i fondamenti del Vangelo
Riunirsi come figli di Dio - la Chiesa
L’INSEGNAMENTO BASILARE
RIUNIRSI COME FIGLI DI DIO – LA CHIESA
Abbiamo visto come oggi, chiunque:
- abbia
ascoltato il Vangelo di Gesù
Cristo;
- abbia
creduto il Vangelo di Gesù
Cristo;
- abbia
ricevuto il Vangelo di Gesù
Cristo;
…sia diventato (per
opera di Dio):
- una nuova creatura:
Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie
sono passate: ecco, sono diventate nuove.
(2 Corinzi 5:7)
- in una nuova creazione:
E colui che siede sul trono disse: Ecco, io faccio nuove tutte le cose.
- nella quale è indentificato come
figlio di Dio!
…a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di
diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali
non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo,
ma sono nati da Dio.
Chi vince erediterà queste cose, io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio.
Questo miracolo… questa
resurrezione a nuova vita è ciò che la Parola definisce come “la
Salvezza” (che è già ora una realtà presente – cfr Efesini 1:3-14,
al momento invisibile, ma che sarà pienamente manifestata
nel Giorno di Cristo).
Abbiamo anche visto come, di questa
Salvezza, noi (se siamo
figli di Dio) possiamo
esserne assolutamente certi perché:
- GESU’, LA VERITA’ ce lo ha detto e ci ha rivelato il DISEGNO DI DIO
che la concerne
- DIO E’ POTENTE da portare
a compimento il SUO DISEGNO
- DIO E’ FEDELE e nulla può
ostacolare l’adempimento della SUA VOLONTA’.
Il miracolo
della Salvezza operato da Dio,
realizza quella comunione dell’uomo con Dio nella persona di Gesù
Cristo; ed implica necessariamente una identificazione nella morte e
nella risurrezione con Lui.
Ed abbiamo visto ancora come queste realtà spirituali devono (per
comandamento di Gesù) essere testimoniate mediante dei segni esteriori,
il primo dei quali è il battesimo.
Abbiamo poi considerato come il neonato spirituale ha bisogno di
passare molto tempo con il Padre
per crescere e per questo ha fame e si nutre
del puro latte spirituale che
trova nella lettura e nella meditazione della Parola di Dio e ricerca la
comunione con Lui nella preghiera personale.
Abbiamo ancora imparato come la
persecuzione della nuova creatura sotto ogni aspetto (corpo, anima e
spirito) sia assolutamente normale in quanto parte integrante del
“progetto di salvezza” che si compie nel credente ed è il segno di
essere dalla parte di Colui che
ha vinto, perchè…
tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno
perseguitati
(cfr 1 Timoteo 3:12).
Se dunque siamo diventati figli
di Dio (e tali siamo –
cfr 1 Giovanni 3:1) abbiamo inoltre
considerato che il compito principale di un figlio è di ubbidire
a suo padre, proprio come è stato ubbidiente Gesù stesso perché
…
qual egli è, tali siamo anche noi in questo mondo
(cfr 1 Giovanni 4:17), anche se questo ha un costo (e ci costerà ogni
volta) ma è abbondantemente ricompensato!
Se dunque siamo dichiarati figli
di Dio (in quanto adottati
in Cristo)…
tutti quelli che l'hanno ricevuto
sono tra loro fratelli, come
insegnò Gesù stesso:
…uno solo è il vostro
Maestro e voi siete tutti fratelli…
Nella Chiesa non ci sono quindi “gerarchie” o “privilegi” di diritto tra
i membri, ci sono doni, ruoli,
incarichi per la edificazione comune (e ahimè diverse obbedienze).
E come il battesimo è la
dimostrazione “visibile” della realtà spirituale invisibile, della
totale identificazione del credente nella Persona e nell’Opera di
Cristo, il riunirsi insieme (la comunione fraterna) è la dimostrazione
visibile della realtà spirituale invisibile del coinvolgimento nella
Famiglia di Dio.
