«Venne a lui un lebbroso e, buttandosi in ginocchio, lo pregò dicendo:
“Se vuoi, tu puoi purificarmi!”
Gesù, impietositosi, stese la mano,
lo toccò e gli disse:
“Lo voglio; sii purificato!”
E subito la lebbra sparì da lui, e fu purificato.»
Marco 1:40-42
Toccato!
Sono stati girati films in cui si parla di terribili epidemie che forse un
giorno colpiranno il nostro pianeta; ci mostrano immagini di gente con la
mascherina, di medici e para-medici paludati e scafandrati per non essere
contagiati; e così noi rabbrividiamo al pensiero di venire a contatto con
questi virus così invisibili, ma così virulenti!
Nei tempi passati essere malati di lebbra era una condanna a vita: si
pensava che questa malattia fosse contagiosa e dunque il lebbroso veniva
emarginato dalla società e viveva di stenti.
Nessuno avrebbe mai pensato di avvicinarsi ad un lebbroso e toccarlo!
Infatti in Israele i lebbrosi che andavano per le strade dovevano gridare
“Impuro! Impuro!”
per annunciare il loro passaggio.
Mettiti nei panni di un uomo o di una donna che deve dichiarare agli altri
la propria condizione di impurità, perché la gente si allontani: immaginati
di dover chiedere l’elemosina … “a distanza”!
Un lebbroso ebreo ebbe l’impudenza di buttarsi ai piedi di Gesù per implorare la guarigione:
«Venne a lui un lebbroso e, buttandosi in ginocchio,
lo pregò dicendo: “Se vuoi, tu puoi purificarmi!”»
In questa brevissima frase, scopriamo tra le righe che quest’uomo aveva
compreso di trovarsi di fronte al Signore che non poteva essere contaminato
dalla sua malattia: Gesù era al di sopra di ogni contagio, perché era Dio in
terra.
E Gesù, con pietà per la sua miseria umana, non si lascia fermare dalla
paura del contagio, né dal ribrezzo per la sua malattia, né dalla ripugnanza
per i suoi stracci e la sua sporcizia: Gesù lo tocca. Gesù si immedesima
nella sua condizione, ed il suo tocco, il suo contatto fisico voleva essere
prima di tutto un atto d’amore.
Nessuno avrebbe mai toccato un lebbroso … ma Dio TOCCA!
Carissimo/a,
io non conosco la tua condizione morale; non so quale sia l’opinione che hai di te stesso, se provi angoscia per il tuo stato di peccato.
Non sentirti indegno di avvicinarti a Gesù: perché
se Dio è santo e puro e non può sopportare la vista del peccato … nella
persona del Figlio, Egli si è avvicinato al peccatore e può toccare e
purificare.
«Gesù, impietositosi, stese la mano,
lo toccò e gli disse: “Lo voglio; sii purificato!”»
Perché Gesù ha toccato quell’uomo?
Avrebbe potuto guarirlo “a distanza”, solo grazie alla potenza della Sua parola.
Ma il Suo tocco parla del Suo cuore pieno di compassione e di amore.
Di Gesù è detto:
«Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi
nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa,
senza commettere peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono
della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi
al momento opportuno.»
(Ebrei 4:15-16)
Avvicinati con piena fiducia al trono della grazia e sarai toccato!
Claudia Guiati