Aspettando il Signore ...
Interrogato poi dai farisei sul quando
verrebbe il regno di Dio, rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo
da attirare gli sguardi; né si dirà: "Eccolo qui", o "eccolo là"; perché,
ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi».
Non andate, e non li seguite; perché
com'è il lampo che balenando risplende da una estremità all'altra del cielo,
così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno.
(Luca
17:20-24)
***
Ogni uomo che aspetta in qualche modo
la manifestazione di Gesù Cristo ha fondamentalmente due modi per
attenderLo:
- un modo “carnale” ovvero la ricerca di segni tangibili
- un modo “spirituale” ovvero la paziente attesa nella Speranza
In questo “aspettare”,
l’uomo naturale è incline a farsi un Dio a propria immagine e secondo le
proprie aspettative… satana, che ha come unico scopo separare l’uomo da
Dio offre agli occhi carnali “qualsiasi”
forma di Dio… eccetto il Vero Dio… cercando di confondere con
ogni sorta di insidia e di inganno.
Possiamo
vedere di seguito questi due modi di aspettare… un modo (quello “carnale”
ispirato al modo di aspettare dei farisei del tempo di Gesù) che non porterà
a riconoscerLo… ed un modo (quello “spirituale”, ordinato da Gesù stesso)
che invece ci insegna a saper aspettare… con
pazienza… quella
pazienza che viene più volte richiamata come caratteristica del
frutto dello Spirito.
***
PRIMO MODO DI ASPETTARE: IL MODO
DEI FARISEI
I farisei si aspettavano
un regno visibile, tangibile,
umanamente glorioso e ricco di
benedizioni materiali (la
liberazione dal dominio pagano) e la possibilità di rivivere i
tempi di pace e prosperità di Salomone...
aspettative sbagliate!
Nella loro cecità, avendo il regno di
Dio in mezzo a loro continuavano a cercarlo e
interrogavano Gesù al
riguardo!
L'«eccolo quì», «eccolo
là» ci fa comprendere come Gesù sottolineava che
essi attendevano con impazienza, qualunque segno utile a realizzare le
loro speranze.
Il tempo è compiuto e il
regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al vangelo.
(Marco 1:15)
Giovanni Battista predicava il regno
di Dio imminente… ma non era un regno
di “giustizia secondo i farisei”, era un regno di Giustizia secondo Dio…
ravvedetevi e credete al vangelo!
Che delusione questo regno di Dio per
i suoi contemporanei religiosi!
…se è con l'aiuto dello Spirito di Dio che io scaccio i demòni,
è dunque giunto fino a voi il regno
di Dio.
(Matteo 12:28)
Ma
i farisei non riconoscendo in Gesù niente di quello che loro aspettavano,
con maliziosa ironia Gli domandano: "Quanto dovremo ancora aspettare che questo regno di Dio, di cui parli
tanto, faccia la sua apparizione?"
Diceva ancora: «Il regno
di Dio è come un uomo che getti il seme nel terreno, e dorma e si alzi,
la notte e il giorno; il seme intanto
germoglia e cresce senza che egli sappia come. La terra da se stessa
porta frutto: prima l'erba, poi la spiga, poi nella spiga il grano ben
formato. Quando il frutto è maturo, subito il mietitore vi mette la falce
perché l'ora della mietitura è venuta».
(Marco 4:26-29)
Diceva ancora: «A che paragoneremo il regno di Dio, o con quale
parabola lo rappresenteremo? Esso è
simile a un granello di senape, il quale, quando lo si è seminato in terra,
è il più piccolo di tutti i semi che sono sulla terra; ma quando è
seminato, cresce e diventa più grande di tutti gli ortaggi; e fa dei rami
tanto grandi, che all'ombra loro possono ripararsi gli uccelli del cielo».
(Marco 4:30-32)
Diceva ancora: «A che cosa è simile
il regno di Dio, e a che cosa lo paragonerò?