Ed a questo punto dobbiamo ricordare che c’è un
ordine (un principio)
divino ben preciso:
Ecco quant'è buono e quant'è piacevole che i fratelli vivano insieme!
È come olio profumato che, sparso sul capo, scende sulla barba, sulla
barba d'Aaronne, che scende fino all'orlo dei suoi vestiti; è come la
rugiada dell'Ermon, che scende sui monti di Sion; là infatti il SIGNORE
ha ordinato che sia la benedizione, la vita in eterno.
(Salmo 133)
Il titolo di questo salmo “canto
dei pellegrinaggi” identifica ogni salmo da 120 al 134, come un
canto che gli esuli ebrei intonavano mentre salivano (sono anche detti
canti dei gradini) a
Gerusalemme per le festività annuali.
Essi erano un popolo… ma a causa della deportazione subita non potevano
ancora vivere come un popolo (erano dispersi), proprio come la Chiesa
che è il popolo di Dio ma in questo tempo questa realtà ci è invisibile
(siamo dispersi)… ma, per fede, possiamo vedere e gustare
quanto è buono e piacevole vivere
insieme quanto coltiviamo la comunione fraterna.
Dobbiamo quindi considerare come il riunirsi insieme come Chiesa (la
comunione fraterna), sia cosa
Buona (per nutrirsi) e
Piacevole (da vedersi) agli occhi del Dio Perfetto… proprio come la
Sua Opera creatrice:
Dio il SIGNORE fece spuntare dal suolo ogni sorta d'alberi piacevoli a
vedersi e buoni per nutrirsi, tra i quali l'albero della vita in mezzo
al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male.
(Genesi 2:9)
Proprio per questo satana tenta di rovinare questa Armonia, insinuandosi
proprio come fece con i nostri avi e cerca continuamente di alterare il
nostro discernimento:
Il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che Dio il
SIGNORE aveva fatti.
Esso disse alla donna: «Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun
albero del giardino?»
La donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne
possiamo mangiare; ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino
Dio ha detto: "Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete"».
Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; ma Dio sa che
nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come
Dio, avendo la conoscenza del bene e del male».
La donna osservò che l'albero era buono per nutrirsi, che era bello da
vedere e che l'albero era desiderabile per acquistare conoscenza; prese
del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed
egli ne mangiò.
(Genesi 3:1-6)
Per questo motivo l’Autore della lettera agli ebrei avverte solennemente
la Chiesa:
…vigilando bene che nessuno resti privo della grazia di Dio; che nessuna
radice velenosa venga fuori a darvi molestia e molti di voi ne siano
contagiati…
Dobbiamo quindi vigilare per
preservare questa bontà e
piacevolezza, perché non sempre questo “riunirsi”
è lodevole… ricordiamo cosa
scriveva Paolo ai corinzi:
Nel darvi queste istruzioni non vi lodo del fatto che vi radunate, non
per il meglio, ma per il peggio.
Ma se si vuole godere della
benedizione del Signore (secondo quanto scritto nel Salmo 133) non
c’è posto più certo del vivere la comunione fraterna (come la intende il
Signore), perché
là infatti il SIGNORE ha ordinato che sia la benedizione, la vita in
eterno!
La stessa benedizione non
potrà esserci quindi se (per scelta scellerata) vogliamo cercare di
godere della benedizione del Signore se non siamo uniti con la chiesa
locale (che è l’immagine della Chiesa spirituale)!
E questo “peccato di discernimento” è uno dei motivi per i quali è
fortemente sconsigliato partecipare alla Cena del Signore:
Perciò, chiunque mangerà il pane o berrà dal calice del Signore
indegnamente, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore.
Ora ciascuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva dal calice;
poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro se stesso, se
non discerne il corpo del Signore.
Per questo motivo molti fra voi sono infermi e malati, e parecchi
muoiono.
