i fondamenti del Vangelo

 

Essere testimoni di Cristo

 

  

L’INSEGNAMENTO BASILARE   -   ESSERE TESTIMONI DI CRISTO

 

Abbiamo visto come oggi, chiunque:

            - abbia ascoltato il Vangelo di Gesù Cristo;

            - abbia creduto il Vangelo di Gesù Cristo;

            - abbia ricevuto il Vangelo di Gesù Cristo;

…sia diventato (per opera di Dio):

 - una nuova creatura:

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove. (2 Corinzi 5:7)

 - in una nuova creazione:

E colui che siede sul trono disse: Ecco, io faccio nuove tutte le cose.   (Apocalisse 21:5-6)

 - nella quale è indentificato come figlio di Dio!

…a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio. (Giovanni 1:12-13)

 Chi vince erediterà queste cose, io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio.  (Apocalisse 21:7)

 

Questo miracolo… questa resurrezione a nuova vita è ciò che la Parola definisce come “la Salvezza” (che è già ora una realtà presente – cfr Efesini 1:3-14, al momento invisibile, ma che sarà pienamente manifestata nel Giorno di Cristo).

Abbiamo anche visto come, di questa Salvezza, noi (se siamo figli di Dio) possiamo esserne assolutamente certi perché:

 

- GESU’, LA VERITA’ ce lo ha detto e ci ha rivelato il DISEGNO DI DIO che la concerne

 - DIO E’ POTENTE da portare a compimento il SUO DISEGNO

 - DIO E’ FEDELE e nulla può ostacolare l’adempimento della SUA VOLONTA’.

 

Il miracolo della Salvezza operato da Dio, realizza quella comunione dell’uomo con Dio nella persona di Gesù Cristo; ed implica necessariamente una identificazione nella morte e nella risurrezione con Lui.

Ed abbiamo visto ancora come queste realtà spirituali devono (per comandamento di Gesù) essere testimoniate mediante dei segni esteriori, il primo dei quali è il battesimo.

Abbiamo poi considerato come il neonato spirituale ha bisogno di passare molto tempo con il Padre per crescere e per questo ha fame e si nutre del puro latte spirituale che trova nella lettura e nella meditazione della Parola di Dio e ricerca la comunione con Lui nella preghiera personale.

Abbiamo ancora imparato come la persecuzione della nuova creatura sotto ogni aspetto (corpo, anima e spirito) sia assolutamente normale in quanto parte integrante del “progetto di salvezza” che si compie nel credente ed è il segno di essere dalla parte di Colui che ha vinto, perchè… tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati (cfr 1 Timoteo 3:12).

Se dunque siamo diventati figli di Dio (e tali siamo – cfr 1 Giovanni 3:1) abbiamo inoltre  considerato che il compito principale di un figlio è di ubbidire a suo padre, proprio come è stato ubbidiente Gesù stesso perché           qual egli è, tali siamo anche noi in questo mondo (cfr 1 Giovanni 4:17), anche se questo ha un costo (e ci costerà ogni volta) ma è abbondantemente ricompensato!

Abbiamo ancora potuto constatare come la comunione fraterna è un luogo di profonda benedizione per ordine di Dio stesso e siamo tutti chiamati a prenderne parte contribuendo ciascuno con il vigore che lo Spirito Santo da ad ognuno per l’utile e l’edificazione comune.

Infine abbiamo potuto considerare come la nostra vita spirituale debba essere perfezionata attraverso la santificazione, ovvero la progressiva guarigione di tutto il corpo che avviene mediante la assimilazione dell’alimento spirituale (la Parola di Dio) e il percorso di riabilitazione (il superamento delle prove).

Vogliamo ora considerare come la vita terrena di una nuova creatura, rigenerata dallo Spirito Santo, abbia una missione da svolgere: essere testimone di Cristo in questo mondo!

 

Gesù disse ai Suoi discepoli:

…mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra.   (Atti 1:8)

 

Essere testimoni di Cristo (mi sarete testimoni) è una profezia/ordine di Gesù dato ai Suoi discepoli… e se uno vuole essere un discepolo di Gesù è pertanto chiamato ad esserlo!

Ma per essere dei testimoni efficaci occorre innanzi tutto avere visto Gesù Cristo, conoscerLo personalmente ed conoscere ogni cosa di Lui, altrimenti saremo testimoni di cosa?

 Non si può testimoniare di una cosa che non si è vista e non si è conosciuta… saremmo dei falsi testimoni!

 Essere testimoni di Cristo (mi sarete testimoni) è l’azione pratica più nobile di un cristiano… e quindi anche quella più attaccata, per questo motivo occorre avere pienamente coscienza delle motivazioni e della potenzialità!