È simile a un granello di senape che
un uomo ha preso e gettato nel suo orto; ed è cresciuto ed è divenuto albero; e gli uccelli del cielo si sono
riparati sui suoi rami».
E di nuovo disse: «A che cosa
paragonerò il regno di Dio? Esso
è simile al lievito che una donna ha preso e mescolato in tre misure di
farina, finché sia tutta lievitata».
(Luca 13:18-21)
Il Regno di Dio viene come “un
granello di senape nel terreno”, come “tre misure di farina nella pasta”.
Egli è cresciuto davanti a lui come una pianticella, come una
radice che esce da un arido suolo;
non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né aspetto tale da
piacerci.
Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare
con la sofferenza, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la
faccia, era spregiato, e noi non ne
facemmo stima alcuna.
(Isaia 53:2-3)
Non dobbiamo quindi presentare un
Regno di Dio diverso da questo… non è la potenza del visibile… è la potenza
dell’invisibile!
Dio, nella Sua onnipotenza, avrebbe
potuto scegliere dei mezzi
“strabilianti” per far conoscere il Vangelo… Paolo invece scrive che:
…il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza,
è piaciuto a Dio, nella sua sapienza,
di salvare i credenti con la pazzia della predicazione.
I Giudei infatti chiedono miracoli e i
Greci cercano sapienza, ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i
Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia; ma per quelli che sono chiamati,
tanto Giudei quanto Greci,
predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio; poiché la pazzia
di Dio è più saggia degli uomini e la debolezza di Dio è più forte degli
uomini.
(1 Corinzi 1:21-25)
Essendo Dio stesso
invisibile (cfr 1 Timoteo 1:17) anche il Suo Regno è
invisibile…
solo quando il Regno di Dio entra nel
cuore del credente… …quando è avvenuta la
nuova nascita… la vita del
cuore rigenerato si manifesta nella condotta…
gli uomini cominciano ad osservare e
riconoscerLo nei Suoi discepoli:
Essi, vista la franchezza di Pietro e di Giovanni, si
meravigliavano, avendo capito che erano popolani senza istruzione;
riconoscevano che erano stati con
Gesù…
(Atti 4:13)
Proprio come
il creato parla del Creatore
(cfr Romani 1:20)… i redenti parlano
del redentore… rendono visibile
l’Opera di redenzione che Dio ha compiuta nei loro cuori!
Gesù insegna che
il Regno di Dio non è quindi qualcosa di visibile, ma
esso ha la Sua sede nel cuore e
non in cerimonie, riti, edifici,
regni terreni…
il regno di Dio non consiste in
vivanda né in bevanda (cose che si vedono e si gustano con
i sensi umani), ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo (cose che non
si vedono e non si gustano con sensi umani). (Romani 14:17)
… ecco, il regno di Dio è
in mezzo a voi».
Egli sta dicendo loro che gli è “sfuggita
la sua venuta”, o peggio ancora, che “l'hanno
deliberatamente ignorata”.
Questo modo di aspettare… il modo di
aspettare degli empi è destinato a restare deluso, come diceva Salomone:
Quando un empio muore, la sua speranza perisce, e
l'attesa degli empi è annientata.
(Proverbi 11:7)
***
Disse pure ai suoi
discepoli: «Verranno giorni che
desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, e non lo
vedrete. E vi si dirà: "Eccolo
là", o "eccolo qui". (Luca 17:22-23a)
Ogni credente non aspira altro… ricordiamo come
Giobbe bramava:
Ma io so che il mio
Redentore vive e che alla fine si alzerà sulla polvere.
E quando, dopo la mia
pelle, sarà distrutto questo corpo, senza la mia carne, vedrò Dio.
Io lo vedrò a me favorevole;
lo contempleranno i miei occhi, non quelli d'un altro; il cuore, dal
desiderio, mi si consuma!
(Giobbe
19:25-27)
Paolo scrive
a Timoteo che riceveranno una
corona di giustizia tutti coloro che amano la Sua apparizione:
Ormai mi è riservata la
corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in
quel giorno; e non solo a me, ma anche
a tutti quelli che avranno amato la
sua apparizione.
