PRIMA LETTERA DI PAOLO A TIMOTEO
Ti ripeto l'esortazione che ti feci mentre andavo in Macedonia, di
rimanere a Efeso per ordinare ad alcuni di non insegnare dottrine
diverse e di non occuparsi di favole e di genealogie senza fine, le
quali suscitano discussioni invece di promuovere l'opera di Dio, che è
fondata sulla fede.
Lo scopo di questo incarico è l'amore che viene da un cuore puro, da una
buona coscienza e da una fede sincera.
Alcuni hanno deviato da queste cose e si sono abbandonati a discorsi
senza senso.
Vogliono essere dottori della legge ma in realtà non sanno né quello che
dicono né quello che affermano con certezza.
Noi sappiamo che la legge è buona, se uno ne fa un uso legittimo;
sappiamo anche che la legge è fatta non per il giusto ma per gl'iniqui e
i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e
gl'irreligiosi, per coloro che uccidono padre e madre, per gli omicidi,
per i fornicatori, per i sodomiti, per i mercanti di schiavi, per i
bugiardi, per gli spergiuri e per ogni altra cosa contraria alla sana
dottrina, secondo il vangelo della gloria del beato Dio, che egli mi ha
affidato.
Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù, nostro Signore,
per avermi stimato degno della sua fiducia, ponendo al suo servizio me,
che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento; ma
misericordia mi è stata usata, perché agivo per ignoranza nella mia
incredulità; e la grazia del Signore nostro è sovrabbondata con la fede
e con l'amore che è in Cristo Gesù.
Certa è quest'affermazione e degna di essere pienamente accettata: che
Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io
sono il primo.
Ma per questo mi è stata fatta misericordia, affinché Gesù Cristo
dimostrasse in me, per primo, tutta la sua pazienza, e io servissi di
esempio a quanti in seguito avrebbero creduto in lui per avere vita
eterna.
Al Re eterno, immortale, invisibile, all'unico Dio, siano onore e gloria
nei secoli dei secoli. Amen.
(1 Timoteo 1:3-17)
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ISTRUZIONI CONCERNENTI I FALSI DOTTORI (1:3-17)
AZIONE DESTABILIZZANTE DEI FALSI DOTTORI (1:3-4)
La profezia di Paolo si rivelò corretta ed ora riprende una esortazione
che aveva già fatto a Timoteo oralmente, molto probabilmente durante il
viaggio da Efeso in Macedonia:
Attraversate quelle regioni, rivolgendo molte esortazioni ai discepoli,
giunse in Grecia. Qui si trattenne tre mesi.
Poi, dato che i Giudei avevano ordito un complotto contro di lui mentre
stava per imbarcarsi per la Siria, decise di ritornare attraverso la
Macedonia.
Lo accompagnarono Sòpatro di Berea, figlio di Pirro, Aristarco e Secondo
di Tessalonica, Gaio di Derba, Timoteo e, della provincia d'Asia,
Tichico e Trofimo. Questi andarono avanti e ci aspettarono a Troas.
Ma questa lettera, oltre a ricordare a Timoteo queste esortazioni, aveva
anche lo scopo di incoraggiarlo a fare questo e contestualmente di
accreditarlo nei confronti della Chiesa quale delegato dell’apostolo
stesso.
Perché il problema era che all’interno di queste chiese era proprio che
alcuni insegnavano dottrine
diverse e si occupavano di favole e di genealogie senza fine, ed è
proprio a questi che Timoteo deve, con piena autorità,
ordinare di non insegnare quelle cose.
E questi falsi dottori insegnavano queste cose con autorità,
nell’apparenza proprio come i veri apostoli di Cristo, infatti troviamo
scritto che:
- si facevano chiamare apostoli:
Non c'è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di
luce.
Non è dunque cosa eccezionale se anche i suoi
servitori si travestono da servitori di giustizia; la loro fine sarà
secondo le loro opere.
(2 Corinzi 11:13-15)
- millantavano credito presso gli apostoli:
Abbiamo saputo che alcuni fra noi, partiti senza
nessun mandato da parte nostra, vi hanno turbato con i loro discorsi,
sconvolgendo le anime vostre.
- scrivevano false lettere apostolari:
Era (ed è anche oggi) un periodo di vera confusione, e questi
insegnamenti deviati e
fuorvianti era costituiti da:
Tutte con molta probabilità di origine giudaica, infatti troviamo altri
riferimenti di Paolo in merito a queste cose:
Anche Pietro contrappone al sano insegnamento le
“favole
abilmente inventate”:
Queste dottrine diverse
(probabilmente contenute nei vangeli apocrifi che cominciavano a girare
già ai tempi dell’apostolo), queste
favole (miti allegorici
derivanti da false profezie, visioni personali date per ispirate)
e di genealogie senza fine
(sensi allegorici legati alle genealogie che si perdevano nella notte
dei tempi) o insegnamenti che volevano promuovere una supremazia
dell’aspetto “carnale” derivante dalla dimostrazione di una qualche
discendenza nel ceppo ebraico, creavano non pochi problemi, anzi
suscitavano discussioni tra i
fratelli invece di promuovere l'opera di Dio, che è fondata sulla fede.