Per questo motivo è fondamentale tenere ben presente che prima di mandare i Suoi, Gesù dichiara loro:

 Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra.   (Matteo 28:18)

 

Se non siamo ben consapevoli di questa realtà troveremo alquanto difficile testimoniare di Lui!

Infatti Gesù, sulla base di questa dichiarazione prosegue:

Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate.  (Matteo 28:19)

 E conclude con una solenne promessa:

  Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente.  (Matteo 28:20)

 

Sono tre punti essenziali che dobbiamo tenere presente quando vogliamo evangelizzare (essere Suoi testimoni).

 

1)         Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra.

Il trionfo di Cristo è totale e la Sua proclamazione è universale:

Vidi nella destra di colui che sedeva sul trono un libro scritto di dentro e di fuori, sigillato con sette sigilli. E vidi un angelo potente che gridava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e di sciogliere i sigilli?»

Ma nessuno, né in cielo, né sulla terra, né sotto la terra, poteva aprire il libro, né guardarlo. Io piangevo molto perché non si era trovato nessuno che fosse degno di aprire il libro, e di guardarlo.

Ma uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ecco, il leone della tribù di Giuda, il discendente di Davide, ha vinto per aprire il libro e i suoi sette sigilli».

Poi vidi, in mezzo al trono (Dio) e alle quattro creature (il creato) viventi e in mezzo agli anziani (I testimoni di Dio), un Agnello in piedi, che sembrava essere stato immolato, e aveva sette corna (il potere di Dio) e sette occhi (la conoscenza di Dio) che sono i sette spiriti di Dio, mandati per tutta la terra.

Egli venne e prese il libro dalla destra di colui che sedeva sul trono.

Quand'ebbe preso il libro, le quattro creature viventi (il creato) e i ventiquattro anziani (i testimoni di Dio) si prostrarono davanti all'Agnello, ciascuno con una cetra e delle coppe d'oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi (i redenti).

Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra».

E vidi, e udii voci di molti angeli intorno al trono (i servitori di Dio), alle creature viventi (il creato) e agli anziani (i testimoni di Dio); e il loro numero era di miriadi di miriadi, e migliaia di migliaia.

Essi dicevano a gran voce: «Degno è l'Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l'onore, la gloria e la lode».
E tutte le creature che sono nel cielo, sulla terra, sotto la terra e nel mare, e tutte le cose che sono in essi, udii che dicevano: «A colui che siede sul trono, e all'Agnello, siano la lode, l'onore, la gloria e la potenza, nei secoli dei secoli». Le quattro creature viventi
(il creato) dicevano: «Amen!»

E gli anziani (i testimoni di Dio) si prostrarono e adorarono.

(Apocalisse 5:1-14)

 

Riusciamo per fede ad essere testimoni di questa realtà spirituale?

Se lo crediamo veramente… questa fede sarà il motore che ci porterà ad essere Suoi testimoni! Altrimenti la nostra testimonianza non sarà convincente perché i primi a non esserne convinti saremmo noi!

 Questa vittoria Gesù Cristo è andato a dichiararla (gridarla, proclamarla, predicarla con forza) anche nel soggiorno dei morti (a coloro che morirono prima di Noè):

E in esso andò anche a predicare agli spiriti trattenuti in carcere, che una volta furono ribelli, quando la pazienza di Dio aspettava, al tempo di Noè, mentre si preparava l'arca, nella quale poche anime, cioè otto, furono salvate attraverso l'acqua.  (1 Pietro 3:19-20)

 

La vittoria di Gesù Cristo è stato un momento di totale umiliazione per i Suoi nemici:

…Egli ha cancellato il documento a noi ostile, i cui comandamenti ci condannavano, e l'ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce; ha spogliato i principati e le potenze, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce.

(Colossesi 2:14-15)

 

E il bottino strappato ai nemici è stato distribuito nella Chiesa:

Salito in alto, egli ha portato con sé dei prigionieri e ha fatto dei doni agli uomini.   (Efesini 4:8)

 

 E Gesù Cristo ha dato alla Chiesa la Sua Vittoria:

 Il Dio della pace stritolerà presto Satana sotto i vostri piedi.   (Romani 16:20)

 

Paolo dichiara:

Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno.

Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli; e quelli che ha predestinati li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati.

Che diremo dunque riguardo a queste cose?

Se Dio è per noi chi sarà contro di noi?

Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?

Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica.

Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi.

Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Com'è scritto:
«Per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno; siamo stati considerati come pecore da macello».

Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati.

Infatti sono persuaso (pienamente convinto) che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.

(Romani 8:28-39)

 Chi ancora dobbiamo temere?

 

2)         Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate.

