«Poiché la predicazione della croce
è pazzia per quelli che periscono,
ma per noi, che veniamo salvati,
è la potenza di Dio;
infatti sta scritto:
"Io farò perire la sapienza dei saggi
e annienterò l'intelligenza degli intelligenti".»
1 Corinzi 1:18-19
Pazzia e potenza
La croce di Cristo è un fatto storico che separa i campi: separa le persone a partire dalla posizione in cui si pongono di fronte ad essa.
Essa è per molti una follia
e pensano: "Non è possibile credere
che un uomo qualsiasi, morto su una croce, possa cambiare il destino degli
uomini! È da pazzi pensare che la condanna a morte di un uomo di altri
tempi, possa condizionare la vita degli uomini di oggi, occupati negli
affari, nel successo, nel divertimento, o … nella sofferenza, nelle
tribolazioni della vita.
Come può un uomo morto tanti anni fa cambiare l’enormità dei drammi del
nostro mondo: la povertà estrema, i bambini che muoiono di fame e stenti, il
capitalismo, la prostituzione infantile, l'AIDS, la globalizzazione … Dio è
lontano! Dio è morto! Dio è un parto della fantasia umana!"
Invece, il cristiano considera la croce di Cristo come la potenza di Dio.
Egli
afferma con certezza: "La croce di
Cristo ha cambiato la mia vita: mi ha dato la vita eterna, mi ha offerto la
pace con Dio. Oggi non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me. La
vita di Cristo risorto è potenza nella mia vita, perché cambia le mie
situazioni, mi aiuta ad avere saggezza, discernimento nella follia della
vita odierna!"
P
Sì, la croce di Cristo separa i campi.
Gesù Cristo l'aveva predicato più di 2.000 anni fa, dichiarando che la fede nella Sua predicazione e nella Sua opera avrebbe cambiato il destino degli uomini.
«Non pensate che io sia venuto a metter pace sulla terra;
non sono venuto a metter pace, ma spada.
Perché sono venuto a dividere il figlio da suo padre,
la figlia da sua madre, la nuora dalla suocera;
e i nemici dell'uomo saranno quelli stessi di casa sua.
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me;
e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me.
Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me.»
(Vangelo di Matteo 10:34-38)
Carissimo/a,
prendere la croce di Cristo significa prendere una posizione che è follia, pazzia per coloro che non vogliono credere in Lui.
Se tu decidi di credere nell'opera che Cristo ha compiuto per te sulla croce, la tua vita ne sarà trasformata.
Tuttavia la croce produrrà anche separazione, divisione da coloro che si
oppongono alla croce, e che preferiscono una religione di facciata, un
perbenismo vuoto. Prendere la croce di Cristo significa diventare dei
pazzi per il mondo: ma
significa anche essere degni di seguire il grande Maestro, il meraviglioso
Salvatore e Signore che ha dato tutto per noi.
Senza contare che la croce di Cristo, cambia la nostra vita sulla terra,
perché ci procura il perdono di Dio, e la salvezza eterna… ovvero un destino
eterno di pace e gioia alla Sua presenza!
Non permettere alla tua "intelligenza" umana di giudicare Dio, ovvero il Suo mezzo di salvezza offerto dalla croce di Cristo.
Se giudichi la croce come pazzia, non puoi godere degli effetti della Sua potenza.
Ma se sottometti la tua intelligenza alla saggezza di Dio, allora ne sarai trasformato!
La via della croce è una via stretta, ma conduce alla vita!
Gesù Cristo ti invita con queste parole:
«Entrate per la porta stretta,
poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione,
e molti sono quelli che entrano per essa.
Stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita,
e pochi sono quelli che la trovano.»
(Matteo 7:13-14)
Che il Signore ti benedica e ti illumini!
Claudia Guiati