Essi dunque, accompagnati per un tratto dalla chiesa, attraversarono la
Fenicia e la Samaria, raccontando la conversione degli stranieri e
suscitando grande gioia in tutti i fratelli.
Poi, giunti a Gerusalemme, furono accolti dalla chiesa, dagli apostoli e
dagli anziani e riferirono le grandi cose che Dio aveva fatte per mezzo
di loro.
Ma alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti, si
alzarono dicendo: «Bisogna circonciderli e comandare loro di osservare
la legge di Mosè».
E come la Conferenza finì per formalizzare per scritto un insegnamento:
Abbiamo saputo che alcuni fra noi, partiti senza nessun mandato da parte
nostra, vi hanno turbato con i loro discorsi, sconvolgendo le anime
vostre.
Vi abbiamo dunque inviato Giuda e Sila; anch'essi vi riferiranno a voce
le medesime cose. Infatti è parso bene allo Spirito Santo e a noi di non
imporvi altro peso all'infuori di queste cose, che sono necessarie: di
astenervi dalle carni sacrificate agli idoli, dal sangue, dagli animali
soffocati, e dalla fornicazione; da queste cose farete bene a guardarvi.
Ma nonostante l’insegnamento formale della Conferenza di Gerusalemme,
questi falsi dottori non si
fermarono e nella lettera ai
galati ne troviamo descritte le conseguenze:
Ché poi non c'è un altro vangelo; però ci sono alcuni che vi turbano e
vogliono sovvertire il vangelo di Cristo.
Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso
da quello che vi abbiamo annunciato, sia anatema.
Come abbiamo già detto, lo ripeto di nuovo anche adesso: se qualcuno vi
annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema.
E Paolo non risparmia nulla contro questi insegnamenti e questi
personaggi:
Dichiaro di nuovo: ogni uomo che si fa circoncidere, è obbligato a
osservare tutta la legge.
Voi che volete essere giustificati dalla legge, siete separati da
Cristo; siete scaduti dalla grazia.
Poiché quanto a noi, è in spirito, per fede, che aspettiamo la speranza
della giustizia.
Infatti, in Cristo Gesù non ha valore né la circoncisione né l'incirconcisione;
quello che vale è la fede che opera per mezzo dell'amore.
Una tale persuasione non viene da colui che vi chiama. Un po' di lievito
fa lievitare tutta la pasta.
Riguardo a voi, io ho questa fiducia nel Signore, che non la penserete
diversamente; ma colui che vi turba ne subirà la condanna, chiunque egli
sia.
Paolo definisce questi falsi
insegnamenti, favole,
genealogie senza fine, che lui stesso ha definito
un danno, tanta spazzatura:
Se qualcun altro pensa di aver motivo di confidarsi nella carne, io
posso farlo molto di più; io, circonciso l'ottavo giorno, della razza
d'Israele, della tribù di Beniamino, ebreo figlio d'Ebrei; quanto alla
legge, fariseo; quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla
giustizia che è nella legge, irreprensibile.
Ma ciò che per me era un guadagno, l'ho considerato come un danno, a
causa di Cristo.
Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte
all'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il
quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta
spazzatura al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato in lui non
con una giustizia mia, derivante dalla legge, ma con quella che si ha
mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla
fede.
Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua
risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a
lui nella sua morte, per giungere in qualche modo alla risurrezione dei
morti.
- provocano le divisioni:
Ma voi, carissimi, ricordatevi di ciò che gli apostoli del Signore
nostro Gesù Cristo hanno predetto, quando vi dicevano: «Negli ultimi
tempi vi saranno schernitori che vivranno secondo le loro empie
passioni».
Essi sono quelli che provocano le divisioni, gente sensuale, che non ha
lo Spirito.
Ma voi, carissimi, edificando voi stessi nella vostra santissima fede,
pregando mediante lo Spirito Santo, conservatevi nell'amore di Dio,
aspettando la misericordia del nostro Signore Gesù Cristo, a vita
eterna.
Quindi, alla luce della pericolosità di questi personaggi, l’ordine che
Paolo dà a Timoteo è perentorio e diventerà, alla fine della lettera,
più esplicito circa le motivazioni, l’oggetto degli insegnamenti e le
conseguenze di questi:
Lo stesso ordine Paolo lo dà anche a Tito, per quanto concerne la chiesa
che è in Creta:
Queste cose sono buone e utili agli uomini.