Nel desiderio di Dio, come Padre,
è buono e piacevole vedere i
Suoi figli stare uniti
insieme, Egli ha ordinato
che là sia la benedizione, la vita in eterno…
sicuramente è proprio per questo che satana si adopera in tutti i modi
per le divisioni nella chiesa.
Ma in cosa consiste la comunione fraterna?
Sicuramente non significa condividere e coltivare rapporti che sono
propri della nostra natura terrena (carnale
e diabolica) e non si può basare su aspetti tipici della nostra
personalità prettamente “umana”: aspetti caratteriali, culturali,
empatie, simpatie e antipatie, aspetti concernenti il lavoro, gli
affari, la salute personale…
La Comunione fraterna è invece il condividere e coltivare rapporti
propri della nuova creazione: l’opera che il Signore ha cominciato in
noi e che porterà a compimento (per la Sua fedeltà), gli affari di Dio:
l’avanzamento della testimonianza della Sua Gloria; la salute spirituale
del Corpo di Cristo (la Chiesa) e dei singoli fratelli… tutto sulla base
del carattere di Dio e del Suo Amore per tutti gli uomini
indipendentemente da qualsiasi aspetto umano!
Lo “stare insieme per condividere
le benedizioni spirituali” (che diventarono superiori a qualsiasi
altro interesse) fu anche l’atteggiamento spontaneo e naturale dei primi
cristiani:
Tutti quelli che credevano stavano insieme e avevano ogni cosa in
comune; vendevano le proprietà e i beni, e li distribuivano a tutti,
secondo il bisogno di ciascuno.
E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, rompevano il pane
nelle case e prendevano il loro cibo insieme, con gioia e semplicità di
cuore…
La mancanza di questo desiderio di comunione in un cristiano è alquanto
preoccupante (è un sintomo di una malattia spirituale)!
Ed ancora oggi, l’essere membri
della famiglia di Dio (cfr Efesini 2:19) è uno dei grandi privilegi
del cristiano, dobbiamo però sapere che questa
Famiglia non è una famiglia
terrena, ma celeste, come è celeste la casa del Padre, dove Gesù ci sta
preparando delle dimore:
Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto
forse che io vado a prepararvi un luogo?
La Chiesa stessa viene presentata come:
- una casa spirituale (la
casa dove abita il Signore… la Sua casa, edificata con tutta la Sua
Saggezza):
Accostandovi a lui, pietra vivente, rifiutata dagli uomini, ma davanti a
Dio scelta e preziosa, anche voi, come pietre viventi, siete edificati
per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire
sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo.
(1 Pietro 2:4-5)
E come scrisse Salomone (colui che volle edificare la casa “terrena” del
Signore):
La casa si costruisce con la saggezza e si rende stabile con la
prudenza; mediante la scienza, se ne riempiono le stanze di ogni specie
di beni preziosi e gradevoli.
E la casa edificata dalla
Sapienza (Gesù) è perfetta di
una perfezione divina (7):
La saggezza ha fabbricato la sua casa, ha lavorato le sue colonne, in
numero di sette…
- la comunità dei credenti
battezzati (dove Gesù
accoglie tutti i Suoi, senza alcuna distinzione terrena):
Ma ora che la fede è venuta, non siamo più sotto precettore; perché
siete tutti figli di Dio per la fede in Cristo Gesù.
Infatti voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete
rivestiti di Cristo. Non c'è qui né Giudeo né Greco; non c'è né schiavo
né libero; non c'è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in
Cristo Gesù.
Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto
forse che io vado a prepararvi un luogo?
Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò
presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi; e del luogo dove
io vado, sapete anche la via».
Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore…
…Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie conoscono me, come
il Padre mi conosce e io conosco il Padre, e do la mia vita per le
pecore. Ho anche altre pecore, che non sono di quest'ovile; anche quelle
devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo
gregge, un solo pastore.
