Aspettando il Signore ...

 

 

Interrogato poi dai farisei sul quando verrebbe il regno di Dio, rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare gli sguardi; né si dirà: "Eccolo qui", o "eccolo là"; perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi».

 Disse pure ai suoi discepoli: «Verranno giorni che desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, e non lo vedrete. E vi si dirà: "Eccolo là", o "eccolo qui".

Non andate, e non li seguite; perché com'è il lampo che balenando risplende da una estremità all'altra del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno.

(Luca 17:20-24)

 

***

 Gli insegnamenti di Gesù Cristo relativamente alla venuta del Regno di Dio non erano nascosti a nessuno, Lui predicava apertamente del Suo Regno presente e della Sua seconda venuta.

Ogni uomo che aspetta in qualche modo la manifestazione di Gesù Cristo ha fondamentalmente due modi per attenderLo:

- un modo “carnale” ovvero la ricerca di segni tangibili

- un modo “spirituale” ovvero la paziente attesa nella Speranza

 

In questo “aspettare”, l’uomo naturale è incline a farsi un Dio a propria immagine e secondo le proprie aspettative… satana, che ha come unico scopo separare l’uomo da Dio offre agli occhi carnali “qualsiasi” forma di Dio… eccetto il Vero Dio… cercando di confondere con ogni sorta di insidia e di inganno.

Possiamo vedere di seguito questi due modi di aspettare… un modo (quello “carnale” ispirato al modo di aspettare dei farisei del tempo di Gesù) che non porterà a riconoscerLo… ed un modo (quello “spirituale”, ordinato da Gesù stesso) che invece ci insegna a saper aspettare… con pazienza… quella pazienza che viene più volte richiamata come caratteristica del frutto dello Spirito.

 

***

PRIMO MODO DI ASPETTARE: IL MODO DEI FARISEI

 Interrogato poi dai farisei sul quando verrebbe il regno di Dio, rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare gli sguardi; né si dirà: "Eccolo qui", o "eccolo là"; perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi». (Luca 17:20-21)

 

I farisei si aspettavano un regno visibile, tangibile, umanamente glorioso e ricco di benedizioni materiali (la liberazione dal dominio pagano) e la possibilità di rivivere i tempi di pace e prosperità di Salomone... aspettative sbagliate!

Nella loro cecità, avendo il regno di Dio in mezzo a loro continuavano a cercarlo e interrogavano Gesù al riguardo!

L'«eccolo quì», «eccolo là» ci fa comprendere come Gesù sottolineava che essi attendevano con impazienza, qualunque segno utile a realizzare le loro speranze.

 - In quel tempo Giovanni Battista parlava di quel regno come essendo imminente:

Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al vangelo. (Marco 1:15)

 

Giovanni Battista predicava il regno di Dio imminente… ma non era un regno di “giustizia secondo i farisei”, era un regno di Giustizia secondo Dio ravvedetevi e credete al vangelo!

 

Che delusione questo regno di Dio per i suoi contemporanei religiosi!

 - Gesù dichiarava il Regno di Dio come già venuto:

…se è con l'aiuto dello Spirito di Dio che io scaccio i demòni, è dunque giunto fino a voi il regno di Dio. (Matteo 12:28)

 

Ma i farisei non riconoscendo in Gesù niente di quello che loro aspettavano, con maliziosa ironia Gli domandano: "Quanto dovremo ancora aspettare che questo regno di Dio, di cui parli tanto, faccia la sua apparizione?"

 Ma Gesù risponde loro che Il regno di Dio non viene in maniera che si possa “osservare” con “mezzi umani”, e la prova è che il Regno di Dio è in mezzo a voi e non lo sapete riconoscere: ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!

