«Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo,
che nella sua grande misericordia ci ha fatti rinascere ad una speranza viva
mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti,
per una eredità incorruttibile, senza macchia e inalterabile.
Essa è conservata in cielo per voi, che dalla potenza di Dio
siete custoditi mediante la fede,
per una salvezza
che sta per essere rivelata negli ultimi tempi.»
Speranza viva
«Negli ultimi tempi…»
Ho letto recentemente un articolo in cui si parla dei dieci stati in cui la
situazione è a dir poco drammatica, a causa della guerra. Tra questi stati
vi è la Siria, la Libia, la Somalia, il Venezuela, la Birmania, il Burkina
Faso, ecc… Si parla di “catastrofe
umanitaria”
visto l’alto numero di sfollati che vi sono in questi paesi, dove la fame e
le epidemie decimano la popolazione, soprattutto fra i bambini e le persone
anziane.
Le parole dell’apostolo Pietro
«negli ultimi tempi…»
risuonano nella mia mente e mi invitano a pensare che stiamo avvicinandoci a
grandi passi al momento in cui Cristo si manifesterà.
I nostri fratelli dei paesi in guerra, o quelli perseguitati
E noi che viviamo negli agi e nella sicurezza, almeno apparente, possiamo comprendere gli eventi umani dal punto di vista di Dio, se siamo illuminati dalla stessa "speranza viva".
L’apostolo Pietro, ci parla di «rinascita ad una speranza viva» che ci viene dalla certezza della risurrezione di Cristo: davanti a noi, non c’è il vuoto, il nulla, l’incerto, l’oscuro, ma c’è una «eredità incorruttibile, inalterabile».
Infatti, l’apostolo continua affermando:
«Perciò
voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti
da svariate prove…»
(1 Pietro 1:6)
Non ci deve sorprendere che egli parli di «esultanza»:
questa parola mi fa pensare ad una persona che è tanto felice, al punto da
mettersi a saltare e ballare dalla gioia, una persona che non può trattenersi dal manifestare la grande contentezza
che trabocca dal suo cuore.
È strano come questa gioia debordante sia stata
accostata dall’apostolo alla «prova»
e cioè al… dolore. Il cristiano, pur se provato ed afflitto, non può fare a
meno di esultare perché sa che lo aspetta un futuro meraviglioso.
Infatti Pietro continua dicendo:
«la vostra fede… sia motivo di lode, di
gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo.»
(1 Pietro 1:7)
Allora, non lasciamoci turbare dai fatti drammatici che avvengono non molto lontano da noi; Cristo stesso ci esorta a non farlo:
«Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi,
infatti bisogna che questo avvenga.» (Matteo 24:6)
«Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo,
perché la vostra liberazione si
avvicina.»
(Luca 21:28)
Quando Cristo tornerà potrà dire di ognuno di noi:
«Va bene, servo buono e fedele; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose;
entra nella gioia del tuo Signore.»
(Matteo 25:21)?