Un cuore nuovo
Ringrazio Dio Padre per l’amore incondizionato che in Cristo riversa su di
me ogni giorno, per la sua eterna misericordia per me, che ho trovato grazia
presso di lui per mezzo del sacrificio
del suo amato figlio.
Il suo potente Spirito che egli ha fatto si venisse ad abitare in me, mi
guida ogni giorno e mi sostiene nelle mie battaglie quotidiane contro
la mia carne prima e al nemico poi,
per liberarmi dalla bugia e condurmi in tutta la verità, sola ed unica che
mi permette di continuare il cammino che Egli ha preparato e stabilito per
me.
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La riflessione di oggi si concentra in una parte della lettera agli
Efesini, lettera che l’apostolo
scrive alla Chiesa di Efeso ed il
cui tema principale è quello
dell’unità Cristiana, soprattutto ad Efeso dove c’erano i credenti
Giudei convertiti per primi, che tendevano avere un rapporto esclusivo tra
di loro, vivendo separati dai fratelli Gentili .
Il capitolo 4
della lettera, si divide in due parti:
1)
dal V 1 al v 16
l’apostolo Paolo tratta il tema dell’unità della Chiesa
e di tutti i cristiani appunto:
·
nello Spirito,
·
nelle
sette Unità
Vi è
un corpo solo e
un solo Spirito, come pure siete
stati chiamati a una sola speranza,
quella della vostra vocazione. V'è
un solo Signore,
una sola fede,
un solo battesimo, un
solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, fra tutti e in
tutti
·
nella diversità dei doni e la loro unità nel corpo
2)
dal versetto 17 fino al verso 32
si occupa del tema della vita cristiana coerente del singolo credente
Ed è proprio qui che ho trovato nella parola una esortazione forte per me;
ma leggiamo insieme:
"Via da voi ogni amarezza ,
ogni cruccio, ira e clamore e
parole offensive, con ogni sorta
di cattiveria.
Siate invece benevoli e misericordiosi, gli uni verso gli altri,
perdonandovi a vicenda come
anche Dio vi ha perdonati in Cristo”.
(Efesini 4:31-32)
L’espressione “Via da voi”, o
come in altre versioni “ scompaia da voi “o “ togliete da voi” è un
imperativo per ciascuno di noi.
Notiamo
specificamente la parola
ogni. Chi cammina in Cristo non deve lasciare spazio nella
sua vita per alcuna di queste cose. Non basta togliere la maggioranza di
queste cose, bisogna togliere
completamente ogni forma di questi atteggiamenti e comportamenti.
Queste sono opera della carne e fanno
parte della vita nelle tenebre e perciò non hanno posto nella vita di chi
cammina nella luce, ovvero non devono più avere posto alcuno nelle nostre
vite
La
prima cosa menzionata è l'amarezza.
Dobbiamo togliere ogni amarezza dalla nostra vita, ovvero dal nostro cuore.
In sé,
l'amarezza non è un comportamento, piuttosto è qualcosa che è nascosta nel
profondo del nostro cuore. L'amarezza è un veleno che sta nel cuore e che
produce cattivi frutti nella nostra vita e
che porta ad avere un cuore in cui
regnano le tenebre anziché la luce, cosi facendo permettiamo a Satana di
prendere il controllo del nostro cuore e della nostra mente
La
parola di Dio ci dice che l’amarezza si annida addirittura nell’anima
dell’uomo; leggiamo insieme:
Io, perciò, non terrò chiusa la bocca;
nell'angoscia del mio spirito io parlerò,
mi lamenterò nell'amarezza dell'anima mia.
(Giobbe 7:11)
«Io provo disgusto della mia vita; voglio dare libero sfogo al mio
lamento,
voglio parlare nell'amarezza dell'anima mia!
(Giobbe 10:1)
Ecco
proprio come per Giobbe, anche per noi l’amarezza ci porta a
lamentarci, a voler
parlare,ecco non possiamo tenere
dentro questo veleno e dobbiamo rigettarlo.
L’amarezza
inquina il nostro cuore e i nostri pensieri
e sfocia dal di dentro verso fuori, trasformandosi in
Ira la quale si manifesta con
Clamore e le Parole Offensive
che arrivano da dentro sulla nostra bocca , difatti Giacomo scrive:
“
ma la lingua, nessun uomo la può domare; è un male continuo, è piena di veleno mortale.Con essa benediciamo il Signore e Padre; e con essa malediciamo gli uomini che sono fatti a somiglianza di Dio.
Dalla medesima bocca escono benedizioni e maledizioni.
Fratelli miei, non dev'essere così
.La sorgente getta forse dalla medesima apertura il dolce e l'amaro?
Può forse, fratelli miei, un fico produrre olive, o una vite fichi?
Neppure una sorgente salata può dare acqua dolce”.
(Giacomo 3:8-12)
Tutto
questo non è altro che il frutto della nostra vecchia natura, che si
contrappone a quella nuova che Dio a creato in noi alla nuova nascita.