 Gesù, per fare comprendere le cose celesti, paragona il Regno di Dio a figure terrene:

Diceva ancora: «Il regno di Dio è come un uomo che getti il seme nel terreno, e dorma e si alzi, la notte e il giorno; il seme intanto germoglia e cresce senza che egli sappia come. La terra da se stessa porta frutto: prima l'erba, poi la spiga, poi nella spiga il grano ben formato. Quando il frutto è maturo, subito il mietitore vi mette la falce perché l'ora della mietitura è venuta». (Marco 4:26-29)

 

Diceva ancora: «A che paragoneremo il regno di Dio, o con quale parabola lo rappresenteremo? Esso è simile a un granello di senape, il quale, quando lo si è seminato in terra, è il più piccolo di tutti i semi che sono sulla terra; ma quando è seminato, cresce e diventa più grande di tutti gli ortaggi; e fa dei rami tanto grandi, che all'ombra loro possono ripararsi gli uccelli del cielo». (Marco 4:30-32)

 

Diceva ancora: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo paragonerò?

È simile a un granello di senape che un uomo ha preso e gettato nel suo orto; ed è cresciuto ed è divenuto albero; e gli uccelli del cielo si sono riparati sui suoi rami».
E di nuovo disse: «A che cosa paragonerò il regno di Dio? Esso è simile al lievito che una donna ha preso e mescolato in tre misure di farina, finché sia tutta lievitata».
(Luca 13:18-21)

 

Il Regno di Dio viene come “un granello di senape nel terreno”, come “tre misure di farina nella pasta”.

 Il Regno di Dio non viene “in pompa magna, non viene con “una azione visibile e strabiliante, non è nemmeno “osservabile con mezzi umani”.

 Il Regno di Dio è venuto con Gesù Cristo quasi nell’anonimato:

Egli è cresciuto davanti a lui come una pianticella, come una radice che esce da un arido suolo; non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né aspetto tale da piacerci.

Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna. (Isaia 53:2-3)

 

Non dobbiamo quindi presentare un Regno di Dio diverso da questo… non è la potenza del visibile… è la potenza dell’invisibile!

 

Dio, nella Sua onnipotenza, avrebbe potuto scegliere dei mezzi “strabilianti” per far conoscere il Vangelo… Paolo invece scrive che:

…il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione.

I Giudei infatti chiedono miracoli e i Greci cercano sapienza, ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia; ma per quelli che sono chiamati, tanto Giudei quanto Greci, predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio; poiché la pazzia di Dio è più saggia degli uomini e la debolezza di Dio è più forte degli uomini. (1 Corinzi 1:21-25)

 

Essendo Dio stesso invisibile (cfr 1 Timoteo 1:17) anche il Suo Regno è invisibilesolo quando il Regno di Dio entra nel cuore del credente… …quando è avvenuta la nuova nascita… la vita del cuore rigenerato si manifesta nella condotta… gli uomini cominciano ad osservare e riconoscerLo nei Suoi discepoli:

Essi, vista la franchezza di Pietro e di Giovanni, si meravigliavano, avendo capito che erano popolani senza istruzione; riconoscevano che erano stati con Gesù (Atti 4:13)

 

Proprio come il creato parla del Creatore (cfr Romani 1:20)… i redenti parlano del redentorerendono visibile l’Opera di redenzione che Dio ha compiuta nei loro cuori!

Gesù insegna che il Regno di Dio non è quindi qualcosa di visibile, ma esso ha la Sua sede nel cuore e non in cerimonie, riti, edifici, regni terreni

 Paolo scriverà ai romani che:

il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda (cose che si vedono e si gustano con i sensi umani), ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo (cose che non si vedono e non si gustano con sensi umani). (Romani 14:17)

 

ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi».

 Ma Gesù rivolta ai farisei vuole ancora fare comprendere ai farisei che il Regno di Dio era lì davanti a loro e loro non lo volevano accettare!

Egli sta dicendo loro che gli è “sfuggita la sua venuta”, o peggio ancora, che “l'hanno deliberatamente ignorata”.