Ma quanto alle questioni stolte, alle genealogie, alle contese, e alle
dispute intorno alla legge, evitale, perché sono inutili e vane.
Ammonisci l'uomo settario una volta e anche due; poi evitalo; sapendo
che un tal uomo è traviato e pecca, condannandosi da sé.
(Tito 3:8-11)
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ISTRUZIONI CONCERNENTI I FALSI DOTTORI (1:3-17)
LO SCOPO DELL’INCARICO (1:5)
E’ curioso che In un incarico a carattere imperativo Paolo segnali come
scopo dell’incarico stesso
l'amore che viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede
sincera.
In realtà non è affatto curioso, siamo noi che abbiamo una visione
dell’amore alquanto distorta dai concetti di questo mondo, dove il
buonismo viene scambiato per amore e l’amore viene scambiato per
crudeltà!
Non risparmiare la correzione al bambino; se lo batti con la verga, non
ne morrà; lo batterai con la verga, ma lo salverai dal soggiorno dei
morti.
(Proverbi 23:3-4)
Castiga tuo figlio, mentre c'è ancora speranza, ma non lasciarti andare
sino a farlo morire.
(Proverbi 19:5)
Castigando la sua iniquità tu correggi l'uomo, distruggi come tarlo quel
che ha di più caro; certo, ogni uomo non è che vanità.
(Salmo 39:11)
Figlio mio, non disprezzare la correzione del SIGNORE, non ti ripugni la
sua riprensione, perché il SIGNORE riprende colui che egli ama, come un
padre il figlio che gradisce.
Sopportate queste cose per la vostra correzione.
Dio vi tratta come figli; infatti, qual è il figlio che il padre non
corregga?
Ma se siete esclusi da quella correzione di cui tutti hanno avuto la
loro parte, allora siete bastardi e non figli…
…È vero che qualunque correzione sul momento non sembra recare gioia, ma
tristezza; in seguito tuttavia produce un frutto di pace e di giustizia
in coloro che sono stati addestrati per mezzo di essa.
(tratto da Ebrei 12:7-11)
1) Perché il vero amore viene da
un cuore puro, un cuore rigenerato dallo Spirito Santo:
3) Perché il vero amore viene da
una fede non finta (lett.
anypokritou, non ipocrita):
Ricordo infatti la fede sincera che è in te, la quale abitò prima in tua
nonna Loide e in tua madre Eunice, e, sono convinto, abita pure in te.
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ISTRUZIONI CONCERNENTI I FALSI DOTTORI (1:3-17)
FALSE DOTTRINE PROPOSTE DAI FALSI DOTTORI (1:6-11)
Vogliono essere dottori della legge ma in realtà non sanno né quello che
dicono né quello che affermano con certezza.
Noi sappiamo che la legge è buona, se uno ne fa un uso legittimo;
sappiamo anche che la legge è fatta non per il giusto ma per gl’iniqui e
i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e
gl’irreligiosi, per coloro che uccidono padre e madre, per gli omicidi,
per i fornicatori, per i sodomiti, per i mercanti di schiavi, per i
bugiardi, per gli spergiuri e per ogni altra cosa contraria alla sana
dottrina, secondo il vangelo della gloria del beato Dio, che egli mi ha
affidato.
Paolo evidenzia come l’azione destabilizzante dei falsi dottori ha già
procurato danni alla chiesa, infatti
alcuni hanno deviato da queste
cose (lett. hanno mancato il bersaglio)
e si sono abbandonati a discorsi
senza senso (lett.
mataiologhian, parole vuote, sciocche, inutili, superficiali).
Questo passo ci fa comprendere come chi perde di vista la meta suprema
della vita cristiana e devia dalla via che vi conduce (trascurando
la purezza del cuore, la
rettitudine della coscienza e la sincerità della fede), prenderà
facilmente quella del “fare
discorsi senza senso”, delle
diverse dottrine, delle
favole, dei discorsi inutili
e dannosi, quelle “questioni
curiose” che sono senza una vera utilità pratica, che servono solo a far
“ragionare la mente” e non esigono uno sforzo morale di santificazione;
e questo era lo stato di queste persone di cui parla l’apostolo a
Timoteo.
Dobbiamo sempre ricordarci che
la Chiesa è nata dalla predicazione della Verità del Vangelo, ma fin
dall’inizio troviamo la tendenza a tralasciare le cose essenziali del
Vangelo per quelle che sono secondarie.
E la tentazione di chi pasce il gregge di Dio è sempre quella di
trascurare la semplicità dell’insegnamento del Vangelo che nutre e
santifica le anime, per “pascere se stesso”
attirando l’attenzione mediante curiosità, temi, insegnamenti di
poca (se non nessuna) utilità, tantomeno virtù santificante.