Una volta pienamente consapevoli del trionfo universale di Cristo, una volta convinti noi… andiamo dunque… possiamo convincere gli altri.  Tante volte si mandano persone ad evangelizzare (cercare di fare discepoli) quando loro per prime non sono convinti di cosa stanno cercando di testimoniare.

Il Vangelo è di per sé una Buona Notizia… una OTTIMA NOTIZIA!

 

Il Vangelo è la Buona Notizia della guarigione definitiva e perfetta dell’uomo che:

- è stato inizialmente creato ad immagine di Dio e godeva pienamente della Sua benedizione:

…Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbiano dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».

Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina.

Dio li benedisse…   (Genesi 1:26-28)

 

Dio ha fatto l'uomo a sua immagine.   (Genesi 9:6)

 

- è stato poi destinato a lavorare e custodire il giardino di Dio, che Egli aveva piantato ed era perfettamente fertile e benedetto, secondo gli ordini di Dio:

Dio il SIGNORE piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi pose l'uomo che aveva formato.

Dio il SIGNORE fece spuntare dal suolo ogni sorta d'alberi piacevoli a vedersi e buoni per nutrirsi, tra i quali l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male.

Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, e di là si divideva in quattro bracci.

Il nome del primo è Pison, ed è quello che circonda tutto il paese di Avila, dove c'è l'oro; e l'oro di quel paese è puro; qui si trovano pure il bdellio e l'ònice. Il nome del secondo fiume è Ghion, ed è quello che circonda tutto il paese di Cus. Il nome del terzo fiume è Chiddechel, ed è quello che scorre a Oriente dell'Assiria. Il quarto fiume è l'Eufrate.

Dio il SIGNORE prese dunque l'uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo lavorasse e lo custodisse.

Dio il SIGNORE ordinò all'uomo: «Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai».

(tratto da Genesi 2:8-17)

 

- è caduto nella disubbidienza e nella ribellione a Dio ed è morto spiritualmente (ha perso l’immagine di Dio e tutto ciò che ne conseguiva) ed è stato allontanato dalla Presenza di Dio per custodire l’albero della vita:

Dio il SIGNORE mandò via l'uomo dal giardino d'Eden (il giardino della benedizione), perché lavorasse la terra da cui era stato tratto (il giardino della maledizione).

Così egli scacciò l'uomo e pose a oriente del giardino d'Eden i cherubini, che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire la via dell'albero della vita.  (Genesi 3:23-24)

 

  - il suo stato di morte spirituale ha manifestato tutti i suoi sintomi:

Or la terra era corrotta davanti a Dio; la terra era piena di violenza.  Dio guardò la terra; ed ecco, era corrotta, poiché tutti erano diventati corrotti sulla terra.   (Genesi 6:11-12)

 

Questa corruzione dell’uomo ha attirato l’ira di Dio:

Allora Dio disse a Noè: Nei miei decreti, la fine di ogni essere vivente è giunta poiché la terra, a causa degli uomini, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò, insieme con la terra.   (Genesi 6:13)

 

E quel mondo di allora fu distrutto dalle acque, secondo i decreti di Dio, che con Noè (predicatore di Giustizia) giudicò quel mondo di empi e ricominciò con un altro nuovo mondo temporale:

non risparmiò il mondo antico ma salvò, con altre sette persone, Noè, predicatore di giustizia, quando mandò il diluvio su un mondo di empi…   (2 Pietro 2:5)

 

- questa “pulizia etnica” non fu sufficiente; il peccato congenito dell’uomo produsse nuovamente i suoi effetti perché il cuore dell’uomo è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno (cfr Geremia 17:9).

Il problema dell’uomo è che ha perduto l’immagine di Dio e questo suo stato di “disagio” si manifesta con tutte le sue aberrazioni.

Egli è alla continua ricerca di questa immagine capace di soddisfare questo problema profondo; questa ricerca spasmodica si riversa così ovunque (idolatria sotto tutti gli aspetti) mentre il suo cuore ferito produce ogni tipo di male quale noi vediamo solo la manifestazione esteriore: le azioni peccaminose!

Nella sua ribellione verso Dio, l’uomo ha cercato di sostituire l’immagine di Dio con immagini più simili a sé stesso (soffocando la Verità con l’ingiustizia), attirando così su di sé l’ira di Dio ed il Suo giudizio consistente nell’abbandono alla sua mente perversa, fino al totale sovvertimento di ogni pensiero di giustizia, Paolo descrive mirabilmente questa situazione:

L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia; poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato.

Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti, e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.

Per questo Dio li ha abbandonati all'impurità, secondo i desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi; essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.
Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura; similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento.

Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente; ricolmi di ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di contesa, di frode, di malignità; calunniatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza affetti naturali, spietati. Essi, pur conoscendo che secondo i decreti di Dio quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette.

