Salmo 54 - Davide in fuga da Saul

 

  

Il riferimento al contesto:

Vennero a dire a Davide: «Ecco, i Filistei hanno attaccato Cheila e saccheggiato le aie».

E Davide consultò il SIGNORE, dicendo: «Devo andare a sconfiggere questi Filistei?»

Il SIGNORE rispose a Davide: «Va', sconfiggi i Filistei e salva Cheila».

Ma la gente di Davide gli disse: «Tu vedi che già qui in Giuda abbiamo paura; che sarà di noi, se andiamo a Cheila contro le schiere dei Filistei?»

Davide consultò di nuovo il SIGNORE, e il SIGNORE gli rispose e gli disse: «Àlzati, scendi a Cheila, perché io darò i Filistei nelle tue mani».

Davide dunque andò con la sua gente a Cheila, combatté contro i Filistei, portò via il loro bestiame e inflisse loro una grande sconfitta.

Così Davide liberò gli abitanti di Cheila.

Quando Abiatar, figlio di Aimelec, si rifugiò presso Davide a Cheila, portò con sé l'efod.

Saul fu informato che Davide era giunto a Cheila. Saul disse: «Dio lo dà nelle mie mani, poiché è venuto a rinchiudersi in una città che ha porte e sbarre».

Saul dunque convocò tutto il popolo per andare alla guerra, per scendere a Cheila e cingere d'assedio Davide e la sua gente. Ma Davide, avendo saputo che Saul tramava del male contro di lui, disse al sacerdote Abiatar: «Porta qua l'efod».

Poi disse: «SIGNORE, Dio d'Israele, il tuo servo ha sentito come cosa certa che Saul cerca di venire a Cheila per distruggere la città a causa mia. Gli abitanti di Cheila mi daranno nelle sue mani? Saul scenderà davvero come il tuo servo ha sentito dire? SIGNORE, Dio d'Israele, fallo sapere al tuo servo!»

Il SIGNORE rispose: «Scenderà».

Davide chiese ancora: «Gli abitanti di Cheila daranno me e la mia gente nelle mani di Saul?»

Il SIGNORE rispose: «Vi daranno nelle sue mani».

Davide rimase nel deserto, in luoghi sicuri; se ne stette nella regione montuosa del deserto di Zif.

Saul lo cercava continuamente, ma Dio non glielo diede nelle mani.

Davide, sapendo che Saul si era mosso per togliergli la vita, restò nel deserto di Zif, nella foresta.

Allora Gionatan, figlio di Saul, si alzò e andò da Davide nella foresta.

Egli fortificò la sua fiducia in Dio e gli disse: «Non temere; poiché Saul, mio padre, non riuscirà a metterti le mani addosso. Tu regnerai sopra Israele, io sarò il secondo dopo di te; e lo sa bene anche Saul, mio padre».

I due fecero alleanza in presenza del SIGNORE; poi Davide rimase nella foresta e Gionatan andò a casa sua.

Gli Zifei salirono da Saul a Ghibea e gli dissero: «Davide è nascosto fra noi, nei luoghi sicuri della foresta, sul colle di Achila, che è a mezzogiorno del deserto.

Scendi dunque, o re, poiché questo è ciò che tu desideri con tutto il cuore, e penseremo noi a darlo nelle mani del re».

Saul disse: «Siate benedetti dal SIGNORE, voi che avete pietà di me!

Andate, vi prego, informatevi con più certezza per sapere e scoprire il luogo dove abitualmente si ferma e chi l'abbia visto là; poiché mi dicono che egli è molto astuto.

Vedete di conoscere tutti i nascondigli dove egli si rifugia; poi tornate da me con notizie certe e io verrò con voi.

Se egli è nel paese, io lo cercherò fra tutte le migliaia di Giuda».

Quelli dunque partirono e se ne andarono a Zif, precedendo Saul; ma Davide e i suoi erano nel deserto di Maon, nella pianura a mezzogiorno del deserto.

Saul con la sua gente partì in cerca di lui; ma Davide, che ne fu informato, scese dalla roccia e rimase nel deserto di Maon.

Quando Saul lo seppe, andò in cerca di Davide nel deserto di Maon.