(tratto da Giovanni 10:11-16)
Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito
Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli
ha acquistata con il proprio sangue.
…eravate erranti come pecore, ma ora siete tornati al pastore e
guardiano delle vostre anime.
E che Pastore!
Il SIGNORE è il mio pastore: nulla mi manca.
Egli mi fa riposare in verdeggianti pascoli, mi guida lungo le acque
calme.
Egli mi ristora l'anima, mi conduce per sentieri di giustizia, per amore
del suo nome.
Quand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte, io non
temerei alcun male, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga
mi danno sicurezza.
Per me tu imbandisci la tavola, sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo; la mia coppa trabocca.
Certo, beni e bontà m'accompagneranno tutti i giorni della mia vita; e
io abiterò nella casa del SIGNORE per lunghi giorni.
(Salmo 23)
-
il corpo di Cristo (dove
mette tutta la sua cura):
Infatti nessuno odia la propria persona, anzi la nutre e la cura
teneramente, come anche Cristo fa per la chiesa…
(Efesini 5:29)
E il cristiano, per tendenza naturale (della nuova Vita), nella attesa
di realizzare questo al ritorno di Cristo, ha tuttora il desiderio di
condividere la propria vita con i fratelli, perché ognuno di noi è
comunque membra della stessa
famiglia… dello stesso corpo:
Poiché, come il corpo è uno e ha molte membra, e tutte le membra del
corpo, benché siano molte, formano un solo corpo, così è anche di
Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati in un unico Spirito per
formare un unico corpo, Giudei e Greci, schiavi e liberi; e tutti siamo
stati abbeverati di un solo Spirito…
…Ora
voi siete il corpo di Cristo e membra di esso, ciascuno per parte sua.
(tratto da 1 Corinzi 12:12-27)
Questo corpo ha Cristo stesso come testa (capo):
…cresciamo
in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo.
Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l'aiuto
fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del
vigore di ogni singola parte, per edificare se stesso nell'amore.
(Efesini 4:15-16)
Questo Corpo di Cristo,
comprende quindi i credenti di tutto il mondo e di tutte le epoche, ma
nel tempo presente noi abbiamo la chiesa locale che è l’espressione
limitata nel tempo e nello spazio, di questa realtà celeste.
Ed è in questo ambito che noi possiamo, fin da ora, sperimentare le
gioie e tutte le benedizioni che potremo gustare in modo perfetto quando
saremo trasformati e sarà manifestata la realtà ad oggi invisibile.
- la sposa di Cristo (dove
Gesù ripone tutto il Suo Amore):
…Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei, per santificarla
dopo averla purificata lavandola con l'acqua della parola, per farla
comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri
simili difetti, ma santa e irreprensibile.
(Efesini 5:25-27)
Il termine “chiesa” significa
letteralmente “chiamati fuori”… ma
chiamati fuori dalle tenebre
per proclamare le virtù di Dio:
Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa,
un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui
che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa; voi, che
prima non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di Dio; voi, che non
avevate ottenuto misericordia, ma ora avete ottenuto misericordia.
Lo stare insieme ha quindi un
preciso scopo: proclamare le
virtù di Dio; dobbiamo inoltre considerare che il Capo e Compitore
della Chiesa è Cristo:
Ogni cosa Ei gli ha posta sotto ai piedi,
e l'ha dato per capo supremo alla Chiesa, che è il corpo di lui, il
compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti.
Se ci pensiamo… quante volte la riunione è una “volgare imitazione”
della Chiesa!
E Gesù garantisce la Sua presenza nella chiesa:
E in verità vi dico anche: se due di voi sulla terra si accordano a
domandare una cosa qualsiasi, quella sarà loro concessa dal Padre mio
che è nei cieli.
Per questi motivi siamo esortati a
non trascurare la comune adunanza:
Facciamo attenzione gli uni agli altri per incitarci all'amore e alle
buone opere, non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono
soliti fare, ma esortandoci a vicenda; tanto più che vedete avvicinarsi
il giorno.
Gesù ha un rapporto tutto particolare con la Chiesa ed ha per lei
ambizioni altissime:
…Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei, per santificarla
dopo averla purificata lavandola con l'acqua della parola, per farla
comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri
simili difetti, ma santa e irreprensibile.
(PERFETTA)
Per questo Dio
ha distribuito dei doni
spirituali:
Circa i doni spirituali, fratelli, non voglio che siate nell'ignoranza…
..Ora vi è diversità di doni, ma vi è un medesimo Spirito.
Vi è diversità di ministeri, ma non v'è che un medesimo Signore.
Vi è varietà di operazioni, ma non vi è che un medesimo Dio, il quale
opera tutte le cose in tutti.
Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene
comune.
Infatti, a uno è data, mediante lo Spirito, parola di sapienza; a un
altro parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito; a un altro,
fede, mediante il medesimo Spirito; a un altro, doni di guarigione, per
mezzo del medesimo Spirito; a un altro, potenza di operare miracoli; a
un altro, profezia; a un altro, il discernimento degli spiriti; a un
altro, diversità di lingue e a un altro, l'interpretazione delle lingue;
ma tutte queste cose le opera quell'unico e medesimo Spirito,
distribuendo i doni a ciascuno in particolare come vuole.
(tratto da 1 Corinzi 12:1-11)
Così anche voi, poiché siete bramosi dei doni spirituali, cercate di
abbondarne per l'edificazione della chiesa.
(1 Corinzi 14:12)
E per questo Dio ha affidato
degli incarichi spirituali (ministeri):
Ora voi siete il corpo di Cristo e membra di esso, ciascuno per parte
sua.
E Dio ha posto nella chiesa in primo luogo degli apostoli, in secondo
luogo dei profeti, in terzo luogo dei dottori, poi miracoli, poi doni di
guarigioni, assistenze, doni di governo, diversità di lingue.
(1 Corinzi 12:27-28)
E per una buona salute di tutto il corpo, ognuno deve sapersi muovere
secondo l’ordine voluto da Dio (la reciproca sottomissione).
Questo ordine spirituale invisibile, si esprime visibilmente mediante la
presenza degli anziani e dei
diaconi nella chiesa locale:
- gli anziani (che
tengono l’ordine dottrinale e
disciplinare per la sana crescita dottrinale della chiesa locale),
che devono avere precise caratteristiche di credibilità, secondo precise
istruzioni:
Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola
moglie, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, non
dedito al vino né violento, ma sia mite, non litigioso, non attaccato al
denaro, che governi bene la propria famiglia e tenga i figli sottomessi
e pienamente rispettosi (perché se uno non sa governare la propria
famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?), che non sia
convertito di recente, affinché non diventi presuntuoso e cada nella
condanna inflitta al diavolo.
Bisogna inoltre che abbia una buona testimonianza da quelli di fuori,
perché non cada in discredito e nel laccio del diavolo.
(1 Timoteo 3:2-7)
Infatti bisogna che il vescovo sia irreprensibile, come amministratore
di Dio; non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento,
non avido di guadagno disonesto, ma ospitale, amante del bene,
assennato, giusto, santo, temperante, attaccato alla parola sicura, così
come è stata insegnata, per essere in grado di esortare secondo la sana
dottrina e di convincere quelli che contraddicono.
(Tito 1:6-9)
- i diaconi (che
tengono l’ordine materiale
nella chiesa locale per rendere l’ambiente adatto alla sana crescita
della Chiesa locale), che devono avere anche loro precise
caratteristiche di credibilità, secondo precise
istruzioni:
…i diaconi devono essere dignitosi, non doppi nel parlare, non propensi
a troppo vino, non avidi di illeciti guadagni; uomini che custodiscano
il mistero della fede in una coscienza pura.