E dobbiamo considerare (e constatare) che il falso insegnamento è
contagioso, non dobbiamo mai sottovalutarne gli effetti, che sono
devastanti!
Al di fuori della sana dottrina (lett.
didaskalia,
insegnamento, termine usato
sette volte in questa lettera) sono tutti
discorsi senza senso, non
portano a nulla, o meglio portano alla rovina!
Così la legge è stata come un precettore per condurci a Cristo, affinché
noi fossimo giustificati per fede.
…perché mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti
a lui; infatti la legge dà soltanto la conoscenza del peccato.
Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la
giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti:
vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per
tutti coloro che credono - infatti non c'è distinzione: tutti hanno
peccato e sono privi della gloria di Dio - ma sono giustificati
gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo
Gesù.
Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede
nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza
verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza;
e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia
giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù.
Vi è quindi:
- un uso legittimo della Legge
(quello di condurci a Cristo);
Paolo allora vuole ricordare il principio fondamentale a cui deve
ispirarsi chiunque voglia fare un uso corretto della Legge:
LA LEGGE NON E’ STATA DATA PER I GIUSTI MA PER I PECCATORI
E quando Paolo parla di giusti,
parla di coloro che sono
giustificati in Cristo!
La Legge,
dando la conoscenza del peccato,
è fatta non per il giusto ma per gl'iniqui e i ribelli, per gli empi e i
peccatori, per i sacrileghi e gl'irreligiosi, per coloro che uccidono
padre e madre, per gli omicidi, per i fornicatori, per i sodomiti, per i
mercanti di schiavi, per i bugiardi, per gli spergiuri e per ogni altra
cosa contraria alla sana dottrina, secondo il vangelo della gloria del
beato Dio, che egli mi ha affidato.
La Legge è fatta per poter denunciare lo stato di peccato dell’uomo,
in tutte le sue manifestazioni peccaminose che altrimenti non sarebbero
evidenti e, per mezzo di Essa, diventa “estremamente
peccante”:
Ciò che è buono, diventò dunque per me morte? No di certo!
È invece il peccato che mi è diventato morte, perché si rivelasse come
peccato, causandomi la morte mediante ciò che è buono; affinché, per
mezzo del comandamento, il peccato diventasse estremamente peccante.
…per gli iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori…
1°
e 2° comandamento:
Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù
ne' cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra; non ti
prostrare dinanzi a tali cose e non servir loro, perché io, l'Eterno,
l'Iddio tuo, sono un Dio geloso che punisco l'iniquità dei padri sui
figliuoli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi
odiano, e uso benignità, fino alla millesima generazione, verso quelli
che m'amano e osservano i miei comandamenti.
…per i sacrileghi e gl'irreligiosi…
3° e 4° comandamento:
Non usare il nome dell'Eterno, ch'è l'Iddio tuo, in vano; perché
l'Eterno non terrà per innocente chi avrà usato il suo nome in vano.
Ricordati del giorno del riposo per santificarlo.
Lavora sei giorni e fa' in essi ogni opera tua; ma il settimo è giorno
di riposo, sacro all'Eterno, ch'è l'Iddio tuo; non fare in esso lavoro
alcuno, né tu, né il tuo figliuolo, né la tua figliuola, né il tuo
servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero ch'è dentro
alle tue porte; poiché in sei giorni l'Eterno fece i cieli, la terra, il
mare e tutto ciò ch'è in essi, e si riposò il settimo giorno; perciò
l'Eterno ha benedetto il giorno del riposo e l'ha santificato.
…per coloro che uccidono padre e
madre…
… per gli omicidi…
… per i fornicatori, per i
sodomiti …
… per i mercanti di schiavi …
Quindi la Legge, da all’uomo la conoscenza del peccato, ne rivela la
potenza maligna e le funeste conseguenze, scuotendo la coscienza e
facendo sentire il bisogno della liberazione, ma la Legge non libera,
accusa, è questa la sua funzione.
Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo
Gesù, perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha
liberato dalla legge del peccato e della morte.
Infatti, ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva
impotente, Dio lo ha fatto; mandando il proprio Figlio in carne simile a
carne di peccato e, a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella
carne, affinché il comandamento della legge fosse adempiuto in noi, che
camminiamo non secondo la carne, ma secondo lo Spirito.
E noi sappiamo che:
…dalla sua pienezza
(dalla pienezza di Cristo) noi
tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia.
Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità
sono venute per mezzo di Gesù Cristo.
