PRIMA LETTERA DI PAOLO A TIMOTEO
INTRODUZIONE E SALUTO
INTRODUZIONE
IDENTIFICAZIONE DELLA LETTERA
Questa prima lettera a Timoteo fa parte di quelle denominate “lettere
pastorali” (di cui fanno parte le due lettere di Paolo scritte a Timoteo
e la lettera scritta a Tito) e sono le ultime lettere scritte da Paolo e
due dei suoi più fedeli giovani collaboratori.
In queste lettere pastorali sono evidenti:
IDENTIFICAZIONE DI TIMOTEO
Di lui
rendevano buona testimonianza i fratelli che erano a Listra e a Iconio.
(Atti 16:1-2)
Egli, come un buon discepolo,
aveva assistito in prima persona:
Sai quali
persecuzioni ho sopportate; e il Signore mi ha liberato da tutte.
(2 Timoteo 3:10-11)
Discepolare significa tutto questo!
Da come si esprime Paolo possiamo conoscere Timoteo come
un ragazzo timido e non
particolarmente coraggioso:
Non aver
dunque vergogna della testimonianza del nostro Signore, né di me, suo
carcerato; ma soffri anche tu per il vangelo, sorretto dalla potenza di
Dio.
Infatti
non ho nessuno di animo pari al suo che abbia sinceramente a cuore quel
che vi concerne.
Poiché
tutti cercano i loro propri interessi, e non quelli di Cristo Gesù.
Voi sapete
che egli ha dato buona prova di sé, perché ha servito con me la causa
del vangelo, come un figlio con il proprio padre.
(Filippesi
2:19-22)
E questa
profonda stima lo portava ad
inviarlo spesso in missione:
…Ma
ora Timoteo è ritornato
e ci ha recato buone notizie della vostra fede e del vostro amore, e ci
ha detto che conservate sempre un buon ricordo di noi e desiderate
vederci, come anche noi desideriamo vedere voi.
Per questa
ragione, fratelli, siamo stati consolati a vostro riguardo, a motivo
della vostra fede, pur fra tutte le nostre angustie e afflizioni; perché
ora, se state saldi nel Signore, ci sentiamo rivivere.
(tratto da 1 Tessalonicesi 3:1-8)
Durante il periodo passato ad Efeso
(nel terzo viaggio missionario):
Mandati in
Macedonia due dei suoi aiutanti, Timoteo ed Erasto, egli si fermò ancora
per qualche tempo in Asia.
(Atti 19:21-22)
(1 Corinzi 4:17)
(2 Corinzi 1:19)
Durante il periodo di
prigionia passato a Roma:
(Filippesi 2:19)
Fu
“compagno esterno” di viaggio di Paolo
durante il trasferimento da Efeso
in Macedonia passando per Corinto (sotto il complotto dei giudei
(nel terzo
viaggio missionario):
Qui si
trattenne tre mesi.
Poi, dato
che i Giudei avevano ordito un complotto contro di lui mentre stava per
imbarcarsi per la Siria, decise di ritornare attraverso la Macedonia.
Lo
accompagnarono Sòpatro di Berea, figlio di Pirro, Aristarco e Secondo di
Tessalonica, Gaio di Derba, Timoteo e, della provincia d'Asia, Tichico e
Trofimo.
Questi
andarono avanti e ci aspettarono a Troas.
(Atti 20:2-5)
Timoteo scrisse le due lettere ai Tessalonicesi, la seconda lettera ai
Corinzi, la lettera ai Filippesi, la lettera ai Colossesi e a Filemone
insieme a Paolo:
(1 Tessalonicesi
1:1)
(2 Tessalonicesi
1:1)
(2 Corinzi 1:1)
(Filippesi 1:1)
(Colossesi 1:1-2)
(Filemone 1)
(Ebrei 13:23)
Possiamo schematizzare la prima lettera scritta a Timoteo come segue:
1)
Saluto (1:1-2)
2)
Istruzioni
concernenti i falsi dottori (1:3-17)
a.
Azione
destabilizzante dei falsi dottori (1:3-4)
b.
Scopo
dell’incarico (1:5)
c.
False dottrine
proposte dai falsi dottori (1:6-11)
d.
Esperienza di
Paolo a proposito della Grazia (1:12-17)
3)
Affidamento
dell’incarico (1:18-20)
4)
Istruzioni
concernenti la vita nella chiesa (2:1 / 6:19)
a.