Questo modo di aspettare… il modo di aspettare degli empi è destinato a restare deluso, come diceva Salomone:

Quando un empio muore, la sua speranza perisce, e l'attesa degli empi è annientata.  (Proverbi 11:7)

 

***

 SECONDO MODO DI ASPETTARE: IL MODO ORDINATO DA GESU’ AI DISCEPOLI

 

Disse pure ai suoi discepoli: «Verranno giorni che desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, e non lo vedrete. E vi si dirà: "Eccolo là", o "eccolo qui".  (Luca 17:22-23a)

 Il Signore, avendo appena risposto ai Farisei, si rivolge ora in modo più speciale ai Suoi discepoli… continua ad istruirli sulla venuta del regno di Dio.

 …Verranno giorni che desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, e non lo vedrete. E vi si dirà: "Eccolo là", o "eccolo qui".

 Voler vedere il Figlio dell’uomo è’ un sano desiderio!

 

Ogni credente non aspira altro… ricordiamo come Giobbe bramava:

Ma io so che il mio Redentore vive e che alla fine si alzerà sulla polvere.

E quando, dopo la mia pelle, sarà distrutto questo corpo, senza la mia carne, vedrò Dio.

Io lo vedrò a me favorevole; lo contempleranno i miei occhi, non quelli d'un altro; il cuore, dal desiderio, mi si consuma! (Giobbe 19:25-27)

 

Paolo scrive a Timoteo che riceveranno una corona di giustizia tutti coloro che amano la Sua apparizione:

Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione. (2 Timoteo 4:8)

 

Tutti noi desideriamo vederlo… desiderare vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo… chi di noi non lo desidera, chi di noi non dice in cuor suo: “Oh se avessimo con noi il nostro Signore e Maestro… non fosse che per un giorno?

 Ma la volontà di Dio è… non lo vedrete!

 

Questa è una verità che dobbiamo accettare.

 Sarebbe sciocco e da disubbidienti il cercare di vedere… …quando Dio ci ha già detto: non lo vedrete!

Egli ha provveduto altri mezzi per consolarci ed accompagnarci nel nostro cammino su questa terra:

 

- La Sua Parola scritta

 

Gesù nella preghiera sacerdotale dell’ultima sera diceva così:

Mentre io ero con loro, io li conservavo nel tuo nome; quelli che tu mi hai dati, li ho anche custoditi, e nessuno di loro è perito, tranne il figlio di perdizione, affinché la Scrittura fosse adempiuta.

Ma ora io vengo a te; e dico queste cose nel mondo, affinché abbiano compiuta in se stessi la mia gioia.

Io ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati, perché non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno.

Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.

Santificali nella verità: la tua parola è verità.

Come tu hai mandato me nel mondo, anch'io ho mandato loro nel mondo.

Per loro io santifico me stesso, affinché anch'essi siano santificati nella verità.

Non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola: che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato. (Giovanni 17:12-17)

 

E Paolo ci conferma l’utilità della Scrittura nella “formazione del Regno di Dio in noi:

Tu, invece, persevera nelle cose che hai imparate e di cui hai acquistato la certezza, sapendo da chi le hai imparate, e che fin da bambino hai avuto conoscenza delle sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù.

Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona. (2 Timoteo 3:14-17)

 

- Lo Spirito Santo in noi, il Consolatore

 

Gesù, sempre durante l’ultima cena con i Suoi disse:

Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. Non vi lascerò orfani; tornerò da voi.

Ancora un po', e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me e io in voi.

Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Giuda (non l'Iscariota) gli domandò: «Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?»

Gesù gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l'amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha mandato.

Vi ho detto queste cose, stando ancora con voi; ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto. (Giovanni 14:15-26)

 

…io vi dico la verità: è utile per voi che io me ne vada; perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò. (Giovanni 16:7)

 

***

 Non andate, e non li seguite; perché com'è il lampo che balenando risplende da una estremità all'altra del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno.  (Luca 17:23b-24)

 

Se il desiderio di vedere anche solo uno di quei giorniè un sano desiderio, che ogni figlio di Dio ha nel Suo cuore, l’ammonimento del Signore a tale proposito è perentorio:

 

Non andate, e non li seguite!

