24;
Atti 13:46;
Romani 1:16).