Saul camminava da un lato del monte e Davide con la sua gente dall'altro lato; e come Davide affrettava la marcia per sfuggire a Saul e Saul e la sua gente stavano per circondare Davide e i suoi per impadronirsene, arrivò a Saul un messaggero che disse: «Affrèttati a venire, perché i Filistei hanno invaso il paese».

Così Saul smise d'inseguire Davide e andò ad affrontare i Filistei; perciò quel luogo fu chiamato Sela-Ammalecot.

 (1 Samuele 23:14-28)

 

Gli Zifei andarono da Saul a Ghibea e gli dissero: «Davide è nascosto sulla collina di Achila di fronte al deserto!»

(1 Samuele 26:1)

 

***

Il salmo:

Al direttore del coro. Per strumenti a corda.

Cantico di Davide, quando gli Zifei vennero a dire a Saul: «Davide non è forse nascosto tra noi

O Dio, salvami per amor del tuo nome, e fammi giustizia per la tua potenza.

O Dio, ascolta la mia preghiera, porgi orecchio alle parole della mia bocca!

Poiché degli stranieri sono insorti contro di me e dei violenti cercano l'anima mia.

Essi non tengono Dio presente davanti a loro. [Pausa]

Ecco, Dio è il mio aiuto; il Signore è colui che sostiene l'anima mia.

Egli farà ricadere il male sui miei nemici.

Nella tua fedeltà, distruggili!

Con cuore generoso ti offrirò sacrifici; celebrerò il tuo nome, o SIGNORE, perché sei buono; infatti mi hai salvato da ogni disgrazia, e l'occhio mio ha visto sui miei nemici quel che desideravo.

(Salmo 54)

 

***

Al direttore del coro. Per strumenti a corda.

Cantico di Davide, quando gli Zifei vennero a dire a Saul: «Davide non è forse nascosto tra noi

 

Questo salmo è una preghiera fiduciosa di Davide che ha elevato a Dio, quando, inseguito da Saul, fu tradito dagli Zifei... proprio quei fratelli che aveva aiutato nell’assedio a loro imposto dai filistei, che si rivelarono ingrati, infidi, irriconoscenti e traditori.

Davanti alla rabbiosa ricerca di Saul e dalle macchinazioni degli uomini Zifei, Davide dichiara la sua piena fiducia nell’Eterno e nella liberazione che Egli, nella Sua fedeltà, gli concederà.

Per questo motivo, Davide celebra il Nome dell’Eterno.

Per molti aspetti circa la fiducia del giusto riposta in Dio, possiamo ricordare quanto già meditato in occasione dello studio del Salmo 31.

In questo salmo possiamo invece apprezzare come l’invocazione di aiuto di Davide, abbia come motivazione l’amore del Nome dell’Eterno e come mezzo la Sua Potenza.

 

Possiamo dividere questo salmo in tre sezioni:

 - L’INVOCAZIONE DI AIUTO

- LA DICHIARAZIONE CHE DIO E’ IL MIO AIUTO

- LA RICONOSCENZA E LA CELEBRAZIONE

 

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- L’INVOCAZIONE DI AIUTO

 O Dio, salvami per amor del tuo nome, e fammi giustizia per la tua potenza.

O Dio, ascolta la mia preghiera, porgi orecchio alle parole della mia bocca!

Poiché degli stranieri sono insorti contro di me e dei violenti cercano l'anima mia.

Essi non tengono Dio presente davanti a loro. [Pausa]

 

O Dio, salvami per amor del tuo nome

 

La richiesta di Salvezza è sostenuta dall’amore per il Nome dell’Eterno.

Questa non è una frase di rito, è una profonda consapevolezza che Davide (guidato dallo Spirito Santo) ci rivela e che riscontriamo in altri passi della Scrittura, in particolare riferito ad Israele, come popolo infedele ma ugualmente salvato:

Noi e i nostri padri abbiamo peccato, abbiamo mancato, abbiamo fatto il male.

I nostri padri in Egitto non compresero i tuoi prodigi; non ricordarono le tue numerose benedizioni, e si ribellarono presso il mare, il mar Rosso.

Ma egli li salvò per amore del suo nome, per far conoscere la sua potenza.

Sgridò il mar Rosso ed esso si prosciugò; li guidò attraverso gli abissi marini come attraverso un deserto.