(Giovanni 1:16-17)
Sappiamo infatti che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui
affinché il corpo del peccato fosse annullato e noi non serviamo più al
peccato; infatti colui che è morto è libero dal peccato.
… infatti
il peccato non avrà più potere su di voi; perché non siete sotto la
legge ma sotto la grazia.
(tratto da Romani 6:6-14)
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ISTRUZIONI CONCERNENTI I FALSI DOTTORI (1:3-17)
ESPERIENZA DI PAOLO A PROPOSITO DELLA GRAZIA (1:12-17)
Certa è quest'affermazione e degna di essere pienamente accettata: che
Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io
sono il primo.
Ma per questo mi è stata fatta misericordia, affinché Gesù Cristo
dimostrasse in me, per primo, tutta la sua pazienza, e io servissi di
esempio a quanti in seguito avrebbero creduto in lui per avere vita
eterna.
Al Re eterno, immortale, invisibile, all'unico Dio, siano onore e gloria
nei secoli dei secoli. Amen.
Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù, nostro Signore,
per avermi stimato degno della sua fiducia, ponendo al suo servizio me,
che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento; ma
misericordia mi è stata usata, perché agivo per ignoranza nella mia
incredulità; e la grazia del Signore nostro è sovrabbondata con la fede
e con l'amore che è in Cristo Gesù…
Come usa spesso fare, Paolo si pone come esempio e descrive in questo
passo come l’Opera di Dio fondata
sulla fede è stata efficace in Lui e ne promuove tutta la potenza.
Paolo inoltre, non vuole i che Timoteo si scoraggi a causa delle sue
debolezze e non si stimi degno
di poter svolgere l’incarico, quindi porta sè stesso come esempio di
persona che è diventata forte per opera del Signore:
- è Cristo Gesù, nostro Signore
che lo ha reso forte;
- è Cristo Gesù, nostro Signore
che lo ha stimato degno.
In quanto egli non aveva alcuna forza, titolo o merito per svolgere il
più ardito degli incarichi degli apostoli (predicare
il Vangelo ai pagani), anzi:
prima era un bestemmiatore, un persecutore e un violento.
Ricordiamo cosa confessò davanti ad Agrippa:
Quanto a me, in verità pensai di dover lavorare attivamente contro il
nome di Gesù il Nazareno.
Questo infatti feci a Gerusalemme; e avendone ricevuta l'autorizzazione
dai capi dei sacerdoti, io rinchiusi nelle prigioni molti santi; e,
quand'erano messi a morte, io davo il mio voto.
E spesso, in tutte le sinagoghe, punendoli, li costringevo a
bestemmiare; e, infuriato oltremodo contro di loro, li perseguitavo fin
nelle città straniere.
E questo peso nella coscienza di Paolo la faceva sentire
piccolo:
- l’aborto,
il minimo degli apostoli:
Vi ricordo, fratelli, il vangelo che vi ho annunciato, che voi avete
anche ricevuto, nel quale state anche saldi, mediante il quale siete
salvati, purché lo riteniate quale ve l'ho annunciato; a meno che non
abbiate creduto invano.
Poiché vi ho prima di tutto trasmesso, come l'ho ricevuto anch'io, che
Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture; che fu
seppellito; che è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le
Scritture; che apparve a Cefa, poi ai dodici.
Poi apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, dei quali la
maggior parte rimane ancora in vita e alcuni sono morti.
Poi apparve a Giacomo, poi a tutti gli apostoli; e, ultimo di tutti,
apparve anche a me, come all'aborto; perché io sono il minimo degli
apostoli, e non sono degno di essere chiamato apostolo, perché ho
perseguitato la chiesa di Dio.
Ma per la grazia di Dio io sono quello che sono; e la grazia sua verso
di me non è stata vana; anzi, ho faticato più di tutti loro; non io
però, ma la grazia di Dio che è con me.
Sia dunque io o siano loro, così noi predichiamo, e così voi avete
creduto.
- il minimo fra tutti i santi:
A me, dico, che sono il minimo fra tutti i santi, è stata data questa
grazia di annunciare agli stranieri le insondabili ricchezze di Cristo e
di manifestare a tutti quale sia il piano seguito da Dio riguardo al
mistero che è stato fin dalle più remote età nascosto in Dio, il
Creatore di tutte le cose
- il primo dei peccatori:
…Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io
sono il primo.
L’unica attenuante che pone Paolo è
l’ignoranza (misericordia
mi è stata usata, perché agivo per ignoranza nella mia incredulità),
per questo gli è stata fatta
Grazia, proprio come per tutti gli uomini, ricordiamo:
- cosa disse il Signore a Giona circa i niniviti:
Tu hai pietà del ricino per il quale non ti sei affaticato, che tu non
hai fatto crescere, che è nato in una notte e in una notte è perito; e
io non avrei pietà di Ninive, la gran città, nella quale si trovano più
di centoventimila persone che non sanno distinguere la loro destra dalla
loro sinistra, e tanta quantità di bestiame?