“ma questo è il patto che farò con la casa d'Israele, dopo quei giorni», dice il SIGNORE:
«io metterò la mia legge nell'intimo loro,
la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio,
ed essi saranno mio popolo”.
(Geremia 31:33)
Anche in questo brano dell’antico patto, (che è riferito al popolo di
Israele), troviamo conferma per noi che abbiamo ricevuto per grazia, la
nuova vita e siamo diventati partecipi del popolo di Dio
La nuova natura si esprime o meglio si deve esprimere, perche l’apostolo
dice v 32 Siate! (imperativo)
invece benevoli e misericordiosi, gli uni verso gli altri, perdonandovi
a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo.
E’ necessario che ci auto esaminiamo chiedendo a Dio che attraverso lo
Spirito Santo ci aiuti a
perdonare, ma anche di portare alla nostra mente i fratelli che abbiamo
offeso, e anche i fratelli dai
quali dobbiamo cercare il perdono necessario affinché siamo tutti
liberati , ecco perche l’apostolo insiste nel “
perdonandovi a vicenda “
Dobbiamo vivere nella libertà dei figli di Dio e quindi è necessario
perdonare, in fretta perché ?
·
Perché Dio ci ha perdonati in Cristo
(v 32 )
·
Per non essere raggirati da Satana
Molto spesso le manifestazioni esteriori di cui abbiamo parlato prima ( ira
, parole offensive, maldicenza ..) avvengono molto dopo aver ricevuto un
‘offesa o un torto, o un rifiuto perché abbiamo covato dell’amarezza e del
risentimento (risentire un
sentimento) ecco abbiamo sentito
e risentito più volte le bugie di Satana ).
Perdonare e chiedere perdono in fretta quando ?
·
Sempre ma soprattutto quando ci
accostiamo a Dio
“Se dunque tu stai per offrire la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te,
lascia lì la tua offerta davanti all'altare, e va' prima a riconciliarti con tuo fratello;
poi vieni a
offrire la tua offerta”.
(Matteo
5:23-24)
Grazie al sacrificio di Gesù noi portiamo la nostra offerta
direttamente davanti al trono di
Dio, quando lo Lodiamo, e quando Preghiamo.
E quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno,
perdonate affinché anche il Padre vostro, che è nei
cieli, perdoni i vostri peccati.
(Marco
11:25)
Perdonare come ?
·
Come Dio ci ha perdonati in Cristo
«Non mi ricorderò più dei loro peccati e delle
loro iniquità»
(Ebrei
10:17)
“sopportandovi gli uni gli altri e perdonandovi, se uno ha qualche lamentela contro un altro,
e come Cristo vi ha perdonato, così fate
pure voi.”
(Colossesi
3:13)
Al contrario, quando noi quando cerchiamo di dimenticare scopriamo che non
possiamo farlo, e quando noi ricordiamo il nostro passato per usarlo
contro qualcuno, vuole dire che non abbiamo perdonato.
Dio al contrario pur essendo ONNISCENTE, non userà mai più i nostri peccati
contro di noi perche ci ha perdonati definitivamente
“Egli
tornerà ad avere pietà di noi, metterà sotto i suoi piedi le nostre colpe
e getterà in fondo al mare tutti i nostri peccati”.
(Michea
7:19)
Se pensiamo di perdonare solo quando l’altro si è ravveduto dei propri errori sbagliamo !
Forse non si ravvedrà per lungo tempo, o forse mai, ma ci dobbiamo ricordare che Cristo morì per noi MENTRE gli eravamo nemici:
“Infatti,
mentre noi eravamo ancora senza forza, Cristo, a suo tempo, è morto per gli
empi”.
(Romani
5:6)
Perdonare
per noi molto spesso costa (noi non vorremmo , ma ricordiamoci che Dio per
perdonarci ha pagato un prezzo) anche perche spesso significa vivere con le
conseguenze del peccato di un’altra persona, volenti o nolenti, ma
l’unica nostra
scelta e se vivere nell’amarezza senza aver perdonato, o se vivere nella
libertà avendo perdonato.
Le nostre ferite guariscono con il tempo, ma solo dopo aver fatto la scelta
di perdonare .
Non sta a noi giudicare l’altro perché questo è il compito di Dio, il nostro
è quello di perdonare, che non vuol dire accettare compromessi con “il
peccato”, ma di donare (per–dono) la riconciliazione con noi, cosi come Dio
l’ha offerta a noi che non meritavamo nulla , attraverso il sacrificio di
Gesù, il suo unico figlio.
Quindi il bisogno di perdonare non è tanto una questione tra
noi e chi ci ha offeso, quanto una questione tra noi e Dio:
“E
siate facitori della parola e non uditori soltanto, ingannando voi stessi”.
(Giacomo
1:22)
Fratelli preghiamo, affinché ciò che abbiamo letto, udito e meditato,
produca in noi l’agire così che non siamo soltanto uditori che dimenticano ,
ma operai, che, si ricordino e che reciprocamente si esortano per vivere
quella Nuova Natura che Dio ci ha donato in Cristo Gesù, e per manifestare
i frutti dello Spirito suo che vive in noi .