Li salvò dalla mano di chi li odiava e li riscattò dalla mano del nemico.

Le acque ricoprirono i loro avversari; non ne scampò neppure uno. (Salmo 106:6-11)

 

Samuele rispose al popolo: «Non temete; è vero, voi avete fatto tutto questo male; tuttavia non allontanatevi dal SIGNORE, ma servitelo con tutto il vostro cuore; non ve ne allontanate, perché andreste dietro a cose vane, che non possono giovare né liberare, perché sono cose vane.

Infatti il SIGNORE, per amore del suo grande nome, non abbandonerà il suo popolo, poiché è piaciuto al SIGNORE di fare di voi il suo popolo. (1 Samuele 12:20-22)

 

Per amore del mio nome io rinvierò la mia ira, e per amor della mia gloria io mi freno per non sterminarti.

Ecco, io ti ho voluto affinare, ma senza ottenere argento; ti ho provato nel crogiuolo dell'afflizione.
Per amor di me stesso, per amor di me stesso io voglio agire; perché infatti dovrei lasciare profanare il mio nome? Io non darò la mia gloria a un altro.
(Isaia 48:9-11)

 

Così parla il Signore, DIO: "Io agisco così, non a causa di voi, o casa d'Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete profanato fra le nazioni dove siete andati.

Io santificherò il mio gran nome che è stato profanato fra le nazioni, in mezzo alle quali voi l'avete profanato; e le nazioni conosceranno che io sono il SIGNORE", dice il Signore, DIO, "quando io mi santificherò in voi, sotto i loro occhi. Io vi farò uscire dalle nazioni, vi radunerò da tutti i paesi, e vi ricondurrò nel vostro paese; vi aspergerò d'acqua pura e sarete puri; io vi purificherò di tutte le vostre impurità e di tutti i vostri idoli.

Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne.

Metterò dentro di voi il mio Spirito e farò in modo che camminerete secondo le mie leggi, e osserverete e metterete in pratica le mie prescrizioni.

Abiterete nel paese che io diedi ai vostri padri, sarete il mio popolo, e io sarò il vostro Dio.

Io vi libererò da tutte le vostre impurità; chiamerò il frumento, lo farò abbondare, e non manderò più contro di voi la fame; farò moltiplicare il frutto degli alberi e il prodotto dei campi, affinché non siate più esposti alla vergogna della fame tra le nazioni.

Allora vi ricorderete delle vostre vie malvagie e delle vostre azioni, che non erano buone, e avrete disgusto di voi stessi a motivo delle vostre iniquità e delle vostre abominazioni.

Non è per amor di voi che agisco così", dice il Signore, DIO, "siatene certi!

Vergognatevi, e siate confusi a motivo delle vostre vie, o casa d'Israele!"

Così parla il Signore, DIO: "Il giorno che io vi purificherò di tutte le vostre iniquità, farò in modo che le città saranno abitate e le rovine saranno ricostruite; la terra desolata sarà coltivata, invece d'essere una desolazione agli occhi di tutti i passanti.

Si dirà: 'Questa terra che era desolata, è diventata come il giardino d'Eden; e queste città che erano deserte, desolate, rovinate, sono fortificate e abitate'.

Le nazioni che saranno rimaste attorno a voi conosceranno che io, il SIGNORE, ho ricostruito i luoghi distrutti e ripiantato il luogo deserto. Io, il SIGNORE, parlo, e mando la cosa a effetto".

Così parla il Signore, DIO: "Anche in questo mi lascerò supplicare dalla casa d'Israele, e glielo concederò: io moltiplicherò loro gli uomini come un gregge.

Come greggi di pecore consacrate, come le greggi di Gerusalemme nelle sue feste solenni, così le città deserte saranno riempite di greggi d'uomini; e si conoscerà che io sono il SIGNORE"». (Ezechiele 36:22-38)

 

Davide stesso ci ricorda che le benedizioni del Sommo Pastore per noi, sono esse stesse in virtù del Suo Nome:

Egli mi fa riposare in verdeggianti pascoli, mi guida lungo le acque calme.

Egli mi ristora l'anima, mi conduce per sentieri di giustizia, per amore del suo nome. (Salmo 23:2-3)

 

Grandi uomini di Dio avevano l’onore del Signore a cuore:

- Mosè:

Perché gli Egiziani direbbero: "Egli li ha fatti uscire per far loro del male, per ucciderli tra le montagne e per sterminarli dalla faccia della terra!" Calma l'ardore della tua ira e pèntiti del male di cui minacci il tuo popolo.

Ricòrdati di Abraamo, d'Isacco e d'Israele, tuoi servi, ai quali giurasti per te stesso, dicendo loro: "Io moltiplicherò la vostra discendenza come le stelle del cielo; darò alla vostra discendenza tutto questo paese di cui vi ho parlato ed essa lo possederà per sempre. (Esodo 32:12-13)

 

- Daniele:

Signore, ascolta! Signore, perdona! Signore, guarda e agisci senza indugio per amore di te stesso, o mio Dio, perché il tuo nome è invocato sulla tua città e sul tuo popolo". (Daniele 9:19)

 

- Asaf:

Soccorrici, o Dio della nostra salvezza, per la gloria del tuo nome; liberaci, e perdona i nostri peccati, per amor del tuo nome.

Perché direbbero i popoli: «Dov'è il loro Dio?»

Si conosca tra le nazioni, sotto i nostri occhi, la vendetta per il sangue dei tuoi servi, che è stato sparso. (Salmo 79:9-10)

 

Dobbiamo quindi considerare che la nostra Salvezza proviene innanzi tutto dall’Amore di Dio per Se stesso, per la Sua Opera, ,da non confondere come uno sterile “narcisismo”, perché in quest’Opera Egli ci coinvolge pienamente, fino a volerci uniti a Lui nel Suo Figlio Gesù Cristo, l’Artefice della nostra Salvezza, il nostro Sposo!

Ma dobbiamo anche considerare come noi ci teniamo all’amore del Nome del Signore.

Possiamo vedere come nel Nuovo Testamento ci sono fratelli che si muovevano ed agivano in favore dei santi proprio con questo sentimento:

Tuttavia, carissimi, benché parliamo così, siamo persuasi riguardo a voi di cose migliori e attinenti alla salvezza; Dio infatti non è ingiusto da dimenticare l'opera vostra e l'amore che avete dimostrato per il suo nome con i servizi che avete resi e che rendete tuttora ai santi.

Soltanto desideriamo che ciascuno di voi dimostri sino alla fine il medesimo zelo per giungere alla pienezza della speranza, affinché non diventiate indolenti, ma siate imitatori di quelli che per fede e pazienza ereditano le promesse. (Ebrei 6:9-10)

 

Carissimo, tu agisci fedelmente in tutto ciò che fai in favore dei fratelli, per di più stranieri.

Questi hanno reso testimonianza del tuo amore, davanti alla chiesa; e farai bene a provvedere al loro viaggio in modo degno di Dio; perché sono partiti per amore del nome di Cristo, senza prender niente dai pagani.

Noi dobbiamo perciò accogliere tali persone, per collaborare in favore della verità. (3 Giovanni 5-8)

 

fammi giustizia per la tua potenza

Un'altra rivelazione che possiamo vedere in questa invocazione di aiuto è che la Giustizia si ottiene per la Potenza di Dio, ,per questo Paolo dichiara espressamente che:

il Vangelo, è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco; poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata. (tratto da Romani 1:16-17)

 

Non attendiamo quindi ad una giustizia che non sia il risultato della Potenza di Dio!

 

Paolo dipinge la vita cristiana costellata da persecuzioni e da difficoltà come un esempio di potenza di Dio sostenuta dalle armi da Lui fornite che stravolgono le situazioni:

Noi non diamo nessun motivo di scandalo affinché il nostro servizio non sia biasimato; ma in ogni cosa raccomandiamo noi stessi come servitori di Dio, con grande costanza nelle afflizioni, nelle necessità, nelle angustie, nelle percosse, nelle prigionie, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, con conoscenza, con pazienza, con bontà, con lo Spirito Santo, con amore sincero; con un parlare veritiero, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nell'umiliazione, nella buona e nella cattiva fama; considerati come impostori, eppure veritieri; come sconosciuti, eppure ben conosciuti; come moribondi, eppure eccoci viventi; come puniti, eppure non messi a morte; come afflitti, eppure sempre allegri; come poveri, eppure arricchendo molti; come non avendo nulla, eppure possedendo ogni cosa! (2 Corinzi 6:3-10)

 

O Dio, ascolta la mia preghiera, porgi orecchio alle parole della mia bocca!

Poiché degli stranieri sono insorti contro di me e dei violenti cercano l'anima mia.

Essi non tengono Dio presente davanti a loro.

 

Davide ha appena invocato la Salvezza e la Giustizia di Dio, dichiarando così che Dio è davanti a Lui e lui ne tiene conto, a differenza dei suoi oppositori che sono di due distinte categorie:

- stranieri (in quanto filistei che invocano l’aiuto di dei vani e vogliono imporre la propria giustizia), essi sono insorti contro di lui;

- violenti (come Saul che essendo privo dello Spirito Santo, ritiratosi da lui per la sua disubbidienza, cerca di farsi giustizia con la violenza), essi cercano l'anima sua.  

 

Ma hanno in comune la stessa cosa, non tengono Dio presente davanti a loro.

 

Paolo nella sua lettera a romani in qualche modo fa la stessa distinzione quando parla:

- dei pagani ribelli:

pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato.

Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti, e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.

Per questo Dio li ha abbandonati all'impurità, secondo i desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi; essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.

Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura; similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento.

Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente; ricolmi di ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di contesa, di frode, di malignità; calunniatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza affetti naturali, spietati.

Essi, pur conoscendo che secondo i decreti di Dio quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette. (Romani 1:21-32)

 

- dei giudei ribelli:

Ora, se tu ti chiami Giudeo, ti riposi sulla legge, ti vanti in Dio, conosci la sua volontà, e sai distinguere ciò che è meglio, essendo istruito dalla legge, e ti persuadi di essere guida dei ciechi, luce di quelli che sono nelle tenebre, educatore degli insensati, maestro dei fanciulli, perché hai nella legge la formula della conoscenza e della verità; come mai dunque, tu che insegni agli altri non insegni a te stesso? Tu che predichi: «Non rubare!» rubi? Tu che dici: «Non commettere adulterio!» commetti adulterio? Tu che detesti gli idoli, ne spogli i templi? Tu che ti vanti della legge, disonori Dio trasgredendo la legge? Infatti, com'è scritto: «Il nome di Dio è bestemmiato per causa vostra fra gli stranieri». (Romani 2:17-24)

 

Finendo per dichiarare ribelli tutti gli uomini dichiarando (proprio come Davide) che non c'è timore di Dio davanti ai loro occhi:

«Non c'è nessun giusto, neppure uno. Non c'è nessuno che capisca, non c'è nessuno che cerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti si sono corrotti. Non c'è nessuno che pratichi la bontà, no, neppure uno».

«La loro gola è un sepolcro aperto; con le loro lingue hanno tramato frode».

«Sotto le loro labbra c'è un veleno di serpenti».

«La loro bocca è piena di maledizione e di amarezza».

«I loro piedi sono veloci a spargere il sangue. Rovina e calamità sono sul loro cammino e non conoscono la via della pace». «Non c'è timore di Dio davanti ai loro occhi». (Romani 3:10-18)

 

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- LA DICHIARAZIONE CHE DIO E’ IL MIO AIUTO

 Ecco, Dio è il mio aiuto; il Signore è colui che sostiene l'anima mia.

Egli farà ricadere il male sui miei nemici.

Nella tua fedeltà, distruggili!

 

L’invocazione di aiuto, alla luce della riflessione, diventa una dichiarazione di fiducia:

Ecco, Dio è il mio aiuto!

Non solo, Egli è Colui che sostiene l'anima mia, che mi tiene in vita, che mi sostiene, che mi rende forte, capace di sopportare tutte le persecuzioni, perché è la mia Salvezza e la mia Giustizia.

L’Eterno è Colui che può cambiare ogni cosa, Colui che seppe creare dal nulla è in grado di cambiare il destino di tutti, che cambia le traiettorie delle frecce, dei dardi infuocati.

Egli farà ricadere il male sui miei nemici.

 

Ed il Signore è fedele, il Suo intervento è certo, come anche la Sua Santa vendetta!

 

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- LA RICONOSCENZA E LA CELEBRAZIONE

Con cuore generoso ti offrirò sacrifici; celebrerò il tuo nome, o SIGNORE, perché sei buono; infatti mi hai salvato da ogni disgrazia, e l'occhio mio ha visto sui miei nemici quel che desideravo.

 

La soddisfazione di Davide è totale, mi hai salvato da ogni disgrazia, e l'occhio mio ha visto sui miei nemici quel che desideravo.

Egli ha visto come l’Eterno aggiusta e completa il Suo disegno in favore di coloro che Lo mettono davanti a loro come Dio e come Giustizia, egli dichiara che mi hai salvato da ogni disgrazia, ogni, tutte!

Tutto questo porta ad una profonda riconoscenza, ,una riconoscenza che va oltre qualsiasi calcolo, , con cuore generoso ti offrirò sacrifici, ,senza riserve, senza calcoli, perché chi crede in Lui è pienamente soddisfatto!

Per questo sta scritto: Dio ama un donatore gioioso. (2 Corinzi 9:7)

 

Perché chi ha riposto tutta la sua fiducia in Lui, ha conosciuto veramente cosa sia la Bontà, ,quella Vera, ,non quella misurata, calcolatrice, ,ed è veramente desideroso e gioioso di celebrare il Suo nome.

 

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CONCLUSIONE

Quello che risalta da questo salmo è la benedizione che riceve colui che mette il Signore davanti a sé.

Proprio come il popolo di Israele nel deserto, in cammino verso la Terra Promessa, aveva davanti a sé la presenza del Signore e grazie ad Essa poteva camminare giorno e notte:

Il SIGNORE andava davanti a loro: di giorno, in una colonna di nuvola per guidarli lungo il cammino; di notte, in una colonna di fuoco per illuminarli, perché potessero camminare giorno e notte.  Egli non allontanava la colonna di nuvola durante il giorno, né la colonna di fuoco durante la notte, dal cospetto del popolo. (Esodo 13:21-22)

 

Così chi confida nel Signore e Lo mette sempre davanti a sé, cammina, è costante, sia in tempo favorevole (di giorno) che in tempo avverso (di notte).

 

Davide scriverà:

Proteggimi, o Dio, perché io confido in te.

Ho detto a Dio: «Tu sei il mio Signore; non ho bene alcuno all'infuori di te».

Quanto ai santi che sono sulla terra, essi sono la gente onorata in cui ripongo tutto il mio affetto.

I dolori di quelli che corrono dietro ad altri dèi saran moltiplicati; io non offrirò le loro libazioni di sangue, né le mie labbra proferiranno i loro nomi.

Il SIGNORE è la mia parte di eredità e il mio calice; tu sostieni quel che mi è toccato in sorte. La sorte mi ha assegnato luoghi deliziosi; una bella eredità mi è toccata!

Benedirò il SIGNORE che mi consiglia; anche il mio cuore mi istruisce di notte.

Io ho sempre posto il SIGNORE davanti agli occhi miei; poich'egli è alla mia destra, io non sarò affatto smosso.

Perciò il mio cuore si rallegra, l'anima mia esulta; anche la mia carne dimorerà al sicuro; poiché tu non abbandonerai l'anima mia in potere della morte, né permetterai che il tuo santo subisca la decomposizione.

Tu m'insegni la via della vita; ci sono gioie a sazietà in tua presenza; alla tua destra vi sono delizie in eterno. (Salmo 16)

 

Gesù si è definito il nostro Buon Pastore, ,ed il Buon Pastore si mette davanti al Suo gregge:

Quando ha messo fuori tutte le sue pecore, va davanti a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. (Giovanni 10:4)

 

Il Buon Pastore protegge e conduce le sue pecore, proprio come la nuvola e la colonna di fuoco:

Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano.

Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo uno». (Giovanni 10:27-30)

 

E l’autore della lettera agli ebrei ci indica dove guardare, dove fissare gli occhi:

fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta.

Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio.

Considerate perciò colui che ha sopportato una simile ostilità contro la sua persona da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate perdendovi d'animo. (Ebrei 12:2-3)

  Gianni Marinuzzi