- Gesù sulla croce domandò al Padre di perdonare
i suoi uccisori perché ignoravano
cosa stavano facendo:
Gesù diceva: «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno».
- la predicazione di Pietro nel tempio in occasione della guarigione
dello zoppo:
Ma voi rinnegaste il Santo, il Giusto e chiedeste che vi fosse concesso
un omicida; e uccideste il Principe della vita, che Dio ha risuscitato
dai morti. Di questo noi siamo testimoni.
Ora, fratelli, io so che lo faceste per ignoranza, come pure i vostri
capi.
- la predicazione di Paolo ad Atene:
Essendo dunque discendenza di Dio, non dobbiamo credere che la divinità
sia simile a oro, ad argento, o a pietra scolpita dall'arte e
dall'immaginazione umana.
Dio dunque, passando sopra i tempi dell'ignoranza, ora comanda agli
uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano, perché ha fissato un
giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo dell'uomo
ch'egli ha stabilito, e ne ha dato sicura prova a tutti, risuscitandolo
dai morti.
Gesù stesso infatti disse:
Perciò io vi dico: ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini;
ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata.
A chiunque parli contro il Figlio dell'uomo, sarà perdonato; ma a
chiunque parli contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato né in questo
mondo né in quello futuro.
Infatti quelli che sono stati una volta illuminati e hanno gustato il
dono celeste e sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo e hanno
gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo futuro, e poi sono
caduti, è impossibile ricondurli di nuovo al ravvedimento perché
crocifiggono di nuovo per conto loro il Figlio di Dio e lo espongono a
infamia.
Per questo troviamo scritto questo proverbio:
Cessa, figlio mio, d'ascoltare l'istruzione, se ti vuoi allontanare
dalle parole della scienza.
A questo punto potremmo chiederci: “Ma allora è veramente utile
evangelizzare? E’ veramente buono per i peccatori venire alla conoscenza
di Cristo?”
- il Vangelo è una Buona Notizia, una notizia che, se accettata, porta
la VITA che queste persone non hanno e ci da il diritto di essere FIGLI
DI DIO e ci dà accesso ad OGNI BENEDIZIONE SPIRIUTUALE NEI LUOGHI
CELESTI;
- il Vangelo è una Buona Notizia, una notizia che se accettata fa
scampare dal GIUDIZIO DI DIO che comunque è su tutti gli uomini.
- il Vangelo è una Buona Notizia, una notizia che, se accettata, ci
compie in noi pienamente l’OPERA PER CUI SIAMO STATI CREATI, diventiamo
GLI ELETTI DI DIO A LODE DELLA SUA GLORIA!
- il Vangelo è una Buona Notizia, una notizia che, se accettata, ci
LIBERA DAL CORPO SOGGETTO ALLA MORTE, CI REDIME E CI RIVELA IL
MERAVIGLIOSO PIANO CHE DIO HA PER NOI!
- il Vangelo è una Buona Notizia, una notizia che se accettata ci dà
accesso alle immense ricchezze di Dio, siamo EREDI DI DIO!
- il Vangelo è una Buona Notizia, una notizia che ci permette di AVERE
IL SIGILLO DELLO SPIRITO SANTO, IL PEGNO, LA GARANZIA DELLA PIENA
REDENZIONE!
- il Vangelo è una Buona Notizia, una notizia che se accettata fa VIVERE
VERAMENTE e permette di VEDERE OGNI COSA CON GLI OCCHI DI DIO.
- il Vangelo è una Buona Notizia, una notizia che se accettata fa VIVERE
VERAMENTE e permette di CAPIRE OGNI COSA CON LA MENTE DI CRISTO.
Il Vangelo è prezioso:
Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo, che un uomo,
dopo averlo trovato, nasconde; e, per la gioia che ne ha, va e vende
tutto quello che ha, e compra quel campo.
…E La grazia di Dio in Paolo non fu vana,
la forza che il Signore gli diede
e la stima di cui lo aveva circondato non furono mal riposte, Paolo
si pone come esempio di potenza e fruttuosità della Grazia di Dio
ottenuta per la sola fede e ne
promuove tutta la Sua efficacia:
…la grazia del Signore nostro è
sovrabbondata (lett.
hyperepleonasen, era presente in grande quantità per colmare tutte
le sue carenze) con la fede e con
l'amore che è in Cristo Gesù.
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…Certa è quest'affermazione e degna di essere pienamente accettata: che
Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io
sono il primo.
Questa è la prima delle tre
affermazioni certe e degne di essere pienamente (integralmente,
senza esitazioni di alcun genere)
accettata di questa lettera.