(2 Timoteo 4:8)
Tutti noi desideriamo vederlo… desiderare vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo… chi di noi non lo desidera, chi di noi non dice in cuor suo: “Oh
se avessimo con noi il nostro Signore e Maestro… non fosse che per un
giorno?”
Questa è una verità che dobbiamo accettare.
Egli ha provveduto altri mezzi per consolarci ed
accompagnarci nel nostro cammino su questa terra:
-
La Sua Parola scritta
Gesù nella preghiera sacerdotale
dell’ultima sera diceva così:
Mentre io ero con loro, io li
conservavo nel tuo nome; quelli che tu mi hai dati, li ho anche custoditi, e nessuno di
loro è perito, tranne il figlio di perdizione, affinché la Scrittura fosse
adempiuta.
Ma ora io vengo a te; e dico queste cose nel mondo,
affinché abbiano compiuta in se stessi la mia gioia.
Io ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati, perché non
sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal
mondo, ma che tu li preservi dal maligno.
Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Santificali nella verità:
la tua parola è verità.
Come tu hai mandato me nel mondo,
anch'io ho mandato loro nel mondo.
Per loro io santifico me stesso, affinché anch'essi siano
santificati nella verità.
Non prego soltanto per questi, ma
anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola: che siano tutti uno; e come tu, o
Padre, sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi: affinché il mondo
creda che tu mi hai mandato.
(Giovanni 17:12-17)
E Paolo ci conferma l’utilità della
Scrittura nella “formazione del Regno di Dio in noi:
Tu, invece, persevera
nelle cose che hai imparate e di cui hai acquistato la certezza, sapendo
da chi le hai imparate, e che fin da bambino hai avuto conoscenza delle
sacre Scritture, le quali
possono darti la sapienza che conduce
alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù.
Ogni Scrittura è ispirata da Dio e
utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia,
perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
(2 Timoteo 3:14-17)
-
Lo Spirito Santo in noi, il Consolatore
Gesù, sempre durante l’ultima cena con
i Suoi disse:
Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; e
io pregherò il Padre, ed Egli vi darà
un altro consolatore, perché stia con voi per sempre,
lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo
vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in
voi. Non vi lascerò orfani; tornerò da voi.
Ancora un po', e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete,
perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno conoscerete che io sono nel
Padre mio, e voi in me e io in voi.
Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi
ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Giuda (non l'Iscariota) gli domandò: «Signore, come mai ti
manifesterai a noi e non al mondo?»
Gesù gli rispose: «Se uno
mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l'amerà, e noi verremo da
lui e dimoreremo presso di lui.
Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non
è mia, ma è del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose, stando ancora con voi; ma
il Consolatore, lo Spirito Santo, che
il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto
quello che vi ho detto.
(Giovanni 14:15-26)
…io vi dico la verità:
è utile per voi che io me ne vada; perché,
se non me ne vado, non verrà a voi il
Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò. (Giovanni 16:7)
***
Se
il desiderio di vedere
anche solo
uno di quei giorni… è un
sano desiderio, che ogni figlio di Dio ha nel Suo cuore,
l’ammonimento del Signore a tale
proposito è perentorio:
Non andate, e non li seguite!
…noi non conosciamo più
nessuno da un punto di vista umano; e
se anche abbiamo conosciuto Cristo da
un punto di vista umano, ora però non lo conosciamo più così.
Se dunque uno è in Cristo, egli è una
nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.
(2 Corinzi 5:16-17)
Siamo quindi chiamati a cercare
le cose nuove, le cose della
nuova creazione, del Regno di Dio che
non sono riscontrabili dal punto di
vista umano!
Siamo esortati, insieme ai fratelli di
Corinto
a fissare lo sguardo verso le cose che non si vedono:
…abbiamo lo sguardo
intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono;
poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono
sono eterne.
(2 Corinzi 4:18)
Dobbiamo veramente
imparare a diffidare sempre di
coloro che vogliono “rendere visibile
il regno di Dio dal punto di vista umano”… …“stupire
gli occhi”… …tuzzicare il “prurito
di udire”…
Paolo ancora ci insegna che il
pensiero di Dio per i Suoi discepoli è basato non
sul vedere ma
sull’ascoltare la Parola e prestarGli
fede:
Così la fede viene da ciò
che si ascolta, e ciò che si
ascolta viene dalla parola di Cristo.
(Romani 10:17)
Confermando ancora che
camminiamo per fede e non per visione
(2 Corinzi 5:7)
Perché
seguire le “visioni”,
il cercare le cose spiritualmente “visibili”, i “segni
miracolosi a tutti i costi”, fissare lo sguardo verso le cose che “appagano
la vista umana” per confermare e/o rafforzare la fede, è estremamente
pericoloso… …si configura perfettamente con la manifestazione dell’empietà
degli ultimi tempi:
E allora sarà manifestato
l'empio, che il Signore
Gesù distruggerà con il soffio
della sua bocca, e annienterà con l'apparizione della sua venuta.
La venuta di quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di Satana,
con ogni sorta di opere potenti, di
segni e di prodigi bugiardi, con ogni tipo d'inganno e d'iniquità a
danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all'amore
della verità per essere salvati.
Perciò Dio manda loro una
potenza d'errore perché credano alla menzogna; affinché tutti quelli che
non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nell'iniquità, siano
giudicati.
(2 Tessalonicesi 2:8-12)
Infatti verrà il tempo
che non sopporteranno più la sana
dottrina, ma, per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran numero
secondo le proprie voglie, e distoglieranno le orecchie dalla verità e si
volgeranno alle favole.
Ma tu sii vigilante in ogni cosa, sopporta le sofferenze, svolgi il
compito di evangelista, adempi fedelmente il tuo servizio.
(2 Timoteo 4:3-5)
L’autore della lettera agli ebrei ci
insegna invece che:
…la fede è certezza di
cose che si sperano, dimostrazione di
realtà che non si vedono.
(Ebrei 11:1)
Paolo ci insegna:
Infatti quelli che sono
secondo la carne, pensano alle cose della carne; invece quelli che sono
secondo lo Spirito, pensano alle cose dello Spirito.
Ma ciò che brama la carne è morte, mentre ciò che brama lo
Spirito è vita e pace; infatti ciò che brama la carne è inimicizia contro
Dio, perché non è sottomesso alla legge di Dio e neppure può esserlo; e
quelli che sono nella carne non
possono piacere a Dio.
(Romani 8:5-8)
Se dunque siete stati risuscitati con Cristo,
cercate le cose di lassù
(che non si vedono)
dove Cristo è seduto alla destra di
Dio.
Aspirate alle cose di lassù (che non si vedono), non a
quelle che sono sulla terra (che si vedono); poiché voi moriste e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio.
Quando Cristo, la vita nostra, sarà
manifestato, allora anche voi sarete con lui manifestati in gloria.
(Colossesi 3:1-4)
Avendo così lo sguardo intento sulle cose esterne, saremo sempre più attratti da esse, saremo
sempre meno affascinati da ciò che è passeggero, è vano, e destinato a
finire…
…Gesù insegna così:
«Non fatevi tesori sulla
terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e
rubano; ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e
dove i ladri non scassinano né rubano.
Perché dov'è il tuo
tesoro, lì sarà anche il tuo cuore.
La lampada del corpo è l'occhio.
Se dunque il tuo occhio è limpido, tutto il tuo corpo sarà
illuminato; ma se il tuo occhio è malvagio, tutto il tuo corpo sarà nelle
tenebre.
Se dunque la luce che è in te è tenebre, quanto grandi saranno le
tenebre!
Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l'uno e amerà
l'altro, o avrà riguardo per l'uno e disprezzo per l'altro.