 Il Signore ci insegna che, anche il cercare di vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, non è secondo la volontà di Dio, Paolo scriveva addirittura che:

noi non conosciamo più nessuno da un punto di vista umano; e se anche abbiamo conosciuto Cristo da un punto di vista umano, ora però non lo conosciamo più così.

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove. (2 Corinzi 5:16-17)

 

Siamo quindi chiamati a cercare le cose nuove, le cose della nuova creazione, del Regno di Dio che non sono riscontrabili dal punto di vista umano!

Siamo esortati, insieme ai fratelli di Corinto a fissare lo sguardo verso le cose che non si vedono:

abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne. (2 Corinzi 4:18)

 

Dobbiamo veramente imparare a diffidare sempre di coloro che vogliono “rendere visibile il regno di Dio dal punto di vista umano”… …“stupire gli occhi”… …tuzzicare il “prurito di udire”…

Paolo ancora ci insegna che il pensiero di Dio per i Suoi discepoli è basato non sul vedere ma sull’ascoltare la Parola e prestarGli fede:

Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo. (Romani 10:17)

 

Confermando ancora che camminiamo per fede e non per visione (2 Corinzi 5:7)

 

Perché seguire le “visioni”, il cercare le cose spiritualmente “visibili”, i “segni miracolosi a tutti i costi”, fissare lo sguardo verso le cose che “appagano la vista umana” per confermare e/o rafforzare la fede, è estremamente pericoloso… …si configura perfettamente con la manifestazione dell’empietà degli ultimi tempi:

E allora sarà manifestato l'empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca, e annienterà con l'apparizione della sua venuta.

La venuta di quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, con ogni tipo d'inganno e d'iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all'amore della verità per essere salvati.

Perciò Dio manda loro una potenza d'errore perché credano alla menzogna; affinché tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nell'iniquità, siano giudicati.             (2 Tessalonicesi 2:8-12)

 

Infatti verrà il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma, per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie, e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole.

Ma tu sii vigilante in ogni cosa, sopporta le sofferenze, svolgi il compito di evangelista, adempi fedelmente il tuo servizio.          (2 Timoteo 4:3-5)

 

L’autore della lettera agli ebrei ci insegna invece che:

la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.  (Ebrei 11:1)

 

Paolo ci insegna:

Infatti quelli che sono secondo la carne, pensano alle cose della carne; invece quelli che sono secondo lo Spirito, pensano alle cose dello Spirito.

Ma ciò che brama la carne è morte, mentre ciò che brama lo Spirito è vita e pace; infatti ciò che brama la carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomesso alla legge di Dio e neppure può esserlo; e quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio.  (Romani 8:5-8)

 

Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù (che non si vedono) dove Cristo è seduto alla destra di Dio.

Aspirate alle cose di lassù (che non si vedono), non a quelle che sono sulla terra (che si vedono); poiché voi moriste e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio.

Quando Cristo, la vita nostra, sarà manifestato, allora anche voi sarete con lui manifestati in gloria. (Colossesi 3:1-4)

 

Avendo così lo sguardo intento sulle cose esterne, saremo sempre più attratti da esse, saremo sempre meno affascinati da ciò che è passeggero, è vano, e destinato a finire…

…Gesù insegna così:

«Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano.

Perché dov'è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore.

La lampada del corpo è l'occhio.

Se dunque il tuo occhio è limpido, tutto il tuo corpo sarà illuminato; ma se il tuo occhio è malvagio, tutto il tuo corpo sarà nelle tenebre.

Se dunque la luce che è in te è tenebre, quanto grandi saranno le tenebre!

Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o avrà riguardo per l'uno e disprezzo per l'altro. Voi non potete servire Dio e Mammona.   (Matteo 6:19-24)

 

***

 Quindi non “perdiamo tempo” e non disubbidiamo al Signore nel cercare il Regno di Dio e “le sue manifestazioni” su questa terra, attendiamo con fede e con pazienza la manifestazione del Regno di Dio, quello vero, quello che oggi non si vede ma vive nei nostri cuori per mezzo della Parola di Dio e dello Spirito Santo.

Ricordiamoci che:

siamo stati salvati in speranza.

Or la speranza di ciò che si vede, non è speranza; difatti, quello che uno vede, perché lo spererebbe ancora?

Ma se speriamo ciò che non vediamo, l'aspettiamo con pazienza. (Romani 8:24-25)

 

Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore.

Osservate come l'agricoltore aspetta il frutto prezioso della terra pazientando, finché esso abbia ricevuto la pioggia della prima e dell'ultima stagione.

Siate pazienti anche voi; fortificate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina. (Giacomo 5:7-8)

 

Certa è quest'affermazione: se siamo morti con lui, con lui anche vivremo; se abbiamo costanza, con lui anche regneremo; (2 Timoteo 2:11-12)

 

MA DOBBIAMO CHIEDERCI: STIAMO VERAMENTE ASPETTANDO IL SIGNORE?

 

Fratelli, non vogliamo che siate nell'ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza.

Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati.

Poiché questo vi diciamo mediante la parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre con il Signore.

Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole. (1 Tessalonicesi 4:13-18)

 

Nella lettura dei racconti biblici neotestamentari, possiamo notare come quando una persona si convertiva al Signore, veniva subito battezzata… invitata a farlo… addirittura spinta, come nel caso dell’apostolo Paolo, che indugiava:

Egli soggiunse: "Il Dio dei nostri padri ti ha destinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua bocca.

Perché tu gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai viste e udite.

E ora, perché indugi? Àlzati, sii battezzato e lavato dei tuoi peccati, invocando il suo nome". (Atti 22:14-16)

 

Come mai?

 

Erano anni in cui chi credeva veramente non doveva “aspettare”… …era urgente l’unirsi alla Chiesa… …alla Chiesa perseguitata… non ci si poteva permettere di stare troppo a pensare da che parte stare… …o con il Signore (ed ufficialmente additato come Suo discepolo) o fuori dalla Grazia di Dio e quindi contro il Signore!

 

Erano anni in cui si viveva il ritorno del Signore con urgenza… …quando si soffre si “vede” il Signore più vicino, per questo Paolo dice: Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole!

 

Dobbiamo veramente riconsiderare come viviamo in questo mondo… …questo mondo è la mia patria?

 Sto aspettando il ritorno del mio Signore? Sono pronto a partire con Lui?

 O sono ancora troppo legato a questa terra?

 

Impariamo da Abramo:

Per fede Abraamo, quando fu chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo che egli doveva ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava.

Per fede soggiornò nella terra promessa come in terra straniera, abitando in tende, come Isacco e Giacobbe, eredi con lui della stessa promessa, perché aspettava la città che ha le vere fondamenta e il cui architetto e costruttore è Dio. (Ebrei 11:8-10)

 

Paolo dice che siamo stati fidanzati al Signore:

Infatti sono geloso di voi della gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati a un unico sposo, per presentarvi come una casta vergine a Cristo. (2 Corinzi 11:2)

 

Stiamo aspettando il Signore… il nostro Sposo?

 

E da cosa si vede se una fidanzata sta aspettando il suo promesso sposo?

 Ci stiamo preparando ad accogliere il Signore?

 Stiamo servendo… stiamo operando per Lui… lo onoriamo nella nostra attesa… siamo concentrati sul suo “rientro”?

 

Pietro ci ha scritto:

Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia.

Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati da lui immacolati e irreprensibili nella pace (2 Pietro 3:13-14)

 

Se non siamo concentrati su questo… …forse non lo stiamo veramente aspettando!

 Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni». E chi ode, dica: «Vieni». (Apocalisse 22:17)

 Cosa diciamo noi?

  

 Gianni Marinuzzi