Paolo ora non vive più nell’ignoranza,
ora fa affermazioni certe e degne
di essere pienamente accettate.
E questa affermazione in
particolare è il fine del Vangelo (che occorreva affermare già allora
con certezza di fronte a questi falsi insegnanti ed è più che mai
importante affermare con certezza oggi nei tempi prossimi all’apostasia
più acuta):
…Cristo Gesù è venuto nel mondo…
Le favole e le genealogie senza fine
minavano la stessa venuta in carne di Gesù, ricordiamo come anche
Giovanni scriveva:
Da questo conoscete lo Spirito di Dio: ogni spirito, il quale riconosce
pubblicamente che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio.
(1 Giovanni 4:2)
E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi,
piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre.
…per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo.
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…Al Re eterno, immortale, invisibile, all'unico Dio, siano onore e
gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Ricordando la sua liberazione dallo stato di peccato, Paolo è spinto ad
una profonda adorazione di Dio, di Colui la cui volontà ha permesso
questa Grazia in lui:
Paolo riconosce Dio come il Re
Eterno, il Re di tutti i secoli della storia, non limitato nel
tempo, capace quindi di portare a compimento, nel corso dei secoli, i
Suoi disegni e di far quindi giungere i Suoi alla Vita Eterna e
perfetta.
…immortale
(Lett. Incorruttibile)
Non soggetto a mutamento,
decadimento, tanto meno a morte.
…invisibile
In
quanto Spirito ed invisibile agli
occhi umani:
…beato e unico sovrano, il Re dei re e Signore dei signori, il solo che
possiede l'immortalità e che abita una luce inaccessibile; che nessun
uomo ha visto né può vedere…
…all'unico Dio
In quanto non ce n’è un
altro, nonché unico in Unità con il Figlio e Lo Spirito Santo.
Se il ricordo della sua conversione ha portato Paolo ad una così ampia
adorazione di Dio, quanto più alto dovrebbe echeggiare il cantico di
riconoscenza dei redenti quando sarà giunto il compimento del Regno di
Dio e saranno manifestate a tutti i santi le vie meravigliose per le
quali Dio li ha tratti alla conversione!
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AFFIDAMENTO DELL’INCARICO (1:18-20)
Ti affido questo incarico, Timoteo, figlio mio, in armonia con le
profezie che sono state in precedenza fatte a tuo riguardo, perché tu
combatta in virtù di esse la buona battaglia, conservando la fede e una
buona coscienza; alla quale alcuni hanno rinunciato, e così, hanno fatto
naufragio quanto alla fede.
Tra questi sono Imeneo e Alessandro, che ho consegnati a Satana affinché
imparino a non bestemmiare.
Premessa la volontà di Dio, la Sua Forza, la stima che Egli ha per chi
crede ed è chiamato a servirLo, Paolo passa
all’affidamento ufficiale
dell’incarico.
Paolo era testimone oculare della
testimonianza di Timoteo e della (probabile) preghiera di
intercessione fatta per lui:
…afferra la vita eterna alla quale sei stato chiamato e in vista della
quale hai fatto quella bella confessione di fede in presenza di molti
testimoni.
Ed è un incarico arduo, un vero e proprio combattimento:
…perché tu combatta in virtù di esse la buona battaglia, conservando la
fede e una buona coscienza…
Il combattimento cristiano è
una buona battaglia, una
battaglia che vale la pena di combattere, perché è sostenuta da
un’ottima motivazione!
Ma è un combattimento che mette
alla prova la fede (che
va conservata) e
la coscienza (che deve
rimanere buona), è un
combattimento che deve portare a
custodire il buon deposito:
Custodisci il buon deposito per mezzo dello Spirito Santo che abita in
noi.
Un combattimento
con lo scopo di rimanere in piedi
dopo aver fatto il proprio dovere:
Del resto, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza.
Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate stare
saldi contro le insidie del diavolo,
il nostro combattimento infatti
non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze,
contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze
spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti.
Perciò prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere
nel giorno malvagio, e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il
vostro dovere.…
(Efesini 6:10-13)
Perché il rischio di chi rinuncia
(lett. apotheo, rifiutare
assolutamente e deliberatamente)
alla fede sincera e alla buona coscienza durante il combattimento
finisce per fare naufragio quanto
alla fede.
Fare naufragio nella fede non
significa perdere la salvezza, significa andare in rovina, il viaggio
viene reso vano, perdere il carico, arrivare a riva attaccati alla nave
andata in pezzi, e Paolo conosceva bene questo infausto evento:
…cinque volte ho ricevuto quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato
battuto con le verghe; una volta sono stato lapidato; tre volte ho fatto
naufragio; ho passato un giorno e una notte negli abissi marini…
(2 Corinzi 11:24-25)
Quando fu giorno, non riuscivamo a riconoscere il paese; ma scorsero
un'insenatura con spiaggia, e decisero, se possibile, di spingervi la
nave.