Voi non potete servire Dio e Mammona.
(Matteo 6:19-24)
***
Ricordiamoci che:
…siamo stati salvati in
speranza.
Or la speranza di ciò che si vede, non
è speranza; difatti, quello che uno vede, perché lo spererebbe ancora?
Ma se speriamo ciò che non vediamo,
l'aspettiamo con pazienza.
(Romani 8:24-25)
Siate dunque pazienti, fratelli, fino
alla venuta del Signore.
Osservate come
l'agricoltore aspetta il frutto prezioso della terra pazientando, finché
esso abbia ricevuto la pioggia della prima e dell'ultima stagione.
Siate pazienti anche voi;
fortificate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina.
(Giacomo 5:7-8)
Certa è quest'affermazione:
se siamo morti con lui, con lui anche
vivremo; se abbiamo costanza, con lui anche regneremo;
(2 Timoteo 2:11-12)
MA DOBBIAMO CHIEDERCI: STIAMO
VERAMENTE ASPETTANDO IL SIGNORE?
Fratelli, non vogliamo che siate
nell'ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come
gli altri che non hanno speranza.
Infatti, se crediamo che Gesù morì e
risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui
quelli che si sono addormentati.
Poiché questo vi diciamo mediante la
parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta
del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; perché il
Signore stesso, con un ordine, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio,
scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi
viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole,
a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre con il Signore.
Consolatevi dunque gli uni gli altri
con queste parole.
(1
Tessalonicesi 4:13-18)
Nella
lettura dei racconti biblici neotestamentari, possiamo notare come quando
una persona si convertiva al Signore, veniva subito battezzata…
invitata a farlo… addirittura spinta, come nel caso dell’apostolo Paolo, che
indugiava:
Egli soggiunse: "Il Dio dei nostri padri ti ha destinato a
conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla
sua bocca.
Perché tu gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle
cose che hai viste e udite.
E ora, perché indugi? Àlzati, sii
battezzato e lavato dei tuoi peccati, invocando il suo nome".
(Atti 22:14-16)
Come mai?
Erano anni
in cui chi credeva veramente non doveva “aspettare”… …era urgente
l’unirsi alla Chiesa… …alla Chiesa perseguitata… non ci si poteva
permettere di stare troppo a pensare da che parte stare… …o
con il Signore (ed
ufficialmente additato come Suo discepolo) o fuori dalla Grazia di Dio e
quindi contro il Signore!
Erano anni
in cui si viveva il ritorno del Signore con urgenza… …quando si soffre si
“vede” il Signore più vicino, per questo Paolo dice:
Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole!
Dobbiamo
veramente riconsiderare come viviamo in questo mondo… …questo mondo è la mia
patria?
Impariamo da
Abramo:
Per fede Abraamo, quando fu chiamato,
ubbidì, per andarsene in un luogo che
egli doveva ricevere in eredità; e
partì senza sapere dove andava.
Per fede soggiornò nella terra promessa come in terra
straniera, abitando in tende, come Isacco e Giacobbe, eredi con lui della
stessa promessa, perché aspettava la
città che ha le vere fondamenta e il cui architetto e costruttore è Dio.
(Ebrei 11:8-10)
Paolo dice
che siamo stati fidanzati al Signore:
Infatti sono geloso di voi della gelosia di Dio, perché
vi ho fidanzati a un unico sposo,
per presentarvi come una casta vergine a Cristo.
(2 Corinzi 11:2)
Stiamo
aspettando il Signore… il nostro Sposo?
E da cosa si vede se una fidanzata sta
aspettando il suo promesso sposo?
Pietro ci ha
scritto:
Ma, secondo la sua
promessa, noi aspettiamo nuovi
cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia.
Perciò, carissimi,
aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati da lui immacolati e
irreprensibili nella pace…
(2 Pietro
3:13-14)
Se non siamo concentrati su questo…
…forse non lo stiamo veramente aspettando!