Anche questi siano prima provati; poi svolgano il loro servizio se sono
irreprensibili.
Allo stesso modo siano le donne dignitose, non maldicenti, sobrie,
fedeli in ogni cosa.
I diaconi siano mariti di una sola moglie, e governino bene i loro figli
e le loro famiglie.
Perché quelli che hanno svolto bene il compito di diaconi si acquistano
un grado onorabile e una grande franchezza nella fede che è in Cristo
Gesù.
(1 Timoteo 3:8-13)
A tali conduttori, i membri
della chiesa devono ubbidire e
sottomettersi per averne un
utile:
Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi
vegliano per le vostre anime come chi deve renderne conto, affinché
facciano questo con gioia e non sospirando; perché ciò non vi sarebbe di
alcuna utilità.
(Ebrei 13:17)
E quando una chiesa locale vive secondo l’ordine prestabilito da Dio, il
Signore aggiunge i credenti alla chiesa, affinchè imparino a vivere e
crescere insieme:
Il Signore aggiungeva ogni giorno alla loro comunità quelli che venivano
salvati.
(Atti 2:47)
E lo fa se la chiesa ubbidisce
alla Parola, se si teme il
Signore, si vive la comunione
fraterna:
Quelli che accettarono la sua parola furono battezzati; e in quel giorno
furono aggiunte a loro circa tremila persone.
Ed erano perseveranti nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e
nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere.
Ognuno era preso da timore; e molti prodigi e segni erano fatti dagli
apostoli.
Tutti quelli che credevano stavano insieme e avevano ogni cosa in
comune; vendevano le proprietà e i beni, e li distribuivano a tutti,
secondo il bisogno di ciascuno.
E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, rompevano il pane
nelle case e prendevano il loro cibo insieme, con gioia e semplicità di
cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo.
(Atti 2:41-47)
Se vogliamo quindi far crescere
la chiesa, Paolo ci da un interessante insegnamento:
…cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo.
Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l'aiuto
fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del
vigore di ogni singola parte, per edificare se stesso nell'amore.
(Efesini 4:15-16)
Non possiamo pensare che la chiesa possa quindi
crescere mediante
il vigore di un singolo
membro e di pochi membri… abbiamo necessariamente bisogno dell’apporto
di ogni singola parte.
Abbiamo nei fratelli della chiesa primitiva dei bellissimi esempi:
Pietro dunque, consapevole della situazione, andò a casa di Maria, madre
di Giovanni detto anche Marco, dove molti fratelli erano riuniti in
preghiera.
Il primo giorno della settimana, mentre eravamo riuniti per spezzare il
pane, Paolo, dovendo partire il giorno seguente, parlava ai discepoli, e
prolungò il discorso fino a mezzanotte…
Ma abbiamo anche delle precise
esortazioni:
Facciamo attenzione gli uni agli altri per incitarci all'amore e alle
buone opere, non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono
soliti fare, ma esortandoci a vicenda; tanto più che vedete avvicinarsi
il giorno.
Il nostro amore per Gesù Cristo passa attraverso il nostro rapporto con
la chiesa locale.
Chi ama Cristo ama la Chiesa e chi ama la Chiesa (che ora non è ancora
visibile) ama la chiesa che è ora visibile: la chiesa locale… i
fratelli!
Leggiamo cosa scrive in tal senso l’apostolo Giovanni:
Chi ama suo fratello rimane nella luce e non c'è nulla in lui che lo
faccia inciampare.
In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chiunque
non pratica la giustizia non è da Dio; come pure chi non ama suo
fratello.
Se uno dice: «Io amo Dio», ma odia suo fratello, è bugiardo; perché chi
non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto.
(1 Giovanni 4:20-21)
Se ci impegniamo per realizzare questo… potremo veramente apprezzare
quanto è buono e quanto è
piacevole che fratelli vivano insieme!