(Romani 1:18-32)

Facendo il dono della Legge al popolo dal quale doveva venire l’Uomo perfetto (l’Immagine di Dio), capace di riscattare l’intera umanità caduta nel peccato, Dio aveva indicato alcuni precisi ordini:

Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra.

Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.  (Esodo 20:4-6)

Questo perché Egli aveva già preparato quell’Immagine che serve all’Uomo: il Suo Figlio Gesù Cristo:

Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l'ha fatto conoscere.

(Giovanni 1:18)

Filippo gli disse: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».

Gesù gli disse: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: "Mostraci il Padre"?

Non credi tu che io sono nel Padre e che il Padre è in me?

(Giovanni 14:8-10)

Egli è l'immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura; poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.

Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui.  (Colossesi 1:15-17)

- In Gesù Cristo, l’uomo ritrova l’Immagine perfetta di Dio e viene completamente salvato (guarito perfettamente) da questa sua insanabile malattia:

 Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno.

Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli; e quelli che ha predestinati li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati.  (Romani 8:28-30)

E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito.  (2 Corinzi 3:18)

…avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente e a rivestire l'uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità.  (Efesini 4:22-24)

…vi siete rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a immagine di colui che l'ha creato.

Qui non c'è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.

Rivestitevi, dunque, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza. (Colossesi 3:10-12)

- in Gesù Cristo l’uomo ritrova la capacità di operare bene e così compiere la Volontà di Dio (proprio come nell’Eden… anzi meglio: nella perfezione spirituale:

- dei nuovi cieli e della nuova terra perfetti

- alla costante presenza di Dio

- dove Dio stesso asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate  (cfr Apocalisse 21)

 

E ci dimorerà non come semplice creatura umana, ma da figlio di Dio in Cristo Gesù:

…infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.   (Efesini 2:10)

E il cristiano è fin da ora chiamato a:

- lavorare per il Regno di Dio

Tu dunque, figlio mio, fortìficati nella grazia che è in Cristo Gesù, e le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad altri.

Sopporta anche tu le sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù…

…Considera quel che dico, perché il Signore ti darà intelligenza in ogni cosa.   (tratto da 2 Timoteo 2:1-7)

- custodire le Sue Ricchezze da tutti gli attacchi dei pensieri del mondo:

O Timoteo, custodisci il deposito; evita i discorsi vuoti e profani e le obiezioni di quella che falsamente si chiama scienza; alcuni di quelli che la professano si sono allontanati dalla fede.  (1 Timoteo 6:20-21)

Prendi come modello le sane parole che hai udite da me con la fede e l'amore che si hanno in Cristo Gesù.

Custodisci il buon deposito per mezzo dello Spirito Santo che abita in noi.   (2 Timoteo 1:13-14)

Ben diverso sarà il destino di coloro che si ostinano a resistere a Gesù Cristo (l’Immagine di Dio), sono costretti ad adorare l’immagine dell’anticristo (con tutte le inevitabili conseguenze di giudizio)!

Se quindi il Vangelo è la Buona Notizia della guarigione definitiva e perfetta dell’uomo, non va quindi annunciato con tecniche “di questo mondo” per “addolcire (alterare, falsificare) la pillola” (quasi che stiamo proponendo una truffa).

Non saranno quindi le belle coreografie a convincere nessuno.

Non saranno le nostre parole più o meno acculturate a fare apprezzare meglio il Vangelo…

…Esso è di per sé la Potenza di Dio:

Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede…

(Romani 1:16)

Se noi per primi, riteniamo che il Vangelo non è la Potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede (pensando che la “coreografia”, la “divisa che indossiamo”, la “cultura e l’arte oratoria che sfoggiamo”), la nostra testimonianza produrrà un fede fondata sulla sapienza umana (nelle sue varie diversificazioni) e non sulla Potenza di Dio!

Ricordiamo cosa scriveva Paolo ai fratelli di Corinto (che amavano l’apparire e la potenza dell’arte oratoria):

io, fratelli, quando venni da voi, non venni ad annunciarvi la testimonianza di Dio con eccellenza di parola o di sapienza; poiché mi proposi di non sapere altro fra voi, fuorché Gesù Cristo e lui crocifisso.

Io sono stato presso di voi con debolezza, con timore e con gran tremore; la mia parola e la mia predicazione non consistettero in discorsi persuasivi di sapienza umana, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza, affinché la vostra fede fosse fondata non sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.   (1 Corinzi 2:1-5)

La Buona Novella va predicata (insegnata in modo dottrinale) e dimostrata (osservandola e mostrandosi come esempio):

 

insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate.