Istruzioni sulla
preghiera (2:1-7)
b.
Istruzioni
relativamente agli uomini (2:8)
c.
Istruzioni
relativamente alle donne (2:9-15)
d.
Istruzioni
relativamente agli anziani (3:1-7)
e.
Istruzioni
relativamente ai diaconi (3:8-13)
f.
La chiesa colonna
e sostegno della Verità (3:14-15)
g.
Il mistero della
Pietà (3:16)
h.
L’apostasia futura
(4:1-5)
i.
Comportamento del
buon servitore di Cristo (4:6 / 6:10)
i.
Nell’insegnamento
(4:6-11)
ii.
Nell’esempio
(4:12)
iii.
Nella edificazione
personale (4:13-16)
iv.
Nelle riprensioni
e nelle esortazioni (5:1-2)
v.
Nell’assistenza
delle vedove (5:3-16)
vi.
Nei rapporti con
gli anziani (l’onore ed il rispetto) (5:17-19)
vii.
Nella riprensione
pubblica ed imparziale degli anziani (5:20-21)
viii.
Nella prudenza nei
rapporti spirituali degli anziani (5:22)
ix.
Consiglio
terapeutico personale (5:23)
x.
I peccati e le
buone opere manifeste (5:24-25)
xi.
I rapporti tra i
fratelli schiavi e i padroni (6:1-2)
xii.
I rapporti con gli
eretici e gli avidi (6:3-10)
xiii.
Esortazione e
ordinamento alla santità personale (6:11-16)
xiv.
Istruzioni circa i
fratelli ricchi (6:17-19)
Paolo, apostolo di Cristo Gesù per ordine di Dio,
nostro Salvatore, e di Cristo Gesù, nostra speranza, a Timoteo, mio
legittimo figlio nella fede: grazia, misericordia, pace, da Dio Padre e
da Cristo Gesù nostro Signore.
E Paolo sottolinea come questo
ordine sia stato dato da Dio
nostro Salvatore, ovvero Colui che ci ha salvati,
ci ha salvati per servirLo ed
eseguire i Suoi ordini, non per lasciarci liberi di disonorarLo in
una vita vuota e senza scopo!
Paolo aveva ben compreso questo:
E durante
il viaggio, mentre si avvicinava a Damasco, avvenne che, d'improvviso,
sfolgorò intorno a lui una luce dal cielo e, caduto in terra, udì una
voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?»
Egli
domandò: «Chi sei, Signore?»
E il
Signore: «Io sono Gesù, che tu perseguiti. Àlzati, entra nella città e
ti sarà detto ciò che devi fare».
Gli uomini
che facevano il viaggio con lui rimasero stupiti, perché udivano la
voce, ma non vedevano nessuno.
Saulo si
alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla; e quelli,
conducendolo per mano, lo portarono a Damasco, dove rimase tre giorni
senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda.
Or a
Damasco c'era un discepolo di nome Anania; e il Signore gli disse in
visione: «Anania!»
Egli
rispose: «Eccomi, Signore».
E il
Signore a lui: «Àlzati, va' nella strada chiamata Diritta, e cerca in
casa di Giuda uno di Tarso chiamato Saulo; poiché ecco, egli è in
preghiera, e ha visto in visione un uomo, chiamato Anania, entrare e
imporgli le mani perché ricuperi la vista».
Ma Anania
rispose: «Signore, ho sentito dire da molti di quest'uomo quanto male
abbia fatto ai tuoi santi in Gerusalemme. E qui ha ricevuto autorità dai
capi dei sacerdoti per incatenare tutti coloro che invocano il tuo
nome».
Ma il
Signore gli disse: «Va', perché egli è uno strumento che ho scelto per
portare il mio nome davanti ai popoli, ai re, e ai figli d'Israele;
perché io gli mostrerò quanto debba soffrire per il mio nome».
Allora
Anania andò, entrò in quella casa, gli impose le mani e disse: «Fratello
Saulo, il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada per la quale
venivi, mi ha mandato perché tu riacquisti la vista e sia riempito di
Spirito Santo».
In
quell'istante gli caddero dagli occhi come delle squame, e ricuperò la
vista; poi, alzatosi, fu battezzato. E, dopo aver preso cibo, gli
ritornarono le forze.