Staccate le ancore, le lasciarono andare in mare; sciolsero al tempo
stesso i legami dei timoni e, alzata la vela maestra al vento, si
diressero verso la spiaggia.
Ma essendo incappati in un luogo che aveva il mare dai due lati, vi
fecero arenare la nave; e mentre la prua, incagliata, rimaneva immobile,
la poppa si sfasciava per la violenza delle onde.
Il parere dei soldati era di uccidere i prigionieri, perché nessuno
fuggisse a nuoto.
Ma il centurione, volendo salvare Paolo, li distolse da quel proposito,
e ordinò che per primi si gettassero in mare quelli che sapevano
nuotare, per giungere a terra, e gli altri, chi sopra tavole, e chi su
rottami della nave.
E così avvenne che tutti giunsero salvi a terra.
(Atti 27:39-44)
Senza la fede sincera nella
verità del Vangelo, nel Cristo vivente e potente da condurre i Suoi alla
vittoria finale, mancherebbe a Timoteo l'impulso morale all'azione.
Ma la fede non si può conservare
sincera, sana e robusta se non va unita a
buona coscienza.
Chi non percorre la via della
buona coscienza, cioè chi non
ubbidisce alla voce della coscienza
buona (spirituale), anzi la
offende mettendola a tacere, giunge a fare
naufragio anche in quanto
concerne la fede.
Paolo sembra paragonare la buona coscienza alla zavorra che tiene la
nave in equilibrio e la preserva dal capovolgersi o dall’essere lanciata
dai venti contro agli scogli.
Chi considera la coscienza come un monitore inutile o molesto e non si
cura della sua approvazione, vedrà presto oscurarsi la sua vita
spirituale; il peccato tollerato contro la coscienza affievolirà la luce
del glorioso Evangelo e le tenebre dell'errore e dell'incredulità
riprenderanno il posto della fede, possiamo
così perdere il frutto delle nostre fatiche.
Paolo parla anche di essere
squalificato nella corsa cristiana per non avere corso
secondo le regole:
Non sapete che coloro i quali corrono nello stadio, corrono tutti, ma
uno solo ottiene il premio? Correte in modo da riportarlo.
Chiunque fa l'atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo fanno per
ricevere una corona corruttibile; ma noi, per una incorruttibile.
Io quindi corro così; non in modo incerto; lotto al pugilato, ma non
come chi batte l'aria; anzi, tratto duramente il mio corpo e lo riduco
in schiavitù, perché non avvenga che, dopo aver predicato agli altri, io
stesso sia squalificato.
(1 Corinzi 9:24-27)
Allo stesso modo quando uno lotta come atleta non riceve la corona, se
non ha lottato secondo le regole.
(2 Timoteo 2:5)
Tra coloro che hanno fatto
naufragio Paolo porta come esempio a Timoteo
Imeneo e Alessandro, che ho
consegnati a Satana affinché imparino a non bestemmiare.
Non si sa molto di questi due personaggi (che hanno nomi propri
riportati anche in altre lettere ma non vi è alcuna certezza che siano i
medesimi), ma quello che sappiamo è che questi due personaggi,
avevano fatto naufragio della
fede proprio perché avevano
rinunciato alla
fede e ad una buona coscienza.
Per questo erano stati estromessi dalla comunione fraterna (consegnati
a Satana)
con lo scopo di recuperarli da ravveduti (affinché
imparino a non bestemmiare).
Per Paolo e per i cristiani, satana non è un mito o una figura retorica
(la personificazione del male), è una personalità vivente ed operante
per il male dei fedeli.
Ma le sue azioni sono comunque “regolate”, “misurate”, da Dio, il Quale
può perfino volgere in bene quello che satana disegna per il male (cfr
Giobbe, Giuseppe…), fino al perfetto
trionfo di Gesù Cristo (cfr
Colossesi 2:15).
In Cristo, i credenti sono vittoriosi sul loro grande
avversario.
Rinunciare
deliberatamente alla fede ed alla
buona coscienza significa quindi
bestemmiare il nome di Dio, e
la Chiesa che è la colonna e
sostegno della Verità (cfr 1 Timoteo 3:15) non può considerare dei
suoi membri coloro che rinnegano la Verità.
La disciplina, anche se dura e apparentemente crudele come questa
impartita da Paolo nei confronti di
Imeneo e Alessandro,
è sempre finalizzata al recupero (cfr 2 Corinzi 2:5-8; 2 Tessalonicesi
3:14-15).