E come potremmo essere dei buoni insegnanti se non mostriamo (nella condotta) come vivere la fede?

La coerenza è fondamentale per poter essere credibili e rendere credibile la nostra parola!

Si predica quindi con “la Parola” e con “la condotta”, possiamo vedere come queste due “predicazioni” devono viaggiare insieme… Paolo così scriveva a Tito (contrapponendo alla predicazione dei falsi dottori, quella che doveva essere la predicazione del suo collaboratore):

tu esponi le cose che sono conformi alla sana dottrina:

- i vecchi siano sobri, dignitosi, assennati, sani nella fede, nell'amore, nella pazienza;

- anche le donne anziane abbiano un comportamento conforme a santità, non siano maldicenti né dedite a molto vino, siano maestre nel bene, per incoraggiare le giovani ad amare i mariti, ad amare i figli, a essere sagge, caste, diligenti nei lavori domestici, buone, sottomesse ai loro mariti, perché la parola di Dio non sia disprezzata.
- Esorta ugualmente i giovani a essere saggi, presentando te stesso in ogni cosa come esempio di opere buone; mostrando nell'insegnamento integrità, dignità, linguaggio sano, irreprensibile, perché l'avversario resti confuso, non avendo nulla di male da dire contro di noi.

Esorta i servi a essere sottomessi ai loro padroni, a compiacerli in ogni cosa, a non contraddirli, a non derubarli, ma a mostrare sempre lealtà perfetta, per onorare in ogni cosa la dottrina di Dio, nostro Salvatore.

Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, e ci insegna a rinunciare all'empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo, aspettando la beata speranza e l'apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù.  Egli ha dato se stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere buone.  Parla di queste cose, esorta e riprendi con piena autorità.  Nessuno ti disprezzi.

(Tito 2:1-15)

La nostra predicazione non deve essere distante dal nostro vivere e per vivere da cristiani occorre avere Lo Spirito Santo in noi (la Potenza di Dio):

…riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra.   (Atti 1:8)

La nostra testimonianza di Cristo deve essere la dimostrazione convincente della nostra fede:

Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.   (Ebrei 11:1)

Un dimostrazione pratica:

                        - nella condotta

                        - nelle parole

Altrimenti la nostra “religiosità” è solo ipocrisia:

Allora Gesù parlò alla folla e ai suoi discepoli, dicendo: «Gli scribi e i farisei siedono sulla cattedra di Mosè. Fate dunque e osservate tutte le cose che vi diranno, ma non fate secondo le loro opere; perché dicono e non fanno.

Infatti, legano dei fardelli pesanti e li mettono sulle spalle della gente; ma loro non li vogliono muovere neppure con un dito.

Tutte le loro opere le fanno per essere osservati dagli uomini; infatti allargano le loro filatterie e allungano le frange dei mantelli; amano i primi posti nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe, i saluti nelle piazze ed essere chiamati dalla gente: "Rabbì!"

Ma voi non vi fate chiamare "Rabbì"; perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli.

Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli.

Non vi fate chiamare guide, perché una sola è la vostra Guida, il Cristo; ma il maggiore tra di voi sia vostro servitore. Chiunque si innalzerà sarà abbassato e chiunque si abbasserà sarà innalzato.

Ma guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché serrate il regno dei cieli davanti alla gente; poiché non vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare. [Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché divorate le case delle vedove e fate lunghe preghiere per mettervi in mostra; perciò riceverete maggior condanna.]
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché viaggiate per mare e per terra per fare un proselito; e quando lo avete fatto, lo rendete figlio della geenna il doppio di voi. Guai a voi, guide cieche, che dite: Se uno giura per il tempio, non importa; ma se giura per l'oro del tempio, resta obbligato. Stolti e ciechi!...

…Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta, dell'aneto e del comino, e trascurate le cose più importanti della legge: il giudizio, la misericordia, e la fede.

Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre.

Guide cieche, che filtrate il moscerino e inghiottite il cammello.

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pulite l'esterno del bicchiere e del piatto, mentre dentro sono pieni di rapina e d'intemperanza.

Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere e del piatto, affinché anche l'esterno diventi pulito.

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che appaiono belli di fuori, ma dentro sono pieni d'ossa di morti e d'ogni immondizia.

Così anche voi, di fuori sembrate giusti alla gente; ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità.

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché costruite i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti e dite: "Se fossimo vissuti ai tempi dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nello spargere il sangue dei profeti!"

In tal modo voi testimoniate contro voi stessi, di essere figli di coloro che uccisero i profeti...

…Io vi dico in verità che tutto ciò ricadrà su questa generazione.

(tratto da Matteo 23:1-36)

 

… e dopo aver finto per un po’:

            Il cane torna al suo vomito e la scrofa lavata torna a rotolarsi nel fango

(tratto da 2 Pietro 2:22)

 

E’ quindi fondamentale preparare l’evangelizzazione con una buona testimonianza:

Carissimi, io vi esorto, come stranieri e pellegrini, ad astenervi dalle carnali concupiscenze che danno l'assalto contro l'anima, avendo una buona condotta fra i pagani, affinché laddove sparlano di voi, chiamandovi malfattori, osservino le vostre opere buone e diano gloria a Dio nel giorno in cui li visiterà.  (1 Pietro 2:11-12)

Non c’è testimone meno attendibile di chi parla di cose che non ha visto e non vive.

Chi predica bene ma vive nella continua contraddizione di una vita dissoluta, fa la caricatura di sé stesso, è un buffone, fa della satura sulla sua stessa persona e scredita la dottrina stessa che predica!

Sarà pazzia… ma al Padre è piaciuto così:

il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione.  (1 Corinzi 1:21)

E questo insegnamento deve essere trasmesso così:

le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad altri.

(2 Timoteo 2:2)

E insieme all’insegnamento deve essere trasmessa anche la condotta da tenere nella sofferenza che inevitabilmente coinvolge il testimone di Cristo, anche in questo Paolo è stato un esempio per Timoteo:

Tu invece hai seguito da vicino il mio insegnamento, la mia condotta, i miei propositi, la mia fede, la mia pazienza, il mio amore, la mia costanza, le mie persecuzioni, le mie sofferenze, quello che mi accadde ad Antiochia, a Iconio e a Listra. Sai quali persecuzioni ho sopportate; e il Signore mi ha liberato da tutte.

Del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati.

(2 Timoteo 3:10-12)

Dobbiamo inoltre considerare che l’evangelizzazione parte dal peccato dell’uomo… non dall’amore di Dio!

Il punto di partenza non è l’Amore di Dio ma il riconoscimento del peccato dell’uomo e l’ira di Dio verso coloro che si oppongono alla Verità.

 

Paolo, ci insegna così, altrimenti non faremo discepoli del Signore ma degli uomini ingannati da un Dio che non esiste… da satana!

Purtroppo molti credono in un dio molto diverso dal Dio che ci ha portato Cristo:

In quello stesso tempo vennero alcuni a riferirgli il fatto dei Galilei il cui sangue Pilato aveva mescolato con i loro sacrifici.

Gesù rispose loro: «Pensate che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, perché hanno sofferto quelle cose?

No, vi dico; ma se non vi ravvedete, perirete tutti allo stesso modo.

O quei diciotto sui quali cadde la torre in Siloe e li uccise, pensate che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?

No, vi dico; ma se non vi ravvedete, perirete tutti come loro».   (Luca 13:1-5)

 

L'ira di Dio (non l’Amore) si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia; poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato.

Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti, e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.

Per questo Dio li ha abbandonati all'impurità, secondo i desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi; essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.

Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura; similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento.

Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente; ricolmi di ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di contesa, di frode, di malignità; calunniatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza affetti naturali, spietati.

Essi, pur conoscendo che secondo i decreti di Dio quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette.   (Romani 1:18-32)

E la fine degli increduli sarà tremenda:

Poi vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra.

La terra e il cielo fuggirono dalla sua presenza e non ci fu più posto per loro.

E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri furono aperti, e fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere.

Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l'Ades restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere.  Poi la morte e l'Ades furono gettati nello stagno di fuoco.  Questa è la morte seconda, cioè lo stagno di fuoco.

E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco.   (Apocalisse 20:11-15)

 

L’autore della lettera agli ebrei ne parla in modo tragico:

Infatti, se persistiamo nel peccare volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati; ma una terribile attesa del giudizio e l'ardore di un fuoco che divorerà i ribelli.

Chi trasgredisce la legge di Mosè viene messo a morte senza pietà sulla parola di due o tre testimoni.

Di quale peggior castigo, a vostro parere, sarà giudicato degno colui che avrà calpestato il Figlio di Dio e avrà considerato profano il sangue del patto con il quale è stato santificato e avrà disprezzato lo Spirito della grazia?  Noi conosciamo, infatti, colui che ha detto: «A me appartiene la vendetta! Io darò la retribuzione E ancora: «Il Signore giudicherà il suo popolo». È terribile cadere nelle mani del Dio vivente.

(Ebrei 10:26-31)

La nostra testimonianza deve quindi essere basata sul giudizio imminente di Dio!

Il timore di Dio deve pervadere il nostro “parlare” ed il nostro “vivere”… nella Chiesa e fuori!

Lo scopo dell’evangelizzazione non è però solo l’ubbidienza ad un ordine o la spinta da senso del dovere… il discepolo di Cristo vive il vero interesse per i perduti adoperandosi per portare la Buona Notizia nel modo migliore, nel modo più efficace, per questo non bisogna “fossilizzarsi” nei metodi utilizzati in un certo contesto storico o ambientale, ma studiare come meglio trasmettere il messaggio nel contesto temporale e abituale che ci si trova davanti.

 

Ricordiamo ancora cosa insegnava Paolo:

…pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti, per guadagnarne il maggior numero; con i Giudei, mi sono fatto giudeo, per guadagnare i Giudei; con quelli che sono sotto la legge, mi sono fatto come uno che è sotto la legge (benché io stesso non sia sottoposto alla legge), per guadagnare quelli che sono sotto la legge; con quelli che sono senza legge, mi sono fatto come se fossi senza legge (pur non essendo senza la legge di Dio, ma essendo sotto la legge di Cristo), per guadagnare quelli che sono senza legge.

Con i deboli mi sono fatto debole, per guadagnare i deboli; mi sono fatto ogni cosa a tutti, per salvarne ad ogni modo alcuni.

E faccio tutto per il vangelo, al fine di esserne partecipe insieme ad altri.  (1 Corinzi 9:19-23)

  Ma il motore della nostra testimonianza deve essere lo stesso “motore” di Dio: l’Amore per i perduti.

 Una caratteristica di Dio e di Gesù Cristo è l’amore per le anime… una forma della generosità di Dio che deve caratterizzare anche i Suoi discepoli… purtroppo molti credenti non sono (siamo) così generosi

 Diventando figli di Dio e quindi simili a Gesù Cristo dovremmo anche ereditare questo aspetto del Suo carattere, Gesù disse a Nicodemo che:

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.

(Giovanni 3:16)

Come figli di Dio, siamo in grado di fare le buone opere… è la nostra vocazione, come ci insegna l’apostolo Paolo:

…infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.   (Efesini 2:10)

Se dunque siamo stati creati in Cristo Gesù per fare le buone opere (il bene) e non lo facciamo… commettiamo peccato, come ci insegna Giacomo:

 Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato.          (Giacomo 4:17)

E quale miglior buona opera è l’annunciare il Vangelo ai perduti?

Ma bisogna imparare e vedere gli uomini con gli occhi di Gesù; Egli aveva tutto un modo particolare di vedere gli uomini… possiamo notare come:

- vedeva le folle di samaritani che salivano verso di lui:

 

La gente uscì dalla città e andò da lui. Intanto i discepoli lo pregavano, dicendo: «Maestro, mangia».

Ma egli disse loro: «Io ho un cibo da mangiare che voi non conoscete».  Perciò i discepoli si dicevano gli uni gli altri: «Forse qualcuno gli ha portato da mangiare?»  Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato, e compiere l'opera sua.

Non dite voi che ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura?

Ebbene, vi dico: alzate gli occhi e guardate le campagne come già biancheggiano per la mietitura.

Il mietitore riceve una ricompensa e raccoglie frutto per la vita eterna, affinché il seminatore e il mietitore si rallegrino insieme.

(Giovanni 4:30-36)

 

- vedeva le folle della Decapoli davanti di lui:

Vedendo le folle, ne ebbe compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore.

Allora disse ai suoi discepoli: «La mèsse è grande, ma pochi sono gli operai.

Pregate dunque il Signore della mèsse che mandi degli operai nella sua mèsse».

(Matteo 9:36-38)

E la chiamata dei discepoli conteneva proprio questa missione:

E disse loro: «Venite dietro a me e vi farò pescatori di uomini…   (Matteo 4:19)

Per questo motivo Gesù stesso comandò ai Suoi discepoli che si preoccupassero di evangelizzare (portare la testimonianza della Buona Notizia):

E disse loro: Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura. Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato.

(Marco 16:15-16)

Per questo motivo:

- Pietro e Giovanni risposero così ai capi religiosi che volevano impedirgli di parlare del Vangelo:

E, avendoli chiamati, imposero loro di non parlare né insegnare affatto nel nome di Gesù.

Ma Pietro e Giovanni risposero loro: «Giudicate voi se è giusto, davanti a Dio, ubbidire a voi anziché a Dio. Quanto a noi, non possiamo non parlare delle cose che abbiamo viste e udite».  (Atti 4:18-20)

 

- Paolo si sentiva obbligato a testimoniare:

Consapevoli dunque del timore che si deve avere del Signore, cerchiamo di convincere gli uomini; e Dio ci conosce a fondo, e spero che nelle vostre coscienze anche voi ci conosciate.  Non ci raccomandiamo di nuovo a voi, ma vi diamo l'occasione di essere fieri di noi, affinché abbiate di che rispondere a quelli che si vantano di ciò che è apparenza e non di ciò che è nel cuore.  Perché se siamo fuor di senno, è per Dio, e se siamo di buon senno, è per voi; infatti l'amore di Cristo ci costringe, perché siamo giunti a questa conclusione: che uno solo morì per tutti, quindi tutti morirono; e ch'egli morì per tutti, affinché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro.  (2 Corinzi 5:11-15)

Perché se evangelizzo, non debbo vantarmi, poiché necessità me n'è imposta; e guai a me, se non evangelizzo!  (1 Corinzi 9:16)

E vedendo i perduti per quello che realmente sono, si arriva a scongiurarli ed esortarli con passione:

E con molte altre parole li scongiurava e li esortava, dicendo: «Salvatevi da questa perversa generazione».               (Atti 2:40)

 

Quindi il discepolo di Cristo deve:

            - trovare nella sua stessa natura spirituale le motivazioni per evangelizzare

            - evangelizzare in ubbidienza all’ordine del Maestro

E la testimonianza resa dal discepolo di Cristo deve essere intellegibile per chi la ascolta, altrimenti non risulterà efficace in quanto incompresa e deve trasmettere non tanto la nostra storia quanto l’azione dello Spirito Santo in noi e quindi essere incentrata:

            - sul problema del peccato

            - sul giudizio derivante dal peccato

            - sull’Opera redentrice operata da Gesù Cristo

            - sull’Opera di santificazione operata da Gesù Cristo

Deve quindi contemplare l’intero messaggio di Gesù Cristo…

insegnare a osservare tutte quante le cose che Egli ha comandate.

Ma evangelizzare (essere testimoni di Cristo) ha un costo… la persecuzione, infatti tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù (ed evangelizzare fa parte di questo vissuto) saranno perseguitati (cfr 2 Timoteo 3:12).

Troveremo sicuramente molti motivi per non testimoniare di Cristo:

- in noi stessi, nella nostra natura carnale, nel nostro egoismo, nel nostro egocentrismo, nella nostra voglia di “apparire” davanti al mondo;

 - negli altri uomini, dei quali elemosiniamo la approvazione e la stima;

 - negli attacchi del nemico (gli attacchi spirituali)

Ma tutto questo non ci deve scoraggiare oltre modo, perché la Promessa del Signore è perentoria rispetto al comandamento:

 Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente.   (Matteo 28:20)

3)         Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente.

(Matteo 28:20)

La garanzia della costante presenza di Gesù al proprio fianco; questa è la consolazione che fa rimanere in piedi il discepolo di Cristo davanti alla persecuzione. E’ esemplare cosa scrive Paolo alla fine dei suoi giorni al discepolo Timoteo:

Quanto a me, io sto per essere offerto in libazione, e il tempo della mia partenza è giunto.

Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede.

Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione.  (2 Timoteo 4:6-8)

CONCLUSIONE

- Noi siamo chiamati ad andare ovunque e testimoniare di Gesù Cristo (e niente altro), nel Nome della Sua Autorità:

            Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra.

 - Noi siamo chiamati ad andare ovunque e testimoniare di Gesù Cristo (e niente altro), battezzando i neofiti e insegnando loro ad osservare (con la parola e con l’esempio) tutte le cose che Lui ha comandate (e niente altro):

Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate.

- Noi siamo chiamati ad andare ovunque e testimoniare di Gesù Cristo (e niente altro), perchè solo Lui ci garantisce la Sua costante presenza fino alla fine dell’età presente (nessun altro… nemmeno i fratelli in fede più cari):

Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente.

                        Paolo stesso ci insegna:

Cerca di venir presto da me, perché Dema, avendo amato questo mondo, mi ha lasciato e se n'è andato a Tessalonica…

…Nella mia prima difesa nessuno si è trovato al mio fianco, ma tutti mi hanno abbandonato; ciò non venga loro imputato!

Il Signore però mi ha assistito e mi ha reso forte, affinché per mezzo mio il messaggio fosse proclamato e lo ascoltassero tutti i pagani; e sono stato liberato dalle fauci del leone.  Il Signore mi libererà da ogni azione malvagia e mi salverà nel suo regno celeste.  A lui sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.  (tratto da 2 Timoteo 4:9-18)

Siamo consapevoli che tutto ciò:

- non appaga la vista umana;

- non ci soddisfa nella nostra carne;

- ci fa sentire servi inutili;

- probabilmente non vedremo mai i risultati con i nostri occhi carnali…

 

…meglio così:

…abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.  (2 Corinzi 4:18)

 

 Gianni Marinuzzi