Rimase
alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damasco, e si mise subito
a predicare nelle sinagoghe che Gesù è il Figlio di Dio.
Tutti
quelli che lo ascoltavano si meravigliavano e dicevano: «Ma costui non è
quel tale che a Gerusalemme infieriva contro quelli che invocano questo
nome ed era venuto qua con lo scopo di condurli incatenati ai capi dei
sacerdoti?»
Ma Saulo
si fortificava sempre di più e confondeva i Giudei residenti a Damasco,
dimostrando che Gesù è il Cristo.
(Atti 9:1-22)
E lo aveva testimoniato lui stesso:
Caddi a
terra e udii una voce che mi disse: "Saulo, Saulo, perché mi
perseguiti?"
Io
risposi: "Chi sei, Signore?"
Ed egli mi
disse: "Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti".
Coloro che
erano con me videro sì la luce, ma non intesero la voce di colui che mi
parlava.
Allora
dissi: "Signore, che devo fare?"
E il
Signore mi disse: "Àlzati, va' a Damasco, e là ti saranno dette tutte le
cose che ti è ordinato di fare".
E siccome
non ci vedevo più a causa del fulgore di quella luce, fui condotto per
mano da quelli che erano con me; e, così, giunsi a Damasco.
Un certo
Anania, uomo pio secondo la legge, al quale tutti i Giudei che abitavano
là rendevano buona testimonianza, venne da me, e, accostatosi, mi disse:
"Fratello Saulo, ricupera la vista". E in quell'istante riebbi la vista
e lo guardai.
Egli
soggiunse: "Il Dio dei nostri padri ti ha destinato a conoscere la sua
volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua bocca.
Perché tu gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che
hai viste e udite. E ora, perché indugi? Àlzati, sii battezzato e lavato
dei tuoi peccati, invocando il suo nome".
(Atti 22:6-16)
- davanti ad Agrippa:
Tutti noi
cademmo a terra, e io udii una voce che mi disse in lingua ebraica: "Saulo,
Saulo, perché mi perseguiti? Ti è duro ricalcitrare contro il pungolo".
Io dissi:
"Chi sei, Signore?"
E il
Signore rispose: "Io sono Gesù, che tu perseguiti.
Ma àlzati
e sta' in piedi perché per questo ti sono apparso: per farti ministro e
testimone delle cose che hai viste, e di quelle per le quali ti apparirò
ancora, liberandoti da questo popolo e dalle nazioni, alle quali io ti
mando per aprire loro gli occhi, affinché si convertano dalle tenebre
alla luce e dal potere di Satana a Dio, e ricevano, per la fede in me,
il perdono dei peccati e la loro parte di eredità tra i santificati".
(Atti 26:12-18)
In un certo
senso le lettere pastorali sono molto simili al discorso fatto da Paolo
sulla spiaggia di Mileto proprio agli anziani di Efeso (città nella
quale Paolo ordina a Timoteo di rimanere per vigilare e mettere ordine):
Ed ecco
che ora, legato dallo Spirito, vado a Gerusalemme, senza sapere le cose
che là mi accadranno.
So
soltanto che lo Spirito Santo in ogni città mi attesta che mi attendono
catene e tribolazioni.
Ma non
faccio nessun conto della mia vita, come se mi fosse preziosa, pur di
condurre a termine la mia corsa e il servizio affidatomi dal Signore
Gesù, cioè di testimoniare del vangelo della grazia di Dio.
E ora,
ecco, io so che voi tutti fra i quali sono passato predicando il regno,
non vedrete più la mia faccia.
Perciò io
dichiaro quest'oggi di essere puro del sangue di tutti; perché non mi
sono tirato indietro dall'annunciarvi tutto il consiglio di Dio.
Badate a
voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha
costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata
con il proprio sangue.
Io so che
dopo la mia partenza si introdurranno fra di voi lupi rapaci, i quali
non risparmieranno il gregge; e anche tra voi stessi sorgeranno uomini
che insegneranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli.
Perciò
vegliate, ricordandovi che per tre anni, notte e giorno, non ho cessato
di ammonire ciascuno con lacrime.
E ora, vi
affido a Dio e alla Parola della sua grazia, la quale può edificarvi e
darvi l'eredità di tutti i santificati.
Non ho
desiderato né l'argento, né l'oro, né i vestiti di nessuno.
Voi stessi
sapete che queste mani hanno provveduto ai bisogni miei e di coloro che
erano con me.
In ogni
cosa vi ho mostrato che bisogna venire in aiuto ai deboli lavorando
così, e ricordarsi delle parole del Signore Gesù, il quale disse egli
stesso: "Vi è più gioia nel dare che nel ricevere"».
(Atti 20:18-35)
Paolo identifica Dio come nostro
Salvatore (perché fu per la volontà del Padre che Gesù Cristo ci ha
salvati), come disse Gesù stesso:
Infatti
Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma
perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
(Giovanni 3:16-17)
Questa è
la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di
quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell'ultimo giorno.
Poiché
questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e
crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo
giorno».
Però non
la mia volontà, ma la tua sia fatta.
…e di
Cristo Gesù, nostra speranza…
Gesù è la nostra speranza perché in Lui sono tutte le Promesse e le
Benedizioni:
In lui ci
ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e
irreprensibili dinanzi a lui, avendoci predestinati nel suo amore a
essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il
disegno benevolo della sua volontà, a lode della gloria della sua
grazia, che ci ha concessa nel suo amato Figlio.
In lui
abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati
secondo le ricchezze della sua grazia,
che egli ha riversata abbondantemente su di noi dandoci ogni sorta di
sapienza e d'intelligenza, facendoci conoscere il mistero della sua
volontà, secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di
sé, per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti. Esso consiste nel
raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle
che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra.
In lui
siamo anche stati fatti eredi,
essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni
cosa secondo la decisione della propria volontà, per essere a lode della
sua gloria; noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo.
In lui voi
pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della
vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo
dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è pegno della
nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è
acquistati a lode della sua gloria.
(Efesini 1:3-14)
Ma ora, in
Cristo Gesù, voi che allora eravate lontani siete stati avvicinati
mediante il sangue di Cristo.
Lui,
infatti, è la nostra pace; lui che dei due popoli ne ha fatto uno solo e
ha abbattuto il muro di separazione abolendo nel suo corpo terreno la
causa dell'inimicizia, la legge fatta di comandamenti in forma di
precetti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo facendo
la pace; e per riconciliarli tutti e due con Dio in un corpo unico
mediante la sua croce, sulla quale fece morire la loro inimicizia.
Con la sua
venuta ha annunciato la pace a voi che eravate lontani e la pace a
quelli che erano vicini; perché
per mezzo
di lui gli uni e gli altri abbiamo accesso al Padre in un medesimo
Spirito.
(Efesini 2:12-18)
(Colossesi 1:27)
(Tito 2:11-13)
Siate
sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli
che vi chiedono spiegazioni.
(1 Pietro 3:15)
Ed è una
speranza completa:
Voi, che
eravate morti nei peccati e nella incirconcisione della vostra carne,
voi, dico, Dio ha vivificati con lui, perdonandoci tutti i nostri
peccati; egli ha cancellato il documento a noi ostile, i cui
comandamenti ci condannavano, e l'ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla
croce;
ha spogliato i principati e le potenze, ne ha
fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della
croce.
(Colossesi 2:8-15)
…a
Timoteo, mio legittimo (lett. “vero”)
figlio nella fede…
E Paolo è un promotore di questo insegnamento:
Ma dobbiamo
anche considerare come Paolo ritenesse
suoi figli quelli che aveva
generati
in Cristo
Gesù, mediante il vangelo:
Poiché
anche se aveste diecimila precettori in Cristo, non avete però molti
padri; perché sono io che vi ho generati in Cristo Gesù, mediante il
vangelo.
Vi esorto
dunque: siate miei imitatori.
Appunto
per questo vi ho mandato Timoteo, che è mio caro e fedele figlio nel
Signore; egli vi ricorderà come io mi comporto in Cristo Gesù, e come
insegno dappertutto, in ogni chiesa.
…grazia,
misericordia, pace, da Dio Padre e da Cristo Gesù nostro Signore.
Al saluto ordinario implorante
grazia e
pace sui destinatari delle
sue lettere, Paolo aggiunge la parola misericordia.
Queste tre benedizioni spirituali sono quelle che
possono sostenere un figlio di Dio nel suo servizio: